per i nostri cari defunti - Societa San Paolo
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272 236 GIORNO XXV Pietro, entrato nella casa di questo suo prediletto discepolo, guarì la suocera; il Vangelo nota che, essendo sera, «gli portarono molti ammalati e tutti quelli che avevano in casa degli infermi affetti da qualsiasi malattia, li portavano a lui; così pure gli conducevano gl’indemoniati. Ed Egli, imponendo loro le mani, li guariva e cacciava i demoni; si adempiva così la parola d’Isaia: Egli si prese le nostre infermità, Egli portò via i nostri mali» [cf. Mt 8,14-17]. La Chiesa sempre ebbe gran cura degli ammalati e dei moribondi. Gli ospedali, i ricoveri per i | vecchi, le premure per gli appestati furono innumerevoli. Nel Rituale Romano vi sono molte pagine che si occupano della Cura degli Infermi. La Chiesa ha lo spirito del Cuore di Gesù: «Ho pietà di questo popolo» [cf. Mt 15,32]. Gli ammalati, i poveri, i bambini, i deboli sono l’oggetto prediletto delle sue premure. * * * Visitare gli infermi è opera che imita la Santa Madonna, la quale dopo l’Annunciazione si portò alla casa di Elisabetta e là si fermò tre mesi servendola come un’umile ancella. Le opere che compiono gli ascritti alle Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli 2 in servizio dei malati e dei poveri, sono davvero ammirabili al cospetto della società e della Chiesa. Essi recano pane, carne, medicine, legno. 3 Ma specialmente essi prestano a tutti i servizi più umili: rifare i letti, curare le piaghe, pulizia alle camere, apprestare i cibi. E quello che ancor più ammirabile si è: le molte sante industrie per disporre lo spirito alla cristiana rassegnazione e per preparare all’estremo passo i moribondi. –––––––––––– 2 S. Vincenzo de’ Paoli (1581-1660). Pieno di spirito sacerdotale, a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, fondando i Preti della Missione (Lazzaristi) e insieme a santa Luisa de Marillac le Figlie della Carità (1633). Avrebbe voluto che anche gli uomini collaborassero insieme alle donne nelle “Carità”, ma la cosa non funzionò per la mentalità dell’epoca. Le “Carità” maschili verranno riprese un paio di secoli dopo, nel 1833, per opera di Federico Ozanam, e presero il nome di “Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli”. 3 Legna da ardere.
ASSISTENZA AGLI INFERMI - SEPOLTURA - CIMITERO 237 Vi è un cumulo di pregiudizi e insidie da sventare circa la cura spirituale degli infermi: altri dipendono dal malato, altri dipendono da chi vi è attorno. Ma tutti approdano a questo: che il povero infermo muoia senza prepararsi e passi all’eternità inconsciamente. Eh! sì che 4 tutti, ma specialmente i poveri peccatori, hanno gran bisogno di riconciliarsi con Dio, con quel Dio che stende le | braccia della sua misericordia fino all’estremo momento. Discende in quel momento supremo il demonio con grande ira, sapendo che più poco tempo gli rimane per conquistare quell’anima; raddoppiano le loro premure i SS. Angeli per salvarla. È un momento da cui dipende l’eternità. * * * Assistere spiritualmente i poveri infermi significa: 1° Consolarli con il compatimento, con i pensieri e le verità della religione, del Crocifisso, del Paradiso. 2° Chiamare per tempo il Sacerdote, affinché possa amministrare i SS. Sacramenti mentre l’infermo è ancora in possesso delle facoltà mentali, per quanto il decorso della malattia lo permette. I Sacramenti degli infermi non sono i sacramenti dei morti, né per i destituiti dei sensi. Nessun atto richiede tanto l’intelligenza ed il libero consenso e la cooperazione umana cosciente, quanto i SS. Sacramenti. 3° Preparare l’infermo stesso ai Sacramenti: coll’avvisarlo con prudente ma ferma carità del suo stato; con l’aiutarlo a prepararsi ad accettare la volontà divina, così ardua in quei momenti; con il disporlo alla confessione, S. Viatico, Estrema Unzione e Benedizione Papale, o alle altre indulgenze. 4° Man mano poi che si avvicina la morte, il pio assistente moltiplica le caritatevoli premure facendo | e sollecitando alla preghiera, suggerendo brevi orazioni e giaculatorie; recitando le preghiere stabilite dalla Chiesa per gli agonizzanti; vigilando perché il demonio scaltro non abbia a vincerla con astute tentazioni di disperazione o presunzione; curando, in –––––––––––– 4 Eppure... 273 274
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molti ammalati e tutti quelli che avevano in casa degli<br />
infermi affetti da qualsiasi malattia, li portavano a lui; così<br />
pure gli conducevano gl’indemoniati. Ed Egli, imponendo<br />
loro le mani, li guariva e cacciava i demoni; si adempiva così<br />
la parola d’Isaia: Egli si prese le nostre infermità, Egli portò<br />
via i <strong>nostri</strong> mali» [cf. Mt 8,14-17].<br />
La Chiesa sempre ebbe gran cura degli ammalati e dei<br />
moribondi. Gli ospedali, i ricoveri <strong>per</strong> i | vecchi, le premure<br />
<strong>per</strong> gli appestati furono innumerevoli. Nel Rituale Romano vi<br />
sono molte pagine che si occupano della Cura degli Infermi.<br />
La Chiesa ha lo spirito del Cuore di Gesù: «Ho pietà di questo<br />
popolo» [cf. Mt 15,32]. Gli ammalati, i poveri, i bambini,<br />
i deboli sono l’oggetto prediletto delle sue premure.<br />
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Visitare gli infermi è o<strong>per</strong>a che imita la <strong>San</strong>ta Madonna,<br />
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e là si fermò tre mesi servendola come un’umile ancella.<br />
Le o<strong>per</strong>e che compiono gli ascritti alle Conferenze di S.<br />
Vincenzo de’ Paoli 2 in servizio dei malati e dei poveri, sono<br />
davvero ammirabili al cospetto della società e della Chiesa.<br />
Essi recano pane, carne, medicine, legno. 3 Ma specialmente<br />
essi prestano a tutti i servizi più umili: rifare i letti, curare le<br />
piaghe, pulizia alle camere, apprestare i cibi. E quello che<br />
ancor più ammirabile si è: le molte sante industrie <strong>per</strong> disporre<br />
lo spirito alla cristiana rassegnazione e <strong>per</strong> preparare all’estremo<br />
passo i moribondi.<br />
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2 S. Vincenzo de’ Paoli (1581-1660). Pieno di spirito sacerdotale, a Parigi<br />
si dedicò alla cura dei poveri, fondando i Preti della Missione (Lazzaristi)<br />
e insieme a santa Luisa de Marillac le Figlie della Carità (1633). Avrebbe<br />
voluto che anche gli uomini collaborassero insieme alle donne nelle<br />
“Carità”, ma la cosa non funzionò <strong>per</strong> la mentalità dell’epoca. Le “Carità”<br />
maschili verranno riprese un paio di secoli dopo, nel 1833, <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a di Federico<br />
Ozanam, e presero il nome di “Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli”.<br />
3 Legna da ardere.