LEGGE 488/92
LEGGE 488/92 LEGGE 488/92
MICA Comitato tecnico consultivo L. 488/92 IPI R. Per produttività si deve intendere, anche in questo caso, il rapporto tra il fatturato netto ed il numero di occupati, così come indicato al punto 3.3 della Circolare n. 900315 del 14 luglio 2000. Per quanto concerne invece l’indicazione di “cantieri esistenti”, la stessa non sembra escludere la tipologia di trasferimento. Nel caso prospettato l’iniziativa non risulta ammissibile in quanto manca il presupposto dell’aumento della produttività. 8.179 - D. (Banca dell’Umbria) A decorrere dall’11° bando, i programmi presentati dalle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco devono essere rispondenti ai divieti e alle limitazioni posti dal Complemento di programmazione del POR o del PSR della competente regione. Si presenta il caso di una domanda presentata sul 17° Bando ricadente nel settore della “produzione di carni e di prodotti della macellazione (bovine, suine, ovicaprine)” codice Istat 15.11.1a da realizzare nella Regione Calabria la quale prevede nel C.d.P del POR “l’ammissibilità di tutti gli investimenti che non comportano un aumento della quantità fisica prodotta”. L’iniziativa presentata, rientrante nella tipologia ristrutturazione, prevede una serie di interventi per l’adeguamento dell’impianto produttivo (totale di 338.000 euro) senza incremento di capacità produttiva massima teorica come risultante dal punto B.8 della scheda tecnica allegata al modulo di domanda. Il progetto, però, prevede per l’esercizio a regime un aumento della produzione effettiva, dovuta alla possibilità di un maggior grado di sfruttamento dell’impianto (sempre nell’ambito di una costante potenzialità produttiva) e quindi con un miglioramento dei risultati economico-reddituali. Si chiede se il previsto divieto di aumentare la quantità fisica prodotta vada inteso a livello di produzione massima teorica per unità di tempo (e quindi siano da agevolare interventi di sostituzione di impianti obsoleti) o di produzione effettiva. In tale ultimo caso si chiede con quale strumento sia possibile monitorare la quantità fisica dell’esercizio precedente in assenza di un registro ufficiale tenuto da qualche ente terzo (in analogia a quanto previsto nel settore dell’olio d’oliva dal registro dei Frantoiani). (42 – 07/06/04) (settori, alimentare, produzione carne bovina, suina e ovicaprina – POR Calabria) R. Il vincolo del non aumento della quantità fisica prodotta previsto dal POR e relativo Cdp della Regione Calabria va inteso per il comparto carne (bovina, suina ed ovicaprina) nel senso di non aumento della produzione effettiva, in analogia con quanto affermato per il comparto olio di oliva (vedi quesito 8.171). Nel caso di specie una ristrutturazione con incremento della produzione effettiva a regime è da ritenersi inammissibile. 8.180 - D. (Italease) Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 900444 del 12 Novembre 2002 relativamente al comparto agroindustriale ed ai sensi della L. 488/92 è da intendersi che i “limiti regionali di trasformazione spesso presenti nei POR e nei PSR sono da considerarsi riferiti alla singola impresa” ed ancora che “il recupero di capacità abbandonate sarà possibile solo da parte della stessa impresa, in modo da evitare che più imprese possano beneficiare di tale condizione, comportando, di fatto, un aumento della capacità regionale”. In diversi casi la banca scrivente si è trovata di fronte ad ipotesi di “trasferimento” (recupero) di una determinata capacità produttiva da un soggetto giuridico (prima società) ad un altro (seconda società) laddove il primo cessa completamente quella produzione trasferendola al secondo, o cessa di esistere ed il secondo rappresenta di fatto una continuazione dello stesso in virtù di: - Coincidenza della compagine societaria della seconda società rispetto a quella della prima società; - Compagine sociale della seconda società da cui possa ravvedersi un passaggio generazionale (di padre in figlio) dell’attività e quindi della capacità produttiva; - Operazioni di cessione d’azienda o di ramo d’azienda; 8.81
MICA Comitato tecnico consultivo L. 488/92 IPI - Altre operazioni straordinarie quali scissione, trasformazione o fusione intervenute tra le due aziende; - Costituzione di società unica da parte di più produttori singoli. Sebbene ai sensi della citata circolare l’ipotesi del nuovo impianto sarebbe da escludere, la scrivente ritiene di poter ravvisare nei casi su elencati situazioni di recupero di capacità abbandonate ammissibili ai fini della L. 488/92. Analogamente si ritiene di poter procedere nel caso in cui una determinata produzione normalmente affidata all’esterno sia quindi riacquisita da parte dell’azienda richiedente che a tal fine decide di approntare una nuova unità produttiva, ferma restando la valutazione sulla economicità e convenienza economica dell’operazione in questione e sulle motivazioni che l’hanno determinata. E’ ovvio che la Banca dovrà acquisire tutta la documentazione utile alla verifica di quanto sopra descritto e una dichiarazione sostitutiva di atto notorio della prima società di abbandono della capacità produttiva da far “recuperare” esclusivamente alla seconda società. (42 – 07/06/04) (settori, alimentare, recupero capacità abbandonate) R. Si ribadisce quanto già espressamente previsto nella richiamata circolare n. 900444 del 12 novembre 2002: il recupero di capacità abbandonate, ai sensi della legge 488/92, sarà possibile solo da parte della stessa impresa, a prescindere quindi da qualsiasi cambiamento degli assetti proprietari, in modo da evitare che, qualora altre imprese possano beneficiare di tale condizione, si determini, di fatto, un aumento della capacità regionale. 8.181 - D. (Prominvestment) Una ditta ha presentato una domanda a valere sulla 488/92, settore agroalimentare, con un programma finalizzato alla produzione di liquori. Nel piano descrittivo la ditta, nonostante l’appartenenza al settore produttivo con codice attività ISTAT DA 15.91, afferma di non essere soggetta alle limitazioni previste dalla normativa nazionale e dal PSR della Regione di appartenenza (Abruzzo), in quanto non produrrà direttamente alcool (e quindi non distillerà i propri prodotti) ma lo acquisterà all’esterno. La ditta precisa, inoltre, che l’alcool (acquisito da altri produttori) verrà utilizzato come materia prima e miscelato con altri prodotti ed essenze (tutti acquistati dall’esterno) per l’ottenimento di bevande alcoliche. Si chiede pertanto il parere del CTC in merito all’agevolabilità del programma di investimenti in questione. (44 – 13 e 20/11/2006) (settori, alimentare, liquori) R. L’interpretazione proposta dalla ditta non è corretta; il prodotto finito (liquore/amaro), che la richiedente intende produrre a seguito del programma di investimenti proposto risulta individuato dalla “nomenclatura NACE” al codice 22.08: “Alcol etilico non denaturato con titolo alcolometrico volumico inferiore a 80% vol.; acquaviti, liquori ed altre bevande contenenti alcol di distillazione” e pertanto il programma in questione deve ritenersi soggetto alle limitazioni previste dalla normativa. Alla luce di quanto sopra e tenuto conto inoltre del fatto che l’investimento in questione non è compatibile con le condizioni previste dalla Regione nel relativo PSR, la domanda di agevolazione proposta non risulta ammissibile alle agevolazioni. 8.182 - D. (Unicredit) Il Decreto 1° febbraio 2006 all’art. 1 comma 2 recita “I soggetti ammissibili alle agevolazioni sono le imprese, operanti nei settori di attività di cui al successivo comma 4, che promuovono programmi di investimento nelle aree sottoutilizzate del territorio nazionale di cui all’art. 61 della Legge 27 dicembre 2002 n. 289”. Il comma 4, alla lettera b) recita: “settore turismo”: attività di gestione di strutture ricettive, quali gli alberghi, i motels, i villaggi-albergo, le residenze turistico-alberghiere, i campeggi, i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli esercizi di affittacamere, le case e gli appartamenti per vacanze, le case per ferie, gli ostelli per la gioventù, i rifugi alpini; -omissis– 8.82
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R. Per produttività si deve intendere, anche in questo caso, il rapporto tra il fatturato netto<br />
ed il numero di occupati, così come indicato al punto 3.3 della Circolare n. 900315 del 14<br />
luglio 2000. Per quanto concerne invece l’indicazione di “cantieri esistenti”, la stessa non<br />
sembra escludere la tipologia di trasferimento. Nel caso prospettato l’iniziativa non risulta<br />
ammissibile in quanto manca il presupposto dell’aumento della produttività.<br />
8.179 - D. (Banca dell’Umbria) A decorrere dall’11° bando, i programmi presentati dalle industrie<br />
alimentari, delle bevande e del tabacco devono essere rispondenti ai divieti e alle limitazioni<br />
posti dal Complemento di programmazione del POR o del PSR della competente regione. Si<br />
presenta il caso di una domanda presentata sul 17° Bando ricadente nel settore della<br />
“produzione di carni e di prodotti della macellazione (bovine, suine, ovicaprine)” codice Istat<br />
15.11.1a da realizzare nella Regione Calabria la quale prevede nel C.d.P del POR<br />
“l’ammissibilità di tutti gli investimenti che non comportano un aumento della quantità fisica<br />
prodotta”.<br />
L’iniziativa presentata, rientrante nella tipologia ristrutturazione, prevede una serie di<br />
interventi per l’adeguamento dell’impianto produttivo (totale di 338.000 euro) senza<br />
incremento di capacità produttiva massima teorica come risultante dal punto B.8 della scheda<br />
tecnica allegata al modulo di domanda. Il progetto, però, prevede per l’esercizio a regime un<br />
aumento della produzione effettiva, dovuta alla possibilità di un maggior grado di<br />
sfruttamento dell’impianto (sempre nell’ambito di una costante potenzialità produttiva) e<br />
quindi con un miglioramento dei risultati economico-reddituali. Si chiede se il previsto divieto<br />
di aumentare la quantità fisica prodotta vada inteso a livello di produzione massima teorica<br />
per unità di tempo (e quindi siano da agevolare interventi di sostituzione di impianti obsoleti)<br />
o di produzione effettiva.<br />
In tale ultimo caso si chiede con quale strumento sia possibile monitorare la quantità fisica<br />
dell’esercizio precedente in assenza di un registro ufficiale tenuto da qualche ente terzo (in<br />
analogia a quanto previsto nel settore dell’olio d’oliva dal registro dei Frantoiani). (42 –<br />
07/06/04) (settori, alimentare, produzione carne bovina, suina e ovicaprina – POR<br />
Calabria)<br />
R. Il vincolo del non aumento della quantità fisica prodotta previsto dal POR e relativo Cdp<br />
della Regione Calabria va inteso per il comparto carne (bovina, suina ed ovicaprina) nel senso<br />
di non aumento della produzione effettiva, in analogia con quanto affermato per il comparto<br />
olio di oliva (vedi quesito 8.171). Nel caso di specie una ristrutturazione con incremento della<br />
produzione effettiva a regime è da ritenersi inammissibile.<br />
8.180 - D. (Italease) Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 900444 del 12 Novembre 2002<br />
relativamente al comparto agroindustriale ed ai sensi della L. <strong>488</strong>/<strong>92</strong> è da intendersi che i<br />
“limiti regionali di trasformazione spesso presenti nei POR e nei PSR sono da considerarsi<br />
riferiti alla singola impresa” ed ancora che “il recupero di capacità abbandonate sarà possibile<br />
solo da parte della stessa impresa, in modo da evitare che più imprese possano beneficiare di<br />
tale condizione, comportando, di fatto, un aumento della capacità regionale”. In diversi casi la<br />
banca scrivente si è trovata di fronte ad ipotesi di “trasferimento” (recupero) di una<br />
determinata capacità produttiva da un soggetto giuridico (prima società) ad un altro (seconda<br />
società) laddove il primo cessa completamente quella produzione trasferendola al secondo, o<br />
cessa di esistere ed il secondo rappresenta di fatto una continuazione dello stesso in virtù di:<br />
- Coincidenza della compagine societaria della seconda società rispetto a quella della prima<br />
società;<br />
- Compagine sociale della seconda società da cui possa ravvedersi un passaggio generazionale<br />
(di padre in figlio) dell’attività e quindi della capacità produttiva;<br />
- Operazioni di cessione d’azienda o di ramo d’azienda;<br />
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