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“Fenomeno” di Brugada intermittente - Giornale Italiano di ...

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Un caso <strong>di</strong> “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> <strong>intermittente</strong>FIGURA 2Elettrocar<strong>di</strong>ogramma eseguitoin pieno benessere due anniprima del ricovero attuale.la sintomatologia sulla base dei risultati <strong>di</strong> normalità<strong>di</strong> un treadmill test massimale e una scintigrafia miocar<strong>di</strong>cada sforzo eseguiti in assenza <strong>di</strong> terapia coronaroattiva.L’ipotesi <strong>di</strong> un’origine <strong>di</strong>speptica del quadroclinico non è stata confermata da un’indagine EGDS.Lo stu<strong>di</strong>o del me<strong>di</strong>astino me<strong>di</strong>ante RMN, per escluderecausa meccanica delle alterazioni ECGgrafiche e dellasintomatologia dolorosa, è risultato nella norma.Negativa è risultata la ricerca dei potenziali tar<strong>di</strong>vi. Unesame Holter ha documentato una spora<strong>di</strong>ca aritmiaextrasistolica ventricolare, non complessa. Lo stu<strong>di</strong>oelettrofisiologico (SEF) ha mostrato normali valori degliintervalli basali ad eccezione <strong>di</strong> un lieve allungamentodell’HV a 77 msec. Il tempo <strong>di</strong> recupero del nododel seno e la funzione del nodo atrioventricolare sonorisultati normali. L’infusione e.v. <strong>di</strong> ajmalina (1 mg/kg)ha provocato la comparsa <strong>di</strong> una marcata onda J e lanegativizzazione dell’onda T, mentre l’infusione e.v. <strong>di</strong>isoproterenolo (0,02 µg/ml/min) ha normalizzato completamenteil quadro elettrocar<strong>di</strong>ografico (Figura 3). Lastimolazione ventricolare programmata, eseguita inapice e nel tratto <strong>di</strong> efflusso del ventricolo destro fino atriplice extrastimolo con accoppiamento minimo a 200msec, su drive con ciclo <strong>di</strong> 600, 500 e 430 msec, ha indottobrevissimi runs <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa.Vista l’assenza <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ache, internistiche eneurologiche, abbiamo concluso che si trattasse <strong>di</strong> unfenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> con manifestazioni elettrocar<strong>di</strong>ograficheintermittenti. Il paziente non è stato sottopostoa impianto <strong>di</strong> AICD per l’assenza <strong>di</strong> sintomi, familiaritàper morte improvvisa e induzione <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>aventricolare polimorfa sostenuta o fibrillazione ventricolareallo stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico. È stato pianificatoun perio<strong>di</strong>co controllo ambulatoriale; inoltre le personea più stretto contatto con il paziente sono state inseritein un programma <strong>di</strong> addestramento alle procedure<strong>di</strong> primo intervento per la rianimazione car<strong>di</strong>orespiratoria.Attualmente è in corso lo stu<strong>di</strong>o molecolare perla ricerca <strong>di</strong> mutazione sui geni che controllano i canalidel so<strong>di</strong>o.DiscussioneNel 1992 <strong>Brugada</strong> et al. definiscono i criteri per l’identificazione<strong>di</strong> una nuova sindrome clinica ed elettrocar<strong>di</strong>ograficache già era stata intuita nel 1989 da Martiniet al. con la descrizione <strong>di</strong> 6 casi <strong>di</strong> fibrillazione ventricolarein soggetti a cuore apparentemente sano. 8 La sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> è definita dalla comparsa <strong>di</strong> episo<strong>di</strong>sincopali o morte improvvisa in pazienti senza car<strong>di</strong>opatiastrutturale, con un ECG caratterizzato da un ritardo<strong>di</strong> conduzione intraventricolare destro <strong>di</strong> gradovariabile e sopraslivellamento del tratto ST (onda J) inV1-V3. 1 Nel 1998 Chen et al. rafforzano l’ipotesi <strong>di</strong> un<strong>di</strong>sturbo elettrico primitivo del cuore identificando unamutazione del gene SCN5A per la co<strong>di</strong>fica dei canalicar<strong>di</strong>aci del so<strong>di</strong>o in un gruppo <strong>di</strong> pazienti con sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. 9 Una per<strong>di</strong>ta della funzione <strong>di</strong> questicanali produrrebbe un’inibizione della corrente depolarizzante<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o su alcune aree epicar<strong>di</strong>che del ventricolodestro, responsabile <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> voltaggiotransmurale tra epicar<strong>di</strong>o ed endocar<strong>di</strong>o che determinala comparsa all’ECG dell’onda J nelle derivazioniprecor<strong>di</strong>ali destre e, provocando una <strong>di</strong>spersione dellaripolarizzazione, fornirebbe un eccellente substrato funzionaleper l’innesco <strong>di</strong> aritmie da rientro. 10Tutte le manifestazioni cliniche della sindrome <strong>di</strong><strong>Brugada</strong> sono la conseguenza <strong>di</strong> tachiaritmie ventricolarimaligne più comunemente rappresentate dalla ta-119

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