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per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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VANTAGGI DAL SOLLEVARE LE ANIME PURGANTI 151<br />

Dio le loro vittorie sul demonio ed i loro meriti; <strong>per</strong> questo<br />

essi sono potenti a pregare. Essi sono i grandi protettori<br />

dell’umanità e dei popoli».<br />

Ma ecco che qui entra a parlare il Chollet, 4 oratore dotto e<br />

pio: «Canonizzati o no, gli eletti partecipano tutti della stessa<br />

vita... Anche i Defunti, in cielo, sebbene meno vicini a Dio,<br />

gli sono <strong>per</strong>ò più vicini di noi. Essi poi sono anche più legati<br />

a noi, <strong>per</strong> i legami stessi del sangue e della famiglia, che Dio<br />

vuol rispettati in questa e nell’altra vita. Perché un padre, una<br />

madre in cielo non potrebbero e non vorrebbero fare quanto<br />

altri, anche estranei, vogliono e possono fare?».<br />

Il padre resta lassù la s<strong>per</strong>anza del figlio; la madre resta la<br />

s<strong>per</strong>anza della figlia; lo sposo resta la s<strong>per</strong>anza della sposa.<br />

Questo ufficio di <strong>cari</strong>tà, le anime dei trapassati lo esercitano<br />

prima dal Purgatorio, poi più <strong>per</strong>fettamente dal Cielo.<br />

Il Suarez, dottissimo, dice: «Sebbene le anime purganti<br />

ancora soffrano, pur tuttavia sono care a Dio; e possono pregare<br />

<strong>per</strong> i vivi».<br />

Ed ecco che i divoti delle anime purganti divengono facilmente<br />

fervorosi, amanti della virtù, desiderosi di <strong>per</strong>fezione,<br />

delicati di coscienza.<br />

Scrive un ottimo oratore: «La <strong>cari</strong>tà verso i <strong>defunti</strong> è in<br />

modo singolare salutare a quelli che la praticano, <strong>per</strong>ché ottiene<br />

loro il fervore nel servizio di Dio e suggerisce i più<br />

santi pensieri. Pensare alle anime del Purgatorio è un pensare<br />

alle pene dell’altra vita, è un ricordarsi che ogni peccato domanda<br />

la sua espiazione, sia in questo che nell’altro mondo.<br />

Ora, chi non comprende essere meglio soddisfare quaggiù,<br />

dacché tanto terribili sono i castighi futuri?».<br />

Una voce sembra uscire dal Purgatorio e dirci quella sentenza<br />

dell’Imitazione: «Esser meglio estirpare adesso i vizi<br />

<strong>nostri</strong>, anziché rimandarne l’espiazione all’altro mondo». 5<br />

––––––––––––<br />

4 Jean-Arthur Chollet (1862-1952), arcivescovo di Cambrai, ha scritto,<br />

tra l’altro, I <strong>nostri</strong> <strong>defunti</strong> nel cielo, nel purgatorio (tradotto in Italia<br />

nel 1907).<br />

5 Imitazione di Cristo, XXIV, 2.<br />

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