Rapporto Unicredit Banca sulle Piccole Imprese
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Sintesi dei principali risultati<br />
annua). In particolare, negli ultimi mesi sono state le tipologie estreme (esercizi di grandi dimensioni,<br />
con più di 20 dipendenti, o i piccoli, con 1 o 2 dipendenti) a presentare gli andamenti migliori.<br />
In conclusione, il quadro macroeconomico relativo ai consumi e alle imprese del commercio al<br />
dettaglio suggerisce che, dopo una buona ripresa nel 2006, anche il periodo attuale si presenta positivo,<br />
nonostante persistano ancora alcune tensioni legate alla dinamica complessiva dell’economia.<br />
In tale quadro, i piccoli esercizi sembrano aver trovato una collocazione che tende a stabilizzarsi, e<br />
quindi beneficiano in maniera più diretta del buon andamento dei consumi.<br />
Conclude il capitolo uno sguardo al sistema bancario da cui emerge un sempre maggior ricorso a<br />
impieghi a più lunga scadenza e una sostanziale convergenza dei livelli di rischiosità tra settori.<br />
Capitolo 2. La parola ai piccoli imprenditori:<br />
l’evoluzione della fiducia e il rapporto con il sistema<br />
fiscale e burocratico<br />
Il capitolo 2 presenta per il quarto anno consecutivo i risultati dell’indagine UniCredit <strong>Banca</strong> sulla<br />
fiducia, condotta su un campione rappresentativo di circa 6.000 piccole imprese.<br />
L’indice di fiducia sintetico rilevato a settembre 2007 sale a 98 punti, in crescita rispetto all’88 dello<br />
scorso anno (valore stabile dal 2005), ma soprattutto in netta ripresa rispetto al sensibile decremento<br />
avutosi tra il 2004 (93) e il 2005 (88, appunto).<br />
Per la prima volta il divario di fiducia tra le microimprese e quelle più strutturate si riduce. I risultati<br />
dell’analisi costituiscono la prova che le piccole imprese hanno beneficiato della ripresa dell’economia<br />
italiana cominciata nel 2006 e protrattasi, seppure con intensità inferiore, nel 2007. Il nostro sistema<br />
produttivo, nonostante gli anni di congiuntura economica sfavorevole che hanno caratterizzato la prima<br />
metà di questo decennio, sembra essere riuscito a rispondere in maniera efficace ed efficiente alle<br />
mutate condizioni di competitività. Questo grazie al processo di “selezione darwiniana” prima citato,<br />
che ha fatto uscire dal mercato le aziende meno competitive e ha stimolato l’intensa ristrutturazione<br />
delle altre.<br />
Per quanto riguarda le aree geografiche, quest’anno è il Centro a distinguersi per il forte recupero di<br />
fiducia, come testimoniano anche i dati di crescita economica rilevati da Unioncamere. Il Sud invece<br />
resta su valori inferiori alla media, a conferma del permanere di un divario rispetto alle altre aree del<br />
Paese.<br />
In termini di dinamiche settoriali, continua la crescita della fiducia del manifatturiero, che si conferma un<br />
settore trainante. Il commercio e le costruzioni, dopo il brusco calo del 2006, mostrano una inversione di<br />
tendenza, recuperando in parte il gap rispetto ai valori di fiducia espressi dagli altri settori. In particolare,<br />
il commercio al dettaglio recupera 14 punti (98 contro 84 del 2006), riduce il gap rispetto alla media<br />
degli altri settori, e si qualifica come secondo settore (dopo le costruzioni) in termini di recupero rispetto<br />
ai valori registrati lo scorso anno. L’ingrosso recupera 13 punti (99 contro 86 del 2006) e si riporta<br />
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