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Anno XII n° 4 ottobre-dicembre 2012 - Studi Cassinati

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278che il collare fosse stato imposto ad uno schiavo, affinchéquesti venisse riconosciuto come tale in casodi fuga 7 . Risulta, comunque, non semplice stabilirnela datazione, anche se va ricordato che il periodo incui vi fu un incrudimento della legislatura in materiadi schiavitù, e quindi la maggiore diffusione del fenomenodei collari per gli schiavi fuggitivi, è la primametà del IV sec. d.C., sotto l’imperatore Costantino 8 .A nord-ovest di Monte Sambúcaro, in località Colledel Pero 9 , nel comune di San Vittore del Lazio, neglianni ’80, furono rinvenuti un fondo di skyphos (unacoppa a forma di tazza) e una coppa a vernice neraFig. 3 Base di skyphos a vernice nera(metà del IV sec. a.C.)stampigliata 10 . I reperti probabilmente dovevano farparte di un’antica sepoltura.Lo skyphos (Fig. 3) ha una vasca convessa con piede ad anello sporgente (Fig. 5, n. 1)e presenta sulla superficie una vernice nera coprente del tipo lucida, mentre il fondoesterno e la base dell’anello sono risparmiati, inoltre la parte interna del vaso reca traccedi cattiva cottura. L’argilla, di colore rosa, è dura e compatta. Il reperto 11può essere da-7Il Pani identifica a tal proposito tre tipi di oggetti: «Al primo tipo appartengono i collari metallicisaldati al collo dello schiavo; al secondo le placche che pendevano da anelli metallici ugualmenteposti intorno al collo; al terzo infine i contrassegni, di forma circolare o quadrangolare che erano assicuratial cerchio metallico con la medesima funzione delle placche, mediante chiodi». Inoltre scrive:«La letteratura sull’argomento è concorde nell’assegnare a questi oggetti la funzione di strumenti dipena per la fuga, sostitutivi in epoca post-costantiniana delle famigerate stigmate in uso fin da epocaantica per segnalare lo schiavo fuggitivo. Con il nuovo sistema più “umano”, si ricavava ugualmentelo scopo di individuare il soggetto in maniera evidente, affinché potesse esser riconosciuto immediatamenteda chiunque e facilmente riconsegnato al legittimo proprietario attraverso le indicazionifornite nel breve testo inciso sul metallo.». Cfr. Pani 1984, pp. 113-314.8Cfr. Staerman Trofimova 1975, pp. 336-337. Per un approfondimento sulla legislazione sui servi fuggitivisi veda: Barone Adesi 1990.9Si ha notizia orale che, negli anni ’80 del secolo scorso, in località Pezzella, nei pressi di Colle delPero, sempre a nord-ovest di Monte Sambúcaro, su un pianoro in lieve pendenza, furono rinvenutedue tombe alla cappuccina scavate dall’allora locale Archeoclub, con il beneplacito della Soprintendenzaarcheologica di competenza. Le due tombe, affiancate e poste a poche decine di centimetridalla superficie del terreno, avevano come base tre grosse tegole capovolte. In una delle due tombe,insieme alle ossa, fu rinvenuta, nei pressi del cranio, una moneta raffigurante l’imperatore Gordiano(Marcus Antonius Gordianus Pius – Gordiano III Pio – 238-244 d.C. Dritto: Ritratto dell’Imperatore;Rovescio: Divinità femminile).10Il signore che mi ha mostrato e permesso di studiare i reperti mi ha riferito di averli ricevuti da uncontadino che a sua volta li aveva trovati arando il terreno. La coppa, che conteneva lo skyphos, futrovata spezzata in due e monca di un quarto del piede, poi fu ricomposta con la colla e usata, dalcontadino stesso, come contenitore per cibo in un pollaio.11Che potrebbe essere riconducibile al tipo Morel 4341b 3.CDSC - STUDI CASSINATI - 4/<strong>2012</strong>

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