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Piano di zona Ulss 8 2011 - 2015 - Treviso volontariato

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Azienda ULSS n. 8 – Asolo <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Zona <strong>2011</strong>-<strong>2015</strong>Area DipendenzeTabella 5: Tasso <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> sostanze stupefacenti nella popolazione italiana dai 15 ai 64 anni e dai 15 ai 19 anni (anno2009)popolazione dai 15 ai 64 annipopolazione dai 15 ai 19 anniAlmeno una voltanel corso della vitaNegli ultimi12 mesiNegli ultimi30 ggAlmeno una voltanel corso della vitaNegli ultimi12 mesiNegli ultimi30 ggCannabis 22,4% 5,2% 3,0% 22,3% 18,9% 12,3%Cocaina 4,8% 0,9% 0,4% 4,1% 3,0% 1,6%Eroina 1,3% 0,2% 0,2% 1,2% 0,1% 0,6%ecstasy e derivati 2,8% 0,2% 0,1% 4,7% 3,0% 1,8%allucinogeni 1,9% 0,2% 0,1% 3,5% 2,2% 1,1%Fonte: Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento Politiche Antidroga, 2010L’alcool è uno dei più importanti fattori <strong>di</strong> rischio per la salute dell’uomo e rappresenta, insieme al fumo, unadelle principali cause <strong>di</strong> morte e morbilità. Consuma alcool circa il 70% della popolazione italiana (l’80% deimaschi e il 60% delle donne). Il consumo pro-capite è in <strong>di</strong>minuzione e negli ultimi 40 anni si è praticamente<strong>di</strong>mezzato. Malgrado la riduzione, i problemi causati dall’alcol rimangono notevoli: infatti, se da un lato il46% degli italiani <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non aver mai bevuto più <strong>di</strong> 5 bicchieri in una sola occasione, ben il 34%asserisce <strong>di</strong> farlo me<strong>di</strong>amente una volta la settimana. I danni, oltre che al bevitore, si estendono alle famiglie ealla collettività, gravando sull’intera società: si stima infatti che i prodotti alcolici siano responsabili del 9%della spesa sanitaria nella regione Europea (OMS). Nella rilevazione del progetto Passi del 2009, i bevitori arischio nella nostra <strong>Ulss</strong> (fascia 18-69 anni) sono il 19% rispetto al 14% della me<strong>di</strong>a nazionale.Il fumo <strong>di</strong> tabacco è il principale fattore <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> malattia e <strong>di</strong> morte prematura in Europa; inoltre èconsiderato, insieme all’alcol, sostanza d’entrata per l’uso <strong>di</strong> altre droghe. I fumatori in Italia sono stati, nel2008, il 26% dei maschi e il 18% delle donne, con trend in <strong>di</strong>minuzione negli ultimi anni. Dalle varierilevazioni sullo stato <strong>di</strong> salute risulta che circa un fumatore su due sta tentando <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> fumare. Èimportante quin<strong>di</strong> che esista una rete <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> operatori in grado <strong>di</strong> facilitare questa scelta.La <strong>di</strong>pendenza da gioco d’azzardo, rappresenta una tipologia <strong>di</strong> problema in crescita negli ultimi anni. Ilcomportamento del soggetto interessato è molto simile a quello delle persone <strong>di</strong>pendenti da alcol o droghe,tanto da ritenere utile l’applicazione <strong>di</strong> analoghe strategie <strong>di</strong> intervento. Il gioco d’azzardo patologico è molto<strong>di</strong>ffuso e determina una serie <strong>di</strong> gravi conseguenze a livello personale, familiare e sociale. Nel corso del 2009sono stati seguiti presso l’ambulatorio de<strong>di</strong>cato a questa patologia del nostro Dipartimento per le<strong>di</strong>pendenze 83 utenti, facendo registrare un aumento del 59,6% rispetto all’anno precedente.Infine, una parte significativa dei soggetti con <strong>di</strong>pendenza da stupefacenti è rappresentato dai casi <strong>di</strong> doppia<strong>di</strong>agnosi, cioè utenti con patologie miste complicate da <strong>di</strong>sturbi psichiatrici secondari, che necessitano <strong>di</strong> unparticolare lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra le unità operative dell’azienda.3.1 I bisogni consolidati e emergentiGli scenari sociali e clinici dei problemi correlati all’uso <strong>di</strong> sostanze e, più in generale, allo sviluppo <strong>di</strong><strong>di</strong>pendenze patologiche mostrano cambiamenti continui nella epidemiologia e nella fenomenologia: cambianole sostanze, cambiano le mode e le modalità <strong>di</strong> assunzione, si mo<strong>di</strong>ficano le popolazioni <strong>di</strong> consumatori e leculture giovanili nell’ambito delle quali esiste il consumo. Compaiono inoltre nuove <strong>di</strong>pendenze senza droghe,legate a comportamenti specifici quali ad esempio il gioco d’azzardo o l’uso <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong>gitali. Perfino iltra<strong>di</strong>zionale consumo alcolico ha mostrato negli ultimi anni rilevanti cambiamenti. Tutto ciò richiederebbe aiservizi una flessibilità strutturale e organizzativa che spesso è molto <strong>di</strong>fficile da attuare, senza contare infineche i fenomeni <strong>di</strong> uso <strong>di</strong> sostanze non sono circoscrivibili alle sole problematiche <strong>di</strong> natura sociosanitaria.Ciò premesso, alcuni dati in<strong>di</strong>cano che esistono e si stanno rafforzando bisogni in aree particolari.3.1.1 Necessità <strong>di</strong> supporto per il reinserimento sociolavorativoLa riabilitazione del paziente tossico<strong>di</strong>pendente o alcol<strong>di</strong>pendente prevede come tappa fondamentale unefficace reinserimento lavorativo e il recupero dell’autonomia. Il problema è ancor più sentito in un’epoca <strong>di</strong>crisi economica che taglia primariamente i posti <strong>di</strong> lavoro delle fasce più deboli e mette in <strong>di</strong>fficoltà lecooperative sociali e tutto il sistema socio-assistenziale. Il 15-20% delle persone che si rivolgono al SerT o al83

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