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Rapporto Unicredit Banca sulle Piccole Imprese

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Capitolo 2<br />

Le aziende con 1-2 addetti, invece, dopo il progressivo calo dei tre anni precedenti, mostrano una<br />

decisa inversione di tendenza. Infatti, registrano un significativo recupero (+12 punti) rispetto al<br />

basso dato dello scorso anno (82), a dimostrazione del fatto che anche le piccole, dopo un anno di<br />

scarso dinamismo, hanno preso coscienza della inversione di tendenza che l’economia del nostro<br />

Paese ha avviato. Nonostante il recupero, l’indice si ferma a 94, un livello di fiducia ancora inferiore<br />

alla media (98).<br />

In parte il recupero di fiducia delle microimprese può essere spiegato dal fatto che negli ultimi anni<br />

l’accresciuta competitività dei mercati ha imposto alle aziende di superare gli ostacoli alla loro crescita<br />

dimensionale, che da anni frenano la competitività del nostro sistema produttivo. Tale processo ha<br />

prodotto una forte selezione naturale e l’espulsione dal sistema delle imprese più deboli.<br />

Le imprese più strutturate sono anche quelle che hanno più frequentemente rapporti con mercati<br />

esteri. Tale percentuale è invece inferiore al 10% per le microimprese con meno di 10 addetti. È un<br />

dato di fatto dunque che una maggiore consistenza dimensionale dia maggiori possibilità di reagire<br />

alle nuove sfide imposte dalla concorrenza internazionale ed una maggiore fiducia nel mercato e nelle<br />

proprie capacità.<br />

Entrando nel merito dei singoli fattori che compongono l’indice, si osserva che le imprese con più di<br />

2 addetti risultano più fiduciose su tutte le variabili considerate ed in particolare sull’andamento del<br />

proprio settore (99, +7 rispetto alla media). Ciò è in parte dovuto al fatto che le aziende più strutturate,<br />

sia come forma giuridica che come numero di addetti, sono prevalentemente concentrate nell’industria<br />

e in particolare nel manifatturiero, settore che negli ultimi anni ha attraversato un periodo di profonda<br />

selezione e ristrutturazione interna, dal quale sembra ora essere uscito. La migliore percezione del<br />

quadro congiunturale porta queste imprese a agire con maggiore convinzione <strong>sulle</strong> variabili da loro<br />

dipendenti. Infatti hanno una maggiore fiducia negli investimenti (123, +11), grazie anche ad una<br />

maggiore disponibilità di credito (116, +9), e creano maggiore occupazione (119, +11) rispetto alle<br />

imprese con 1-2 addetti.<br />

L’ultimo rapporto dell’Istituto Tagliacarne 10 indica che la quota di piccole imprese che si posizionano<br />

nella fascia alta della scala competitiva è in crescita nel 2007 rispetto al 2005 (32% contro 27%),<br />

confermando il rafforzamento della tendenza alla trasformazione ed alla crescita dimensionale di molte<br />

piccole imprese che era stata preannunciata nell’edizione del <strong>Rapporto</strong> UniCredit <strong>Banca</strong> del 2005.<br />

Questa tendenza testimonia che molte piccole imprese stanno imitando la politica di riposizionamento<br />

organizzativo e di mercato che una parte delle stesse ha intrapreso già da qualche anno, consentendo<br />

loro di diventare più competitive e capaci di rispondere alle sfide della globalizzazione.<br />

10 Istituto Guglielmo Tagliacarne, “<strong>Rapporto</strong> sulla piccola e media Impresa - Il dinamismo della ristrutturazione”, ottobre 2007.<br />

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