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per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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PRESENTAZIONE 9<br />

Infine, la 6 a edizione (Edizioni Paoline, Pescara 1966) ricu<strong>per</strong>a<br />

alcuni elementi omessi nelle due precedenti, e soprattutto<br />

reca in a<strong>per</strong>tura una vera “prefazione” dell’Autore,<br />

che dà ragione tanto dell’o<strong>per</strong>a quanto delle scelte redazionali,<br />

quasi <strong>per</strong> rispondere a una obiezione sull’autenticità degli<br />

episodi e delle testimonianze citate.<br />

2. Ecco il testo di tale “prefazione”, che l’Autore intitola<br />

semplicemente “Prima della lettura”:<br />

«In questo semplice libro sono riportati fatti, apparizioni,<br />

previsioni e simili cose. Da altri rispettabili scrittori [tali fatti]<br />

sono esclusi, mancando le prove storiche; e talvolta appaiono<br />

inverosimili <strong>per</strong> se stessi.<br />

Perciò i pareri sono vari; e <strong>per</strong>ché introdurli? Mi sono<br />

<strong>per</strong>suaso di riprodurne diversi, come ricavati da varie parti,<br />

<strong>per</strong> un fatto in cui ebbi una parte. Sarebbe molto facile rigettarlo<br />

da chi lo sentisse narrare; ma il fatto è certissimo.<br />

Parrebbe strano e non conforme alla normale condotta di<br />

Dio; ma è realtà. Non conosciamo tutti i disegni di Dio. –<br />

Sac. G. Alberione».<br />

E, poco sotto, due pensieri – “Per i suffragi” – ripresi da<br />

un teologo spagnolo, familiare alle meditazioni di Don Alberione<br />

negli ultimi decenni di vita:<br />

«Non sappiamo in che proporzione, né in che forma vengono<br />

applicati i suffragi alle anime purganti, benché si sup-<br />

––––––––––––<br />

scriveva: «Vorrei vederlo, il [testo rielaborato di] Per i <strong>nostri</strong> <strong>cari</strong> <strong>defunti</strong>;<br />

poi lo manderei a voi [Figlie di <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>] <strong>per</strong> la stampa, <strong>per</strong> una volta.<br />

Non so se andrò in America...». A edizione avvenuta, nell’ottobre del<br />

1946, le scriveva: «Molti Deo gratias! <strong>per</strong> il libro dei Defunti». Poi, quasi<br />

contraddicendosi, soggiungeva: «Per altra volta vi terrete più vicine alle<br />

precedenti edizioni <strong>per</strong> quanto riguarda la redazione». (Forse Don Alberione,<br />

avendo dovuto partire <strong>per</strong> l’America, non ebbe tempo a rivedere il<br />

libro). In un biglietto dell’1.3.1953 scriveva sempre a sr. Cecilia: «Avevi<br />

ben lavorato <strong>per</strong> il libro Per i <strong>nostri</strong> <strong>cari</strong> <strong>defunti</strong>... Puoi ancora rivederlo<br />

<strong>per</strong> un’eventuale ristampa? [5 a ed.]. Un buon Deo gratias». (Nota di Andrea<br />

Damino, Bibliografia di Don Giacomo Alberione, Ed. Archivio Storico<br />

Generale della Famiglia Paolina, Roma 2004 4 , p. 35, nota 2).

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