Anno XII n° 4 ottobre-dicembre 2012 - Studi Cassinati
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335in cui ogni comunità e ogni singolo, che la costituisce, maturano in parallelo patologie ecure non assimilabili tout court ad un paradigma manualistico confezionato in autosufficienzadentro un laboratorio medico: patologie e cure altresì decodificabili più esaustivamentein una clinica allargata, ove opera in regime di sussidiarietà anche chi, comel’antropologo, è in grado di descrivere-interpretare un vissuto originale, che non è alieno,anzi si nutre delle peculiarità culturali.Chiude il volume, per la gioia degli agiografi, la traduzione italiana di un testo scrittosul finire dell’Ottocento dal benedettino inglese Bede Camm, che con una chiave di letturadavvero all’avanguardia per i suoi tempi rilegge la vicenda biografica e le espressioni diculto legate a S. Gerardo da Gallinaro. Su questa preziosa fonte resa più agevole al lettoredalla fatica della dr. Kim Nutus (S. Gerardo di Gallinaro, pp. 241-251), s’appunta, comeepilogo, lo sguardo antropologico di Giovanni De Vita (Un antico pellegrino europeo: S.Gerardo a Gallinaro, pp. 261-267), che resta pienamente nel tema del Quaderno. Dalcomplesso dell’articolo, possiamo, infatti, scorgere la fruizione comunitaria di un Santopatrono, che si plasma su identità cangianti, laddove la pluralità prosopografica, che sidetermina intorno ai messaggi agiografici e alle tradizioni popolari, risponde a bisognidiversi maturati nel tempo e recepiti nei modi più disparati dall’interpretazione devozionaledei singoli.Le provocazioni espresse schiudono abbondante materia di riflessione anche per lostorico, cui diversamente dall’antropologo, interessa molto la genesi dell’inventio, nonchéla periodizzazione degli interventi che riplasmano il modello, al fine di determinare letappe della trasfigurazione, che fermentano la diaspora dell’identità originale, ovvero leeventuali sovrapposizioni, che non di rado fanno lievitare in una singolarità effettivi pluralismiidentitari. Su S. Gerardo, dunque, mi auguro di proseguire il dialogo fecondo, cheda anni intrattengo con Giovanni De Vita, a cui va peraltro il mio grazie per l’esplicitoriconoscimento (Introduzione, p. 9).Ovviamente, al di là dell’omaggio al Curatore, non possono mancare i segni della gratitudinealle sue collaboratrici, le dr. Annarita Leone, Pamela Papetti e Rosanna Fuoco,che contribuiscono ad elevare la qualità della ricerca e, pertanto, il buon nome dell’Universitàdi Cassino e del Lazio Meridionale.CDSC - STUDI CASSINATI - 4/2012
Presentato il Diario di Gaetano Di BiasiodiAdriana Letta336Martedì 4 dicembre, presso la Biblioteca Comunale “Malatesta” di Cassino, è stato presentatoil libro Diario (1943-1947) di Gaetano Di Biasio, a cura di Silvana Casmirri eGaetano de Angelis–Curtis, edito da Francesco Ciolfi, tipografo, editore e libraio in Cassino.L’evento è stato organizzato dal Laboratorio di storia regionale dell’Università degliStudi di Cassino e dal Centro Documentazione e Studi del Cassinate nell’ambito dellarassegna letteraria “Cassino che Legge”. Davanti ad un numeroso e interessato pubblico,soprattutto di cassinati doc, è stato l’assessore alla Cultura Danilo Grossi a dare il salutodi benvenuto ai presenti, e la prof.ssa Casmirri a introdurre l’argomento tracciando unarapida storia del volume, iniziata anni fa quando, per implementare il Laboratorio di Storiaregionale, si ebbe l’occasione di visitare la biblioteca che fu di Torquato Vizzaccaro, studiosodi storia locale, e tra le carte fu ritrovato un manoscritto contenente il diario delprimo sindaco di Cassino del dopoguerra, Di Biasio, a cui Vizzaccaro aveva iniziato alavorare. Così, grazie alla sensibilità del figlio di Vizzaccaro, Giuseppe, che lo ha messoa disposizione, il manoscritto è stato studiato e analizzato e solo ora è potuto diventareun prodotto editoriale, anche grazie all’editore Ciolfi e alla Banca Popolare del Cassinate.Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del CDSC, ha illustrato in maniera esauriente echiara il percorso biografico di Di Biasio, dalla nascita nel 1877 e dall’ambiente familiare,modesto e popolare (padre calzolaio e madre, “Benedetta di nome e di fatto” commerciantedi frutta e articoli di maglieria da lei stessa confezionati), agli studi, Liceo Tullianodi Arpino e Università a Napoli, ai suoi orientamenti ideologici, ai suoi scritti, alle sueavventure e disavventure politiche. Fondatore della prima sezione del Partito Socialistaa Cassino, subì un arresto nel 1912 per “correità in regicidio”, accusa presto smascheratama per la quale per una settimana fu carcerato a Regina Coeli. Fu prima nominato e poieletto sindaco di Cassino, fu brillante avvocato del Foro di Cassino. Più tardi visse annidifficili di delusione politica e di sofferenza, particolarmente dopo la morte della madree della amata Antonietta.In conclusione il relatore ha annunciato che la ricerca su Di Biasio, tuttora in corso,sfocerà a breve in una pubblicazione su supporto cartaceo e dvd di documenti, come strumentodi consultazione anche per le scuole.Nel suo intervento, denso e documentato, la prof. Casmirri, docente di Storia contemporaneaall’Università di Cassino e del Lazio meridionale, ha subito avvertito che il diarionon è proprio un diario, ma una grossa operazione in cui l’Autore parte dallo spunto dellaquotidianità e va a ritroso in flashback a riflettere sul suo percorso di vita alla luce dellostato dei sentimenti del momento. È il diario di un’anima, prima che di una quotidianità.Le pagine che riguardano gli anni ‘43-’44 parlano dell’esperienza dello sfollamento,CDSC - STUDI CASSINATI - 4/2012
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Presentato il Diario di Gaetano Di BiasiodiAdriana Letta336Martedì 4 <strong>dicembre</strong>, presso la Biblioteca Comunale “Malatesta” di Cassino, è stato presentatoil libro Diario (1943-1947) di Gaetano Di Biasio, a cura di Silvana Casmirri eGaetano de Angelis–Curtis, edito da Francesco Ciolfi, tipografo, editore e libraio in Cassino.L’evento è stato organizzato dal Laboratorio di storia regionale dell’Università degli<strong>Studi</strong> di Cassino e dal Centro Documentazione e <strong>Studi</strong> del Cassinate nell’ambito dellarassegna letteraria “Cassino che Legge”. Davanti ad un numeroso e interessato pubblico,soprattutto di cassinati doc, è stato l’assessore alla Cultura Danilo Grossi a dare il salutodi benvenuto ai presenti, e la prof.ssa Casmirri a introdurre l’argomento tracciando unarapida storia del volume, iniziata anni fa quando, per implementare il Laboratorio di Storiaregionale, si ebbe l’occasione di visitare la biblioteca che fu di Torquato Vizzaccaro, studiosodi storia locale, e tra le carte fu ritrovato un manoscritto contenente il diario delprimo sindaco di Cassino del dopoguerra, Di Biasio, a cui Vizzaccaro aveva iniziato alavorare. Così, grazie alla sensibilità del figlio di Vizzaccaro, Giuseppe, che lo ha messoa disposizione, il manoscritto è stato studiato e analizzato e solo ora è potuto diventareun prodotto editoriale, anche grazie all’editore Ciolfi e alla Banca Popolare del Cassinate.Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del CDSC, ha illustrato in maniera esauriente echiara il percorso biografico di Di Biasio, dalla nascita nel 1877 e dall’ambiente familiare,modesto e popolare (padre calzolaio e madre, “Benedetta di nome e di fatto” commerciantedi frutta e articoli di maglieria da lei stessa confezionati), agli studi, Liceo Tullianodi Arpino e Università a Napoli, ai suoi orientamenti ideologici, ai suoi scritti, alle sueavventure e disavventure politiche. Fondatore della prima sezione del Partito Socialistaa Cassino, subì un arresto nel 1912 per “correità in regicidio”, accusa presto smascheratama per la quale per una settimana fu carcerato a Regina Coeli. Fu prima nominato e poieletto sindaco di Cassino, fu brillante avvocato del Foro di Cassino. Più tardi visse annidifficili di delusione politica e di sofferenza, particolarmente dopo la morte della madree della amata Antonietta.In conclusione il relatore ha annunciato che la ricerca su Di Biasio, tuttora in corso,sfocerà a breve in una pubblicazione su supporto cartaceo e dvd di documenti, come strumentodi consultazione anche per le scuole.Nel suo intervento, denso e documentato, la prof. Casmirri, docente di Storia contemporaneaall’Università di Cassino e del Lazio meridionale, ha subito avvertito che il diarionon è proprio un diario, ma una grossa operazione in cui l’Autore parte dallo spunto dellaquotidianità e va a ritroso in flashback a riflettere sul suo percorso di vita alla luce dellostato dei sentimenti del momento. È il diario di un’anima, prima che di una quotidianità.Le pagine che riguardano gli anni ‘43-’44 parlano dell’esperienza dello sfollamento,CDSC - STUDI CASSINATI - 4/<strong>2012</strong>