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per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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344<br />

290 GIORNO XXX<br />

sollecito di avvertirlo in tempo e di prestargli tutti i soccorsi<br />

e aiuti spirituali necessari in quei momenti.<br />

Con la divozione alle anime purganti acquistiamo molto<br />

aumento di grazia su la terra e di gloria nell’eternità. Infatti è<br />

un <strong>per</strong>fetto esercizio delle virtù teologali. Esercitiamo la fede:<br />

poiché questa divozione ci fa entrare in un mondo invisibile<br />

e ado<strong>per</strong>arci con tanto ardore <strong>per</strong> esso come se lo vedessimo<br />

con i <strong>nostri</strong> occhi... La fede nella comunione dei <strong>San</strong>ti,<br />

negli effetti del <strong>San</strong>to Sacrifizio, nel potere della Chiesa.<br />

Esercitiamo la s<strong>per</strong>anza: questa virtù, dice un pio scrittore, la<br />

cui mancanza si fa purtroppo sentire anche in anime di vita<br />

spirituale. S<strong>per</strong>iamo <strong>per</strong> quelle anime l’applicazione dei meriti<br />

di Gesù Cristo; s<strong>per</strong>iamo ricompensa anche <strong>per</strong> noi del<br />

bene loro fatto e la remissione della stessa pena dovuta a noi.<br />

Esercitiamo la <strong>cari</strong>tà: verso Dio, che aspetta quelle anime; e<br />

verso Gesù Cristo, che <strong>per</strong> loro salvezza ha data la vita; verso<br />

il prossimo poiché è una sete cocente | ed un desiderio acceso<br />

di veder Dio che le punge e tormenta.<br />

* * *<br />

Il pensiero del purgatorio ci fa diventare uomini spirituali<br />

e ci distacca dalla terra. Ricorda i novissimi.<br />

Allorché pensiamo sempre alla terra, siamo terreni; quando<br />

pensiamo all’eternità, diventiamo «uomini di eternità». 2<br />

Di qui il detto: «In tutte le tue o<strong>per</strong>e ricòrdati della tua fine e<br />

non cadrai mai nel peccato». 3 Chi tiene l’occhio ben fisso a<br />

quello che ci attende alla fine della vita, saprà guidarsi cristianamente<br />

e saggiamente nel cammino.<br />

Il purgatorio ricorda la morte: essa che ci stacca dalla vita;<br />

essa che ha buttato il corpo in una fossa e l’anima<br />

nell’eternità. Ricorda il giudizio: dove l’anima fu trovata<br />

bella, ma non ancora del tutto monda, degna del paradiso, ma<br />

non ancora atta ad un ingresso immediato. Ricorda l’eternità<br />

dove si riceve il premio od il castigo delle nostre o<strong>per</strong>e; in<br />

––––––––––––<br />

2 «Homo æternitatis ego sum».<br />

3 «Memorare novissima tua et in æternum non peccabis» (Sir 7,40).

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