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Paolo, il cavaliere disarmato II - Venite ad Me

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Le r<strong>ad</strong>ici<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Luciano Folpini<strong>Paolo</strong> Apostolo - Guido Reni - Pr<strong>ad</strong>oEdizione KairòsCentro culturale Decanato di Besozzo<strong>ad</strong>erente al Progetto Culturale della Cei<strong>II</strong> edizione – febbraio 2013


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>La collanaQuesta collana di libri digitali edita da Kairòs, Centro Culturale del Decanato di Besozzospecializzato nella diffusione della cultura tramite l’informatica, nasce per aiutarea conoscere meglio le r<strong>ad</strong>ici della fede che hanno determinato la cultura occidentale,soprattutto per le sue verità meno conosciute o date per scontate, con unlinguaggio comprensib<strong>il</strong>e a tutti.Ci sono domande cui molti fedeli non sanno rispondere o rispondono in modo improprio,facendo nascere <strong>il</strong> sospetto che la loro fede sia in realtà un castello fumosodi credenze accettate senza spirito critico o frutto di superstizione. Senza conoscenzala fede è debole e non consente al credente di testimoniarla in ogni momentodella sua vita.Ma anche chi non crede può qui trovare delle risposte che potrebbero fargli abbandonarei preconcetti per sostituirli con critiche ragionevoli.Ogni libro di questa collana tratta un argomento cercando di evitare argomentazioniteologiche e religiose, per avvicinarsi <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e al racconto, includendo anchealcuni aspetti leggendari che possono arricchirne la lettura e la comprensione. Perogni argomento si è cercato di risalire alle origini e di cercare poi di ricostruirnel’evoluzione attraverso i secoli cercando di evitare le opinioni per limitarsi ai fatti. Cisono anche riferimenti <strong>ad</strong> altre fedi quando queste possono far meglio conoscere leorigini, l’importanza e <strong>il</strong> significato dell’argomento oggetto del racconto.In quasi tutti i testi sono state inserite anche molte immagini per cercare di renderepiù piacevole e completa la lettura con la speranza di fornire spunti per una ricercapersonale più approfondita. Nel caso che si desideri stampare <strong>il</strong> testo è anche disponib<strong>il</strong>euna versione sintetica senza immagini.Alla collana possono essere proposti anche testi digitali di altri autori, anche se giàstampati, purché rispettino lo spirito e lo st<strong>il</strong>e della collana.Per ogni ulteriore informazione si può contattare <strong>il</strong> Centro Culturale Kairòs al seguenteindirizzo: kairos.gavirate@virg<strong>il</strong>io.itL’autoreLuciano Folpini è nato a M<strong>il</strong>ano nel 1939, dove a sempre vissuto sino al terminedell’attività lavorativa, salvo una breve parentesi a Bergamo. Per molti anni ha svolto<strong>il</strong> ruolo di dirigente. Dal 2000 risiede a Gavirate in provincia di Varese.Ha pubblicato numerosi articoli e tre libri <strong>il</strong>lustrati: Storia di una lunga fede, La VergineMaria e la Passione, Maria nella grande storia, la Vergine raccontata dai testimoni,e Le nostre storie, Un viso una storia.Attualmente sta curando nella collana: Le r<strong>ad</strong>ici, una serie di saggi divulgativi suigrandi temi della fede cristiana.1


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>do tutta la tecnologia disponib<strong>il</strong>e?Eppure quelli erano tempi diffic<strong>il</strong>i dominati dall’Impero Romano governato da imperatoricrudeli, le str<strong>ad</strong>e erano insicure, le città erano turbolente, le comunicazionidiffic<strong>il</strong>i, i mezzi di trasporto più usati erano i piedi per i poveri e cavalli e asini per iricchi, oltre ai piccoli e frag<strong>il</strong>i navigli, fac<strong>il</strong>i ai naufragi, che navigavano lungo le costee solo col tempo e la stagione favorevole.2.2 La vita fam<strong>il</strong>iare nell’impero romanoEra basata sul matrimonio monogamico, dove <strong>il</strong> marito era <strong>il</strong> p<strong>ad</strong>rone assoluto dellafamiglia e poteva anche vendere e frustare i figli sino a farli morire, ma comunque ipiù ricchi erano ben istruiti e mandati a perfezionarsi in Grecia.A Roma la moglie non poteva essere venduta o uccisa, si occupava dell’educazionedei figli, amministrava <strong>il</strong> personale domestico, partecipava ai lavori domestici, mangiavacol marito e frequentava i luoghi pubblici.I figli non potevano avere proprietà, mentre la moglie rimaneva sotto l’autorità delp<strong>ad</strong>re e p<strong>ad</strong>rona delle sue proprietà, si univa liberamente al marito da cui altrettantofac<strong>il</strong>mente si poteva separare conservando le sue proprietà e riuscendo così acondizionarlo. In Grecia e nei paesi orientali le donne erano invece totalmente soggetteal marito, confinate in casa e si occupavano dei lavori domestici. Quanto ai lorocomportamenti <strong>Paolo</strong> li descrive così:21essi sono dunque inescusab<strong>il</strong>i, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno datogloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro4


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 22 <strong>Me</strong>ntre si dichiaravanosapienti, sono diventati stolti 23 e hanno cambiato la gloria dell'incorruttib<strong>il</strong>eDio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttib<strong>il</strong>e, di uccelli, di qu<strong>ad</strong>rupedi edi rett<strong>il</strong>i. 24 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del lorocuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 25 poiché essi hanno cambiatola verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e <strong>ad</strong>orato la creatura al postodel creatore, […] 26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le lorodonne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.27Egualmente anche gli uomini, lasciando <strong>il</strong> rapporto naturale con la donna, sisono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uominicon uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'<strong>ad</strong>diceva al lorotraviamento. 28 E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonatiin balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che èindegno, 29 colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia,di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,30 maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosinel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.Tuttavia non mancavano esempi luminosi come quelli raccontati da Tacito di eroichedonne che seguirono, volontariamente e con gran sacrificio, figli o mariti mandati ines<strong>il</strong>io in condizioni diffic<strong>il</strong>i.2.3 La schiavitùUna grande piaga era allora laschiavitù, condannata da pochissimie ritenuta una normalità,che costituiva la maggiorparte della popolazione,a Roma si stima che i residentifossero circa 2 m<strong>il</strong>ioni di cui<strong>il</strong> 60% erano schiavi. Tacitoscrisse che molti romani eranopreoccupati nel veder cresceretroppo questa foll<strong>ad</strong>’infelici provenienti da tuttele regioni dell’impero per esserededicati ai lavori di campagnae a quelli più um<strong>il</strong>i chei liberi non facevano.A Roma gli schiavi erano consideratioggetti da p<strong>ad</strong>roniSchiavi romani - mosaicoche avevano potere assoluto su di loro e potevano trattarli con ferocia, anche se nonmancarono eccezioni di schiavi che riuscirono a riacquistare la libertà grazie a pa-5


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>droni riconoscenti.Gli schiavi non avevano alcuna protezione giuridica: le loro famiglie potevano esseresmembrate, non potevano avere cose proprie, non avevano diritti e non potevanoistruirsi anche quando fossero diventati liberi, mentre in Grecia, Asia Minore e pressogli ebrei, avevano un trattamento più mite e una migliore considerazione.<strong>Me</strong>rcato degli schiavi - Boulanger Gustave Clarence RudolpheCi furono anche alcuni f<strong>il</strong>osofi che cercarono di introdurre l’idea di uguaglianza tratutti gli uomini, ma non mancarono quelli che si domandavano se essi avesseroun’anima. Questo fa comprendere quale fosse la qualità della vita di queste persone,come fosse per loro fac<strong>il</strong>e la degr<strong>ad</strong>azione morale e quale accoglienza potesseavere <strong>il</strong> messaggio cristiano che proclamava che tutti erano fratelli e cercava di convincerei p<strong>ad</strong>roni a trattarli in modo umano distinguendo tra <strong>il</strong> ruolo assegnato lorodallo stato e <strong>il</strong> loro essere persona.Ma non furono i romani <strong>ad</strong> <strong>ad</strong>ottare la schiavitù che aveva origini molto più antiche,Sin dal IV m<strong>il</strong>lennio a.C. nelle civ<strong>il</strong>tà egizie e sumera, si era sv<strong>il</strong>uppata conl’ingrandimento delle prime comunità per la necessità di introdurre la suddivisionedelle attività lavorative e di <strong>ad</strong>ottare forme di disciplina che portarono al predominiodi alcuni su altri obbligati ai lavori più serv<strong>il</strong>i. Con le guerre, che fruttavano prigionieriin gran numero da <strong>ad</strong>ibire ai lavori più um<strong>il</strong>i, nacque la schiavitù vera e propria.A questi si aggiunsero anche coloro che non riuscivano a pagare i propri debiti.6


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Agli schiavi era riconosciuto solo <strong>il</strong> necessario per vivere, mentre <strong>il</strong> loro trattamentodipendeva dall’umanità del p<strong>ad</strong>rone o dall’interesse per la loro sopravvivenza.Solo più tardi, soprattutto per l’azione del cristianesimo, si cercò di limitare la discrezionalitàdei p<strong>ad</strong>roni e la durezza delle punizioni.Col crollo dell’impero romano si assistette alla trasformazione della schiavitù in formedi servitù forzata e collegata a un territorio, i servi della gleba.Le loro condizioni migliorarono nei secoli successivi, tuttavia, la schiavitù non fu maiabolita e registrò un'impennata tra <strong>il</strong> XV e <strong>il</strong> XV<strong>II</strong> secolo quando i paesi colonizzatoriimportarono grandi quantità di schiavi africani per le grandi piantagioni nel Sudamericavantando la superiorità della razza bianca su quella nera considerata vicina alregno animale.Il primo paese <strong>ad</strong> abolire per legge la schiavitù fu, nel 1791, la Francia rivoluzionaria,che tuttavia la ripristinò negli anni successivi. Solo nella prima metà del XIX secolo lamaggior parte degli stati promulgò leggi contro la schiavitù. Ultimi in ordine di tempofurono gli Stati Uniti, nel 1865, la Spagna nel 1870 e <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e nel 1888.Tuttavia tutt’oggi esiste ancora la schiavitù dei soggetti più deboli come: bambini;donne; caste inferiori; minoranze etniche; e popolazioni in estrema povertà; sottonuove forme come: <strong>il</strong> lavoro coatto; la prostituzione; la vendita di donne; i matrimoniforzati; <strong>il</strong> prestito su pegno e l'usura; <strong>il</strong> traffico di emigranti. Tutte forme assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>ialla schiavitù secondo la convenzione di Ginevra del 1926.Vere e proprie forme di schiavitù sopravvivono poi in alcuni paesi tra cui Sudan,Mauritania, Algeria e Nigeria, Bras<strong>il</strong>e, Burma, Repubblica Dominicana, Punjab, Pakistan,India e Bangl<strong>ad</strong>esh dove esistono situazioni in cui civ<strong>il</strong>i sono costretti a lavorarecome schiavi.Gl<strong>ad</strong>iatori al Colosseo7


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>3 La Palestina al tempo di Gesù3.1 I quattro regniAlla morte di Erode <strong>il</strong> Grande al 4 a.C. la Palestina fu suddivisa tra i quattro figli:• Archelao ereditò la Giudea,la Samaria el’Idumea, ma fu un sovranotalmente crudeleche i romani lo deposeroed es<strong>il</strong>iarono in Gallia nel6 d.C. e nominarono alsuo posto un governatoreo “procuratore” romanoche aveva <strong>il</strong> suoquartier generale a Cesareae a Gerusalemme, risiedevanel palazzo cheera stato di Erode <strong>il</strong>Grande.• Erode Antipa era tetrarc<strong>ad</strong>ella Gal<strong>il</strong>ea (<strong>il</strong> tetrarcaindicava nell’antichità <strong>il</strong>re che dominava sullaquarta parte del regno).• F<strong>il</strong>ippo era <strong>il</strong> tetrarca delleregioni a nord-est delfiume Giordano. Sua moglieErodi<strong>ad</strong>e l’aveva lasciatoper <strong>il</strong> fratello Erode.• Lisania invece aveval’ultima parte del territorioche confinava coi possedimentidi F<strong>il</strong>ippo.3.2 Le correnti del GiudaismoI giudei erano un popolo colonizzato ma fiero, rigido conservatore delle sue anticheusanze e insofferente con i profeti che le volevano cambiare o interpretare in modonuovo.Testimonianze si trovano in alcuni scritti, tra cui quelli del giudeo Flavio Giuseppevissuto nel I secolo, ma anche nella Bibbia. Poi alcune conferme importanti sono venutedalle scoperte archeologiche tra cui quelle di Qumran.8


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Ai tempi di Gesù, c’era un grande fermento poiché sembrava prossimo l’arrivo del<strong>Me</strong>ssia, ossia del liberatore anche politico. Numerosi gruppi e correnti religiose, conspiccati tratti di originalità nell’osservanza della Legge e negli obiettivi politici, sipreparavano alla sua venuta. I più importanti erano: S<strong>ad</strong>ducei, gruppo formato da ricche famiglie patrizie e sacerdotali che, per motivieconomici, si <strong>ad</strong>attavano alla dominazione romana. Erano conservatori sia nell'ambitoreligioso sia in quello politico, interpretavano la Legge di Mosè alla lettera,rifiutando le tr<strong>ad</strong>izioni orali e negavano la risurrezione dei morti. La maggioranz<strong>ad</strong>el Sinedrio e <strong>il</strong> Sommo Sacerdote appartenevano a questo gruppo e per laloro superbia non erano simpatici alla gente comune.S<strong>ad</strong>ducei e Sommo Sacerdote - presepe vivente di Grotta Mare (Ap) Farisei, ossia separati, sorsero durante l'invasione macedone per mantenerel’osservanza della Legge e delle tr<strong>ad</strong>izioni. Erano laici ritenuti persone religiose,zelanti e intolleranti verso chi era ritenuto impuro. Appartenevano alla classemedia dei mercanti, artigiani e cont<strong>ad</strong>ini. Accettavano la Legge e gli insegnamentidei profeti, credevano nella risurrezione dei morti e nel premio e nel castigo delleanime. Curavano gli aspetti formali del comportamento, che seguivano con grandescrupolo come nell'osservanza del Sabato, nelle norme sulla purità e sul pagamentodelle imposte del Tempio. Ebbero con Gesù numerose discussioni, manon gli furono totalmente ost<strong>il</strong>i. A loro sono affiancati gli scribi.9


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong> Samaritani, erano ebrei abitanti della Samaria, odiati più dei pagani, perché si ritenevanoi veri discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe e consideravano <strong>il</strong>monte Garizim, <strong>il</strong> luogo del vero Tempio invece di quello di Gerusalemme. Riconoscevanosoltanto i primi cinque libri della Bibbia e attendevano la venuta di unnuovo Mosè. Spesso erano protagonisti di veri e propri scontri con i Giudei. Esseni, i puri, caratterizzati dal celibato e dalla comunanza dei beni. Praticavanola giustizia, la verità, la continenza, <strong>il</strong> lavoro, la vita sobria e lo studio dei libri santi.Loro centro fu la regione dell'Eng<strong>ad</strong>di presso <strong>il</strong> Mar Morto. Formarono comunitàisolate di tipo monastico e giudicavano contaminati sia Gerusalemme e sia <strong>il</strong>Tempio. Avevano uno st<strong>il</strong>e di vita ascetico nell’osservanza scrupolosa della Leggeed erano tra quelli che ritenevano prossima la venuta del <strong>Me</strong>ssia. A Qumran erapresente una forte comunità e proprio in quella località sono stati trovati antichirotoli delle scritture. Zeloti, gruppo politico sorto nel I secolo, fondato da Giuda <strong>il</strong> Gal<strong>il</strong>eo, fortementeantiromano. Voleva la cacciata dei romani e cercava la costruzione del regno diDio attraverso una rivoluzione violenta. Si consideravano difensori dell'ortodossiae dell'integralismo ebraico. I romani li consideravano terroristi e criminali comuni.Flavio Giuseppe spesso li chiama sicari per via della piccola sica (pugnale) concui compivano le loro vendette controsoldati romani isolati ed ebrei f<strong>il</strong>oromani.È diffusa l’opinione che Barabbafosse un loro capo.Incontravano la simpatia del popolo ediffusero la loro organizzazione clandestinain tutto <strong>il</strong> paese, per provocareattentati e sommosse. Durante larivolta antiromana del 68 riuscirono aLa sicaimp<strong>ad</strong>ronirsi di Gerusalemme e dopo la presa di Tito nel 70 che distrusse <strong>il</strong> Tempio,si ritirarono nella fortezza di Mas<strong>ad</strong>a sulla sponda del Mar Morto dove resistetteroper tre anni, finché, piuttosto che arrendersi, i 960 superstiti si suicidarono.Racconta Giuseppe Flavio, nella Guerra GiudaicaIn Gerusalemme nacque una nuova forma di banditismo, quella dei così dettisicari (Ekariots), che commettevano assassini in pieno giorno nel mezzo dellacittà.Era specialmente in occasione delle feste che essi si mescolavano alla folla, nascondevanosotto le vesti dei piccoli pugnali e con questo colpivano i loro avversari.Poi, quando questi c<strong>ad</strong>evano, gli assassini si univano a coloro che esprimevano<strong>il</strong> loro orrore e recitavano così bene da essere creduti e quindi non riconoscib<strong>il</strong>i10


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>(<strong>II</strong>- 12)Tra i reperti di Qumran si ritrovano tracce che collegano la comunità essena ai rivoltosizeloti, come <strong>ad</strong> esempio nel Rotolo della guerra.« ... Sono divisi (gli esseni) fin dall'antichità e non seguono le pratiche nellastessa maniera, essendo ripartiti in quattro categorie. Alcuni spingono le regolefino all'estremo: si rifiutano di prendere in mano una moneta (non ebraica)asserendo che non è lecito portare, guardare e fabbricare alcuna effigie; nessunodi costoro osa perciò entrare in una città per tema di attraversare unaporta sormontata da statue, essendo sacr<strong>il</strong>ego passare sotto le statue.Altri udendo qualcuno discorrere di Dio e delle sue leggi, si accertano se è incirconciso,attendono che sia solo e poi lo minacciano di morte se non si lasciacirconcidere; qualora non acconsenta essi non lo risparmiano, lo assassinano:è appunto da questo che hanno preso <strong>il</strong> nome di zeloti, e da altri quello di sicari.Altri ancora si rifiutano di dare <strong>il</strong> nome di p<strong>ad</strong>rone a qualsiasi persona, eccettoche a Dio solo, anche se fossero minacciati di maltrattamenti e di morte.Allora questi combattenti messianisti(chrestianoi in greco) e-rano denominati in: ebraico: Qanana (Cananei)e Bariona greco: Zelotes e Lestes latino: Sicarii, Latrones e Gal<strong>il</strong>aei(Sicari, L<strong>ad</strong>roni e Gal<strong>il</strong>ei)Il cristianesimo primitivo si trovòin relazione con: zeloti, correntiapocalittiche ed esseni, con iquali condivise l'attesa della finedei tempi, ma anche col giudaismoellenistico più aperto agli altripopoli e alle altre culture, peròchiaramente distinto per lacertezza che <strong>il</strong> compimento dellepromesse profetiche era già iniziatocol Gesù di Nazareth.Zelota di Alexander Ivanov(Ippolito Romano)Cristo non appartenne a nessun gruppo. Non c'è ragione di fare di lui un s<strong>ad</strong>duceo,non era sacerdote, piuttosto che un esseno o un fariseo per la credenza negli angeli,nella risurrezione dei corpi e nella vita eterna. Inoltre con i Farisei, nominati spessonei Vangeli, Gesù sv<strong>il</strong>uppava forti critiche per la superficialità dei loro comportamen-11


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>ti.Inoltre <strong>il</strong> Nuovo Testamento mai ricorda un collegamento di Gesù con una qualsiasicomunità.È quindi più che probab<strong>il</strong>e che Gesù non <strong>ad</strong>erisse <strong>ad</strong> alcun gruppo ma fosse solidalecon la maggior parte del popolo.Aperto a tutte le categorie, senza alcuna preclusione, scelse i suoi più stretti discepolitra: pescatori; esattori di tasse; zeloti, tra cui alcuni mettono Giuda Iscariota ePietro; ma anche tra le persone comuni.Era un insolito gruppo di persone, riflesso del pluralismo allora esistente in Palestina,apparentemente incompatib<strong>il</strong>i, tenuto insieme solo dal suo fascino. A loro si unironoanche alcune donne:2C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivie da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni,3Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre,che li assistevano con i loro beni. (Lc. 8)Nei Vangeli anche l’apostolo Simone èchiamato in Matteo e Marco: cananeo;in Luca: zelota; termini equivalenti ma siritiene che volessero indicare non tantola sua appartenenza al movimento deglizeloti ma più probab<strong>il</strong>mente un comportamentosim<strong>il</strong>e a quello degli zeloti ecomunque agli antipodi di quello delpubblicano Matteo, che proveniva daun’attività considerata impura.3.3 Tarso e la citt<strong>ad</strong>inanza romanaTarso era l’antica capitale della C<strong>il</strong>iciaallora più vicina al mare e oggi insignificantecitt<strong>ad</strong>ina turca. Era stata una cittàgrande e felice, come disse Ciro <strong>il</strong> giovanenel 300 a.C., con origini preistoriche.Dovette subire le dominazioni di Ittiti,Assiri, Persiani, Macedoni e Romani. Ilsuo antico nome Tarsos probab<strong>il</strong>mentederiva dal locale dio Tarku.Simone cananeo -ApostoloFu Pompeo Magno nel 67 a.C. <strong>ad</strong> aggregarla all’Impero romano e, per la sua fedeltàa Giulio Cesare, ricevette anche <strong>il</strong> nome Juliopolis e divenne città capoluogo amministrativodella regione. Nel 51 a.C. ebbe come Proconsole Marco Tullio Cicerone,12


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>nell’amore per te, e r<strong>ad</strong>una dai quattro venti lei, la santificata, nel regno tuoche preparasti per lei; poiché tua è la potenza e la gloria nei secoli!Venga la grazia e passi via questo mondo! Osanna al Dio di David! Se alcuno èsanto, venga; se alcuno non è, cambi di mente. Maran atha!Amen. (X)Poi alcuni potevano manifestare loro particolari carismi, come <strong>Paolo</strong> descrisse nellesue lettere:4Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5 vi sono diversità diministeri, ma uno solo è <strong>il</strong> Signore; 6 vi sono diversità di operazioni, ma uno soloè Dio, che opera tutto in tutti. 7 E a ciascuno è data una manifestazione particolaredello Spirito per l'ut<strong>il</strong>ità comune: 8 a uno viene concesso dallo Spirito <strong>il</strong>linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, <strong>il</strong>linguaggio di scienza; 9 a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro <strong>il</strong>dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; 10 a uno <strong>il</strong> potere dei miracoli;a un altro <strong>il</strong> dono della profezia; a un altro <strong>il</strong> dono di distinguere gli spiriti; aun altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue.11Ma tutte queste cose è l'unico e <strong>il</strong> medesimo Spirito che le opera, distribuendolea ciascuno come vuole.Tra questi carismi che si manifestarono sino alla fine del <strong>II</strong> secolo, c’era quello singolaredelle lingue col quale alcuni parlavano con Dio in una lingua sconosciuta in modoispirato e grande enfasi riuscendo a coinvolgere i presenti in discorsi che poi eranointerpretati da altri.Essi erano particolarmente attivi nella propaganda e si scontravano con i giudei inaccese dispute che generarono l’odio che portò alle persecuzioni. Sorsero anche dellediscussioni tra gli stessi cristiani, in particolare tra quelli di origine palestinese e gliellenisti, sulla distribuzione degli aiuti alle vedove, che portarono all’elezione deiprimi sette diaconi che aiutarono gli apostoli nell’equa gestione della comunità.4.2 La morte di Stefano e le persecuzioniIl primo contatto di <strong>Paolo</strong>, allora poco più che trentenne, con i cristiani, avvennequando s’indignò profondamente, lui maestro e custode delle Legge, nel vederenumerosi sacerdoti convertirsi alla nuova dottrina. Allora divenne uno dei più ferventisostenitori della necessità di operare una forte opposizione ai cristiani. Si cominciòcon l’arresto del diacono Stefano che:faceva portenti e segni grandi nel popolo (At. 6,8).Fu convocata un’assemblea pubblica in cui intervennero i rappresentanti di varie sinagoghecon l’intento di um<strong>il</strong>iare lui e i suoi seguaci. Ma l’animatissima discussioneprese una piega inaspettata per l’eloquenza di Stefano:10ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.11Perciò sob<strong>il</strong>larono alcuni che dissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espres-16


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>sioni blasfeme contro Mosè e contro Dio". 12 E così sollevarono <strong>il</strong> popolo, gli anzianie gli scribi, gli piombarono <strong>ad</strong>dosso, lo catturarono e lo trascinarono davantial sinedrio. 13 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costuinon cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. 14 Loabbiamo udito dichiarare che Gesù <strong>il</strong> Nazareno distruggerà questo luogo esovvertirà i costumi tramandatici da Mosè". 15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio,fissando gli occhi su di lui, videro <strong>il</strong> suo volto come quello di un angelo.(At.6)Nel Sinedrio Stefano rispose alle accuse con un celebre discorso, sintetizzato negliAtti degli Apostoli, in cui partendo da Abramo, rifaceva la storia d’Israele per mostrareperché Gesù fosse <strong>il</strong> Cristo aspettato e concluse:51O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponeteresistenza allo Spirito Santo; come i vostri p<strong>ad</strong>ri, così anche voi. 52 Quale deiprofeti i vostri p<strong>ad</strong>ri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavanola venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti tr<strong>ad</strong>itori e uccisori;53 voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata.54All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro d<strong>il</strong>ui. 55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la glori<strong>ad</strong>i Dio e Gesù che stava alla sua destra 56 e disse:Ecco, io contemplo i cieli apertie <strong>il</strong> Figlio dell'uomo che sta all<strong>ad</strong>estra di Dio.57Proruppero allora in grida altissimeturandosi gli orecchi;poi si scagliarono tutti insiemecontro di lui, 58 lo trascinaronofuori della città e si misero alapidarlo. E i testimoni deposero<strong>il</strong> loro mantello ai piedi di ungiovane, chiamato Saulo. 59 Ecosì lapidavano Stefano mentrepregava e diceva:"Signore Gesù, accogli <strong>il</strong> miospirito". 60 Poi piegò le ginocchiae gridò forte: "Signore,non imputar loro questo peccato".Detto questo, morì.L’esecuzione avvenne secondo laLegge ebraica, <strong>il</strong> bestemmiatore fuMartirio di Stefano e <strong>Paolo</strong> cura le vestiJuan - Pr<strong>ad</strong>o17


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>condotto fuori dalla città per essere lapidato da tutto <strong>il</strong> popolo dopo che due o trerappresentanti del Sinedrio ebbero lanciato le prime pietre. A tale scopo i prescelti sitolsero <strong>il</strong> mantello e lo lasciarono in custodia a Saulo:quando si versava <strong>il</strong> sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente eapprovavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano (At. 22,20).Il procuratore romano era l’unico che potesse tenere processi che prevedessero lapena di morte, ma non essendo ancora arrivato Marcello, <strong>il</strong> sostituto di Ponzio P<strong>il</strong>ato,<strong>il</strong> Sinedrio approfittò della sua assenza. La stessa cosa acc<strong>ad</strong>rà nel 60 quando,morto <strong>il</strong> procuratore Porcio Festo, <strong>il</strong> Sinedrio approfittò della sede vacante per faruccidere da Erode l’Apostolo Giacomo. Iniziò così a Gerusalemme la sistematica persecuzionedei cristiani che vide anche <strong>Paolo</strong> tra i persecutori:Saul devastava la chiesa entrando per le case e trascinando via uomini e donneche consegnava in prigione (At. 8,3)Nel 36 la persecuzione fu intensa e durò parecchi giorni durante i quali <strong>Paolo</strong>, conl’autorizzazione del Sinedrio e con altri da lui diretti, entrò nelle case dove erano segnalate<strong>ad</strong>unanze, provocando la fuga di molti giudei ellenisti nella Samaria e in altridistretti delle Giudea.Consacrazione di Stefano e distribuzione dei doni - Beato Angelico18


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>5 La storia di <strong>Paolo</strong>5.1 La nascita e la famigliaSaul, <strong>il</strong> cui nome significa domandato, nasce a Tarso probab<strong>il</strong>mente nell’anno 8 dauna famiglia ebrea, farisea osservante (At. 23,6) appartenente alla tribù di Beniamino.Aveva una sorella <strong>il</strong> cui figlio è citato negli Atti degli apostoli (At. 23,16).Essendo nato a Tarso possedette sin dalla nascita la citt<strong>ad</strong>inanza romana trasmessaglidal p<strong>ad</strong>re. Secondo le usanze, specie fuori dalla Palestina, per la difficoltà che a-vevano gli stranieri a pronunciare i nomi ebraici, ebbe anche <strong>il</strong> nome romano di Paulche assomiglia a quello ebraico di Saul. Non fu quindi un caso che la prima volta incui fu citato come <strong>Paolo</strong> negli Atti degli apostoli fu quando incontrò <strong>il</strong> proconsoleromano Sergio <strong>Paolo</strong>. (At. 13,9)È probab<strong>il</strong>e che la sua famiglia avesse una certa agiatezza poiché poté sostenere <strong>il</strong>costo elevato del soggiorno di studi del figlio a Gerusalemme, che non tutti potevanopermettersi. La cosa più probab<strong>il</strong>e è che fossero proprietari di una piccola fabbric<strong>ad</strong>ove Saul imparò <strong>il</strong> mestiere di tessitore di c<strong>il</strong>ici, un tessuto grezzo di lana caprinaproprio della C<strong>il</strong>icia.5.2 L’<strong>ad</strong>olescenza e la scuola di GamalielSecondo un’antica usanza ebraica, che si affermò nei primi secoli e probab<strong>il</strong>mente fuosservata per <strong>Paolo</strong>, la sua educazionecominciò a cinque annipresso la scuola annessa alla Sinagog<strong>ad</strong>ove imparò le letteredell’alfabeto e la Torah, ossia iprimi cinque libri della Bibbia, <strong>il</strong>Pentateuco, per proseguire a 10anni con la Mishnah, la trascrizionedella tr<strong>ad</strong>izione orale, a 13con l’osservanza dei comandamenti.A 15 era previsto lo studio del<strong>Paolo</strong> e GamalielTalmud, <strong>il</strong> commento alla Torah e per tale motivo fu mandato a completare gli studia Gerusalemme alla scuola di Rabban Gamaliel <strong>il</strong> vecchio, alternandoli secondo latr<strong>ad</strong>izione col lavoro manuale al telaio, come poi avrebbe fatto durante la sua attivitàmissionaria. Visse da scrupoloso fariseo osservante sin dalla giovinezza come luistesso riferisce <strong>ad</strong> Agrippa. (At. 26,4)5.3 La maggiore etàA 18 anni divenuto dottore della Legge e consacrato rabbino, noi oggi diremmo teologoe sacerdote, avrebbe dovuto ammogliarsi, poiché <strong>il</strong> celibato non era in gran o-nore tra gli ebrei. Avrebbe anche potuto avere anche più di quattro mogli, anche se19


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>la poligamia era considerata indecorosa per unDottore delle Legge. L’opinione comune è che nonsi fosse mai ammogliato anche perché lo stesso<strong>Paolo</strong> nella prima lettera ai corinzi (7,8) indica séstesso come modello per chi rinuncia al matrimonio.Non abbiamo certezze sul suo fisico poiché in Palestinaera proibito raffigurare le persone, nessundocumento affidab<strong>il</strong>e ne parla e nemmeno lui neaccenna nelle sue lettere. L’unico accenno al fisicoè l’indicazione su due malattie che dovette patire.Comunque la tr<strong>ad</strong>izione accredita la descrizionedel suo fisico riportata nel libro apocrifo: Gli Atti di<strong>Paolo</strong> scritto in greco verso la fine del <strong>II</strong> secolo, chelo raffigura di piccola statura, testa calva, gambe<strong>Paolo</strong> tessitore di tenderobuste e arcuate, sopracciglia congiunte,naso grosso e una barba atriangolo rovesciato, che corrispondealle raffigurazioni ritrovate nelle catacombedel IV secolo. Era comunque dicostituzione robusta poiché lui stessoelenca nella sua <strong>II</strong> lettera ai Corinzi(11) di avere subito:16dico di nuovo: nessuno mi considericome un pazzo, o se no ritenetemi purecome un pazzo, perché possa anch'iovantarmi un poco. 17 Quello che dico,però, non lo dico secondo <strong>il</strong> Signore,ma come da stolto, nella fiducia cheho di potermi vantare. 18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vistaumano, mi vanterò anch'io. 19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate fac<strong>il</strong>mentegli stolti. 20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora,chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. 21 Lo dico con vergogna;come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico dastolto, oso vantarmi anch'io. 22 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sonostirpe di Abramo? Anch'io! 23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia,io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamentedi più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 24 Cinque voltedai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 25 tre volte sono stato battuto con leverghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorsoun giorno e una notte in balìa delle onde. 26 Viaggi innumerevoli, pericoli diPrimo ritratto di <strong>Paolo</strong> - catacombe di S. Tecla20


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericolinella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsifratelli; 27 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni,freddo e nudità. 28 E oltre a tutto questo, <strong>il</strong> mio ass<strong>il</strong>lo quotidiano, la preoccupazioneper tutte le Chiese.Pertanto non era <strong>il</strong> suo bell’aspetto a renderlo affascinante ma la sua parola, <strong>il</strong> suocomportamento e i miracoli che compiva.Per quanto riguarda la sua salute, oltre a una sua misteriosa malattia, sicuramentesoffrì di una malattia molto grave e di non gr<strong>ad</strong>evole aspetto durante <strong>il</strong> secondoviaggio mentre era in Galazia di cui parla nella lettera ai Galati:12Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Nonmi avete offeso in nulla. 13 Sapete che fu a causa di una malattia del corpo chevi annunziai la prima volta <strong>il</strong> Vangelo; 14 e quella che nella mia carne era per voiuna prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accoltocome un angelo di Dio, come Cristo Gesù.Non si hanno notizie sulla vita di <strong>Paolo</strong> dopo la conclusione degli studi e sino al martiriodi Stefano, quando aveva circa 36 anni, ma è molto probab<strong>il</strong>e che si recassespesso a Gerusalemme vista la simpatia che aveva per lui <strong>il</strong> Sinedrio. Pur essendo uncontemporaneo di Gesù non c’è alcuna prova che lo avesse mai incontrato o visto,anzi l’assenza di ogni citazione fa pensare che questo non acc<strong>ad</strong>de mai.Si sa che parlava aramaico e greco, lingue usate comunemente a Tarso. Ebbeun’ottima conoscenza del greco parlato e scritto e conosceva alcuni autori classici ele usanze greche.5.4 La malattia segreta di <strong>Paolo</strong><strong>Paolo</strong> nelle sue lettere parla di una sua misteriosa malattia che lo tormentò da dopouna visione del 43, quando non aveva ancora 40 anni. Lui stesso ne parla nella <strong>II</strong> Letteraai Corinzi:2Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa, se con <strong>il</strong> corpo o fuori delcorpo non lo so, lo sa Dio, fu rapito fino al terzo cielo. 3 E so che quest'uomo, secon <strong>il</strong> corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio, 4 fu rapito in par<strong>ad</strong>iso e udì paroleindicib<strong>il</strong>i che non è lecito <strong>ad</strong> alcuno pronunziare. 5 Di lui io mi vanterò! Di mestesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. 6 Certo, se volessivantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perchénessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. 7 Perché nonmontassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa unaspina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché ionon v<strong>ad</strong>a in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato <strong>il</strong> Signoreche l'allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la miapotenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò quindiben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.21


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>10Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nellepersecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allorache sono forte.Sulla diagnosi di questa malattia si sono formulate numerose ipotesi ma non si haalcuna certezza. Dato che nel testo greco non c'è l'idea di tentazione è probab<strong>il</strong>e chesi trattasse di una malattia cronica o di debolezza di tipo fisico che lo fece soffrire egli impedì talvolta di proseguire la sua opera sua e che secondo lui era effetto dell'azionedi Satana.5.5 La conversioneIl Sinedrio pur avendo autorità anche fuori di Gerusalemme, era restio a estenderela persecuzione fuori dalla Palestina ed entrare nelle dispute dei giudei di altre regioni,ma vinsero le insistenze di <strong>Paolo</strong>, convinto di compiere un’opera santa contro inemici di Israele.Ottenute le lettere indirizzate alle sinagoghedi Damasco, in cui era autorizzatoa operare come aveva già fattoa Gerusalemme, partì con la sua scortaper Damasco per un viaggio a piedidi otto giorni e di circa 250 km. Eraormai prossimo alla meta, era mezzogiorno.Un improvviso lampo lo accecòe lo fece c<strong>ad</strong>ere a terra, mentre u-diva una voce che gli diceva:Saul, Saul, perché mi perseguiti?Chi sei tu Signore?Io sono Gesù <strong>il</strong> Nazoreo, che tuperseguiti. Orsù alzati ed entranella città e ti sarà detto chedevi fare.Gli uomini che erano con lui sispaventarono udendo la vocema non vedendo nessuno. Saulosi alzò da terra ma aperti gli occhinon vedeva nulla. Così locondussero per mano sino aDamasco nel centro della città,La conversione - Bacicciodove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda (At.9,4)Come si vede furono solo gli artisti a ipotizzare che c<strong>ad</strong>de da cavallo e fosse vestitoda soldato mentre essendo rabbino non poteva possedere armi ma al più poteva22


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>coordinare un gruppo di guardie del tempio.Fu portato nella casa di un ebreo di nome Giuda, probab<strong>il</strong>mente un albergo della viaDritta e lì incontrò Anania che in una visione aveva ricevuto l’invito a incontrarlo:Va, perché egli è per me uno strumento eletto per portate <strong>il</strong> mio nome dinanziai popoli, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per <strong>il</strong>mio nome. (At. 9,15)Anania, superato <strong>il</strong> timore iniziale, andò da lui gli imposte le mani, gli fece ricuperarela vista e lo battezzò. Rimase insieme ai discepoli che erano a Damasco e subito nellesinagoghe annunciava che Gesù è <strong>il</strong> Figlio di Dio. E quelli che lo ascoltavano dicevano:Non è lui cha a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questonome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?(At. 19)Questo durò pochi giorni. Poi si ritirò per alcuni mesi in una località imprecisat<strong>ad</strong>ell’Arabia per poi ritornare aDamasco e riprendere la suapredicazione:Saulo frattanto si rinfrancavasempre più e confondevai giudei residenti aDamasco, dimostrandoche Gesù è <strong>il</strong> Cristo. Trascorsecosì parecchi giornie i Giudei fecero un complottoper ucciderlo, ma <strong>il</strong>oro piani vennero a conoscenz<strong>ad</strong>i Saulo. (At. 9,22)I giudei erano molto influenti ecosì avevano convinto l’etnarca,ossia <strong>il</strong> capo della città vicariodel re Areta, a mettere delleguardie alle porte della città perimpedire la fuga di <strong>Paolo</strong>. Lui siera rifugiato nella casa di un cristianoche aveva le finestre nelmuro della città. Da lì fu calatodentro una cesta fuori dalle mura per fuggire e raggiungere Gerusalemme.Quando arrivò, tutti avevano paura di lui (At. 9,26)Anania battezza san <strong>Paolo</strong> - Pietro da Cortonaessendo passati solo tre anni dalle persecuzioni che aveva diretto a Gerusalemme.23


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Ma poi Giuseppe della tribù di Levi, nato a Cipro e chiamato anche Barnaba, lo accolse,garantì per lui e gli fece incontrare Pietro e Giacomo. Apprese la loro esperienzacon Gesù, approfondì <strong>il</strong> suo insegnamento e conobbe i luoghi degli avvenimentiprincipali.Rimase a Gerusalemme una quindicina di giorni durante i quali predicò agli ebrei d<strong>il</strong>ingua greca:ma questi tentarono di ucciderlo. Venutolo però a sapere i fratelli lo condusseroa Cesarea e lo fecero partire per Tarso. (At. 9,30)Raggiunse Cesarea residenza del Governatore e porto di Gerusalemme e da lì potécompiere <strong>il</strong> suo viaggio per mare e arrivare a Tarso dove rimase quattro anni. Questapartenza aveva due scopi: salvare <strong>Paolo</strong>, ma anche lasciare tranqu<strong>il</strong>li i cristianiscampati alla sua feroce persecuzione.Questi ultimi sette anni furono per <strong>Paolo</strong> soprattutto un periodo mistico, con alcunevisioni, dedicato alla sua formazione come poi racconterà nelle sue lettere:Vi dichiaro infatti, fratelli, <strong>il</strong> Vangelo evangelizzato da me, non è secondo uomo;né, infatti, io da uomo lo ricevetti né lo imparai, bensì mediante rivelazionedi Gesù Cristo (Gal.1,11-12)Io, infatti, ricevetti dal Signore ciò che anche trasmisi a voi (1Cor. 11,23)Le numerose visioni citate negli Atti, e da <strong>Paolo</strong> stesso nelle sue lettere, gli permiserodi completare la sua formazione ma anche di prendere alcune decisioni.5.6 <strong>Paolo</strong> apostolo e le visioni<strong>Paolo</strong> per tutta la sua vita cristiana esercitòstraordinari carismi che gli permiseroanche numerose guarigioni, ma dovettecontinuamente rivendicare la suaautorità come vero apostolo in quantoanche lui: ha visto ed è stato chiamatodirettamente dal Signore, è stato da luiinviato <strong>ad</strong> ’annunciare <strong>il</strong> Vangelo, pur distinguendo<strong>il</strong> proprio caso da quello dicoloro che erano stati apostoli prima d<strong>il</strong>ui, infimo degli apostoli:Io non sono degno neppure di esserechiamato apostolo, perché hoperseguitato la Chiesa di Dio. Pergrazia di Dio però sono quello chesono, e la sua grazia in me non èstata vana; anzi ho faticato più ditutti loro, non io però ma la grazia<strong>Paolo</strong> rapito in Par<strong>ad</strong>iso - Poussin24


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>di Dio che è con me (1Cor 15.9-10).Dei suoi contatti diretti con Gesù nelle visioni non ne parla volentieri se non quandolo accusano di essere meno apostolo di altri e solo allora racconta qualche dettaglioa sostegno della sua testimonianza.Ma anche altri ebbero visioni a suo riguardo come Anania e Barnaba ai tempi dellasua conversione.Ma importante era la parola che annunciava fosse approvata anche da tutti gli apostoli,perciò lui avvertì dopo la sua conversione <strong>il</strong> bisogno di consultare soprattuttole colonne della Chiesa: Pietro la roccia, su cui si stava edificando la Chiesa e con cuirimase 15 giorni (Gal. 1,18-19), Giacomo, <strong>il</strong> fratello del Signore (Gal. 1,19), e Giovanni.(Gal. 2,9). E così fece anche quando, contestato <strong>ad</strong> Antiochia, decise di confrontarsicon gli apostoli nel primo conc<strong>il</strong>io a Gerusalemme. Questi incontri gli consentirannopoi di dire:Vi ho trasmesso dunque, anzitutto quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristomorì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato <strong>il</strong>terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. Inseguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta […] ultimo fratutti apparve anche a me come a un aborto. (1Cor. 15,3-5)Gli incontri con gli apostoli integrarono quanto apprese dalle rivelazioni ricevute durantele sue visioni, citate negli Atti degli apostoli, nelle sue lettere e negli apocrifisuccessivi: Apocalisse di <strong>Paolo</strong> e Atti di <strong>Paolo</strong>.La prima visione fu quella sulla via di Damasco quando fu accecato dalla grande esplendida luce della Resurrezione mentre sentiva la voce di Gesù. Questa visione ècitata più volte per spiegare come la sua conversione potesse essere avvenuta. (At.9.1-9; 22.3-16; 26.9-20; Ga. 1.11-16; 1Ti 1.12-16)La seconda visione citata avviene a Corinto in cui Gesù gli appare in uno dei momentidi maggior sconforto. (At. 18.9)La terza è quella di Gerusalemme in cui Gesù gli appare, gli dice di non sperare nellaconversione dei giudei, di affrettarsi <strong>ad</strong> abbandonare la città poiché è in grande pericoloe di andare a evangelizzare i gent<strong>il</strong>i. (At. 22.17-18)Poi si ha notizia di altre visioni nelle sue lettere ma è più diffic<strong>il</strong>e stab<strong>il</strong>ire quando ecome avvennero. Più volte si limita a dire che quello che insegna gli è stato rivelatoda gloriose rivelazioni senza specificare altro. (1Cor. 2.10-16; 11:23; Ga. 1.12)Solo nella seconda lettera ai corinti (2Cor. 12,2) parla diffusamente di una grandeestasi in cui perse ogni coscienza esterna tanto da non sapere se fosse stato rapito inPar<strong>ad</strong>iso anche col corpo, dove:4e udì parole indicib<strong>il</strong>i che non è lecito <strong>ad</strong> alcuno pronunziare.Dopo questa visione <strong>Paolo</strong>, quasi come un sig<strong>il</strong>lo, sarà colpito da una misteriosa ma-25


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>lattia che non lo abbandonerà per <strong>il</strong> resto della vita:7Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è statamessa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi,perché io non v<strong>ad</strong>a in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato<strong>il</strong> Signore che l'allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia;la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza".5.7 Una visione universalisticaUn altro elemento importante per comprenderel’opera di <strong>Paolo</strong> sta nella suacultura ellenistica, che tramite i f<strong>il</strong>osofiaveva promosso valori altissimi di umanitàe di sapienza e con Alessandro Magnoaveva diffuso una visione universale diventatapatrimonio comune del <strong>Me</strong>diterraneoorientale e del <strong>Me</strong>dio Oriente, citat<strong>ad</strong>a Plutarco:ordinò che tutti ritenessero comepatria l'intera ecumene ... e che <strong>il</strong>Greco e <strong>il</strong> Barbaro non si distinguesseropiùAlessandro MagnoPlutarcoIl principio di universalità fu accolto dairomani che ne fecero elemento di pacee stab<strong>il</strong>ità dalla Britannia fino all'Egittomeridionale, su un territorio unificatodalle dimensioni mai viste prima, in cuici si poteva muovere con sufficiente libertàe sicurezza, usufruendo di un sistemastr<strong>ad</strong>ale straordinario, trovandoin ogni luogo alcuni elementi culturalicomuni e unificanti.Questo si armonizzava con la visionecristiana che liberava da tutti i legami fisicie nazionali. La dottrina predicata affermaval'uguaglianza tra tutti gli uominisenza distinzioni sociali con l'equiparazionetra l'uomo e la donna, la fruga-26


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>lità come giusta misura e <strong>il</strong> dominio di sé per evitare ogni eccesso.Il contesto sociale di forti disparità e la crisi della religione tr<strong>ad</strong>izionale con i suoi a-spetti mitologici e civici che davano una visione del mondo pieno di spiriti, in granparte pericolosi, contro i quali bisognava difendersi, fornivano buone ragioni perchémolti accogliessero l’annuncio cristiano di un liberatore di tutti e da tutti i mali.5.8 La crisi della religione romanaIl regno di Alessandro MagnoLa religione romana ereditata dai popoli del Lazio era: ispirata al mondo agricolo;politeista; antropomorfa; tollerante verso le altre religioni; legata alla sfera civ<strong>il</strong>e,fam<strong>il</strong>iare e sociale con un culto inteso come dovere morale e civico. Il rispetto delsacro e l'<strong>ad</strong>empimento dei riti, poteva assicurare l’unità dei citt<strong>ad</strong>ini per <strong>il</strong> bene dellacittà, della famiglia e delle persone.Ma proprio le sue caratteristiche furono la causa della sua crisi e di quella delle istituzionirepubblicane già verso la fine del <strong>II</strong> secolo a.C. Le lotte fratricide avevanocreato un clima di sfiducia nelle istituzioni e allontanato gli intellettuali dalla vita politica.Nuove correnti di pensiero e nuovi culti provenienti dall'Oriente sembravanodare le risposte alle domande attorno all'anima e alla natura degli dei che la religionetr<strong>ad</strong>izionale non aveva saputo dare e ispirarono la divinizzazione dell’imperatoreda dopo la morte di Augusto, che aveva cercato di far rinascere l’antico culto. Ma l<strong>ad</strong>ivinizzazione di Cesare e di Augusto aggravarono la crisi poiché era accettata dalpopolo solo per pura convenienza. Tuttavia questa finzione conveniva anche agliimperatori e convinse Diocleziano dell’opportunità di elevarsi a livello divino per risultareintoccab<strong>il</strong>e in un contesto sacro che coinvolgeva <strong>il</strong> suo palazzo, sacrum palatium,i suoi consiglieri sacrum consistorium, <strong>il</strong> cerimoniale di corte, le insegne e le27


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>vesti dell'imperatore per poter più fac<strong>il</strong>mente imporre <strong>il</strong> suo dominio ritualizzatocon l’obbligo della sua venerazione fatta in ginocchio.5.9 Breve cronologia del <strong>Paolo</strong> cristianoPer cercare si seguire meglio gli avvenimenti è qui riportata una breve cronologia deifatti che saranno esposti nei capitoli seguenti.8 circa Nascita a Tarso36 Martirio di Stefano e conversionePeriodo di studio, meditazione, visioni e predicazione agli ebrei36-39 In Arabia, Damasco (Siria), fuga e incontro con Cefa39-43 A Tarso43-44 Barnaba porta <strong>ad</strong> Antiochia e malattia misteriosaI viaggi45- 49 I° viaggio (4 anni) e I° Conc<strong>il</strong>io50-53 <strong>II</strong>° viaggio e sbarco in Europa (3 anni)53-58 <strong>II</strong>I° viaggio (5 anni)Prigionia e martirio58-60 Arresto a Gerusalemme e prigione a Cesarea60-61 Viaggio a Roma con naufragio a Malta61-63 Prima prigionia a Roma63-64 Assoluzione, viaggio in Spagna e ritorno a Roma64-66 Scoppio l’incendio di Roma e fuga in Oriente66-67 Cattura a Tro<strong>ad</strong>e e seconda prigionia a Roma67 Martirio a Roma5.10 La predicazione ai paganiAntiochia dopo la fuga da Gerusalemme divenne nel 44 <strong>il</strong> centro più importante deicristiani di lingua greca e qui i cristiani predicavano esclusivamente ai Giudei seguendoquesto schema: Si recavano al sabato nelle sinagoghe Ascoltavano la lettura di un brano dell’Antico Testamento. Chiedevano la parola28


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong> Spiegavano come quello che avevano letto si potesse riferire al Cristo. Affrontavamo <strong>il</strong> contr<strong>ad</strong>ditorio spesso molto acceso con gli ebrei. A volte operavano guarigioni e scacciavano demoni.Poi arrivarono alcuni cristiani da Cipro o Cirène19Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempodi Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e <strong>ad</strong> Antiochia e non predicavanola parola a nessuno fuorché ai Giudei. 20 Ma alcuni fra loro, citt<strong>ad</strong>inidi Cipro e di Cirène, giunti <strong>ad</strong> Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci,predicando la buonanovella del SignoreGesù. 21 E la mano delSignore era con loro ecosì un gran numerocredette e si convertìal Signore. 22 La notiziagiunse agli orecchi dellaChiesa di Gerusalemme,la quale mandòBarnaba <strong>ad</strong> Antiochia.Non fu quindi <strong>Paolo</strong> a iniziarela predicazione ai paganima fu la logica conseguenz<strong>ad</strong>ella predicazione della parol<strong>ad</strong>i Cristo che fece farequesto passo a quei cristiani.Gesù diede direttamente a<strong>Paolo</strong> la missione di andaredai gent<strong>il</strong>i, ma fu lui a capiresubito che non si poteva parlareloro di fede come si facevacon gli ebrei che eranogià in attesa del <strong>Me</strong>ssia, maera necessaria la testimonianza:Siate imitatori di me, come anch’io lo sono di Cristo (1Cor. 11,1).Inoltre fu <strong>il</strong> primo a capire che sarebbero stati soprattutto i pagani incirconcisi <strong>ad</strong> accogliere<strong>il</strong> cristianesimo ma non si dovevano imporre loro le usanze ebraiche.5.11 La missione di <strong>Paolo</strong> e le colletteSan Giacomo -Romano EttoreQuando Barnaba arrivò <strong>ad</strong> Antiochia e conobbe la situazione, decise di recarsi a Tar-29


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>so per cercare <strong>Paolo</strong> e convincerlo <strong>ad</strong> andare con lui <strong>ad</strong> Antiochia.23Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, 24 da uomovirtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverarecon cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore.25Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse<strong>ad</strong> Antiochia. 26 Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruironomolta gente; <strong>ad</strong> Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamatiCristiani. (At.11)Durante la loro permanenza, scoppiò una carestia a Gerusalemme e fu necessariofare una colletta per aiutare i fratelli. Per consegnarla inviarono Barnaba e <strong>Paolo</strong> chearrivati a Gerusalemme vi restarono solo pochi giorni e tornarono portando con séGiovanni, detto Marco, <strong>il</strong> futuro evangelista e cugino di Barnaba, poiché in queigiorni infuriava la persecuzione di Erode Antippa, quello che aveva decapitato GiovanniBattista e irriso Gesù, durante la quale fu ucciso Giacomo fratello di Giovannie imprigionato Pietro, che poi miracolosamente fugge e prima di andare a nascondersiavvisò i discepoli della sua liberazione andando:12 alla casa di Maria, m<strong>ad</strong>re di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava unbuon numero di persone raccolte in preghiera.Poi partì per un luogo segreto, dove rimase sino alla morte di Erode.Decapitazione del Battista - Massimo Stanzione30


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>6 Il primo viaggio: in AnatoliaAd Antiochia nel 45, dopo una visione, <strong>Paolo</strong> con Barnaba accompagnati da Marco,iniziarono un viaggio nell’Asia Minore durato circa quattro anni.1C'erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominatoNiger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erodetetrarca, e Saulo. 2 <strong>Me</strong>ntre essi stavano celebrando <strong>il</strong> culto del Signore e digiunando,lo Spirito Santo disse: "Riservate per me Barnaba e Saulo per l'operaalla quale li ho chiamati". 3 Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposeroloro le mani e li accomiatarono. 4 Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, disceseroa Selèucia e di qui salparono verso Cipro. 5 Giunti a Salamina cominciarono<strong>ad</strong> annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro ancheGiovanni come aiutante. (At.13)Partirono da Seleucia, <strong>il</strong> porto di Antiochia, e la prima tappa fu Cipro. Il proconsoledell’isola, Sergio <strong>Paolo</strong>, un uomo intelligente e saggio, sentita la loro fama li mandòa chiamare e loro gli spiegarono La Buona Novella. Uno del suo seguito, un certoBar-Jesus (figlio di Gesù) chiamato Elymas ossia <strong>il</strong> mago, cercò di confutare le loroargomentazioni:9Allora Saulo, detto anche <strong>Paolo</strong>, (è prima volta in cui gli Atti lo citano col nomeromano) pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse:10O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di o-31


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>gni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 11 Ecco lamano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai <strong>il</strong>sole.Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasseper mano. 12 Quando vide l'acc<strong>ad</strong>uto, <strong>il</strong> proconsole credette, colpito dall<strong>ad</strong>ottrina del Signore.Lasciarono quindi Cipro per dirigersi <strong>ad</strong> Antiochia di Pisidia tra i montidell’Anatolia, ma Marco preferì ritornare a Gerusalemme con gran dispiaceredi <strong>Paolo</strong>. Arrivati <strong>ad</strong> Antiochia, dove c’erano numerosi ebrei attirati dal commerciodelle pelli, si recarono di sabato, come <strong>il</strong> solito, alla sinagoga frequentataanche da simpatizzanti degli ebrei. 15 Dopo la lettura della Legge e dei Profeti,i capi della sinagoga mandarono a dire loro: Fratelli, se avete qualche parol<strong>ad</strong>i esortazione per <strong>il</strong> popolo, parlate!<strong>Paolo</strong> da Sergio <strong>Paolo</strong> e Elymas Bar JesusAllora fecero una lunga esposizione. Poi al termine:42mentre uscivano, li pregavano di esporre ancora queste cose nel prossimosabato. 43 Sciolta poi l'assemblea, molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono<strong>Paolo</strong> e Barnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverarenella grazia di Dio.44Il sabato seguente quasi tutta la città si r<strong>ad</strong>unò per ascoltare la parola di Dio.32


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>45Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contr<strong>ad</strong>dicevanole affermazioni di <strong>Paolo</strong>, bestemmiando.46Allora <strong>Paolo</strong> e Barnaba con franchezza dichiararono:Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poichéla respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamoai pagani. 47 Così infatti ci ha ordinato <strong>il</strong> Signore: Io ti ho posto come luce per legenti, perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra.48Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciaronola fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna.Non misero più piede nella Sinagoga ma comunque 49 La parola di Dio si diffondevaper tutta la regione.50Ma i Giudei sob<strong>il</strong>larono le donne pie di alto rango e i notab<strong>il</strong>i della città e suscitaronouna persecuzione contro <strong>Paolo</strong> e Barnaba e li scacciarono dal loroterritorio.51Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio,52mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo. (At. 13)1Anche a Icònio essi entrarono nella sinagoga:e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci divennerocredenti. 2 Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi deipagani contro i fratelli. 3 Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavanofiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della suagrazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi. 4 E la popolazionedella città si divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altridalla parte degli apostoli. 5 Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudeicon i loro capi per maltrattarli e lapidarli, 6 essi se ne accorsero e fuggirononelle città della Licaònia, Listra e Derbe e dintorni, 7 e là continuavano a predicare<strong>il</strong> Vangelo.A Listra mentre parlavano nei pressi del tempio di Zeus, tra la folla 8 c’era unuomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva maicamminato. 9 Egli ascoltava <strong>il</strong> discorso di <strong>Paolo</strong> e questi, fissandolo con losguardo e notando che aveva fede di esser risanato, 10 disse a gran voce: Alzatidiritto in piedi!Egli fece un balzo e si mise a camminare. 11 La gente allora, al vedere ciò che<strong>Paolo</strong> aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse:Gli dei sono scesi tra di noi in figura umana!12E chiamavano Barnaba Zeus e <strong>Paolo</strong> Hermes, perché era lui <strong>il</strong> più eloquente.13Intanto <strong>il</strong> sacerdote di Zeus, <strong>il</strong> cui tempio era all'ingresso della città, recandoalle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla.14Sentendo ciò, gli apostoli Barnaba e <strong>Paolo</strong> si strapparono le vesti e si precipi-33


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>tarono tra la folla, gridando:15Citt<strong>ad</strong>ini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali comevoi, e vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto<strong>il</strong> cielo, la terra, <strong>il</strong> mare e tutte le cose che in essi si trovano. 16 Egli, nelle generazionipassate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua str<strong>ad</strong>a; 17 ma nonha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge estagioni ricche di frutti, fornendovi <strong>il</strong> cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori.18E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro unsacrificio. Poi continuarono per qualche tempo la loro opera mentre i giudei siriorganizzavano.19Giunsero da Antiochia eda Icònio alcuni Giudei, iquali trassero dalla loroparte la folla; essi presero<strong>Paolo</strong> a sassate e quindi lotrascinarono fuori della città,credendolo morto.20Allora gli si fecero attornoi discepoli ed egli, alzatosi,entrò in città. Il giorno dopopartì con Barnaba alla volt<strong>ad</strong>i Derbe. 21 Dopo aver predicato<strong>il</strong> Vangelo in quellacittà e fatto un numeroconsiderevole di discepoli,ritornarono a Listra, Icònioe Antiochia, 22 rianimando idiscepoli ed esortandoli arestare saldi nella fede poiché,dicevano, è necessarioattraversare molte tribolazioniper entrare nel regnodi Dio. 23 Costituirono quindiper loro in ogni comunitàalcuni anziani e dopo averepregato e digiunato li affidaronoal Signore, nel quale avevano creduto.La Lapidazione di <strong>Paolo</strong>Ritornarono quindi <strong>ad</strong> Antiochia attraversando la Pisidia arrivarono a Perge dovesvolsero una breve opera di evangelizzazione prima di scendere <strong>ad</strong> Attalia e far velaper la Siria per arrivare <strong>ad</strong> Antiochia.34


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>6.1 Il conc<strong>il</strong>io di GerusalemmeAlla fine del 49 appena ritornati <strong>ad</strong> Antiochia <strong>Paolo</strong> e Barnaba:27riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto permezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede. 28 E si fermaronoper non poco tempo insieme ai discepoli.La comunità era entusiasma dell’esito della missione ma:1Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: Senon vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi.2Poiché <strong>Paolo</strong> e Barnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamentecontro costoro, fu stab<strong>il</strong>ito che <strong>Paolo</strong> e Barnaba e alcuni altri di loroandassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.e decisero di inviare con loro anche Tito, incirconciso e centro della disputa(Gal. 2,3),che divenne poi uno dei più fedeli collaboratori di <strong>Paolo</strong>.La questione era importante per i giudei palestinesi soprattutto farisei, convinti diaprire le porte ai Gent<strong>il</strong>i a patto che accettassero di seguire i riti giudaici.Tempio di GerusalemmeEssi sostenevano che fosse stato lo stesso Gesù <strong>ad</strong> affermare che non era venuto <strong>ad</strong>abolire la Legge, per altro da lui fedelmente osservata, si fosse rivolto solo ai giudei ecosì avesse istruito i suoi Apostoli:5Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6 rivolgetevi35


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7 E str<strong>ad</strong>a facendo, predicateche <strong>il</strong> regno dei cieli è vicino. 8 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate <strong>il</strong>ebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.9Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, 10 nébisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio h<strong>ad</strong>iritto al suo nutrimento. 11 In qualunque città o v<strong>il</strong>laggio entriate, fatevi indicarese vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza.12Entrando nella casa, rivolgetele <strong>il</strong> saluto. 13 Se quella casa ne sarà degna, lavostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritornia voi. 14 Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostreparole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostripiedi.Invece i cristiani di Antiochia e i giudei ellenistici, giudicavano importanti solo <strong>il</strong> battesimo,allora chiamato anche <strong>il</strong>luminazione, e la fede in Cristo, lasciando alla libertàpersonale la scelta di partecipare ai riti e usanze ebraiche tra cui la circoncisione.La circoncisione era per gli ebrei un segno indentitario di religione e di razza, diffic<strong>il</strong>eda superare. Era per loro incomprensib<strong>il</strong>e ritenere superate alcune norme molte restrittivedettate da Mosè come <strong>il</strong> riposo del sabato, le regole sulla scelta e <strong>il</strong> consumodei cibi e i contatti con i pagani.Partirono quindi scegliendo la via di terra per incontrare le comunità lungo <strong>il</strong> percorsoe comunicare loro le conversioni dei Gent<strong>il</strong>i. A Gerusalemme incontrarono gli A-postoli e gli anziani ai quali raccontarono i risultati della loro missione, ma anche quialcuni farisei convertiti, chiamati da <strong>Paolo</strong> falsi fratelli (Gal. 2,3) sollevarono <strong>il</strong> problem<strong>ad</strong>ell’osservanza della Legge di Mosè.Non era bastato loro l’esempio di Cornelio che dopo una visione mandò a chiamarePietro che a sua volta ne aveva avuta un’altra in cui:Dio mi ha mostrato che non si deve dire profano o immondo nessun uomo (At.10,28)Sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone (At. 10, 34)e mentre Pietro spiegava a loro la buona novella lo Spirito Santo scese su tutti eliminandogliogni esitazione a battezzarli anche se pagani e incirconcisi.Decisero allora di indire un’assemblea di tutti i fedeli. Degli apostoli erano presentiGiacomo d’Alfeo, Giovanni e Pietro che dopo lunga discussione si alzò e disse:7Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi,perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del Vangelo e venisseroalla fede. 8 E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendoanche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9 e non ha fatto nessuna discriminazionetra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10 Or dunque,perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo36


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>che né i nostri p<strong>ad</strong>ri, né noi siamo stati in gr<strong>ad</strong>o di portare? 11 Noi crediamo cheper la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro.(At.15)12Tutta l'assemblea tacque e stettero <strong>ad</strong> ascoltare Barnaba e <strong>Paolo</strong> che riferivanoquanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.13Quand'essi ebbero finito di parlare Giacomo, che era molto stimato anchedai giudei, aggiunse:14Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha volutoscegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 15 Con questo siaccordano le parole dei profeti, come sta scritto:16Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era c<strong>ad</strong>uta;ne riparerò le rovine e la rialzerò, 17 perché anche gli altri uomini cerchino <strong>il</strong> Signoree tutte le genti sulle quali è stato invocato <strong>il</strong> mio nome, 18 dice <strong>il</strong> Signoreche fa queste cose da lui conosciute dall'eternità.(Am. 9,11-12)19Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono aDio tra i pagani, 20 ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli,dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. 21 Mosè infatti, fin daitempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nellesinagoghe (At.15)22Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni d<strong>il</strong>oro e inviarli <strong>ad</strong> Antiochia insieme a <strong>Paolo</strong> e Barnaba. I prescelti furono Giudachiamato Barsabba e S<strong>il</strong>a, uomini molto autorevoli e col carisma di profeti, tenutiin grande considerazione tra i fratelli, 23 e consegnarono loro la seguentelettera:Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiochia, di Siria e di C<strong>il</strong>icia che provengonodai pagani, salute! 24 Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai qualinon avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsisconvolgendo i vostri animi. 25 Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggerealcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e <strong>Paolo</strong>,26uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo.27Abbiamo mandato dunque Giuda e S<strong>il</strong>a, che vi riferiranno anch'essi questestesse cose a voce. 28 Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessunaltro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: 29 astenervi dalle carniofferte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Faretecosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene".(At.15)La scelta dei limiti imposti ai Gent<strong>il</strong>i fu fatta per non generare troppo scandalo tra iGiudei e riguardava le cose da loro ritenute assolutamente non accettab<strong>il</strong>i.Tra queste, <strong>il</strong> mangiare carni soffocate e frutto di sacrifici agli idoli, sollevava parecchiproblemi pratici poiché queste carni erano vendute regolarmente, ma fu pre-37


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>scritta per riguardo agli ebrei, i deboli, dirà <strong>Paolo</strong> nelle sue lettere.Tuttavia quest’usanza rimase a lungo sino al <strong>Me</strong>dioevo inoltrato anche dopo chenon erano più in maggioranza i giudei, come mostrano numerosi documenti tra cu<strong>il</strong>a memoria dei martiri di Lione che nel 177 dichiararono di non poter mangiare sangue,in cui ritenevano scorresse la vita.Per quanto riguarda l’impudicizia o fornicazione o in greco porneia, s’intendevaquanto già stab<strong>il</strong>iva la Bibbia in materia sessuale ossia <strong>il</strong> divieto di rapporti sessualiprima o fuori del matrimonio e non secondo natura, allora molto praticati dai pagani.Ma questo primo conc<strong>il</strong>ioservì anche per stab<strong>il</strong>ire icriteri di evangelizzazionedei gent<strong>il</strong>i, ripartire con glialtri apostoli le zone daevangelizzare in modo d<strong>ad</strong>efinire quelle dove erapiù opportuno per lui andare,trovare soluzioni pergestire delicate situazioni,confermare la validità el’ortodossia del suo insegnamentocome poi e-mergerà dal confronto delsuo piccolo Vangelo, <strong>il</strong>lustratodalle sue lettere edagli Atti degli Apostoli,con quello che venivascritto negli stessi anni daglievangelisti e insegnatodagli altri Apostoli.Ritornarono quindi <strong>ad</strong> Antiochiaaccompagnati daGiuda, che rimase pocotempo, e S<strong>il</strong>a che poi accompagnerà<strong>Paolo</strong>. L’assemblea riunita ascoltò la lettura della lettera che riportò laGiacomo d'Alfeo - Rubensserenità nella comunità pur mantenendosi dispute sopratutto a riguardo dei Giudeiconvertiti che partecipavano a banchetti con i Gent<strong>il</strong>i.Di queste dispute si ha notizia nella lettera di <strong>Paolo</strong> ai Galati, in cui ricorda la sua opposizionea Pietro che per non sollevare contestazioni continuava a seguire le usanzeebraiche, e negli Atti quando, per calmare i giudei, <strong>Paolo</strong> fece circoncidere Timoteodi m<strong>ad</strong>re ebrea e p<strong>ad</strong>re greco.38


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>7 Il secondo viaggio: lo sbarco in EuropaTornati <strong>Paolo</strong> propose a Barnaba di ritornare nelle città da loro evangelizzate, maquesti voleva prendere con sé <strong>il</strong> cugino Marco che li aveva abbandonati durante laprecedente missione. <strong>Paolo</strong> non voleva e così si separarono, Barnaba partì con Marcoper Cipro, mentre <strong>Paolo</strong> con S<strong>il</strong>a si diresse verso Siria e C<strong>il</strong>icia. Tra loro comunquenon nacque inimicizia e rimase <strong>il</strong> rispetto, come si legge nelle lettere di <strong>Paolo</strong> che poisi ricrederà anche su Marco.<strong>Paolo</strong> non aveva un itinerario preciso da seguire ma di volta in volta decideva secondole circostanze e i comandi che riceveva nelle visoni dello Spirito di Gesù(At.16,7-8).Visitate le chiese già evangelizzate per rafforzarne la fede, scalarono la catena delTauro che divideva la C<strong>il</strong>icia dalla Panf<strong>il</strong>ia percorrendo una pessima str<strong>ad</strong>a tra strettissimegole con frequenti gu<strong>ad</strong>i e frane e senza alcun ricovero. Arrivarono al passodelle Porte C<strong>il</strong>icie, dove i romani avevano collocato una porta con una piccola guarnigione,e proseguirono verso l’altopiano della Licaonia con le sue paludi. Poi dopodieci giorni di viaggio fecero una breve sosta a Derbe e poi arrivarono a Lista.1C'era qui un discepolo chiamato Timoteo, figlio di una donna giudea credentee di p<strong>ad</strong>re greco; 2 egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 3 <strong>Paolo</strong>volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai Giudei39


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo p<strong>ad</strong>re era greco.(At.16)Il ventenne Timoteo era stato educato dalla m<strong>ad</strong>re Eunice e dalla nonna Loide ferventigiudee diventate cristiane durante <strong>il</strong> primo viaggio, mentre <strong>il</strong> p<strong>ad</strong>re era restatopagano. Timoteo era timido e devoto e durante l’assenza di <strong>Paolo</strong> aveva tenuto altala fiamma della fede a Listra e dintorni sino a Iconio (At. 16,2). <strong>Paolo</strong> volendolo portarecon sé decise di circonciderlo per evitare le solite dispute e gli impose le mani(Tim. 1,6). Da quel momento lo seguirà quasi ovunque.Poi ripartì verso la Bitinia, la regione dell’Anatolia sulle rive del mar Nero, ma ebbe lavisione di un macedone che lo supplicava di venirlo <strong>ad</strong> aiutare e allora attraversòcon S<strong>il</strong>a e Timoteo le regioni anatoliche della Frigia, Galazia e Misia per arrivare dopoalcuni mesi a Tro<strong>ad</strong>e sulle rive del <strong>Me</strong>diterraneo:4Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e daglianziani di Gerusalemme, perché le osservassero. 5 Le comunità intanto siandavano fortificando nella fede e crescevano di numero ogni giorno. (At. 16)Durante questo viaggio, mentre era in Galazia, fu colpito da una violenta malattiache gli rendeva ripugnante l’aspetto e superò grazie le premurose cure dei galati malo costrinse a una sosta prolungata che portò numerose conversioni. Superata la malattia,arrivò a Tro<strong>ad</strong>e, dove in attesa dell’imbarco, incontrò Luca, di professionemedico, che spesso lo accompagnerà nei suoi viaggi.Partirono e dopo due giorni di navigazione sbarcarono in Europa a Neapoli, <strong>il</strong> portodi F<strong>il</strong>ippi.7.1 F<strong>il</strong>ippiA F<strong>il</strong>ippi in Macedonia alle porte dell’Europa, i Giudei erano così pochi da non avereneanche una Sinagoga, per cui si r<strong>ad</strong>unavano alla periferia della città presso un fiumecon la cui acqua facevano le abluzioni rituali. Il sabato, come di consueto, <strong>Paolo</strong>si recò alla riunione dove trovò solo poche donne, alcune delle quali pagane. Non siscoraggiò e parlò. Era presente Lidia, un sopranome poiché proveniva da Tiatira dellaregione della Lidia, un’agiata commerciante di porpora, probab<strong>il</strong>mente vedova,che chiese <strong>il</strong> battesimo per sé e per tutta la sua famiglia e:15Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: Se avete giudicatoch'io sia fedele al Signore, venite <strong>ad</strong> abitare nella mia casaE ci costrinse <strong>ad</strong> accettare.L’evangelizzazione ebbe successo e non incontrò le solite dispute con i giudei, ma ungiorno:16<strong>Me</strong>ntre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una giovane schiava,che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto gu<strong>ad</strong>agno ai suoi p<strong>ad</strong>ronifacendo l'indovina. 17 Essa seguiva <strong>Paolo</strong> e noi gridando:Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza.40


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>18Questo fece per molti giorni finché <strong>Paolo</strong>, mal sopportando la cosa, si volse edisse allo spirito: In nome di Gesù Cristo ti ordino di partire da lei.E lo spirito partì all'istante. 19 Ma vedendo i p<strong>ad</strong>roni che era partita anche lasperanza del loro gu<strong>ad</strong>agno, presero <strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a e li trascinarono nella piazzaprincipale davanti ai capi della città; 20 presentandoli ai magistrati dissero:Questi uomini gettano <strong>il</strong> disordine nella nostra città; sono Giudei 21 e predicanousanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare.22La folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro ivestiti, ordinarono di bastonarli.<strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a non erano riusciti a <strong>il</strong>lustrare le loro ragioni per <strong>il</strong> tumulto della follache i magistrati vollero sedare con una punizione esemplare. Per cui 23 dopoaverli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di farbuona guardia.24Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione estrinse i loro piedi nei ceppi. ma 25 verso mezzanotte <strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a, in preghiera,cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano <strong>ad</strong> ascoltarli. 26 D'improvvisovenne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione;subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. 27 Il carceriere sisvegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la sp<strong>ad</strong>a per uccidersi,pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 28 Ma <strong>Paolo</strong> gli gridò forte: Nonfarti del male, siamo tutti qui.29Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedidi <strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a; 30 poi li condusse fuori e disse: Signori, cosa devo fare per essersalvato31Risposero: Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia.32E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. 33 Egl<strong>il</strong>i prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghee subito si fece battezzare con tutti i suoi; 34 poi li fece salire in casa, apparecchiòla tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.35Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire: Libera quegli uomini!36Il carceriere annunziò a <strong>Paolo</strong> questo messaggio:I magistrati hanno ordinato di lasciarvi andare! Potete dunque uscire e andarvenein pace.37Ma <strong>Paolo</strong> disse alle guardie:Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, sebbene siamo citt<strong>ad</strong>ini romani,e ci hanno gettati in prigione; e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero!Vengano di persona a condurci fuori!38E le guardie riferirono ai magistrati queste parole. All'udire che erano citt<strong>ad</strong>iniromani, si spaventarono 39 vennero e si scusarono con loro; poi li fecero u-41


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>scire e li pregarono di partire dalla città.Lo spavento dei magistrati era determinato dal fatto che era passib<strong>il</strong>e di mortechi avesse percosso un citt<strong>ad</strong>ino romano senza una sentenza di un tribunaleche avesse ascoltato le ragioni dei colpevoli. Pertanto si scusarono di personaper cercare di mettere tutto a tacere e per pregarli di lasciare la città.40Usciti dalla prigione, si recarono a casa di Lidia dove, incontrati i fratelli, liesortarono. Poi <strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a partirono per Tessalonica, mentre Luca rimase aF<strong>il</strong>ippi. (At. 16)7.2 TessalonicaF<strong>il</strong>ippi - Teatro romanoArrivati a Tessalonica dove era numerosa la presenza dei Giudei, <strong>Paolo</strong> trovò lavoroda Giasone e con S<strong>il</strong>a cominciò a frequentare la Sinagoga, dove per tre sabati discusseroe convertirono alcuni giudei, molti greci e non poche donne della nob<strong>il</strong>tà. Dopoaver passato la giornata al telaio <strong>Paolo</strong> con l’aiuto di S<strong>il</strong>a istruiva i catecumeni, passavanelle loro case, battezzava e rispondeva alle loro domande.L’evangelizzazione ebbe grande successo come più tardi ricorderà:6E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo accolto la parolacon la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande tribolazione, 7 così d<strong>ad</strong>iventare modello a tutti i credenti che sono nella Macedonia e nell'Acaia.8Infatti la parola del Signore riecheggia per mezzo vostro non soltanto in Macedoniae nell'Acaia, ma la fama della vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto,di modo che non abbiamo più bisogno di parlarne. 9 Sono loro infatti a parlaredi noi, dicendo come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete con-42


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>vertiti a Dio, allontanandovi dagli idoli, per servire al Dio vivo e vero 10 e attenderedai cieli <strong>il</strong> suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci liber<strong>ad</strong>all'ira ventura.Quindi la conversione avvenne non soltanto per la memoria di Gesù morto e risortoma anche nell’attesa del suoritorno nel giorno del giudizioche sarebbe avvenut<strong>ad</strong>opo la distruzione delTempio di Gerusalemme.Erano tempi in cui era fortel’attesa di tempi miglioripoiché <strong>il</strong> giogo romano er<strong>ad</strong>iventato troppo pesante etirannico e la gloria degli imperatorisi era offuscata acausa dei corrotti e crudelitiranni che si erano succedutinegli ultimi tempi.Gesù aveva predetto:1<strong>Me</strong>ntre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoliper fargli osservare le costruzioni del tempio. 2 Gesù disse loro:Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra chenon venga diroccata.ma non aveva precisato quando sarebbe avvenuto:36quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli delcielo e neppure <strong>il</strong> Figlio, ma solo <strong>il</strong> P<strong>ad</strong>re (Mt.24)ma aveva anche previsto una grande tribolazione:19perché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall'iniziodella creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà. 20 Se <strong>il</strong> Signorenon abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli e-letti che si è scelto ha abbreviato quei giorni. (Mc.13)ma grande sarebbe stato <strong>il</strong> premio per gli eletti:Tessalonica11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, dirannoogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perchégrande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato iprofeti prima di voi. (Mt.5)5Ma i Giudei, ingelositi trassero dalla loro parte alcuni pessimi individui di piazzae, r<strong>ad</strong>unata gente, mettevano in subbuglio la città. Presentatisi alla casa diGiasone, cercavano <strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a per condurli davanti al popolo. 6 Ma non aven-43


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>doli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città gridando:Quei tali che mettono <strong>il</strong> mondo in agitazione sono anche qui e Giasone li haospitati. 7 Tutti costoro vanno contro i decreti dell'imperatore, affermando chec'è un altro re, Gesù.8Così misero in agitazione la popolazione e i capi della città che udivano questecose; 9 tuttavia, dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li r<strong>il</strong>asciò.(At. 17)Qui i capi non si comportarono avventatamente come i magistrati di F<strong>il</strong>ippi ma, evidentementeconoscendo gli agitatori e i loro finanziatori, trovarono una scappatoiaper liberarsi della faccenda ma, siccome le acque non si erano calmate,10i fratelli durante la notte fecero partire <strong>Paolo</strong> e S<strong>il</strong>a verso Berèa sulla str<strong>ad</strong><strong>ad</strong>i Atene dove arrivarono dopo tre giorni di cammino.Era probab<strong>il</strong>mente l’anno 51.7.3 BerèaGiunti colà, ritrovarono Timoteo e con lui entrarono nella sinagoga dei Giudei.11Questi erano di sentimenti più nob<strong>il</strong>i di quelli di Tessalonica e accolsero la parolacon grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere sele cose stavano davvero così. 12 Molti di loro credettero e anche alcune donnegreche della nob<strong>il</strong>tà e non pochi uomini.13Ma quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che anche a Berèa erastata annunziata da <strong>Paolo</strong> la parola di Dio, andarono anche colà <strong>ad</strong> agitare esob<strong>il</strong>lare <strong>il</strong> popolo. 14 Allora i fratelli fecero partire subito <strong>Paolo</strong> per la str<strong>ad</strong>averso <strong>il</strong> mare, mentre S<strong>il</strong>a e Timoteo rimasero in città.7.4 AteneLasciata la Macedonia via mare 15 quelli che scortavano <strong>Paolo</strong> lo accompagnaronofino <strong>ad</strong> Atene e se ne ripartirono con l'ordine per S<strong>il</strong>a e Timoteo di raggiungerloal più presto. Essi lo raggiunsero, ma li dovette subito mandare viaper brevi missioni: Timoteo a Tessalonica e S<strong>il</strong>a probab<strong>il</strong>mente a F<strong>il</strong>ippi. Lui rimase<strong>ad</strong> attenderli e 16 <strong>Me</strong>ntre <strong>Paolo</strong> li attendeva <strong>ad</strong> Atene,fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli. 17 Discuteva frattantonella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio, e ogni giorno sulla piazzaprincipale con quelli che incontrava.Ad Atene gli ebrei non dovevano essere numerosi e anche qui si presentò nellaloro sinagoga ma, ottenendo pochi risultati, si era rivolto agli ateniesi dovunqueli trovasse. 18 Anche certi f<strong>il</strong>osofi epicurei e stoici discutevano con lui e alcunidicevano:Che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?E altri: Sembra essere un annunziatore di divinità straniere44


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>poiché annunziava Gesù e la risurrezione. 19 Presolo con sé, lo condussero sull'Areopagoe dissero:Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da te? 20 Cosestrane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo dunque conoscere di checosa si tratta.21Tutti gli Ateniesi infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempopiù gr<strong>ad</strong>ito che parlare e sentir parlare. 22 Allora <strong>Paolo</strong>, alzatosi in mezzo all'Areopago,disse:Citt<strong>ad</strong>ini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. 23 Passandoinfatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara conl'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi <strong>ad</strong>orate senza conoscere, io ve lo annunzio.30 Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gliuomini di tutti i luoghi di ravvedersi, 31 poiché egli ha stab<strong>il</strong>ito un giorno nelquale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli h<strong>ad</strong>esignato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti.32Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo deridevano, altridissero: Ti sentiremo su questo un'altra volta.33Così <strong>Paolo</strong> uscì da quella riunione. 34 Ma alcuni <strong>ad</strong>erirono a lui e divennerocredenti, fra questi Dionigi membro dell'Areopago, una donna di nome Dàmarise altri con loro.Il discorso all’Areopago, pur facendosi Greco con i Greci, fu un fallimento poiché introdusse<strong>il</strong> discorso sul soprannaturale invece che sulla sapienza, come si aspettavanoda lui e come ricorderà nella I lettera ai Corinti:22E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamoCristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 maper coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenz<strong>ad</strong>i Dio e sapienza di Dio. 25 Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degliuomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.26Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapientisecondo la carne, non molti potenti, non molti nob<strong>il</strong>i. 27 Ma Dio ha sceltociò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nelmondo è debole per confondere i forti, 28 Dio ha scelto ciò che nel mondo è i-gnob<strong>il</strong>e e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono,29perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.Poi visti gli scarsi risultati <strong>Paolo</strong> non attese S<strong>il</strong>a e Timoteo ma si recò a Corinto, dovelo raggiungeranno. Non tornerà mai più <strong>ad</strong> Atene.45


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>7.5 Corinto<strong>Paolo</strong> parla all'Areopago di Atene - RaffaelloCorinto era una ricca e famosa città dove si trovava grande abbondanza di merci eprostitute di ogni parte del mondo, <strong>il</strong> solo tempio di Afròdite ne aveva m<strong>il</strong>le per soddisfareogni classe sociale e genti di ogni provenienza. <strong>Paolo</strong> vi arrivò nel 51 solosenza mezzi e stremato, anche per colpa della sua malattia. Soffrì la fame sino aquando non gli arrivarono dei soccorsi dalla Macedonia e fece un importante incontro:2Qui trovò un Giudeo chiamato Aqu<strong>il</strong>a, oriundo del Ponto, arrivato poco prim<strong>ad</strong>all'Italia con la moglie Prisc<strong>il</strong>la, in seguito all'ordine di Claudio che allontanav<strong>ad</strong>a Roma tutti i Giudei. <strong>Paolo</strong> si recò da loro 3 e poiché erano del medesimomestiere, si stab<strong>il</strong>ì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatoridi tende. 4 Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persu<strong>ad</strong>ereGiudei e Greci. 5 Quando giunsero dalla Macedonia S<strong>il</strong>a e Timoteo, <strong>Paolo</strong>si dedicò tutto alla predicazione, affermando davanti ai Giudei che Gesù era <strong>il</strong>Cristo. (At.18)Il sostegno dei due coniugi e le buone notizie che portarono S<strong>il</strong>a e Timoteo diederonuovo vigore a <strong>Paolo</strong> malgr<strong>ad</strong>o gli scarsi risultati che otteneva.Poi Tizio Giusto offrì a <strong>Paolo</strong> la sua casa, che era attigua alla Sinagoga, per tenere le46


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>riunioni con i giudei,ma soprattutto con ipagani. Cominciaronocosì le conversioni:8Crispo, capodella sinagoga,credette nel Signoreinsiemea tutta la suafamiglia; e anchemolti deiCorinzi, udendo<strong>Paolo</strong>, credevanoe si facevano battezzare.soprattutto di poveri e schiavi:La costa del Peloponneso - Corinto9O non sapete che gli ingiusti non erediteranno <strong>il</strong> regno di Dio? Non <strong>il</strong>ludetevi:né immorali, né idolàtri, né <strong>ad</strong>ùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né l<strong>ad</strong>ri, néavari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno <strong>il</strong> regno di Dio. 11 Etali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete statigiustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!Ma la loro conversione cominciava a creare problemi ai ricchi per cui 12 mentre eraproconsole dell'Acaia Gallione, i Giudei insorsero in massa contro <strong>Paolo</strong> e lo condusseroin tribunale dicendo:13Costui persu<strong>ad</strong>e la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge.14<strong>Paolo</strong> stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei:Se si trattasse di un delitto o di un'azione malvagia, o Giudei, io vi ascolterei,come di ragione. 15 Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra legge,vedetevela voi; io non voglio essere giudice di queste faccende.16E li fece cacciare dal tribunale. 17 Allora tutti afferrarono Sòstene, capo dellasinagoga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affattodi tutto ciò. Dopo questo episodio rimase ancora qualche mese e poi fecevela con Aqu<strong>il</strong>a e Prisc<strong>il</strong>la per Efeso. A Corinto era restato un anno e mezzo.A Efeso si fermò solo <strong>il</strong> tempo necessario per le esigenze della nave e siccome erasabato ne approfittò per esporre la Buona Novella suscitando grande interesse. Poimalgr<strong>ad</strong>o le loro insistenze, ripartì promettendo di tornare. Riprese quindi <strong>il</strong> viaggiosino a Cesarea, fece una breve sosta a Gerusalemme e poi risalì sino <strong>ad</strong> Antiochia.47


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>7.6 <strong>Paolo</strong> e la scrittura delle prime lettere<strong>Me</strong>ntre era a Corinto, <strong>Paolo</strong> scrisse le sue prime lettere, quelle ai tessalonicesi.<strong>Paolo</strong> scriveva lettere e ma non si considerava uno scrittore bensì un appassionatoche vuole comunicare la sua conoscenza. La sua scrittura mostra la sua ansia e unamente affollata d’idee che a fatica cerca di mettere in ordine. Produce lunghe frasi,ricche d’incisi, tronche o lasciate in sospeso e parole sottintese, ossia forme caratteristichedel discorso parlato, dovute anche alle difficoltà materiali della scrittura.Allora la scrittura avveniva sui fogli dipapiro su cui si scriveva con bastoncinio penne d’oca dove era diffic<strong>il</strong>e cancellare.I fogli erano composti di strisce di papiro,larghe pochi centimetri e lungheanche un metro, accostate e tenuteinsieme da strisce trasversali pressate,per formare fogli che spesso per la loroirregolarità obbligano a pennellare icaratteri invece che scriverli.Più fogli potevano essere incollati insiemeper formare un volumen.I caratteri erano scritti in vari st<strong>il</strong>i, alcunidiffic<strong>il</strong>i eseguiti solo dagli scribi.<strong>Paolo</strong> usò <strong>il</strong> corsivo a grandi caratteri,<strong>il</strong> più fac<strong>il</strong>e da scrivere e da leggere.Quando <strong>il</strong> testo stava su un foglio, eraripiegato e chiuso con cera o pece.All’esterno era riportato <strong>il</strong> nome deldestinatario e a volte quello del mittentee delle stazioni intermedie. Invecequando c’erano più fogli, questi e-rano inseriti in una busta (paenula)che era sig<strong>il</strong>lata, oppure erano avvoltiin un foglio chiuso con una cordicellae sig<strong>il</strong>lato.Antico papiroScrivere una lettera richiedeva molta fatica e tempo. Le lettere di <strong>Paolo</strong> di norma richiedevanopiù giorni e lui, dovendo lavorare, poteva dedicare alla scrittura solo alcuneore serali e notturne e così impiegava anche settimane per una sola lettera.Lo stesso tempo ci voleva anche quando dettava le lettere a un scrivano poiché questonon poteva scrivere per più di due o tre ore di f<strong>il</strong>a dovendo scrivere a terra sor-48


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>reggendo <strong>il</strong> foglio con una mano.Dato che ci stavano circa 140 parole in un foglio, occorrevano circa due ore per ognifoglio. Ad esempio, la lettera ai Romani con 7101 parole fu scritta da un amanuensedi nome Terzo su 50 fogli impiegando un centinaio di ore ossia, tenendo conto anchedei sabati, da 30 a 50 giorni.Gli amanuensi di <strong>Paolo</strong> erano dei volontari e spesso lui apponeva di sua mano solo isaluti. La lingua usata era <strong>il</strong> koiné, un dialetto greco di st<strong>il</strong>e più colto di quello parlatodalla maggior parte della gente.7.7 Le lettere ai tessalonicesi<strong>Me</strong>ntre <strong>Paolo</strong> era a Corinto, arrivò Timoteo da Tessalonica che gli riferì che le coseandavano abbastanza bene, anche se non mancavano fornicazione e frodi, ma c’erala convinzione che la venuta gloriosa del Cristo, la parusia, era prossima e pertantoavevano smesso di lavorare nella sua attesa.Allora alla fine del 51 o all’inizio del 52 scrisse la prima lettera ai tessalonicesi, la piùantica lettera Apostolica a noi pervenuta. Era di una decina di fogli e richiese quasidue settimane di dettatura a Timoteo o S<strong>il</strong>a, fatta per un paio d’ore ogni sera dopo <strong>il</strong>lavoro.Si tratta di una lettera affettuosa in cui si diceva dispiaciuto di non poter andare daloro, si complimentava dei progressi fatti, li esortava a vivere santamente e ricordavache non si poteva sapere quando <strong>il</strong> giorno della parusia sarebbe arrivato.La lettera non riuscì a chiarire questo punto e molti continuarono a non lavorare eallora <strong>Paolo</strong>, probab<strong>il</strong>mente dopo un paio di mesi, dovette scrivere una seconda letterasoprattutto per chiarire che questo tempo nessuno lo conosceva e pertanto o-gnuno dovesse vivere continuando a testimoniare la sua fede con la vita, per farsitrovare pronto al momento della venuta:1Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristoe alla nostra riunione con lui, 2 di non lasciarvi così fac<strong>il</strong>mente confondere eturbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fattapassare come nostra, quasi che <strong>il</strong> giorno del Signore sia imminente. 3 Nessunovi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia (cap. 2)7Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamentefra voi, 8 né abbiamo mangiato gratuitamente <strong>il</strong> pane di alcuno, ma abbiamolavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso <strong>ad</strong> alcunodi voi. 9 Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come e-sempio da imitare. 10 E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questaregola: chi non vuol lavorare neppure mangi. 11 Sentiamo infatti che alcuni fr<strong>ad</strong>i voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. 12 Aquesti tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare <strong>il</strong> propriopane lavorando in pace.49


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>8 Il terzo e ultimo viaggio: Efeso e ritorno in Europa<strong>Paolo</strong> nella primavera del 53 ripartì da Antiochia per un lungo ed ultimo viaggio missionarioche durò cinque anni e lo portò prima in Anatolia nelle regioni di Galazia,ma non a Derbe, Listra e Iconio visitate durante <strong>il</strong> secondo viaggio, ma a Tiana, Sasimae Cesarea di Cap<strong>ad</strong>ocia, dove rimase brevemente, per poi attraversare la Frigia enel 54 arrivare all’importante porto di Efeso, dove aveva promesso di tornare dopola prima fugace visita nel secondo viaggio e dove rimase tre anni prima di tornare inMacedonia e Grecia.Quando arrivò, ritrovò Aqu<strong>il</strong>a e Prisc<strong>il</strong>la presso i quali alloggiò e lavorò. C’era a Efesoun gruppo di una dozzina di persone ammaestrato da un giudeo di nome Apollo,proveniente da Alessandria, esperto nelle scritture e seguace delle dottrine del Battistache aveva dimostrato attraverso le scritture che Gesù era <strong>il</strong> <strong>Me</strong>ssia ma non neconosceva l’insegnamento. Apollo aveva parlato nella sinagoga e fu ascoltato da A-qu<strong>il</strong>a e Prisc<strong>il</strong>la che lo accolsero, gli esposero la vera dottrina e poi, quando volle andarein Acaia, lo raccomandarono ai fratelli di Corinto dove ricevette <strong>il</strong> battesimo e sirese molto ut<strong>il</strong>e.Lui era già partito quando <strong>Paolo</strong> arrivò. Allora completò le conoscenze del gruppo diApollo, li battezzò, li cresimò imponendo loro le mani. Così ricevettero lo Spirito Santo,in un rito che allora era amministrato subito dopo <strong>il</strong> battesimo, e subito cominciaronoa profetare e parlare le lingue.<strong>Paolo</strong> iniziò a frequentare la sinagoga e per tre mesi non ebbe difficoltà a predicare,50


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>ma poi fu costretto a trasferirsi nella scuola di Tiranno, un f<strong>il</strong>osofo greco che avendoalcune aule per tenere le sue lezioni, ne affittò una a <strong>Paolo</strong> dalle 11 alle 4 del pomeriggio.Era l’epoca in cui la giornata iniziava all’alba, riservava la mattina al lavoro e aicommerci, <strong>il</strong> pomeriggio al riposo e alle attività ricreative. I frutti della sua missionenon si fecero attendere e arrivarono anche alle 500 città della provincia. Scrive cosìLuca:10Questo durò due anni, col risultato che tutti gli abitanti della provincia d'Asia,Giudei e Greci, poterono ascoltare la parola del Signore. 11 Dio intanto operavaprodigi non comuni per opera di <strong>Paolo</strong>, 12 al punto che si mettevano soprai malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattiecessavano e gli spiriti cattivi fuggivano. 13 Alcuni esorcisti ambulanti giudei siprovarono a invocare anch'essi <strong>il</strong> nome del Signore Gesù sopra quanti avevanospiriti cattivi, dicendo: Vi scongiuro per quel Gesù che <strong>Paolo</strong> predica.14Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo.15Ma lo spirito cattivo rispose loro: Conosco Gesù e so chi è <strong>Paolo</strong>, ma voi chisiete?16E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattòcon tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite. 17 Ilfatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Efeso e tutti furonopresi da timore e si magnificava <strong>il</strong> nome del Signore Gesù. 18 Molti di quelliche avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratichemagiche 19 e un numero considerevole di persone che avevano esercitatole arti magiche portava i propri libri e li bruciava alla vista di tutti. Ne fu calcolato<strong>il</strong> valore complessivo e trovarono che era di cinquantam<strong>il</strong>a dramme d'argento.(più di 200 kg) 20 Così la parola del Signore cresceva e si rafforzava.Giovanni, quando scriverà l’Apocalisse, quasi 40 anni dopo, testimonierà la presenz<strong>ad</strong>i forti comunità cristiane fondate da <strong>Paolo</strong> in Asia nelle città di Efeso, Smirne, Pergamo,Tiatiara, Sardi e F<strong>il</strong><strong>ad</strong>elfia.Citerà anche Laodicea, dove con Colossi e Jerapoli sorsero comunità non fondate da<strong>Paolo</strong> ma da Epafra, un facoltoso greco di Colossi che probab<strong>il</strong>mente lo aveva ascoltatoed entusiasta a sua volta ne aveva diffuso <strong>il</strong> messaggio. A Colossi poi si unironoa lui F<strong>il</strong>emone, convertito da <strong>Paolo</strong> a cui poi scrisse anche una breve lettera a noipervenuta, che con la moglie Appia accoglieva le riunioni nella sua casa, mentre aLaodicea la comunità si riuniva nella casa di un certo Ninfa.Al terzo anno <strong>Paolo</strong>, dopo aver consolidato le chiese locali, progettò di tornare a Gerusalemmeprima del grande salto a Roma e cominciò a inviare avanti Timoteo edErasto. Ma i suoi progetti dovettero cambiare perché:23scoppiò un gran tumulto riguardo alla nuova dottrina. 24 Un tale, chiamatoDemetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artemide in argento e pro-51


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>curava in tal modo non poco gu<strong>ad</strong>agno agli artigiani, 25 li r<strong>ad</strong>unò insieme aglialtri che si occupavano di cose del genere e disse:Citt<strong>ad</strong>ini, voi sapete che da questa industria proviene <strong>il</strong> nostro benessere; 26 orapotete osservare e sentire comequesto <strong>Paolo</strong> ha convinto e sviatouna massa di gente, non solo diEfeso, ma si può dire di tutta l'Asia,affermando che non sono dei,quelli fabbricati da mani d'uomo.27Non soltanto c'è <strong>il</strong> pericolo che lanostra categoria c<strong>ad</strong>a in discredito,ma anche che <strong>il</strong> santuario dellagrande dea Artèmide non vengastimato più nulla e venga distruttala grandezza di colei che l'Asia e <strong>il</strong>mondo intero <strong>ad</strong>orano.28All'udire ciò s'infiammarono d'irae si misero a gridare:Grande è l'Artèmide degli Efesini!29Tutta la città fu in subbuglio etutti si precipitarono in massa nelteatro, trascinando con sé Gaio eAristarco macèdoni, compagni diviaggio di <strong>Paolo</strong>. 30 <strong>Paolo</strong> volevapresentarsi alla folla, ma i discepolinon glielo permisero. 31 Anche alcunidei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di nonArtemideavventurarsi nel teatro. 32 Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; l'assembleaera confusa e i più non sapevano <strong>il</strong> motivo per cui erano accorsi. 33 Alcunidella folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i Giudei avevano spintoavanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difes<strong>ad</strong>avanti al popolo. 34 Appena s'accorsero che era Giudeo, si misero tutti a gridarein coro per quasi due ore:Grande è l'Artèmide degli Efesini!35Alla fine <strong>il</strong> cancelliere riuscì a calmare la folla e disse:Citt<strong>ad</strong>ini di Efeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Efeso è custode deltempio della grande Artèmide e della sua statua c<strong>ad</strong>uta dal cielo? 36 Poichéquesti fatti sono incontestab<strong>il</strong>i, è necessario che stiate calmi e non compiategesti inconsulti. 37 Voi avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato<strong>il</strong> tempio, né hanno bestemmiato la nostra dea. 38 Perciò se Demetrio e gliartigiani che sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci52


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>sono per questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro.39Se poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria.40C'è <strong>il</strong> rischio di essere accusati di sedizione per l'acc<strong>ad</strong>uto di oggi, non essendocialcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento.41E con queste parole sciolse l'assemblea.Era l’anno 57,1appena cessato <strong>il</strong> tumulto, <strong>Paolo</strong> mandò a chiamare i discepoli e, dopo averliincoraggiati, li salutò e si mise in viaggio per la Macedonia. Lui era coraggiosoma evitava le situazioni pericolose per sé e per i suoi discepoli ogni volta chepotevano compromettere la prosecuzione della sua missione e qui <strong>il</strong> pericolo fugrande come ricorderà poi <strong>Paolo</strong> nelle lettera ai Romani:Salutate Prisca e Aqu<strong>il</strong>a, collaboratori in Cristo Gesù che per salvarmi la vitahanno rischiato la loro testa (Rm. 16,3)2Dopo aver attraversato quelle regioni, esortando con molti discorsi i fedeli,arrivò in Grecia. (At.19-20).8.1 Lettere ai CorinziQuando era a Efeso, sul finire del 55, scrisse una lettera ai corinzi, andata perduta ecitata in quella successiva (1Cor. 5,9), in cui raccomandava di abbandonare le anticheusanze pagane e lussuriose. Poi fu rattristato dal sapere, da quelli della casa diCloe venuti a Efeso, che erano sorte divisioni tra i cristiani perché alcuni si dichiaravanodi <strong>Paolo</strong> e altri di Apollo, Cefa o di Cristo. Anche Apollo che aveva avuto moltosuccesso con la sua arte oratoria, ne avvertì <strong>il</strong> disagio e venuto a Efeso ne informò<strong>Paolo</strong>.Nell’anno 56, rifiutandosi Apollo di tornare a Corinto, vi mandò Timoteo. Lo seguì laseconda lettera ai Corinzi, la prima a noi pervenuta, in cui cercò di mostrarel’assurdità delle divisioni e rispose alle domande che gli furono formulate da una delegazioneinviatagli da Corinto, formata da Stefana, Acaico e Fortunato. Nella letteraammoniva le mancanze più gravi come quella di quel cristiano che aveva sposatola matrigna rimasta vedova.Raccomandava inoltre: ai cristiani con contese, di non rivolgersi ai tribunali paganima di risolvere le questioni nella comunità; tra marito e moglie regnasse amore efedeltà; la verginità fosse osservata dai giovani, soprattutto quelli come lui che si e-rano dedicati al Signore, e dalle vedove, che comunque potevano risposarsi; nonfossero combinati matrimoni con donne troppo giovani; non si mangiassero carni dianimali sacrificati agli idoli per non scandalizzare i più deboli; e rivendicava la sua autoritàe indipendenza.Inoltre raccomandava che: nelle <strong>ad</strong>unanze le donne portassero <strong>il</strong> velo per dimostrarela loro sottomissione ai mariti i quali dovessero amarle come <strong>il</strong> loro corpo; prim<strong>ad</strong>i recarsi alla Cena Eucaristica si mangiasse a casa per non um<strong>il</strong>iare chi aveva poco;53


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>nelle <strong>ad</strong>unanze regnasse lo spirito fraterno nel massimo decoro.Richiese aiuti per i cristiani di Gerusalemme in difficoltà a causa della carestia e spiegòanche come sarebbe avvenuta la resurrezione dei corpi:52in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà, infatti,la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53 Ènecessario, infatti, che questo corpo corruttib<strong>il</strong>e si vesta d’incorruttib<strong>il</strong>ità equesto corpo mortale si vesta d’immortalità. (1Cor. 15)È questa la lettera in cui riportò<strong>il</strong> suo memorab<strong>il</strong>einno alla carità.Nello stesso anno ritornasconfortato Timoteo e raccont<strong>ad</strong>ello scarso successodell’ultima lettera e allora<strong>Paolo</strong> decide di fare unabreve visita a Corinto chegli consentirà solo di verificareuna situazione ancorapiù disastrosa di quello chegli avevano riferito per cui,non potendo restare a lungo,decise di tornare appenapossib<strong>il</strong>e per una visita prolungata.San <strong>Paolo</strong> - Valenti de BoulogneComunque dovette subire oltraggi da un cristiano al quale probab<strong>il</strong>mente avevarimproverato <strong>il</strong> suo comportamento. Ripartì con l’intenzione di pensare a quali punizioniordinare, ma poi ripensandoci scrisse un’accorata lettera ai corinti, anch’essaandata perduta, a chi contestava la sua autorità.Poi per preparare le sue visite mandò: Timoteo in Macedonia e Tito a Corinto ordinandoglipoi di andare a Tro<strong>ad</strong>e <strong>ad</strong> aspettarlo. Poi <strong>il</strong> tumulto degli argentieri gli faràanticipare <strong>il</strong> viaggio e così nel 57, non potendolo incontrare come previsto, gli andràincontro in Macedonia dove gli riferirà notizie abbastanza buone. Da lì scriverà ai corint<strong>il</strong>a quarta lettera, la seconda a noi pervenuta, che si dimostrerà efficace.In essa, tra l’altro, dopo i saluti espresse la soddisfazione per <strong>il</strong> loro impegno, perdonò<strong>il</strong> colpevole che la comunità aveva punito e si difese dalle accuse di alcuni che siritenevano superapostoli per la loro parlantina:E se anche sono profano nell’arte del parlare non sono però nella dottrina(2Cor,11,6)e spiega che la sua missione è quella dei veri apostoli, sempre perseguitati ma maivinti:54


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>3Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non vengabiasimato <strong>il</strong> nostro ministero; 4 ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri diDio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, 5 nellepercosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; 6 conpurezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero;7con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destrae a sinistra; 8 nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamoritenuti impostori, eppure siamo veritieri; 9 sconosciuti, eppure siamo notissimi;moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte; 10 afflitti, masempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invecepossediamo tutto!8.2 Lettera ai galatiNel frattempo anche i galati, da poco evangelizzati, furono visitati da cristiani giudaizzantiche volevano imporre la circoncisione. <strong>Paolo</strong> preoccupano allora inviò a lorouna lettera, dettata e chiusa da saluti scritti di suo pugno, in cui con passione difesela vera dottrina che vede la salvezza solo nella fede in Cristo. Egli ripeté la stori<strong>ad</strong>ella sua conversione, l’approvazione degli apostoli per <strong>il</strong> suo operato, la discussionecon Cefa circa l’obbligo della circoncisione e riprese l’essenza della dottrina:4Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò <strong>il</strong> suo Figlio, nato d<strong>ad</strong>onna, nato sotto la legge, 5 per riscattare coloro che erano sotto la legge, perchéricevessimo l'<strong>ad</strong>ozione a figli. 6 E che voi siete figli ne è prova <strong>il</strong> fatto cheDio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, P<strong>ad</strong>re!7Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà diDio.22Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dall<strong>ad</strong>onna libera. 23 Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dall<strong>ad</strong>onna libera, in virtù della promessa. 24 Ora, tali cose sono dette per allegoria:le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai,che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar 25 <strong>il</strong> Sinai è un montedell'Arabia; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiavainsieme ai suoi figli. 26 Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostram<strong>ad</strong>re.31Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera.(Gal.4)12voi siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga pretestoper vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni deglialtri. 14 Tutta la legge infatti trova pienezza in un solo precetto: Amerai <strong>il</strong> prossimotuo come te stesso (Gal.5)Pertanto invita a correggere i fratelli in colpa con dolcezza e um<strong>il</strong>tà.55


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>8.3 Lettera ai RomaniNel 57, durante <strong>il</strong> suo soggiorno a Corinto, detta in poco meno di due mesi questalettera a Terzo. Essa rappresenta la massima elaborazione del suo pensiero e fu indirizzataai Romani per preparare la sua visita.A Roma <strong>il</strong> cristianesimo era già arrivato, per opera probab<strong>il</strong>mente dei discepoli diPietro, prevalentemente ai giudei, qui presenti numerosi e potenti. Poi la prevalenz<strong>ad</strong>ei gent<strong>il</strong>i convertiti aprì la str<strong>ad</strong>a a <strong>Paolo</strong> che aveva programmato di passare daRoma senza inv<strong>ad</strong>ere <strong>il</strong> campo altrui per andare in Spagna.Così più che di una lettera si tratta di un’ampia enciclica sui principali tempi del cristianesimoprimitivo. I pagani, non conoscendo Iddio ed essendo dediti all’idolatria,furono abbandonati alle loro passioni. Ma ora tutti e nello stesso modo possono riceverela salvezza con la sola fede nel Cristo purché seguano alcune regole di vita:2Non conformatevi alla mentalità di questo secolo […] 3 non valutatevi più diquanto è conveniente valutarsi, […] 4 come in un solo corpo abbiamo moltemembra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5 così anchenoi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua partesiamo membra gli uni degli altri. […] 6 Abbiamo pertanto doni diversi […]9La carità non abbia finzioni: fuggite <strong>il</strong> male con orrore, attaccatevi al bene;10amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.11 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite <strong>il</strong>Signore. 12 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nellapreghiera, 13 solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.14Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15 Rallegratevicon quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.16Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppoalte, piegatevi invece a quelle um<strong>il</strong>i. Non fatevi un'idea troppo alta di voistessi. 17 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere <strong>il</strong> bene davantia tutti gli uomini. 18 Se possib<strong>il</strong>e, per quanto questo dipende da voi, vivetein pace con tutti. 19 Non fatevi giustizia da voi stessi […] 20 Al contrario, se <strong>il</strong> tuonemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo,infatti, ammasserai carboni ardenti sopra <strong>il</strong> suo capo. 21 Non lasciarti vinceredal male, ma vinci con <strong>il</strong> bene <strong>il</strong> male.(Rm.12)1Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità senon da Dio […] 2 Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stab<strong>il</strong>itoda Dio. […] 5 Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione,ma anche per ragioni di coscienza. 6 Per questo dunque dovete pagarei tributi, perché quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio.7Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi <strong>il</strong> tributo, <strong>il</strong> tributo; a chi le tassele tasse; a chi <strong>il</strong> timore <strong>il</strong> timore; a chi <strong>il</strong> rispetto <strong>il</strong> rispetto.8Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole;56


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>perché chi ama <strong>il</strong> suo sim<strong>il</strong>e ha <strong>ad</strong>empiuto la legge. 9 Infatti <strong>il</strong> precetto: Noncommettere <strong>ad</strong>ulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altrocomandamento, si riassume in queste parole: Amerai <strong>il</strong> prossimo tuo comete stesso. 10 L'amore non fa nessun male al prossimo […] 12 La notte è avanzata,<strong>il</strong> giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo learmi della luce. 13 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non inmezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese egelosie. […] (Rm.13)1Accogliete tra voi chi èdebole nella fede, senza discuternele esitazioni. […]10Ma tu, perché giudichi <strong>il</strong>tuo fratello? E anche tu,perché disprezzi <strong>il</strong> tuo fratello?Tutti infatti ci presenteremoal tribunale diDio […] 13 Cessiamo dunquedi giudicarci gli uni gli altri;pensate invece a non essercausa di inciampo o discandalo al fratello. […]19Diamoci dunque alle operedella pace e alla edificazionevicendevole. […](Rm.14)2Ciascuno di noi cerchi dicompiacere <strong>il</strong> prossimo nelbene, per edificarlo. 3 Cristoinfatti non cercò di piacerea se stesso […] 5 E <strong>il</strong> Dio della<strong>Paolo</strong> parla alla folla - Joseph Benoir Suveeperseveranza e della consolazionevi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti a esempiodi Cristo Gesù, 6 perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio,P<strong>ad</strong>re del Signore nostro Gesù Cristo. 7 Accoglietevi perciò gli uni gli altri comeCristo accolse voi, per la gloria di Dio. 8 Dico infatti che Cristo si è fatto servitoredei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei p<strong>ad</strong>ri;14Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure sietepieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro.15 Tuttavia vi ho scritto con un po’ di audacia, in qualche parte, come per ricordarviquello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa daparte di Dio 16 di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani,[…] 20 mi sono57


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>fatto un punto di onore di non annunziare <strong>il</strong> Vangelo se non dove ancora nonera giunto <strong>il</strong> nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, […]22Per questo appunto fui impedito più volte di venire da voi. 23 Ora però, nontrovando più un campo d'azione in queste regioni e avendo già da parecchianni un vivo desiderio di venire da voi, 24 quando andrò in Spagna spero, passando,di vedervi, e di esser da voi aiutato per recarmi in quella regione, dopoavere goduto un poco della vostra presenza. 32 sicché io possa venire da voi nellagioia, se così vuole Dio, e riposarmi in mezzo a voi. Il Dio della pace sia contutti voi. Amen. (Rm.15)8.4 Fine del terzo viaggioNel 58, finito l’inverno, <strong>Paolo</strong> lasciò Corinto con i soldi delle collette per i cristiani diGerusalemme. Intendeva imbarcarsi per la Siria con i pellegrini che andavano alTempio per la Pasqua, ma avvisato di un agguato, fece un viaggio più lungo per viaterra passando dalla Macedonia accompagnato da Sopatro di Berea, Aristerco e Secondodi Tessalonica, Gaio di Derbe, Timoteo, Tichico e Trofimo dell’Asia.Poi in un punto imprecisato, <strong>il</strong>gruppo si suddivise in due dandosiappuntamento a Tro<strong>ad</strong>e.<strong>Paolo</strong> aveva deciso di passareda F<strong>il</strong>ippi per ritrovare Luca, celebrarela Pasqua e poi imbarcarsidal porto di Neapolis. Lanavigazione non fu fac<strong>il</strong>e e richiesecinque giorni per raggiungerea Tro<strong>ad</strong>e gli altri compagni.Lì s’intrattennero settegiorni sino la domenica:7ci eravamo riuniti a spezzare<strong>il</strong> pane e <strong>Paolo</strong> conversavacon loro; e poichédoveva partire <strong>il</strong> giornodopo, prolungò la conversazionefino a mezzanotte.8 C'era un buon numerodi lamp<strong>ad</strong>e nella stanzaal piano superiore, doveeravamo riuniti; 9 unragazzo chiamato Eutico,che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre <strong>Paolo</strong>continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, c<strong>ad</strong>de dal terzo piano evenne raccolto morto. 10 <strong>Paolo</strong> allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e58


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>disse:Non vi turbate; è ancora in vita!11Poi risalì, spezzò <strong>il</strong> pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto finoall'alba, partì. 12 Intanto avevano ricondotto <strong>il</strong> ragazzo vivo, e si sentirono moltoconsolati.Poi <strong>il</strong> gruppo, senza <strong>Paolo</strong>, ripartì verso sud costeggiando l’incantevole costa:13Noi poi, che eravamo partiti per nave, facemmo vela per Asso, dove dovevamoprendere a bordo <strong>Paolo</strong>; così infatti egli aveva deciso, intendendo fare <strong>il</strong>viaggio a piedi. 14 Quando ci ebbe raggiunti <strong>ad</strong> Asso, lo prendemmo con noi earrivammo a Mit<strong>il</strong>ène. 15 Salpati da qui <strong>il</strong> giorno dopo, ci trovammo di fronte aChio; l'indomani toccammo Samo e <strong>il</strong> giorno dopo giungemmo a M<strong>il</strong>èto.16<strong>Paolo</strong> aveva deciso di passare al largo di Efeso per evitare di subire ritardinella provincia d'Asia: gli premeva di essere a Gerusalemme, se possib<strong>il</strong>e, per <strong>il</strong>giorno della Pentecoste. 17 Da M<strong>il</strong>èto mandò a chiamare subito a Efeso gli anzianidella Chiesa. 18 Quando essi giunsero disse loro:Voi sapete come mi sono comportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivaiin Asia e per tutto questo tempo: 19 ho servito <strong>il</strong> Signore con tutta um<strong>il</strong>tà, tra lelacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei. 20 Sapetecome non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere ut<strong>il</strong>e, al fine di predicarea voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case, 21 scongiurando Giudei eGreci di convertirsi a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù.22Ed ecco ora, avvinto dallo Spirito, io v<strong>ad</strong>o a Gerusalemme senza sapere ciòche là mi acc<strong>ad</strong>rà. 23 So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta chemi attendono catene e tribolazioni. 24 Non ritengo tuttavia la mia vita meritevoledi nulla, purché conduca a termine la mia corsa e <strong>il</strong> servizio che mi fu affidatodal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia diDio.25Ecco, ora so che non vedrete più <strong>il</strong> mio volto, voi tutti tra i quali sono passatoannunziando <strong>il</strong> regno di Dio. 26 Per questo dichiaro solennemente oggi davantia voi che io sono senza colpa riguardo a coloro che si perdessero, 27 perché nonmi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio. 28 Vegliatesu voi stessi e su tutto <strong>il</strong> gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posticome vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con <strong>il</strong> suo sangue.29 Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno<strong>il</strong> gregge; 30 perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnaredottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé.31Per questo vig<strong>il</strong>ate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non hocessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi. 32 E ora vi affido al Signore ealla parola della sua grazia che ha <strong>il</strong> potere di edificare e di concedere l'ereditàcon tutti i santificati. 33 Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di59


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>nessuno. 34 Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hannoprovveduto queste mie mani. 35 In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorandocosì si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del SignoreGesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!36Detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. 37 Tutti scoppiarono in ungran pianto e gettandosi al collo di <strong>Paolo</strong> lo baciavano, 38 <strong>ad</strong>dolorati soprattuttoperché aveva detto che non avrebbero più rivisto <strong>il</strong> suo volto. E lo accompagnaronofino alla nave.CesareaSapeva di andare incontro a tribolazioni quando fosse giunto a Gerusalemme, masapeva anche che doveva fare quel viaggio. Arrivati a Tiro sostarono sette giorni peruno scalo tecnico che gli permise di intrattenersi con la comunità locale che cercòinvano di convincerlo a non andare a Gerusalemme, diventata per lui troppo pericolosa.Ripartirono poi per Tolemaide e li terminò la navigazione. Proseguì quindi viaterra sino a Cesarea, <strong>il</strong> porto di Gerusalemme.Qui c’èra un diacono di nome F<strong>il</strong>ippo, che aveva quattro figlie vergini che profetavano,e qui incontrò un profeta di nome Agapo proveniente da Gerusalemme che gliprofetò che sarebbe stato incarcerato, sollevando le preoccupazioni dei fratelli cheperò non riuscirono a convincerlo a restare. Così, dopo una sosta nella casa di Mnasone,un cipriota convertito e fidato, <strong>Paolo</strong> giunse a Gerusalemme alla Pentecosteinvece che alla Pasqua come aveva programmato. Era <strong>il</strong> 58 e la quinta volta da quandosi era convertito.60


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>9 Gerusalemme e la prigionia<strong>Paolo</strong> si reca a Gerusalemme malgr<strong>ad</strong>o <strong>il</strong> pericoli che sa di correre, ancora una voltavuole imitare Gesù che si recò a Gerusalemme nell’imminenza della Pasqua pur sapendodi andare incontro allasua tremenda Passione.La decisione di dare la possib<strong>il</strong>itàai gent<strong>il</strong>i di diventarecristiani senza la circoncisionee senza osservare tutti i precettiebraici, specialmentequelli per i cibi, gli avevamesso contro i giudei arroccatisulla Legge di Mosè e,malgr<strong>ad</strong>o le decisioni del precedenteconc<strong>il</strong>io, anche moltigiudei convertiti.Luca descrive l’arrivo a Gerusalemmecosì:Arrivati noi a Gerusalemme,i fratelli ci accolserocon gioia (At.21,17)Qui <strong>Paolo</strong> non aveva moltiamici ma quelli che aveva gliSan <strong>Paolo</strong> in prigione - Rembranderano molto cari per cui si recòsubito da loro. Ma <strong>il</strong> suo arrivo non passò inosservato e presto tutta la città seppeche era tornato. Nella chiesa c’era la preoccupazione che potesse provocare disordinie quindi persecuzioni contro i cristiani perché i giudei erano eccitati da alcuni fanaticiche pensarono subito a non farselo scappare e trovare <strong>il</strong> modo per ucciderlo.Il giorno dopo avvenne l’incontro con i capi della chiesa che avevano già concordatola sera prima come accogliere <strong>Paolo</strong>. Giacomo vescovo di Gerusalemme, l’unico a-postolo presente <strong>il</strong> quel momento a dimostrazione che l’attività missionaria di tuttigli apostoli era intensa, cercava di evitare le esasperazioni richiamando a tutti allacarità evangelica con la sua indiscussa autorità. Racconta Luca:18L'indomani <strong>Paolo</strong> fece visita a Giacomo insieme con noi: c'erano anche tuttigli anziani. 19 Dopo aver rivolto loro <strong>il</strong> saluto, egli cominciò a esporre nei particolariquello che Dio aveva fatto tra i pagani per mezzo suo. 20 Quand'ebberoascoltato, essi davano gloria a Dio; quindi dissero a <strong>Paolo</strong>:Tu vedi, o fratello, quante migliaia di Giudei sono venuti alla fede e tutti sono61


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>gelosamente attaccati alla legge. 21 Ora hanno sentito dire di te che vai insegnandoa tutti i Giudei sparsi tra i pagani che abbandonino Mosè, dicendo dinon circoncidere più i loro figli e di non seguire più le nostre consuetudini.Veramente <strong>Paolo</strong> non proibiva a nessuno di osservare le pratiche della Legge ma lasciavala libertà a ciascuno di decidere se continuare a seguirle precisando che, dopola venuta del Cristo, non erano queste a portare la salvezza.22Che facciamo? Senza dubbio verranno a sapere che sei arrivato. 23 Fà dunquequanto ti diciamo:Vi sono fra noi quattro uomini che hanno un voto da sciogliere. 24 Prend<strong>il</strong>i conte, compi la purificazione insieme con loro e paga tu la spesa per loro perchépossano r<strong>ad</strong>ersi <strong>il</strong> capo. Così tutti verranno a sapere che non c'è nulla di vero inciò di cui sono stati informati, ma che invece anche tu ti comporti bene osservandola legge. 25 Quanto ai pagani che sono venuti alla fede, noi abbiamo decisoe abbiamo loro scritto che si astengano dalle carni offerte agli idoli, dalsangue, da ogni animale soffocato e dalla impudicizia. (At. 21)Il tempio di GerusalemmeAvevano trovato un compromesso per cercare di non scaldare gli animi e <strong>Paolo</strong> loaccetta per spirito di pace:26Allora <strong>Paolo</strong> prese con sé quegli uomini e <strong>il</strong> giorno seguente, fatta insiemecon loro la purificazione, entrò nel tempio per comunicare <strong>il</strong> compimento dei62


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>giorni della purificazione, quando sarebbe stata presentata l'offerta per ciascunodi loro.27Stavano ormai per finire i sette giorni, quando i Giudei della provincia d'Asia,vistolo nel tempio, aizzarono tutta la folla e misero le mani su di lui gridando:28Uomini d'Israele, aiuto! Questo è l'uomo che va insegnando a tutti e dovunquecontro <strong>il</strong> popolo, contro la legge e contro questo luogo; ora ha introdottoperfino dei Greci nel tempio e ha profanato <strong>il</strong> luogo santo!Torre AntoniaQui avviene un fatto imprevisto. Era <strong>il</strong> tempo di Pentecoste e <strong>il</strong> Tempio era affollatissimodi pellegrini provenienti da ogni parte. I gent<strong>il</strong>i potevano stare nell’atrio deigent<strong>il</strong>i che funzionava come la piazza principale per <strong>il</strong> ritrovo di abitanti e visitatori.Erano tempi turbolenti per la forte presenza degli Zeloti, che arringavano la folla, e-liminavano gli oppositori più accaniti e portarono poi alla disastrosa insurrezione del70 che vide la distruzione del Tempio e pose fine alla presenza degli ebrei in Palestina.Furono loro che tenevano d’occhio <strong>Paolo</strong> nella speranza di coglierlo in fallo perpoterlo eliminare. Avendolo visto con un pagano nei pressi del Tempio inventaronouna falsa accusa per eccitare la folla.29Avevano infatti veduto poco prima Tròfimo di Efeso in sua compagnia per lacittà, e pensavano che <strong>Paolo</strong> lo avesse fatto entrare nel tempio. 30 Allora tuttala città fu in subbuglio e <strong>il</strong> popolo accorse da ogni parte. Imp<strong>ad</strong>ronitisi di <strong>Paolo</strong>,lo trascinarono fuori del tempio e subito furono chiuse le porte.31Stavano già cercando di ucciderlo, quando fu riferito al tribuno della coorteche tutta Gerusalemme era in rivolta. 32 Immediatamente egli prese con sé dei63


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>soldati e dei centurioni e si precipitò verso i rivoltosi.Non a caso nella Torre Antonia presso <strong>il</strong> tempio era sempre presente una guarnigionee nelle feste, quando i tumulti erano più fac<strong>il</strong>i, soldati erano anche presenti sottoi portici. Furono questi che corsero alla fortezza per avvisare <strong>il</strong> tribuno Claudio Lisiache intervenne immediatamente con i suoi centurioni per sedare <strong>il</strong> tumulto.Alla vista del tribuno e dei soldati, cessarono di percuotere <strong>Paolo</strong>. 33 Allora <strong>il</strong>tribuno si avvicinò, lo arrestò e ordinò che fosse legato con due catene; intantos'informava chi fosse e che cosa avesse fatto. 34 Tra la folla però chi diceva unacosa, chi un'altra.Nell'impossib<strong>il</strong>ità di accertare la realtà dei fatti a causa della confusione, ordinòdi condurlo nella fortezza. 35 Quando fu alla gr<strong>ad</strong>inata, dovette essere portatoa spalla dai soldati a causa della violenza della folla. 36 La massa dellagente infatti veniva dietro, urlando: A morte!37 Sul punto di esser condotto nella fortezza, <strong>Paolo</strong> disse al tribuno:Posso dirti una parola?Conosci <strong>il</strong> greco? - dissequello - 38Allora non seiquell'Egiziano che in questiultimi tempi ha sob<strong>il</strong>lato econdotto nel deserto i quattrom<strong>il</strong>aribelli?39Rispose <strong>Paolo</strong>:Io sono un Giudeo di Tarsodi C<strong>il</strong>icia, citt<strong>ad</strong>ino di unacittà non certo senza importanza.Ma ti prego, lasciache rivolga la parola a questagente"40Avendo egli acconsentito,<strong>Paolo</strong>, stando in piedi suigr<strong>ad</strong>ini, fece cenno con lamano al popolo e, fattosi ungrande s<strong>il</strong>enzio, rivolse lorola parola in ebraico dicendo:1Fratelli e p<strong>ad</strong>ri, ascoltate lamia difesa davanti a voi.2Quando sentirono che parlavaloro in lingua ebraica, fecero s<strong>il</strong>enzio ancora di più. Ed egliTribunocontinuò:64


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Io sono un Giudeo, nato a Tarso di C<strong>il</strong>icia, ma cresciuto in questa città, formatoalla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zeloper Dio, come oggi siete tutti voi.4Io perseguitai a morte questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigioneuomini e donne, 5 come può darmi testimonianza <strong>il</strong> sommo sacerdote etutto <strong>il</strong> collegio degli anziani.Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurreanche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.e proseguì raccontando la sua conversione.I soldati lo avevano portato fuori dal Tempio in un luogo più sicuro, pesto e sanguinante,ma l’amore per la sua gente, più forte della paura e del dolore, lo spinse atentare ancora una volta l’impossib<strong>il</strong>e loro conversione, ma quelli non gli lasciaronofinire <strong>il</strong> discorso quando udirono che Gesù gli aveva ordinato di uscire dalla città perandare dai pagani dato che loro non lo avrebbero ascoltato.S’infiammarono i loro animi interpretando le sue parole come un invito a non considerarepiù Israele <strong>il</strong> popolo pred<strong>il</strong>etto.Anche quelli che22fino a queste parole erano stati <strong>ad</strong> ascoltarlo, allora alzarono la voce gridando:Togl<strong>il</strong>o di mezzo; non deve più vivere!23E poiché continuavano a urlare, a gettar via i mantelli e a lanciar polvere inaria, 24 <strong>il</strong> tribuno ordinò di portarlo nella fortezza, prescrivendo di interrogarlo acolpi di flagello al fine di sapere per quale motivo gli gridavano contro in talmodo. 25 Ma quando l'ebbero legato con le cinghie, <strong>Paolo</strong> disse al centurioneche gli stava accanto:Potete voi flagellare un citt<strong>ad</strong>ino romano, non ancora giudicato?26Udito ciò, <strong>il</strong> centurione corse a riferire al tribuno:Che cosa stai per fare? Quell'uomo è un romano!27Allora <strong>il</strong> tribuno si recò da <strong>Paolo</strong> e gli domandò: Dimmi, tu sei citt<strong>ad</strong>ino romano?Rispose: Sì28Replicò <strong>il</strong> tribuno: Io questa citt<strong>ad</strong>inanza l'ho acquistata a caro prezzo<strong>Paolo</strong> disse: Io, invece, lo sono di nascita!29E subito si allontanarono da lui quelli che dovevano interrogarlo. (At. 22)Il tribuno non dubitò sulla sincerità di <strong>Paolo</strong>, se avesse mentito sarebbe stato messoa morte, e si rammaricò soltanto che lui per diventare citt<strong>ad</strong>ino romano avesse dovutosborsare una bella somma come era in uso ai tempi di Claudio.65


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Ebbe comunque paura, rendendosi conto che <strong>Paolo</strong> era citt<strong>ad</strong>ino romano e lui lo a-veva messo in catene senza ascoltarlo. Questo sarebbe potuto costargli caro.Decise di procederecon cautela e inprimo luogo, percercare di conoscerel’imputa-zione loinviò al Sinedrio,dove c’erano ancoraalcuni membri cheavevano partecipatoal processo a Gesù.Il processo non eraancora iniziato chesubito <strong>Paolo</strong> attaccò<strong>il</strong> Sinedrio:1Fratelli, io hoIl Sinedrioagito fino <strong>ad</strong> oggi davanti a Dio in perfetta rettitudine di coscienza.2Ma <strong>il</strong> sommo sacerdote Anania ordinò ai suoi assistenti di percuoterlo sullabocca. 3 <strong>Paolo</strong> allora gli disse:Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la legge econtro la legge comandi di percuotermi?4E i presenti dissero: Osi insultare <strong>il</strong> sommo sacerdote di Dio?5Rispose <strong>Paolo</strong>:Non sapevo, fratelli, che è <strong>il</strong> sommo sacerdote; sta scritto infatti: Non insulterai<strong>il</strong> capo del tuo popolo.<strong>Paolo</strong> non conosceva <strong>il</strong> nuovo sommo sacerdote, ma sembra impossib<strong>il</strong>e chenon lo avesse saputo riconoscere, per cui è probab<strong>il</strong>e che questo fosse un artificioper creare la divisione nel Sinedrio come fece in modo più evidente subitodopo dichiarandosi fariseo e propose una questione che sempre apriva ferocidiscussioni. Infatti 6 <strong>Paolo</strong> sapeva che nel Sinedrio una parte era di s<strong>ad</strong>ducei euna parte di farisei; disse a gran voce:Fratelli, io sono un fariseo, figlio di farisei; io sono chiamato in giudizio a motivodella speranza nella risurrezione dei morti.7Appena egli ebbe detto ciò, scoppiò una disputa tra i farisei e i s<strong>ad</strong>ducei el'assemblea si divise. 8 I s<strong>ad</strong>ducei infatti affermano che non c'è risurrezione, néangeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. 9 Ne nacque alloraun grande clamore e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi in piedi, protestavanodicendo:Non troviamo nulla di male in quest'uomo. E se uno spirito o un angelo gli a-66


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>vesse parlato davvero?10La disputa si accese a tal punto che <strong>il</strong> tribuno, temendo che <strong>Paolo</strong> venisse linciatoda costoro, ordinò che scendesse la truppa per portarlo via di mezzo a loroe ricondurlo alla fortezza. (At.23)Ancora una volta si ripete la scenografia del processo a Gesù, ma <strong>Paolo</strong> ha unsostegno che lo rassicura:11La notte seguente gli venne accanto <strong>il</strong> Signore e gli disse: Coraggio! Come haitestimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianzaanche a Roma. (At. 23)9.1 La congiuraMa un gruppo di 40 Giudei, ancor più arrabbiati, fece voto di non toccare né cibo nébevanda sino a quando non avessero ucciso <strong>Paolo</strong>. Si recarono quindi al Sinedrio perinvitarli a chiedere al tribuno di riportarvi <strong>Paolo</strong> con la scusa di voler approfondirecon lui la contesa in modo che dopo l’uscita dalla fortezza avessero avuto la possib<strong>il</strong>itàdi ucciderlo durante <strong>il</strong> tragitto.La notizia arrivò al figlio della sorella di <strong>Paolo</strong> che corse alla fortezza per avvisare lozio, che godeva di una certa libertà. Lo fece ricevere dal tribuno che conosciuta la situazioneapprofittò per scaricare la responsab<strong>il</strong>ità su altri e a tale scopo decise ditrasferirlo a Cesarea.23Fece poi chiamare due centurioni e disse:Preparate duecento soldati per andare a Cesarèa insieme con settanta cavalierie duecento lancieri, tre ore dopo <strong>il</strong> tramonto. 24 Siano pronte anche delle cavalcaturee fatevi montare <strong>Paolo</strong>, perché sia condotto sano e salvo dal governatoreFelice.Era questa una scorta di 470 uomini che mostra come: fossero pericolosi gliZeloti; Claudio Lisa non volesse correre rischi; e non volesse che <strong>Paolo</strong> si lamentassedi essere stato maltrattato ingiustamente, lui citt<strong>ad</strong>ino romano.25Scrisse anche una lettera in questi termini:26Claudio Lisia all'eccellentissimo governatore Felice, salute. 27 Quest'uomo èstato assalito dai Giudei e stava per essere ucciso da loro; ma sono intervenutocon i soldati e l'ho liberato, perché ho saputo che è citt<strong>ad</strong>ino romano.28Desideroso di conoscere <strong>il</strong> motivo per cui lo accusavano, lo condussi nel lorosinedrio. 29 Ho trovato che lo si accusava per questioni relative alla loro legge,ma che in realtà non c'erano a suo carico imputazioni meritevoli di morte o diprigionia. 30 Sono stato però informato di un complotto contro quest'uomo daparte loro, e così l'ho mandato da te, avvertendo gli accusatori di deporre davantia te quello che hanno contro di lui. Sta’ bene.31Secondo gli ordini ricevuti, i soldati presero <strong>Paolo</strong> e lo condussero di notte <strong>ad</strong>Antipàtride. 32 Il mattino dopo, lasciato ai cavalieri <strong>il</strong> compito di proseguire con67


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>lui, se ne tornarono alla fortezza. 33 I cavalieri, giunti a Cesarèa, consegnaronola lettera al governatore e gli presentarono <strong>Paolo</strong>. 34 Dopo averla letta, domandòa <strong>Paolo</strong> di quale provincia fosse e, saputo che era della C<strong>il</strong>icia, disse:35Ti ascolterò quando saranno qui anche i tuoi accusatoriOrdinò di custodirlo nel pretorio che era <strong>il</strong> palazzo reale di Erode <strong>il</strong> Grande, dove risiedevaanche <strong>il</strong> primo magistrato della Giudea e dove c’erano anche delle prigioni. Ilpalazzo era sontuoso e quando si insediò <strong>il</strong> figlio, Erode Agrippa I, fu <strong>ad</strong>ornato, violandola Legge ebraica, con le statue delle sue figlie che, alla sua morte nel 44,quando <strong>il</strong> palazzo fu invaso dalla folle, furono abbattute e oltraggiate.Palazzo di Erode – <strong>il</strong> pranzo - Cappella Tornabuoni - GhirlandaioCinque giorni dopo arrivarono Anania e alcuni anziani del Sinedrio accompagnati daTertullo, avvocato. Felice aprì <strong>il</strong> dibattito. Tertullo prima <strong>ad</strong>ulò in modo ipocrita Felice:3La lunga pace di cui godiamo grazie a te e le riforme che ci sono state in favoredi questo popolo grazie alla tua provvidenza, le accogliamo in tutto e pertutto, eccellentissimo Felice, con profonda gratitudine.e poi accusò <strong>Paolo</strong> di suscitare tumulti e avere tentato di profanare <strong>il</strong> tempio. Ma<strong>Paolo</strong> si difese dicendo:10So che da molti anni sei giudice di questo popolo e parlo in mia difesa con fiducia.11 Tu stesso puoi accertare che non sono più di dodici giorni da quandomi sono recato a Gerusalemme per <strong>il</strong> culto. 12 Essi non mi hanno mai trovato68


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>nel tempio a discutere con qualcuno o a incitare <strong>il</strong> popolo alla sommossa, nénelle sinagoghe, né per la città 13 e non possono provare nessuna delle cosedelle quali ora mi accusano.14Ammetto invece che <strong>ad</strong>oro <strong>il</strong> Dio dei miei p<strong>ad</strong>ri, secondo quella dottrina cheessi chiamano setta, credendo in tutto ciò che è conforme alla Legge e stascritto nei Profeti, 15 nutrendo in Dio la speranza, condivisa pure da costoro,che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti. 16 Per questo mi sforzo diconservare in ogni momento una coscienza irreprensib<strong>il</strong>e davanti a Dio e davantiagli uomini.17Ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e peroffrire sacrifici; 18 in occasione di questi essi mi hanno trovato nel tempio dopoche avevo compiuto le purificazioni. Non c'era folla né tumulto.19Furono dei Giudei della provincia d'Asia a trovarmi, e loro dovrebbero comparirequi davanti a te <strong>ad</strong> accusarmi, se hanno qualche cosa contro di me;20oppure dicano i presenti stessi quale colpa han trovato in me quando sonocomparso davanti al Sinedrio, 21 se non questa sola frase che gridai stando inmezzo a loro: A motivo della risurrezione dei morti io vengo giudicato oggi davantia voi!Felice credeva i giudei cialtroni, pensava <strong>Paolo</strong> sognatore esaltato con quella suastoria sulla risurrezione dai morti ma che non avesse compiuto alcun reato. Nellostesso tempo però non voleva crearsi dei problemi e decise di rimandare ogni decisionea quando fosse arrivato anche <strong>il</strong> tribuno Claudio Lisia.Poi ordinò per <strong>Paolo</strong> la custodia m<strong>il</strong>itaris, che era una forma intermedia tra la custodiapubblica, con reclusione in cella comune, e la custodia libera ossia gli arresti domic<strong>il</strong>iari.Questo tipo di custodia prevedeva la residenza in una comoda cella o inuna casa privata, la possib<strong>il</strong>ità di ricevere liberamente delle persone, di scrivere, eanche di uscire col polso destro incatenato al braccio sinistro di una guardia.Felice, secondo marito della diciassettenne Drus<strong>il</strong>la della famiglia di Erode e sua terzamoglie, volle su sua richiesta incontrare privatamente <strong>Paolo</strong> che parlò loro di Gesù,giustizia, continenza e giudizio futuro spaventandoli, loro libertini. Allora Felicedisse:25Per <strong>il</strong> momento puoi andare; ti farò chiamare di nuovo quando ne avrò <strong>il</strong>tempo. 26 Sperava frattanto che <strong>Paolo</strong> gli avrebbe dato del denaro; per questoabbastanza spesso lo faceva chiamare e conversava con lui. (At. 24)L’aver sentito parlare di collette gli fece sperare che potesse lucrare da <strong>Paolo</strong> qualcosae questo era <strong>il</strong> vero motivo per cui lo mandava continuamente a chiamare. Trascorsidue anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo e un po’ per dimostrarebenevolenza verso i Giudei e un po’ per dispetto non emise alcun verdetto e lasciò<strong>Paolo</strong> in prigione.Anche con Festo i Giudei tentarono di trasferire <strong>il</strong> luogo del giudizio a Gerusalemme69


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>per uccidere <strong>Paolo</strong> durante i trasferimenti, ma lui rimase irremovib<strong>il</strong>e e <strong>il</strong> processo sitenne a Cesarea. Questo fu copia del precedente con le stesse accuse e senza prove.<strong>Paolo</strong> ribatté di non aver commesso alcuna colpa, né contro la legge dei Giudei, nécontro <strong>il</strong> Tempio, né contro Cesare. La conclusione fu che Festo, per fare un favore aiGiudei, chiese a <strong>Paolo</strong> se volesse farsi giudicare a Gerusalemme ma lui rispose così:10Mi trovo davanti al tribunale di Cesare, qui mi si deve giudicare. Ai Giudeinon ho fatto alcun torto, come anche tu sai perfettamente. 11 Se dunque sonoin colpa e ho commesso qualche cosa che meriti la morte, non rifiuto di morire;ma se nelle accuse di costoro non c'è nulla di vero, nessuno ha <strong>il</strong> potere di consegnarmia loro. Io mi appello a Cesare.12Allora Festo, dopo aver conferito con <strong>il</strong> consiglio, rispose:Ti sei appellato a Cesare, a Cesare andrai.E così Festo fu contento di avere trovato <strong>il</strong> modo di risolvere la situazione senz<strong>ad</strong>anno per lui.Berenice ed Agrippa ascoltano <strong>Paolo</strong> – Nikolai BodarevskyNel frattempo giunsero a Cesarea <strong>il</strong> re Agrippa <strong>II</strong> e Berenice, figli ambedue diAgrippa I con relazioni incestuose e vita dissoluta. Berenice dopo cinque maritipoi si invaghirà del generale Tito, distruttore del Tempio di Gerusalemme cheraggiungerà nel 79 a Roma quando salì al potere alla morte del p<strong>ad</strong>re Vespasiano.Agrippa dopo avere saputo di <strong>Paolo</strong> chiese a Festo:22Vorrei anch'io ascoltare quell'uomo! Domani, rispose, lo potrai ascoltare.23Il giorno dopo, Agrippa e Berenìce vennero con gran pompa ed entrarononella sala dell'udienza, accompagnati dai tribuni e dai citt<strong>ad</strong>ini più in vista; perordine di Festo fu fatto entrare anche <strong>Paolo</strong>. 24 Allora Festo disse:Re Agrippa e citt<strong>ad</strong>ini tutti qui presenti con noi, voi avete davanti agli occhi co-70


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>lui sul conto del quale tutto <strong>il</strong> popolo dei Giudei si è appellato a me, in Gerusalemmee qui, per chiedere a gran voce che non resti più in vita. 25 Io però mi sonoconvinto che egli non ha commesso alcuna cosa meritevole di morte ed essendosiappellato all'imperatore ho decisodi farlo partire. 26 Ma sul suo contonon ho nulla di preciso da scrivere al sovrano;per questo l'ho condotto davantia voi e soprattutto davanti a te, o re A-grippa, per avere, dopo questa udienza,qualcosa da scrivere. 27 Mi sembra assurdoinfatti mandare un prigioniero,senza indicare le accuse che si muovonocontro di lui. (At.25)1Agrippa disse a <strong>Paolo</strong>: Ti è concesso diparlare a tua difesa.Allora <strong>Paolo</strong>, stesa la mano, si difese così:2Mi considero fortunato, o re Agrippa, dipotermi discolpare da tutte le accuse dicui sono incriminato dai Giudei, oggi quidavanti a te, 3 che conosci a perfezionetutte le usanze e questioni riguardanti iL'imperatore TitoGiudei. Perciò ti prego di ascoltarmi conpazienza. 4 La mia vita fin dalla mia giovinezza, vissuta tra <strong>il</strong> mio popolo e a Gerusalemme,la conoscono tutti i Giudei; 5 essi sanno pure da tempo, se voglionorenderne testimonianza, che, come fariseo, sono vissuto nella setta più rigid<strong>ad</strong>ella nostra religione.6Ed ora mi trovo sotto processo a causa della speranza nella promessa fatt<strong>ad</strong>a Dio ai nostri p<strong>ad</strong>ri, 7 e che le nostre dodici tribù sperano di vedere compiuta,servendo Dio notte e giorno con perseveranza. Di questa speranza, o re, sonoora incolpato dai Giudei! 8 Perché è considerato inconcepib<strong>il</strong>e fra di voi che Diorisusciti i morti? 9 Anch'io credevo un tempo mio dovere di lavorare attivamentecontro <strong>il</strong> nome di Gesù <strong>il</strong> Nazareno, 10 come in realtà feci a Gerusalemme;molti dei fedeli li rinchiusi in prigione con l'autorizzazione avuta dai sommi sacerdotie, quando venivano condannati a morte, anch'io ho votato contro di loro.[…] ( At.26)e <strong>Paolo</strong> dopo aver ancora una volta insistito circa la resurrezione dei morti,raccontò la sua conversione, la sua attività rivolta ai giudei e ai gent<strong>il</strong>i, e concluse:21Per queste cose i Giudei mi assalirono nel tempio e tentarono di uccidermi.24<strong>Me</strong>ntr'egli parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse:71


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Sei pazzo, <strong>Paolo</strong>; la troppa scienza ti ha dato al cervello!25E <strong>Paolo</strong>:Non sono pazzo, eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge. 26 Ilre è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso cheniente di questo gli sia sconosciuto, poiché non sono fatti acc<strong>ad</strong>uti in segreto.27Credi, o re Agrippa, nei profeti? So che ci credi.28E Agrippa a <strong>Paolo</strong>: Per poco non mi convinci a farmi cristiano!30Si alzò allora <strong>il</strong> re e con lui <strong>il</strong> governatore, Berenìce, e quelli che avevano presoparte alla seduta 31 e avviandosi conversavano insieme e dicevano:Quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o le catene.32E Agrippa disse a Festo: Costui poteva essere rimesso in libertà, se non si fosseappellato a Cesare.Così si chiuse la lunga contesa con i giudei, anche se è vero che <strong>Paolo</strong> rimase prigioniero,ma l’aver portato la sede del processo a Roma, di fatto li escluse.9.2 Il viaggio a RomaEra la fine dell’estate dell’anno 60. Questo non era <strong>il</strong> tipo di viaggio che <strong>Paolo</strong> avrebbevoluto fare per andare a Roma, ma comunque raggiungerla era nei suoi progettie lui pensò questo essere <strong>il</strong> volere della Provvidenza che gli permise di arrivarci senzaoffendere quelli che avevano seminato prima di lui. Così Luca racconta la loro partenza:72


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>1Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l'Italia, consegnarono <strong>Paolo</strong>, insieme<strong>ad</strong> alcuni altri prigionieri, a un centurione di nome Giulio della coorte Augusta.2 Salimmo su una nave di Adramitto, che stava per partire verso i portidella provincia d'Asia e salpammo, avendo con noi Aristarco, un Macèdone diTessalonica. 3 Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone e Giulio, con gesto corteseverso <strong>Paolo</strong>, gli permise di recarsi dagli amici e di riceverne le cure.Dal racconto si apprende che <strong>Paolo</strong> viaggiava con altri prigionieri e aveva: qualcheproblema di salute e un buon rapporto col centurione che gli riserverà un trattamentodi favore, gli salverà la vita e gli permise di portare con sé Luca e Artistarco.Verso la fine dell’estate la navigazione per le piccole navi era pericolosa e cessavaquasi del tutto da novembre a marzo, periodo chiamato del mare chiuso. In questoperiodo navigavano quasi solo i pirati. La rotta non era diretta ma cercava di costeggiarel’Anatolia e le isole per ripararsi dai venti prima di attraversare <strong>il</strong> <strong>Me</strong>diterraneo.Non c’erano servizi regolari di collegamento con Roma ma si ut<strong>il</strong>izzavano le navidisponib<strong>il</strong>i per passare da un porto a un altro secondo <strong>il</strong> migliore itinerario possib<strong>il</strong>e.La prima nave scelta per iniziare <strong>il</strong> viaggio era diretta verso nord <strong>ad</strong> Adramitto nellaTro<strong>ad</strong>e e prevedeva di sostare in vari porti dove si sarebbe potuta trovare una navediretta in Italia.4Salpati di là, navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari 5 e, attraversato<strong>il</strong> mare della C<strong>il</strong>icia e della Panf<strong>il</strong>ia, giungemmo a Mira di Licia. 6 Qui<strong>il</strong> centurione trovò una nave di Alessandria in partenza per l'Italia e ci fece salirea bordo.Si trattava di una nave oneraria, ossia dedicata al trasporto delle merci, in questocaso grano, larga, corta e a due alberi. Sia per <strong>il</strong> carico, sia per i numerosi passeggerie sia per i venti contrari viaggiava molto lentamente:7Navigammo lentamente parecchi giorni, giungendo a fatica all'altezza di Cnido.Poi, siccome <strong>il</strong> vento non ci permetteva di approdare, prendemmo a navigareal riparo di Creta, dalle parti di Salmone, 8 e costeggiandola a fatica giungemmoin una località chiamata Buoni Porti, vicino alla quale era la città diLasèa.9Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la navigazionepoiché era già passata la festa dell'Espiazione (Kippur che c<strong>ad</strong>e tra fine settembree inizio ottobre), <strong>Paolo</strong> li ammoniva dicendo:10Vedo, o uomini, che la navigazione comincia a essere di gran rischio e di moltodanno non solo per <strong>il</strong> carico e per la nave, ma anche per le nostre vite.9.3 Il naufragioIl porto di Creta in cui erano approdati era sicuro ma scomodo e <strong>il</strong> più comodo portocretese di Fenice distava 65 km e sembrava una piccola imprudenza raggiungerlocon meno di una giornata di navigazione.73


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>11Il centurione però dava più ascolto al p<strong>il</strong>ota e al capitano della nave che alleparole di <strong>Paolo</strong>. 12 E poiché quel porto era poco <strong>ad</strong>atto a trascorrervi l'inverno, ipiù furono del parere di salpare di là nella speranza di andare a svernare a Fenice,un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale. 13 Appena cominciò asoffiare un leggero scirocco, convinti di potere ormai realizzare <strong>il</strong> progetto, levaronole ancore e costeggiavano da vicino Creta. 14 Ma dopo non molto temposi scatenò contro l'isola un vento d'uragano, detto allora Euroaqu<strong>il</strong>one.15La nave fu travolta nel turbine e, non potendo più resistere al vento, abbandonatiin sua balìa, andavamo alla deriva. 16 <strong>Me</strong>ntre passavamo sotto un isolottochiamato Càudas, a fatica riuscimmo a p<strong>ad</strong>roneggiare la scialuppa; 17 latirarono a bordo e <strong>ad</strong>operarono gli attrezzi per fasciare di gomene la nave.Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono <strong>il</strong> galleggiante e siandava così alla deriva. 18 Sbattuti violentemente dalla tempesta, <strong>il</strong> giorno seguentecominciarono a gettare a mare <strong>il</strong> carico; 19 <strong>il</strong> terzo giorno con le propriemani buttarono via l'attrezzatura della nave. 20 Da vari giorni non comparivanopiù né sole, né stelle e la violenta tempesta continuava a infuriare, per cui ognisperanza di salvarci sembrava ormai perduta. 21 Da molto tempo non si mangiava,quando <strong>Paolo</strong>, alzatosi in mezzo a loro, disse:Sarebbe stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare da Creta; avresteevitato questo pericolo e questo danno. 22 Tuttavia ora vi esorto a non perdervidi coraggio, perché non ci sarà alcuna perdita di vite in mezzo a voi, ma solodella nave. 23 Mi è apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengoe che servo, 24 dicendomi:Non temere, <strong>Paolo</strong>; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fattograzia di tutti i tuoi compagni di navigazione.25Perciò non perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverrà comemi è stato annunziato. 26 Ma è inevitab<strong>il</strong>e che andiamo a finire su qualche isola.27Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell'Adriatico,verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una qualcheterra si avvicinava. 28 Gettato lo scandaglio, trovarono venti braccia (37 metri);dopo un breve intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono quindici braccia.29Nel timore di finire contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, a-spettando con ansia che spuntasse <strong>il</strong> giorno. 30 Ma poiché i marinai cercavanodi fuggire dalla nave e già stavano calando la scialuppa in mare, col pretestodi gettare le ancore da prora, <strong>Paolo</strong> (l’unico <strong>ad</strong> accorgersi del tentativo di fuga)disse al centurione e ai soldati:31Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo.32Allora i soldati recisero le gomene della scialuppa e la lasciarono c<strong>ad</strong>ere inmare. 33 Finché non spuntò <strong>il</strong> giorno, <strong>Paolo</strong> esortava tutti a prendere cibo:Oggi è <strong>il</strong> quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender74


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>nulla. 34 Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la vostra salvezza.Neanche un capello del vostro capo andrà perduto.35Ciò detto, prese <strong>il</strong> pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciòa mangiare. 36 Tutti si sentirono rianimati, e anch'essi presero cibo. 37 Eravamocomplessivamente sulla nave duecentosettantasei persone. 38 Quando si furonorifoc<strong>il</strong>lati, alleggerirono la nave, gettando <strong>il</strong> frumento in mare. 39 Fattosigiorno non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono un'insenaturacon spiaggia e decisero, se possib<strong>il</strong>e, di spingere la nave verso di essa.40Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al tempo stesso allentaronoi legami dei timoni e spiegata al vento la vela maestra, mossero verso laspiaggia.41Ma incapparono in una secca e la nave vi si incagliò; mentre la prua arenatarimaneva immob<strong>il</strong>e, la poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delleonde. 42 I soldati pensarono allora di uccidere i prigionieri, perché nessunosfuggisse gettandosi a nuoto, 43 ma <strong>il</strong> centurione, volendo salvare <strong>Paolo</strong>, impedìloro di attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per primi quelliche sapevano nuotare e raggiunsero la terra; 44 poi gli altri, chi su tavole, chi sualtri rottami della nave. E così tutti poterono mettersi in salvo a terra. (At.27)9.4 Inverno a MaltaCosì la loro imprudenzacostò molto loro carapoiché invece di percorrerecirca 65 km inmeno di un giorno dinavigazione, navigaronodue settimane nellatempesta percorrendooltre 700 km, e per dipiù persero la nave e <strong>il</strong>suo carico.Luca riprende così <strong>il</strong>suo racconto:1Una volta in salvo,venimmo a sapere che l'isola si chiamava <strong>Me</strong>lita (Malta).Nave romana da carico - (onerariae)Il nome dell’isola è di origine punica e <strong>il</strong> luogo dove sbarcarono è stato identificatonella baia di san <strong>Paolo</strong>.Gli abitanti parlavano un dialetto fenicio, lingua imparentata con l’ebraico per cuinon fu diffic<strong>il</strong>e intendersi. Così <strong>Paolo</strong> ancora una volta iniziò l’evangelizzazione diuna nuova terra.2Gli indigeni ci trattarono con rara umanità; ci accolsero tutti attorno a un75


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>gran fuoco, che avevano acceso perché era sopraggiunta la pioggia ed erafreddo (era l’inizio di novembre).3<strong>Me</strong>ntre <strong>Paolo</strong> raccoglieva un fascio di sarmenti e lo gettava sul fuoco, una vipera,risvegliata dal calore, lo morse a una mano. 4 Al vedere la serpe penderglidalla mano, gli indigeni dicevano tra loro: Certamente costui è un assassino,se, anche scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere.Baia san <strong>Paolo</strong> - MaltaMa egli scosse la serpe nel fuoco e non ne patì alcun male. 6 Quella gente si a-spettava di vederlo gonfiare e c<strong>ad</strong>ere morto sul colpo, ma, dopo avere moltoatteso senza vedere succedergli nulla di straordinario, cambiò parere e dicevache era un dio.7Nelle vicinanze di quel luogo c'era un terreno appartenente al primo dell'isola,chiamato Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni.8Avvenne che <strong>il</strong> p<strong>ad</strong>re di Publio dovette mettersi a letto colpito da febbri e d<strong>ad</strong>issenteria; <strong>Paolo</strong> l'andò a visitare e dopo aver pregato gli impose le mani e loguarì.9Dopo questo fatto, anche gli altri isolani che avevano malattie accorrevano evenivano sanati; 10 ci colmarono di onori e al momento della partenza ci rifornironodi tutto <strong>il</strong> necessario.76


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>10 <strong>Paolo</strong> a RomaLuca negli atti continua <strong>il</strong> racconto:11Dopo tre mesi salpammo su una nave di Alessandria che aveva svernato nell'isola,recante l'insegna dei Diòscuri (i gemelli Càstore e Pollùce figli di Giove).12Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni 13 e di qui, costeggiando,giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomaniarrivammo a Pozzuoli. 14 Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono arestare con loro una settimana.Questo incontro mostra quanto grande fosse la popolarità di <strong>Paolo</strong> anche in terre incui lui non era mai stato. Poi partirono via terra alla volta di Roma, allora grande metropoliabitata da 2 m<strong>il</strong>ioni di persone.10.1 Arrivo a RomaA Pozzuoli, allora chiamata Dicearchia, dove <strong>Paolo</strong> si fermò sette giorni per <strong>il</strong> riposoe <strong>il</strong> rifornimento della scorta, c’erano numerosi e facoltosi ebrei, alcuni dei qualipassati al cristianesimo, che lo accolsero e avvertirono i fratelli di Roma perché si affrettasseroa venirgli incontro sulla via Appia.15I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro diAppio e alle Tre Taverne. <strong>Paolo</strong>, al vederli rese grazie a Dio e prese coraggio.La località Tre Taverne distavapoco meno di 50 km da Roma.Era un posto di sosta molto notoper i viaggiatori provenienti dalsud e vicino al Foro di Appio postoai bordi della palude pontina dovearrivava un canale navigab<strong>il</strong>e(decemnovium) che partiva daAnxur (Terracina) e permetteva diviaggiare su barca, come probab<strong>il</strong>mentefece <strong>Paolo</strong>. Poi proseguironosulla via Appia probab<strong>il</strong>mentesino Arriccia sui Colli Albanida dove nell’anno 61 <strong>Paolo</strong> videper la prima volta Roma.Da lì scesero alla porta, poi chiamat<strong>ad</strong>i san Sebastiano, fu consegnatoai pretoriani che lo portaronoal Castro Pretorio dov’eraprefetto Afranio Burro amico diSeneca. Mancava però l’atto diaccusa (elogium) di Porcio Festo, finito in fondo al mare nel naufragio, per cui bastò77


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>la presentazione del centurione Giulio, sicuramente benevolo nei confronti <strong>Paolo</strong>,che gli permise di ottenere la custodia m<strong>il</strong>itaris che gli consentì 16 di abitare per suoconto con un soldato di guardia.17Dopo tre giorni, egli convocò a sé i più in vista tra i Giudei e venuti che furono,disse loro:Fratelli, senza aver fatto nulla contro <strong>il</strong> mio popolo e contro le usanze dei p<strong>ad</strong>ri,sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato in mano dei Romani.18Questi, dopo avermi interrogato, volevano r<strong>il</strong>asciarmi, non avendo trovato inme alcuna colpa degna di morte. 19 Ma continuando i Giudei a opporsi, sonostato costretto <strong>ad</strong> appellarmi a Cesare, senza intendere con questo muovereaccuse contro <strong>il</strong> mio popolo. 20 Ecco perché vi ho chiamati, per vedervi e parlarvi,poiché è a causa della speranza d'Israele che io sono legato da questa catena.21 Essi gli risposero:Noi non abbiamo ricevuto nessuna lettera sul tuo conto dalla Giudea né alcunodei fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te. 22 Ci sembra bene tuttaviaascoltare da te quello che pensi; di questa setta infatti sappiamo che trova dovunqueopposizione.Evidentemente non era così noto tra i giudei come lo era tra i cristiani anche perchéi giudei fanatici non avevano pensato che <strong>Paolo</strong> potesse arrivare sino Roma e lì potessepredicare ancora la sua dottrina.23E fissatogli un giorno, vennero in molti da lui nel suo alloggio; egli dal mattinoalla sera espose loro accuratamente, rendendo la sua testimonianza, <strong>il</strong> regnodi Dio, cercando di convincerli riguardo a Gesù, in base alla Legge di Mosèe ai Profeti. 24 Alcuni <strong>ad</strong>erirono alle cose da lui dette, ma altri non vollero credere25 e se ne andavano discordi tra loro, mentre <strong>Paolo</strong> diceva questa sola frase:Ha detto bene lo Spirito Santo, per bocca del profeta Isaia, ai nostri p<strong>ad</strong>ri: 26 Vàda questo popolo e dì loro: Udrete con i vostri orecchi, ma non comprenderete;guarderete con i vostri occhi, ma non vedrete. 27 Perché <strong>il</strong> cuore di questo popolosi è indurito: e hanno ascoltato di mala voglia con gli orecchi; hanno chiuso <strong>il</strong>oro occhi per non vedere con gli occhi non ascoltare con gli orecchi, non comprenderenel loro cuore e non convertirsi, perché io li risani. 28 Sia dunque notoa voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani ed essi l'ascolteranno!30<strong>Paolo</strong> trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione e accoglievatutti quelli che venivano a lui, 31 annunziando <strong>il</strong> regno di Dio e insegnandole cose riguardanti <strong>il</strong> Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.Termina così <strong>il</strong> raccolto di Luca negli Atti degli Apostoli e le altre notizie su <strong>Paolo</strong> si78


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>sono potute desumere dalle sue lettere e da qualche scritto, non sempre di sicuraattendib<strong>il</strong>ità, da cui con buona approssimazione si è riusciti a conoscere la sua popolaritàe <strong>il</strong> ruolo importante che svolse a Roma malgr<strong>ad</strong>o le molte difficoltà.Era l’anno 61, a Roma regnava Nerone e lui doveva avere più di 50 anni.10.2 La prima prigionia romana e l’assoluzioneDopo che fu arrivatauna copia dell’elogium,si tenne <strong>il</strong> processo cheterminò nel 63 conl’assoluzione di <strong>Paolo</strong>dovuta: all’inconsistenz<strong>ad</strong>elle prove per la leggeromana non ancora ost<strong>il</strong>eal cristianesimo; alrapporto del centurione;e alla mancanza degliaccusatori.Questo periodo di custodiam<strong>il</strong>itaris gli permisedi continuareIl Foro Romanol’evangelizzazione ma gliimpedì <strong>il</strong> lavoro manuale, le dispute nelle sinagoghe e nei luoghi pubblici e lo obbligòa dipendere dagli aiuti dei fratelli delle varie comunità da lui fondate in oriente, primifra tutti i f<strong>il</strong>ippesi tra cui la buona Lidia, imitando anche in questo Gesù aiutatodalle pie donne.Le riunioni furono tenute nel suo alloggio, che divenne presto <strong>il</strong> centro della spiritualitàcristiana di Roma. Le prime riunioni si rivolsero ai giudei che, viste le numeroseconversioni di pagani, cominciarono a formulare false accuse contro <strong>Paolo</strong> e i cristianiche col tempo portarono alla loro persecuzione come ricorderà poi ClementeRomano. Ma anche altri a Roma predicavano <strong>il</strong> Cristo, alcuni dei quali in polemicacon <strong>Paolo</strong> come scrive ai F<strong>il</strong>ippesi:12Desidero che sappiate, fratelli, che le mie vicende si sono volte piuttosto avantaggio del Vangelo, 13 al punto che in tutto <strong>il</strong> pretorio e dovunque si sa chesono in catene per Cristo; 14 in tal modo la maggior parte dei fratelli, incoraggiatinel Signore dalle mie catene, ardiscono annunziare la parola di Dio conmaggior zelo e senza timore alcuno. 15 Alcuni, è vero, predicano Cristo ancheper invidia e spirito di contesa, ma altri con buoni sentimenti. 16 Questi lo fannoper amore, sapendo che sono stato posto per la difesa del Vangelo; 17 quelli invecepredicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure, pensandodi aggiungere dolore alle mie catene. 18 Ma questo che importa? Purché in ogni79


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegroe continuerò a rallegrarmene. 19 So infatti che tutto questo servirà alla miasalvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo,20secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò confuso; anzinella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel miocorpo, sia che io viva sia che io muoia. 21 Per me infatti <strong>il</strong> vivere è Cristo e <strong>il</strong> morireun gu<strong>ad</strong>agno.(F<strong>il</strong>.1)Nella stessa lettera c’è anche un accenno alla presenza di cristiani della stessa corteimperiale, la casa di Cesare.Tra i vecchi amici che lo incontrano, compaiono oltre a Luca e Aristarco che lo avevanoaccompagnato nel viaggio a Roma, anche Marco, Timoteo, Tichico, Epafrodito,Epafra e Dema che manifestavano le preoccupazioni delle comunità da lui fondate.Lui cercò di consolarli con alcune lettere, con l’invio di suoi incaricati e poi, dopo lasua liberazione, anche di persona.10.3 Lettera a F<strong>il</strong>emoneQuesta lettera tratta di Osimo, uno schiavo fuggito dopo aver fatto un furto dalla cas<strong>ad</strong>el suo p<strong>ad</strong>rone F<strong>il</strong>emone a Colossi. Se fosse stato catturato gli avrebbero marchiatouna F sulla fronte per far conoscere a tutti che era un fugitivus e sarebbe statomandato ai lavori forzati o giustiziato. Lui si presentò a <strong>Paolo</strong>, che sapeva amicodel suo p<strong>ad</strong>rone e gli chiese aiuto. Dopo averlo tenuto al suo servizio per qualchetempo e averlo convertito, alla prima occasione lo rispedisce al suo p<strong>ad</strong>rone accompagnatoda Tichico e da una breve lettera scritta di suo pugno in cui dice:1<strong>Paolo</strong>, prigioniero di Cristo Gesù, e <strong>il</strong> fratello Timòteo al nostro caro collaboratoreF<strong>il</strong>èmone, 2 alla sorella Appia, <strong>ad</strong> Archippo nostro compagno d'armi e allacomunità che si r<strong>ad</strong>una nella tua casa […] 8 pur avendo in Cristo piena libertà dicomandarti ciò che devi fare, 9 preferisco pregarti in nome della carità, cosìqual io sono, <strong>Paolo</strong>, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù; 10 ti pregodunque per <strong>il</strong> mio figlio, che ho generato in catene, 11 Onesimo, quello che ungiorno ti fu inut<strong>il</strong>e, ma ora è ut<strong>il</strong>e a te e a me. 12 Te l'ho rimandato, lui, <strong>il</strong> miocuore. 13 Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tuanelle catene che porto per <strong>il</strong> Vangelo. 14 Ma non ho voluto far nulla senza <strong>il</strong> tuoparere, perché <strong>il</strong> bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo.15 Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessiper sempre; 16 non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, comeun fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia comeuomo, sia come fratello nel Signore. 17 Se dunque tu mi consideri come amico,accogl<strong>il</strong>o come me stesso. 18 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore,metti tutto sul mio conto. 19 Lo scrivo di mio pugno, io, <strong>Paolo</strong>: pagherò io stesso.Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te stesso!<strong>Paolo</strong> non è un rivoluzionario e la sua logica è quella della carità: ti ha rubato? Pa-80


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>gherò io per lui. È uno schiavo fuggito? Ora ti ritorna fratello. Era schiavo? Ora puòdivenire libero come io ho liberato te.10.4 Lettera ai colossesiA Colossi <strong>Paolo</strong> non era mai stato e pertanto approfittò di Tichico per inviare anchea quella comunità e a quella della vicina Laodicea, questa lettera. Aveva sentito Efratariferirgli di dispute promosse da convertiti frigi, per natura portati a f<strong>il</strong>osofare, eda dottori giudei, sostenitori di una pratica meno rigida di quella di Gerusalemme.Essi sostenevano l’importanza del ruolo degli angeli, forse definito Pienezza, chesminuiva <strong>il</strong> ruolo di Cristo e poteva allontanare dal cristianesimo. A loro rispondeprima di tutto affermando <strong>il</strong> primato di Cristo15Egli è immagine del Dio invisib<strong>il</strong>e, generato prima di ogni creatura; 16 poichéper mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sullaterra, quelle visib<strong>il</strong>i e quelle invisib<strong>il</strong>i: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà.Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. (Col.1)poi prima sottolinea <strong>il</strong> suo affetto per loro:1Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo sostenere per voi, perquelli di Laodicèa e per tutti coloro che non mi hanno mai visto di persona,2perché i loro cuori vengano consolati e così, strettamente congiunti nell'amore,essi acquistino in tutta la sua ricchezza la piena intelligenza, e giungano apenetrare nella perfetta conoscenza del mistero di Dio, cioè Cristo, 3 nel qualesono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza.4Dico questo perché nessuno v’inganni con argomenti seducenti, 5 perché, anchese sono lontano con <strong>il</strong> corpo, sono tra voi con lo spirito e gioisco al vederela vostra condotta ordinata e la saldezza della vostra fede in Cristo.6Camminate dunque nel Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, 7 ben r<strong>ad</strong>icatie fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondandonell'azione di grazie.poi invita a non farsi ingannare:8B<strong>ad</strong>ate che nessuno v’inganni con la sua f<strong>il</strong>osofia e con vuoti raggiri ispiratialla tr<strong>ad</strong>izione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. IlCristo, unico vero capo degli uomini e degli angeli 9 È in Cristo che abita corporalmentetutta la pienezza della divinità, 10 e voi avete in lui parte alla sua pienezza,di lui cioè che è <strong>il</strong> capo di ogni Principato e di ogni Potestà.16Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo afeste, a nov<strong>il</strong>uni e a sabati […] 18 compiacendosi in pratiche di poco conto e nellavenerazione degli angeli, seguendo le proprie pretese visioni, gonfio di vanoorgoglio nella sua mente carnale, 20 […] perché lasciarvi imporre […] 22 Tuttecose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamentidi uomini! 23 Queste cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata81


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>dere idonei i fratelli a compiere <strong>il</strong> ministero,l’uomo nuovo:22dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompedietro le passioni ingannatrici 23 e dovete rinnovarvi nello spirito dellavostra mente 24 e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia enella santità vera. 25 Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità alproprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Nell'ira, non peccate;non tramonti <strong>il</strong> sole sopra la vostra ira, 27 e non date occasione al diavolo.28Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamentecon le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. 29 Nessunaparola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone chepossano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano.30E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per <strong>il</strong>giorno della redenzione. 31 Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamoree maldicenza con ogni sorta di malignità. 32 Siate invece benevoli gli uni versogli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voiin Cristo.2e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato sestesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. 3 Quanto alla fornicazionee a ogni specie d’impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, comesi <strong>ad</strong>dice a santi; 4 lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità:cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! 5 Perché, sappiatelobene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolatri - avrà parteal regno di Cristo e di Dio.18E non ubriacatevi di vino, <strong>il</strong> quale porta alla sfrenatezza22Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 23 <strong>il</strong> marito infatti è capodella moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è <strong>il</strong> salvatore delsuo corpo. 24 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli sianosoggette ai loro mariti in tutto. 25 E voi, mariti, amate le vostre mogli, comeCristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei,31Per questo l'uomo lascerà suo p<strong>ad</strong>re e sua m<strong>ad</strong>re e si unirà alla sua donna e idue formeranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; lo dico in riferimentoa Cristo e alla Chiesa! 33 Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami lapropria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso <strong>il</strong> marito. (Ef.5)1Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. 2 Onoratuo p<strong>ad</strong>re e tua m<strong>ad</strong>re: è questo <strong>il</strong> primo comandamento associato a unapromessa: 3 perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra. 4 E voi,p<strong>ad</strong>ri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplin<strong>ad</strong>el Signore.5Schiavi, obbedite ai vostri p<strong>ad</strong>roni secondo la carne con timore e tremore, con83


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>semplicità di spirito, come a Cristo, 6 e non servendo per essere visti, come perpiacere agli uomini, ma come servi di Cristo, compiendo la volontà di Dio dicuore, 7 prestando servizio di buona voglia come al Signore e non come a uomini.8 Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo sia libero, riceverà dal Signoresecondo quello che avrà fatto di bene. 9 Anche voi, p<strong>ad</strong>roni, comportatevi allostesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che perloro come per voi c'è un solo Signore nel cielo, e che non v'è preferenza di personepresso di lui.20del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezzacome è mio dovere. (Ef.6)10.6 Lettera ai f<strong>il</strong>ippesiRoma imperialeEpafrodito era venuto a Roma per portare l’aiuto dei f<strong>il</strong>ippesi, i primi cristiani europeiconvertiti da <strong>Paolo</strong>, ma qui fu colto da gravissima malattia che lo portò vicino allamorte e lo obbligò a una lunga convalescenza. Ma finalmente si rimise in salute èpoté ritornare a F<strong>il</strong>ippi con una lettera di <strong>Paolo</strong>.Il processo sta per concludersi, <strong>Paolo</strong> è convinto di essere assolto e di poter tornarea visitarli ma intanto ringrazia per gli aiuti che ha ricevuto, manifesta loro <strong>il</strong> suo affettoe li esorta all’unità e alla santità. C’è anche un breve sollecitazione a due donne:Evodia e Sybtyche di porre fine, magari con l’aiuto di Syzygo, a un’antica ruggine.84


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>11 Ultimi anni e la morteSiamo nel 63, terminato <strong>il</strong> primo processo con l’assoluzione, riacquista la sua libertàdi movimento ma non essendoci più l’opera di Luca <strong>ad</strong> annotare gli avvenimenti, laricostruzione dei viaggi è affidata a testimonianze successive alcune incerte e altreinvece sicure.11.1 Viaggio in SpagnaEra questo un vecchio progetto di <strong>Paolo</strong> ma non c’è alcuna certezza che fosse maistato in Spagna. Una possib<strong>il</strong>ità è che vi si fosse recato via mare nel 63 e vi rimanessesolo qualche mese per ritornare poi a Roma, dove ritrovò Luca che stava terminandola stesura degli Atti, per poi ripartire per l’oriente.Ma c’è anche una tr<strong>ad</strong>izione del <strong>II</strong>I secolo riportata sugli Atti del martirio di San Fruttuoso,<strong>il</strong> più antico documento iberico di contenuto cristiano, che afferma che <strong>Paolo</strong>arrivò nell'antica Tarraco, oggi Tarragona in Catalogna e allora la più importante cittàspagnola, mentre la I lettera di Clemente, parla di un viaggio al limite dell'Occidente,ossia in Spagna, e le altre fonti del I e <strong>II</strong> secolo: <strong>II</strong> lettera di Timoteo, gli Atti diPietro e <strong>il</strong> Canone di Muratori, si limitano <strong>ad</strong> affermare genericamente che la visitò.Un’ipotesi interessante fa riferimento alla Legge penale romana che prevedeva l<strong>ad</strong>eportatio o relegatio con la perdita dei propri beni e la possib<strong>il</strong>e perdita della citt<strong>ad</strong>inanzache fu applicata ai due figli di Erode, Archelao e Antipa, quando vennero es<strong>il</strong>iatiuno in Gallia e l’altro in Spagna. In questo caso Tarraco capitale commerciale eamministrativa e porto di collegamento con Roma, avrebbe avuto molte possib<strong>il</strong>ità85


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>di essere stata <strong>il</strong> luogo in cui <strong>Paolo</strong> avrebbe potuto essere stato es<strong>il</strong>iato.Comunque pur non essendo certa la venuta di <strong>Paolo</strong> a Tarragona, ci sono indicazioniche fanno pensare lì ci fu una fondazione apostolica poiché nel 259, quando per lapersecuzione di Valeriano e Galliano furono martirizzati <strong>il</strong> vescovo Fruttuoso e i duediaconi Augurio ed Eulogio, la comunità era già ben strutturata e missionaria comeraccontano gli Atti del loro martirio.11.2 L’incendio di RomaNella storia delle persecuzioni ai cristiani, un posto di r<strong>il</strong>ievo l’hanno <strong>il</strong> terrib<strong>il</strong>e incendiodi Roma e l’imperatore Nerone. Publio o Gaio Cornelio Tacito (55–120), storicoromano tra i più importanti dell'antichità, racconta l’incendio di Roma del 64 sugliAnnales:Si verificò poi un disastro, non si sa se accidentale o per dolo dell'imperatore, <strong>il</strong>più grave e atroce toccato alla città a causa di un incendio. Iniziò nella partedel circo contigua ai colli Palatino e Celio, dove <strong>il</strong> fuoco, scoppiato nelle botteghepiene di merci infiammab<strong>il</strong>i, subito divampò, alimentato dal vento, e avvolse<strong>il</strong> circo in tutta la sua lunghezza. Non c'erano palazzi con recinti e protezionio templi circondati da muri o altro che facesse da ostacolo. L'incendio invase,nella sua furia, dapprima <strong>il</strong> piano, poi risalì sulle alture per scendere ancoraverso <strong>il</strong> basso, superando, nella devastazione, qualsiasi soccorso, per lafulmineità del flagello e perché vi si prestavano la città e i vicoli stretti e tortuosicon enormi isolati, di cui era fatta la vecchia Roma. Si aggiungano le grid<strong>ad</strong>i donne atterrite, i vecchi smarriti e i bambini, e chi b<strong>ad</strong>ava a sé e chi pensavaagli altri e trascinava gli invalidi o li aspettava; e chi si precipita e chi indugia,in un intralciogenerale.Spesso, mentre siguardavano alle spalle,erano investiti dal fuocosui fianchi e di fronte,o, se alcuno riuscivaa scampare in luoghivicini, li trovava anch'essiin preda allefiamme, e anche i postiche credevano lontanirisultavano immersinella stessa rovina.Nell'impossib<strong>il</strong>ità, infine,di sapere da cosaIncendio di Romafuggire e dove muovere, si riversano per le vie e si buttano sfiniti nei campi. Alcuni,per aver perso tutti i beni, senza più nulla per campare neanche un gior-86


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>no, altri, per amore dei loro cari rimasti intrappolati nel fuoco, pur potendosalvarsi, preferirono morire. Nessuno osava lottare contro le fiamme per le ripetuteminacce di molti che impedivano di spegnerle, e perché altri appiccavanoapertamente <strong>il</strong> fuoco, gridando che questo era l'ordine ricevuto, sia per potererapinare con maggiore libertà, sia che quell'ordine fosse reale.Nerone, allora <strong>ad</strong> Anzio, rientrò a Roma solo quando <strong>il</strong> fuoco si stava avvicinandoalla residenza, che aveva edificato per congiungere <strong>il</strong> Palazzo con igiardini di <strong>Me</strong>cenate. Non si poté peraltro impedire che fossero inghiottiti dalfuoco <strong>il</strong> Palazzo, la residenza e quanto la circondava. Per prestare soccorso alpopolo, che vagava senza più una dimora, aprì <strong>il</strong> Campo di Marte, i monumentidi Agrippa e i suoi giardini,e fece sorgere baraccheprovvisorie, per dare ricettoa questa massa di gente bisognos<strong>ad</strong>i tutto. Da Ostia edai comuni vicini vennerobeni di prima necessità e <strong>il</strong>prezzo del frumento fu abbassatofino a tre sesterziper moggio. Provvedimentiche, per quanto intesi aconquistare <strong>il</strong> popolo, nonebbero l'effetto voluto, perchéera circolata la voceche, nel momento in cuiRoma era in preda allefiamme, Nerone fosse salitosul palcoscenico del Palazzoa cantare la c<strong>ad</strong>uta di Troia,Damnatio <strong>ad</strong> bestias - <strong>II</strong>I sec. Tunisiaraffigurando in quell'antica sciagura <strong>il</strong> disastro attuale.Si racconta che l'imperatore tentò di alleviare le sofferenze delle vittime, maagli occhi del popolo Nerone, considerato già spregevole, fu subito sospettato,essendo capace di qualsiasi delitto. Allora cercò dei colpevoli a qualunque costoe scelse i cristiani già invisi al popolo romano.Nessuno sforzo umano, nessuna elargizione dell'imperatore o sacrificio agli deiriusciva <strong>ad</strong> allontanare <strong>il</strong> sospetto che si ritenesse lui <strong>il</strong> mandante dell'incendio.Quindi, per far cessare la diceria, Nerone s’inventò dei colpevoli e colpì con penedi estrema crudeltà coloro che, odiati per <strong>il</strong> loro comportamento contro lamorale, <strong>il</strong> popolo chiamava Cristiani.Colui al quale si doveva questo nome, Cristo, nato sotto l'impero di Tiberio, attraverso<strong>il</strong> procuratore Ponzio P<strong>il</strong>ato era stato messo a morte; e quella perico-87


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>losa superstizione, repressasul momento, tornav<strong>ad</strong>i nuovo a manifestarsi,non solo in Giudea,luogo d'origine di quellasciagura, ma anche aRoma, dove confluisce esi celebra tutto ciò ched'atroce e vergognosogiunge da ogni parte delmondo.Quindi dapprima furonoarrestati coloro che confessavano,in seguito,grazie alle testimonianzedei primi, fu dichiaratocolpevole un gran numerodi persone non tantoNeroneper <strong>il</strong> crimine di incendio, quanto per odio nei confronti del genere umano. Efurono aggiunti anche scherni per coloro che erano destinati a morire, che, conla schiena ricoperta di belve, morissero d<strong>il</strong>aniati dai cani, o che fossero crocefissio dati alle fiamme e, tramontato <strong>il</strong> sole, ut<strong>il</strong>izzati come torce notturne. Perquello spettacolo Nerone aveva offerto i suoi giardini e allestiva uno spettacoloal circo, confuso fra la folla in abito da auriga o salendo su una biga. Quindi,benché le punizioni fossero rivolte contro colpevoli e uomini che si meritavanol'estremo supplizio, sorgeva una certa compassione nei loro confronti, come sei castighi non fossero stati inflitti per <strong>il</strong> bene pubblico, ma per s<strong>ad</strong>ismo di un solouomo.11.3 L’ost<strong>il</strong>ità verso i cristianiA quell’epoca gli ebrei erano circa <strong>il</strong> 10% della popolazione dell’impero, la maggioranz<strong>ad</strong>i loro viveva fuori della Palestina e a Roma erano al massimo <strong>il</strong> 3% della popolazione.Le loro credenze e <strong>il</strong> loro st<strong>il</strong>e di vita li distinguevano nettamente dall'ambientecircostante; e questo portava derisione e intolleranza, come fece Cicerone,che disprezzava la loro religione e persino la città di Gerusalemme, oppure in alcunicasi all'ammirazione come nel caso di Poppea, moglie di Nerone.Certo meraviglia la forte ost<strong>il</strong>ità dei romani per la comunità cristiana con argomentazionicosì rozze. I primi cristiani arrivati a Roma erano stati Ebrei, e <strong>il</strong> primo imperatoreentrato in contatto tramite Ponzio P<strong>il</strong>ato con la religione cristiana era statoTiberio che pare abbia cercato di farla diventare religio licita e comunque non presemai né provvedimenti ufficiali né persecuzioni contro di loro. Bisognò aspettare Neroneper avere persecuzioni contro gli odiati cristiani scelti come capro espiatorio.88


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Martiri al Colosseo - Jean Leon GeromeInizialmente erano stati gli Ebrei <strong>ad</strong> avviare le ost<strong>il</strong>ità verso i cristiani rivolgendosi aimagistrati romani nel tentativo di toglierli di mezzo, ma questi non comprendevanoné l'essenza né le sottigliezze delle questioni e si limitavano a evitare che si manifestasseroturbative dell'ordine pubblico.Ma la cattiva fama dipendeva anche da alcuni comportamenti, ritenuti perversi, cheli distinguevano dagli altri gruppi religiosi. Tra questi c’era la mancanza di sacrificipubblici del tipo di quelli che tutti i popoli facevano ai loro dei per ottenere la protezionepropria, dell’impero e dell’imperatore. Il fatto che non li compiessero, inducevaa pensare che fossero atei o facessero segretamente sacrifici orrendi.Gli unici a essere esentati dai culti ufficiali, sin dai tempi di Giulio Cesare, erano statii malvisti ebrei, turbolenti e insofferenti della dominazione romana, ma tollerati perchéformavano un gruppo a sé che non faceva proseliti.I romani erano molto tolleranti in fatto di religione, cercavano di inglobare nel loroOlimpo tutti gli dei, lasciando ampio spazio alle leggi e usanze locali purché fosseropagate le tasse e non si creassero disordini che venivano sempre duramente repressi.Comunque i giudei furono sempre guardati con sospetto per i loro continui disordiniin Palestina e per <strong>il</strong> fatto che ammettevano un Dio che non poteva essere integratotra i loro, come facevano con tutti i popoli. Così quando sorsero delle gravi disputetra i giudei di Roma a causa di un certo Kriste, allora i cristiani erano percepiti comeuna setta ebraica, l'imperatore Claudio, volendo evitare ogni occasione di sedizione,emanò nel 49 un editto di espulsione di tutti gli Ebrei residenti nella capitale, maquesti nel 58 erano ritornati in buon numero e <strong>Paolo</strong> fu a loro che indirizzò la lettera89


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>ai Romani.Così all’odio per i cristiani dei giudei, acausa dell’inosservanza della Legge e-braica, si aggiunse quello dei romaniche li consideravano anomali, tr<strong>ad</strong>itoridel loro popolo, praticanti riti magici aun Dio spirituale e invisib<strong>il</strong>e non rappresentab<strong>il</strong>ee seguaci di un oscuro maestromorto con disonore.Inoltre quando si accorsero che si rivolgevanoindistintamente a tutte le razze,ceti e costumi diversi, non avevano nétempli, né altari, stavano diventandonumerosi, diffic<strong>il</strong>mente individuab<strong>il</strong>i econtrollab<strong>il</strong>i, e rifiutavano di partecipareai sacrifici ufficiali imposti a favoredell’Imperatore, cominciarono a guardarlicon sospetto perché ritenuti politicamentepericolosi malgr<strong>ad</strong>o che i lorovescovi invitassero a riconoscere lo statoastenendosi, come gli ebrei, soltantodai riti idolatri.Per <strong>il</strong> loro sistema era sconvolgente l’abolizione di ogni distinzione tra uomini e donne,ricchi e poveri, schiavi e liberi, locali e stranieri, che poteva anche provocare conflittifam<strong>il</strong>iari.L’aumento dell’ost<strong>il</strong>ità obbligò a tenere le <strong>ad</strong>unanze, fatte nelle case per mancanz<strong>ad</strong>i luoghi pubblici dove celebrare la Frazione del pane, in forme più riservate e tali dafarle ritenere segrete. Questo diede spazio a fantasiose e malevoli dicerie su praticheabominevoli e depravate, come sacrifici di neonati, libagioni di sangue, atti dicannibalismo e di libidine, <strong>ad</strong>orazione di un dio dalla testa d'asino. La diffusione delriferimento a un dio con la testa d’asino diffusa da Tacito, è probab<strong>il</strong>mente dovutaalla confusione con altre religioni orientali.11.4 Pietro a RomaMartirio di Pietro - F<strong>il</strong>ippo LippiNon ci sono dubbi che la comunità di Roma non sia stata fondata da <strong>Paolo</strong> ma dai discepolidi Pietro che poi venne a Roma e ne divenne <strong>il</strong> capo indiscusso. Questo comunquenon è contrario al fatto che Pietro e <strong>Paolo</strong> siano sempre stati considerati lecolonne della chiesa di Roma e venerati spesso congiuntamente lasciando in secondopiano gli altri apostoli che operavano in altre aree. È solo sull’epoca in cui Pietroarrivò a Roma che ci sono poche certezze.Inoltre solo dal secolo scorso le chiese separate hanno contestato sistematicamente90


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>la sua presenza a Roma per tentare di disconoscere <strong>il</strong> primato del Papa, anche senon sono mancate voci in tal senso a partire dal XIV secolo.Lastra di loculo di Asellus - sec IV - Musei VaticaniLa prima allusione abbastanza chiara al soggiorno romano di Pietro si ha dalla primalettera di Pietro che termina con queste parole:Vi saluta la comunità che è stata eletta come voi e dimora in Bab<strong>il</strong>onia; e ancheMarco, figlio mio.Qui Bab<strong>il</strong>onia non può essere altro che la Roma pagana, com’è chiamata anchenell’Apocalisse. Di città con questo nome allora c'erano la Bab<strong>il</strong>onia di <strong>Me</strong>sopotamia,all’epoca ormai abbandonata e la Bab<strong>il</strong>onia d'Egitto, l’attuale Cairo, all'epoca unpiccolo forte m<strong>il</strong>itare, quasi sconosciuto. Alcuni inoltre suggeriscono che Pietro potrebbeavere usato questo nome metaforico per sviare la polizia di Nerone che lostava cercando.A conferma della costante tr<strong>ad</strong>izione sulla presenza di Pietro a Roma ci sono numerosissimiscritti a cominciare da quelli di papa Clemente, Ignazio d'Antiochia, Ireneodi Lione, Eusebio di Cesarea e gli scrittori alessandrini Clemente e Origene.Poi ci sono anche le iscrizioni e le raffigurazioni nelle catacombe dove <strong>il</strong> maggiornumero di dipinti raffigura Gesù Buon Pastore, ma poi sono subito seguite dalle immaginidi Pietro, con e senza <strong>Paolo</strong> o altri santi o Mosè. Infine è diffic<strong>il</strong>e mettere indubbio le testimonianze circa <strong>il</strong> suo martirio a Roma e sulla localizzazione della suatomba in Vaticano dove Costantino verso <strong>il</strong> 315 eresse una grandiosa Bas<strong>il</strong>ica che nel1500 fu sostituita da Giulio <strong>II</strong> con quella attuale.Ci sono alcuni che ipotizzano che Pietro fosse arrivato a Roma nel 42 e per 25 annifosse stato capo della chiesa locale e da lì fosse partito per numerosi viaggi in oriente,mentre per altri ci stette solo pochi anni o <strong>ad</strong>dirittura pochi mesi.91


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Del fatto che i due si fossero incontrati a Roma non ci sono certezze ma non c’è dubbioche entrambi assistettero allo scoppio della terrib<strong>il</strong>e persecuzione ordinata daNerone di cui diventerannovittime.Sicuramente ci furono degliscambi tra loro, come dimostranoalcuni collaboratoricomuni come S<strong>il</strong>a e Marco ela seconda lettera di Pietroscritta nel 67 quando eraprossimo al martirio:La magnanimità delSignore nostro giudicatelacome salvezza,come anche <strong>il</strong> nostrocarissimo fratello <strong>Paolo</strong>vi ha scritto, secondola sapienza che gliè stata data; così faPietro invia Marco <strong>ad</strong> Aqu<strong>il</strong>eia - Bas<strong>il</strong>ica Aqu<strong>il</strong>eiaegli fa in tutte le suelettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose diffic<strong>il</strong>i da comprenderee gli ignoranti e gli instab<strong>il</strong>i le travisano, a pari delle Sacre scritture,per loro propria rovina. (2Pt. 3,15)In cui appare la stima e l’affetto di Pietro per <strong>Paolo</strong> come quello di un p<strong>ad</strong>re per <strong>il</strong> figlio.Da segnalare le origini leggendarie dell’arrivo di Marco <strong>ad</strong> Aqu<strong>il</strong>eia per evangelizzare<strong>il</strong> nord d’Italia, come inviato di Pietro,vescovo di Roma.11.5 Ritorno in orienteIn questo clima quando nel 64 scoppiòl’incendio di Roma, <strong>Paolo</strong> persfuggire alla cattura, si allontanò daRoma e probab<strong>il</strong>mente si recò a Pozzuolio Ostia Porto dove, in attesa diuna nave per ripartire per l’oriente,potrebbe aver scritto o ispirato lalettera agli ebrei.Nel 65 era a Efeso insieme con Timoteoda dove ripartì solo per la Macedoni<strong>ad</strong>a dove scrisse la prima lettera92


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>a Timoteo rimasto a Efeso.Poi con Tito si recò a Creta, a cui probab<strong>il</strong>mente aveva pensato dopo <strong>il</strong> naufragio, edove avviò l’evangelizzazione continuata poi da Tito. Ripartì poi per Nicopoli, citt<strong>ad</strong>ina<strong>ad</strong>riatica della Grecia dove lo raggiunse Tito. Qui passarono l’inverno del 65-66.Poi inviò Tito in Dalmazia mentre lui andò a Tro<strong>ad</strong>e dove improvvisamente fu fattoprigioniero e portato a Roma da dove invierà la sua ultima lettera, la seconda a Timoteo.11.6 Il testamento di <strong>Paolo</strong> nelle tre lettere pastorali a Timoteo e TitoQueste tre lettere sono denominatepastorali perchénon sono indirizzate alle chiesema a singole persone e contengonoconsigli pratici per lagestione delle comunità. Essendoscritte dopo la conclusionedegli Atti sono anchefonti importanti per conoscerele attività di <strong>Paolo</strong> dopo la sualiberazione e comprendere lasua dottrina. I destinatari sonoTimoteo e Tito i due giovanipresbiteri che lui ama come figlie che agiscono come suoivicari. Cerca di dare loro consigli,ormai certo della suaprossima fine, affinché sappianofar sopravvivere la chiesa<strong>Paolo</strong> con Timoteo e Tito - Monrealeanche dopo la sua morte e possono essere considerate <strong>il</strong> suo testamento.3Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Efeso, perché tu invitassialcuni a non insegnare dottrine diverse 4 e a non b<strong>ad</strong>are più a favole e agenealogie interminab<strong>il</strong>i, che servono più a vane discussioni che al disegno divinomanifestato nella fede. 5 Il fine di questo richiamo è però la carità, chesgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.6Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità,7pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello chedicono, né alcuna di quelle cose che danno per sicure.9sono convinto che la legge non è fatta per <strong>il</strong> giusto, ma per gli iniqui e i ribelli,per gli empi e i peccatori, per i sacr<strong>il</strong>eghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi,per gli assassini, 10 i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi,gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina93


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>18Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo, in accordo con le profezieche sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combattala buona battaglia 19 con fede e buona coscienza, poiché alcuni chel'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede (1Tim.1)9Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti decenti, <strong>ad</strong>ornandosi di pudoree riservatezza, non di trecce e ornamenti d'oro, di perle o di vesti sontuose,10ma di opere buone, come conviene a donne che fanno professione di pietà.11La donna impari in s<strong>il</strong>enzio, con tutta sottomissione. 12 Non concedo a nessun<strong>ad</strong>onna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamentotranqu<strong>il</strong>lo. 13 Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 14 enon fu Adamo <strong>ad</strong> essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si resecolpevole di trasgressione. (1Tim.2)1se uno aspira all'episcopato, desidera un nob<strong>il</strong>e lavoro. 2 Ma bisogna che <strong>il</strong> vescovosia irreprensib<strong>il</strong>e, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso,ospitale, capace di insegnare, 3 non dedito al vino, non violento mabenevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4 Sappia dirigere bene la propriafamiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, 5 perché se uno non s<strong>ad</strong>irigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? 6 Inoltrenon sia un neofita, perché non gli acc<strong>ad</strong>a di montare in superbia e di c<strong>ad</strong>erenella stessa condanna del diavolo. 7 È necessario che egli goda buona reputazionepresso quelli di fuori, per non c<strong>ad</strong>ere in discredito e in qualche laccio deldiavolo.8Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti almolto vino né avidi di gu<strong>ad</strong>agno disonesto, 9 e conservino <strong>il</strong> mistero della fedein una coscienza pura. 10 Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, setrovati irreprensib<strong>il</strong>i, siano ammessi al loro servizio. 11 Allo stesso modo le donnesiano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. 12 I diaconi non sianosposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie.(1Tim.3)12Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole,nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. 13 Fino al mio arrivo,dèdicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento. 14 Non trascurare <strong>il</strong> donospirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, conl'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri. (1Tim.4)1Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo p<strong>ad</strong>re;i più giovani come fratelli; 2 le donne anziane come m<strong>ad</strong>ri e le più giovanicome sorelle, in tutta purezza.3Onora le vedove, quelle che sono veramente vedove; 4 ma se una vedova hafigli o nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propriafamiglia 6 al contrario quella che si dà ai piaceri, anche se vive, è già morta.8 Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della94


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. 9 Una vedovasia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni,sia andata sposa una sola volta, 10 abbia la testimonianza di opere buone:abbia cioè allevato figli, praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venutain soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene. 11 Le vedovepiù giovani […] 14 si risposino17I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore,soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento.19Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tretestimoni. 20 Quelli poi che risultino colpevoli riprend<strong>il</strong>i alla presenza di tutti,perché anche gli altri ne abbiano timore.23Smetti di bere soltanto acqua, ma fà uso di un pò di vino a causa dello stomacoe delle tue frequenti indisposizioni. (1Tim.5)1Quelli che si trovano sotto <strong>il</strong> giogodella schiavitù, trattino conogni rispetto i loro p<strong>ad</strong>roni, perchénon vengano bestemmiati <strong>il</strong>nome di Dio e la dottrina. 2 Quellipoi che hanno p<strong>ad</strong>roni credenti,non manchino loro di riguardoperché sono fratelli, ma li servanoancora meglio, proprio perché sonocredenti e amati coloro che ricevonoi loro servizi. 11 Ma tu, uomodi Dio, fuggi queste cose; tendialla giustizia, alla pietà, alla fede,alla carità, alla pazienza, alla mitezza.17Ai ricchi in questo mondo raccomand<strong>ad</strong>i non essere orgogliosi,di non riporre la speranza sull'incertezz<strong>ad</strong>elle ricchezze, ma inDio, che tutto ci dá con abbondanzaperché ne possiamo godere;18 di fare del bene, di arricchirsidi opere buone, di essere pronti <strong>ad</strong>are, di essere generosi, (1Tim.6)<strong>Paolo</strong> - Catacombe di san Gennaro - Napoli4mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per esserepieno di gioia. 5 Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede che fu primanella tua nonna Lòide, poi in tua m<strong>ad</strong>re Eunìce e ora, ne sono certo, anche inte. (2Tim.1)95


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>8Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo<strong>il</strong> mio Vangelo, 9 a causa del quale io soffro fino a portare le catene comeun malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 10 Perciò sopporto o-gni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in CristoGesù, insieme alla gloria eterna. 11 Certa è questa parola: Se moriamo con lui,vivremo anche con lui; 12 se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; selo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà; 13 se noi manchiamo di fede, egli peròrimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. (2Tim.2)1Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti diffic<strong>il</strong>i. 2 Gli uominisaranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori,ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, 3 senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti,intrattab<strong>il</strong>i, nemici del bene, 4 tr<strong>ad</strong>itori, sfrontati, accecati dall'orgoglio,attaccati ai piaceri più che a Dio, 5 con la parvenza della pietà, mentrene hanno rinnegata la forza interiore. (2Tim.3)9Cerca di venire presto da me, 10 perché Dema mi ha abbandonato avendo preferito<strong>il</strong> secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia,Tito in Dalmazia. 11 Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te,perché mi sarà ut<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> ministero. (2Tim. 4)5Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare eperché stab<strong>il</strong>issi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: 6 <strong>il</strong>candidato deve essere irreprensib<strong>il</strong>e, sposato una sola volta, con figli credentie che non possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati. 7 Il vescovoinfatti, come amministratore di Dio, deve essere irreprensib<strong>il</strong>e: non arrogante,non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di gu<strong>ad</strong>agnodisonesto, 8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, p<strong>ad</strong>ronedi sé, 9 attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perchésia in gr<strong>ad</strong>o di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro checontr<strong>ad</strong>dicono. (Tit.1)2i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nellapazienza. 3 Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera degna deicredenti; non siano maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare<strong>il</strong> bene, 4 per formare le giovani all'amore del marito e dei figli, 5 <strong>ad</strong> essereprudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti,perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo. 6 Esorta ancorai più giovani a essere assennati, 7 offrendo te stesso come esempio in tutto dibuona condotta, con purezza di dottrina, dignità, 8 linguaggio sano e irreprensib<strong>il</strong>e,perché <strong>il</strong> nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da diresul conto nostro. 9 Esorta gli schiavi a esser sottomessi in tutto ai loro p<strong>ad</strong>roni;li accontentino e non li contr<strong>ad</strong>dicano, 10 non rubino, ma dimostrino fedeltàassoluta, per fare onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore.11 È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini,96


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>12che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà,giustizia e pietà in questo mondo, (Tit.2)1Ricorda loro di esser sottomessi ai magistrati e alle autorità, di obbedire, diessere pronti per ogni opera buona; 2 di non parlar male di nessuno, di evitarele contese, di esser mansueti, mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini.8Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose,perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone.Ciò è bello e ut<strong>il</strong>e per gli uomini.10Dopo una o due ammonizioni sta lontano da chi è fazioso, 11 ben sapendo cheè gente ormai fuori str<strong>ad</strong>a e che continua a peccare condannandosi da se stessa.14 Imparino così anche i nostri a distinguersi nelle opere di bene riguardo aibisogni urgenti, per non vivere una vita inut<strong>il</strong>e.(Tit.3)11.7 Lettera agli ebreiI destinatari erano gli ebrei convertiti di Gerusalemme che avevano una vita gramama erano ancora molto attaccati al Tempio e alla loro nazione per la quale si respiravaaria di catastrofe. Aveva lo scopo di portare consolazione e speranza e consolidarlinella fede. Contiene alcune raccomandazioni e la dimostrazione della superioritàdella Nuova Alleanza rispetto l’Antica.Questa lettera non firmata, tr<strong>ad</strong>izionalmente ritenuta di <strong>Paolo</strong>, è attualmente attribuitaper st<strong>il</strong>e e mancanza di riscontri <strong>ad</strong> altro autore giudaico di cultura ellenisticache avrebbe ripreso i suoi insegnamenti. Sarebbe stata scritta dall’Italia sicuramenteprima del 90 ma più probab<strong>il</strong>mente prima del 65. Sono in molti a identificare questoautore in Apollo, che per le qualità e autorità era messo sullo stesso piano degli A-postoli.11.8 Seconda prigionia romana e la morteRicercato in tutto l’impero si ritiene che fosse stato individuato e catturato a Tro<strong>ad</strong>e,presso la casa di un certo Carpo dove, a dimostrazione di una partenza imprevista edi un brusco arresto, poi invierà Timoteo per ricuperare alcune su e cose: <strong>il</strong> mantelloe alcuni suoi scritti.Dalle poche notizie sembra che si possa affermare che subisse l’imputazione a Efesodove molti lo avevano dimenticato e pochi lo avrebbero difeso tra cui: Timoteo, O-nesiforo, Aqu<strong>il</strong>a e Prisc<strong>il</strong>la e poi fosse inviato a Roma nel 67 assistito dal solo Luca.L’incendio di Roma, avvenuto nel 64, aveva da subito scatenato la persecuzione diNerone e aveva prodotto un precedente giuridico: non è lecito essere cristiani, ossiauna loro criminalizzazione che ebbe drammatiche conseguenze anche negli anni successivi.<strong>Paolo</strong> probab<strong>il</strong>mente fu ricercato sin dal 64 perché ritenuto uno dei maggiori esponentidei cristiani, ma a differenza di Pietro, essendo citt<strong>ad</strong>ino romano fu soggetto aun accurato processo che impiegò alcuni mesi.97


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Al processo <strong>Paolo</strong> si difese abbastanza bene ed evitò una condanna immediata, maquesto comportò solo un allungamento dei tempi del processo per una seconda u-dienza, poiché la sentenza era segnata come dice lui stesso:6Quanto a me, <strong>il</strong> mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto <strong>il</strong>momento di sciogliere le vele (2Tim.4)In questo periodo fu soggettoalla dura custodia pubblicaprobab<strong>il</strong>mente nelle celle alcarcere Mamertino, assieme <strong>ad</strong>elinquenti comuni con difficoltàper avere visite. QuandoOnesiforo venne a Roma percercare di assistere <strong>Paolo</strong> dovettefare molte ricerche perritrovarlo. Poi Eubulo, Pudente,Lino e Claudia per poterloincontrare dovettero abbondarein denaro con le guardie.Pochi mesi dopo avvenne laseconda udienza che si chiusecon la sentenza di morte chefu eseguita pochi giorni dopofuori dalla città tra l’esultanz<strong>ad</strong>ella colonia giudaica e la desolazionedei cristiani dellacomunità romana.La condanna a morte, eseguitaprobab<strong>il</strong>mente nel 67, fuDecapitazione di <strong>Paolo</strong> - Domenichino - Volterraquella prevista per i citt<strong>ad</strong>ini romani, ossia per decapitazione preceduta da flagellazione,nella località Acquas Salvias a circa 4 ch<strong>il</strong>ometri da Roma sulla via Ardea. Il suocorpo fu portato in un cimitero sulla via Ostiense che divenne luogo di grande venerazionecosì come contemporaneamente avvenne per la tomba in Vaticano di Pietromartirizzato nello stesso anno.98


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>12 Conclusione12.1 La venerazione delle colonne della chiesaSi racconta che nel 258, nei pressi delle catacombe di Callisto in un luogo poi chiamatoTriclia Apostolorum, fossero state trasportate per un breve periodo le spogliedi Pietro e <strong>Paolo</strong> per essere venerate congiuntamente.In questo luogo, si trovano ancor oggi grafiti degli antichi pellegrini con espressionidi venerazione per i due santi, e qui fu eretta per volere di Costantino la Bas<strong>il</strong>ica A-postolorum poi diventata di san Sebastiano.La data della loro festa in occidente fu fissata nel IV secolo al 29 giugno, mentre inoriente è celebrata <strong>il</strong> 28 o 29 dicembre. Nel luogo della tomba di <strong>Paolo</strong>, Costantinocostruì una piccola bas<strong>il</strong>ica, poi sostituita da Teodosio con una più grande che dovetteessere ricostruita dopo l’incendio del 1823.12.2 La Missione degli ApostoliRoma - Bas<strong>il</strong>ica di san <strong>Paolo</strong> fuori le muraLa conversione del popolo ebraico non avvenne e la missione di Gesù e dei suoiapostoli, non solo sembrò fallire, ma già dopo un quarantennio dalla sua morte fupure estirpata dalla Palestina ed es<strong>il</strong>iata in altri paesi.99


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Il fallimento, dunque, sembrava totale. Ma Gesù aveva previsto che l’annuncio dovevanascere tra i giudei per la loro primogenitura e la promessa della Nuova Alleanzae solo dopo passare ai gent<strong>il</strong>i.Gesù infatti risponde così alla greca di origine siro-fenicia che gli chiede di scacciare<strong>il</strong> demonio dalla figlia:Lascia che prima sisfamino i figli; nonè bene prendere <strong>il</strong>pane dei figli e gettarloai cagnolini(Mc. 7,27)Egli è triste ma sa che lamaggior parte di loro nonsolo rifiuterà l’invito eperseguiterà i suoi discepoli:guardatevi dagliuomini, perché viconsegneranno a<strong>il</strong>oro tribunali e viflagelleranno nelleloro sinagoghe esarete condotti davantia governatoriGesù e la cananea - Bronzinoe ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. (Mt.10,17)E racconta anche parabole per indicare che stava per venire <strong>il</strong> tempo di rivolgersianche ai pagani come quando gli operai della vigna arrivati per ultimo ricevettero lostesso salario di quelli venuti per primi:tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno i primi e primi gliultimi (Mt.20,17)Così come in quella del banchetto nuziale in cui gli invitati rifiutarono l’invito e furonosostituiti da gente reclutata sulle piazze:andate ora ai crocicchi delle str<strong>ad</strong>e e tutti quelli che troverete, chiamateli allenozze (Mt. 22,9)O nel caso dei vignaioli omicidi che non solo non accolsero gli inviati (i profeti)del p<strong>ad</strong>rone della vigna che bastonarono e uccisero, ma anche non risparmiarononemmeno <strong>il</strong> figlio: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo e avremo no<strong>il</strong>’eredità (Mt.21,38)Ma Gesù invita a guardare avanti e cita <strong>il</strong> Salmo 117:100


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>la pietre che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolovi sarà tolto <strong>il</strong> regno di Dio e sarà dato <strong>ad</strong> un popolo che lo farà fruttificare(Mt.21,42)Ma era necessario pagare <strong>il</strong> prezzo della sua morte:In verità, in verità vi dico, se <strong>il</strong> chicco di frumento c<strong>ad</strong>uto sulla terra non muoia,esso rimarrà solo (Gv 12,24).È perciò un fallimento da cui sorgerà <strong>il</strong> trionfo, una morte per dare la vita: muore <strong>il</strong>singolo chicco per fare nascere la spiga. Gesù sarà esplicito, dopo la sua Resurrezioneindicando tutti come destinatari della Buona Novella:Andate in tutto <strong>il</strong> mondo e predicate <strong>il</strong> Vangelo a ogni creatura (Mc.16,15)Giovanni riassume bene così:11Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. 12 A quanti però l'hannoaccolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suonome, 13 i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, m<strong>ad</strong>a Dio sono stati generati. (Gv,1)Negli Atti <strong>il</strong> significato della missione degli apostoli è evidente da subito in particolareda quando Pietro fu inviato a battezzare Cornelio e lo Spirito Santo scese anchesui pagani. Poi <strong>Paolo</strong>, i discepoli e gli Apostoli si spargeranno in tutte le direzioni.12.3 Che cosa rimane dell’opera di <strong>Paolo</strong>Il Nuovo Testamento si basa principalmente su due grandi biografie, quella di Gesùcontenuta nei quattro Vangeli, e quella di <strong>Paolo</strong>,ricostruita dagli Atti degli Apostoli di Luca e dallesue lettere arrivate sino a noi. Sugli altri apostolisi hanno alcune citazioni nel Nuovo Testamento,in alcune lettere apostoliche, in alcuni scritti nonreligiosi e in apocrifi d’incerta attendib<strong>il</strong>ità. Altreinformazioni ci arrivano dai reperti archeologici.<strong>Paolo</strong> deve la sua autorevolezza e popolarità allafortuna di avere avuto Luca tra i suoi collaboratorima anche di aver voluto scrivere numerose lettereche hanno esposto la dottrina apostolica,anche se a volte in maniera diffic<strong>il</strong>e come ebbe <strong>ad</strong>ire Pietro.Quest’abbondanza di scritti ha fatto dire <strong>ad</strong> alcuniche <strong>Paolo</strong> fosse stato <strong>il</strong> vero fondatore della chiesae che fosse <strong>ad</strong>dirittura andato anche oltre <strong>il</strong> suo mandato, ma così trascuranoSan Luca - Musei vatican<strong>il</strong>’opera degli altri apostoli e dei tanti discepoli che ebbero poteri straordinari dalloSpirito e diedero la loro vita per testimoniare <strong>il</strong> Cristo.101


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Quale sarebbe stato <strong>il</strong> risultato dell’attività di <strong>Paolo</strong> senza la loro opera, senza <strong>il</strong> sostegnodelle comunità e la bontà della dottrina del Cristo a lui rivelata in numerosevisioni?<strong>Paolo</strong> eseguì <strong>il</strong> mandato di Gesù come tutti gli altri apostoli e i numerosi discepoliche si sparsero in tutte le direzioni prima in Palestina e poi nelle altre nazioni, mentrea Gerusalemme rimaneva spesso soltanto Giacomo, primo vescovo della città,come <strong>Paolo</strong> constatò nelle sue visite a Gerusalemme.Delle missioni degliapostoli si hannopoche notizie nonfac<strong>il</strong>mente controllab<strong>il</strong>ima comunquesignificative che segnalanoPietromissionario in Grecia,Asia e Palestina;Andrea, particolarmentecaro agli ortodossi,evangelizzatoredelle region<strong>il</strong>ungo <strong>il</strong> mar Nerosino al Volga, e infinein Grecia dovesubì <strong>il</strong> martirio perMartirio di sant'Andrea - Mur<strong>il</strong>locrocifissione appesocon funi a testa in giù su una croce a forma di X, poi detta: Croce di Sant’Andrea.Altre notizie indicano: Tommaso evangelizzatore dell'India meridionale, dove già nelVI secolo un mercante egiziano trovò gruppi di cristiani seguaci di Tommaso, ancoraoggi esistenti; Giovanni in Asia Minore, capo delle comunità di Efeso e di altre localitàvicine. Inoltre sono segnalate le evangelizzazioni di Giacomo <strong>il</strong> Maggiore in Asiaminore e Spagna; di F<strong>il</strong>ippo in Frigia; di Matteo in Etiopia; di Simone in Armenia,Persia e Caucaso; di Giuda T<strong>ad</strong>deo in Egitto, <strong>Me</strong>sopotamia, Libia e Persia; di Natanaeleo Bartolomeo in Armenia, Etiopia, Arabia, India, <strong>Me</strong>sopotamia e Siria dove sarebbestato scorticato vivo e crocifisso.Ma se ci si limita a guardare <strong>il</strong> grande lavoro di <strong>Paolo</strong> per vedere cosa resta, scopriamoche da un punto di vista materiale non rimane quasi nulla. Le numerosechiese fondate da lui in Asia Minore e in Macedonia sono tutte scomparse o ridottedai mussulmani a simboliche comunità. Rimane solo la comunità di Roma tuttora laspina dorsale del cristianesimo, però fondata da altri.Spiritualmente, invece l’opera di <strong>Paolo</strong> è alla base del cristianesimo moderno e o-102


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>gnuno, consciamente o no e in misura più o meno grande, è seguace di <strong>Paolo</strong>.L’apparente fallimento seguito dal reale trionfo, è caratteristica del cristianesimo ainiziare da Gesù.Anche economicamente dà l’esempio lavorando per gu<strong>ad</strong>agnarsi <strong>il</strong> pane e non farsimantenere da nessuno. Il suo scrupolo lo porta solo nelle terre dove nessuno eraandato prima di lui, per evitare di vedersi <strong>ad</strong>dossati meriti altrui. La sicurezza di sé edel significato della sua missionelo portano a esporsi non solocon l’esempio ma anche con leidee.Esse sono state importanti per <strong>il</strong>cristianesimo dopo l’epoca apostolicae continuano a mostrarecome mettere in pratical’insegnamento del Cristo nellevarie epoche e circostanze. Allabase egli pone la carità, a cui fauna formidab<strong>il</strong>e inno nella primalettera a corinzi, invita tuttia considerare ogni cosa con caritàe fermezza, come lui fa consé stesso:14io sono di carne, vendutocome schiavo del peccato.15 Io non riesco a capireneppure ciò che faccio:infatti non quello chevoglio io faccio, ma quelloche detesto. 16 Ora, se faccioquello che non voglio,io riconosco che la leggeè buona; 17 quindi non sonopiù io a farlo, ma <strong>il</strong>peccato che abita in me.Bras<strong>il</strong>e - Cattedrale di San <strong>Paolo</strong>18Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita <strong>il</strong> bene; c'è in me <strong>il</strong> desideriodel bene, ma non la capacità di attuarlo; 19 infatti io non compio <strong>il</strong> beneche voglio, ma <strong>il</strong> male che non voglio. 20 Ora, se faccio quello che non voglio,non sono più io a farlo, ma <strong>il</strong> peccato che abita in me. 21 Io trovo dunque in mequesta legge: quando voglio fare <strong>il</strong> bene, <strong>il</strong> male è accanto a me. 22 Infatti acconsentonel mio intimo alla legge di Dio, 23 ma nelle mie membra vedo un'altralegge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo del-103


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>la legge del peccato che è nelle mie membra.24Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?25Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque,con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato.Nella sua attività missionaria ha vedute di grande ampiezza, tali da non essere semprecomprese. Fu <strong>il</strong> primo a capire che sarebbero stati soprattutto i pagani incirconcisi<strong>ad</strong> accogliere <strong>il</strong> cristianesimo e a loro non dovessero essere imposte le usanzeebraiche. Asserì l’incompatib<strong>il</strong>ità della Nuova Alleanza con l’Antica e promosse <strong>il</strong> distaccodalla Sinedrio, non potendo riporre <strong>il</strong> vino nuovo dentro otri vecchi. Questoper i primi cristiani sembrò una profanazione, per gli ebrei una provocazione e unabestemmia tanto che più volte tentarono di ucciderlo.Egli non si preoccupò né di mezzi finanziari né di appoggi ma solo di comunicare atutti la Buona Novella. Si presentò operaio a proletari, schiavi, rifiuti della società,per dire cose insensate per molti. A Corinto, dove si viveva nella lussuria, raccomandòla castità matrimoniale e perfino la verginità. Insegnò che un Giudeo vale quantoun Greco, un Barbaro o uno Sciita e raccoglie insulti da tutti. Egli conobbe carceri,sperimentò flagellazioni e la lapidazione, fu travolto da insurrezioni popolari, maispavaldo o impassib<strong>il</strong>e, affrontò tutto con timore:La nostra carne non ha avuto sollievo ma da ogni parte siamo tribolati: battaglieall’esterno, timori all’interno (2Cor 7,5).ma grazie alla sua fede non si arrese:Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nellepersecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo; quando sono debole è allorache sono forte (2Cor 12,10).Egli soffrì per i suoi connazionali, dovunque i suoi più implacab<strong>il</strong>i nemici, mentre luisarebbe stato disposto a sacrificare la sua vita per loro, e continuò a vantarsi di essereebreo più che citt<strong>ad</strong>ino romano. Ma da buon maestro delle Legge sapeva ancheche:28Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto allaelezione, sono amati, a causa dei p<strong>ad</strong>ri, 29 perché i doni e la chiamata di Diosono irrevocab<strong>il</strong>i! 30 Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora a-vete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, 31 così anch'essi ora sonodiventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perchéanch'essi ottengano misericordia. 32 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza,per usare a tutti misericordia! (Rm.11)Ma ci furono anche cristiani invidiosi del suo successo che lo denigrarono, calunniaronoe schernirono, ma lui si rallegrò perfino dei cristiani suoi rivali, diventati missionaria Roma per fargli dispetto. Scomunicò solo due volte: un incestuoso e degliapostati.104


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Egli diede risposte ai problemi più grandi dell’umanità: Chi è l’uomo? Donde viene?Dove va? Perché tanti dolori e l’uomo potrà liberarsene da solo o avrà bisogno di unliberatore? Dio è venuto incontro all’uomo? Qual è la sorte dell’universo edell’uomo?La vita di <strong>Paolo</strong>, affonda le sue r<strong>ad</strong>ici nei carismi di cui era fornito in ampia misura ederano ordinari nel cristianesimo primitivo. Egli ignorò la politica umana: La nostrapatria sta nei cieli (F<strong>il</strong> 3,20)Ancor oggi i suoi inviti a evitare eccessi, esaltazioni, riti segreti, come fanno i pagani,perché i cristiani agiscono in piena luce, sono attuali. Non fu un fanatico intollerantee riconobbe che ci potessero esserci cose belle, decorose, oneste anche fuori dellafede:tutto quello che è vero, nob<strong>il</strong>e, giusto, puro, amab<strong>il</strong>e, onesto, onorato, quelloche è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri (F<strong>il</strong> 4,8).Lui, poco teorico, èsoprattutto mistico,speculativo,missionario, organizzatore,asceta,pastore d’anime, emostra alle suecomunità come sipossa vivere senzasofismi e astrusiragionamenti ocomportamentima riunendosi nellacarità attorno allapersona di Gesù,<strong>il</strong> Cristo nato daSan <strong>Paolo</strong> rapito al cielo - Domenico Zampieridonna e discendentedi Davide modello di tutti i cristiani, che con la sua morte ha riconc<strong>il</strong>iato tutticon l’unico Dio, P<strong>ad</strong>re di tutti, e mai ci ha abbandonato rimanendo presentenell’Eucarestia.e per evitare equivoci dice chiaramente che questa dottrina non è opera sua:ho ricevuto dal Signore quello che io a mia volta ho trasmesso (1Cor 11,23),e precisa che, rifacendosi all’Antico Testamento è sbagliato ritenere essenza delVangelo <strong>il</strong> compiere atti formali e astenersi da particolari cibi e bevande perché:<strong>il</strong> regno d’Iddio infatti non è questioni di cibo o bevanda, ma è giustizia, pace egioia nello Spirito Santo […] diamoci dunque alle opere della pace e della edificazionevicendevole (Rm. 4,17)105


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>12.4 La sua ereditàLa sua attualità e <strong>il</strong> suo insegnamento aiutano anche gli uomini di oggi a leggere lastoria e ispirarsi al vangelo per decidere <strong>il</strong> cammino da compiere sino al termine dellaloro vita come scrisse alla fine della sua nella <strong>II</strong> lettera a Timoteo scrive:3Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per <strong>il</strong>prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo leproprie voglie, 4 rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.6Quanto a me, <strong>il</strong> mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto <strong>il</strong>momento di sciogliere le vele. 7 Ho combattuto la buona battaglia, ho terminatola mia corsa, ho conservato la fede. 8 Ora mi resta solo la corona di giustiziache <strong>il</strong> Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me,ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.(2Tim 4)Roma - Chiesa di san <strong>Paolo</strong> fuori le muraDunque l’unico vero insegnamento di <strong>Paolo</strong> è la sua vita, testimonianza di come <strong>il</strong>comandamento di Gesù di amare <strong>il</strong> prossimo, come <strong>il</strong> P<strong>ad</strong>re ama ciascuno di noi, èl’unico modo per rendere la vita degna di essere vissuta ed essere fonte della forzanecessaria per superare le difficoltà.Tanti hanno cercato senza successo di superarla con ideologie, metodi autoritari o106


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>scientifici, convinti che l’uomo non possedesse <strong>il</strong> libero arbitrio per i suoi comportamentima è condizionato e condizionab<strong>il</strong>e dalla società in cui vive.Ora le <strong>il</strong>lusioni da loro sollevate non sono scomparse malgr<strong>ad</strong>o i tanti insuccessi econtinuano a cercare di costruire mediante la scienza una società perfetta capace diindurre tutti <strong>ad</strong> assumere comportamenti corretti in un clima di universale armonia.Ma questo, per chi conosce <strong>il</strong> cuore dell’uomo, avverrà solo con una società di robot,perché si finge di ignorare che sul suo cuore agiscono anche le forse del maleche fanno leva sul piacere invece che sull’amore, sull’egoismo invece che sulla solidarietàe sull’orgoglio invece che sullo spirito di servizio.<strong>Paolo</strong> missionario - Mario Venzo107


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Indice1 Prefazione ______________________________________________________ 22 Premessa _______________________________________________________ 32.1 <strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong>_________________________________________________________ 32.2 La vita fam<strong>il</strong>iare nell’impero romano_________________________________________ 42.3 La schiavitù _____________________________________________________________ 53 La Palestina al tempo di Gesù _______________________________________ 83.1 I quattro regni ___________________________________________________________ 83.2 Le correnti del Giudaismo __________________________________________________ 83.3 Tarso e la citt<strong>ad</strong>inanza romana_____________________________________________ 124 I primi anni del cristianesimo ______________________________________ 144.1 Le prime comunità cristiane _______________________________________________ 144.2 La morte di Stefano e le persecuzioni _______________________________________ 165 La storia di <strong>Paolo</strong> ________________________________________________ 195.1 La nascita e la famiglia ___________________________________________________ 195.2 L’<strong>ad</strong>olescenza e la scuola di Gamaliel________________________________________ 195.3 La maggiore età _________________________________________________________ 195.4 La malattia segreta di <strong>Paolo</strong> _______________________________________________ 215.5 La conversione__________________________________________________________ 225.6 <strong>Paolo</strong> apostolo e le visioni ________________________________________________ 245.7 Una visione universalistica ________________________________________________ 265.8 La crisi della religione romana _____________________________________________ 275.9 Breve cronologia del <strong>Paolo</strong> cristiano ________________________________________ 285.10 La predicazione ai pagani _______________________________________________ 285.11 La missione di <strong>Paolo</strong> e le collette_________________________________________ 296 Il primo viaggio: in Anatolia _______________________________________ 316.1 Il conc<strong>il</strong>io di Gerusalemme ________________________________________________ 357 Il secondo viaggio: lo sbarco in Europa_______________________________ 397.1 F<strong>il</strong>ippi _________________________________________________________________ 407.2 Tessalonica_____________________________________________________________ 427.3 Berèa _________________________________________________________________ 44108


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>7.4 Atene _________________________________________________________________ 447.5 Corinto ________________________________________________________________ 467.6 <strong>Paolo</strong> e la scrittura delle prime lettere_______________________________________ 487.7 Le lettere ai tessalonicesi _________________________________________________ 498 Il terzo e ultimo viaggio: Efeso e ritorno in Europa _____________________ 508.1 Lettere ai Corinzi ________________________________________________________ 538.2 Lettera ai galati _________________________________________________________ 558.3 Lettera ai Romani _______________________________________________________ 568.4 Fine del terzo viaggio ____________________________________________________ 589 Gerusalemme e la prigionia _______________________________________ 619.1 La congiura_____________________________________________________________ 679.2 Il viaggio a Roma ________________________________________________________ 729.3 Il naufragio_____________________________________________________________ 739.4 Inverno a Malta _________________________________________________________ 7510 <strong>Paolo</strong> a Roma ___________________________________________________ 7710.1 Arrivo a Roma ________________________________________________________ 7710.2 La prima prigionia romana e l’assoluzione _________________________________ 7910.3 Lettera a F<strong>il</strong>emone ____________________________________________________ 8010.4 Lettera ai colossesi ____________________________________________________ 8110.5 Lettera agli efesini ____________________________________________________ 8210.6 Lettera ai f<strong>il</strong>ippesi _____________________________________________________ 8411 Ultimi anni e la morte ____________________________________________ 8511.1 Viaggio in Spagna _____________________________________________________ 8511.2 L’incendio di Roma ____________________________________________________ 8611.3 L’ost<strong>il</strong>ità verso i cristiani________________________________________________ 8811.4 Pietro a Roma ________________________________________________________ 9011.5 Ritorno in oriente _____________________________________________________ 9211.6 Il testamento di <strong>Paolo</strong> nelle tre lettere pastorali a Timoteo e Tito ______________ 9311.7 Lettera agli ebrei______________________________________________________ 9711.8 Seconda prigionia romana e la morte _____________________________________ 9712 Conclusione ____________________________________________________ 9912.1 La venerazione delle colonne della chiesa__________________________________ 9912.2 La Missione degli Apostoli ______________________________________________ 99109


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>12.3 Che cosa rimane dell’opera di <strong>Paolo</strong> _____________________________________ 10112.4 La sua eredità _______________________________________________________ 106110


<strong>Paolo</strong>, <strong>il</strong> <strong>cavaliere</strong> <strong>disarmato</strong>Bibliografia Atti degli apostoli Lettere Apostoliche <strong>Paolo</strong> apostolo, Giuseppe Ricciotti I p<strong>ad</strong>ri apostolici, città nuova Il soggiorno di san Pietro a Roma, Arialdo Beni Storia del cristianesimo, Emanuela Prinzivalli Lingua communis, Domenico Ch<strong>il</strong>lemi e Maria ChiarelloI siti apologetica cattolica.altervista.org cristianesimo.altervista.org famigliacattolica.freeforumzone.leonardo.it laparola.net letterepaoline.it storialibera.it zenit.org, Miriam Díez i Bosch111

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