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per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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SUFFRAGI: LE OPERE BUONE 231<br />

senza distrarci dalle abituali occupazioni. Asteniamoci, <strong>per</strong><br />

esempio, da qualche divertimento poco necessario, da certe<br />

conversazioni, da certi giochi o spettacoli, che sono anche<br />

troppo <strong>per</strong>icolosi <strong>per</strong> il buon cristiano; nei piaceri e diletti leciti<br />

moderiamo gli affetti; qualche volta priviamoci nel pasto<br />

di ciò che solletica solo il palato; diamo minore libertà alla<br />

lingua, e sappiamo che tacere a tempo e reprimere la propria<br />

voglia di parlare è fare al Signore, secondo il linguaggio della<br />

Scrittura, un sacrificio delle labbra; asteniamoci dal vedere<br />

cose vane e <strong>per</strong>icolose; non porgiamo orecchio indiscreto ad<br />

ogni discorso; tolleriamo il freddo dell’inverno, il caldo dell’estate,<br />

le fatiche quotidiane, qualche po’ di sete, qualche<br />

po’ di stanchezza e cose simili. Queste mortificazioni nulla<br />

hanno di spaventevole, ma pure torneranno al Signore molto<br />

gradite. Esigeranno, è vero, attenzione e fors’anche un po’ di<br />

violenza; ma a misura della violenza cresce il merito.<br />

Vi è poi un altro genere di penitenza, tanto più accetto a<br />

Dio, in quanto viene dalla sua mano: voglio dire le afflizioni.<br />

Se adunque il Signore ci vuole afflitti o da lunghe malattie o<br />

da <strong>per</strong>dite improvvise di beni, dell’onore o dei parenti, abbracciamo<br />

queste croci con tutto il cuore, non mormoriamo, | diciamo<br />

rassegnati: «Sia fatta la volontà di Dio», e ne caveremo<br />

pure grandi tesori di meriti, <strong>per</strong> soccorrere le anime purganti.<br />

Rimane un’altra specie di mortificazione, che ognuno può<br />

e deve praticare. Avete voi ricevuto qualche offesa? dimenticatela<br />

e sacrificate a Gesù il vostro risentimento: sarà questo<br />

un atto di virtù eroica e <strong>per</strong> voi molto meritorio. Più che<br />

piangere, dobbiamo fare del bene, altrimenti ci accadrà<br />

quello che dice S. Bernardo: «Vediamo ogni giorno dei morti<br />

piangere i loro morti. Molti pianti e nessun frutto», 6 molto<br />

dolore, ma poca <strong>cari</strong>tà e poche o<strong>per</strong>e.<br />

PRATICA: Non partiamo mai da tavola senza aver fatta almeno<br />

una piccola mortificazione di gola e di lingua.<br />

––––––––––––<br />

6 «Videmus quotidie mortuos plangere mortuos suos: fletum multum<br />

et fructum nullum».<br />

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