11.07.2015 Views

india speciale le porte della bellezza le porte della bellezza - Faac

india speciale le porte della bellezza le porte della bellezza - Faac

india speciale le porte della bellezza le porte della bellezza - Faac

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ANNO VII - N. 3 - Ottobre 2005 - Poste italiane SpA - Sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, comma 1, DCB BOLOGNASPECIALE40 anni di FAACe 10 annidei ProfessionalsLE PORTEDELLA BELLEZZABryce Dallas HowardINDIANuova Delhi, Jaipur e Agratra sogno e realtà


Editoria<strong>le</strong>Un’interessantecorrelazioneFAAC ha confrontato gli andamenti del<strong>le</strong> vendite del settoreapricancelli con la spesa del<strong>le</strong> famiglie italiane. La ricerca èbasata su numeri indice. Consiste nel paragonare per gli annidal 1997 al 2003 gli indici del<strong>le</strong> vendite in Italia di un panel di impresedel settore apricancelli e quelli dell’andamento - per tipo dispesa - dei consumi <strong>della</strong> popolazione italiana 1 . Lo scopo è di trovarein quali casi è risultato più forte il <strong>le</strong>game tra gli andamenti degliCATEGORIE DI CONSUMOtrimestra<strong>le</strong>di informazioneReg. Trib. Bologna N. 6900del 31/03/1999CORRELAZIONES O MPrezzo di copertina A 1,00Abbonamento A 2,50COEFFICIENTE DI CORRELAZIONECON GLI APRICANCELLIVestiario e calzature 0,991Cristal<strong>le</strong>ria, vasellami, utensili casa 0,982Mobili e riparazioni 0,969Manutenzione dell’abitazione 0,959Beni e servizi per la manutenzione casa 0,949Utensili e attrezzature casa giardino 0,939E<strong>le</strong>ttrodomestici e riparazioni 0,923Acquisto di mezzi di trasporto 0,92Alimentari e bevande non alcoliche 0,876Sanità 0,815Biancheria e tessili per la casa 0,6412DIRETTORE RESPONSABILEGiancarlo RoversiCOORDINAMENTO EDITORIALEMarka Srl - BolognaIN REDAZIONEStefano OdoriciPROGETTO GRAFICOE IMPAGINAZIONECarlo BurelliPaola CalabiEDITOREEditrice Compositori srlSTAMPACompositori IndustrieGraficheAnno VII - n. 3 - Ottobre 2005HANNO COLLABORATOGiorgio FavarettoGloria GuastarobaMichelangelo ManiniMassimiliano MeneghettiMassimo MolaStefano OrsiMarco Spagnolii professionisti dell’automazione40 anni di FAAC e 10 annidei Professionalspag. 4FAAC informaDoppia sicurezzacon FAAC Home Shieldpag. 8


I PROFESSIONISTI40 anni di FAAC e 10 anni dei ProfessionalsStoriaIl Club FAAC Professionalsnasce a Luglio 1995 sullabase di considerazioni dimarketing strategico daparte di FAAC.Lo sviluppo del mercato del<strong>le</strong>automazioni negli anni’90 era stato così intenso daporre l’Italia al primo postonel mondo per numero diimpianti, tecnologia deiprodotti e numero di marcheattive sul territorio.Qualsiasi concorrente siproponeva sul mercato conpropri concessionari, installatoriautorizzati, installatoridi fiducia, specialisti etutto quanto la fantasiaumana consentiva; a questipoi si aggiungevano singoliartigiani, installatori generici,e altri ancora. In ta<strong>le</strong>contesto era inevitabi<strong>le</strong> cheil consumatore fina<strong>le</strong> si trovassein difficoltà a riconoscerei veri professionisti.La FAAC, da sempre <strong>le</strong>aderdi mercato, era ben consapevo<strong>le</strong>di aver raggiuntoquella posizione soprattuttograzie alla qualità, al servizio,alla sicurezza di livellosuperiore che venivano offertidalla propria rete dispecialisti.Nacque quindi il progettoProfessionals che ora coinvolgeun centinaio di aziendespecializzate e distribuite sututto il territorio naziona<strong>le</strong>.Oggi i Professionals rappresentanouna realtà moltoimportante del mercatoItaliano e ognuno di essiè un <strong>le</strong>ader indiscussonella propria area di competenza.Tra <strong>le</strong> caratteristiche checontraddistinguono i Professionalsc’è l’esperienzaultraventenna<strong>le</strong> in ambitoautomazione degli accessi.Essi hanno un rapporto diesclusiva con FAAC e fannoOPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 20054Le intervisteIntervista a Fabrizio Gavioli, titolaredel CENTRO MATIC diMantova.Sig. Gavioli, perché un clientedovrebbe rivolgersi a un installatoredi apricancelli professionistaanziché a un occasiona<strong>le</strong>?Un installatore professionista èin grado di offrire un servizioche va ben oltre la semplice installazionedell’impianto.L’esperienza e l’e<strong>le</strong>vata specializzazionenel settore automazionipermettono di offrire alcliente un servizio di consu<strong>le</strong>nzae progettazione personalizzataper la soluzione più idoneaal<strong>le</strong> proprie esigenze.L’installatore professionistainoltre opera secondo <strong>le</strong> nuovenorme di sicurezza dettate dallaComunità Europea (EN12453 – EN 12445) che fannocapo alla direttiva macchine(98/37/CE) e che definisconoresponsabilità precise per costruttori,installatori, proprietario gestori degli impianti.Un altro aspetto che dovrebbeconvincere un cliente a desisteredall’affidarsi ad un installatoreoccasiona<strong>le</strong> è la gestionedel post-vendita.Un professionista offre un serviziosia di assistenza program-mata, tramite contratti di manutenzioneche su richiesta.Gli interventi su richiesta vengonoevasi in breve tempo grazie apersona<strong>le</strong> tecnico preposto a ta<strong>le</strong>funzione e ai ricambi che sonosempre disponibili sui furgonidedicati all’assistenza tecnica.Non ultimo, un professionista ènormalmente strutturato conun’adeguata sede dove è sempredisponibi<strong>le</strong> del persona<strong>le</strong>per dare direttamente o te<strong>le</strong>fonicamenteinformazioni aiclienti, un magazzino prodottisempre fornito e un laboratorioper effettuare <strong>le</strong> riparazioni deglioperatori e del materia<strong>le</strong>e<strong>le</strong>ttronico in tempi ridotti.Intervista a Mauro Rapa, DirettoreCommercia<strong>le</strong> <strong>della</strong> DAGOELETTRONICA di Fano (PU),membro del Comitato Ristrettoe Presidente del Circolo FAACProfessionals.Sig. Rapa, Lei è molto coinvoltonel progetto Professionals,da diversi anni infatti faparte del Comitato Ristrettodel Club ed è il Presidentefondatore del Circolo, perchétutto questo impegno?Innanzitutto colgo l’occasioneper complimentarmi con FAACche porta molto bene i suoi primi40 anni e poi, certo di rappresentaretutti i Professionalse tutti i Soci del Circolo, vorreirivolgere un grazie di cuore allaproprietà, ai dirigenti e a tutti idipendenti di questa gloriosaAzienda di cui tanto ci onoriamodi essere Partner.Per rispondere alla Vostra domandapartirei proprio dall’esserepartner di una ditta importantenonché <strong>le</strong>ader mondia<strong>le</strong>del settore. FAAC è un marchiofondamenta<strong>le</strong> per <strong>le</strong> nostreaziende pertanto far parte degliorganismi che la stessa hacreato per la nostra crescitapenso sia un dovere di tutti e,se vo<strong>le</strong>te, per me è anche ungrande piacere.Va sottolineato che festeggiamoquest’anno anche i 10 annidel progetto Professionals chenel tempo ci ha consentito didare vita al Circolo. Stare insieme,discutere di prob<strong>le</strong>matichecomuni e ragionare in una otticarivolta al futuro penso sianoazioni fondamentali per un imprenditoreche ha a cuore lapropria azienda, ecco il perchédi questo mio impegno supportatoanche da una grande adesionee collaborazione da partedi molti altri col<strong>le</strong>ghi che ringraziovivamente.A Suo avviso quali vantaggiconcreti esistono per unaazienda nell’entrare a farparte di una organizzazionecome i FAAC Professionals?I vantaggi stanno nel saper cogliere<strong>le</strong> opportunità che derivanodall’appartenere ad ungruppo di Professionisti se<strong>le</strong>zionati.Il Progetto Professionals, ancorapiù o meno definito, pur traalti e bassi, ha infatti il grandemerito di aver evidenziato chenel mercato esistono del<strong>le</strong> eccel<strong>le</strong>nze.Oggi più che mai, conoscere esaper fare il proprio lavoro concompetenza e professionalità èdecisivo ed è per questo che ilprogetto ha valore.Far parte poi di una organizzazionedistribuita capillarmentesu tutto il territorio naziona<strong>le</strong>,ci rafforza maggiormente e dàun gran senso di globalità alnostro essere. Siamo cioè unpatrimonio per noi stessi e naturalmenteper FAAC.Come vede lo sviluppo diquesto progetto nel prossimofuturo?Dopo 10 anni spero che FAACintenda potenziare il progettoProfessionals aggiornadolo infunzione del<strong>le</strong> nuove e reali esigenzedel mercato.Se come detto la professionalitàè un punto di forza, se FAACci crede, se noi tutti ci crediamopenso che <strong>le</strong> azioni da fare sarannopoche ma precise.Sono nate nuove opportunità eFAAC <strong>le</strong> ha cavalcate. I ControlliAccessi, <strong>le</strong> Porte Automati-


DELL’AUTOMAZIONEparte del Sistema QualitàFAAC (ISO 9001). Sono aggiornatiin tempo rea<strong>le</strong> sul<strong>le</strong>novità e/o modifiche sulprodotto.L’organizzazione e competenzatecnica di altissimolivello dei Professionalspermette loro di trattaretutti i prodotti <strong>della</strong> gammaFAAC, per la vendita,l’installazione e il serviziodi assistenza.Le conventionApartire dal 1998 ognianno FAAC organizzadel<strong>le</strong> Convention con i propriProfessionals in varie localitàsia italiane che estere,ponendo estrema attenzionealla scelta dei luoghiper coniugare al meglio1998RAGUSA (Sicilia)1999MONTECATINI (Pistoia)2000DUBLINO (Irlanda)2001SIMERI (Calabria)l’impegno di lavoro a momentidi relax e di divertimento.Nei momenti dedicati al lavoro,l’Azienda e i Professionalssi incontrano e si2002OSTUNI (Puglia)2003ARBATAX (Sardegna)2004NAPOLI (Campania)2005CRETA (Grecia)confrontano per mettere apunto <strong>le</strong> strategie più efficaciatte a soddisfare <strong>le</strong> esigenzedi un mercato semprepiù competitivo.Mentre nei momenti disvago l’atmosfera rilassantefavorisce la socializzazione,la comunicazione estimola i rapporti interpersonali.Lo scambio di esperienzetra <strong>le</strong> aziende del gruppoProfessionals, porta a nuoveidee che sono il carburantee la spinta propulsivaa fare sempre meglio.che, i Parcheggi ed i Sistemi Integratihanno affiancato il cancello<strong>della</strong> “Signora Maria” ovveroil nostro core business.Su queste opportunità si giocala nuova sfida.Il Progetto Professionals, nelprossimo futuro, deve avere, secondome, i seguenti obiettivi:- Rafforzare ed aumentare ilrapporto organizzativo e collaborativotra FAAC e i Professionals.- Ribadire e far emergere, zonaper zona, la competenzaprofessiona<strong>le</strong> tecnica e commercia<strong>le</strong>di chi partecipa alProgetto.- Favorire gli investimenti deiProfessionals per consentireloro di restare e/o diventareLeader di zona, nei settorisopra indicati.- Puntare alla qualità che passaattraverso l’applicazionedel<strong>le</strong> NORME di sicurezza invigore, essendo i Professionalstra i pochi se non gliunici, in grado di applicar<strong>le</strong>con serietà e professionalità,grazie anche al prodottoFAAC.- Consentire ai Professionals direstare <strong>le</strong>ader indiscussi suquello che, comunque, è e rimaneil core business di ciascunodi noi, grazie all’esperienzaed al valore tecnicoacquisiti nel tempo.Qui si inserisce anche l’azionedel Circolo che ha il compito diaccrescere il valore dei Soci conazioni mirate, sia per formaregli stessi che per far emergerela forza commercia<strong>le</strong> e distributivadel gruppo.Grazie per l’opportunità che miavete dato, tanti Auguri aFAAC e a tutti quelli che lavoranocon e per FAAC.Intervista a Luciano Pallante,titolare <strong>della</strong> EFFE ROMA SER-VICE ONE di Roma.Sig. Pallante, la Sua è indubbiamenteun’azienda di successoche in particolare negliultimi cinque anni ha avutouno sviluppo notevo<strong>le</strong>. Considerandoche il progresso èavvenuto principalmente nelsettore apricancelli, in unmercato molto “affollato” diinstallatori di ogni tipo, cipuò spiegare qual è stata laformula utilizzata?Non esiste una ricetta esportabi<strong>le</strong>fatta di rego<strong>le</strong> certe e codificate.I fattori che concorronoal successo di una azienda sonovari e diversificati ed una attenta<strong>le</strong>ttura del mercato divieneindispensabi<strong>le</strong> perché questipossano essere tarati sui cambiamentidi politica commercia<strong>le</strong>ed economica del settore dicompetenza. Effe Roma ServiceOne, grazie ad un organico attentamentese<strong>le</strong>zionato e adeguatamenteistruito, cerca ognigiorno con impegno e serietà dimettere a frutto un’esperienzaspecifica ormai ventenna<strong>le</strong> equindi un forte radicamento sulterritorio. Soprattutto è risultatadecisiva la scelta senza compromessidi identificarsi conFAAC, sia in termini di prodotto,essendo noi monomarca,sia in termini di immagine sposandoneil linguaggio, la cultura,la vocazione alla qualità enon ultimo il modo di proporsial mercato qua<strong>le</strong> riferimentoterritoria<strong>le</strong>.Fra questi fattori quali ritienesiano stati più importanti?- Notorietà di marchio- Qualità del prodotto- Ampiezza di gamma- Professionalità/competenza- Qualità del servizio- OrganizzazioneNon credo si possa fare unaclassifica di valori. Il peso diognuno dei fattori citati appareequiva<strong>le</strong>nte ed indispensabi<strong>le</strong>per ottenere il giusto rispetto ecredito del cliente, la cui soddisfazioneè il vero segreto delsuccesso. Tuttavia una notaparticolare va spesa per la notorietàdel marchio FAAC cheindubbiamente crea una domandasignificativa senza laqua<strong>le</strong> sarebbe diffici<strong>le</strong> fare programmie orientare investimentiaziendali di sviluppo del settoreautomazione <strong>porte</strong> e cancelli,controllo accessi, ecc.Come vede il mercato deicancelli automatici nel futuroprossimo?Con ottimismo, serenità e buoneprospettive se si pensa adaziende organizzate e dedicateal settore al 100% <strong>della</strong> loroforza lavoro e che siano in gradodi trasferire al cliente fina<strong>le</strong>il valore e la dignità tecnologicadi questo mercato. Sonomolto meno ottimista inveceper quel che riguarda strutturepoco specializzate, con unaforte diversificazione del<strong>le</strong> attivitàal loro interno, al puntoche nei panni di FAAC avrei fortidubbi sul<strong>le</strong> loro prospettive disopravvivenza oltre che sul lorosignificato come clienti.Non vede un mercato semprepiù banalizzato?Come dicevo poco fa, sicuramenteno, anche grazie al presumibi<strong>le</strong>impegno profuso dal<strong>le</strong>aziende professionalmente dedicateche a questo lavoro hannoaffidato il proprio futuro, ameno che queste non siamoanimate da uno spirito auto<strong>le</strong>sionista.D’altro canto però c’èchi, vedi grossisti di materia<strong>le</strong>e<strong>le</strong>ttrico, ha un interesse economicoe commercia<strong>le</strong> particolare.A mio modo di vedere essisono troppo sensibili alla ven-5OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


DELL’AUTOMAZIONEPAGAMENTOPrezzo competitivo(pagabi<strong>le</strong> anche in comode ratemensili a tasso 0).GARANZIA24 mesi(condizioni standard)36/48 mesi(contratto di manutenzione)SERVIZIO POST-VENDITAInterventi entro <strong>le</strong> 24/36 ore dallachiamata.Servizi offertidai ProfessionalsAUTOMAZIONI“CHIAVI IN MANO” PER:- CANCELLI A BATTENTE- CANCELLI SCORREVOLI- PORTE BASCULANTI- PORTE SEZIONALI- PORTE A LIBRO- SERRANDEAVVOLGIBILI- PERSIANEFORNITURAED INSTALLAZIONE DI:- BARRIERE AUTOMATICHE- PORTE AUTOMATICHESCORREVOLI- PORTE AUTOMATICHEA BATTENTI- CONTROLLO ACCESSIPEDONALI- CONTROLLO ACCESSIVEICOLARI- SISTEMI DI PARCHEGGIOCON CASSA AUTOMATICA- DISSUASORI DI TRAFFICO- SISTEMI DI ALLARMEAssistenza tecnica su tutte<strong>le</strong> marche.Contratti di manutenzione.Fornitura di cancelli, <strong>porte</strong>basculanti, <strong>porte</strong> sezionali.Presenza capillare su tuttoil territorio naziona<strong>le</strong>IProfessionals sono distribuiticapillarmente su tuttoil territorio naziona<strong>le</strong> ene garantiscono la coperturatota<strong>le</strong>.Ogni regione, ogni città hail suo Professionista disponibi<strong>le</strong>in qualsiasi momentoe per ogni esigenza.I riferimenti sono sul sitowww.faac.itinstallato ha raggiunto il centinaiodi impianti distribuitisu tutto il territorio naziona<strong>le</strong>.Ci può spiegare il segretodi tutto questo successo?Abbiamo creduto nel prodotto,affrontato il mercato con entusiasmo,creato un Team affiatato,i risultati non si sono fattiattendere. La visibilità di OLMIsul territorio naziona<strong>le</strong> ha oggiraggiunto un livello di riguardo,la soddisfazione di Clienti pubblicie privati è ta<strong>le</strong> da generarerichieste di forniture che spazianodai sistemi di parcheggioai sistemi di ri<strong>le</strong>vazione presenzee controllo accessi. Il successoè quindi frutto dell’impegnoe del<strong>le</strong> sinergie attivate. Con ilmarchio FAAC siamo certi dipoter proseguire nel nostrocammino di crescita e ottenererisultati sempre più importanti.Intervista a Rodolfo Romboli,titolare <strong>della</strong> REAC di La Spezia.Dr. Romboli, recentementeFAAC ha ampliato notevolmentel’offerta entrando insettori diversi da quello tradiziona<strong>le</strong>:apripersiane, dissuasoridi traffico, sistemi di allarme.Ritiene che questa siala strada giusta per favorirelo sviluppo del<strong>le</strong> aziende Professionals?Ritengo che <strong>le</strong> aziende Professionals,nella maggior parte,abbiano appena attraversato ostiano attraversando il guadoche <strong>le</strong> porta da essere “artigiane”ad essere imprenditrici.Se ciò è vero, il vecchio detto:"io faccio “il mio”, intendendocon questo: "faccio quello cheper tradizione ed esperienza sofare", non va più bene in quantol’aumentare dei competitorie dei sistemi di competizione riducei margini operativi e i fatturati.Contemporaneamente: <strong>le</strong> nuovetecnologie, il benessere economicoche - nonostante <strong>le</strong>Cassandre imperanti - ritengodiffuso e la propensione allaspesa di noi tutti aprono nuoveopportunità di lavoro che nonpossiamo perdere.Indubbiamente, l’adeguarsicontinuamente comporta fatica:"gli esami non finisconomai".Se quanto detto sopra corrispondea verità è indubbio che<strong>le</strong> nuove opportunità che civengono offerte possono essereal<strong>le</strong>ttanti.Attenzione però, da oculatoimprenditore non posso compraresenza guardarmi attorno.Quindi, nel momento in cuiscelgo di trattare un prodottoquesto deve offrirmi dei vantaggi:immagine, documentazione,esclusiva (quantomenoforma<strong>le</strong>), qualità, affidabilità,supporto tecnico, prezzo.In conclusione, ritengo chequella intrapresa da FAAC siala strada giusta, alla qua<strong>le</strong> arrideràil successo in funzione deiplus che ho citato.Intervista a Davide Faccia,titolare <strong>della</strong> SISTEL di ReggioEmilia.Sig. Faccia, la Sua lunghissimaesperienza in ambitoFAAC Le permetterebbe diesprimere opinioni su qualsiasiargomento concernentel’automazione. In questa occasionevorremmo però concentrarel’attenzione sul mercatodel<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche.Ci può spiegare come è riuscitoad ottenere tanto successoin questo settore?Il nostro impegno nel settoredel<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche risa<strong>le</strong>a molti anni fa, quando automatizzareuna porta di ingressoera una cosa particolare e pocodiffusa.L’esigenza di una porta automaticaera poco sentita fino aquando sono nati e hanno presopiede i supermercati. Conessi la motorizzazione dell’ingressopedona<strong>le</strong> è diventato unservizio indispensabi<strong>le</strong> allaclientela.La nostra azienda operava daanni nel settore del<strong>le</strong> automazioniper cancelli e quindi il passaggioal<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche èstato natura<strong>le</strong>. In realtà, credoche ci sia un motivo più profondoe nascosto, innato nella miapersona. Ho sempre sentito il fascinodi una porta che si<strong>le</strong>nziosamentee velocemente si apre,ti accoglie e ti introduce in unmondo nuovo… Si tratta di poesiae sentimentalismo? Può essere!Ma perché non dovrebbe?Le ragioni di un successo?Quel<strong>le</strong> di sempre: qualità, lavoroduro e serietà.Una porta automatica nasceper lavorare ininterrottamentee non può fermarsi perché ildisagio e il danno che arrecherebbeè grande. È per questoche abbiamo scelto FAAC comepartner, perché ne abbiamosperimentato la qualità e la robustezza<strong>della</strong> meccanica, l’affidabilità<strong>della</strong> e<strong>le</strong>ttronica e delmotore. Mi creda, parlo peresperienza e non per fare pubblicità.Ovviamente non basta la qualitàdel prodotto, bisogna installarloin modo corretto: il lavorodei nostri tecnici installatori èprezioso!Tutti i clienti vanno serviti maquelli del<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatichein modo particolare. Bisognagarantire loro un’assistenzatecnica qualificata e sol<strong>le</strong>cita,in modo che la porta automaticadia il meglio di sé. ■7OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


FAAC INFORMADoppia sicurezzacon FAAC Home ShieldGrazie ad un accordo di collaborazionetra FAAC S.p.A. e SAI, primariaassicurazione italiana facenteparte del Gruppo Fondiaria, in tuttii kit del nuovo sistema di allarmesenza fili FAAC Home Shield saràcompresa nel prezzo anche una polizzaassicurativa furto e incendio.Tutti i beni che si trovano all’internodei locali degli assicuratigodranno per 1 anno <strong>della</strong> coperturacontro furto, incendio, ricorsoterzi da incendio o acqua condotta(i guasti cagionati da rotturadi impianti idrici, igienici e riscaldamento).Con la polizza SAI CASA per FAACtutti i possessori del sistema di allarmesenza fili Home Shield potrannoquindi usufruire di unadoppia garanzia di protezione esicurezza.OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 20058


Norme sulla sicurezzadegli apricancelliIL PUNTOQuesto “Punto” è dedicato al<strong>le</strong>norme sulla sicurezza degli apricancelli.È diviso in due sezioni. Nella sezioneuno - intitolata Altre normearmonizzate - si parla del<strong>le</strong>nuove norme armonizzate suidispositivi sensibili di protezionee sul<strong>le</strong> persiane a battente motorizzate1 . Nella sezione due - Adeguamentoper gli apricancellivecchi nei luoghi di lavoro -tratteremo del<strong>le</strong> recenti disposizioniper l’adeguamento del<strong>le</strong> attrezzaturesui luoghi di lavoro,che può interessare gli apricancelli/apriporta.1. ALTRE NORME ARMONIZZATE1.1. I dispositivi sensibili diprotezioneDopo lo standard di prodotto EN13241-1:2003 nella Gazzetta ufficia<strong>le</strong>dell'Unione europea è statapubblicata una seconda normaarmonizzata che riguarda gliapricancelli. Si tratta <strong>della</strong> EN12978:2003 ed è relativa alla DirettivaMacchine.1 Questa parte continuerà nel prossimo numero di Opengate.1.1.2. La Direttiva MacchineEssendo stati pubblicati gliestremi <strong>della</strong> norma nella GazzettaUfficia<strong>le</strong> dell'Unione, i dispositivisensibili di protezioneche rispetteranno la EN12978:2003 godranno <strong>della</strong> presunzionedi conformità al<strong>le</strong>prescrizioni <strong>della</strong> Direttiva Macchine.I tipici dispositivi sensibilidi protezione che rientranonella EN 12978:2003 sono: <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>,<strong>le</strong> costo<strong>le</strong>, i tappetisensibili, i sensori a ultrasuoni,tutti destinati a ri<strong>le</strong>vare la presenzadi persone a piedi.Secondo la Direttiva Macchine idispositivi sensibili di protezio-Di Michelangelo Manini Presidente FAAC S.p.A.PARTE PRIMADispositivi di protezione, persiane,adeguamento9OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


C 95/2 IT Gazzetta Ufficia<strong>le</strong> dell’Unione europea 20.4.2004IL PUNTOComunicazione <strong>della</strong> Commissione nel quadro dell’applicazione <strong>della</strong> direttiva 98/37/CE delParlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998, relativa al<strong>le</strong> macchine (1) modificata dalladirettiva 98/79/CE (2)(2004/C 95/2)(Testo ri<strong>le</strong>vante ai fini del SEE)(Pubblicazione dei titoli e dei riferimenti del<strong>le</strong> norme armonizzate europee nell’ambito <strong>della</strong> direttiva)OEN (1)RiferimentoTitolo <strong>della</strong> norma armonizzataPrima pubblicazione(GU) ( 2 )CEN EN 12978:2003Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa –Dispositivi di sicurezza per <strong>porte</strong> motorizzate – Requisiti emetodi di provaQuesta è la primapubblicazione( 2 ) Data a partire dalla qua<strong>le</strong> l’impiego di ta<strong>le</strong> norma garantisce la presunzione di conformità ai requisiti essenziali di cui essa tratta.OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 200510ne devono avere <strong>le</strong> seguenti caratteristiche:I. devono essere di costruzionerobusta,II. non devono provocare rischisupp<strong>le</strong>mentari,III.non devono essere facilmenteelusi o resi inefficaci,IV. devono essere situati ad unadistanza sufficiente dalla zonapericolosa,V. non devono limitare più del necessariol'osservazione del ciclodi lavoro,VI.devono permettere gli interventiindispensabili per l'installazionee/o la sostituzione degliattrezzi nonché per i lavori dimanutenzione, limitando peròl'accesso soltanto al settore incui deve essere effettuato il lavoroe se possibi<strong>le</strong>, senzasmontare la protezione o il dispositivodi protezione.Inoltre, sempre secondo la DirettivaMacchine devono essere concepitied inseriti nel sistema dicomando in modo che:1. La messa in moto degli e<strong>le</strong>mentimobili (<strong>della</strong> macchina)non sia possibi<strong>le</strong> fintantochél'operatore può raggiungerli,2. La persona esposta non possaaccedere agli e<strong>le</strong>menti mobili(<strong>della</strong> macchina) in movimento,3. La loro regolazione richieda unintervento volontario, adesempio l'uso di un attrezzo, diuna chiave, ecc.,4. La mancanza o il mancato funzionamento(avaria) di uno deiloro e<strong>le</strong>menti impedisca l'avviamentoo provochi l'arresto deglie<strong>le</strong>menti mobili (<strong>della</strong> macchina).Con la EN 12978:2003 ora esisteun riferimento certo per la concezionedi dispositivi sensibili diprotezione che godano <strong>della</strong>presunzione del rispetto del<strong>le</strong>caratteristiche richieste dalla DirettivaMacchine.In questa norma grande peso vienedato alla comp<strong>le</strong>tezza del<strong>le</strong>istruzioni che accompagnano ildispositivo sensibi<strong>le</strong> di protezione.Oltre al<strong>le</strong> procedure d'installazione,di uso da parte dell'utentefina<strong>le</strong> e manutenzione, esse dovrannodettagliare tutte <strong>le</strong> sue caratteristichetecniche, per consentireal fabbricante <strong>della</strong> macchinadi scegliere il dispositivo giusto.Per sua espressa previsione, lostandard in oggetto si applica soloai dispositivi di protezione fabbricatidopo la data di pubblicazionedegli estremi <strong>della</strong> norma.Lo standard si applica sia ai dispositiviintegrati nella porta motorizzatache a quelli messi sulmercato separatamente.1.1.3. Lo schema funziona<strong>le</strong> diuna fotocellulaNella Figura A trovate lo schemaa blocchi di una fotocellula (Dispositivodi Detezione <strong>della</strong> Presenza)secondo la nuova norma.Lo schema serve per capire <strong>le</strong> interazionitra la fotocellula e i circuitidei sistemi di controllo correlati.Il Sensore è generalmente unsensore a infrarossi che individuaun oggetto opaco che si interponetra un trasmettitore e un ricevitore.La Funzione di Comando/Controllodel Dispositivo di Detezione<strong>della</strong> Presenza:- monitorizza il Sensore e il Dispositivodi Commutazione delSegna<strong>le</strong> in Uscita,- riceve ed elabora l’informazionedal Sensore e dà i segnali alDispositivo di Commutazionedel Segna<strong>le</strong> in Uscita.Il Dispositivo di Commutazionedel Segna<strong>le</strong> in Uscita è un contattoche si apre quando il Sensoreviene attivato. Possono essercipiù di un DCSU.I Segnali di Controllo sono di solitoutilizzati in un dispositivo disicurezza in categoria 2 2 . Normalmentequesti segnali servono alDispositivo di Detezione <strong>della</strong>2 Un dispositivo in Categoria 2 secondo <strong>le</strong> EN 12978 aziona l’autocontrollo dei guasti solo quando ilcancello ha raggiunto una del<strong>le</strong> due posizioni terminali del suo movimento, cioè esso è tutto aperto otutto chiuso.


Presenza per inviare al Sistema diControllo <strong>della</strong> Porta una condizionedi blocco quando il Dispositivodi Detezione <strong>della</strong> Presenza èin avaria (failure). Nella sostanzasi tratta di un segna<strong>le</strong> per che impediscel’avviamento <strong>della</strong> macchinao la ferma.L’E<strong>le</strong>mento di comando Primario<strong>della</strong> Macchina è tipicamenteun contattore 3 .recchiatura e<strong>le</strong>ttronica di comandodel cancello?La risposta è che in questo caso lafunzione di una fotocellula di protezioneanche conforme al<strong>le</strong> EN12978 può essere vanificata.Per evitare questa situazione dipericolo la norma impone qualcheautocontrollo/ridondanza sui circuitiri<strong>le</strong>vanti per la sicurezza dell’apparecchiaturae<strong>le</strong>ttronica diprescrive che <strong>le</strong> parti dei controlli<strong>della</strong> porta che sono anche partedi un dispositivo di sicurezza soddisfinola categoria di sicurezzaprescritta per i dispositivi di sicurezzain caso di guasto 6 .In genera<strong>le</strong>, essendo ammessa peri dispositivi sensibili di protezionela categoria 2 - che comporta unautocontrollo solo in occasione diuna del<strong>le</strong> due fasi terminali delIL PUNTOSCHEMA A BLOCCHI DI UN DISPOSITIVO ELETTROSENSIBILE DI PROTEZIONEEN 12978:20031.1.4. Il “nodo” apparecchiaturae<strong>le</strong>ttronicaDalla Figura A si nota che il Dispositivodi Commutazione del Segna<strong>le</strong>di Uscita del dispositivo diprotezione non agisce direttamentesul circuito di potenza delmotore del cancello ma ci sonodel<strong>le</strong> interfacce tra dispositivo diprotezione e motore.Cosa succede se, ad esempio, siincollano i contatti del relè di potenzache comanda il motore emanca un adeguato controllo/ridondanzadei circuiti dell’appa-comando?Nella nota 1 all’articolo 4.1 del<strong>le</strong>EN 12978 si dice di considerare irequisiti <strong>della</strong> categoria di sicurezza4 dei dispositivi sensibili diprotezione assieme al sistema dicontrollo <strong>della</strong> porta. L’affermazioneè sibillina ma <strong>porte</strong>rebbe a pensareche si richieda che la circuiteriadel sistema di controllo <strong>della</strong>porta debba essere coerente con lacategoria di sicurezza dei dispositivisensibili di protezione col<strong>le</strong>gati.Decisivo sembra l’articolo 5.2.5del<strong>le</strong> EN 12453 5 . Questo articolocancello e senza ridondanza deicomponenti - non ne deriva unagrande complicazione per i circuitidell’apparecchiatura e<strong>le</strong>ttronica.1.2. Gli operatoritipo Night & DayAnche per gli operatori tipoNight & Day, cioè <strong>le</strong> automazioniper persiane a battente è statopubblicato nella Gazzetta Ufficia<strong>le</strong>dell'Unione europea lo standarddi prodotto. Si tratta <strong>della</strong>norma EN 13659:2004 - Chiusureoscuranti - Requisiti prestazionali3 Nella figura si vede la bobina di comando.4 Le categorie di sicurezza sono dei livelli di prestazione in base ai quali vengono classificati apparati e circuiti a seconda di come rispondono in caso di guastio avarie, sono codificate dalla EN 954-1. La categoria di sicurezza deve essere indicata nel<strong>le</strong> istruzioni.5 L’articolo 4.3.4 <strong>della</strong> norma di prodotto EN 13241-1:2003 impone il rispetto <strong>della</strong> norma EN 60204-1 attraverso lo specifico richiamo all’articolo 5.2.2 del<strong>le</strong>norme EN 12453:2000. Articolo che a sua volta stabilisce il rispetto dell’articolo 5.2.5 del<strong>le</strong> medesime EN 12453.6 Coerente con questa <strong>le</strong>ttura è anche la proposta di revisione <strong>della</strong> EN 12453, la qua<strong>le</strong> stabilisce che in caso di guasto singolo il motore non deve essere piùoperabi<strong>le</strong> (o se lo è deve rispettare la curva d’impatto).Fig. A11OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


IL PUNTOcompresa la sicurezza. Essa è armonizzatasia per la DirettivaProdotti da Costruzione che perla Direttiva Macchine.La DirettivaProdotti da CostruzionePer marchiare CE <strong>le</strong> persiane abattente (motorizzate o no) in basealla Direttiva Prodotti da Costruzione,bisogna che esse superinola Prova del Tipo Inizia<strong>le</strong>.Questa prova per <strong>le</strong> persiane ècondotta dal fabbricante e consistenell’applicare al serramento2-1996, n. 29 -”Criteri generaliper la verifica di sicurezza del<strong>le</strong>costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.Dall’applicazione del<strong>le</strong> formu<strong>le</strong>dell’Al<strong>le</strong>gato B <strong>della</strong> norma EN13659:2004 potrebbe per esempioderivare che una persiana collocatain una casa di campagna inEmilia Romagna debba essere ta<strong>le</strong>per cui sopporti una pressionedi non deformazione e non deterioramentodel funzionamentodi almeno 80 N/metro quadroed una pressione di non rotturani trovate prima moltiplicate perl’area <strong>della</strong> persiana.Il test deve essere condotto siadal lato esterno che dal lato interno<strong>della</strong> persiana.Si vedano <strong>le</strong> Figura 1 e 1.1 e la Tabella1. Va notato che il carico devegravare sul<strong>le</strong> ante mobili.I risultati <strong>della</strong> PTI vanno registratie conservati per 5 anni.Le persiane sono divise in 7 classi diresistenza al vento - si veda la Figura2. La classe zero corrisponde aperformance non richiesta (o nonmisurata) o a un prodotto che nonC 263/2 IT Gazzetta Ufficia<strong>le</strong> dell’Unione europea 26.10.2004Comunicazione <strong>della</strong> Commissione nell’ambito dell’attuazione <strong>della</strong> direttiva 89/106/CEE delConsiglio relativa al ravvicinamento del<strong>le</strong> disposizioni <strong>le</strong>gislative, regolamentari e amministrativedegli Stati membri concernenti i prodotti da costruzione(2004/C 263/02)(Testo ri<strong>le</strong>vante ai fini del SEE)(Pubblicazione dei titoli e dei riferimenti del<strong>le</strong> norme armonizzate in forza <strong>della</strong> direttiva)OEN (1)RiferimentoCEN EN 13659:2004Titolo <strong>della</strong> norma armonizzataChiusure oscuranti – Requisiti prestazionalicompresa la sicurezzaData di entrata invigore <strong>della</strong>norma in quantonorma europeaarmonizzataData di scadenzadel periodo dicoesistenza ( 2 )1.4.2005 1.4.2006( 2 ) La data in cui ha fine il periodo di coesistenza è la stessa a partire dalla qua<strong>le</strong> la presunzione di conformità deve essere basata sul<strong>le</strong> specifichetecniche armonizzate (norme armonizzate oppure benestare tecnici armonizzati). Essa coincide con la data di ritiro del<strong>le</strong> specifiche tecnichenazionali in contrasto con quel<strong>le</strong> armonizzate.OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 200512carichi che simulano l’effetto ditiro e spinta del vento.In pratica si richiede che il serramentosopporti la forza del vento.Per determinare tali carichi, lanorma EN 13659:2004 prevedenel suo Al<strong>le</strong>gato B del<strong>le</strong> formu<strong>le</strong>che tengono conto <strong>della</strong> velocitàdel vento secondo <strong>le</strong> mappe nazionaliusate normalmente per <strong>le</strong>costruzioni.Per sapere la mappa di tali velocitàdel vento nel<strong>le</strong> varie zone inItalia si può fare riferimento alDecreto del Ministero dei LavoriPubblici del 16/01/1996 in G.U. 5-di almeno 120 N/metro quadro.Nella PTI (Prova del Tipo Inizia<strong>le</strong>,effettuata su di un campione rappresentativo)la persiana sotto ilcarico di non deformazione e nondeterioramento del funzionamentocalcolato non deve deformarsio deteriorarsi in modo ta<strong>le</strong> da nonfunzionare più bene. Sempre nellaPTI, con un carico sempre simulanteil vento e superiore del 50% delprecedente, la persiana non deverompersi nè uscire dai dispositividi fissaggio o bloccaggio.Il carico <strong>della</strong> PTI è una forza (F)ed è ovviamente pari al<strong>le</strong> pressio-soddisfa i requisiti <strong>della</strong> classe 1.Nell’esempio <strong>della</strong> persiana di unacasa di campagna in Emilia Romagnaalla qua<strong>le</strong> abbiamo accennatoprima sarebbe necessaria almenouna performance in classe 3.Per marchiare CE in base alla DPCbisogna instaurare anche il Controllodi Produzione di Fabbricaattraverso un insieme di procedureche garantisca che la produzionecorrente abbia la performancedi resistenza al vento relativa allaclasse, performance già misuratanella PTI. La classe va dichiaratanella Dichiarazione di ConformitàCLASSI DI RESISTENZA AL VENTO 0 1 2 3 4 5 6Pressione CLASSIdi DI non RESISTENZA deformazione AL e non VENTO deterioramento - FIGURA(in 2 Newton su metri quadri)


alla DPC nonchè nel<strong>le</strong> istruzioni.La trattazione sulla DirettivaMacchine relativamente al<strong>le</strong> persianemotorizzate sarà pubblicatanel prossimo numero di Opengate.2. ADEGUAMENTOPER GLI APRICANCELLI VECCHINEI LUOGHI DI LAVOROLa <strong>le</strong>gge 18 apri<strong>le</strong> 2005, n.62 -Disposizioni per l'adempimento diobblighi derivanti dall'appartenenzadell'Italia al<strong>le</strong> Comunità europee- Legge comunitaria 2004- prescrive degli adeguamenti arequisiti minimi di sicurezza chepossono interessare i vecchi apricancelli.La <strong>le</strong>gge modifica il decreto<strong>le</strong>gislativo 626/94.Di seguito riportiamo sia l’articolo<strong>della</strong> <strong>le</strong>gge sia i nostri commenti(questi ultimi in corsivo).Art. 29. (Modifiche al decreto <strong>le</strong>gislativo19 settembre 1994, n.626, in materia di sicurezza deilavoratori, in esecuzione <strong>della</strong>sentenza <strong>della</strong> Corte di giustiziadel<strong>le</strong> Comunità europee del 10apri<strong>le</strong> 2003, nella causa C-65/01)1. All'articolo 36 del decreto <strong>le</strong>gislativo19 settembre 1994, n.626, sono aggiunti, in fine, i seguenticommi:"8-quinquies. Il datore di lavoroadegua ai requisiti di cui al paragrafo2-bis dell'al<strong>le</strong>gato XV <strong>le</strong> attrezzaturedi lavoro già messe a disposizionedei lavoratori alla data del 31 dicembre1996 e non soggette a normenazionali di attuazione di direttivecomunitarie concernenti requisitidi sicurezza di carattere costruttivo.CommentoL’adeguamento tecnico impostoriguarda <strong>le</strong> attrezzature di lavoro.Queste sono definite all’articolo34 del d.lgs. 626/1994:“Agli effetti del<strong>le</strong> disposizioni di cuial presente titolo si intendono per:a) attrezzatura di lavoro: qualsiasiSIMULAZIONE CARICODEL VENTOIL PUNTOSIMULAZIONE CARICO DEL VENTOCOLLOCAZIONE DEI PESI SULLA FACCIA ESTERNADELLA PERSIANA A BATTENTEFig. 1.1SIMULAZIONE CARICO DEL VENTOTabella 1Fig. 113OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005IL PUNTO148-sexies. Fino a quando non sianocomp<strong>le</strong>tati gli adeguamenti richiestiper dare attuazione al<strong>le</strong> disposizionidel comma 8-quinquies,il datore di lavoro adotta misurealternative che garantiscano unlivello di sicurezza equiva<strong>le</strong>nte.CommentoCome vedremo dopo, il datore dilavoro ha tempo fino al 12 nomacchina,apparecchio, utensi<strong>le</strong>od impianto destinato ad essereusato durante il lavoro;b) uso di una attrezzatura di lavoro:qualsiasi operazione lavorativaconnessa ad una attrezzatura dilavoro, qua<strong>le</strong> la messa in servizioo fuori servizio, l'impiego, il trasporto,la riparazione, la trasformazione,la manutenzione, la pulizia,lo smontaggio;“Bisogna quindi porsi due quesiti:1. L’apricancello/apriporta èun’attrezzatura di lavoro?2. Può l’apricancello/apriportadirsi, prima del 31/12/96, soggettoa norme nazionali di attuazionedi direttive comunitarieconcernenti requisiti di sicurezzadi carattere costruttivo?Per rispondere al primo quesito sideve dire che l’apricancello è certamenteuna macchina. Se ta<strong>le</strong>macchina è collocata in un luogodove si svolgono attività nel<strong>le</strong> qualisono addetti lavoratori subordinati7 e se è impiegata in un qualsiasimodo da un lavoratore rientranel novero del<strong>le</strong> attrezzature di lavoro8 . Solo in casi particolari quindisi potrà dimostrare che l’apricancelloè sempre sottratto all’impiegoda parte di una qualsiasi figuraassimilabi<strong>le</strong> al lavoratore.Per quanto concerne il secondoquesito, bisogna ritenere la definizionedi norma data dalla <strong>le</strong>gge317/86: “una specifica tecnica, approvatada un organismo riconosciutoe abilitato ad emanare atti dinormalizzazione, la cui osservanzanon sia obbligatoria e che appartengaad una del<strong>le</strong> seguenti categorie:norma internaziona<strong>le</strong>, normaeuropea, norma naziona<strong>le</strong>. Sononorme internazionali, europee o nazionali,<strong>le</strong> norme adottate e messea disposizione del pubblico rispettivamenteda un’organizzazione internaziona<strong>le</strong>di normalizzazione, daun organismo europeo di normalizzazioneo da un organismo naziona<strong>le</strong>di normalizzazione”. Non pareche all’epoca considerata esistesse-ro norme nazionali di attuazione didirettive comunitarie concernentirequisiti di sicurezza di caratterecostruttivo per gli apricancelli.In pratica, imponendo un adeguamentoal<strong>le</strong> macchine già in servizioalla data del 21 settembre1996, si rivoluziona l’impostazionedata fino ad ora in Italia. Le macchinein servizio alla predetta datanel nostro Paese erano finora eranofatte salve 9 , purchè rispondential<strong>le</strong> norme previgenti l’entrata invigore <strong>della</strong> direttiva macchine 10 .Il mutamento d’impostazione derivadalla SENTENZA DELLA CORTEDI GIUSTIZIA EUROPEA C-65/01,che ha condannato l’Italia per trasposizioneincomp<strong>le</strong>ta <strong>della</strong> Direttivarelativa ai requisiti minimi disicurezza e di salute per l'uso del<strong>le</strong>attrezzature di lavoro da parte deilavoratori durante il lavoro -89/655/CEE - cioè quella Direttivache ha generato la Legge 626.Infatti l'art. 4, n. 1, <strong>le</strong>tt. a) e b),<strong>della</strong> Direttiva 89/655 dispone che:“Fatto salvo l'articolo 3, il datoredi lavoro deve procurarsi e/o usare:omissis...b) attrezzature di lavoro [che], giàmesse a disposizione dei lavoratorinell'impresa e/o nello stabilimentoalla data del 31 dicembre1992, soddisfino, al più tardi quattroanni dopo ta<strong>le</strong> data, i requisitiminimi previsti nell'al<strong>le</strong>gato I”.vembre 2005 per adeguare <strong>le</strong> attrezzature.Nel frattempo però gliapricancelli non possono esserepericolosi. Per apricancelli davveropericolosi la soluzione temporaneafino all’adeguamentopotrebbe essere renderne possibi<strong>le</strong>l’azionamento solo medianteun comando a uomo presente adazione volontaria e protetto dachiave, attivabi<strong>le</strong> esclusivamenteavendo bene in vista il cancello intutta la sua estensione - l'operatoredeve essere in grado di accertarsidell'assenza di personenel<strong>le</strong> zone pericolose senza esserelui stesso in una zona pericolosa- più l’applicazione di un arrestodi emergenza con azione prioritariasu ogni altro comando.8-septies. Le modifiche apportateal<strong>le</strong> macchine definite all'articolo1, comma 2, del regolamento dicui al decreto del Presidente <strong>della</strong>Repubblica 24 luglio 1996, n. 459,a seguito dell'applicazione del<strong>le</strong>disposizioni del comma 8-quinquies,non configurano immissionesul mercato ai sensi dell'articolo1, comma 3, secondo periodo,del predetto regolamento".CommentoLa Direttiva Macchine consideraimmessa sul mercato la macchinache ha subìto modifiche costruttivenon rientranti nella ordinariae straordinaria manutenzione.Ricordiamo che affinchè sia possibi<strong>le</strong>l’immissione sul mercato bisogna- prima - redigere la dichiarazioneCE di conformitàdell’installatore e apporre lamarchiatura CE. Con il presentecomma 8-septies specificamentesi esenta dalla procedura per ladichiarazione di conformità e7 Secondo la Cassazione pena<strong>le</strong> 2/4/1998 la normativa antinfortunistica si applica anche al lavoro svoltonell’ambito di un rapporto di portierato privato.8 Anche il socio lavoratore è contemporaneamente oggetto e destinatario del<strong>le</strong> norme infortunistiche,quindi anche se è l’unico ad azionare l’apricancello deve applicare <strong>le</strong> norme antinfortunistiche per sè.9 Il D.lgs 359/99 ha imposto tuttavia l’adeguamento del<strong>le</strong> attrezzature di lavoro mobili (ad esempio icarrelli e<strong>le</strong>vatori) e di quel<strong>le</strong> adibite al sol<strong>le</strong>vamento di carichi già messe a disposizione dei lavoratorialla data del 5/12/98.10 Cfr: circolare del Ministero del Lavoro numero 1067 del 1999.


ADEGUAMENTO SECONDO L’ALLEGATO XV D.LGS. 626/94Prescrizione 2-bis.1: - La persona esposta deve avere il tempo e/o i mezzi di sottrarsirapidamente ad eventuali rischi causati dalla messa in moto e/o dall'arresto dell'attrezzaturadi lavoro.Soluzione: - Se non c’è il comando a uomo presente in vista, qualsiasi messa in motodeve essere preceduta automaticamente da un segna<strong>le</strong> d'avvertimento sonoro e/o visivo(2 lampeggiatori gialli con prelampeggio LA). Applicare su entrambi i lati del cancello ilcartello CA contenente una chiara segnalazione di pericolo.Fig. A.1.1Prescrizione 2-bis.2: - La rimessa inmoto di un'attrezzatura dopo un arresto,indipendentemente dalla sua origine, e ilcomando di una modifica ri<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong>condizioni di funzionamento di un'attrezzatura(velocità, pressione, eccetera)devono poter essere effettuati soltantomediante un'azione volontaria su unorgano di comando concepito a ta<strong>le</strong> fine,salvo che la rimessa in moto o la modificari<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong> condizioni di funzionamentodell'attrezzatura non presentialcun pericolo per il lavoratore esposto.Soluzione: - Cambiare eventuali logichee sistemi di comando che determinano ilripristino in maniera non volontaria delmoto dopo un arresto. Ad esempio:1) sostituire la logica automatica con lasemiautomatica;2) predisporre per l’inversione immediata:<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> di sicurezza in chiusura eapertura e <strong>le</strong> coste di sicurezza;3) si ritiene che i ral<strong>le</strong>ntamenti del motodel cancello in prossimità del<strong>le</strong> posizionidi finecorsa non presentino alcun pericoloper il lavoratore esposto;4) eliminare eventuali comandi chepotrebbero essere considerati nonvolontari, come fotocellu<strong>le</strong> o pedanepredisposti per azionare l’apertura delcancello;5) sostituire eventuali te<strong>le</strong>comandi chedeterminano l’apertura del cancellosenza una vista sufficiente del medesimo.IL PUNTOPrescrizione 2-bis.3: L'ordine di arresto dell'attrezzatura di lavoro deve essere prioritariorispetto agli ordini di messa in moto. Ottenuto l'arresto dell'attrezzatura di lavoro,o dei suoi e<strong>le</strong>menti pericolosi, l'alimentazione degli azionatori deve essere interrotta.Soluzione: inserire nel<strong>le</strong> posizioni dove possono servire - ben visibili ma non pericolose -un fungo rosso su fondo giallo per l’arresto di emergenza (AE). Va corredato con un cartelloben <strong>le</strong>ggibi<strong>le</strong> (CA2) che ne definisce la funzione. Esso deve intervenire direttamentesul contattore del motore. Verificare che al ripristino dell’alimentazione e<strong>le</strong>ttrica non siverifichi automaticamente un riavvio del cancello, se ciò accade sostituire l’apparecchiaturae<strong>le</strong>ttronica con una che non provochi ta<strong>le</strong> effetto.Fig. A.1.2Prescrizione 2-bis.4: Se gli e<strong>le</strong>mentimobili di un'attrezzatura di lavoro presentanorischi di contatto meccanicoche possono causare incidenti, essi devonoessere dotati di protezioni o di sistemiprotettivi che:a) devono essere di costruzione robusta;b) non devono provocare rischi supp<strong>le</strong>mentari;c) non devono essere facilmente elusi oresi inefficaci;d) devono essere situati ad una sufficientedistanza dalla zona pericolosa;e) non devono limitare piu' del necessariol'osservazione del ciclo di lavoro".Soluzione:1) applicare i ripari (RI) sul cancello, suirullini di guida e sul muretto di recinzione,verificare che ci sia un riparo per ilpignone del motoriduttore;2) applicare 4 coppie di fotocellu<strong>le</strong> = 4raggi (FO) come detezione di presenza -presenza rappresentata dal paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedodi test (PT) nella zona di pericolo(ZP) - approccio <strong>della</strong> persona paral<strong>le</strong>loalla barriera di fotocellu<strong>le</strong>;3) se non si ama la soluzione del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>si possono applicare <strong>le</strong> costo<strong>le</strong>mobili (CM) o, qualora la valutazione deirischi lo permetta, diverse costo<strong>le</strong> fisse digrosso spessore sui muretti di recinzione.15OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005IL PUNTO16dalla marchiatura CE l’adeguamentodegli apricancelli vecchi,trattando detto adeguamento comeuna semplice manutenzione.2. All'al<strong>le</strong>gato XV del decreto <strong>le</strong>gislativo19 settembre 1994, n.626, dopo il paragrafo 2 è aggiuntoil seguente:"2-bis. Ulteriori prescrizioni minimedi carattere genera<strong>le</strong> per <strong>le</strong>attrezzature di lavoro.2-bis.1 La persona esposta deveavere il tempo e/o i mezzi di sottrarsirapidamente ad eventualirischi causati dalla messa in motoe/o dall'arresto dell'attrezzaturadi lavoro.2-bis.2 La rimessa in moto diun'attrezzatura dopo un arresto,indipendentemente dalla sua origine,e il comando di una modificari<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong> condizioni difunzionamento di un'attrezzatura(velocità, pressione, eccetera) devonopoter essere effettuati soltantomediante un'azione volontariasu un organo di comandoconcepito a ta<strong>le</strong> fine, salvo che larimessa in moto o la modifica ri<strong>le</strong>vantedel<strong>le</strong> condizioni di funzionamentodell'attrezzatura nonpresenti alcun pericolo per il lavoratoreesposto.2-bis.3 L'ordine di arresto dell'attrezzaturadi lavoro deve essereprioritario rispetto agli ordinidi messa in moto. Ottenuto l'arrestodell'attrezzatura di lavoro, odei suoi e<strong>le</strong>menti pericolosi, l'alimentazionedegli azionatori deveessere interrotta.2-bis.4 Se gli e<strong>le</strong>menti mobili diun'attrezzatura di lavoro presentanorischi di contatto meccanicoche possono causare incidenti, essidevono essere dotati di protezionio di sistemi protettivi che:a) devono essere di costruzionerobusta;b) non devono provocare rischisupp<strong>le</strong>mentari;c) non devono essere facilmenteelusi o resi inefficaci;d) devono essere situati ad unasufficiente distanza dalla zonapericolosa;e) non devono limitare più del necessariol'osservazione del ciclodi lavoro".CommentoQuesto comma dice concretamentecosa bisogna fare per portarea termine l’adeguamento. Ilcomma riporta <strong>le</strong> prescrizioni minimeimposte dall’al<strong>le</strong>gato I <strong>della</strong>già citata direttiva 89/655 sullasicurezza dei lavoratori.Le protezioni e i sistemi protettivi- nell’origina<strong>le</strong> ing<strong>le</strong>se“guards or devices”- includono: iripari fisici, fissi e mobili e gli altridispositivi di protezione comequelli sensibili (fotocellu<strong>le</strong>, costo<strong>le</strong>),i comandi a due mani e i dispositividi bloccaggio automaticodell’accesso alla zona pericolosa.Per <strong>le</strong> soluzioni di adeguamentosi vedano <strong>le</strong> figure A.1.1 e A.1.2.Va sottolineato che questi sono irequisiti minimi.Nel collocamento del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>come ci si deve comportare intermini di loro distanza di sicurezzadal cancello e dal piano di calpestiononchè di loro risoluzione?Ci si può ispirare al<strong>le</strong> distanze deltest prescritto dall’articolo7.3.2.1 del<strong>le</strong> norme volontarieUNI EN12445 per il caso di soluzionecon dispositivo di detezionedi presenza non installato sull’antamobi<strong>le</strong> e che impediscal’impatto con l’ostacolo (fotocellu<strong>le</strong>).In particolare l'installatore deve:1) individuare la zona di pericolo,proiettando idealmente alsuolo il volume che contiene l’antamobi<strong>le</strong> in qualsiasi posizioneda questa assunta durante il movimento,incrementando ta<strong>le</strong>area di una distanza di sicurezzadi 200 mm in ogni direzione; 2)posizionare <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> in modota<strong>le</strong> che muovendo il paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedodi test, collocato sul suoloed in posizione vertica<strong>le</strong>, questosia sempre ri<strong>le</strong>vato quando è nellazona di pericolo.Nel caso presentato sono sufficientiquattro coppie di fotocellu<strong>le</strong>,opportunamente posizionate,per soddisfare <strong>le</strong> disposizioni disicurezza.L’apricancello è infatti una macchinadal<strong>le</strong> parti mobili decisamente<strong>le</strong>nte, non dovendo rispondere, ingenere a prob<strong>le</strong>mi di produttività.Va osservato che il paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedodi test ha almeno tre facce rif<strong>le</strong>ttenti.Può essere quindi prudenteapplicare <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> evitandodi mettere dallo stesso latotrasmettitori e ricevitori del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>.Infine, notiamo che manca uncomma che riguardi <strong>le</strong> sanzioni. Sideve valutare tuttavia il seguentearticolo del Codice Pena<strong>le</strong>:“Art 437 C.P.- Rimozione odomissione dolosa di caute<strong>le</strong> controinfortuni sul lavoro.Chiunque omette di collocareimpianti, apparecchi o segnali destinatia prevenire disastri o infortunisul lavoro, ovvero li rimuoveo li danneggia, è punito con la reclusioneda sei mesi a cinque anni.Se dal fatto deriva un disastroo un infortunio, la pena è <strong>della</strong> reclusioneda tre a dieci anni.”Il dolo (e<strong>le</strong>mento psicologico) risiedenella consapevo<strong>le</strong>zza delpericolo di infortunio,nonostante la qua<strong>le</strong> non si adempieall’obbligo giuridico.3. Il datore di lavoro adegua <strong>le</strong> attrezzatureai sensi del comma 8-quinquies dell'articolo 36 del decreto<strong>le</strong>gislativo 19 settembre1994, n. 626, introdotto dal comma1 del presente articolo, entrosei mesi dalla data di entrata invigore <strong>della</strong> presente <strong>le</strong>gge.CommentoLa Legge è entrata in vigore il 12maggio 2005 (quindici giorni dallapubblicazione in G.U.). Pertantoil termine per l’adeguamentoè il 12 novembre 2005.


marka.bo.itNon farti incantare dal<strong>le</strong> solite sireneScegli la sicurezza FAACanche per i sistemi di allarmeUn kit pronto per l’installazionepiù una gamma comp<strong>le</strong>ta di accessoriSe l’installazione di un sistema di allarme a volte diventa una odissea, affidatialla lunga esperienza di FAAC nella progettazione di apparecchi ad altocontenuto tecnologico per il massimo di comfort e sicurezza.Home Shield è il sistema di allarme senza fili fornito in un kit di basepronto per l’installazione che può essere corredato da una serie comp<strong>le</strong>tadi accessori per soddisfare <strong>le</strong> più sofisticate esigenze degli utenti.Una <strong>specia<strong>le</strong></strong> polizza SAI Casa per FAAC contro furto e incendioè compresa nel prezzo garantendo doppia protezione esicurezza.Allora, cosa aspetti? Entra nel mondo FAAC.Per maggiori informazioni contattaci: www.faac.it - info@faac.it - fax 051 758518Nessun blackout o falso allarme•Trasmissione via radio in doppia frequenzaInstallazione “senza rompere i muri”Combinatore te<strong>le</strong>fonico integratoAutonomia dell’impianto 3 anni conpreavviso dell’esaurimento batteria• Semplicità d’uso grazie alla tastiera condisplay, in dotazione•di batterie•Componenti già “pre-configurati” e comp<strong>le</strong>tiUna linea te<strong>le</strong>fonica dedicata agliinstallatori per l’assistenza tecnicaPAROLA CHIAVEFAAC S.p.A. Via Benini, 1 • 40069 Zola Predosa - (Bologna) Italy • Tel. +39 051 61724


Motoriduttori per <strong>porte</strong> sezionali industrialiNEWS NEWSNEWSNEWSOPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 200518In virtù del successo deimotoriduttori 540 e 541 -sempre più apprezzati dalmercato per <strong>le</strong> qualità mostratedi robustezza e affidabilità- FAAC ha già approntatoun aggiornamento <strong>della</strong>gamma del<strong>le</strong> automazioniper <strong>porte</strong> sezionali, ancheper rispondere a richiestepervenute dal mercato ed inparticolare da diversi costruttoridi <strong>porte</strong> industriali.La prima importante novitàriguarda l’introduzione ingamma di nuovi modelli denominati540 BPR con schedae<strong>le</strong>ttronica integrata.I nuovi motoriduttori 540BPR - che mantengono l’apprezzatameccanica 540/1 -presentano a bordo unascheda estremamente essenzia<strong>le</strong>che dispone sia dilogiche “a uomo presente”(C “ a contatto mantenuto”,B “a impulso”, B/C apertura“a impulso” e chiusura “acontatto mantenuto”) sia dilogiche SEMIAUTOMATICA EAUTOMATICA.I motoriduttori hanno la possibilitàdi essere gestiti tramiteradiocomando: ad esempio,utilizzando una riceventeRP2 sul connettore rapido<strong>della</strong> scheda è possibi<strong>le</strong> comandarel’apertura e la chiusura(anche con pulsanti diversi<strong>della</strong> trasmittente).La scheda consente inoltre dicol<strong>le</strong>gare del<strong>le</strong> sicurezze (costadi sicurezza o fotocellu<strong>le</strong>).È chiaro che questi modellirappresentano una soluzioneidea<strong>le</strong> per installazioni rapide,evitando fastidiosi col<strong>le</strong>gamentie<strong>le</strong>ttrici con schedee<strong>le</strong>ttroniche “remote”, offrendofunzionalità di buon livelload un prezzo estremamenteconveniente.Per soddisfare richieste diapplicazioni particolarmentegravose in termini di coppiae/o di frequenze di utilizzo,da Maggio sono giàdisponibili i nuovi motoriduttori541 Trifase.Questi motoriduttori esteticamenteuguali ai modellimonofase utilizzano unameccanica adeguata allacoppia superiore di questimodelli. In particolare sonostati eseguiti interventi importantisulla trasmissione(vite senza fine e cuscinetti)riuscendo a mantenere ilmedesimo grado di compattezza,con dimensioni d’ingombrodi 420x250x92 mm,peculiarità distintiva di questeautomazioni.Per l’ingombro dei te<strong>le</strong>ruttorinecessari per gestire ilmotore trifase è ovvio che <strong>le</strong>versioni con schedaa bordo (disponibili nel540 monofase) non sonorealizzabili.Caratteristiche apparecchiatura e<strong>le</strong>ttronica 540 BPR(integrata nel mod. 540 BPR)Tensione di alimentazioneCarico max motoreCarico max accessoriIngressi in morsettieraUscite in morsettieraConnettore radioLogiche di funzioniTempo di pausaProgrammazioneTemperatura ambientedi funzionamentoDue fusibili di protezioneAlimentazioneMotore e<strong>le</strong>ttricoPotenza massima assorbitaCorrente assorbitaTermoprotezioneavvolgimentoFrequenza di utilizzoNumero max cicli consecutiviPresa di motoVelocità di rotazionepresa di motoCoppia nomina<strong>le</strong>alla presa di motoGiri max presa di motoGrado di protezioneTemperatura ambientePeso max del motoriduttoreTipo olioQuantità olio230 Vac (+6% -10%) 50 Hz800 W0,2 AApertura/Chiusura/Stop/Sicurezzachiusura/Finecorsa apertura e chiusuraMotore/Alimentazione accessori 24 VdcRicevente a scheda mono/bicana<strong>le</strong>Schede di decodificaAP, EP, C, B, B/C, PDefault 30”(programmabi<strong>le</strong> da 0 a 5 min.)N. 1 pulsante- 20° C +55° C0,2 A accessori autoripristinante6.3 A motore/trasformatoreCaratteristiche tecniche motoriduttore 541 3PH400 Vac (+6 –10%) (50-60Hz)1450 rpm420 W1,1 A140 °C60% (S3)6diam. 25,4 mm (1'’)23 giri/min.70 Nm24IP54-20 ÷ +55 °C14 KgFAAC OIL XD2200,9 II motoriduttori541 Trifase dispongonoa bordo di unascheda d’interfaccia per ilcol<strong>le</strong>gamento alla schedae<strong>le</strong>ttronica 844 T- la medesimautilizzata per i motoriduttori844 trifase - da installarein posizione remota.L’ultima novità da segnalarViè che la gamma dei motoriduttori540, 540 BPR, 541 e541 3PH si sono arricchite<strong>della</strong> versione “X”: i modellicontraddistinti da questa <strong>le</strong>tterahanno il verricello acatena per l’azionamentomanua<strong>le</strong> ma NON dispongonodel dispositivo di sbloccorapido “a cordino”.Ricordiamo che <strong>le</strong> versioni“senza <strong>le</strong>ttera” hanno ilsolo dispositivo “a cordino”mentre <strong>le</strong> versioni “V”hanno sia il dispositivo disblocco rapido “a cordino”sia il verricello a catena.Le versioni “X” sono utilizzatequando il cliente desideraavere la certezza chegli utenti non possano maisbloccare l’automazionecon un solo gesto (ad es.:con porta aperta e non bilanciata,l’azionamentodello sblocco rapido potrebbeprovocare una pericolosachiusura “spontanea”<strong>della</strong> porta). Con tali versionil’azionamento manua<strong>le</strong> èrealizzabi<strong>le</strong> solo tramite ilverricello a catena. ■


NEWSNEWSNEWSAutomazioni per cancelli residenzialiDOMOLINE B7La gamma DOMOLINE-B è caratterizzata dall’estetica moderna,dalla facilità d’installazione e di programmazione,dall’alto grado di sicurezza per l’utente (bassa tensionee sicurezza antischiacciamento ad alta sensibilità) e dalprezzo contenuto. Per ulteriormente incrementare l’affidabilitàe <strong>le</strong> prestazioni è stata oggetto di significative modifichesia sulla meccanica degli attuatori, sia sul<strong>le</strong> schedee<strong>le</strong>ttroniche in linea con <strong>le</strong> apprezzate ed efficaci miglioriegià apportate sul<strong>le</strong> unità di controllo DOMO-T. La nuova lineaDOMOLINE B7, con batteria da 7,2 Ah in alimentazionediretta, affianca la DOMOLINE-T con trasformatore e sostituiscela DOMOLINE B (con batteria da 1,2 Ah).NEWSUNITÀ ELETTRONICHEMASTER B7 ESLAVE B7 - DOMOGLIDE B7➤ Il potenziamento <strong>della</strong>batteria da 1,2 Ah a 7,2Ah oltre a migliorare l’affidabilitàe la costanzadel<strong>le</strong> prestazioni consentedi disporre di una frequenzad’uso di 15cicli/ora (max 30 cicli consecutivi),come nella versionecon trasformatore.➤ In caso di black out l’impiantocontinua a funzionarenormalmente(10 gg con 5/10 cicligiornalieri).➤ Nuovo design e dimensionidel contenitore.➤ Possibilità di utilizzo diun PANNELLO SOLARE equindi di automatizzarecancelli senza linea e<strong>le</strong>ttricain prossimità.➤ UP-GRADE dell’e<strong>le</strong>ttronicaa miglioramento dell’affidabilitàed incrementodel<strong>le</strong> prestazioni :- protezione da corto circuitosull’uscita accessori- protezione da inversionepolarità bus- aumentata precisionedell’encoder virtua<strong>le</strong>- aumentata immunità aidisturbi del bus- apertura anta singolaintegrata (con riceventibicana<strong>le</strong>)- regolazione automatica<strong>della</strong> corrente di ricarica<strong>della</strong> batteria in funzione<strong>della</strong> temperaturad’esercizioNota: Le unità e<strong>le</strong>ttronichedi controllo DOMOLINE-Tcomprendono già <strong>le</strong> funzionisopraindicate.Alla stessa stregua dell’e<strong>le</strong>ttronicaper battenti, <strong>le</strong>modifiche hanno interessatoanche la scheda e<strong>le</strong>ttronicadel DOMOGLIDE-B7che presenta una batteriada 7,2 Ah “a bordo”.PANNELLO SOLARE“DOMOSOLAR” - NEW!!!Il pannello solare, da utilizzareesclusivamente con <strong>le</strong>automazioni DOMO B7,permette di alimentareun’automazione evitandoonerose operee<strong>le</strong>ttriche di predisposizione,èquindi particolarmenteuti<strong>le</strong>per cancelli distanti dall’abitazioneo in tutti i casi dovesia difficoltoso tracciareuna linea d’alimentazionein prossimità del cancello.Il pannello solare è inoltreuna soluzione ecologica che“azzera” il costo di possessodell’automazione (nessunconsumo e<strong>le</strong>ttrico).Il pannello solare ha unmodulo fotovoltaico 12V-24W ed è fornito comp<strong>le</strong>to dicavo di col<strong>le</strong>gamento2x1,5mmq di lunghezza 5me di staffe ed attacchiper il fissaggio suun tubo di diametro35mm dareperire ed “ancorare”a cura dell’installatorein relazione all’applicazione.DOMOLINKL’attuatore DOMOLINK èstato oggetto di modifichesostanziali:➤ Adozione di guarnizioniin gomma ad alta comprimibilità➤ Introduzione di una ulteriorecoppia di viti di serraggiotra i due semicorpi➤ Modifica dei semicorpiper aumentare la superficiedi tenuta del<strong>le</strong>guarnizioni➤ Realizzazione di “scarichi”per fare defluirel’acqua.DOMOSWINGLe modifiche che hanno interessatol’attuatore sono<strong>le</strong> seguenti:➤ adozione di guarnizioniin gomma ad alta comprimibilità➤ il materia<strong>le</strong> del pernoanteriore di fissaggiopassa da zama ad acciaioa miglioramento<strong>della</strong> tenuta ai tentatividi effrazione. ■19OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005LE PORTEDELLA BELLEZZA20BryceDallasHowardBryce Dallas Howard di persona esprime lo stesso carismache sul grande schermo. Nel film The Village - il capolavorodel regista M. Night Shyamalan - la rossa protagonistacresciuta artisticamente sulla scena teatra<strong>le</strong> newyorkese interpretauna ragazza cieca, figlia del <strong>le</strong>ader spiritua<strong>le</strong> di un villaggioperso nei boschi dell’America del Nord. Un film d’esordiocomp<strong>le</strong>sso e intenso per una figlia d’arte: suo padre, infatti, èRon Howard, mentre il suo padrino è Henry Wink<strong>le</strong>r, ovvero Fonzie<strong>della</strong> serie Happy Days.Eppure Bryce, a differenza ditante sue omologhe, non ha maichiesto aiuto ai suoi genitori.Scelta da Shyamalan che l’avevavista a teatro, è stata chiamataa sostituire nientedimeno cheNico<strong>le</strong> Kidman in Manderlay,nuovo film del capriccioso e genia<strong>le</strong>Lars Von Trier.Che effetto <strong>le</strong> ha fatto il suoprimo film?Un sogno diventato realtà. Un’esperienzadiventata magica. Nightè stato per me una specie di angeloche ha trasformato la mia vita inqualcosa di fantastico. Do grandevalore al tempo trascorso con luisia come regista che come amico.Di Marco SpagnoliCome è stata scelta?Recitavo a New York in Come vipare nel ruolo di Rosalinda. Nightè venuto a vedermi senza che losapessi e dopo tre settimane miha invitato a pranzo per offrirmi ilruolo senza alcun provino. È statoun miracolo.Un miracolo?Sì, certamente, perché quasi semprenella vita di un attore si immaginache un giorno qualcunoarriverà per proporti la parte deituoi sogni. Purtroppo il più del<strong>le</strong>volte questo non succede e io miritengo estremamente fortunata.Anche con Lars Von Trier ho avutola parte grazie alla stessa commediain cui mi ha notato Night.Momenti critici ?Per un attore il momento più diffici<strong>le</strong>è quello dell’attesa. Quando<strong>le</strong>ggi la sceneggiatura e affrontila parte tutto diventa più semplice,perché è ciò per cui sei nato.Privarsi dell’uso dello sguardoper recitare equiva<strong>le</strong> ad essereun’attrice con un handicap…Per tutta la durata del<strong>le</strong> ripresemi dicevo: non vedo l’ora di girareun film in cui possa usare i mieiocchi. Sarebbe tutto molto più faci<strong>le</strong>.Come attrice so come atteggiareil volto per esprimere i sentimentidel mio personaggio.Tuttavia è stata una grandissima<strong>le</strong>zione potere fare affidamentosolo su quello che senti. Ho incontratomolte persone nell’IstitutoLighthouse di New York per inon vedenti. Io stessa passavocirca novanta minuti al giornocomp<strong>le</strong>tamente bendata. Vo<strong>le</strong>voriportare l’esperienza <strong>della</strong> cecitànon come un handicap. Night vo<strong>le</strong>vache il mio personaggio fosseprincipalmente una ragazza forte,romantica, ma anche un mezzo


dre, non starebbe facendo ungrande servizio ai suoi <strong>le</strong>ttori.Il suo ruolo è quello di una donna<strong>le</strong>ader…I timori possono annichilire <strong>le</strong>persone. Ivy è la dimostrazioneche si riesce a non essere controllatidal<strong>le</strong> proprie paure.Una donna è un <strong>le</strong>ader migliore?Non necessariamente. Io stessamaschiaccio che - tra l’altro - fosseanche cieca.A questo si accompagna ancheun uso particolare <strong>della</strong> voce…È vero: per me l’utilizzo <strong>della</strong> voceè un modo per arrivare alla vitaemotiva del personaggio. Vo<strong>le</strong>votrovare un registro più profondoper fare in modo che la sua emotivitàvenisse radicata nel suo linguaggio.Inoltre desideravo chepotesse avere anche - di quandoin quando - anche un tono piùgiocoso.Parliamo <strong>della</strong> paura…Mi sono preparata sulla paurastando per una settimana in unasorta di campo di addestramentocon gli altri attori. Eravamo neiboschi e io - ogni tanto - di nottemi alzavo per andare a fare unapasseggiata bendata. Un’esperienzaterrorizzante, ma - del resto- in quel periodo tutti gli attorisi sono confrontati con il sensodel<strong>le</strong> proprie angosce.Cosa si prova a ‘sostituire’ Nico<strong>le</strong>Kidman?Nico<strong>le</strong> Kidman è insostituibi<strong>le</strong>.Manderlay è il secondo atto diuna trilogia, non un sequel.È un film indipendente e quindi èabbastanza norma<strong>le</strong> che ci siaun'altra attrice.È vero: il mio ruolo è lo stesso diquello interpretato dalla Kidmanma nel contempo è comp<strong>le</strong>tamentediverso, è un'altra faccia diGrace, così come io sono diversada <strong>le</strong>i.Non <strong>le</strong> pesa essere citata semprecome la figlia di Ron Howard?Ho lavorato per un po’ per VanityFair e - come ex giornalista - capiscoil senso di tutto questo. Se ungiornalista non menzionasse ilfatto che sono la figlia di mio pa-trovo abbastanza sorprendenteche Night abbia messo propriouna donna al centro del suo film.Una scelta insolita. Ad ogni mododiciamo che il genere non c’entra.Quello che conta è l’anima <strong>della</strong>persona.21OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


GATE N. ...DESTINAZIONE...Di Giancarlo RoversiUn tesoro inestimabi<strong>le</strong> creato da mil<strong>le</strong>nni di storia, di artee di cultura dà all’India il sapore di un universo a se stante.Un universo così intriso di sacralità profonda che fadel<strong>le</strong> sue divinità e del<strong>le</strong> ce<strong>le</strong>brazioni religiose una presenza costantenella sua realtà quotidiana. L’India è un macrocosmo dovepassato e presente convivono senza stridere, avvolti da unalone fragrante di <strong>le</strong>gno di sandalo o di gelsomino.OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 200522IndiaNuova Delhi,Jaipur e Agratra sognoe realtàil Taj Mahal, mauso<strong>le</strong>odichiarato dall’UNESCOpatrimonio dell’umanitàLa Tomba di HumayunOvunque il forestiero riceve il benvenutocon la soave parola "Namaste",il saluto pronunciato amani giunti e a capo chino, cheesprime il grande senso di ospitalitàdi questa terra. La straordinariagamma di etnie, di culture, diidiomi e di paesaggi offre scenarisempre differenti e struggenti cheinvitano alla contemplazione. Aesprimere in modo emb<strong>le</strong>maticol’armoniosa convivenza fra richiamidel passato e conquiste <strong>della</strong>modernità è la capita<strong>le</strong> NuovaDelhi con i suoi secolari monumenti,i superbi templi, <strong>le</strong> fortezze,i giardini e <strong>le</strong> case in sti<strong>le</strong> colonia<strong>le</strong>,fianco a fianco con i grandicentri commerciali e quartieri urbanisticamenteall’avanguardia.La sua storia inizia oltre 3000 annifa. Per sette volte Delhi hacombattuto per la propria esistenzae ogni periodo ha contribuitoa lasciar<strong>le</strong> una ricca ereditàcultura<strong>le</strong> e architettonica. MaNuova Delhi propone anche unavita notturna con bar, discoteche,spettacoli teatrali e folcloristici ealtre occasioni di divertimento.Tanti sono i luoghi da visitare aNuova Delhi. Da non perdere assolutamenteil Rashtrapati Bhavan,un grandioso edificio colonia<strong>le</strong>dove si fondono e<strong>le</strong>mentiarchitettonici Moghul e occidentali.Un'altra attrazione è il vicinodelizioso Giardino Moghul, cheoccupa 130 ettari ed è aperto alpubblico nel mese di febbraio.Di grande suggestione il ChandniChowk, uno dei mercati più importanti<strong>della</strong> città, con a lato la moscheadi Fatehpuri, fatta costruiredal<strong>le</strong> mogli di Shah Jahan, al qua<strong>le</strong>si deve invece la costruzione del JamaMasjid, una del<strong>le</strong> moschee piùimponenti di tutta l'India, capacedi contenere fino a 20.000 fedeli.Comp<strong>le</strong>tata nel 1658, possiede tre<strong>porte</strong>, quattro torri e due minaretidi 40 metri, da cui è possibi<strong>le</strong> godereuna panoramica a volo d'uccello<strong>della</strong> capita<strong>le</strong>. Il monumento piùimponente e maestoso di NuovaDelhi è il Forte Rosso fatto erigeredall'imperatore Shah Jehan nel1638 e racchiudente maestosi edifici,grandi saloni e la Moschea <strong>della</strong>Perla. Nei giardini si svolge ognisera lo spettacolo musica<strong>le</strong> "Son etLumiere" in lingua ing<strong>le</strong>se.Fra <strong>le</strong> architetture più recenti danon perdere il Tempio Birla, il piùgrande tempio indù <strong>della</strong> capita<strong>le</strong>,eretto nel 1938, ma soprattuttoil Tempio Bahai, il Taj Mahal del20° secolo, a forma di loto fra laghettie giardini, aperto ai credentidi tutte <strong>le</strong> religioni.JaipurNuova Delhi è anche il punto dipartenza per visitare il “Triangolod’oro“ che racchiude alcuni tra imaggiori tesori dell’arte <strong>india</strong>na,specialmente <strong>le</strong> città di Jaipur aovest e di Agra a est oltre a Benares(Varanasi), la città santa dell’India,con i palazzi che si affac-


I sapori... del curryLa gastronomia <strong>india</strong>na è una vera festaper i gourmet che amano la cucina esotica.In ogni città, pranzi squisiti e diversi videlizieranno il palato. Apprezzerete la ricchezzadei sapori che il curry dà ad ognipietanza. Il curry è preparato con una misturadi decine di spezie macinate fresche,che ogni cuoco combina in ricettesegrete per dare personalità ai suoi piatti.Per finire: budini, frittel<strong>le</strong> e dolci chiudonoun pranzo tanto diverso dai nostri.ciano sul Gange in cima agli altigradoni (ghat). Meta di pel<strong>le</strong>grinaggiper tutti gli indù che vengonoa “lavare“ i peccati nel lorosacro fiume, Jaipur è la ce<strong>le</strong>bre"città rosa" del Rajasthan, la terradei Maharajah e dei regni principeschial confine col desertoThar. Fu fondata dal re astronomoSawai Jai Singh II e costruita inarenaria rosa secondo il ShilpaShastra, l’antico trattato indù diarchitettura e scultura. Nella culturaRajput il rosa viene associatoal senso dell’ospitalità.Sul<strong>le</strong> sue mura si aprono sette<strong>porte</strong>, corrispondenti ai rioni urbani.Il suo caratteristico colore sifonde armoniosamente con quellosgargiante degli abiti del<strong>le</strong> donne,dei turbanti e dei pittoreschi bazar,che rappresentano una irresistibi<strong>le</strong>tentazione per ogni turistae dove è possibi<strong>le</strong> trovare interessantiprodotti dell’artigianato <strong>india</strong>noa prezzi convenienti.Molti i monumenti da visitare: ilCity Palace, con i suoi superbi palazzi,corti, portali, musei e tem-La Moschea <strong>della</strong> Perlapli; il Jantar Mantar, un osservatorioastronomico settecentescoin pietra ancora utilizzato; l’HawaMahal, il Palazzo dei Venti(1799), simbolo di Jaipur, alto 5piani con vetrate a losanghe dacui <strong>le</strong> regine e <strong>le</strong> dame di cortepotevano osservare <strong>le</strong> strade senzaessere viste; la “Ghirlanda deiforti”, fra cui quelli di Amer, suuna collina a 11 km da Jaipur, unmix suggestivo di architettura indùe moghul, raggiungibi<strong>le</strong> solo adorso di e<strong>le</strong>fante. Da non perdere,durante il percorso da NuovaDelhi a Jaipur, il Sariska GameSanctuary e il Ranthambore, riservedi tigri, pantere, <strong>le</strong>opardi,orsi, bradipi e diverse varietà didaini.Il Jantar Mantar, osservatorio astronomicoAgraAgra è lo scrigno che accoglie unodei monumenti più incantevoli delmondo, simbolo dell’India, il TajMahal, un sogno impresso nel marmocandido incastonato di pietrepreziose. È il simbolo <strong>della</strong> bel<strong>le</strong>zzae dell'amore eterno, costruito in 22anni dai migliori artisti dell’epocacon l’impiego di 20 mila operai, pervolontà di Shah Jahan, quinto imperatoreMoghul, per ce<strong>le</strong>brare l’amatissimamoglie, Mumtaz Mahal,morta ancora giovane nel 1631.Non esiste forse al mondo un monumentocosì emb<strong>le</strong>matico esp<strong>le</strong>ndente, che conserva ancorala sua aura romantica e che assumesfumature differenti nel<strong>le</strong> diverseore del giorno. A mezzogiorno,al crepuscolo o all’alba ilTaj assume un aspetto nuovo, raccontandoogni volta una storia diversa.Soprattutto di notte, con laluna piena o nella luce rosata dell’albao rif<strong>le</strong>sso nel<strong>le</strong> fontane delgiardino il Taj Mahal è uno spettacoloincantevo<strong>le</strong>. Forse la visionepiù struggente è quella dallaL’Hawa Mahal, il Palazzo dei Ventipiccola torre ottagona<strong>le</strong>, postanella Fortezza oltre il fiume Jamuna,dove l’imperatore Shah Jahanvisse, imprigionato, i suoi ultimigiorni fissando la tomba <strong>della</strong>moglie.Agra è famosa per il suo marmointarsiato di gemme, per gli oggettiin pel<strong>le</strong> e ottone, per i gioielliincastonati di pietre preziose eper i ricami in filo dorato. Ma ancheper i suoi dolci e piatti saporiti,come il petha e il dal-moth.INFOAMBASCIATA ITALIANA A NEW DELHIChandra Gupta Marg, 50/e Chankayapuri 110003Tel. 011/6114355 - Fax 011/6873889 - Te<strong>le</strong>x 31/82089Foto: Loredana Ronzani23OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005


PORTA AUTOMATICA FAACmarka.bo.itchiedi<strong>le</strong> tutto• SICURA E SENSIBILELa forza, la velocità e il sistema antischiacciamento si programmanoautomaticamente in funzione <strong>della</strong> struttura <strong>della</strong> porta e semprein conformità al<strong>le</strong> norme di sicurezza internazionali.• AFFIDABILE E SILENZIOSAStudiata per funzionare al meglio in ogni situazione e in qualsiasiambiente, nel più assoluto si<strong>le</strong>nzio.• INSTANCABILE E GENEROSASenza alcun limite di frequenza di utilizzo, il suo funzionamentoè assicurato anche in caso di black-out.• VERSATILE E COMPLETAAutomazioni per <strong>porte</strong> scorrevoli, con antipanico a sfondamento,te<strong>le</strong>scopiche ed a battente, rapide da installare ed adattabili ad ognitipo di infisso.• PROFESSIONALE E DISPONIBILEConsu<strong>le</strong>nza fin dalla fase di progettazione e assistenza per ogninecessità sono garantite dalla rete capillare di Filiali, Agenziee FAAC Professionals su tutto il territorio.REG. N. 085UNI EN ISO 9001:2000Compila questo coupone invialo a mezzo fax allo 051.758.518 o in busta aFAAC S.p.A. - Via Benini, 1 - 40069 Zola Predosa (BO)Se sei interessato a valutarela collaborazione che FAAC ti puòoffrire, inviaci il coupon al<strong>le</strong>gatoe sarai contattatoda un nostro incaricatoNOMECOGNOMEDITTAINDIRIZZO N.C.A.P. CITTÀ PROV.TEL.FAXE-MAIL.SITO WEBATTIVITÀINSTALLAZIONE DI AUTOMAZIONI PER PORTE E CANCELLI IMPRESA EDILE PRODUZIONE E INSTALLAZIONE DI SERRAMENTIALTRO (specificare)FAAC S.p.A. via Benini, 1 - 40069 Zola Predosa - Bologna (Italia)tel. +39 051 61724 • fax +39 051 758518 • www.faac.itDecreto Legislativo 196/2003. Il/la sottoscritto/aai sensi e per gli effetti degli articoli 7 e 13 delDecreto Legislativo 196/2003, dichiaro di essere stato esaurientemente informato in merito ai miei diritti e di conoscere come e dove esercitare gli stessi,pertanto do il consenso nego il consenso a FAAC S.p.A. per il trattamento, la comunicazione e la diffusione del<strong>le</strong> informazioni rilasciate.Inoltre do il consenso nego il consenso all’utilizzo dei dati per finalità commerciali, promozionali, pubblicitarie, attività di te<strong>le</strong>marketing,anche tramite trasmissione di informazioni commerciali e tecniche, oltre che per eventuali ricerche di mercato e invio di materia<strong>le</strong> pubblicitario.DataFirma

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!