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Percorsi urbani in formato .pdf - Comune di Brindisi

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Benvenuti a Br<strong>in</strong><strong>di</strong>siCoord<strong>in</strong>ate geografichelat. 40° 39’ Nlon. 17° 58’ EAltitud<strong>in</strong>e 13 m slmClimaprecipitazioni annue circa 600 mm/mqtemperature me<strong>di</strong>egennaio m<strong>in</strong> 6°C - max 13°Cagosto m<strong>in</strong> 21°C - max 29°Cumi<strong>di</strong>tà relativa me<strong>di</strong>a annua 73,8%Abitanti89.081 (dati 2001)Eliofania assolutame<strong>di</strong>a annua 6,8 ore <strong>di</strong> soleggiamento/giorno(max 10,8 ore/g - m<strong>in</strong> 3,6 ore/g)


Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si nella Storia7del XIV secolo. Quando la stessa epidemia flagellò il Regno<strong>di</strong> Napoli nel 1656 e Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si e il Salento furono risparmiate,l’evento fu considerato miracoloso dalle popolazioni.Le dom<strong>in</strong>azioni cont<strong>in</strong>uarono ad alternarsi: nel XVIII secolo,<strong>in</strong> conseguenza delle guerre <strong>di</strong> successione, il controllo delregno passò dagli Spagnoli agli Austriaci s<strong>in</strong>o al conseguimentodell’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza con i Borboni. Un terremoto nel 1743, arrecòdanni considerevoli al patrimonio immobiliare e, a seguito <strong>di</strong><strong>in</strong>terventi errati sulla foce, anche il porto subì un degrado,f<strong>in</strong>endo quasi completamente impaludato. Sarà solo nella metàdell’800 che grazie a protratti lavori <strong>di</strong> recupero del porto,alla promozione della viticoltura, e all’avvio dei collegamentiferroviari lungo il litorale adriatico, Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si poté attrezzarsi atornare un importante scalo commerciale.Nel 1870 venne <strong>in</strong>augurato un collegamento navale che,dopo l’apertura del canale <strong>di</strong> Suez, univa la stazione Vittoria <strong>di</strong>Londra a Bombay attraverso Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si. L’esperienza della Valigiadelle In<strong>di</strong>e durò f<strong>in</strong>o al 1914.Nel corso dei conflitti mon<strong>di</strong>ali la città subì bombardamenti<strong>di</strong>struttivi e dopo l’8 settembre 1943 qui si rifugiò il re d’Italia.Dagli anni ‘60 l’<strong>in</strong>dustrializzazione ha visto la creazione<strong>di</strong> un polo della chimica e dell’energia, accanto a una vivaceattività navale sia per il transito passeggeri che mercantile.Oggi Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si pur guardando al futuro attraverso il suo apparato<strong>in</strong>dustriale custo<strong>di</strong>sce le tra<strong>di</strong>zioni millenarie della viticoltura edella cantieristica navale. È stata scelta come base logistica perle missioni <strong>di</strong> pronto <strong>in</strong>tervento umanitario delle Nazioni Unitedal 1994, quasi a conferma della tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> accoglienza eospitalità che l’ha sempre contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>ta.Ciascun viaggiatore passato per Br<strong>in</strong><strong>di</strong>s<strong>in</strong>el corso dei secoli ha rappresentato lalibera circolazione tra oriente e occidente.Fra questi il Mahatma Gandhi e personaggiletterari quali il protagonista de “Il girodel mondo <strong>in</strong> ottanta giorni”.Dal settembre 1943 al febbraio 1944Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si fu capitale d’Italia per il periodo<strong>in</strong> cui ospitò il re Vittorio Emanuele IIIe la reg<strong>in</strong>a Elena, che erano giunti conil maresciallo Badoglio. Loro sede fu ilCastello Svevo.percorso6


Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si percorso urbanoPiazza Vittoriam 190PalazzoGranafei-Nervegnam 80Nuovo Teatro G. Ver<strong>di</strong>9m 210S. Giovannial Sepolcrom 150ex Convento delleScuole Piem 150Piazza Duomom 160Colonna RomanaPorto8


percorsoIl porto e le colonne11La visione del viaggiatore contemporaneo che giunge aBr<strong>in</strong><strong>di</strong>si, per alcuni aspetti, non è molto <strong>di</strong>versa da quella chepossono aver avuto i crociati, i condottieri, i semplici mar<strong>in</strong>aie i pellegr<strong>in</strong>i che vi approdavano: la forma unica del porto,le acque calme che sembrano quelle <strong>di</strong> un fiume, e <strong>in</strong> alto,la colonna <strong>in</strong> marmo bianco. Inizialmente erano due, erette<strong>in</strong> epoca Romana sull’altura prospiciente il porto, elementi <strong>di</strong>un’area monumentale e non, come erroneamente tramandato,punto term<strong>in</strong>ale della via Appia. Nei secoli <strong>di</strong>vennero segnalericonoscibile per l’approdo.Come <strong>in</strong> un’istantanea, queste compaiono sull’argentosbalzato della preziosa urna che nel me<strong>di</strong>oevo portò nella cittàle reliquie <strong>di</strong> S. Teodoro, uno dei santi protettori della città, eci descrivono lo skyl<strong>in</strong>e <strong>di</strong> un centro molto attivo.Oggi ve<strong>di</strong>amo una sola colonna, recentemente restaurata edella quale il capitello orig<strong>in</strong>ale è custo<strong>di</strong>to all’<strong>in</strong>terno delPalazzo della ex Corte d’Assise (vd. pag 22). L’altra colonna,<strong>di</strong> cui rimane il basamento, crollò nel ‘500 preoccupando lapopolazione come un cattivo presagio. Ma dopo un secolo ipezzi <strong>in</strong>tegri furono donati a Lecce per l’erezione della colonna<strong>in</strong> onore a S.Oronzo cui si attribuì la scampata peste nel 1656.La colonna romana caratterizza il porto <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si ma ancoraoggi i cittad<strong>in</strong>i si riferiscono a quel luogo parlando al pluralede “le colonne”.Salendo sulla scal<strong>in</strong>ata una targa ci <strong>in</strong><strong>di</strong>ca il luogo <strong>in</strong> cuisoggiornò e morì il poeta Virgilio nel 19 a.C.Dal punto più alto è possibile vedere il Castello Alfons<strong>in</strong>o,e<strong>di</strong>ficato a proteggere il porto dal mare <strong>in</strong> età aragonese. Ilcastello, utilizzato sempre per scopi militari, ha al suo <strong>in</strong>ternouno specchio d’acqua collegato al mare che permetteva10


Il porto e le colonnepercorso13l’<strong>in</strong>gresso <strong>di</strong> imbarcazioni e la chiusura <strong>di</strong> una poderosa grata<strong>in</strong> ferro. Oggi è <strong>in</strong> fase <strong>di</strong> restauro e parzialmente aperto alpubblico per mostre ed eventi.Sulla sponda a ponente si affaccia il “villaggio pescatori”,tra<strong>di</strong>zionalmente abitato da pescatori e attrezzato perormeggiare le piccole barche e dove, ancora oggi, vengono<strong>di</strong>stese e riparate le reti.Al centro del porto il Monumento al Mar<strong>in</strong>aio d’Italiacostruito nel 1933 a forma <strong>di</strong> timone con il sacrario militare.Sul lungomare una serie <strong>di</strong> palazzi storici: Palazzo Montenegro,e<strong>di</strong>ficio del XVII secolo con notevoli fregi su balconi e portale el’Hotel Internazionale, e<strong>di</strong>ficio della f<strong>in</strong>e dell’800.Il lungomare è un luogo a cui i cittad<strong>in</strong>i sono particolarmentelegati. Le caffetterie, il turismo, ne fanno un percorso vivace evario e si può godere lo spettacolo <strong>di</strong> un mare sempre tranquilloe mai m<strong>in</strong>accioso.Il centro storico <strong>in</strong>izia qui, la città si è sviluppata attornoMonumento al Mar<strong>in</strong>aioorari <strong>di</strong> aperturada martedì a domenicaINVERNO9,00-13,0014,00-16,30ESTATE9,00-13,0015,00-20,00lunedì chiuso<strong>in</strong>gresso liberoal porto, e da questo punto si possono raggiungere i pr<strong>in</strong>cipalimonumenti. Verso il mare la città non presenta muraglie, comesi vede <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> altre città costiere. Le case e una grandescal<strong>in</strong>ata danno il benvenuto al mare e ai suoi viaggiatori.Imboccando la strada che si trova <strong>in</strong> cima alla scal<strong>in</strong>ata sipercorre via Colonne, f<strong>in</strong>o al passaggio sotto il campaniledella Cattedrale che ci immette <strong>in</strong> piazza Duomo.12


percorsoDa piazza Duomo a S. Pietro degli Schiavoni15I colori del carparo <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici, la pietra chiara e lucidadella pavimentazione, i prospetti che <strong>in</strong>corniciano piazzaDuomo, accolgono il visitatore nel cuore storico della città.L’area compresa tra le colonne e la Cattedrale corrispondeal nucleo dell’abitato messapico e romano dove sorgevanoimportanti templi.La Cattedrale, de<strong>di</strong>cata a S. Giovanni Battista, fu ricostruitadopo il terremoto del 1743 sulle rov<strong>in</strong>e <strong>di</strong> quella normanna,della quale riprende esattamente la pianta e l’orientamento.Dell’e<strong>di</strong>ficio orig<strong>in</strong>ario restano sulla pavimentazione tracce <strong>di</strong>mosaico che, coevo alla cattedrale <strong>di</strong> Otranto (1180), come <strong>in</strong>quella, doveva coprire l’<strong>in</strong>tera superficie.La cattedrale fu sede <strong>di</strong> <strong>in</strong>coronazioni solenni, matrimonitra sovrani, e sicuramente tappa <strong>di</strong> preghiera per pellegr<strong>in</strong>i ecrociati. All’<strong>in</strong>terno un coro ligneo <strong>di</strong> fattura c<strong>in</strong>quecentesca e,<strong>in</strong> una cappella, le reliquie <strong>di</strong> S. Teodoro d’Amasea.La piazza subì danni durante i bombardamenti nella II guerramon<strong>di</strong>ale, con il crollo parziale del campanile (ricostruito0831 565501/508MAPRIMuseo Prov<strong>in</strong>ciale F. Ribezzoorari <strong>di</strong> apertura (mese <strong>di</strong> ottobre)Matt<strong>in</strong>ada martedì a sabato 9,30-13,30domenica matt<strong>in</strong>a: 10,00-12,30Pomeriggiomartedì: 15,30-18,30sabato e domenica: 17,00-19,30lunedì chiuso<strong>in</strong>gresso libero0831 523053Museo DiocesanoGiovanni Tarant<strong>in</strong>icome l’orig<strong>in</strong>ale) e del palazzo che oggi ospita il MAPRI MuseoProv<strong>in</strong>ciale F. Ribezzo. Il Museo archeologico custo<strong>di</strong>sce repertiche ricostruiscono gli <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti dall’epoca preistorica,messapica e romana. Il nuovo allestimento presenta <strong>in</strong>oltre unpercorso sui reperti mar<strong>in</strong>i, legati ai commerci e alla pesca,ma anche le statue bronzee r<strong>in</strong>venute sui fondali br<strong>in</strong><strong>di</strong>s<strong>in</strong>i.Il Portico dei De Cateniano con una serie <strong>di</strong> archi <strong>in</strong> pietrebicrome è quanto rimane <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio del XIV secolo. Il motivodecorativo, ottenuto con l’impiego <strong>di</strong> calcare bianco e carparogiallo, è ricorrente nei monumenti br<strong>in</strong><strong>di</strong>s<strong>in</strong>i dell’epoca.14


Da piaazza Duomo a S. PIETRO degli Schiavonipercorso17Sulla piazza si affaccia il settecentesco Palazzo del Sem<strong>in</strong>ario,sede anche della storica Biblioteca Arcivescovile, fondata nel1798 da Annibale de Leo, prima biblioteca pubblica <strong>di</strong> Terrad’Otranto. Nello stesso e<strong>di</strong>ficio il Museo Diocesano (aperto suprenotazione) dove è esposta l’arca d’argento sbalzato <strong>di</strong> S.Teodoro, l’Idria delle nozze <strong>di</strong> Cana, una pergamena a firma <strong>di</strong>Federico II e numerosi paramenti sacri.La loggia Balsamo è quanto rimane <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio del XIVsecolo, probabilmente sede della civica amm<strong>in</strong>istrazione. Laloggia è costituita da una serie <strong>di</strong> archetti che sorreggono labalconata, scolpiti con figure fantastiche e decori floreali.Lasciando la piazza per via Tarant<strong>in</strong>i si costeggiano alcunestrade che ci danno l’idea dell’assetto urbano del centro storico,<strong>in</strong> cui i palazzi fungevano da rec<strong>in</strong>to ad aree <strong>in</strong>tessute <strong>di</strong>abitazioni m<strong>in</strong>ime <strong>in</strong> tufo con copertura a spiovente realizzata<strong>in</strong> canne e legno.Sulla s<strong>in</strong>istra la chiesa <strong>di</strong> S. Michele Arcangelo detta delleScuole Pie, e<strong>di</strong>ficata dai padri scolopi alla f<strong>in</strong>e del XVII secolo.ex Convento delleScuole Pie - via Tarant<strong>in</strong>iL’antica corte si anima per<strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> esposizionedell’artigianato locale,degustazioni <strong>di</strong> prodottitipici, eccellenze delterritorio, <strong>in</strong> un angolodella città suggestivo eautentico.La chiesa ha una caratteristica cupola ricoperta <strong>di</strong> mattonellepolicrome. Recentemente ristrutturata è utilizzata come spazioespositivo. A<strong>di</strong>acente alla chiesa, i padri scolopi organizzaronola scuola che si proponeva <strong>di</strong> dare istruzione a fanciulli poveri. Ilocali delle scuole recentemente restaurati dal <strong>Comune</strong> ospitanouna galleria dell’artigianato locale: ”La corte degli artigiani”.Il quartiere del centro storico denom<strong>in</strong>ato S. Pietrodegli Schiavoni a s<strong>in</strong>istra <strong>di</strong> via Tarant<strong>in</strong>i deve il suo nomealla presenza dal 1500 <strong>di</strong> una numerosa popolazione slava(Schiavoni) e a una chiesa con questo nome.16


percorsoS.Giovanni al Sepolcro19Tra le strette vie del centro storico capita <strong>di</strong> percorrerelastricati <strong>in</strong> pietra calcarea con ancora i segni del passaggiodei carri. Svoltando da una <strong>di</strong> queste strad<strong>in</strong>e, una piazzettasi allarga attorno a un e<strong>di</strong>ficio s<strong>in</strong>golare. San Giovanni alSepolcro è un tempio <strong>di</strong> pianta circolare legato alla presenzadei canonici regolari del Santo Sepolcro a Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si. All’epocadelle crociate e dei pellegr<strong>in</strong>aggi era <strong>di</strong>ffusa la costruzione <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici che riproducevano i luoghi sacri <strong>di</strong> Gerusalemme: chi nonriusciva a raggiungere la Terra Santa poteva fare tappa ideale<strong>in</strong> un e<strong>di</strong>ficio sacro come questo ispirato al Sacro Sepolcro <strong>di</strong>Cristo.Il portale con protiro è del XIII secolo, molto simile a quellodella Basilica <strong>di</strong> S. Nicola <strong>di</strong> Bari, con leoni stilofori. Gli stipitisono scolpiti con <strong>in</strong>trecci <strong>di</strong> motivi vegetali e <strong>di</strong>ssem<strong>in</strong>ati <strong>di</strong>creature fantastiche che richiamano decori <strong>di</strong> preziosi tessuti.La costruzione del tempio è un esempio <strong>di</strong> come <strong>di</strong>verseepoche storiche possono convivere <strong>in</strong> un e<strong>di</strong>ficio per la praticadel reimpiego dei materiali. Nelle fondazioni sono stateSan Giovanni al Sepolcroorari 9.00-21.00lunedì chiuso<strong>in</strong>gresso liberor<strong>in</strong>venute ampie pavimentazioni a mosaico e, ad osservarei particolari dell’<strong>in</strong>terno, si identificano materiali anche <strong>di</strong>provenienza lontanissima, riusi generalmente <strong>di</strong> età romana.La copertura del tetto è frutto <strong>di</strong> restauri tardo ottocenteschi.All’<strong>in</strong>terno l’e<strong>di</strong>ficio ha una fila circolare <strong>di</strong> colonne, e la volta<strong>in</strong> legno. Sulle pareti affrescate appaiono stratificazionisuccessive e <strong>in</strong>flussi <strong>di</strong>versi che riproducono santi e scene sacreparzialmente riconoscibili.18


percorsoil Nuovo Teatro Ver<strong>di</strong> e Palazzo Granafei-Nervegna21<strong>in</strong>fo@fondazionenuovoteatrover<strong>di</strong>.itwww.fondazionenuovoteatrover<strong>di</strong>.itAttraversato il quartiere <strong>di</strong> S. Pietro degli Schiavoni, si<strong>in</strong>contra l’e<strong>di</strong>ficio del teatro Comunale de<strong>di</strong>cato a GiuseppeVer<strong>di</strong>. Il Nuovo Teatro Ver<strong>di</strong> <strong>in</strong>augurato nel 2006 è stato <strong>in</strong>realtà progettato negli anni ‘60. La sua costruzione venne<strong>di</strong>verse volte <strong>in</strong>terrotta e il progetto rivisto. La scoperta <strong>di</strong>un’area archeologica che rivelava la città romana determ<strong>in</strong>òla decisione <strong>di</strong> costruire un teatro unico al mondo, sospesosu pilastri che hanno permesso <strong>di</strong> lasciare l’area archeologicavisibile e fruibile.Il teatro presenta un cartellone <strong>di</strong> prosa e opera, <strong>di</strong>spone <strong>di</strong>un palcoscenico tra i più gran<strong>di</strong> d’Italia e <strong>di</strong> quasi mille posti.Nel foyer un pavimento <strong>in</strong> cristallo permette <strong>di</strong> vedere l’areasottostante <strong>in</strong> una suggestiva passeggiata sulla storia.L’area archeologica è attraversata da un card<strong>in</strong>e, importanteasse viario <strong>di</strong> epoca romana, ricoperto <strong>di</strong> lastre <strong>di</strong> calcaredove sono ancora visibili le tracce lasciate dalle ruote deicarri. Costeggiano la strada ambienti <strong>di</strong>versi come terme eabitazioni con parti <strong>di</strong> mosaico.0831 229230Nuovo Teatro Ver<strong>di</strong>per visite contattareFondazioneNuovo Teatro Ver<strong>di</strong>0831 229230Di fronte al teatro uno dei palazzi storici più <strong>in</strong>teressanti dellacittà: Palazzo Granafei-Nervegna. Deve il nome a due illustrifamiglie che si sono succedute nel possesso del palazzo.La parte più antica risale alla metà del ‘500 ed è oggi sededegli uffici <strong>di</strong> rappresentanza del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si, ha unagalleria e sale per <strong>in</strong>iziative culturali. Il prospetto <strong>in</strong> tre ord<strong>in</strong>iha preziose logge scolpite <strong>in</strong> pietra <strong>di</strong> gusto barocco. Il portaleè sovrastato dallo stemma della famiglia Granafei - vi compaionoun leone, una croce e delle spighe <strong>di</strong> grano - (il nome Granfeideriverebbe dal commercio <strong>di</strong> grani cui erano de<strong>di</strong>ti).20


Palazzo Granafei-Nervegna e il Nuovo Teatro Ver<strong>di</strong>percorso23www.comune.br<strong>in</strong><strong>di</strong>si.it/turismoA destra dell’e<strong>di</strong>ficio storico, negli anni Trenta, fu costruitoun palazzo con corte che unito a questo venne utilizzato comesede del Tribunale. A seguito del restauro concluso nel 2008il palazzo ospita al pian terreno la sala della colonna cheaffaccia sulla corte: vi è esposto il capitello orig<strong>in</strong>ale dellacolonna romana, sottratto alla salsed<strong>in</strong>e e ai venti che persecoli lo hanno battuto.Si ha la possibilità <strong>di</strong> vedere da vic<strong>in</strong>o lo sguardo del giganteche per secoli ha scrutato il mare. Attorno al capitello cor<strong>in</strong>ziofigurato do<strong>di</strong>ci creature della mitologia legate al mare. Quattrobusti <strong>in</strong> primo piano protesi verso il mare, sorreggono con lebraccia l’abaco del capitello, cosa che ha fatto supporre che vifosse un ulteriore livello con una statua. La scultura a rilievoè molto sporgente e articolata perché l’osservatore dal bassopotesse coglierne il decoro.Seguendo via Santi si raggiunge piazza Vittoria, ampia ealberata, nella cui area f<strong>in</strong>o al ‘600 si trovavano due piazze,quella del popolo e quella dei nobili. Al centro una fontana0831 229647Palazzo Granafei-Nervegnaorari mostre 9.30-13.0016.30-20.30Sala della Colonnaorari 10.00 - 20.30lunedì chiuso<strong>in</strong>gresso liberofatta costruire nel 1618 per sod<strong>di</strong>sfare le esigenze idrichedella popolazione. La città <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si era dotata già dall’epocaromana <strong>di</strong> una rete idrica e <strong>di</strong> vasche <strong>di</strong> depurazione.La piazza si apre su corso Garibal<strong>di</strong> una delle pr<strong>in</strong>cipaliarterie del centro, oggi area pedonale frequentata da cittad<strong>in</strong>ie turisti per lo shopp<strong>in</strong>g. In orig<strong>in</strong>e, il percorso oggi lastricatoera un canale naturale che raggiungeva il mare, e che <strong>in</strong> epocaborbonica fu <strong>in</strong>terrato per evitare acque stagnanti e malsanenel centro urbano.22


Altri Monumenti da VisitareSan BenedettoS. Paolo Eremita1 2 3 4Il romanico <strong>in</strong> Puglia ha tra i più <strong>in</strong>teressanti monumenti questapiccola chiesa della f<strong>in</strong>e dell’anno Mille. Allora fuori dalle muracittad<strong>in</strong>e, fu e<strong>di</strong>ficata per volontà dei feudatari normanni, parte <strong>di</strong> uncomplesso monastico <strong>di</strong> suore benedett<strong>in</strong>e.L’<strong>in</strong>gresso, <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e ad ovest, ha un prezioso portale <strong>in</strong> marmo,concentrato <strong>di</strong> iconografia me<strong>di</strong>evale da cui traspare la matricebizant<strong>in</strong>a. L’architrave è occupato da scene <strong>di</strong> caccia a creature dalforte valore simbolico: il leone e il drago. La facciata e il campanilesono percorsi da archetti ciechi che riprendono la decorazioneottenuta con pietre <strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso. Di particolare pregio il chiostro,appartenente al monastero, con colonn<strong>in</strong>e sovrastate da capitelli <strong>in</strong>cui sono scolpiti <strong>in</strong>trecci vegetali, leoni alati, orsi. Sia all’<strong>in</strong>terno chenel chiostro sono visibili tracce <strong>di</strong> affreschi, tra questi, una manodella Verg<strong>in</strong>e che tiene un ago tra le <strong>di</strong>ta mentre le appare l’Angelo, cisvela una <strong>in</strong>usuale Annunciazione.È l’anno 1322 il term<strong>in</strong>e della costruzione <strong>di</strong> questa chiesa, cheoggi appare mo<strong>di</strong>ficata nella facciata ricostruita nell’Ottocento perpericolo <strong>di</strong> crollo. L’e<strong>di</strong>ficio poggia su un’altura che <strong>in</strong> epoca romanaera occupata dalla rocca <strong>di</strong> cui alcuni stu<strong>di</strong>osi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano resti nelbugnato ai pie<strong>di</strong> della parete laterale. All’<strong>in</strong>terno, alcune bifore emonofore ci mostrano elementi orig<strong>in</strong>ari della struttura gotica. Lacopertura a capriata era ornata a decorazioni <strong>di</strong> cui restano pochetracce. Il sistema pittorico risulta esiguo a causa delle sovrapposizioni<strong>di</strong> altari laterali <strong>di</strong> epoca barocca. Il convento dei francescani, oggisede <strong>di</strong> uffici pubblici, completava il complesso de<strong>di</strong>cato a San Paolo<strong>di</strong> Tebe, primo santo eremita. Poco <strong>di</strong>stante da S. Paolo è possibilevedere la chiesa <strong>di</strong> Santa Teresa sulla omonima piazza, dalla solennefacciata barocca e S. Maria degli Angeli e<strong>di</strong>ficio seicentesco voluto daGiulio Cesare Russo, cappucc<strong>in</strong>o proclamato santo col nome <strong>di</strong> Lorenzoda Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si.1 225Castello <strong>di</strong> TerraIl castello, fatto e<strong>di</strong>ficare da Federico II,fu successivamente ampliato e rafforzatoda Aragonesi e Spagnoli. Oggi sede dellaMar<strong>in</strong>a Militare è aperto al pubblico surichiesta. Da esso si sviluppava il sistema<strong>di</strong>fensivo che circondava la città e delquale è possibile vedere alcuni tratti <strong>di</strong>mura e i bastioni.Porta MesagneLa porta è uno degli accessi più antichi allacittà. Il passaggio pedonale fu ricostruitodopo un crollo negli anni Trenta. Attiguealla porta sono le vasche limarie, luogo<strong>di</strong> decantazione delle acque, partedell’acquedotto <strong>di</strong> epoca romana chealimentava le fontane cittad<strong>in</strong>e.percorso24


Altri Monumenti da VisitareChiesa del Cristo Santa Lucia S. Maria del Casale5 6 727E<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> ispirazione romanica.Un’iscrizione <strong>in</strong>cisa sulla pietrane attesta la fondazione nel 1232per l’ord<strong>in</strong>e dei domenicani. Sullafacciata un rosone e un decorocromatico dato dall’alternarsi <strong>di</strong>carparo giallo e pietra bianca:pietre locali segnate <strong>in</strong> vari puntidai mastri <strong>in</strong>tagliatori con sigle<strong>di</strong> riconoscimento. Sopraelevatoe vic<strong>in</strong>o alle mura <strong>di</strong>fensive,l’e<strong>di</strong>ficio ha una posizionesuggestiva. All’<strong>in</strong>terno due statuelignee duecentesche: un crocifisso,oggetto <strong>di</strong> forte devozione nel corsodei secoli, e la Madonna della Luce.Piccola chiesa del XIII secolo,rimaneggiata nel 1500, compostada due ambienti sovrapposti.Conserva la cripta orig<strong>in</strong>ariacon colonne che scan<strong>di</strong>sconole navate, creando un ambientemolto suggestivo. In orig<strong>in</strong>edoveva essere collegata a unmonastero <strong>in</strong> quanto è riportatacome sede dell’ord<strong>in</strong>e femm<strong>in</strong>iledelle penitenti dette “monachebianche”. Le pareti affrescatetra il XIII e il XV secolo, hannorichiami bizant<strong>in</strong>i sia perle forme che per i soggettiraffigurati.Monumento trecentesco <strong>di</strong> particolare fasc<strong>in</strong>o per la ricchezzadecorativa e architettonica. Nelle vic<strong>in</strong>anze dell’aeroporto, si stagliaisolato da altri e<strong>di</strong>fici, facendo risaltare sul blu del cielo i colori cal<strong>di</strong>della pietra. Alla semplicità del profilo della facciata si contrapponela ricchezza decorativa creata da una serie <strong>di</strong> motivi geometrici chegiocano con l’alternarsi <strong>di</strong> pietra gialla e bianca, e da un raff<strong>in</strong>atoprotiro pensile sull’<strong>in</strong>gresso. La chiesa costruita recuperando un’iconaduecentesca, fu beneficata dal duca <strong>di</strong> Taranto Filippo d’Angiò esua moglie Cater<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Valois-Courtenay per l’esau<strong>di</strong>to voto dopola nascita <strong>di</strong> un figlio. Davanti a questa icona si sarebbe raccolto <strong>in</strong>preghiera San Francesco d’Assisi <strong>di</strong> ritorno dalla Terra Santa. Ampiaffreschi ornano l’<strong>in</strong>terno della chiesa, ricchi <strong>di</strong> simboli aral<strong>di</strong>ci e <strong>di</strong>rara iconografia me<strong>di</strong>evale. Un grande Giu<strong>di</strong>zio universale affrescatosulla facciata che sovrasta l’<strong>in</strong>gresso, accompagna il visitatore chelascia la chiesa, con il monito del castigo e della ricompensa oltrela vita.3 45Porta Lecce e Bastione S. GiacomoIn <strong>di</strong>rezione sud-est la città era protettadal sistema <strong>di</strong> mura e bastioni che facerniera su Porta Lecce, dotata <strong>di</strong> ambienti<strong>in</strong>terni e camm<strong>in</strong>amenti. Sulla porta cisono gli stemmi <strong>di</strong> Carlo V, della città e <strong>di</strong>Ferd<strong>in</strong>ando de Alarçon.Castello Alfons<strong>in</strong>o o AragoneseLe fortezze sull’isola <strong>di</strong> Sant’Andreacomprendono il Castello, voluto dagliAragonesi e il Forte, e<strong>di</strong>ficato <strong>in</strong> etàvicereale. Nella costruzione della fortezzafu utilizzato un carparo estratto da cavelocali che <strong>di</strong>ede all’e<strong>di</strong>ficio la caratteristicacolorazione rossastra.percorso26


Cre<strong>di</strong>tiBr<strong>in</strong><strong>di</strong>si percors rbanSi r<strong>in</strong>grazianoL’ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si-OstuniBiblioteca Arcivescovile A. de LeoMuseo Archeologico Prov<strong>in</strong>ciale F. RibezzoFondazione Nuovo Teatro Ver<strong>di</strong>La Valigia delle In<strong>di</strong>eFotoProgettipercomunicareeccetto:pag 6 United Nations Logistic Basewww.unlb.orgpag 20-23 palazzo Granafei - Nervegna, Nuovo Teatro G. Ver<strong>di</strong>Giuseppe LeoneRepertorio iconograficopag 2 e 5 Città <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si G. Pacelli 1803Archivio Biblioteca de Leopag 5 Porto <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>sitratto da “Il libro del mare” Sejjd Nûh Efen<strong>di</strong>Federico IIaffresco palazzo F<strong>in</strong>co - Bassano del Grappapag 6 Il Porto <strong>di</strong> Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si J. P. Hackert (particolare)su concessione del M<strong>in</strong>istero per i Beni e le Attività CulturaliLa Valigia delle <strong>in</strong><strong>di</strong>ecartol<strong>in</strong>a illustrata del portoLa Valigia delle In<strong>di</strong>evia Tarant<strong>in</strong>i - Br<strong>in</strong><strong>di</strong>sipag 21 Scavi <strong>di</strong> S. Pietro degli SchiavoniArchivio Biblioteca de Leo28

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