11.07.2015 Views

Piano di zona Ulss 8 2011 - 2015 - Treviso volontariato

Piano di zona Ulss 8 2011 - 2015 - Treviso volontariato

Piano di zona Ulss 8 2011 - 2015 - Treviso volontariato

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Zona <strong>2011</strong>-<strong>2015</strong>Area Marginalità e inclusione sociale3.2 I bisogni emergentiNella prospettiva della nuova cultura basata sulla centralità della persona, sulla promozione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong>citta<strong>di</strong>nanza e sull’intervento sulle cause dell’emarginazione, l’esperienza professionale dei servizi socialicomunali porta a in<strong>di</strong>viduare nel nostro territorioi seguenti bisogni emergenti, per gravità e per <strong>di</strong>ffusione:• necessità <strong>di</strong> soluzioni abitative sostenibili per <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> soggetti deboli;• necessità <strong>di</strong> accoglienza notturna per homeless;• necessità <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong>urna per persone assolutamente prive <strong>di</strong> supporto familiare, che necessitano <strong>di</strong>sostegno per l’integrazione sociale;• necessità <strong>di</strong> rispondere alle esigenze alimentari <strong>di</strong> persone e famiglie prive <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to o con risorseeconomiche insufficienti;• necessità <strong>di</strong> inserimento o reinserimento lavorativo mirato per soggetti in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio personalee sociale;• necessità <strong>di</strong> inserimento sociale e lavorativo per soggetti con misure alternative alla detenzione, inparticolare affidati al servizio sociale.4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI4.1 La visionSi con<strong>di</strong>vide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: Favorire l’inclusione sociale dellepersone in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> marginalità, consentendo loro <strong>di</strong>:• Acquisire le risorse necessarie a far fronte ai bisogni primari• Essere in grado <strong>di</strong> esercitare liberamente i propri <strong>di</strong>ritti• Riappropriarsi <strong>di</strong> un ambiente <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>gnitoso e <strong>di</strong> adeguate relazioni familiari, amicali e sociali• Superare contingenti momenti <strong>di</strong> crisi4.2 Gli obiettiviOccuparsi della marginalità sociale significa affrontare una molteplicità <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio che riguardanosoggetti deboli, vulnerabili e a rischio, che spesso sono privi <strong>di</strong> strumenti per risalire la china e trovare unacollocazione sociale compatibile con la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza.La marginalità è una con<strong>di</strong>zione da contrastare con politiche <strong>di</strong> inclusione che sappiano affrontare le <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>mensioni, economiche e culturali, che nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Zona 2007-2010, nell’area della povertà edemarginazione, erano state declinate in <strong>di</strong>sagio abitativo, precarietà lavorativa, isolamento relazionale edaffettivo, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso ai servizi, forme <strong>di</strong> intolleranza e pregiu<strong>di</strong>zi.Il primo obiettivo è quello <strong>di</strong> migliorare la conoscenza del fenomeno “marginalità” nel nostro territorio, capirecome si manifesta, <strong>di</strong>stinguere fra situazioni <strong>di</strong> povertà estrema, povertà relativa e nuove povertà con leconseguenti implicazioni sulle persone, sulle famiglie e sul sistema dei servizi, leggere e interpretare i bisognicui dare risposte.Si con<strong>di</strong>vidono quin<strong>di</strong> gli obiettivi della Regione del Veneto: Il contrasto alle marginalità sociali, la tutela ela promozione delle persone senza <strong>di</strong>mora e in situazione <strong>di</strong> povertà estrema, vittime <strong>di</strong> tratta e in esecuzionepenale, lo sviluppo <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> intervento rispondenti alle <strong>di</strong>verse situazioni delle persone in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>fragilità e vulnerabilità sociali coinvolgono una pluralità <strong>di</strong> attori territoriali in processi <strong>di</strong>versificati <strong>di</strong>intervento. La comunità <strong>di</strong> intenti e <strong>di</strong> azioni è finalizzata a realizzare interventi <strong>di</strong>versificati rispondenti alleesigenze <strong>di</strong> accoglienza, tutela, e protezione sociale, <strong>di</strong> presa in carico e accompagnamento in itinerari epercorsi <strong>di</strong> autonomia e inserimento sociale e progetti complessivi <strong>di</strong> inclusione sociale (trattodall’Osservatorio regionale Devianze, Carcere e Marginalità sociale).5. LE SCELTE OPERATIVE5.1 Le azioni <strong>di</strong> mantenimento• Continuità –nel pieno rispetto dell’autonomia dei singoli Comuni- degli interventi in atto da parte dei107

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!