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Baisi: habemus Giunta - La Voce del Nord Est Romano

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22Le nostre Rubrichevenerdì 9 Maggio 2008<strong>La</strong> segretaria"Come fanno le segretarie con gli occhiali, a farsisposare dagli avvocati?" Questa domanda se l'era giàposta, anche prima <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong>la canzone di Venditti.Racconto <strong>del</strong>le puntate precedenti: <strong>La</strong>ura, segretariad'azienda con bei voti, la famiglia alle spalle, laricerca di un lavoro presso uno studio. Primo diplomatoallo scientifico buone possibilità di lavoro immediato.<strong>La</strong>ura s'infila una sera dentro una festa percaso e ne esce con il cuore scosso e la testa che legira. Da tener presente che non ha bevuto (ndr). Manon dovrebbero essere grandi problemi, visto cheappena uscita sottobraccio a Primo le torna il sorriso.Finalmente la possibilità di uscire la sera, di fare tardi,di avere una persona con cui e a cui dedicarsi.L'avventura <strong>del</strong> fidanzamento, i primi litigi, qualche affettuoso ripensamento e poidiritti verso il matrimonio.Una migliore impostazione di vita rispetto alla propria famiglia ma mantenendol'affetto, una migliore educazione dei propri figli ma con più comprensione. A questopunto <strong>La</strong>ura deve rimanere in attesa di un bimbo: mi fanno cenno però chesono due, due gemelli. Ovviamente <strong>La</strong>ura non sa come dirlo a Primo che forse nonli voleva così in fretta e così... tanti. Poche storie e questa che è una, va pure difretta. Due bambini, due carrozzine, due cappelletti, due tutine, due paia di scarpinee due nottate... in una. <strong>La</strong>ura capisce sempre di più la vita. Primo un po' meno.Ma qui è il punto e cominciamo la nuova serie. Dopo più di trent'anni di lavoro, diufficio, di sacrifici e di desideri, finalmente arriva la pensione. Alt! Prima una parte<strong>del</strong>la storia è saltata: subito dopo il ritorno al lavoro, si accorge che la freneticavita comincia a stancarla ma non può più fermarla. Deve essere presente, devescrivere tutto in fretta, deve stabilire gli appuntamenti, deve gestire l'agenda, devetrovarsi un'amica, deve riuscire ad essere simpatica, deve andare d'accordo con ilcapo, deve sentirsi realizzata, deve sapere fare la mamma, deve accudire alla educazionedei gemelli, deve farli crescere sani... e belli. E stasera alla cena chefesteggia la pensione si sente per la prima volta fuori dalla pista. Ma cosa avetecapito? È sui campi da sci a festeggiare... E quando felice arriva giù la canzone diVenditti "Come fanno le segretarie con gli occhiali..." la canta a squarciagola.Paolo PaolacciP.S. Primo però legge bene.Da questa settimana parte una nuova rubrica su Dentro Magazine dedicata all'arte <strong>del</strong>buon vino. Claudia Di Marsilio ha seguito il corso sui 3 livelli AIS c/o "l'antica EnotecaCiarla", ed è socia <strong>del</strong>l'Associazione "Go Wine" e <strong>del</strong> mensile Il mio vino.Silenzio: entra in scena lo "Stillato" <strong>del</strong> Principe PallaviciniHo pensato a lungo a come poter iniziare questa nuova esperienza,da dove partire per poter dare una chiave di lettura anche achi è appassionato di vino ma magari ha difficoltà ad orientarsi inquesto profumatissimo mare magnum i cui colori variano dal gialloverdolino dei vini bianchi giovanissimi al rosso aranciato e suggestivodei grandi vini rossi da invecchiamento. Ho pensato a lungoe sono arrivata alla pacifica, per me non so per gli altri, conclusioneche il vino è prima di tutto emozione, esperienza sensorialesoggettiva e unica e che la conoscenza dei "rudimenti" <strong>del</strong>vino è solo uno strumento, importante sì ma non esclusivo, unostrumento che consente a chi degusta di poter meglio comprenderee apprezzare le intense sensazioni che naturalmente si manifestanoa chiunque che, esperto e non, decide di mettersi alla provacon un calice di questo meraviglioso nettare. Ciò premesso, ho deciso che per questo mio primo articolonon seguirò il manuale <strong>del</strong> "buon esperto di vino" che vorrebbe che partissi col raccontare le suggestivealchimie di un buona bollicina d'entreè, ma voglio iniziare quest'esperienza con voi proprio parlandovi<strong>del</strong>l'ultima emozione che il vino mi ha dato qualche sera fa. Da appassionata di vino mi ritrovo ogni settimanacon i miei amici <strong>del</strong>l'AIS in una <strong>del</strong>le case a giro disponibili per condividere gioie e dolori che ilnettare degli dei per sua essenza procura. Come si conviene, abbiamo associato ad ogni bottiglia unpiatto che ne esaltasse le caratteristiche o che comunque in ogni caso non le mortificasse, visto cheanche trovare il giusto abbinamento cibo-vino è arte non facile. Ecco proprio in questa atmosfera, ametà tra il professionale ed il goliardico, nel momento in cui meno te lo aspetti, quando la serata stavolgendo al termine e sei al dessert, arriva lei, "la bottiglia", quella che lascia il segno e che, a posteriori,rimarrà nel ricordo. Servita con un golosissimo semifreddo al torroncino, questo vino dolce si presentanel bicchiere con un colore oro antico tendente all'ambra, proprio il colore di quella pietra che piacetanto alle donne. Subito appare raffinato ai profumi: si sente l'albicocca secca, il miele, gli agrumi canditi,ma è al palato che sorprende: una marcata freschezza rende questo vino dolce ma non stucchevole,tanto da invogliare a berne ancora. Si sentono note di pera matura e di albicocca, insieme al miele chefa da legante, insomma un'armonia di profumi e sapori davvero intrigante. Lui si chiama "Stillato", ilproduttore è "Principe Pallavicini". È un bianco dolce laziale, e qui un po' di campanilismo ci vuolevisto che un po' ci bistrattano, un bianco da uva malvasia puntinata che fa davvero onore al produttoree al territorio che lo produce. Una bottiglia che consiglio di provare, che in enoteca ha un costodavvero concorrenziale rispetto ad altri vini dolci più blasonati che peròpesano sul nostro portafoglio.Guidonia Centro

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