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per i nostri cari defunti - Societa San Paolo

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115<br />

112 GIORNO XI<br />

Dopo la scelta dello stato di vita, non vi è merito più grande<br />

che l’accettazione della morte.<br />

È buona cosa fare l’accettazione della morte almeno qualche<br />

volta in vita. È celebre l’atto di accettazione insegnato<br />

dal Beato Cafasso 5 e arricchito dell’indulgenza plenaria: «Signore,<br />

io accetto quella morte, qualunque che piacerà a voi<br />

mandarmi, secondo i vostri santi voleri, con i dolori e le umiliazioni<br />

onde vorrete accompagnarla».<br />

Tale atto, compiuto dopo la santa Comunione, non occorre<br />

venga ripetuto; ma l’anima deve conservarsi in tale disposizione<br />

di volontà e di cuore <strong>per</strong> la vita intera. Così essa lucrerà<br />

l’indulgenza plenaria nel momento in cui spirerà.<br />

Terza conseguenza: il sacro culto <strong>per</strong> i <strong>defunti</strong>.<br />

Imitiamo la Chiesa nella cura <strong>per</strong> i corpi dei <strong>defunti</strong>.<br />

Piangiamo la loro dipartita con lacrime e più con la vita<br />

ritirata e più mortificata e più seria. Alcuni invece sanno<br />

formarsi uno sfarzo col lutto. In tale tempo si abbondi in<br />

elemosine <strong>per</strong> i poveri, si stia lontani da sollazzi, da sollievi<br />

non conformi alla gravità dell’ora.<br />

Anche l’insulto al dolore ha creato una civiltà pagana:<br />

balli e divertimenti <strong>per</strong> beneficenza agli orfani, alle vedove,<br />

ai derelitti. Chiunque ha testa, cuore, fede, condanna questo<br />

infame modo di coprire la smania di peccare a qualunque costo,<br />

sotto qualunque pretesto, financo su tombe a<strong>per</strong>te recentemente.<br />

Rispettiamo i <strong>defunti</strong>: Si facciano funerali convenienti allo<br />

stato della famiglia: né sordida avarizia né lusso inutile e<br />

ambizioso. Anche alla tomba si curi il decoro, si facciano visite<br />

e si ispiri in famiglia sacro rispetto.<br />

Del defunto si parli in bene, in ogni occasione in cui si<br />

può, convenientemente. È bene che i loro ritratti rimangano<br />

––––––––––––<br />

5 S. Giuseppe Cafasso (Castelnuovo d’Asti 1811 - Torino 1860), definito<br />

“prete della forca” <strong>per</strong>ché assisteva i condannati a morte. Fu celebre<br />

divulgatore della morale di S. Alfonso de’ Liguori.

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