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gennaio/febbraio/marzo 2010 - Azienda Ospedaliera di Desenzano ...

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Dott.ssa Laura PARLAVECCHIOResponsabile C.P.S. Basso Garda/Lonato – U.O.P. 21Cosa è la DEPRESSIONE POST-PARTUM(DPN)? È una forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo depressivo maggioreche colpisce il 10-15% delle donne che hannoportato a termine la gravidanza e insorge entro leprime 4 settimane fino ai primi 3 mesi dal parto. Si<strong>di</strong>stingue dal “baby blues” che si manifesta 3-4 giornidopo il parto, <strong>di</strong> breve durata e colpisce quasi il90% delle donne manifestandosi con instabilitàemotiva e pianto. Si manifesta con una complessasintomatologia che coinvolge la sfera affettiva, cognitiva,comportamentale e la regolazione <strong>di</strong> meccanismifisiologici. All'instabilità emotiva e alla facilitàal pianto si aggiungono la <strong>di</strong>sperazione e i sentimenti<strong>di</strong> vuoto e inutilità della propria vita, l'apatia,la scarsa partecipazione emotiva e il progressivoritiro sociale. Di grande rilevanza è la componenteansiosa e l’incapacità a provare felicità e appagamentonelle relazioni affettive. La donna si sente affaticata,debole, inadeguata e incapace <strong>di</strong> curare ilfiglio, si colpevolizza e arriva perfino a elaborareidee <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o con riduzione del sonno e dell’appetito.Chi colpisce? Le donne con familiarità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbidepressivi, personalità <strong>di</strong>pendente, riferimentigenitoriali instabili o <strong>di</strong>sconfermanti. Esistonofattori scatenanti? Il passaggio dal ruolo <strong>di</strong> figlia/mogliea quello <strong>di</strong> madre è un evento rivoluzionarionell’equilibrio psichico della donna perché rimettein <strong>di</strong>scussione ogni tipo <strong>di</strong> relazione, cambiandol’or<strong>di</strong>ne gerarchico delle priorità. Il rapidocambiamento dell’assetto ormonale durante il partoe nel dopo-parto favorisce un'oscillazione negativadell’umore. La soli<strong>di</strong>tà della struttura dell’Io e ilsupporto <strong>di</strong> un partner presente e attento sono in<strong>di</strong>spensabiliper uno sviluppo positivo e per ricreare,in breve, un nuovo equilibrio psichico e relazionaleall’interno del nucleo familiare. Al contrario,un rapporto <strong>di</strong> coppia conflittuale, laPubblicazioni Scientifiche!In evidenza lo stu<strong>di</strong>o della Dr.ssa Simona Perboni delDay Hospital Oncologico dell’Ospedale <strong>di</strong> Manerbio “Appetiteand gastrointestinal motility: Role of ghrelin-family peptides”(Appetito e motilità gastrointestinale: ruolo deipepti<strong>di</strong> della famiglia della grelina) pubblicato nel 2009sulla rivista Clinical Nutrition in collaborazione con ilProf. Akio Inui dell’Università <strong>di</strong> Kagoshima (Giappone). Lagrelina e le proteine appartenenti alla sua famiglia sonoprodotte a livello del tratto gastrointestinale e del sistemanervoso centrale e svolgono un ruolo <strong>di</strong> regolazione dell’appetitoe della motilità intestinale. Il loro stu<strong>di</strong>o permette<strong>di</strong> migliorare le conoscenze sulla regolazione del bilancioenergetico corporeo e dei <strong>di</strong>sturbi alimentari qualiobesità e anoressia. L’articolo segue la presentazione deirisultati dello stu<strong>di</strong>o sperimentale “Growth Hormone ReleasingPeptide 2 reverses anorexia associated with chemotherapy with5-flururacil in colon cancer cell-bearing mice” (Il peptiderilasciante l’ormone della crescita <strong>di</strong> tipo 2 inverte l’anoressiaassociata alla chemioterapia con 5-fluoruracile in topiaffetti da tumore) condotto dalla Dr.ssa Perboni con lostesso gruppo <strong>di</strong> ricercatori, pubblicato nel 2008 sulla rivistainternazionale World Gastroenterology e presentato allaIII° Conferenza <strong>di</strong> Roma sulla cachessia e anoressia nel 2006. ❑percezione <strong>di</strong> non avereil supporto affettivoadeguato e un vissutoinfantile problematico,costituisconosconofattori <strong>di</strong> rischio. Sipuò <strong>di</strong>agnosticaredurante la gravidanza?Esistonostrumenti <strong>di</strong> valutazionepsicologica,che insiemeall’osservazione clinica,permettono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e monitorare precocementealcuni importanti fattori <strong>di</strong> rischio. Comesi cura? Intervenendo precocemente al primo presentarsidei fattori <strong>di</strong> rischio con un supporto psicologico,informando i familiari e iniziando un percorso<strong>di</strong> cura, che nei casi più seri prevede anche untrattamento farmacologico. Cosa possono fare i familiari?È importante porre la massima attenzioneal comportamento considerando seriamente le variazionidel tono dell’umore e senza sminuire lepaure e le ansie espresse dalla neomamma, interpretandolesuperficialmente come tentativi <strong>di</strong> attirareattenzione. Non sottovalutare i <strong>di</strong>sturbi delsonno e le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà nell'organizzazionedella quoti<strong>di</strong>anità. Non temere la malattia esperare che passi da sola né farsi fermare dal pregiu<strong>di</strong>zio,ma chiedere aiuto al me<strong>di</strong>co curante econtattare il Centro Psico-Sociale più vicino. Comeaiutare le neomamme? Il Dipartimento <strong>di</strong> SaluteMentale e il Dipartimento Materno Infantile, hannoattivato un progetto <strong>di</strong> prevenzione che prevedeuno screening precoce per in<strong>di</strong>viduare i fattori <strong>di</strong> rischioe intervenire tempestivamente prima del partocon il monitoraggio e un supportopsicologico che coinvolga—Teresina BertolettiNeWs RUBRICHEanche i familiari con l’obiettivo<strong>di</strong> creare una rete <strong>di</strong> supporto esolidarietà che spezzi l’isolamentoemotivo nel quale spessole donne si sentono relegate.La progressiva sensibilizzazionee l’informazione possonopermettere <strong>di</strong> sconfiggerela paura <strong>di</strong> affrontareun <strong>di</strong>sagio psichico graveche, ignorato e non curato,è stato fonte <strong>di</strong> inenarrabilisofferenze private e <strong>di</strong> trage<strong>di</strong>e.Da madri serene etutelate crescono figli serenied equilibrati. Auspichiamoche il nostroimpegno possa costituirel’inizio <strong>di</strong> un percorsoche porti al concretizzarsi<strong>di</strong> questaequazione nella quoti<strong>di</strong>anitàsociale. ❑—Teresina BertolettiL’esperto risponde!9

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