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Famiglia e matrimonio. Quale modello costituzionale. - Gruppo di Pisa

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Si tratta, però, <strong>di</strong> una lettura non facilmente argomentabile nell’ambito <strong>di</strong> testi costituzionali – come ilnostro – in cui la famiglia e il <strong>matrimonio</strong> sono trattati unitariamente e viene dunque dato particolarerilievo alla famiglia legittima (v. Corte cost., sentenza n. 237 del 1986, su cui infra al § 5), e che si<strong>di</strong>fferenziano da quelli in cui la famiglia e il <strong>matrimonio</strong> trovano, invece, tutela in <strong>di</strong>stinte <strong>di</strong>sposizionicostituzionali, con ciò favorendo l’espansione della tutela <strong>costituzionale</strong> a “famiglie” <strong>di</strong>verse da quellafondata sul <strong>matrimonio</strong> (sul punto, si <strong>di</strong>rà anche infra, al § 12).Ciò premesso, merita tuttavia <strong>di</strong> essere ricordata la tesi, rigorosamente fondata sulla connessione tra gliartt. 29 e 30 cost., secondo cui la Costituzione italiana tutelerebbe, oltre che la famiglia fondata sul<strong>matrimonio</strong> (cioè la famiglia coniugale), e negli stessi termini, anche la comunità <strong>di</strong> vita tra genitori efigli nati fuori dal <strong>matrimonio</strong> 47 .Tale ricostruzione ha il pregio – e, sotto questo aspetto, merita <strong>di</strong> essere con<strong>di</strong>visa – <strong>di</strong> valorizzare latutela <strong>costituzionale</strong> della relazione genitoriale e <strong>di</strong> dare copertura <strong>costituzionale</strong> alle tante <strong>di</strong>sposizioniche contengono misure <strong>di</strong> favore per le coppie, coniugate o no, che hanno dei figli.Resta però il fatto che la Corte <strong>costituzionale</strong> generalmente riferisce l’art. 29 cost. alle sole famiglieconiugate: «Poiché i genitori naturali non costituiscono una famiglia e tanto meno una famiglialegittima, l’art. 29 della Costituzione, che riguarda solo la “società naturale fondata sul <strong>matrimonio</strong>”, èmale invocato» (Corte cost., sentenza n. 71 del 1976) 48 . E’ vero che si tratta <strong>di</strong> una decisione risalente,ma non pare essere mai stata superata. In alcuni casi la Corte ha risolto la questione utilizzandocongiuntamente gli artt. 29 e 30 cost. per eliminare <strong>di</strong>sposizioni che recavano «grave pregiu<strong>di</strong>zio sia alvalore della protezione della famiglia che a quello - centrale e preminente - della tutela del minore»,ma – a ben vedere - si trattava <strong>di</strong> questioni che riguardavano coppie sposate nella loro relazione con ifigli e dove, dunque, l’art. 29 cost. era invocato insieme all’art. 30 cost., che, comunque, restavaprevalente nella decisione 49 . Quando invece la medesima <strong>di</strong>sposizione era stata censurata perché lesivasia del rapporto “<strong>di</strong> fatto” tra i coniugi, sia del rapporto <strong>di</strong> filiazione, la prima questione è stata<strong>di</strong>chiarata infondata, la seconda, invece, accolta per violazione dell’art. 30 cost. (v., ad esempio, lasentenza n. 86 del 2009, in tema <strong>di</strong> corresponsione della ren<strong>di</strong>ta Inail in caso <strong>di</strong> infortunio sul lavoroche abbia avuto per conseguenza il decesso del lavoratore convivente e padre 50 ).Paiono dunque esservi due tutele, una che scaturisce dal <strong>matrimonio</strong>, e che riguarda principalmente larelazione “orizzontale” tra i coniugi, l’altra che deriva dalla filiazione e che dà copertura al rapporto“verticale” tra genitori e figli, a prescindere dal legame giuri<strong>di</strong>co tra i genitori 51 .47 Cfr. M. Manetti, <strong>Famiglia</strong> e Costituzione: le nuove sfide del pluralismo delle morali, in Rivista Aic del 2/7/2010 (ma destinatoagli Scritti in onore <strong>di</strong> A. Pace), 14-15 del paper, che si riferisce al principio giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> responsabilità per la procreazione. Ma sileggano anche le riflessioni <strong>di</strong> M. Pedrazza Gorlero – L. Franco, op. cit., 251 ss., per i quali la famiglia è la “stabile convivenzaaffettiva strumentale all’educazione dei figli”.48 A questa obiezione M. Manetti, op. cit., 18, replica osservando che la Costituzione, pur non imponendo la sceltamatrimoniale, suggerisce un <strong>modello</strong> <strong>di</strong> rapporto idoneo ad assicurare tanto la migliore realizzazione del principio <strong>di</strong> vita incomune dei coniugi, quanto e soprattutto a garantire il <strong>di</strong>ritto del figlio ad avere un padre e una madre: «In realtà, non sembrapossibile <strong>di</strong>menticare che il <strong>matrimonio</strong>, pur essendo profondamente mutato nella sua ratio, svolga per l’innanzi il ruolo <strong>di</strong> tenereunita la <strong>di</strong>sciplina della coppia e la <strong>di</strong>sciplina della filiazione».49 Si veda, ad esempio, la sentenza n. 1 del 1987, con cui la Corte ha esteso ai padri il <strong>di</strong>ritto all’astensione del lavoro previsto perla madre lavoratrice, e, analogamente, negli anni successivi, le sentenze nn. 341 del 1991, 179 del 1993, 104 del 2003, 385 del2005; ma si legga anche la sentenza n. 454 del 1989, in tema <strong>di</strong> opponibilità al terzo acquirente del provve<strong>di</strong>mento giu<strong>di</strong>ziale <strong>di</strong>assegnazione della abitazione nella casa familiare al coniuge affidatario della prole me<strong>di</strong>ante trascrizione; e, infine, la sentenza n.28 del 1995, in tema <strong>di</strong> ricongiungimento con il figlio naturale da parte <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>na straniera coniugata con un italiano.50 Può essere interessante ricordare che il giu<strong>di</strong>ce a quo aveva sollevato anche una questione <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zialità alla Corte <strong>di</strong>Giustizia che, però, è stata rigettata in quanto non vi era alcun collegamento con il <strong>di</strong>ritto comunitario (CG, 17 marzo 2009,causa C-217/08, Marciano, su cui cfr. L. Cappuccio, La convivenza “more uxorio” tra Corte <strong>costituzionale</strong> e Corte <strong>di</strong> giustizia:uno strano caso <strong>di</strong> doppia pregiu<strong>di</strong>ziale, in Foro it., pt. I, 2010, 804 ss.).51In questo senso anche B. Pezzini, Dentro il mestiere <strong>di</strong> vivere: uguali in natura o uguali in <strong>di</strong>ritto?, in La «società naturale» e isuoi “nemici”. Sul para<strong>di</strong>gma eterosessuale del <strong>matrimonio</strong>, a cura <strong>di</strong> R. Bin, G. Brunelli, A. Guazzarotti, P. Veronesi, A.11

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