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La Via Estetica : Arte e Counseling Olistico - Academy of Light

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fig.2 Ruota dei colore e Ruota tonale.Ora diamo la parola alle immagini. Nella fig. 3 e nella fig. 4 possiamo vedere un'analisicoloristica e tonale di un'opera di Paul Cezanne e una di Touluse <strong>La</strong>utrec come esempio dicoloristi "equilibranti". Nella fig. 5 e nella fig. 6 , vediamo un'analisi coloristica e tonale diun'opera di Claude Monet e una di Vincent Van Gogh come esempio di "frase coloristicaincisiva". Per agevolare lo sguardo ho scelto un ritratto su sfondo semplice in tutti i casitranne in quello di monet.fig.3 Paul Cezanne: Ragazzo con gillet rosso. Si nota immediatamente che furono usati il83% dei toni della ruota cromatica e sono rappresentati tutti i colori primari e secondarisebbene il viola e il magenta neutralizzati. L'effetto è di pr<strong>of</strong>ondo equilibrio cromatico.


fig.8 Claude Monet: <strong>La</strong> Cattedrale di Rouen(tre variazioni)"<strong>La</strong>voro tutto il giorno a queste tele, me le passano una dopo l'altra. Nell'atmosferariappare un colore che avevo scoperto ieri e abbozzato su una delle tele. Immediatamenteil dipinto mi viene dato e cerco il più rapidamente possibile di fissare in modo definitivo lavisione, ma di solito essa scompare rapidamente per lasciare al suo posto a un altro coloregià registrato qualche giorno prima in un altro studio, che mi viene subito posto innanzi; esi continua così tutto il giorno". Chiunque abbia fatto almeno un livello di formazione inAura Soma, sa benissimo che questa descrizione tormentata dal passare incessante deicolori, corrisponde benissimo a un'ordinaria giornata di corso.VINCENT VAN GOGH“A primavera un uccello in gabbia sa bene che c'è qualcosa a cui potrebbe servire, sentebenissimo che ci sarebbe qualcosa da fare, ma non ci può far nulla, e cos'è questo? Non siricorda bene, ha idee vaghe e dice: "Gli altri fanno i loro nidi e portano fuori i loro piccoli eli cibano" e poi sbatte il suo capino contro le grate della gabbia. Ma la gabbia resiste el'uccello impazzisce dal dolore. "Guarda che fannullone", dice un altro uccello che passa lìdavanti, "quello è un tipo che vive di rendita''. Eppure il prigioniero continua a campare,non muore, fuori non appare nulla di quel che ha dentro, è in buona salute, e di tanto intanto è allegro sotto i raggi del sole. Ma poi viene il tempo degli amori. Ondate didepressione. "Ma ha poi proprio tutto quel di cui ha bisogno?'' dicono i bambini che siprendono cura di lui e della sua gabbietta. E lui sta appollaiato con lo sguardo protesoverso il cielo, dove sta minacciando un temporale, e dentro di sé sente ribellione per la sua


fig.9 Vincent Van Gogh: Caffè di notte. Scrisse: "Ho cercato di esprimere le passioniterribili dell'umanità con rosso e verde. <strong>La</strong> sala è rosso sangue... Ovunque c'è unalotta...ho cercato di trasmettere il senso che il caffè è un luogo dove si va alla rovina, sidiventa pazzi, si commettono crimini. Ho cercato di esprimere i poteri delle tenebre...inmezzo a una fornace infernale di pallido zolfo ... " Tali parole applicate a questeequilibrium sembrano tratte da un manuale dell'Aura Soma, talmente sono precise.L’angoscia culmina nella sua ultima opera “campo di grano con volo di corvi”, in cui il suomalessere è ormai palese. Utilizza un formato inusuale, che si estende in orizzontalegenerando una vertiginosa ampiezza visiva. Sul paesaggio aleggiano corvi inquietanti, nerelinee a zig zag e presenze minacciose. Un drammatico dipinto, vero grido di dolore senzapiù alcuna speranza." Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello mi casca quasi dimano e, sapendo perfettamente ciò che volevo, ho ancora dipinto tre grandi tele. Sonoimmense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare diesprimere la mia tristezza, l'estrema solitudine"


Fig.10 Vincent Van Gogh: Campo di grano con volo di corvi.Finito questo quadro si tolse la vita con in tasca una lettera da spedire a suo fratello Theo,in cui diceva: "Vorrei scriverti molte cose ma ne sento l'inutilità ... per il mio lavoro iorischio la vita e ho compromesso a metà la mia ragione ... "Ammiratori e studiosi di Van Gogh sono unanimamente d'accordo sul fatto che fosse il piùgrande maestro mai esistito del colore giallo. Lo usò abbondantemente e riuscì asvilupparlo nei suoi quadri al massimo della potenza e la raffinatezza possibile. In più diuno studio specializzato, hanno imputato motivazioni organiche (psico-chimiche)all'intensità del suo uso del giallo. Qui ci interessa ricordare che nell'Aura Soma il giallo staa indicare speso il confronto con la ragione e con le paure, e di tutte le paure in particolarequella della follia, con questa, Van Gogh si rapportò fino al suo ultimo giorno.CAPOLAVORI VIVENTI: UNA CONSULENZADa pochi anni esercito il lavoro di consulenza adoperando principalmente quattrostrumenti da me studiati: la lettura dei tarocchi, le regressioni alle vite precedenti, lecostellazioni familiari o dell'essere, le letture dell'Aura Soma.In tutti i casi la presenza nel qui e ora rimane lo strumento principale e lo scopo èl'autonomia del cliente: che possa fare le sue scelte, prendere le sue decisioni e incarnarlenella sua vita pratica.In seguito alcuni degli sviluppi specifici dei principi sopra enunciati, che personalmentetrovo utile mettere in pratica durante le consulenze individuali:Facilitare il riconoscimento personale delle forme emotiva-mentalecomportamentalerelative alle tematiche d'interesse.Favorire la percezione energetica dei fenomeni.<strong>La</strong> Promozione della gratitudine verso tutte le parti del sistema emmerso.Il rinforzare e ancorare le risorse proprie del cliente prima di esplorare qualsiasimalessere e subito dopo ogni esplorazioneStimolare continuamente con le domande la ricerca autonoma di soluzioniCome esempio pratico riporto alcuni frammenti di una consulenza di Aura Soma, in cui


impiego i punti sopra elencati.Dopo i saluti iniziali, assicurandomi di non avere bisogno di altro prima di iniziare (acqua oaltri cuscini per la sua poltrona) guidai la persona nell’applicare su di sé un pomander dicolore turchese (utile per favorire la comunicazione)Dopo qualche respiro a occhi chiusi davanti all'intero set delle Equilibrium gli chiesi diaprire gli occhi e di scegliere una bottiglia, lasciando da parte idee preconcette sui colori oi suoi gusti e lasciandosi attirare liberamente dalle frequenze di colore. Una dopo l'altrascelse le quattro bottiglie.la scelta fu la seguente:fig. 11 Scelta di equilibriumNon appena le chiesi che impressione gli facessero le bottiglie scelte, confessò un certosgomento per "tutto quel verde" aggiungendo "come colore non mi piace proprio".Soprattutto la seconda bottiglia le sembrava "un po' eccessiva"Infatti il solo fatto di sollecitare all'osservazione dettagliata della sequenza coloristica,permette la configurazione verbale delle sensazioni che sono alla base nel momento dellascelta.Alla domanda di quale bottiglia della sua scelta le piacesse veramente, rispose subito laterza. Le consigliai di prenderla e collocarla davanti ad uno dei suoi occhi e di guardarsiintorno descrivendomi cosa provava guardando il mondo attraverso quel colore. E' unmetodo che uso spesso e produce ottimi risultati, nel mentre le faccio domande e poco apoco emergono i temi e le modalità affini al colore. Spesso i clienti arrivano per farsi laconsulenza vestiti proprio di quel colore. Con grande loquacità descrisse progetti diformazione pr<strong>of</strong>essionale per il suo futuro (è una insegnante di yoga) e di quanto essimigliorino il suo insegnamento nella misura in cui lei cresce.


Ovviamente, non sempre una consulenza approda ai risultati con questa semplicità,spesso si riesce a fare solo piccoli passi. Ma anche il solo rendersi consapevole dellapropria posizione è il seme della trasformazione.5-DAL COUNSELING OLISTICO ALL'ARTEPersonalmente come pittore, dipingo per imparare a Vedere. Guarda, colui che cerca lapropria soggettività negli oggetti. Vede, colui che si fa toccare da quel che trova.Il pensiero per immagini, occupa un luogo molto importante nel dispiegarsi delle maggiorparte delle culture a noi note. Se pensiamo solo che nel mondo della pubblicità, i piùingenti investimenti di denaro sono dedicati alla creazione di immagini visive contenenti leidee, valori e prodotti che vogliono essere promossi. <strong>La</strong> simultaneità di una immagine fa siche tutto il contenuto venga registrato nella mente anche con un brevissimo contattovisivo, per poi diventare operativamente condizionante all'ora del consumo. Se peresempio ora leggi a voce alta: "tavoletta di cioccolato" immediatamente apparirà nella tuamente l'immagine visiva di uno dei due o tre marchi di cioccolato più noti in Italia, cioèl'immagine della scritta o del animale o simbolo che la rappresenta. Giusto? Quindiquando avrai voglia di cioccolato o di nutrimento rassicurante sarà più probabile cheacquisti quella tavoletta di cioccolato piuttosto che altro.Qui ci interessa ricordare che in quell'attimo siamo mossi da una immagine (impiantatanella memoria a livello quasi archetipico) che emerge automaticamente davanti a ununiverso prima indeterminato. Dirigendolo a comando! Quell'universo, ora è cosìdeterminato da una forza che fa parte della nostra esistenza e sminuire la sua presenzanon basta a diminuire il suo potere sulle nostre impressioni. Senza darli eccessivaattenzione, serve esserne consapevole. A questo fine adopero la scultura il disegno e lapittura.Così è in tutte le aree della nostra vita. Di questo parlava Gurdjief quando collocava "ilbisogno di impressioni permanent dell'uomo e il suo cibarsene. In questo senso intendol'arte olistica, un'arte che permetta facilmente l'osservazione dei mutamenti percettivinella misura in cui si va più in pr<strong>of</strong>ondità in noi. Come argomentato in altri capitoli, più inpr<strong>of</strong>ondità dentro a noi siamo, più a contatto con la realtà abbiamo. Per noi occidentali èun paradosso, ma è così bello!Nella cultura occidentale Giordano Bruno costruì uno degli sviluppi più brillantidell'universo interno ed esterno dell'uomo, dell'universo percettivo, dell'universo come


memoria, dell'universo come esperienza ultima. Nel suo nutrito corpo di opere esposel'universo come un corpo unico, organicamente formato, con un preciso ordine chestruttura ogni singola cosa e la connette con tutte le altre. Fondamento di quest'ordinesono le idee, principi eterni ed immutabili, ogni singolo ente essendo imitazione,immagine, ombra della realtà ideale che la regge. Rispecchiando in se stessa la strutturadell'universo, la mente umana, che ha in sé non le idee, ma le ombre delle idee, puòraggiungere la vera conoscenza, ossia le idee e il nesso che connette ogni cosa con tutte lealtre, al di là della molteplicità degli elementi particolari e del loro mutare nel tempo. Sitratta allora di cercare di ottenere un metodo conoscitivo che colga la complessità delreale, fino alla struttura ideale che sostiene il tutto.Tale mezzo è l'arte della memoria, il cui compito è di evitare la confusione generata dallamolteplicità delle immagini e di connettere le immagini delle cose con i concetti,rappresentando simbolicamente tutto il reale. "<strong>La</strong> natura" – scrive Bruno - "non permetteil passaggio immediato da un estremo all'altro, ma con l'aiuto di ombre e poco alla volta,con ombre velate" così che "l'ombra prepara la vista alla luce. L'ombra tempra la luce"Dopo avere elaborato in archetipi le possibilità della memoria usando anche la mitologiagreca e rispettando l'impatto emotivo che ha "l'oggetto" che si memorizza, Bruno scrisseopere teatrali con personaggi popolari intrise di forza archetipica. Insomma opere con ilpotere di sovvertire la stretta realtà di chi le presenziasse.<strong>La</strong> cultura buddista tibetana e indiana ne ha fatto uso da sempre. Basta osservare lavastissima iconografia di manifestazioni ed emanazioni dei buddha e i dettagliati mandalache riproducono continuamente. I mandala contengono interi Sutta (libri sacri) dispiegatiin immagini e ripercorrerli conoscendo i significati di ogni parte è leggere senza concetti,leggere le sensazioni Tutte queste immagini vengono usate per la contemplazione e lemeditazioni, sicché l'universo, sperimentato intimamente dal meditatore trovinell'immagine esterna un supporto dettagliato e affidabile; universo sperimentato perimmagini la cui espressione fonetica sarebbe se non improbabile, in ogni caso nonsimultanea come l'immagine.Nelle figure che seguono presento le immagini di opere nelle quali l’intento è riferirsi amappe energetiche diverse, provenienti da più campi di ricerca, facendole confluire inopere d'arte utilizzabili nel lavoro di consulenza. Specificando per ciascuna il sistema diriferimento e l'area di utilizzo. Ci tengo a ricordare che non ostante la gran differenzaesistente tra di loro e le discipline di riferimento, il metodo di lavoro utilizzato neladoperarli è quello illustrato sopra con la lettura di Aura Soma


fig.12 Armando Prieto Pèrez: Tarocchi di Maria. Qui riproduco solo alcune carte di tutto ilmazzo di tarocchi commissionatomi da Anna Monza, tarologa e devota mariana. OgniArcano pur conservando i suoi attributi viene associato a una manifestazione della vergineMaria, scelte tra le decine di tutto il mondo. Sono state colorate con le corrispondenze chei creatori dell'Aura Soma hanno stabilito tra i tarocchi tradizionali e l'equilibrium. Sottoogni tarocco è collocata la bottiglia appartenente. L'intero mazzo con un libro allegato fupubblicato e distribuito in librerie da Edizioni Cerchio della Luna nel 2010, tra un mese cisarà la ristampa. Quindi posso dire felicemente che è attualmente adoperato da diversepersone.


fig.13 Armando Prieto Perez: Statuette in legno (altezza media 13 cm.) Le ho scolpito inlegni pregiati(ebano, acana, tecca ed altri) alcuni stagionati di 200 o 300 anni, tranne unafatta in corno di toro. Raffigurano arcani dei tarocchi letti in chiave sistemica, infatti leutilizzo in sessioni individuali di costellazioni sistemiche, familiari e dell'essere. <strong>La</strong>particolarità dei materiali di cui sono fatte le rendono particolarmente definite comecampo morfico individuale, il che sopporta parecchio la consapevolezza dei mutamentipercettivi all'interno della sessione. Per esempio capita spesso che la stessa figura cheincuteva soggezione all'inizio, provoca compassione o altro dopo che la persona si è


spostata dentro nei suoi campi di coscienza. Molto utili e piacevoli per i lavori di campo.fig.14 Armando Prieto Perez: Ate Pon(fronte e retro di bassorilievo in legno, 50cm x50cm) Si tratta di un oracolo in legno di caoba, sul quale vengono lanciate 12 pietre e 12conchiglie per la lettura. Concepito secondo l'Ordine di Ozain, tradizione afro cubanaproveniente dalle tribù Bantù dell'Angola meridionale. Lo utilizzo attualmente soloprivatamente poiché conosco ancora molto poco le sue possibilità. Tuttavia ho deciso diincluderlo qui in quanto la sua conformazione e molto interessante: attraverso un altrooracolo vengono decisi la forma che avrà, i simboli che verranno inclusi, le posizioniall'interno, il numero di pietre e di conchiglie specifici per l'iniziato. Ne risulta un oracol<strong>of</strong>atto sulla sua misura archetipica, statisticamente impossibile di ripetere. Dunque ilconsulente lavora innanzitutto riconoscendo la sua individualità ed è costretto a studiaregli archetipi abitandoli, esperendoli. Lo includo anche nell'augurio che le tradizioni afrocubane come questa, si diffondano come discipline olistiche, portando la loro anticaconoscenza delle piante e l'energia.


¨fig.5 Armando Prieto Pèrez: Scenografia dello spettacolo di teatro cabaret Panico.(disegnia china stampati su lastra, 200cm. x 100cm.) Qui riproduco alcuni delle dieci tarocchicreati per uno spettacolo che vuole ridare al genere cabaret la sua qualità originaria,quella di indagare sulla realtà. Gli includo qui in quanto arte olistica. Nello spettacolo i


dieci personaggi tra cantautori, attori e io "cartomante", si propongono come archetipidistribuiti in un palcoscenico che si mischia al pubblico, ciascuno con la sua carta appesavicino e vestiti più o meno uguali. Ogni uno è una tappa del viaggio interno ed esternointorno al mondo, per fondare alla fine "la repubblica delle storie". Si tratta di unaesposizione dell'universo urbano attraverso una struttura archetipica. <strong>La</strong> lettura deitarocchi sul palco fa parte dello spettacolo. Siamo alla seconda rappresentazione pubblicae si prevedono altre otto. Il titolo è un chiaro omaggio a Alejandro Jodorowski e ...Topor.


6-CONCLUSIONEL'utilità è un valore che non va sminuito per il fatto di non rimandare alla bellezza a unprimo sguardo, anche perché davanti a certi fenomeni utili siamo incapaci di vederel'insieme nei quali si ascrive, e quindi siamo incapaci di percepire la sua bellezzaintrinseca. <strong>La</strong> bellezza l’abbiamo contattata ripassando frammenti di opere e aspetti delpensiero di diversi ricercatori, che lavorarono in modo interdisciplinare fuori dallaseparazione corpo - mente, si riferiscono all'insieme dell'essere umano, anch'essocollocato nell'universo visibile e invisibile. All'interno di questa visione dell'olos, sonopervenuti ciascuno con il suo linguaggio alla bellezza e/o all'arte. Sono staiparticolarmente illuminanti Giordano Bruno, Vincent Van Gogh e Carl Rogers.Operando all'interno della pr<strong>of</strong>essione di Counselor olistico, che si occupa di clienti nonafflitti da patologie, la bellezza nel modo di trattare le tematiche, di scoprire gli strumenti,si rivela di una utilità inestimabile. E chiaro che numerosi clienti desiderosi di piùbenessere interiore ed esteriore, s<strong>of</strong>frono davanti agli ostacoli che trovano nel realizzarli,ma è altrettanto vero che accogliere la sensazione di benessere e meraviglia che provocauna comprensione accaduta, fonda l'infrastruttura di una nuova direzione di vita.Nel trasformare qualsiasi area della vita, si compie un passo verso l'ignoto, soventemettendo in atto risorse proprie prima di allora ignorate e usando in modo inedito quellegià note. Siamo quindi davanti ad un processo creativo, passaggio che segna un saltoqualitativo che abbiamo ripercorso in due campi di azione diversi:1) Tale processo nel campo del lavoro con le persone venne chiamato da Rollo May "L'artedel <strong>Counseling</strong>" espressione che intendo fuori dal senso metaforico, cioè nel sensoletterale: Il <strong>Counseling</strong> <strong>Olistico</strong> come disciplina orientata a facilitare il passaggio dal viverecome mestiere, all'arte di vivere. Per tale fine si adoperano numerosi strumenti diesplorazione e riconoscimento di sé, dei propri bisogni, dei propri obbiettivi, finoall'accompagnamento oltre le forme in cui si confinava la realtà del cliente e la scopertadelle potenzialità proprie. Le potenzialità specifiche dell'individuo e le sensazioni legatealla loro scoperta, è il suo canone di bellezza, è la sua realtà ottimizzata.2) Nel campo estetico, in particolare nella scultura e la pittura, il processo viene ripercorsonell'altro senso. Partendo dalla sensazione e dalla sua esplorazione energetica si pervienead una struttura archetipica che rappresentata con mezzi scultorii o pittorici fa pervenirealla sensazione di partenza. Riporta cioè, alla mappa energetica contenuta. In questosenso abbiamo contemplato le opere di Monet e Van Gogh.Nella consulenza con il sistema Aura Soma si mette in atto un modo di vedere il colore, di


viaggiare attraverso la sua vibrazione come avevano sperimentato esplicitamente con lapittura Van Gogh e Monet. Intessendo il loro lavoro pittorico con la struttura di letturadelle equilibrium Aura Soma, ho esplorato le analogie che sul piano intuitivo, simbolico epercettivo hanno entrambi. Analogie che arricchiscono entrambi le aree di attività, quelladi Counselor e quella di artista. Nel caso dell'arte, una particolare area si crea quando ilprocesso creativo prende come riferimento una mappa energetica preesistente originatada un metodo, una scuola o una tradizione. In tale caso, l'opera creata ha spesso l'intentodi assistere il lavoro di consulenza, fornendo le immagini con cui il cliente rappresenteràfuori di sè la sua realtà interna, agevolando il processo di disidentificazione pur restandoconnesso. A questo proposito è importante dire che il pensiero per immagini si rivelamolto più utile nella consulenza che il pensiero concettuale, come d'altronde tutte leforme di esplorazione sensoriali - percettive. Ho presentato numerosi esempi di opere dame eseguite in questo contesto che attualmente uso io e altre persone, nel lavoro diconsulenza.Ho cercato di esprimere in queste pagine quanto possano arrchicchirsi tra loro l’arte, il<strong>Counseling</strong> e l’olismo. Tuttavia constato che tale intento era nelle parole di GiordanoBruno prima riportate, parole in cui sembra enunciare che le qualità che conformano ilcounseling, l'olismo e l’arte siano fuse naturalmente, a tal punto che mi pare di sentirlorisponderci: "...ah! bravi, parlate dell'acqua bagnata" Ebbene parliamone ancora conl’intento di promuovere la responsabilità da parte dell'individuo per tutto ciò che riguardala sua trasformazione e la trasformazione del mondo in cui vive.


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http://www.valianti.it/Vincent van Gogh: colore come sentimento

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