11.07.2015 Views

“Fenomeno” di Brugada intermittente - Giornale Italiano di ...

“Fenomeno” di Brugada intermittente - Giornale Italiano di ...

“Fenomeno” di Brugada intermittente - Giornale Italiano di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Un GIAC caso • Volume <strong>di</strong> “fenomeno” 5 • Numero <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> 3 • Settembre <strong>intermittente</strong> 2002LAVORO ORIGINALE“Fenomeno” <strong>di</strong><strong>Brugada</strong><strong>intermittente</strong>: una“trappola”elettrocar<strong>di</strong>ograficasimulantesofferenzamiocar<strong>di</strong>ca acutaBiagio Sassone, Roberto Vandelli,Giuseppe Di PasqualeG Ital Aritmol Car<strong>di</strong>ostim 2002;3:117-121Unità Operativa <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia, Ospedale <strong>di</strong>Bentivoglio, BolognaRIASSUNTOIn questo articolo viene descritto il caso clinico <strong>di</strong> un pazienteportatore <strong>di</strong> un “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> misconosciuto a causadell’intermittenza nel tempo delle caratteristiche alterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche(blocco <strong>di</strong> branca destro <strong>di</strong> grado variabile associatoa sopraslivellamento del tratto ST in V1-V3).Il paziente, presentatosi in Pronto Soccorso per una precor<strong>di</strong>algiapersistente associata a un sopraslivellamento del trattoST in sede anterosettale, non presente a un tracciato elettrocar<strong>di</strong>ograficoprecedente, viene considerato come affetto da infartomiocar<strong>di</strong>co acuto. Il successivo decorso clinico ha, invece, permesso<strong>di</strong> escludere la presenza <strong>di</strong> una patologia coronarica comecausa della sintomatologia, mentre lo stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico e itest farmacologici (con inibitori dei canali del so<strong>di</strong>o o con modulatoridella bilancia neurovegetativa) hanno messo in evidenzaalterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche tipiche dei pazienti affetti da sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. Poiché il nostro paziente presentava un bassoprofilo <strong>di</strong> rischio per morte improvvisa, si è scelto <strong>di</strong> non impiantareun ICD in prevenzione primaria.IntroduzioneNel 1992 <strong>Brugada</strong> e <strong>Brugada</strong> definiscono una nuovasindrome clinica ed elettrocar<strong>di</strong>ografica caratterizzatada sincope o morte improvvisa dovuta a fibrillazioneventricolare in soggetti con sopraslivellamento del trattoST nelle derivazioni V1-V3 e blocco <strong>di</strong> branca destro inassenza <strong>di</strong> car<strong>di</strong>opatia strutturale. 1 Questa sindromesembra essere legata a un <strong>di</strong>sturbo elettrico primitivodel cuore causato da una mutazione sul gene SCN5Aper la co<strong>di</strong>fica dei canali car<strong>di</strong>aci del so<strong>di</strong>o. Le caratteristichealterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche costituisconoancora oggi uno dei principali criteri per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>; purtroppo la loro instabilità neltempo, caratterizzata da perio<strong>di</strong>che attenuazioni delfenomeno fino alla completa normalizzazione dell’ECG,rappresenta uno dei principali problemi <strong>di</strong>agnostici. 2-4Attualmente non sappiamo se la normalizzazione transitoriadell’ECG durante il follow-up <strong>di</strong> un pazientefornisca informazioni prognostiche, 5 sebbene alcuni dati117


GIAC • Volume 5 • Numero 3 • Settembre 2002ad eccezione <strong>di</strong> un’ipertrigliceridemia ben controllatadalla terapia con fibrati. A una prima valutazione clinicail paziente appariva fortemente addolorato al precor<strong>di</strong>oe al dorso, non erano presenti segni <strong>di</strong> scompensoemo<strong>di</strong>namico, i polsi arteriosi periferici erano isonormosfigmici,la pressione arteriosa 130/60 mmHg.L’ECG a 12 derivazioni in corso <strong>di</strong> ritmo sinusale a 83bpm mostrava un sopraslivellamento <strong>di</strong> 0,4 mV del trattoST-T in V1-V2, caratterizzato da una prominente deflessionepositiva del tratto terminale del QRS (onda J)seguita da un tratto ST sopraslivellato a convessità superioree decorso <strong>di</strong>scendente che terminava con un’ondaT tendenzialmente negativa; era, inoltre, presenteun lieve <strong>di</strong>sturbo della conduzione intraventricolaredestra; la durata del QRS e del QTc erano rispettivamente100 msec e 418 msec (Figura 1). Il paziente, nelleore successive al ricovero, aveva fornito un ECG standardeseguito nel 1997 in pieno benessere e in corso <strong>di</strong>ritmo sinusale a 88 bpm che mostrava la preesistenza<strong>di</strong> un blocco <strong>di</strong> branca destro incompleto associato aun lieve sopraslivellamento del tratto ST-T con aspettoa tipo ripolarizzazione precoce che venne interpretatocome variante normale (Figura 2). Visto il persisteredel quadro clinico anche dopo infusione e.v. <strong>di</strong> nitroglicerina,si è proceduto alla terapia fibrinolitica conrtPA per il trattamento dell’infarto miocar<strong>di</strong>co acuto.Al termine dei 90 minuti <strong>di</strong> trattamento fibrinolitico,era ancora presente un lieve dolore precor<strong>di</strong>ale mentrel’ECG mostrava un sopraslivellamento del tratto ST-Ta concavità superiore e onda T positiva, sovrapponibilialle alterazioni osservate nell’ECG eseguito nel 1997.Nelle ore successive il paziente ha accusato altre crisi<strong>di</strong> dolore precor<strong>di</strong>ale irra<strong>di</strong>ato al dorso in assenza <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>fiche elettrocar<strong>di</strong>ografiche, insensibili alla somministrazione<strong>di</strong> nitrato sublinguale. Nei giorni seguentiil paziente è rimasto asintomatico. Il dosaggio seriatodegli enzimi <strong>di</strong> citonecrosi miocar<strong>di</strong>ca è sempre rimastonel range <strong>di</strong> normalità, così come i restanti parametriematochimici. Abbiamo escluso l’ipotesi <strong>di</strong> un’emboliapolmonare per la normalità dell’emogasanalisi edei fattori <strong>di</strong> degradazione del fibrinogeno. L’Rx deltorace non ha evidenziato lesioni a carico del parenchimapolmonare. Un esame eco-Doppler car<strong>di</strong>aco transtoracicoe transesofageo ha escluso patologie strutturalia carico del cuore e dell’aorta toracica. Abbiamoritenuto ragionevole escludere l’origine coronarica delinletteratura mostrino che il rischio <strong>di</strong> un arresto car<strong>di</strong>acoè simile fra pazienti con forma stabile e forma<strong>intermittente</strong> del fenomeno elettrocar<strong>di</strong>ografico <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>.6 I pazienti con sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> asintomaticicostituiscono, quin<strong>di</strong>, un problema <strong>di</strong>agnostico cruciale.Da qui l’importanza dei test farmacologici con agentibloccanti i canali del so<strong>di</strong>o per in<strong>di</strong>viduare le forme“nascoste” della malattia. 7Descriviamo il caso <strong>di</strong> un paziente con riscontro occasionale<strong>di</strong> fenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> in corso <strong>di</strong> ricoveroper una precor<strong>di</strong>algia suggestiva per dolore coronarico.Caso clinicoUn uomo <strong>di</strong> 50 anni nel settembre del 1999 è statoricoverato presso la nostra Unità Coronarica con il sospetto<strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co acuto a sede anterosettale.Il paziente da circa 1 ora accusava un forte dolore precor<strong>di</strong>aleoppressivo irra<strong>di</strong>ato in sede infrascapolare eal giugulo, associato a profusa sudorazione algida. Frai fattori <strong>di</strong> rischio car<strong>di</strong>ovascolare venivano riferiti unapassata abitu<strong>di</strong>ne al tabagismo e una familiarità percar<strong>di</strong>opatia ischemica. Nella sua storia clinica non emergevaalcuna patologia internistica né car<strong>di</strong>ovascolareFIGURA 1Elettrocar<strong>di</strong>ogramma eseguitoal momento del ricovero in corso<strong>di</strong> dolore toracico.118


Un caso <strong>di</strong> “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> <strong>intermittente</strong>FIGURA 2Elettrocar<strong>di</strong>ogramma eseguitoin pieno benessere due anniprima del ricovero attuale.la sintomatologia sulla base dei risultati <strong>di</strong> normalità<strong>di</strong> un treadmill test massimale e una scintigrafia miocar<strong>di</strong>cada sforzo eseguiti in assenza <strong>di</strong> terapia coronaroattiva.L’ipotesi <strong>di</strong> un’origine <strong>di</strong>speptica del quadroclinico non è stata confermata da un’indagine EGDS.Lo stu<strong>di</strong>o del me<strong>di</strong>astino me<strong>di</strong>ante RMN, per escluderecausa meccanica delle alterazioni ECGgrafiche e dellasintomatologia dolorosa, è risultato nella norma.Negativa è risultata la ricerca dei potenziali tar<strong>di</strong>vi. Unesame Holter ha documentato una spora<strong>di</strong>ca aritmiaextrasistolica ventricolare, non complessa. Lo stu<strong>di</strong>oelettrofisiologico (SEF) ha mostrato normali valori degliintervalli basali ad eccezione <strong>di</strong> un lieve allungamentodell’HV a 77 msec. Il tempo <strong>di</strong> recupero del nododel seno e la funzione del nodo atrioventricolare sonorisultati normali. L’infusione e.v. <strong>di</strong> ajmalina (1 mg/kg)ha provocato la comparsa <strong>di</strong> una marcata onda J e lanegativizzazione dell’onda T, mentre l’infusione e.v. <strong>di</strong>isoproterenolo (0,02 µg/ml/min) ha normalizzato completamenteil quadro elettrocar<strong>di</strong>ografico (Figura 3). Lastimolazione ventricolare programmata, eseguita inapice e nel tratto <strong>di</strong> efflusso del ventricolo destro fino atriplice extrastimolo con accoppiamento minimo a 200msec, su drive con ciclo <strong>di</strong> 600, 500 e 430 msec, ha indottobrevissimi runs <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa.Vista l’assenza <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ache, internistiche eneurologiche, abbiamo concluso che si trattasse <strong>di</strong> unfenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> con manifestazioni elettrocar<strong>di</strong>ograficheintermittenti. Il paziente non è stato sottopostoa impianto <strong>di</strong> AICD per l’assenza <strong>di</strong> sintomi, familiaritàper morte improvvisa e induzione <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>aventricolare polimorfa sostenuta o fibrillazione ventricolareallo stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico. È stato pianificatoun perio<strong>di</strong>co controllo ambulatoriale; inoltre le personea più stretto contatto con il paziente sono state inseritein un programma <strong>di</strong> addestramento alle procedure<strong>di</strong> primo intervento per la rianimazione car<strong>di</strong>orespiratoria.Attualmente è in corso lo stu<strong>di</strong>o molecolare perla ricerca <strong>di</strong> mutazione sui geni che controllano i canalidel so<strong>di</strong>o.DiscussioneNel 1992 <strong>Brugada</strong> et al. definiscono i criteri per l’identificazione<strong>di</strong> una nuova sindrome clinica ed elettrocar<strong>di</strong>ograficache già era stata intuita nel 1989 da Martiniet al. con la descrizione <strong>di</strong> 6 casi <strong>di</strong> fibrillazione ventricolarein soggetti a cuore apparentemente sano. 8 La sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> è definita dalla comparsa <strong>di</strong> episo<strong>di</strong>sincopali o morte improvvisa in pazienti senza car<strong>di</strong>opatiastrutturale, con un ECG caratterizzato da un ritardo<strong>di</strong> conduzione intraventricolare destro <strong>di</strong> gradovariabile e sopraslivellamento del tratto ST (onda J) inV1-V3. 1 Nel 1998 Chen et al. rafforzano l’ipotesi <strong>di</strong> un<strong>di</strong>sturbo elettrico primitivo del cuore identificando unamutazione del gene SCN5A per la co<strong>di</strong>fica dei canalicar<strong>di</strong>aci del so<strong>di</strong>o in un gruppo <strong>di</strong> pazienti con sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. 9 Una per<strong>di</strong>ta della funzione <strong>di</strong> questicanali produrrebbe un’inibizione della corrente depolarizzante<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o su alcune aree epicar<strong>di</strong>che del ventricolodestro, responsabile <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> voltaggiotransmurale tra epicar<strong>di</strong>o ed endocar<strong>di</strong>o che determinala comparsa all’ECG dell’onda J nelle derivazioniprecor<strong>di</strong>ali destre e, provocando una <strong>di</strong>spersione dellaripolarizzazione, fornirebbe un eccellente substrato funzionaleper l’innesco <strong>di</strong> aritmie da rientro. 10Tutte le manifestazioni cliniche della sindrome <strong>di</strong><strong>Brugada</strong> sono la conseguenza <strong>di</strong> tachiaritmie ventricolarimaligne più comunemente rappresentate dalla ta-119


GIAC • Volume 5 • Numero 3 • Settembre 2002chicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa e dalla fibrillazioneventricolare. L’innesco <strong>di</strong> queste aritmie è tipicamentein<strong>di</strong>pendente dallo stress fisico e mentale, con esor<strong>di</strong>ofrequente durante il riposo notturno. La morte improvvisanon è infrequente come sintomo d’esor<strong>di</strong>o e l’etàme<strong>di</strong>a dei soggetti sintomatici è tra la terza e la quartadecade <strong>di</strong> vita, ma già nella prima infanzia sono descrittieventi fatali. 11 Poiché attualmente l’unica terapiain grado <strong>di</strong> prevenire i sintomi è l’impianto <strong>di</strong> unAICD, 1,12-14 appare <strong>di</strong> vitale importanza una <strong>di</strong>agnosipreclinica dei pazienti asintomatici da sottoporre a stratificazionedel rischio per la prevenzione primaria dellamorte improvvisa.Il mezzo più appropriato per la conferma <strong>di</strong>agnosticaè ancora oggi l’ECG che può mostrare, in soggettisenza car<strong>di</strong>opatia strutturale, le alterazioni tipiche dellasindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> (elevazione del tratto terminaleFIGURA 3IIIIIIaVLaVFV1V2V3V5V6base ajmalina isoproterenoloTest farmacologici: accentuazionedelle alterazioni del tratto ST duranteinfusione <strong>di</strong> ajmalina e normalizzazionedel quadro elettrocar<strong>di</strong>ograficodurante infusione <strong>di</strong> isoproterenolo.del complesso QRS, sopraslivellamento <strong>di</strong>scendente aconvessità superiore del tratto ST, onda T negativa) siain con<strong>di</strong>zioni basali sia dopo somministrazione <strong>di</strong> farmaciche bloccano i canali del so<strong>di</strong>o (ajmalina, flecainide,procainamide, propafenone) o che agiscono sull’equilibriodel tono neurovegetativo (β-bloccanti, stimolantiα-adrenergici, stimolanti i recettori muscarinici). Purtroppo,le alterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche che caratterizzanola sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> sono soggette a variazioninel corso del tempo, e sono frequenti le fasi <strong>di</strong>transitoria normalizzazione dell’ECG, che rendono estremamente<strong>di</strong>fficile la stima della reale incidenza <strong>di</strong> questamalattia nella popolazione generale. 15,16 Il nostro casoclinico descrive il riscontro occasionale <strong>di</strong> un fenomenoelettrocar<strong>di</strong>ografico <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> legato all’esecuzione <strong>di</strong>un ECG eseguito per dolore toracico. La concomitanza<strong>di</strong> un sopraslivellamento del tratto ST, non presente aun ECG precedente, e <strong>di</strong> una precor<strong>di</strong>algia persistenteha rappresentato una “trappola” nell’iter <strong>di</strong>agnosticodel nostro paziente che ha portato inizialmente a considerarel’ipotesi <strong>di</strong> un infarto miocar<strong>di</strong>co acuto a sedeanterosettale. In questo caso è probabile che le caratteristichealterazioni dell’ECG siano state esacerbate dall’iperventilazionelegata alla forte sintomatologia dolorosaaccusata dal paziente al momento del ricovero. Laconferma <strong>di</strong>agnostica è venuta dai test farmacologicieseguiti durante il SEF, dove la somministrazione <strong>di</strong>ajmalina ha esacerbato le alterazioni del tratto ST mentrel’isoproterenolo le ha fatte regre<strong>di</strong>re.Quando il nostro paziente venne ricoverato, i criteriper la stratificazione del rischio erano quelli propostidallo schema <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> et al. che prevedeva una sud<strong>di</strong>visionedei pazienti in 4 classi, sulla base <strong>di</strong> caratteristichecliniche e sull’inducibilità al SEF <strong>di</strong> aritmie ventricolarimaligne. 17,18 Secondo questo schema il nostropaziente è stato inquadrato nella categoria D (asintomatico,anamnesi familiare negativa, non inducibilitàal SEF) e quin<strong>di</strong> non è stata posta in<strong>di</strong>cazione all’impianto<strong>di</strong> AICD, ma al controllo clinico perio<strong>di</strong>co pervalutare la comparsa <strong>di</strong> sintomi (in particolare la sincope)legati ad aritmie.La gestione terapeutica <strong>di</strong> questi pazienti costituisceun importante nodo decisionale, soprattutto allaluce <strong>di</strong> alcuni dati che segnalavano in soggetti asintomaticiun elevato rischio (oltre il 30%) <strong>di</strong> sviluppareun arresto car<strong>di</strong>aco nei 2 anni successivi alla <strong>di</strong>agnosi120


Un caso <strong>di</strong> “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> <strong>intermittente</strong>elettrocar<strong>di</strong>ografica <strong>di</strong> fenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. 6 In realtà,Priori et al. hanno recentemente condotto uno stu<strong>di</strong>osu 200 pazienti con sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>, la piùvasta popolazione <strong>di</strong>sponibile in letteratura, che ri<strong>di</strong>mensionail rischio <strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>aco in pazientidefiniti fenotipicamente negativi, cioè portatori <strong>di</strong> mutazionesul gene SCN5A in assenza <strong>di</strong> sintomi e <strong>di</strong>alterazioni tipiche basali elettrocar<strong>di</strong>ografiche, attestandosisu un’incidenza del 5% in 4 deca<strong>di</strong> <strong>di</strong> follow-up.19 Gli autori, inoltre, analizzano il ruolo, ancoraconflittuale, 20,21 del SEF come mezzo <strong>di</strong> stratificazioneprognostica, confermando precedentiosservazioni sul valore scarsamente pre<strong>di</strong>ttivo del SEF;in questo stu<strong>di</strong>o, infatti, i pazienti risultati inducibilial SEF non hanno mostrato un incremento del rischio<strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>aco rispetto ai pazienti non inducibili.Viene invece evidenziato il forte peso pre<strong>di</strong>ttivo dellapresenza simultanea <strong>di</strong> sincope nella storia clinica e<strong>di</strong> alterazioni <strong>di</strong>agnostiche all’ECG basale. La combinazione<strong>di</strong> queste 2 variabili cliniche ha in<strong>di</strong>viduatoun gruppo <strong>di</strong> pazienti con un’incidenza <strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>acodel 44%.Anche alla luce <strong>di</strong> questi recentissimi dati sulla storianaturale della sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>, il nostro pazientepuò essere considerato a basso profilo <strong>di</strong> rischioper morte car<strong>di</strong>aca e non can<strong>di</strong>dato all’impianto <strong>di</strong> unAICD. Diventa, invece, sempre più <strong>di</strong>scutibile la decisione<strong>di</strong> sottoporre a un SEF per induzione <strong>di</strong> aritmieun paziente con sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> asintomatico.Bibliografia1. <strong>Brugada</strong> P, <strong>Brugada</strong> J. Right bundle branch block, persistentST segment elevation and sudden car<strong>di</strong>ac death: a <strong>di</strong>stinct clinicaland electrocar<strong>di</strong>ographic syndrome. J Am Coll Car<strong>di</strong>ol1992;20:1391-1396.2. Nakazawa K, Matsumoto N, Takenobu H, et al. Characteristicsof i<strong>di</strong>opathic ventricular fibrillation: with reference to electrocar<strong>di</strong>ographicmorphology of RBBB and ST elevation. Heart(Jpn) 1994;26:26-31.3. Nakazawa K, Murayama M. The significance of autonomic nervoustone with i<strong>di</strong>opathic ventricular fibrillation in patients withright bundle branch block with ST elevation on ECG. Heart(Jpn) 1995;27:364-373.4. <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> P. Right bundle branch block, ST segmentelevation and sudden car<strong>di</strong>ac death. Symptomatic, asymptomaticand intermittent forms. (Abstr). J Am Coll Car<strong>di</strong>ol1995;93:719-716.5. <strong>Brugada</strong> P, <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> R. The <strong>Brugada</strong> syndrome. AnnNoninvasive Electrocar<strong>di</strong>ol 2000;5:88-91.6. <strong>Brugada</strong> R, <strong>Brugada</strong> J, Antzelevitch C, et al. So<strong>di</strong>um channelblockers identify risk for sudden death in patients with STsegmentelevation and right bundle branch block but structurallynormal hearts. Circulation 2000;8:510-515.7. Antzelevitch C, Nesterenko VV, Yan JX. Ionic processes underlingthe action potential. In: Liebman J, e<strong>di</strong>tor, Electrogar<strong>di</strong>ology’96: From the Cell to the Body Surface. Singapore: WorldScientific Publishing Co. Pte. Ltd 1996:219-229.8. Martini B, Nava A, Thiene G, et al. Ventricular fibrillationwithout apparent heart <strong>di</strong>sease. Description of six cases. AmHeart J 1989;118:1203-1209.9. Chen Q, Kirsch GE, Zhang D, et al. Genetic basis and molecularmechanism for i<strong>di</strong>opathic ventricular fibrillation. Nature1998;392:293-296.10. Barry DM, Nerbonne JM. Myocar<strong>di</strong>al channels: electrophysiologicaland molecular density. Annu Rev Physiol 1996;58:363-394.11. Priori SG, Napolitano C, Giordano U, et al. <strong>Brugada</strong> syndromeand sudden car<strong>di</strong>ac death in children. Lancet 2000;355:808-809.12. Kasanuki H, Ohnishi S, Ohtuka M, et al. I<strong>di</strong>opathic ventricularfibrillation induced with vagal activity in patients without obviousheart <strong>di</strong>sease. Circulation 1997;95:2277-2285.13. <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> R, <strong>Brugada</strong> P. Right bundle-branch blockand ST-segment elevation in leads V1 through V3. A marker forsudden death in patients without demonstrable structural heart<strong>di</strong>sease. Circulation 1998;97:457-460.14. Osher HL, Wolff L. Electrocar<strong>di</strong>ographic pattern simulatingacute myocar<strong>di</strong>al injury. Am J Med Sci 1953;226:541-545.15. Miyazaki T, Mitamura H, Myoshi S. Autonomic and antiarrhythmicmodulation of ST segment elevation in patients with <strong>Brugada</strong>syndrome. J Am Coll Car<strong>di</strong>ol 1996;27:1061-1070.16. <strong>Brugada</strong> P. Unpublished observations.17. <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> P, <strong>Brugada</strong> R. The syndrome of right bundlebranch block ST segment elevation in V1 lo V3 and suddendeath – the <strong>Brugada</strong> syndrome. Europace 1999;1:156-166.18. <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> R, <strong>Brugada</strong> P. Pharmacological and deviceapproach to therapy of inherited car<strong>di</strong>ac <strong>di</strong>seases associatedwith car<strong>di</strong>ac arrhythmias and sudden death. J Electrocar<strong>di</strong>ol2000;33:41-47.19. Priori SG, Napolitano C, Gasparini M, et al. Natural history of<strong>Brugada</strong> syndrome: insights for risk stratification and management.Circulation 2002;105:1342-1347.20. Priori SG. Foretelling the future in <strong>Brugada</strong> syndrome: do wehave the crystal ball? J Car<strong>di</strong>ovasc Electrophysiol 2001;12:1008-1009.21. <strong>Brugada</strong> P, Geelen P, <strong>Brugada</strong> R, et al. Prognostic value ofelectrophysiologic investigations in <strong>Brugada</strong> syndrome. J Car<strong>di</strong>ovascElectrophysiol 2001;12:1004-1007.In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenzaBiagio SassoneOspedale <strong>di</strong> BentivoglioU.O. <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologiaVia Marconi, 3540010 Bentivoglio (BO)Tel.: 051/6644128Fax: 051/6644587e-mail: biagio64@libero.it121

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!