Rapporto Unicredit Banca sulle Piccole Imprese

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16 Sintesi dei principali risultati Capitolo 5. Voce ai piccoli imprenditori commerciali: i risultati delle indagini campionarie Il capitolo 5 presenta i risultati delle principali indagini campionarie condotte per il presente Rapporto. Il quadro che emerge vede la piccola impresa commerciale italiana diretta sempre più verso una marcata specializzazione dei prodotti trattati e verso un’attenzione sempre crescente per la customer satisfaction. Entrambe queste strategie si rivelano vincenti nel mutato contesto competitivo. Se infatti ci si limita a un ragionamento sul prezzo, lo scenario è indubbiamente problematico per i piccoli operatori commerciali, schiacciati tra l’incudine dei margini risicati e il martello dei costi. E diviene ancora più problematico in una eventuale prospettiva di maggiore penetrazione della Grande Distribuzione. Fortunatamente, la leva del prezzo non è il solo strumento a disposizione dell’imprenditore, soprattutto in una società di mercato come quella moderna. Dall’indagine risulta che uno degli elementi chiave è l’innovazione, applicata – nello specifico – alla relazione con il cliente, alla creazione di esperienze d’acquisto e alla personalizzazione del servizio. Quale ulteriore – ma non secondaria – leva competitiva, emergono le strategie di aggregazione flessibile (ad esempio, il franchising) che stanno prendendo piede negli ultimi anni. Tramite l’aggregazione flessibile il piccolo imprenditore sopperisce alla difficoltà nel conseguire economie di scala con il ricorso alle economie di rete, conservando allo stesso tempo la propria indipendenza. Il capitolo si conclude con un’analisi del ruolo degli attori del territorio: le Associazioni di Categoria, la Pubblica Amministrazione e il Sistema Bancario. Capitolo 6. Le prospettive del commercio in Italia Il capitolo 6 delinea infine i percorsi e le prospettive del piccolo imprenditore commerciale. Da alcuni anni assistiamo a dinamiche che vedono l’intero settore impegnato a conciliare la tradizione del commercio di “prossimità”, che caratterizza il nostro Paese, con la crescente esigenza di innovazione. Sia la riforma della regolamentazione che l’ingresso massiccio sul mercato di operatori di medie e grandi dimensioni hanno influenzato le dinamiche recenti sul fronte dell’offerta. Ma anche la domanda negli ultimi dieci anni è cambiata, divenendo dappertutto sempre più sofisticata. In questo contesto, gli Italiani si distinguono per l’importanza attribuita al fattore qualità nei consumi rispetto ai prezzi, come testimonia l’indagine ad hoc condotta per il presente Rapporto. Il punto chiave è che, rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia ha avuto un diverso percorso di sviluppo per il settore distributivo. Vale la pena sottolineare ancora una volta come l’elevata capillarità del settore commerciale non vada considerata a priori indice di arretratezza. Ciò che conta è che il mercato sia contendibile, ovvero virtualmente accessibile a operatori esterni. Inoltre, se è il consumatore che va tutelato in maniera prioritaria, oltre alla possibilità di acquistare beni e servizi a prezzi convenienti, va
Sintesi dei principali risultati garantita la possibilità di scelta tra differenti format distributivi. A ciascun format sono infatti associate caratteristiche differenti in termini di specializzazione, spazi, servizi accessori, qualità, assortimento più o meno di nicchia, nonché aspetti collaterali legati alla dimensione ludico-ricreativa dell’acquisto (il cosiddetto “commercio esperienziale”). Tirando le fila del ragionamento, in un contesto di mercato in continua evoluzione – e tenendo in debito conto la difficoltà nel generare economie di scala al pari della Grande Distribuzione – le strategie a disposizione dei piccoli imprenditori commerciali sono: contenere i costi con un modello organizzativo che sopperisca alla mancanza di economie di scala tramite economie di rete; creare valore aggiunto perseguendo la via dell’innovazione, in modo da collocare in secondo piano la dimensione di costo. Si tratta di strategie che possono essere combinate tra loro per creare un modello di business sostenibile e di successo. In questo contesto emergono forti potenzialità per il sistema bancario. Tre i punti chiave: la consulenza nella gestione del ciclo finanziario; la diffusione della moneta elettronica; il credito al consumo, strumento importante sia per i consumatori che per i piccoli imprenditori. Ai primi consente infatti di pianificare al meglio le proprie decisioni di spesa; ai secondi di arricchire l’offerta dei propri beni con un servizio molto particolare e aumentare di conseguenza il volume delle vendite. 17
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