per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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275 238 GIORNO XXV poche parole, che la vita sia prolungata quanto si può, che l’agonia sia confortata, che la persona passi all’eternità nel massimo fervore. * * * Quanta vacuità umana, e prudenza crudele, e qualche volta anche nauseante, in certe assistenze ad infermi! Il mondo che non ha i beni eterni, e in quel momento non sa conservare i beni temporali, si ritiri, si allontani: l’anima ha bisogno di Dio e del suo ministro. Più è diligente l’assistenza ai malati, più è zelante chi assiste e tanto più saranno le anime che si salvano e che abbreviano il loro Purgatorio, od anche lo schivano. Perciò il Papa Pio X ha voluto approvare la Santa Crociata pei Moribondi, sotto la protezione di S. Giuseppe. Eccone lo statuto: SCOPO. – Introdurre in tutta la Cristianità la pia usanza di aiutare con preghiere e opere di carità i poveri moribondi, come è ovunque introdotta quella di suffragare i defunti. Questi sono già al sicuro pel Cielo, mentre i primi sono in pericolo di perderlo per sempre. Lo scopo dunque di questa grande crociata spirituale rilevasi dalle parole del | Santo Padre Pio X nel “Breve” del 12 febbraio 1914: «Desiderando Noi di far conoscere quanto apprezziamo questa lodevolissima Istituzione, vogliamo che il Nostro Nome venga scritto pel primo fra tutti i soci della medesima, esortando tutti i Nostri amati Fratelli nel Sacerdozio a non dimenticarsi di ricordare ogni giorno nel Divin Sacrificio gli agonizzanti. Parimenti consigliamo a tutti i fedeli, e soprattutto ai Religiosi dell’uno e dell’altro sesso, di abituarsi ad innalzare speciali preghiere a Dio ed a S. Giuseppe a favore dei morenti; giacché se santo e salutare pensiero è quello di pregare per i defunti, che sono giunti al porto della salvezza, non è men degna di raccomandazione la premura d’implorare l’aiuto del Cielo su gli infelici che si trovano nell’estremo cimento, da cui dipende l’eternità».

ASSISTENZA AGLI INFERMI - SEPOLTURA - CIMITERO 239 CONDIZIONI. – Fare iscrivere il proprio nome nel registro della Pia Unione Primaria di Roma o alle Filiali erette canonicamente. – Recitare mattina e sera, possibilmente, questa giaculatoria: «O San Giuseppe, Padre putativo di Gesù Cristo, e vero Sposo di Maria Vergine, pregate per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte)». VANTAGGI. – Indulgenza Plenaria, confessati e comunicati, visitando qualunque chiesa nel giorno dell’iscrizione. – Plenaria ascoltando la S. Messa o facendovi la S. Comunione per i moribondi. – Plenaria in punto di morte alle solite condizioni. Plenaria il 19 marzo e festa del Patrocinio – 300 | giorni mattina e sera recitando la prescritta giaculatoria – 100 giorni per ogni opera di pietà o carità fatta a pro della Pia Unione. I Sacerdoti iscritti nel turno della S. Messa, godono di molti privilegi concessi da Benedetto XV e confermati da Pio XI, il quale pure si è degnato di iscriversi nella S. Crociata. Oltre a questo tesoro d’indulgenze, gli iscritti godono del frutto delle SS. Messe che ogni giorno si celebrano nel Tempio del Transito; 5 partecipano dei beni spirituali di quasi tutti gli Ordini e Congregazioni Religiose aderenti alla Santa Crociata, con un tesoro immenso di SS. Messe, Comunioni, penitenze, orazioni, indulgenze, eroismi di zelo, ed opere buone fatte dai medesimi in ogni parte del mondo. RACCOMANDAZIONI. – I RR. Sacerdoti nel Memento della S. Messa, i fedeli nella S. Comunione preghino pei morenti, e così lucrano l’Indulgenza Plenaria, come è detto sopra. – Offrano pure spesso i propri meriti, preghiere, mortificazioni, croci e buone opere per gli agonizzanti. – Abbiano particolare devozione a S. Giuseppe nei mercoledì, recitandone le –––––––––––– 5 Don Alberione si era iscritto alla “Pia unione primaria del Transito di S. Giuseppe” il 13 aprile 1917 con il numero 833. Ogni anno il 13 aprile aveva l’obbligo di celebrare una S. Messa per l’Unione. 276

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poche parole, che la vita sia prolungata quanto si può, che<br />

l’agonia sia confortata, che la <strong>per</strong>sona passi all’eternità nel<br />

massimo fervore.<br />

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Quanta vacuità umana, e prudenza crudele, e qualche<br />

volta anche nauseante, in certe assistenze ad infermi! Il mondo<br />

che non ha i beni eterni, e in quel momento non sa conservare<br />

i beni temporali, si ritiri, si allontani: l’anima ha bisogno<br />

di Dio e del suo ministro. Più è diligente l’assistenza<br />

ai malati, più è zelante chi assiste e tanto più saranno le anime<br />

che si salvano e che abbreviano il loro Purgatorio, od anche<br />

lo schivano.<br />

Perciò il Papa Pio X ha voluto approvare la <strong>San</strong>ta Crociata<br />

pei Moribondi, sotto la protezione di S. Giuseppe.<br />

Eccone lo statuto:<br />

SCOPO. – Introdurre in tutta la Cristianità la pia usanza di<br />

aiutare con preghiere e o<strong>per</strong>e di <strong>cari</strong>tà i poveri moribondi,<br />

come è ovunque introdotta quella di suffragare i <strong>defunti</strong>.<br />

Questi sono già al sicuro pel Cielo, mentre i primi sono in<br />

<strong>per</strong>icolo di <strong>per</strong>derlo <strong>per</strong> sempre. Lo scopo dunque di questa<br />

grande crociata spirituale rilevasi dalle parole del | <strong>San</strong>to Padre<br />

Pio X nel “Breve” del 12 febbraio 1914: «Desiderando<br />

Noi di far conoscere quanto apprezziamo questa lodevolissima<br />

Istituzione, vogliamo che il Nostro Nome venga scritto<br />

pel primo fra tutti i soci della medesima, esortando tutti i<br />

Nostri amati Fratelli nel Sacerdozio a non dimenticarsi di<br />

ricordare ogni giorno nel Divin Sacrificio gli agonizzanti.<br />

Parimenti consigliamo a tutti i fedeli, e soprattutto ai Religiosi<br />

dell’uno e dell’altro sesso, di abituarsi ad innalzare<br />

speciali preghiere a Dio ed a S. Giuseppe a favore dei morenti;<br />

giacché se santo e salutare pensiero è quello di pregare<br />

<strong>per</strong> i <strong>defunti</strong>, che sono giunti al porto della salvezza, non è<br />

men degna di raccomandazione la premura d’implorare<br />

l’aiuto del Cielo su gli infelici che si trovano nell’estremo<br />

cimento, da cui dipende l’eternità».

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