per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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44 45 GIORNO IV ESISTENZA DEL PURGATORIO Il Concilio di Trento è la voce solenne della Chiesa, che ha proclamato, contro le stolte novità dei Protestanti, la dottrina della Scrittura e della Tradizione tutta, dai primi secoli ad oggi. Esso ha definito: che esiste il Purgatorio e che le anime colà detenute possono venire aiutate dai suffragi dei fedeli, particolarmente dal Santo Sacrificio della Messa. * * * In una delle battaglie che Giuda Maccabeo combatté per la legge di Dio e pel suo popolo, caddero anche alcuni Giudei. Andato poi Giuda per seppellire i cadaveri, trovò loro indosso cose che erano state offerte agli idoli, e che essi, contro il divieto della legge, si erano appropriate nella espugnazione della città di Jamnia. A tale scoperta tutti supplicarono il Signore di voler porre in dimenticanza il peccato commesso. Giuda esortò i soldati a conservarsi senza peccato; poi fece una colletta per i caduti; raccolse dodici mila dramme d’argento, 1 che mandò a Gerusalemme perché venisse offerto un sacrificio per i | peccati di quei defunti. Con ciò egli dava una chiara prova della sua fede nella risurrezione dei morti. Ma di più la Scrittura conchiude la narrazione del fatto con queste parole: «Santo, dunque, e salutare è il pensiero di pregare per i defunti, affinché vengano sciolti dai loro peccati». 2 Giuda, dunque, ed i soldati suoi, ed i sacerdoti che offrivano il sacrificio, credevano al purgatorio ed al valore delle preghiere fatte pei defunti. E il Signore, vero Autore della Sacra Scrittura, chiama tale pratica santa in sé, utile a salvare quelle anime. –––––––––––– 1 Qui nell’edizione originale veniva indicata la somma corrispondente allora in moneta italiana (circa 4300 lire); calcolo oggi difficile da precisare. 2 L’intero episodio è narrato in 2Mac 12,38-45.

ESISTENZA DEL PURGATORIO 57 * * * Nostro Signor Gesù Cristo ci ha parlato di alcuni peccati che non si possono perdonare né in questa né nell’altra vita. 3 È chiaro dunque che il Divin Maestro supponeva buona e certa la fede di coloro che credevano potersi certi peccati scancellare nella vita futura. Non sono essi i peccati mortali, sono invece i veniali. * * * Nel memoriale presentato dai Padri latini al Concilio di Firenze 4 è riportato il passo di San Paolo: «Il giorno del Signore (quello del giudizio) farà conoscere l’opera di ciascuno, perché essa si rivelerà nel fuoco, e il fuoco proverà qual è l’opera di ciascuno. Se l’opera innalzata da qualcuno sul fondamento sussiste, egli riceverà la sua ricompensa. Per lui esso sarà salvo, ma come per il fuoco» (1Cor 3,10s.). Un commentario breve provava che queste parole | non si riferivano ai beati, che non saranno toccati dal fuoco, né ai dannati, che non possono più essere salvati; ma alle anime purganti, cioè imperfette. Tertulliano 5 voleva anzi intesa del Purgatorio la parabola che dice essere il servo crudele rinchiuso in carcere finché paghi anche l’ultimo quadrante, non in eterno. * * * Buona parte dei cristiani che passano all’eternità, fu scritto, non è così malvagia da meritare l’inferno, sebbene abbia pure delle colpe. Neppure essi sono tanto santi da tro- –––––––––––– 3 Cf. Mt 12,31-32. 4 Quel Concilio, XVIII ecumenico (1439-1445), nel quale erano presenti Padri latini e Padri greci, è noto soprattutto per avere sancito la comunione della Chiesa Greca con quella Romana (comunione che sfortunatamente non divenne mai effettiva). 5 Quinto Settimio F. Tertulliano (160-220), nato a Cartagine, avvocato e apologista latino, che dopo l’ordinazione presbiterale aderì alla setta intransigente dei Montanisti. 46

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Il Concilio di Trento è la voce solenne della Chiesa, che<br />

ha proclamato, contro le stolte novità dei Protestanti, la dottrina<br />

della Scrittura e della Tradizione tutta, dai primi secoli<br />

ad oggi. Esso ha definito: che esiste il Purgatorio e che le<br />

anime colà detenute possono venire aiutate dai suffragi dei<br />

fedeli, particolarmente dal <strong>San</strong>to Sacrificio della Messa.<br />

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In una delle battaglie che Giuda Maccabeo combatté <strong>per</strong><br />

la legge di Dio e pel suo popolo, caddero anche alcuni Giudei.<br />

Andato poi Giuda <strong>per</strong> seppellire i cadaveri, trovò loro<br />

indosso cose che erano state offerte agli idoli, e che essi,<br />

contro il divieto della legge, si erano appropriate nella espugnazione<br />

della città di Jamnia. A tale sco<strong>per</strong>ta tutti supplicarono<br />

il Signore di voler porre in dimenticanza il peccato<br />

commesso. Giuda esortò i soldati a conservarsi senza peccato;<br />

poi fece una colletta <strong>per</strong> i caduti; raccolse dodici mila<br />

dramme d’argento, 1 che mandò a Gerusalemme <strong>per</strong>ché venisse<br />

offerto un sacrificio <strong>per</strong> i | peccati di quei <strong>defunti</strong>. Con<br />

ciò egli dava una chiara prova della sua fede nella risurrezione<br />

dei morti. Ma di più la Scrittura conchiude la narrazione<br />

del fatto con queste parole: «<strong>San</strong>to, dunque, e salutare è il<br />

pensiero di pregare <strong>per</strong> i <strong>defunti</strong>, affinché vengano sciolti dai<br />

loro peccati». 2<br />

Giuda, dunque, ed i soldati suoi, ed i sacerdoti che offrivano<br />

il sacrificio, credevano al purgatorio ed al valore delle<br />

preghiere fatte pei <strong>defunti</strong>. E il Signore, vero Autore della<br />

Sacra Scrittura, chiama tale pratica santa in sé, utile a salvare<br />

quelle anime.<br />

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1 Qui nell’edizione originale veniva indicata la somma corrispondente<br />

allora in moneta italiana (circa 4300 lire); calcolo oggi difficile da precisare.<br />

2 L’intero episodio è narrato in 2Mac 12,38-45.

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