per i nostri cari defunti - Societa San Paolo
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268 232 GIORNO XXIV GIACULATORIA: Eterno Divin Padre, vi offro le tre ore di Agonia di Gesù, vostro Figliuolo, per le anime sante del purgatorio. FRUTTO Il S. Rosario tiene uno dei primi posti tra le preghiere della Chiesa raccomandate ai fedeli; questa eccellente preghiera, sorgente di tante grazie per i vivi, è altresì in modo singolare efficace pel sollievo dei morti. Ne abbiamo una prova parlante nella vita del Padre Nieremberg. 7 Quel caritatevole servo di Dio, per sollevare le anime del Purgatorio, s’imponeva frequenti mortificazioni accompagnate da preghiere. Mai mancava di recitare ogni giorno il Rosario secondo la loro | intenzione e di guadagnare per esse quante più indulgenze poteva; divozione alla quale invitò i fedeli in un’opera speciale pubblicata su questa materia. * * * Dopo il Santo Rosario parliamo della Via Crucis. Questo pio esercizio può essere considerato in se stesso e nelle indulgenze delle quali è arricchito. In se stesso è un’eccellente maniera di meditare la Passione del Salvatore, e perciò uno degli esercizi più salutari di nostra santa religione. Le indulgenze poi sono le seguenti: Tutti i fedeli che, o singolarmente o in comitiva, almeno col cuore contrito, faranno il pio esercizio della Via Crucis, legittimamente eretta, possono guadagnare: 1° un’indulgenza plenaria “toties quoties”, se compiranno il pio esercizio; 2° un’altra indulgenza plenaria se si comunicheranno in quel medesimo giorno in cui fanno il pio esercizio, o anche solo nel mese, se l’avranno compiuto dieci volte; 3° Indulgenza parziale di dieci anni e altrettante quarantene, per ogni singola stazione, se a caso per qualsiasi ragione non abbiano potuto finire il pio esercizio. – Queste stesse indulgenze vuole il Santo Padre che siano estese a quelle persone impossibilitate (infermi, naviganti, carcerati, ecc.) che, per decreto 8 agosto –––––––––––– 7 Juan Eusebio Nieremberg y Otin (1595-1658), gesuita umanista, fisico, biografo, teologo e scrittore ascetico spagnolo di origine tedesca.
SUFFRAGI: LE OPERE BUONE 233 1859, possono compierlo solo nella forma stabilita da Clemente XIV, con la recita di 20 Pater, Ave e Gloria in memoria della Divina Passione, e tenendo in mano un Crocifisso di materia non fragile, benedetto allo scopo stesso da chi ne ha facoltà; 4° a quegli infermi così gravi che appena possono baciare o guardare tale Crocifisso, e recitare qualche pia giaculatoria in memoria della Passione e Morte di Nostro Signor Gesù Cristo, come concede il Decreto 25 marzo 1931. E con questo in più, che se per giusta causa non possano recitare tutti i prescritti Pater, Ave e Gloria, | per ottenere l’indulgenza plenaria, guadagnino però per ogni singolo Pater, Ave e Gloria i dieci anni e altrettante quarantene d’indulgenza parziale; e se poi l’infermo è così grave che possa solo o baciare o guardare il Crocifisso ad hoc benedetto, non sia privo dell’Indulgenza plenaria, anche se non gli riesce aggiungere la giaculatoria prescritta. Per guadagnare veramente le Indulgenze concesse dal Papa per l’esercizio della Via Crucis, non basta farla dovunque e comunque, ma deve farsi secondo le prescrizioni della Chiesa. E per questo: 1° Nelle Stazioni, che sono 14, sono necessarie e indispensabili le croci, e queste di legno e visibili, alle quali soltanto sono annesse le indulgenze. 2° L’erezione della Via Crucis, nelle chiese, o nelle cappelle, deve farsi canonicamente, cioè da chi ne ha facoltà e con le preghiere e cerimonie date dal Rituale Romano. 3° Chi fa la Via Crucis, deve fare due cose: a) la meditazione sulla Passione di Gesù; b) il moto locale, passando realmente da una stazione all’altra. Quando, però, la Via Crucis si fa da molti insieme, siccome allora il moto da una Stazione all’altra porterebbe confusione e disordine, basta che muova chi fa da capo – sia un Sacerdote o una pia persona qualunque – e gli altri, stando al proprio posto, voltarsi possibilmente verso la Stazione che si considera. Quanto a preghiere, pur essendo bellissime e commendabili quelle che ordinariamente si recitano ad ogni Stazione: Adoramus, Te, Christe, etc., Pater, Ave, Gloria, Miserere, ecc., perché possono servire mirabilmente ad eccitare nei fedeli sentimenti di dolore dei propri peccati, che furono causa dei patimenti di Gesù, non sono però necessarie per acquistare le indulgenze, come dichiarò la 269
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Il S. Rosario tiene uno dei primi posti tra le preghiere della<br />
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Ne abbiamo una prova parlante nella vita del Padre Nieremberg.<br />
7 Quel <strong>cari</strong>tatevole servo di Dio, <strong>per</strong> sollevare le anime del<br />
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preghiere. Mai mancava di recitare ogni giorno il Rosario secondo<br />
la loro | intenzione e di guadagnare <strong>per</strong> esse quante più indulgenze<br />
poteva; divozione alla quale invitò i fedeli in un’o<strong>per</strong>a speciale<br />
pubblicata su questa materia.<br />
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Dopo il <strong>San</strong>to Rosario parliamo della Via Crucis. Questo pio<br />
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delle quali è arricchito. In se stesso è un’eccellente maniera di meditare<br />
la Passione del Salvatore, e <strong>per</strong>ciò uno degli esercizi più salutari<br />
di nostra santa religione. Le indulgenze poi sono le seguenti:<br />
Tutti i fedeli che, o singolarmente o in comitiva, almeno col<br />
cuore contrito, faranno il pio esercizio della Via Crucis, legittimamente<br />
eretta, possono guadagnare:<br />
1° un’indulgenza plenaria “toties quoties”, se compiranno il<br />
pio esercizio;<br />
2° un’altra indulgenza plenaria se si comunicheranno in quel<br />
medesimo giorno in cui fanno il pio esercizio, o anche solo nel mese,<br />
se l’avranno compiuto dieci volte;<br />
3° Indulgenza parziale di dieci anni e altrettante quarantene,<br />
<strong>per</strong> ogni singola stazione, se a caso <strong>per</strong> qualsiasi ragione non abbiano<br />
potuto finire il pio esercizio. – Queste stesse indulgenze<br />
vuole il <strong>San</strong>to Padre che siano estese a quelle <strong>per</strong>sone impossibilitate<br />
(infermi, naviganti, carcerati, ecc.) che, <strong>per</strong> decreto 8 agosto<br />
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7 Juan Eusebio Nieremberg y Otin (1595-1658), gesuita umanista, fisico,<br />
biografo, teologo e scrittore ascetico spagnolo di origine tedesca.