Quando il miocardio riflette troppo, rifletti anche tu! - Giornale ...
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IL CASO E LA NECESSITÀ ... DI RAGIONARE. Percorsi decisionali in Cardiologia<strong>Quando</strong> <strong>il</strong> <strong>miocardio</strong> <strong>riflette</strong> <strong>troppo</strong>, <strong>rifletti</strong> <strong>anche</strong> <strong>tu</strong>!Elena Biagini 1 , Francesco Lai 1 , Massim<strong>il</strong>iano Lorenzini 1 , Giorgia Comai 2 , Ornella Leone 3 ,Sergio Stefoni 2Caso clinico discusso da Claudio Rapezzi 11Isti<strong>tu</strong>to di Cardiologia, 2 Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, 3 Dipartimento di Anatomia Patologica,Università degli S<strong>tu</strong>di, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna(G Ital Cardiol 2009; 11 (5): 438-441)Le informazioni sul paziente (testo in neretto) vengono presentate in stadi successivi ad un clinico esperto; leinformazioni ricevute vengono commentate dal clinico (testo in chiaro), che condivide <strong>il</strong> suo ragionamento con<strong>il</strong> lettore.© 2010 AIM Publishing SrlRicevuto l’8 ottobre 2009;accettato <strong>il</strong> 26 ottobre2009.Per la corrispondenza:Dr.ssa Elena BiaginiIsti<strong>tu</strong>to di CardiologiaUniversità degli S<strong>tu</strong>diPoliclinico S. Orsola-MalpighiVia Massarenti, 940138 BolognaE-ma<strong>il</strong>:biaginielena@libero.itProf. Claudio RapezziIsti<strong>tu</strong>to di CardiologiaUniversità degli S<strong>tu</strong>diPoliclinico S. Orsola-MalpighiVia Massarenti, 940138 BolognaE-ma<strong>il</strong>:claudio.rapezzi@unibo.itUn giovane di 37 anni, portatore di rene trapiantatodall’età di 35 anni, viene ricoveratoin un reparto di nefrologia per <strong>il</strong> riacutizzarsidell’insufficienza renale associata a insufficienzaventricolare.All’anamnesi <strong>il</strong> paziente presentava unastoria di ripe<strong>tu</strong>te coliche renali b<strong>il</strong>aterali adesordio giovan<strong>il</strong>e con espulsione di calcoli. All’etàdi 33 anni iniziava trattamento emodialiticoa causa di un’insufficienza renale terminalenon meglio indagata sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o eziologico;a distanza di 1 mese dall’inizio delladialisi <strong>il</strong> paziente veniva sottoposto ad interventodi nefrectomia b<strong>il</strong>aterale per ematomaacuto post-dialitico del rene sinistro (da causaimprecisata) mentre <strong>il</strong> rene destro apparivagrinzo. Dopo 2 anni, periodo in cui è statosottoposto a dialisi trisettimanale, <strong>il</strong> pazienteveniva sottoposto a trapianto renale da donatorevivente (moglie). Ad 1 anno circa daltrapianto si verificano ripe<strong>tu</strong>ti episodi di colicherenali ed un progressivo peggioramentodella funzione renale che portano <strong>il</strong> pazienteall’at<strong>tu</strong>ale ricovero.All’ingresso in reparto la pressione arteriosaè 140/80 mmHg, la frequenza cardiaca 100b/min e sono presenti edemi improntab<strong>il</strong>i perimalleolari.L’obiettività addominale è nellanorma. L’obiettività cardiaca è negativa mentrel’esame obiettivo polmonare rivela la presenzadi crepitazioni a livello dei campi basalipolmonari b<strong>il</strong>ateralmente. L’ECG mostra unatachicardia sinusale a 106 b/min, emiblocco anterioresinistro ed alterazioni aspecifiche dellaripolarizzazione ventricolare (Figura 1). La radiografiadel torace documenta fenomeni congestizio-imbibitoria sede basale b<strong>il</strong>ateralmente,in assenza di segni di versamento pleurico.Gli esami di laboratorio effet<strong>tu</strong>ati durantela degenza documentano: leucociti 10.17x10 3 /Figura 1. ECG standard a 12 derivazioni. Sono presenti una tachicardia sinusale a 106 b/min, un emiblocco anteriore sinistroed alterazioni aspecifiche della ripolarizzazione ventricolare.438
E Biagini et al - Se <strong>il</strong> <strong>miocardio</strong> <strong>riflette</strong>, <strong>rifletti</strong> <strong>anche</strong> <strong>tu</strong>!l (v.n. 4.80-8.50x10 3 /l), emoglobina 9.9 g/dl (v.n. 13.0-16.5 g/dl), ematocrito 30.8% (v.n. 40.0-54.0%), piastrine220x10 3 /l (150-400x10 3 /l), urea 1.45 g/l (v.n. 0.15-0.50g/l), creatinina 4.30 mg/dl (v.n. 0.50-1.20 mg/dl), proteinetotali 5.7 g/dl (v.n. 6.0-8.0 g/dl), fosfatasi alcalina 477 U/l(v.n. 98-220 U/l), sodio 137 mEq/l (v.n. 135-146 mEq/l), potassio4.5 mEq/l (v.n. 3.5-5.3 mEq/l).Esame delle urine: incolore, aspetto limpido, pH 5.5(v.n. 5.5-6.5), peso specifico 1.010 (v.n. 1.014-1.028), proteine:69 mg/dl (v.n.
G Ital Cardiol Vol 11 Maggio 2010vascolari cutanee di colore rosso scuro-violaceo con tipicadistribuzione a “cos<strong>tu</strong>me da bagno” presenti già inetà infant<strong>il</strong>e. Può inoltre essere presente anidrosi e ipoidrosi;– nel sistema cerebrovascolare: l’interessamento dei piccolivasi determina manifestazioni cliniche quali attacchiischemici transitori ed ic<strong>tu</strong>s ischemici;– nel rene: le alterazioni urinarie come la proteinuria, l’ema<strong>tu</strong>riae la c<strong>il</strong>indruria sono dovute a disfunzione <strong>tu</strong>bularecon precoce compromissione della capacità di concentrarel’urina e conseguente poliuria e polidipsia, glicosuriae acidosi <strong>tu</strong>bulare. I primi sintomi possono comparireprima della pubertà e l’evoluzione porta a graveinsufficienza renale con uremia terminale;– negli occhi: la “cornea vertic<strong>il</strong>lata”, diagnosticab<strong>il</strong>e conlampada a fessura, è una tipica lesione da accumulo corneale;– nel cuore: si possono osservare manifestazioni patologicheper alterazioni del tessuto di conduzione, del <strong>miocardio</strong>,delle valvole e delle coronarie. I depositi di sfingolipidia livello del nodo senoatriale, atrioventricolaree del fascio di His sono la causa di differenti aritmie qualitachicardie sopraventricolari, extrasistoli ventricolari,riduzione dell’intervallo PR (≤0.12 s), blocco atrioventricolarecompleto. Il deposito all’interno dei miociti provocaispessimento del setto interventricolare e delle paretidel ventricolo sinistro. Il deposito di sfingolipidi nellecellule endoteliali può causare una malattia coronaricaprecoce 2 .Vi sono <strong>tu</strong>ttavia alcuni aspetti non spiegati da questa ipotesidiagnostica:– aspetti clinici: la malattia di Anderson-Fabry non spiegale coliche renali recidivanti; non sono presenti manifestazioniextracardiache né extrarenali solitamente moltofrequenti. L’interessamento renale, seppur presente,non evidenzia <strong>tu</strong>ttavia la caratteristica più tipica dellamalattia di Anderson-Fabry ovvero la proteinuria;– aspetti elettrocardiografici: non sono evidenti le alterazionielettrocardiografiche caratteristiche della malattiadi Anderson-Fabry quali segni di ipertrofia ventricolaresinistra (80-90% dei casi) e difetti della conduzione elettrica;– aspetti ecocardiografici: la malattia di Anderson-Fabrynon presenta aspetti ecocardiografici patognomonici epuò manifestarsi con caratteristiche sovrapponib<strong>il</strong>i aquelle del caso in esame; <strong>tu</strong>ttavia la presenza di versamentopericardico è estremamente rara.Cardiopatia ipertensivo-uremicaIl coinvolgimento cardiaco potrebbe essere secondario allamalattia renale e alla terapia dialitica. Nei pazienti connefropatia terminale sono stati descritti quadri variab<strong>il</strong>i didisfunzione ventricolare; le anomalie più frequenti sonol’ingrandimento del volume telediastolico ventricolare,l’aumento del rapporto tra <strong>il</strong> raggio e lo spessore della pareteposteriore e soprat<strong>tu</strong>tto l’ipertrofia del ventricolo sinistro(72%) 3 . Nell’uremia le dimensioni del ventricolo sinistrosono aumentate non solo a causa di un aumento didimensione dei cardiomiociti ma <strong>anche</strong> per la deposizionedi tessuto fibroso interstiziale 4 . A causa dell’iperparatiroidismosecondario si può verificare deposizione di calcio alivello degli anelli e dei foglietti valvolari (assenti nel casospecifico).Vi sono <strong>tu</strong>ttavia alcuni aspetti non spiegati da questa ipotesidiagnostica:– aspetti clinici: le coliche renali recidivanti, qualunque nesia la causa, possono essere responsab<strong>il</strong>i di un’insufficienzarenale cronica, che a sua volta può determinareuna cardiopatia ipertensivo-uremica; non vi sono pertantoelementi clinici incongruenti con <strong>il</strong> caso in esame;– aspetti elettrocardiografici: non sono evidenti i segni diipertrofia ventricolare sinistra frequenti nella cardiomiopatiauremica;– aspetti ecocardiografici: la cardiopatia uremica si manifestacome una cardiopatia ipertensiva pertanto non viè, di solito, un aspetto a tipo “granular sparkling” né <strong>il</strong>versamento pericardico.IperossalosiRara malattia genetica a trasmissione autosomica recessivacaratterizzata da un deficit enzimatico dei perossisoniepatici che causa un’alterazione del metabolismo glicox<strong>il</strong>ato5-7 . Se ne distinguono due varianti: l’iperossalosi di tipoI caratterizzata da un difetto dell’alanina glicox<strong>il</strong>atoaminotrasferasi (AGT) e l’iperossalosi di tipo II determinatada un difetto della glicox<strong>il</strong>ato reduttasi/idrossipiruvatoreduttasi. Questa patologia è caratterizzata da marcataiperossaluria, urolitiasi da ossalato di calcio, nefrocalcinosie da una progressiva perdita della funzione renale. Lamalattia può coinvolgere <strong>anche</strong> <strong>il</strong> cuore con la deposizionedi ossalato di calcio nel <strong>miocardio</strong>, prevalentemente alivello intracellulare, determinando una cardiomiopatiada accumulo con aspetti ecocardiografici di ipertrofiaventricolare ed effetto “granular sparkling” del <strong>miocardio</strong>molto evidente; può interessare <strong>anche</strong> <strong>il</strong> tessuto di conduzionespecializzato dando origine a blocchi della conduzioneelettrica. L’ossalato di calcio può inoltre precipitarenella tonaca media delle arterie <strong>anche</strong> a livello coronaricopotendo essere causa di coronaropatia non ateromasicain soggetti giovani 8 . Essendo <strong>il</strong> difetto enzimatico localizzatonei perossisomi epatici, l’unica terapia risolutiva èrappresentata dal trapianto di fegato che funge da “surgicalgene therapy”.Nel caso specifico sono congruenti con la diagnosi di iperossalos<strong>il</strong>a storia di coliche renali b<strong>il</strong>aterali recidivanti adesordio giovan<strong>il</strong>e, la progressione dell’insufficienza renale,la deposizione di sostanza a livello miocardico che assumeaspetto ecocardiografico “granular sparkling”. Inoltre, essendo<strong>il</strong> difetto metabolico localizzato a livello epatico, l’iperossalositende a recidivare nel rene trapiantato.Durante la degenza viene effet<strong>tu</strong>ato l’esame morfologicodelle urine che documenta numerosi c<strong>il</strong>indri granulosi, cristallidi ossalato di calcio e urati amorfi. L’ossalato urinarioè pari a 57 mg nelle 24h per ogni 1000 ml (v.n.
E Biagini et al - Se <strong>il</strong> <strong>miocardio</strong> <strong>riflette</strong>, <strong>rifletti</strong> <strong>anche</strong> <strong>tu</strong>!ce mesangiale; a livello dei <strong>tu</strong>buli numerosi cristalli di ossalatodi calcio birifrangenti alla luce polarizzata nel lumedei <strong>tu</strong>buli e nelle cellule epiteliali; a livello dell’interstizioestesi inf<strong>il</strong>trati linfomonocitari diffusi, alcune cellule gigantiin corrispondenza dei cristalli e fibrosi di discreta entità.L’esame ultrastrut<strong>tu</strong>rale mostra la presenza di numerosidepositi cristallini <strong>anche</strong> di notevoli dimensioni cheper morfologia sono riferib<strong>il</strong>i a cristalli di ossalato di calcioin sede <strong>tu</strong>bulare ma <strong>anche</strong> interstiziale dove è presenteinoltre un ricco inf<strong>il</strong>trato infiammatorio (Figura 4).Per la diagnosi di certezza, e per la diagnosi differenzialetra iperossaluria di tipo I e di tipo II, viene effet<strong>tu</strong>atal’analisi molecolare dei geni codificanti i due enzimi (AGTe glicox<strong>il</strong>ato reduttasi/idrossipiruvato reduttasi). L’analisimolecolare del gene AGT mostra la presenza in eterozigosidella mutazione 508G>>A nell’esone IV che determina aFigura 4. Preparato istologico di rene colorato con ematoss<strong>il</strong>ina/eosinacon ingrandimento 400x che mostra cristalli birifrangenti di ossalato dicalcio (frecce) all’interno dei <strong>tu</strong>buli renali.livello della proteina una sosti<strong>tu</strong>zione aminoacidica di unaglicina al codone 170 con una arginina (G170R) e della mutazione33insC nell’esone I che determina a livello dellaproteina uno slittamento del codice di let<strong>tu</strong>ra. Questo risultato,ovvero la presenza di duplice mutazione in eterozigosi(eterozigosi composta), conferma la diagnosi diiperossaluria di tipo I.Per <strong>il</strong> peggioramento della funzione renale viene ripresala terapia emodialitica e posta indicazione al trapiantocombinato di fegato e rene a cui <strong>il</strong> paziente viene sottopostocon successo a distanza di alcuni mesi.Bibliografia1. Rapezzi C, Riva L, Quarta CC, et al. Gender-related risk of myocardialinvolvement in systemic amyloidosis. Amyloid 2008;15: 40-8.2. Zarate YA, Hopkin RJ. Fabry’s disease. Lancet 2008; 372: 1427-35.3. Gross ML, Ritz E. Hypertrophy and fibrosis in the cardiomyopathyof uremia - beyond coronary heart disease. Semin Dial2008; 21: 308-18.4. Remppis A, Ritz E. Cardiac problems in the dialysis patient: beyondcoronary disease. Semin Dial 2008; 21: 319-25.5. Hoppe B, Beck BB, M<strong>il</strong>liner DS. The primary hyperoxalurias.Kidney Int 2009; 75: 1264-71.6. Bobrowski AE, Langman CB. The primary hyperoxalurias.Semin Nephrol 2008; 28: 152-62.7. Cochat P, Liutkus A, Fargue S, Basmaison O, Ranchin B, RollandMO. Primary hyperoxaluria type 1: st<strong>il</strong>l challenging! PediatrNephrol 2006; 21: 1075-81.8. Fishbein GA, Micheletti RG, Currier JS, Singer E, Fishbein MC.Atherosclerotic oxalosis in coronary arteries. CardiovascPathol 2008; 17: 117-23.441