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per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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ASSISTENZA AGLI INFERMI - SEPOLTURA - CIMITERO 243<br />

sepolcro a<strong>per</strong>to di quel suo parente, la sua conversione fu<br />

compiuta; la Chiesa ebbe un nuovo istituto religioso, il cielo<br />

un <strong>San</strong>to di più.<br />

Cimitero<br />

È così chiamato quel campo che è “santo”! <strong>per</strong>ché vi domina<br />

la croce; <strong>per</strong>ché vi si purificano i corpi dalle brutture;<br />

<strong>per</strong>ché il peccato non vi regna più; <strong>per</strong>ché avverrà colà il<br />

gran fatto della risurrezione.<br />

La parola cimitero significa luogo di “dormizione” | poiché<br />

i morti udiranno la gran voce della tromba finale e risorgeranno<br />

quanti avranno udito.<br />

Là è il campo comune: poiché, se i vivi hanno proprietà e case<br />

distinti, quel terreno invece è di tutti e <strong>per</strong> tutti; tutti là vi abbiamo<br />

<strong>per</strong>sone che ci precedettero nel viaggio verso l’eternità.<br />

Là andremo ancora noi, quando la morte passerà a dividerci<br />

dai vivi ed a trasportare l’anima al cielo e il corpo subirà<br />

lo sfacelo della distruzione.<br />

* * *<br />

Anzitutto le tombe siano convenienti, ma senza vano lusso!<br />

Anche colà l’ambizione ha saputo entrare e qualche volta<br />

<strong>per</strong>sino una così detta arte ha introdotta la profanazione. La<br />

croce ed i simboli della risurrezione devono predominare,<br />

<strong>per</strong>ché regni la s<strong>per</strong>anza.<br />

Inoltre il camposanto si visiti frequentemente, e con lo<br />

spirito cristiano che ci ispira la Chiesa: mestizia, s<strong>per</strong>anza,<br />

pie risoluzioni.<br />

Nel giorno dei Defunti occorre ripulire ed ornare le tombe;<br />

ed inoltre è bene recarvisi con la famiglia ed i conviventi<br />

<strong>per</strong> un doveroso e salutare tributo di affetto e di preghiere.<br />

Trattiamo [il defunto] come vorremmo essere trattati noi.<br />

––––––––––––<br />

nel 1227, meditando sulla vanità delle ambizioni umane presso la tomba<br />

di un illustre parente, riflette: «Io sono quello che lui era: quello che lui è<br />

io lo sarò». Fattosi monaco, fonda un ordine con numerosi monasteri detti<br />

“Silvestrini”. Muore all’età di novant’anni.<br />

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