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44 diagnosi<br />

spazio-salute.itSalute<br />

& terapia 03/08<br />

Scegliere le scarpe<br />

a secondà dell’età<br />

Autore: Dott. Alberto FERRANDO<br />

Pediatra<br />

Studio: Corso Europa 1136<br />

Genova<br />

Tel: +39.010.3732433<br />

www.ferrandoalberto.com<br />

Nei primi mesi di vita <strong>il</strong> piede del lattante<br />

si comporta come un organo di<br />

senso infatti <strong>il</strong> bambino esplora l’ambiente<br />

circostante e riceve informazioni<br />

di tipo termico, tatt<strong>il</strong>e e dolorifico.<br />

Dal 5-6 mese di vita esplora l’ambiente<br />

circostante con i piedi che si<br />

osserva e si porta alla bocca.<br />

Pertanto, sotto i 9-10 mesi di vita,<br />

non bisogna sottrarre al piede la sua<br />

sensib<strong>il</strong>ità e le scarpe servono come<br />

mero ornamento o come protezione<br />

dal freddo in quanto <strong>il</strong> lattante non è<br />

grado di produrre <strong>il</strong> passo e quindi<br />

l’andatura.<br />

Dopo tale età la scarpa deve possedere<br />

determinati requisiti anche se<br />

dobbiamo ricordare che la funzione<br />

principale della scarpa è quella di<br />

proteggere <strong>il</strong> piede dallo sporco, dalle<br />

asperità del terreno e dal freddo e di<br />

rispettare l’anatomia del piede come<br />

spieghiamo qui sotto.<br />

Appare fondamentale scegliere la<br />

scarpa della misura giusta: con <strong>il</strong><br />

bambino in piedi, premendo sulla<br />

punta della scarpa deve rimanere<br />

circa 1-1,5 cm oltre l’alluce (equiva-<br />

lente di circa 1 dito messo di traverso).<br />

Ricordate che <strong>il</strong> piede del bambino<br />

cresce rapidamente soprattutto nei<br />

primi 3-4 anni di vita, quasi ½ cm al<br />

mese per cui le scarpe vanno cambiate<br />

ogni 2-3 mesi. Cercate quindi di<br />

comprare delle “buone scarpe” ma<br />

senza spendere troppo e non fatevi<br />

ingannare da chi vi sostiene che la<br />

scarpa più cara è quella che farà<br />

camminare meglio <strong>il</strong> bambino.<br />

E’ assolutamente sconsigliato comprare<br />

scarpe troppo grandi in quanto <strong>il</strong><br />

piede sarebbe poco sostenuto ed<br />

avrebbe meno stab<strong>il</strong>ità. Inoltre, se <strong>il</strong><br />

piede “sfrega” nella scarpa troppo<br />

larga si possono formare delle “vesciche”<br />

dolorose.<br />

Quando la scarpa è piccola <strong>il</strong> bambino,<br />

oltre a camminare male, a punte in<br />

dentro, può subire dei danni alle<br />

unghie, e intorno alle stesse.<br />

Non vanno neanche bene le scarpe<br />

usate, e spesso “sformate” del fratellino<br />

più grande.<br />

E’ assolutamente da evitare l’uso,<br />

senza indicazione da parte del pediatra<br />

o dell’ortopedico, di scarpe correttive o<br />

preventive in quanto <strong>il</strong> piede “normale”<br />

non ha bisogno di essere corretto nella<br />

sua evoluzione.<br />

La scarpa correttiva deve essere ut<strong>il</strong>izzata<br />

solo in presenza di una patologia<br />

in atto e dopo una accurata valutazione<br />

ortopedica in quanto non può essere<br />

standardizzata ed ogni anomalia ha<br />

bisogno della “sua” correzione.<br />

Le scarpe debbono avere un certo<br />

sostegno posteriore al calcagno, non<br />

dovrà essere nè troppo rigida nè<br />

eccessivamente morbida, dovrà avere<br />

una certa copertura posteriore, una<br />

tomaia confortevole ma pesante e protettiva<br />

in inverno, logicamente leggera<br />

in estate e che permetta la<br />

normale traspirazione.<br />

La rigidita’della scarpa deve permettere<br />

un modesto piegamento della punta<br />

(è da escludere quella che si<br />

piega completamente) così si potrà aiutare<br />

<strong>il</strong> bambino nei suoi iniziali tentativi<br />

di portarsi in piedi da solo e a produrre<br />

i primi passi autonomamente.


Salute<br />

Ciò potrà avvenire tra i 9 e i 12 mesi,<br />

oppure (e spesso c’è anche una fam<strong>il</strong>iarità)<br />

tra i 13 e 15 mesi, attenzione<br />

però che un ritardo di questo<br />

limite può essere anche dovuto a una<br />

situazione patologica e i genitori debbono<br />

comunicarlo al pediatra che,<br />

durante <strong>il</strong> “b<strong>il</strong>ancio di salute” , escluderà<br />

con tranqu<strong>il</strong>lità eventali patologie<br />

sottostanti.<br />

Il piede del bimbo da uno a tre anni è<br />

un piede piuttosto lasso (cioè morbido),<br />

con una volta plantare che va<br />

a formarsi nel tempo, è quindi spesso<br />

“fisiologicamente” piatto.<br />

E’ noto che nei mesi caldi fa bene<br />

camminare scalzi in spiagge sia sabbiose<br />

che ghiaio-pietrose per favorire<br />

<strong>il</strong> rinforzo della muscolatura intrinseca<br />

del piede, non è molto salutare<br />

invece camminare senza scarpe su<br />

pavimenti lisci, come quelli delle case<br />

di oggi soprattutto in presenza di<br />

fam<strong>il</strong>iarità per piattismo del piede.<br />

In questo caso è ut<strong>il</strong>e segnarla al<br />

pediatra che esaminerà, eventualmente<br />

con certi aus<strong>il</strong>i (per es. podoscopio)<br />

l’impronta plantare, tempo<br />

ideale è sui 3 anni di età.<br />

Sotto i 3 anni di età ci si deve preoccupare<br />

solamente di gravi forme di<br />

piattismo, spesso associato ad altre<br />

anomalie.<br />

Ricordiamo che, fino a 3 anni, circa<br />

l’80% dei bambini ha i piedi piatti, dai<br />

3 ai 6 anni la percentuale scende al<br />

50%. La maggior parte di bambini si<br />

normalizzerà spontaneamente mentre<br />

una minoranza manterrà <strong>il</strong> piattismo<br />

che è presente circa nel 15% degli<br />

adolescenti e nel 5% degli adulti.<br />

Il trattamento del piede piatto dipende<br />

dalla gravità del piattismo che<br />

viene distinto in tre gradi. Nelle forme<br />

più lievi, di primo grado, si può aspettare<br />

l’evoluzione spontanea programmando<br />

periodici controlli, nelle forme<br />

più accentuate si può ricorrere ad<br />

una correzione ortopedica (plantare)<br />

per tentare di offrire un sostegno al<br />

piede. Dobbiamo comunque ricordare<br />

che nessun rimedio con scarpe o<br />

plantari può correggere un piede piatto<br />

per una “iperlassità legamentosa”<br />

(cioè per legamenti troppo morbidi ed<br />

elastici) che è la causa principale<br />

della persistenza del piattismo.<br />

Dopo i 6 anni le correzioni ortopediche<br />

servono a poco e sono più ut<strong>il</strong>i<br />

interventi di “potenziamento attivo<br />

dei muscoli” che si possono ottenere<br />

con sport come karatè, calcio, danza,<br />

atletica leggera oppure con ginnastica<br />

“specifica” in palestra, se <strong>il</strong> bambino<br />

è pigro e non vuole fare sport.<br />

Dopo gli 8 anni può essere indicato,<br />

dopo attenta valutazione ortopedica,<br />

in presenza di piattismo di una certa<br />

03/08 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

45<br />

entità (II-III grado), un intervento di<br />

correzione chirurgica che va effettuato<br />

entro 1 12 anni in quanto successivamente<br />

si perde la capacità di<br />

risposta elastica del piede.<br />

Il consiglio così riassuntivo è che la<br />

scarpa del bimbo va sempre scelta<br />

con cura, se poi sarà bella gli darà<br />

una soddifazione in più,ma prima<br />

scegliamola buona, ma senza “svenarsi”<br />

perché va cambiato frequentemente!!!<br />

IL GIRELLO<br />

Un pericoloso quanto divertente,strumento<br />

è <strong>il</strong> girello.<br />

Se lo avete siate consapevoli che <strong>il</strong><br />

bambino nello spostarsi si avvicinerà<br />

a reali pericoli come scale e scalini,<br />

tappeti, finestre con annessi vetri,<br />

vasi con piante domestiche (molte<br />

delle quali con componenti tossiche<br />

se ingerite), detersivi, tavolini con<br />

spigoli, tavoli con soprammob<strong>il</strong>i che<br />

in attimo possono diventare proiett<strong>il</strong>i,<br />

insomma <strong>il</strong> bimbo con girello va<br />

seguito con costante attenzione. Le<br />

cadute dalle scale possono avere<br />

conseguenze gravissime.<br />

E’ stato dimostrato, infatti, che <strong>il</strong><br />

girello causa più incidenti di tutti gli<br />

altri prodotti destinati all’infanzia.<br />

La maggioranza di tali incidenti capitano<br />

quando i bambini sono lasciati<br />

soli senza la supervisione di un adulto.<br />

Questo è <strong>il</strong> motivo per cui<br />

l’American Academy of Pediatrics ed<br />

altre Organizzazioni Internazionali per<br />

la salute e la sicurezza del bambino<br />

raccomandano ai genitori di non ut<strong>il</strong>izzare<br />

<strong>il</strong> girello.<br />

Se avete deciso di ut<strong>il</strong>izzare un girello<br />

è importante seguire le seguenti<br />

norme di sicurezza:<br />

* non lasciate da solo un bambino<br />

nel girello, neanche per un istante,


Salute<br />

eliminate potenziali pericoli (farmaci,<br />

stufe, prese elettriche, scale,<br />

etc) che <strong>il</strong> piccolo può raggiungere,<br />

rimuovere tutti gli ostacoli che possano<br />

far ribaltare <strong>il</strong> girello;<br />

* non ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> girello su un tappeto:<br />

<strong>il</strong> bimbo può cadere quando le<br />

ruote si trascinano su una superficie<br />

non levigata, eliminate tutti gli<br />

oggetti pericolosi che <strong>il</strong> bambino<br />

può raggiungere;<br />

* non usate <strong>il</strong> girello vicino a forni,<br />

camini, o a pentole sul fuoco,<br />

accertatevi che <strong>il</strong> girello abbia una<br />

base sufficientemente ampia;<br />

* non ut<strong>il</strong>izzare girelli che si chiudono<br />

con meccanismi a scatto: le dita<br />

del bambino possono rimanere<br />

intrappolate in tali meccanismi con<br />

lesioni anche gravi.<br />

Erroneamente alcuni genitori credono<br />

che l’uso del girello possa fac<strong>il</strong>itare<br />

l’apprendimento dei primi passi.<br />

Ricerche eseguite suggeriscono invece<br />

che deambulare in girello può<br />

addirittura ritardare l’apprendimento<br />

dell’equ<strong>il</strong>ibrio e la coordinazione dei<br />

movimenti. Infatti <strong>il</strong> bambino tende a<br />

spingersi, per cui non ut<strong>il</strong>izza le dovute<br />

posture ut<strong>il</strong>i al mantenimento della<br />

stazione eretta.<br />

Non si può tacere <strong>il</strong> fatto che la<br />

postura imposta al bimbo dalla seduta<br />

all’interno del girello sia scorretta,<br />

inoltre che egli, simpaticamente nel<br />

tentativo di spostarsi, una volta capito<br />

<strong>il</strong> mecccanismo, cercherà di pattinare<br />

per far scorrere le ruote e avrà<br />

così successivamente difficoltà ad<br />

impostare correttamente lo “schema<br />

del passo”.<br />

Comprendiamo che con alcuni “pierini<br />

la peste” <strong>il</strong> girello rappresenta una<br />

delle poche occasioni di tranqu<strong>il</strong>lità<br />

però se lo usate cercate di fare buon<br />

uso di quanto vi abbiamo soprariportato.<br />

IL BAMBINO ZOPPICA:<br />

SINOVITE DELL’ANCA<br />

Può succedere che <strong>il</strong> bambino presenti<br />

una difficoltà o che si rifiuti di camminare.<br />

In tali casi contattate <strong>il</strong> vostro<br />

pediatra che provvederà alla valutazione<br />

del bambino e a formulare la diagnosi<br />

o l’ipotesi di diagnosi più probab<strong>il</strong>e.<br />

Da un punto di vista generale ed<br />

informativo la causa più frequente è la<br />

“sinovite transitoria benigna dell’anca”,<br />

definita anche come “coxalgia (da<br />

coxa, che in latino significa anca) benigna”.<br />

Si tratta di una patologia che colpisce<br />

prevalentemente i maschi tra i 2<br />

e i 10 anni di età. Si manifesta in<br />

modo acuto con dolore localizzato<br />

all’anca o, qualche volta, a tutto l’arto<br />

inferiore senza una sede ben definib<strong>il</strong>e,<br />

di grado variab<strong>il</strong>e, qualche volta così<br />

intenso da impedire al paziente l’appoggio<br />

del piede a terra. Altre volte l’esordio<br />

è meno violento e <strong>il</strong> bambino<br />

riferisce dolore ma cammina lo stesso<br />

pur zoppicando e limitando la propria<br />

attività che lo costringe a zoppicare o<br />

limita la funzionalità dell’arto. La causa<br />

è una infiammazione dell’anca che può<br />

precedere seguire o anticipare una<br />

infezione virale, quindi l’episodio infettivo<br />

può essere contemporaneo ma può<br />

essere antecedente o successivo,<br />

anche di 15 giorni. Nella maggior parte<br />

dei casi è inut<strong>il</strong>e sottoporre, in prima<br />

battuta, <strong>il</strong> bambino ad inut<strong>il</strong>i accertamenti<br />

ematochimici e radiologici. Gli<br />

esami del sangue sono infatti sempre<br />

negativi o con minime alterazioni aspecifiche<br />

(aumento della VES e dei globuli<br />

bianchi di lieve entità), mentre l’esame<br />

radiologico è negativo. Solo l’ecografia<br />

dell’anca può r<strong>il</strong>evare un modesto versamento<br />

nella capsula articolare. In<br />

genere in pochi giorni, 2-4 in media, la<br />

situazione si risolve e non lascia alcuna<br />

conseguenza anche se, in alcuni<br />

bambini, può ripetersi.<br />

03/08 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

47<br />

La terapia consiste nel riposo, e se <strong>il</strong><br />

dolore è molto intenso, nella somministrazione<br />

di farmaci antidolorifici<br />

(vanno bene gli stessi farmaci che si<br />

usano per la febbre: <strong>il</strong> paracetamolo e<br />

l’ibuprofene). Può essere l’occasione<br />

per “godervi” vostro figlio leggendogli o<br />

leggendo insieme a lui qualche libro o<br />

giocando con lui (giochi calmi e tranqu<strong>il</strong>li,<br />

non a pallone o a fare salti sul<br />

letto) o guardando, insieme, qualche<br />

programma televisivo “controllato” o<br />

meglio qualche video cassetta o giocando<br />

insieme con qualche video<br />

gioco. Se, però, i sintomi persistessero<br />

per più giorni, oltre 5-7, è opportuno<br />

ricorrere alla consulenza ortopedica e<br />

ad eventuali esami per escludere altre<br />

cause.<br />

Cause più rare, soprattutto all’inizio<br />

della deambulazione, tra 1 anno e 1<br />

anno e mezzo-2, di zoppia<br />

che raccontate possono<br />

far sorridere ma che, al<br />

momento, appaiono piccole<br />

tragedie sono:<br />

* “sassolino nella scarpa”<br />

(sic!) Se vostro figlio sta<br />

bene seduto o in braccio<br />

e appena viene messo<br />

in piedi si mette<br />

a piangere o si<br />

affloscia per<br />

terra pensate<br />

alla possib<strong>il</strong>ità<br />

di un qualche<br />

oggetto nella<br />

scarpa<br />

* “pseudoparalisi”:<br />

<strong>il</strong> bambino<br />

non muove la<br />

gamba, non vuole più mettere<br />

<strong>il</strong> piede per terra e si rifiuta<br />

di camminare. Può avvenire<br />

perché <strong>il</strong> bambino ha avuto<br />

un piccolo trauma o una<br />

minima distorsione.

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