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Anselmi/Johnson It abroad Edifici Commerciali ... - Etruria design

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Andrea LigabuePresentazionePräsentationDesign e creatività sono gli ingredienti principali del successo dell’<strong>It</strong>alian Stylenel mondo, risorsa competitiva di grande tradizione, ma che ora va addizionataad una grande dose di innovazione tecnologica.Puntare sulla ricerca è quindi fondamentale perché non basta più disegnare eprodurre il bello, ma deve essere anche tecnicamente innovativo.Rispetto ad una qualsiasi produzione di <strong>design</strong>, in cui l’oggetto è finito e prontoper l’utilizzo, la piastrella di ceramica deve essere posata a pavimento o aparete, con tutta una serie di problematiche, che, se male interpretate, trasformanoun prodotto bellissimo in una realizzazione finita molto scadente.ETRURIA <strong>design</strong>, da sempre molto attenta all’argomento, avendo una produzioneche fa della progettualità il suo punto di forza, si è dedicata alla ricerca di complementisi belli, ma che al tempo stesso andassero a risolvere problemi di posa.Per ultimo lo “Sguscio Diamantato”, che, coperto da Brevetto Internazionale, saràpresentato al prossimo Cersaie di Bologna dal 2 al 6 Ottobre p.v., andando a rivoluzionare,per il suo grado di innovazione, la posa della piastrella diamantata.Voi architetti e interior <strong>design</strong>ers potrete visionarlo in anteprima dai primi diSettembre nell’area a voi riservata PiX Club sul nostro sitowww.etruria<strong>design</strong>.it.1Design und Kreativität sind die maßgeblichen Faktoren für den weltweiten Erfolg des <strong>It</strong>alian Style.Er bildet traditionell eine Ressource im Wettbewerb, zu der sich heute in erheblichem Maße auchdie technologische Innovation fügt.Da es nicht mehr ausreicht, allein schöne Formen zu entwerfen und zu produzieren, sondern auchinnovative Technik gefragt ist, muss ein zukunftsorientiertes Unternehmen auf Forschung undEntwicklung setzen.Im Vergleich zu jedem anderen Designartikel, der als gebrauchsbereites Fertigerzeugnis gilt, mussdie Keramikfliese als Bodenbelag oder Wandverkleidung erst noch verlegt werden. Dieser Vorgangist mit einer Reihe von Problemstellungen verbunden, die, sofern sie nicht richtig bewältigt werden,ein wunderschönes Produkt in ein mangelhaftes Endresultat verwandeln können.Dieses Thema ist seit jeher für die Marke ETRURIA <strong>design</strong>, die den Projektgedanken zu einemPluspunkt ihrer Artikel werden ließ, ein ganz besonderes Anliegen. Deshalb widmete man sich derEntwicklung von Zubehör, das zwar schön ist, aber auch Verlegungsprobleme löst.Die letzte Neuheit ist die „Sguscio Diamantato“ (Facettierte Übergangsleiste), die auf der nächstenCersaie in Bologna vom 2. bis 6. Oktober präsentiert wird und aufgrund ihres Innovationsgrades fürdie Verlegung der facettierten Fliese neue Wege aufzeigen wird.Architekten und Innenarchitekten wird ab der ersten Septemberhälfte auf unserer Homepagewww.etruria<strong>design</strong>.it im Memberbereich „PiX Club“ eine exklusive Preview geboten.PresentazioneAndrea LigabuePresidente ETRURIA <strong>design</strong>


2Digitopolis. Pannello informativo multimediale ed interattivo al Museo della Scienza di Londra. Il messaggio è: “In che modo la tecnologia digitale ti condiziona?”Digitopolis. Multimedia and interactive information panel at the London Science Museum. The message is: “How does digital technology condition you?”Digitopolis. Multimediale und interaktive Präsentation im Science Museum in London. Die Message lautet: „Wie wirst du von der digitalen Technologie beeinflusst?“


Paolo MarteganieditorialeeditorialIl diamantato, pur nella propria chiara matrice geometrica tronco-piramidale, si evolve continuamente.Si caratterizza con il colore, prima unico e uniformemente distribuito, poi diversosulle varie facce; ripercorre l’esperienza Optical, sperimenta il lettering con la trasposizionedel codice grafico digitale, applica con successo la tridimensionalità dei graffiti in bassorilievoe ora rivisita e attualizza la componibilità delle figure ottagonali.Il diamantato è un elemento classico per la propria origine lontana nel tempo, ma straordinariamenteduttile e capace di esprimere valenze attuali nell’ambito del <strong>design</strong>, ne dà confermaGiulia Ligabue, che tratta della partecipazione al “Sit_Down_Please” prestigiosa manifestazioneche ha visto il proprio epilogo alle Triennale di Milano nella primavera di quest’anno.L’azienda mira ad occupare, pur nella propria dimensione, un ruolo riconoscibile e propositivonel <strong>design</strong> contemporaneo e i vari media a propria disposizione contribuiscono al perseguimentodi questo obiettivo. Le pagine web si rinnovano nella veste grafica e miglioranoi servizi offerti. La rivista amplia e articola continuamente l’informazione con articoli che trattanotemi variegati, dalla scenografia, allo spazio dei centri commerciali, fino all’attività deiprogettisti italiani all’estero; PiX diviene sempre più uno strumento per dialogare come nelconfronto a distanza <strong>Anselmi</strong>/<strong>Johnson</strong> sui temi dell’architettura.Il sesto numero coincide con la nascita di PiX Club, iniziativa tesa a riconoscere, valorizzaree ampliare le valenze espresse da tutta la filiera, privilegiando però i progettisti, gli architettiche con la propria inventiva e professionalità contribuiscono al continuo miglioramentodel prodotto e delle sue applicazioni; attività della quale viene data circostanziata testimonianzanella rinnovata sezione progetti & realizzazioni, una “revisione” dello spazio dedicatoai progetti, che unisce le rubriche di progetti e schede, in cui le proposte di ciascuno hannooccasione di confronto e di scambio in un ambito integrato e arricchito di riferimenti significativi.Uno spazio nella rivista dove il lavoro di ognuno resta riconoscibile, ma è posto all’internodello scenario comune relativo al processo di evoluzione che, mantenendo i valoridella radice, documenta realizzazioni classiche, contemporanee e talvolta innovative.3Das Facetten<strong>design</strong> erfährt eine kontinuierliche Weiterentwicklung, wenngleich es deutlich an derGrundform des Pyramidenstumpfes festhält. Den Unterschied macht die Farbe. Zuerst in homogenerUni-Optik, dann in diversen Nuancen auf den einzelnen Facetten. Das Facetten<strong>design</strong> greift auf optischeEffekte zurück, es setzt die Beschriftung in einem grafisch-digitalen Motiv um, übernimmt dieDreidimensionalität der in Basrelieftechnik ausgeführten Sgraffiti und aktualisiert den Modulcharakterder Oktagonalfiguren, der zeitgemäß überarbeitet wird. Aufgrund ihrer uralten Tradition ist dieFacettierung ein klassisches Element. Zugleich lässt sie sich außerordentlich gut gestalten und kannsie aktuelle Wertbegriffe des Designs zum Ausdruck bringen. Das bestätigt auch Giulia Ligabue inihrem Bericht über die Teilnahme an der renommierten Veranstaltung „Sit_Down_Please“, die im diesjährigenFrühjahr auf der Triennale in Mailand ihren Abschluss fand. Das Unternehmen möchte, selbstverständlichim Rahmen seiner eigenen Dimension, eine unverwechselbare, proaktive Rolle im zeitgenössischenDesign spielen. Auch die diversen verfügbaren Medien kommen bei der Verfolgung diesesZiels zum Einsatz. So wurde die grafische Aufmachung der Internetseiten überarbeitet und dasServiceangebot verbessert. Das Magazin wartet anhand von Artikeln zu verschiedenenThemenbereichen, beginnend bei der Szenografie über Einkaufszentren bis hin zur Arbeit von italienischenDesignern im Ausland, mit einem erweiterten, detaillierteren Informationsangebot auf. Wie dasaus der Ferne geführte Gespräch von <strong>Anselmi</strong>/<strong>Johnson</strong> zum Thema Architektur belegt, entwickelt sichPiX immer mehr zu einem Podium für den Meinungsaustausch.Die sechste Ausgabe fällt mit der Gründung des PiX Club zusammen. Diese Initiative soll zurAnerkennung, Betonung und Festigung der Wertbegriffe beitragen, die von der gesamtenWertschöpfungskette zum Ausdruck gebracht werden. Hierbei stehen die Planer und Architekten imVordergrund, die mit ihrem Erfindungsreichtum und ihrer Professionalität zur ständigen Verbesserungdes Produktes und seiner Anwendungen beitragen. Von dieser Tätigkeit legt die erneuerte Rubrik„Projekte&Objekte“ Zeugnis ab. Sie ist den Projekten und ihren Merkmalen gewidmet, einePräsentationsplattform für Entwürfe und Pläne in einem integrierten Kontext und mit signifikantenBeispielen. In der Rubrik bleibt die Arbeit des Einzelnen zwar erkennbar, sie wird jedoch in den gemeinschaftlichenKontext des Entwicklungsprozesses eingebettet, der unter Wahrung der ursprünglichenWertbegriffe klassische, zeitgemäße und mitunter innovative Umsetzungen dokumentiert.Editoriale


Giulia LigabueAlessandro <strong>Anselmi</strong> - Michael P. <strong>Johnson</strong>Confronto a distanzaGespräch aus der Ferne4MonitorAlessandro <strong>Anselmi</strong>Architetto nasce a Roma nel1934, dove si laurea nel 1963.Nel 1962 è uno dei fondatoridel GRAU (Gruppo RomanoArchitetti Urbanisti), uno deigruppi più vivaci del panoramaromano.È docente di ComposizioneArchitettonica presso la Facoltàdi Architettura della TerzaUniversità di Roma ed è statopiù volte "visiting professor" invarie scuole d'architettura francesie svizzere tra cui l'EcoleSpécial d'Architecture e l'U.P.8dell'Ecole National Superieurd'Architecture a Parigi e laFacoltà di Architettura delPolitecnico di Losanna.È Accademico Nazionaledell'Accademia di San Luca.Nel 1999 ha ricevuto il Premiodel Presidente dellaRepubblica <strong>It</strong>aliana perl'Architettura.E' autore di numerosi saggi;dal 1974 al 1981 è stato redattoredi "Controspazio" edattualmente fa parte delConsiglio Scientifico della rivistad'architettura "Area".PiX e la sua redazione si fanno carico di dare seguito aquesta interessante necessità, coinvolgendo l’architettoitaliano Alessandro <strong>Anselmi</strong>, molto sensibile a questitemi, invitando <strong>Johnson</strong> a formulare i quesiti su cui luistesso ed <strong>Anselmi</strong> possano esprimere le proprie idee.La conversazione prende spuntoda una premessa: Solamente il5% di tutti gli edifici costruitipossono essere considerati“architettura”, mentre il restante95% dell'ambiente costruito consistein mere strutture edilizie.AA: In realtà la percentuale è inferiore,ma questa situazione èriscontrabile in qualunque epoca storica. L’architettura,almeno quella definibile con parametri conoscitivi all’internodella disciplina, con tutti i propri simboli e significati, èsempre stata in minima proporzione nell’insieme dellecostruzioni; si può invece rilevare che le varie epochehanno espresso maggiore o minore qualità nel rapportotra architettura ed edilizia corrente. Prendiamo una cittàche viene considerata un gioiello dell’architettura:Venezia, anche qui la percentuale non è enorme, grandeparte del costruito non è architettura, è però edilizia di altaqualità. La medesima situazione è riscontrabile in quasitutti i centri storici italiani ed europei, che fino alla finedell’Ottocento presentavano una buona qualità anche nell’ediliziacorrente, anche nella “città normale”. Il fenomenosi pone quindi non tanto tra ciò che è architettura e ciò chenon lo è, quanto sulla qualità media dell’edilizia in un territoriourbanizzato.Il salto qualitativo è nel Novecento, dopo le avanguardie, ilMovimento Moderno si vuole distaccare dall’edilizia corrente;soprattutto negli anni Venti, con la caduta dell’ordinearchitettonico e del rapporto di tutte le arti con la natura, inuovi stilemi e segni vogliono essere diversi. L’architetturamoderna si pone già dall’inizio in contrasto con la città dellaconsuetudine, con un inconveniente: quando la coltavolontà innovativa espressa dalle avanguardie viene assorbitadal consumo e ricade nella città risulta fortementemanomessa e re-interpretata in maniera grossolana.MPJ: Secondo il sito web dell'American Institute ofArchitects (AIA), negli Stati Uniti gli architetti laureati sonoall'incirca 108.000. Inoltre, l'AIA riporta dati in base ai qualinel 2005, "il valore degli appalti per la costruzione di edificiprogettati da studi di architettura ammontava a 400miliardi di dollari, pari a circa il 4% della produzione totaledell'economia statunitense". Considerata la portata diqueste cifre, sembra logico aspettarsi che gli edifici diqualità siano, se non proprio comuni, almeno non eccezionalmenterari. Invece, l'"inquinamento visivo" di cuiparlava Beadle dieci anni fa persiste tuttora. In gran parte(se non nella totalità) delle principali città statunitensi,guidando per 20 km in qualsiasi direzione, si riesce avedere a malapena un solo esempio di vera architettura.Si potrebbe dire che trovare buona architettura è cometrovare un ago in un pagliaio. In realtà, la situazione è benpiù problematica: un ago non solo è difficile da trovare inun pagliaio, è anche imprevisto. L'architettura, invece, èprevista nelle nostre città, o perlomeno, lo era in passato.Altre forme di espressione artistica, quali musica, arte, letteratura,ecc., possono essere più o meno evitate volontariamente,se non sono confacenti al nostro gusto.L'architettura (o gli edifici che molto spesso vengonospacciati per tale) non può essere evitata con altrettantafacilità. Ci circonda costantemente. Se è scadente, urtainesorabilmente i nostri sensi. Così tanti architetti, cosìpoca architettura. Cosa sta succedendo?La traccia prosegue con quesiti che analizzano la problematicain relazione con il ruolo delle scuole di architettura:Se questa tesi corrisponde effettivamente alla realtà,chi può essere considerato responsabile per tutta lacattiva architettura che inquina “visivamente” l’ambientecostruito? Quali possono essere le cause dell’attualesottovalutazione del ruolo dell’architettura? Ilcurriculum di uno studente universitario non è sufficientead insegnargli l’architettura come una formad’arte o come un soggetto degno di essere inserito apieno titolo nella storia dell’arte? Le scuole di architetturaed i loro metodi di istruzione? La generale scarsaconsiderazione del ruolo sociale dell’architettura che,visto che raramente si realizzano grandi progetti, offretroppo di rado reali benefici per la collettività?MPJ: A mio parere, sono due i principali fattori che contribuisconoalla diffusione dell'"inquinamento visivo" nelnostro tessuto urbano, da un lato le carenze della professionedi "architetto", dall'altro quelle del pubblico. In altreparole, la responsabilità è di molti.In questo paese, la laurea in architettura è incentrata unicamentesulla conformità ai regolamenti edilizi, basatiprincipalmente su problemi legati alla sicurezza.Naturalmente, la sicurezza pubblica è dovunque unagrossa responsabilità per gli architetti, ma non è l’unicaresponsabilità di cui gli architetti devono farsi carico.Nella sua struttura attuale, il corso di laurea trascura completamentela qualità della progettazione architettonicaprodotta da quanti, una volta ritenuti idonei a tutti i requisitiprescritti, conseguono una laurea per esercitare laprofessione di architetto. Forse, a questo punto, il titolostesso di “architetto” andrebbe sostituito con “tecnicodelle costruzioni” così da rispecchiare in modo più realisticoil ruolo di questi professionisti. L'AIA, da parte sua,rappresenta al massimo una confraternita, il cui principaleinteresse è la promozione della professione in sé; la qualitàdell'architettura prodotta dai suoi membri è in gran


Chicago, aprile 2007. In occasione diCoverings, principale fiera americana dedicataa pavimenti e rivestimenti ceramici, dall’incontrocon l’architetto Michael P. <strong>Johnson</strong> emergel’importanza del confronto con colleghi dinazionalità e formazione diverse sui principalitemi dell’architettura, per addivenire ad unmiglioramento della stessa. Nello specifico“cosa fare come architetti e formatori per risollevarenella coscienza collettiva il ruolo oggispesso sottovalutato dell’architettura e dell’arte?Quale messaggio dovremmo cercare dipromuovere e veicolare?”Chicago, April 2007. Anlässlich der Coverings, derwichtigsten amerikanischen Messe für keramischeFußbodenbeläge und Wandverkleidungen,findet eine Begegnung mit dem ArchitektenMichael P. <strong>Johnson</strong> statt. Sie verdeutlicht dieWichtigkeit des Meinungsaustausches zwischenKollegen unterschiedlicher Nationalität und unterschiedlichenBildungshintergrundes. Aufgrunddes Verbesserungsbedarfs der Architektur stehenhier große Themen zur Debatte, wie: „Was müssenArchitekten und Lehrtätige tun, um der heutehäufig unterbewerteten Rolle von Architektur undKunst im kollektiven Bewusstsein mehr Geltung zuverleihen? Welche Botschaft sollten wir unterstützenund vermitteln?“parte ignorata. Naturalmente, l'AIA compie qualche debolesforzo per promuovere la progettazione architettonicadi qualità (ad es. tramite l'organizzazione di concorsi, l'attribuzionedi medaglie d'oro, ecc.), ma non prevede alcunaforma di reprimenda in caso di lavori scadenti. In altreparole, l'appartenenza all'associazione ha ben poco a chevedere con le prestazioni o produzioni dei membri (il che,naturalmente, solleva seri interrogativi sul reale valore ditale appartenenza). Tutto questo non deve sorprendere,considerato che la maggior parte degli architetti si preoccupapiù delle commesse che della produzione di buonaarchitettura, quel tipo di architettura iconica destinata adurare. Troppo pochi considerano ancora l'architetturauna forma d'arte. Ma, come dicevo, le responsabilità sonoda ricercare anche altrove. Un ruolo importante va riconosciutoanche agli utenti che, seppure non sempre in vestedi potenziali committenti, sono comunque tutti direttamentecondizionati dagli edifici in cui vivono, lavorano evedono quotidianamente. Mi pare che siamo diventatiuna società priva di cultura, troppo spesso pronta a farproprio il vecchio adagio I know what I like, and I like whatI know (conosco ciò che mi piace e mi piace ciò checonosco). La cattiva architettura viene tollerata semplicementeperché chi la tollera non conosce niente di meglio.Se la nostra società domandasse architettura (al postodegli edifici di cui ci accontentiamo oggi), i professionistisarebbero obbligati a fornirla (proprio come la richiesta diarchitettura verde da parte dei consumatori sta facendopressione sulla professione). Se invece i consumatoririmangono nella loro beata ignoranza, la professione èpoco incentivata a cambiare (come avviene da anni conl'edilizia ecosostenibile). La soluzione (ammesso che neesista una) a questo triste problema passa dunque perl'istruzione. Senza un radicale miglioramento del nostrosistema educativo, tanto per gli architetti quanto per gliutenti, il problema non può che peggiorare.AA: La città storica aveva stabilito un rapporto di consuetudinetra l’architettura aulica e l’edilizia normale, la qualepresentava naturalmente un abbassamento di tono, masempre all’interno di uno stesso sistema di valori estetici.Il passaggio dall’edilizia popolare alla grande architetturarisultava sfumato in una integrazione che il Novecento nonha ancora raggiunto. I cento anni che sono trascorsi dalleavanguardie ad oggi non sono sufficienti perchè si riformisul territorio quella serie di sfumature che permettano allagrande architettura di convivere con una edilizia media.La scarsa considerazione dell’architettura dipende dalruolo della cultura generalizzata, non dagli architetti:sono i consumatori/utenti che non sono interessati alcostruito “esterno” al proprio privato, l’architettura intesacome oggetto urbano non interessa più di tanto.In <strong>It</strong>alia l’architettura non è uno dei valori importanti, al cittadinomedio non interessa molto l’esterno della propriacasa, è invece molto più attento all’interno, ai suoi mobi-li, in cui si riconosce direttamente ed infatti il <strong>design</strong> è unodei valori italiani, come la moda.Questa situazione non è uguale dovunque, ad esempio ipaesi del nord Europa, la stessa Londra e quel luogo feliceper l’architettura che è l’Olanda sono da sempre piùmaturi nell’attribuire importanza al costruito anche dell’ediliziacorrente ed all’immagine della città.Il lavoro da fare quindi non è solo quello volto a migliorarela preparazione dei futuri architetti - che pur con ledovute differenze che possono essere rilevate all’internodi una naturale variabilità - nell’insieme appare sufficiente;il compito altrettanto importante è quello di creare sensibilitànella collettività, attraverso il coinvolgimento degliamministratori che la rappresentano.Si deve tener conto che i benefici che la buona architetturapuò indurre nella società sono legati alla capacità diconoscere, o almeno riconoscere, le qualità; solo unasocietà molto matura è in grado di godere dei valori esteticidella buona architettura, che anche nella storia è statapiù una conseguenza che una causa della società evoluta.È da notare inoltre che nella società contemporanea moltioggetti architettonici arrivano in ogni città dall’esterno equesto può essere un dato positivo per aiutare la formazionedel gusto e stimolare la capacità critica nei riguardidell’architettura stessa. Contemporaneamente peròappaiono aspetti molto complessi, infatti prima conl’International Style ed ora con la globalizzazione, le culturetendono ad assomigliare l’una a l’altra, abbandonandole radici profonde a cui appartengono, con conseguenzemolto problematiche.Si sollecitano posizioni sul lavoro professionale: Oggipurtroppo sembra che molti architetti siano più interessatialle parcelle piuttosto che alla gioia di produrreun’icona durevole. La cattiva progettazione degliedifici non è il risultato di architetti incompetenti, è ciòche avviene quando l’obiettivo riduce per vantaggioeconomico i tempi necessari alla creazione artistica.AA: Il lavoro dell’architetto è una professione con i connessiaspetti etici, ma potrebbe essere utopistico o almenoromantico elevarlo fino al ruolo di missione.L’attività edificatoria è una attività collettiva, si basa supiani edilizi, su programmi economici e si svolge all’internodi realtà complesse in cui sono presenti componenticon ruoli diversi che devono necessariamente relazionarsireciprocamente; tuttavia le componenti fondamentalipossono essere ridotte a tre: la committenza, l’architettoe l’impresa. La committenza, che a propria volta puòessere pubblica o privata, ha una rilevante importanza epuò essere buona o cattiva. A Roma ad esempio anchela committenza privata fino alle Olimpiadi degli anni ’60 èstata buona, ha utilizzato architetti valenti come Monacoo Luccichenti, poi è decaduta. L’edilizia pubblica purMichael P. <strong>Johnson</strong>Architectural Designer, è nato nel1938 a Milwaukee, WisconsinUSA.È docente presso The FrankLloyd Wright School ofArchitecture a Scottsdale,Arizona USA e Spring Green,Wisconsin USA.È vincitore di numerosi premi ericonoscimenti in concorsi diprogettazione.Ceramic Tiles of <strong>It</strong>aly DesignCompetition: Yoder-DoornbosResidence, 2001 - WilkinsonOffice Building, 2005 - McCueResidence, 2005 (unico vincitorein più di una edizione del concorso)The Crescordia Award: CaveCreek Desert Awareness Park,1998 - Yoder-DoornbosResidence, 1999 - SilvermanResidence, 2006Spectrum Awards: WilkinsonOffice Building, 2005 - SilvermanResidence, 2006The National Concrete MasonryAssociation Award: ZweigResidence, 20025


Alcune importanti opere dei due architetti: Residenze alla Bufalotta (AA), Allestimento della mostra “Alessandro <strong>Anselmi</strong> - PianoSuperficieProgetto” al MAXXI di Roma (AA), SilvermanResidence (MPJ), Piazza, Terminal della metropolitana e Centro Commerciale a Sotteville-les-Rouen (AA), Hiller Residence (MPJ), Casa-studio in Arizona (MPJ), Municipio di Rezè-le-Nantes (AA), YoderResidence (MPJ), Municipio di Fiumicino (AA).6MonitorAlessandro <strong>Anselmi</strong>Architekt, geboren 1934 in Rom.Hochschulabschluss 1963,ebenfalls in Rom.Im Jahr 1962 Mitbegründer derGRAU (Gruppo RomanoArchitetti Urbanisti), die zu denaktivsten Gruppen der römischenArchitekturszene zählte.Dozent für ArchitektonischeKomposition an der Fakultät fürArchitektur der Terza Universitàdi Roma und mehrmalsGastprofessor an diversenArchitekturschulen in Frankreichund in der Schweiz, z.B. EcoleSpéciale d'Architecture, U.P.8 derEcole Nationale Supérieured'Architecture in Paris undFakultät für Architektur desPolytechnikums in Lausanne.Nationales Mitglied derAccademia di San Luca.Im Jahr 1999 Auszeichnung mitdem Preis des Präsidenten der<strong>It</strong>alienischen Republik fürArchitektur.Autor zahlreicher Aufsätze, von1974 bis 1981 Redakteur von„Controspazio“, gegenwärtigMitglied des WissenschaftlichenBeirates der Architekturzeitschrift„Area“.essendo meno sensibile alla qualità ha utilizzato architetticapaci come Ridolfi, Gardella, Albini, ma recentementeè meno presente nella città che, si ribadisce, rispondealle necessità medie di una cultura in continuo adeguamento.Per l’architetto intanto si profilano le nuove esigenzelegate alla sostenibilità che spinge a intendere gliedifici anche nella loro dimensione temporale, nel propriociclo di trasformazione.MPJ: Troppo spesso, la produzione migliore di un architettoè il lavoro che esegue da studente (quando allamassima libertà di espressione si associa la tentazioneminima di "svendersi" al cliente). Oltre agli aspetti teoricie tecnici dell'architettura, il percorso curricolare dovrebbeaffrontare anche gli aspetti etici dell'architettura, intesicome responsabilità di svolgere un buon lavoro.Altrimenti, i nostri laureandi sono poco attrezzati per continuarea fare del loro meglio nel mondo "reale".Durante i miei viaggi in Europa, ho visto i musei affollati dibambini con i loro insegnanti, mentre quando vado alMuseum of Modern Art di New York, vedo ben pochiragazzi. Naturalmente, è questo il punto di partenza delprocesso, ma in questo paese si fa ben poco a livellod’istruzione primaria ed elementare per incoraggiarel'educazione artistica e musicale, per non parlare dell'educazionearchitettonica. Nell'istruzione secondariaviene dato maggior spazio all'educazione artistica e musicale,ma in generale l'educazione e/o la storia dell'architetturaviene totalmente ignorata. La situazione miglioraulteriormente in ambito universitario, con l'offerta di corsidi educazione artistica, musicale, architettonica e altroancora, ma esclusivamente in base all'indirizzo scelto;l'educazione architettonica è richiesta solo per il conseguimentodella laurea in architettura. Non deve dunquemeravigliare se in questo paese la domanda di buonaarchitettura è tanto esigua — la stragrande maggioranzadelle persone non la riconoscerebbe nemmeno se ciandasse a sbattere contro! Se davvero vogliamo migliorarela qualità dei nostri edifici, dobbiamo iniziare conl'istruire meglio i committenti.Ed infine sui rapporti con la committenza: Quando poi gliarchitetti permettono ai propri clienti di influenzare ilprocesso progettuale, condizionando le specifichesul luogo, sul progetto o sul budget, possiamo direche il risultato è che la nostra professione capitolidavanti al potere economico della committenza?MPJ: Lo scrittore e critico irlandese George Bernard Shawuna volta ha detto, “La democrazia è un sistema che cigarantisce che non siamo governati meglio di quanto cimeritiamo”. Forse si può dire lo stesso per l'architettura:parlando in generale, abbiamo ciò che ci meritiamo. Sevogliamo alzare il livello, dobbiamo avere una "cittadinanzainformata", in grado a sua volta di esercitare pressionesu professionisti non abbastanza impegnati a offrire un'architetturadi qualità. Probabilmente alle persone continueràa “piacere ciò che conoscono”, ma la portata di ciò checonoscono si estenderà oltre gli scialbi edifici di oggi; inquesto modo potranno conoscere realmente la buonaarchitettura. Se invece continuiamo come abbiamo fattofinora, per il problema dell'"inquinamento visivo" non avremoda biasimare altri che noi stessi.AA: Il bravo architetto ha la capacità di ascoltare molto ilproprio committente. I rapporti si complicano, specie inepoca moderna, se il committente è un ignorante e le suedomande confliggono con la cultura dell’architetto.Quando nel Medioevo e nel Rinascimento il Priore delconvento o il Signore chiamava l’artista ad interveniredando delle indicazioni precise, l’artista era attento aseguirle perchè ogni parte del suo lavoro era carica divalori simbolici e le richieste della committenza dovevanoessere riproposte attraverso la propria sensibilità. L‘architetto,come l’artista, è sempre anche un interprete, capacedi esprimere con il proprio gusto inteso come “capacitàcritica nell’estetica” le esigenze connesse all’incaricoche gli viene affidato. Le situazioni non possono esseresempre favorevoli come quando papa Giulio II chiamaMichelangelo per affrescare la Cappella Sistina e tra i dueesiste un’affinità culturale, un rapporto che non è comune.Tuttavia anche a livelli modesti il capomastro cheinterpretava un edificio o una casa colonica possedevasolide competenze tecniche, aveva una cultura affine adun determinato strato della società ed era capace di tradurnein senso positivo le esigenze funzionali ed espressive.Queste affinità ora si sono perse, non solo per l’architettura,ma piuttosto in generale all’interno dei grandifenomeni sociali dell’antropologia. Nell’Europa occidentalee in particolare in <strong>It</strong>alia, l’utente medio della città provieneda una cultura non cittadina ed ha perduto i riferimentiprecedenti, senza ancora aver focalizzato i nuovimodelli. È necessario un tempo di assestamento chedeve essere consentito agli operatori ed agli utenti/consumatoriper crescere culturalmente e sviluppare la propriasensibilità nei confronti dell’architettura.I due interlocutori ampliano molto i temi adombrati nellatraccia iniziale; i caratteri delle due complesse personalità sisvelano e denunciano atteggiamenti diversi nei confrontidell’architettura, attenzioni che sembrano orientarsi lungo ledue linee, complementari, dell’oggetto e della città.L’interesse nella lettura deriva dai contenuti espressi ma anchedal confronto di pensieri che, pur percorrendo una stessa strada,presentano una riconoscibile personale autonomia.


Bedeutende Werke der beiden Architekten: Wohnanlage in Bufalotta (AA), Gestaltung der Ausstellung „Alessandro <strong>Anselmi</strong> – PianoSuperficieProgetto“ im MAXXI in Rom (AA), SilvermanResidence (MPJ), Piazza, Metro-Terminal und Einkaufszentrum in Sotteville-les-Rouen (AA), Hiller Residence (MPJ), Studiohaus in Arizona (MPJ), Rathaus in Rezè-le-Nantes (AA), YoderResidence (MPJ), Rathaus in Fiumicino (AA).PiX und seine Redaktion möchten dieser interessantenNotwendigkeit nun Folge leisten. Das geschieht unter Einbeziehungdes italienischen Architekten Alessandro <strong>Anselmi</strong>, der sich vorrangigmit diesen Themen auseinandersetzt. Michael P. <strong>Johnson</strong> formuliertedie Fragestellungen. Aus den sich daraus ergebenden Darlegungenvon <strong>Johnson</strong> und <strong>Anselmi</strong> entstand das nachfolgende „Gespräch“. DenAusgangspunkt für den Dialog bildet eine Behauptung: Lediglich 5 %aller Gebäude können als „Architektur“ betrachtet werden, dierestlichen 95 % des Baubestandes bestehen lediglich aus bloßenBaustrukturen.AA: In Wirklichkeit ist der Prozentsatz niedriger. Die Aussage gilt übrigensfür alle Geschichtsepochen. Die Architektur, zumindest die als solcheanhand von Parametern mit all ihren Symbolen und Bedeutungen definierbarist, nahm stets nur einen geringfügigen Anteil imGesamtbaubestand ein. Interessant ist hingegen das Verhältnis zwischenArchitektur und Alltagsbaukultur, das sich in den einzelnen Epochen aufeiner jeweils höheren oder niedrigeren Qualitätsstufe befand.Betrachten wir einmal die Stadt Venedig, die als architektonisches Juwelgilt. Auch hier ist der Anteil nicht riesig. Ein großer Teil des Baubestandesentspricht zwar keiner Architektur, aber hoher Bauqualität. Die gleicheSituation ist in fast allen italienischen und europäischen Altstädten anzutreffen,die bis zum Ende des 19. Jahrhunderts auch im Alltagsbau, der„normalen Stadt“, eine hohe Qualität aufwiesen. Was Architektur ist undwas nicht, tritt hier eher hinter die Fragestellung zurück, wie hoch die mittlereBauqualität in einem urbanisierten Gebiet ist.Der Qualitätssprung erfolgt im 20. Jahrhundert. Im Anschluss an dieAvantgardebewegungen will sich die Moderne von der Alltagsbaukulturlösen. Vor allem in den zwanziger Jahren, nach der Auflösung desarchitektonischen Regelwerkes und des Naturbezuges sämtlicherKünste, drängen die Stilelemente und Zeichen auf Veränderung. Diemoderne Architektur stellt sich bereits in ihrer Anfangsphase der Stadtentgegen, die dem Alltag verpflichtet ist. Allerdings mit einem Problem:Der hehre Innovationswille der Avantgarde wird vom Konsum vereinnahmtund wirkt sich später nur in einer arg entstellten, plump überarbeitetenForm auf die Stadt aus.MPJ: Laut der Webseite des American Institute of Architects (AIA) gibtes in den USA rund 108.000 diplomierte Architekten. Das AIA weistDaten aus, gemäß denen im Jahr 2005 „der Wert derBauausschreibungen für Gebäude, die von Architekturbüros geplantwurden, ungefähr 400 Mrd. Dollar betrug, was zirka 4 % der US-amerikanischenGesamtproduktion entspricht“. Aus diesen hohen Zahlenkönnte man folgerichtig schließen, dass die Qualitätsbauten zwar keinegängige Erscheinung, aber zumindest nicht allzu rar sind. Die „visuelleUmweltverschmutzung“, von der Beadle vor zehn Jahren sprach, gibtes heute noch. Fährt man in den meisten Großstädten der USA (wennnicht sogar in allen) rund 20 km in eine beliebige Richtung, lässt sichnur schwerlich ein einziges Beispiel für wahre Architektur auftreiben.Man könnte sagen, dass es sich mit guter Architektur wie mit der Nadelim Heuhaufen verhält. In Wirklichkeit ist die Lage weitaus ernster. EineNadel findet sich nicht nur schwer, sondern auch unvorhergesehen ineinem Heuhaufen an. Die Architektur hingegen ist in unseren Städtenvorgesehen, zumindest war sie es in der Vergangenheit.Andere Kunstformen wie Musik, bildende Kunst, Literatur etc. könnenmehr oder weniger absichtlich gemieden werden, wenn sie nicht unserenGeschmacksvorstellungen entsprechen. Der Architektur (beziehungsweisedie Gebäude, die sehr häufig als solche gehandelt werden) kann mannicht so leicht aus dem Weg gehen. Wir sind ständig von ihr umgeben.Wenn sie schlecht ist, martert sie unsere Sinnesnerven bis aufs Äußerste.So viele Architekten und so wenig Architektur. Was geht da vor?Im Folgenden steht die Rolle der Architekturschulen im Mittelpunkt:Wenn diese These tatsächlich der Wirklichkeit entspricht, wer kanndann für die ganze schlechte Architektur verantwortlich gemachtwerden, die unsere bauliche Umwelt „visuell“ verschmutzt? Woliegen die Gründe für die gegenwärtige Unterbewertung derArchitektur? Ist der Bildungsgang eines Universitätsstudentennicht ausreichend, um ihm Architektur als Kunstform und festenBestandteil der Kunstgeschichte zu lehren?Sind es dieArchitekturschulen und ihre Lehrmethoden? Bietet die allgemeineUnterbewertung der Architektur in ihrer gesellschaftlichenFunktion zu selten wirkliche Vorteile für die Kollektivität, da kaumgroße Projekte realisiert werden?MPJ: Meines Erachtens tragen vornehmlich zwei Hauptfaktoren zurVerbreitung der „visuellen Umweltverschmutzung“ in unserem städtischenBaubestand bei: Einerseits sind es die Unzulänglichkeiten desBerufsbildes „Architekt“ und andererseits sind es dieUnzulänglichkeiten der Gemeinschaft. Mit anderen Worten, dieVerantwortung liegt vielerorts.In diesem Land konzentriert sich das Diplomstudium der Architekturausschließlich auf die Beachtung der Bauvorschriften, die vorrangigSicherheitsnormen betreffen. Selbstverständlich ist die öffentlicheSicherheit überall eine große Verantwortung für den Architekten, sie istjedoch nicht seine einzige Verantwortung. Das gegenwärtigeLehrangebot des Studienganges vernachlässigt vollständig die Qualitätdes Bauentwurfs, der von den Bewerbern für die Erteilung derBerufslizenz vorgelegt wird. Vielleicht sollte an dieser Stelle der Titel„Architekt“ gegen die Berufsbezeichnung „Bautechniker“ ausgetauschtwerden, um die Aufgabe dieser Fachleute realistischer wiederzugeben.Das AIA seinerseits repräsentiert höchstens eine Bruderschaft, derenHauptanliegen die Promotion des Berufes an sich ist. Die Qualität dervon seinen Mitgliedern geschaffenen Architektur ist weitgehend unbekannt.Selbstverständlich unternimmt das AIA einige schüchterneVersuche zur Würdigung der Entwurfsplanung (z.B. durch Ausruf vonWettbewerben, die Verleihung von Goldmedaillen etc.), sie siehtjedoch keinerlei Maßregelungen im Fall von mangelhaften Arbeiten vor.Mit anderen Worten, die Mitgliedschaft im Verband hat nur sehr wenigmit der Leistung und dem Schaffen des jeweiligen Mitgliedes zu tun(was selbstverständlich Fragen zum tatsächlichen Wert derMitgliedschaft aufwirft). Das darf allerdings nicht überraschen, da sichdie meisten Architekten eher mit der Auftragsbeschaffung als mit demEntwurf guter Architektur befassen, die als Ikone zum Überdauernbestimmt ist. Zu wenige betrachten die Architektur noch als Kunstform.Wie ich jedoch sagte, sind die Verantwortlichen auch anderswo zusuchen. Ein wichtiger Beitrag ist nicht zuletzt der Öffentlichkeit zuzuschreiben.Die Menschen, wenngleich sie nicht immer potentiellerAuftraggeber sind, werden von den Gebäuden beeinflusst, in denen sieleben und arbeiten, die sie besuchen und tagtäglich vor Augen haben.Mir scheint, dass wir zu einer kulturlosen Gesellschaft herangewachsensind, die nur zu häufig in das alte Denkschema „Ich kenne, was ichmag, und ich mag, was ich kenne“ verfällt. Schlechte Architektur wirdeinfach deshalb toleriert, weil man nichts besseres kennt. Wenn unsereGesellschaft Architektur (anstelle der Gebäude, mit denen wir unsheute zufrieden geben) fordern würde, wäre die Branche gezwungen,diese auch zu liefern (genau wie die Verbrauchernachfrage nach ökologischemBauen auf die Branche Druck ausübt). Wenn dieVerbraucher hingegen in ihrem Dämmerzustand verbleiben, ist dieBranche kaum zu einer Änderung stimuliert (wie es seit Jahren mit demMichael P. <strong>Johnson</strong>Architectural Designer, geboren1938 in Milwaukee, Wisconsin,USA.Dozent an der The Frank LloydWright School of Architecture inScottsdale, Arizona, USA, und inSpring Green, Wisconsin, USA.Sieger zahlreicher Preise undAnerkennungen beiProjektwettbewerben.Ceramic Tiles of <strong>It</strong>aly DesignCompetition: Yoder-DoornbosResidence, 2001 - WilkinsonOffice Building, 2005 - McCueResidence, 2005 (einzigerSieger mehrerer Editionen desWettbewerbs)The Crescordia Award: CaveCreek Desert Awareness Park,1998 - Yoder-DoornbosResidence, 1999 - SilvermanResidence, 2006Spectrum Awards: WilkinsonOffice Building, 2005 - SilvermanResidence, 2006The National Concrete MasonryAssociation Award: ZweigResidence, 20027


8Monitornachhaltigen Bauen erfolgt).Einen Ausweg (sofern es einen gibt) aus dieser traurigen Situation zeigtdas Bildungswesen auf. Ohne eine radikale Verbesserung unseresBildungssystems – sowohl für die Architekten als auch für die Nutzer –kann sich die Lage eigentlich nur noch verschlechtern.AA: In der historischen Stadt hatte sich einSelbstverständlichkeitsverhältnis zwischen erhabener Architektur undAlltagsbaukultur ausgebildet, die, wenngleich auf einer niedrigerenEbene, dasselbe ästhetische Wertesystem repräsentierte.Alltagsbauten und architektonische Kunstwerke waren in einem integriertenKontext fest miteinander verwoben. Diese Integration hat das20. Jahrhundert bis heute nicht geschaffen. Die einhundert Jahre, dieseit den Avantgardebewegungen vergangen sind, reichen nicht aus, umim Baubestand die Reihe von Abstufungen zu schaffen, die der großenArchitektur das Zusammenleben mit der Durchschnittsbaukunst gestatten.Die niedrige Wertstellung der Architektur ist von der allgemeinen Rolleder Kultur und nicht von den Architekten bedingt. DieVerbraucher/Nutzer sind nicht an der „äußeren“ Konstruktion ihresPrivatbereiches interessiert. Die Architektur als urbaner Gegenstand isteher unerheblich. In <strong>It</strong>alien gehört die Architektur nicht zu den wichtigenWertbegriffen. Den Durchschnittsbürger interessiert das Äußereseines Wohnhauses recht wenig. Er ist hingegen sehr auf denInnenraum, auf seine Möbel bedacht, in denen er sich direkt wiedererkennt. Nicht zuletzt gehört das Design wie die Mode zu den italienischenWertbegriffen. Das ist nicht überall so. Nordeuropa zum Beispiel,selbst London und auch die Niederlande, in denen die Architektur einehohe Gunst genießt, sind seit jeher wegweisend, wenn es um dasThema Qualität im Alltagsbau und im Stadtbild geht.Deshalb muss nicht nur die Ausbildung der künftigen Architekten verbessertwerden (wenngleich diese selbstverständlich nicht überallgleich ist, so erscheint sie jedoch insgesamt ausreichend). Es gilt auch,die Gemeinschaft durch die Einbeziehung der Verwaltungsbehörden,die sie vertreten, zu sensibilisieren.Man muss berücksichtigen, dass die positiven Auswirkungen einerguten Architektur auf die Gesellschaft mit der Fähigkeit verbunden sind,die Qualitäten zu kennen oder zumindest zu erkennen. Nur eineGesellschaft mit einem hohen Reifegrad kann die ästhetischen Werteguter Architektur genießen, die auch in der Geschichte eher eine Folgedenn eine Ursache eines hohen gesellschaftlichenEntwicklungsstandes war. Überdies gelangen in der heutigenGesellschaft viele architektonische Objekte von außerhalb in dieStädte. Das kann die Ausbildung des Geschmacks begünstigen unddie kritische Haltung gegenüber der Architektur anregen. Gleichzeitigtreten auch sehr komplexe Aspekte auf, zuerst mit dem InternationalStyle und jetzt mit der Globalisierung. Die Kulturen gleichen sich zunehmendeinander an und entfernen sich hierbei von ihren ursprünglichenWurzeln, was sehr problematische Folgen hat.Es werden Stellungnahmen zur professionellen Arbeit angeregt:Heute scheint es leider, dass viele Architekten eher am Honorar alsan der Freude interessiert sind, eine dauerhafte Ikone zu schaffen.Die schlechte Entwurfsplanung der Gebäude ist nicht dasErgebnis von inkompetenten Architekten. Sie entsteht, wenn dasKostenziel die notwendigen Zeiten für den künstlerischenSchaffensprozess reduziert.AA: Die Arbeit des Architekten unterliegt einer Berufsethik. Es könntejedoch als utopisch oder zumindest romantisch gelten, wollte man sieals Mission begreifen. Die Bautätigkeit ist eine kollektive Tätigkeit, dieauf Bau- und Kostenplänen beruht. In ihr komplexes Umfeld fließen verschiedenwertigeFaktoren ein, die notwendigerweise aufeinanderabzustimmen sind. Das Ganze lässt sich indes auf dreiHauptkomponenten reduzieren: Bauherr, Architekt undBauunternehmen. Der Bauherr, ob öffentlich oder privat, hat eine erheblicheBedeutung und kann gut oder schlecht sein. In Rom gab es biszur Olympiade in den 60er Jahren auch eine gute privateBauherrenschaft, sie nutzte wertvolle Architekten wie Monaco undLuccichenti, dann hat sie jedoch nachgelassen. Die öffentlicheBauwesen griff, wenngleich es weniger auf Qualität achtet, auf fähigeArchitekten wie Ridolfi, Gardella und Albini zurück. Es hat sich jedochjüngst in der Stadt vermindert, die überdies den durchschnittlichenBedürfnissen einer sich kontinuierlich anpassenden Kultur entspricht.Für den Architekten selbst zeichnen sich die neuen Erfordernisse derNachhaltigkeit ab, die das Gebäude auch in seiner zeitlichenDimension, seinem eigenen Wandlungsprozess begreifen lässt.MPJ: Nur zu häufig sind die besten Werke eines Architekten seineArbeiten als Student (wenn bei maximaler Ausdrucksfreiheit nur eineminimale Versuchung besteht, sich an den Kunden zu „verkaufen“).Neben theoretischen und technischen Aspekten müsste derStudiengang auch die ethischen Aspekte der Architektur umfassen, dieals Verantwortlichkeit für eine gute Arbeit verstanden werden.Andernfalls sind unsere Absolventen nur unzureichend gerüstet, um inder Praxis später ihr Bestes zu geben.Auf meinen Reisen in Europa habe ich in Museen viele Kinder mit ihrenLehrkräften gesehen, während ich im Museum of Modern Art in NewYork nur ganz wenige Kinder zu Gesicht bekomme. Der ganze Prozessmuss selbstredend hier ansetzen. Das hiesige Schulwesen kümmertsich in der Grund- und Mittelstufe recht wenig um die Kunst- undMusikerziehung, von der Architekturerziehung ganz zu schweigen. Inder Oberstufe wird der Kunst- und Musikerziehung mehr Platz eingeräumt,die Architekturerziehung bzw. -geschichte indes völlig vernachlässigt.Die Lage verbessert sich in der Universität mitKursangeboten zum Thema Kunst, Musik Architektur und anderem,jedoch ausschließlich in Abhängigkeit von der gewähltenFachrichtung. Die Architekturerziehung ist lediglich im StudiengangArchitektur erforderlich. Daher verwundert es nicht, wenn in diesemLand die Nachfrage nach guter Architektur so gering ist. Die übergroßeMehrheit der Leute würde sie selbst dann nicht erkennen, wenn mansie mit der Nase darauf stoßen würde! Wenn wir wirklich die Qualitätunserer Gebäude verbessern wollen, müssen wir unsere Auftraggeberbesser erziehen.Schließlich noch zum Verhältnis mit dem Bauherrn: Wenn dieArchitekten den Kunden auch noch gestatten, denEntwurfsprozess zu beeinflussen, indem sie auf die Vorgaben zumOrt, zum Projekt oder zum Budget einwirken, könnten wir dannnicht eigentlich sagen, dass unser Metier letztlich vor der wirtschaftlichenMacht des Bauherrn kapituliert?MPJ: Der irische Schriftsteller und Kritiker George Bernard Shaw sagteeinst: „Demokratie ist ein Verfahren, das garantiert, dass wir nicht besserregiert werden, als wir es verdienen.“ Vermutlich lässt sich das auchauf die Architektur anwenden. Allgemein gesehen, haben wir das, waswir verdienen. Wenn wir die Messlatte höher anlegen wollen, dannbrauchen wir eine „informierte Bevölkerung“, die auf einenBerufsstand, der die Qualität bisher vernachlässigte, Druck ausübenkann. Vermutlich wird den Menschen weiterhin „das gefallen, was siekennen“. Ihre Kenntnisse werden allerdings über unscheinbareGebäude hinausgehen. Auf diese Weise können sie wirklich guteArchitektur kennen lernen. Wenn wir hingegen so weitermachen wiebisher, dann haben wir die Schuld an der „visuelleUmweltverschmutzung“ nur uns selbst zuzuschreiben.AA: Der gute Architekt kann seinem Bauherrn Gehör schenken. DieBeziehungen komplizieren sich, vor allem in der heutigen Zeit, wennder Bauherr ein Ignorant ist und seine Forderungen mit der Kultur desArchitekten in Konflikt geraten. Als im Mittelalter oder in derRenaissance der Klosterabt oder der Adlige den Künstler berief undihm genaue Anweisungen gab, leistete der Künstler diesen genauFolge, weil jeder Teil seiner Arbeit symbolträchtig war und dieAnforderungen des Bauherrn mit der eigenen Sensibilität umgesetztwerden mussten. Auch der Architekt ist ein Künstler. Er bringt mit seinemeigenen Geschmack, der als „ästhetische Kritikfähigkeit“ verstandenwird, die Anforderungen des ihm übertragenen Auftrages zumAusdruck. Die Gegebenheiten können nicht immer günstig sein. Sobeauftragte Papst Julius II. Michelangelo mit der Freskenausstattungder Sixtinischen Kapelle. Zwischen beiden bestand eine kulturelleVerwandtschaft, was nicht alltäglich ist. Aber auch der Baumeister, derein Gebäude oder ein Bauernhaus errichtete, verfügte über eine solideFachkompetenz und die gleiche Kulturstufe wie eine bestimmteGesellschaftsschicht. Außerdem war er in der Lage, die funktionalenund ausdruckstechnischen Anforderungen umzusetzen.Diese Affinitäten sind heute abhanden gekommen. Nicht nur in derArchitektur, sondern vielmehr generell in den großen gesellschaftlichenErscheinungen der Anthropologie.In Westeuropa und insbesondere in <strong>It</strong>alien entstammt der durchschnittlicheNutzer der Stadt einer nichtstädtischen Kultur. Er hat die vorherigenMaßstäbe verloren, ohne neue Modelle fokussiert zu haben.Für die Branchenspezialisten und die Nutzer/Verbraucher ist eineReifezeit erforderlich, um sich kulturell weiterentwickeln und eine eigeneSensibilität gegenüber der Architektur ausbilden zu können.Die Gesprächspartner setzen sich weitgreifend mit den Themen auseinander,die von den Denkansätzen vorgezeichnet werden. In ihrerDebatte treten die Charaktere der beiden komplexen Persönlichkeitenund die unterschiedlichen Standpunkte zur Architektur hervor. DieGedankengänge scheinen stets zwei komplementäre Linien, dasObjekt und die Stadt, zu verfolgen.Das Interesse dieses Artikels beruht sowohl auf den dargelegtenInhalten als auch auf der Gegenüberstellung der Gedanken, die, wenngleichsie den gleichen Weg gehen, eine deutlich individuelleEigenständigkeit aufweisen.


Paolo MarteganiIT <strong>abroad</strong>Architetti e <strong>design</strong>er italiani in altri paesi<strong>It</strong>alienische Architekten und Designer im AuslandÈ possibile riconoscere l’imprinting originale nel lavorodegli architetti e dei <strong>design</strong>er italiani che vivono e operanoall’estero? Si, infatti l’appartenenza culturale lasciatracce indelebili. Basti pensare all’accento, alla cadenzadella lingua originale, che permane in quella di adozioneanche dopo anni di permanenza nel paese ospitante. Lafantasiosa inventiva, il costante riferimento alle radici antichedelle realizzazioni umane, l’approccio “morbido” el’attenzione e la cura per il dettaglio, costituiscono soloalcuni dei connotati riconoscibili nell’attività, sia di ricercache di applicazione pratica, del “progettare” italiano. Perdare consistenza a queste affermazioni si esamina, con lanecessaria sintesi che l’occasione consente, l’attività didue personaggi in parallelo, due italiani che vivono elavorano all’estero: l’uno Gianni Ranaulo prevalentementea Parigi e l’altro Federico Casalegno a Boston.Ranaulo è nato a Napoli (1957) e della città natale conservala vivacità. È l’ideatore della LightArchitecture, con particolareriferimento alla realizzazione del Mediabuilding©,la sua attività si pone nella zona di confine tra il mondofisico e lo spazio immateriale che talvolta sconfina nel virtuale.Casalegno, 38 anni, è torinese, ha un dottorato diricerca alla Sorbona di Parigi e da sette anni è a Boston,direttore del MIT Mobile Experience Lab e “associatedirector” del MIT Design Laboratory.Nelle architetture di Ranaulo l’acqua è l’elemento naturalericorrente. In molti dei suoi lavori e delle sue immaginificheproposte progettuali questa è trattata in modo fluido:a Parigi, intorno alla Tour Montparnasse, proponeanelli evanescenti di microscopiche particelle, a Romadue veli liquidi creano uno spazio, isolato acusticamentedal traffico e percorribile pedonalmente, all’interno dellagalleria del Traforo. Nell’uno e nell’altro caso video proiezionidi parole e immagini in movimento integrano la realtàfisica del contesto con l’altra, mutevole e mutabile apiacere secondo la programmazione controllata delleproiezioni. I suoi progetti più recenti si riferiscono a spaziinterni ed esterni caratterizzati sempre dalla programmaticafusione delle due realtà, quella fisica della costruzionee quella immateriale suggerita dalle proiezioni, che sisovrappongono in un gioco ambiguo ed inquietante.Sulla base di queste premesse è inevitabile che alcunedelle sue più attuali proposte progettuali si collochino incontesti problematici dove tuttavia si sperimenta, quasisenza limiti, una parte dell’architettura contemporanea.Interactive bus stops: conl’impiego di tecnologieappropriate e per i lorocarattere programmabile,divengono emergenze riconoscibilinei differenti contestie forniscono, in temporeale, informazioni sui trasportie una rete di relazioneper la comunità locale.Interactive bus stops. DurchVerwendung von geeignetenTechnologien und dankihrer Programmierbarkeitwerden diese Bus-Stops inden unterschiedlichenKontexten zu erkennbarenHaltestellen und stellen siein Echtzeit Informationenzum Transportwesen undein Verkehrsnetz für dielokale Gemeinschaft bereit.G. Ranaulo The VIP Room –Paris – 2005 Locale notturno alcentro del “Triangle d'Or” alnumero 76/78 di AvenueChamps Elysées. La filosofiaprogettuale di LightArchitecture,integra in un gioco ambiguo ilvirtuale e il reale.G. Ranaulo. The VIP Room –Paris – 2005. Nachtlokal inmittendes „Triangle d'Or“ auf derAvenue des Champs Elysées76/78. Das Konzept vonLightArchitecture integriert dievirtuelle und die reale Welt ineinem ambivalenten Spiel.G. Ranaulo. Plaza Tower– Dubai –2006 Due torri con forme concava econvessa, concepite come gemelle,ma non identiche. Le proiezionisulla base dello sferoide ellitticocreano l’impressione che la costruzionegalleggi su Dubai Marina.G. Ranaulo. Plaza Tower – Dubai– 2006. Zwei Türme von konkaverund konvexer Form, die zwar alsZwillinge aber nicht als identischeTürme konzipiert sind. DieProjektionen an der Basis derelliptischen Kugelfigur schaffenden Eindruck, dass das Bauwerkauf Dubai Marina schwimmt.9


Non sono cervelli in fuga ma ambasciatoridella cultura progettuale italiana all’estero.Attivi presso centri di ricerca, collaborano instudi professionali e talvolta ne fondano dipropri muovendosi agilmente in contestimolto differenti ma sempre portatori di unriconoscibile modo di fare.Sie sind keine ausgewanderten Talente, sondernBotschafter der italienischenProjektkultur im Ausland. Sie arbeiten inForschungszentren, Architekturbüros oderals selbstständige Unternehmer und findensich problemlos in den unterschiedlichstenKontexten zurecht, selbstverständlich stetsmit einem unverkennbaren Savoir-faire.10Il lavoro di Casalegno, che si svolge prevalentementeall’interno del MIT Mobile Experience Lab, si incentrasulla locuzione “<strong>design</strong> connections”, ovvero la progettazionedi connessioni tra persone, conoscenza e luoghifisici. In pratica l’integrazione di servizi, spazi urbani, relazionisociali e nuovi media.MonitorLe batterie di LED ricoprono ampie porzioni delle superfici delle pensiline dellefermate, le caratterizzano, forniscono informazioni e sono occasione di intrattenimento;i monitor touch screen sono parte integrante delle installazioni.Die Led-Einheiten bedecken große Oberflächen an den Haltestelleninseln. Sie bildenderen Kennzeichnung, liefern Informationen und bieten auch Unterhaltung.Die Touch-Screen-Monitore sind fester Bestandteil der Installationen.Interactive Social Networking screen Blaise Pascal varò il primo sistema di trasportopubblico “five-penny”: carri trainati da cavalli e un calcolatore; ora Smarturban mobility systems spinge queste intuizioni verso nuovi orizzonti.Interactive Social Networking Screen. Blaise Pascal entwickelte mit den „carossesà cinq sols“ (Fünf-Groschen-Droschken) das erste öffentliche Verkehrsnetz,das aus Pferdekutschen und einer Rechenmaschine bestand. Heute zeigt Smarturban mobility systems dieser Grundidee neue Horizonte auf.Il MIT Mobile Experience Lab è un nuovo laboratorio diricerca all’interno del MIT Design Laboratory. Attraverso lacollaborazione dei membri di un gruppo di lavoro numerosoe multidisciplinare che svolge ricerche teoriche esperimentali con l’intento di migliorare la qualità della vitaattraverso esperienze ricche di significati partendo dall’impiegoprogrammatico delle tecnologie più avanzate ein evoluzione. Poter lavorare in un luogo, il mitico MIT,dove esiste la più alta concentrazione di premi nobel,pone Casalegno in una situazione di privilegio. Infatti nonè comune a tutti poter realizzare progetti che riguardanola popolazione dell’intero pianeta, che si riferiscono adesempio alla gestione avanzata delle metropolitane,oppure alle nuove forme di interazione tra i cittadini eamministratori attraverso l’Information CommunicationTechnology. La mobilità e i cellulari sono al centro dell’interessedella ricerca applicata del <strong>design</strong>er che sottolineainfatti come questi stiano divenendo sempre più dei vericomputer, ma che a differenza dei PC, sono concepiti perla comunicazione diretta, non isolano le persone, sonosempre a portata di mano, facilitano le relazioni sociali epossono essere proposti anche per funzioni direttamentecollegate allo spazio fisico dell’architettura. Uno sviluppoche vede all'orizzonte il sodalizio sempre più stretto traInternet e il cellulare. In sintesi due progettisti diversi peretà, formazione, che lavorano in contesti differenti, mache hanno tuttavia in comune l’essere italiani e l’intento dicoltivare nel proprio lavoro un particolare interesse perl’integrazione dell’architettura e del <strong>design</strong> con quanto dipiù attuale le tecnologie offrono, sia sul piano delle potenzialitàintrinseche, che in quello della rappresentazionedel progetto nelle varie fasi di elaborazione.Entrambi mantengono costanti contatti con l’<strong>It</strong>alia e svolgonoattività di divulgazione scientifica nelle sedi universitariedi riferimento e in altre, numerose, in cui sono invitatiper trasmettere alle più giovani generazioni i contenuti,la determinazione e l’entusiasmo che caratterizzano lapropria articolata attività.


Logotipo dell’”EsposizionePermanente del Made in<strong>It</strong>aly e del Design <strong>It</strong>aliano”.Das Logo der „Esposizione Permanentedel Made in <strong>It</strong>aly e del Design <strong>It</strong>aliano“.La Fondazione Valore <strong>It</strong>alia è stata costituita nel 2005 dal Ministero delleAttività Produttive con il compito di progettare a Roma l’”EsposizionePermanente del Made in <strong>It</strong>aly e del Design <strong>It</strong>aliano”.Dove: “Il Palazzo dovrà esprimere ed esaltare in forma chiara, evidente ecomprensiva, la sintesi della Civiltà italiana dalle origini ad oggi, nell’arte,nella tecnica, nella scienza, negli eventi storici, nelle leggi sociali, nel pensierofilosofico, politico, religioso”. Estratto dal bando di concorso per il Palazzodella Civiltà <strong>It</strong>aliana, 1937. http://www.valore-italia.it/IT/Die Fondazione Valore <strong>It</strong>alia wurde im Jahr 2005 vom italienischenMinisterium für Produktionstätigkeiten gegründet und hat die Aufgabe, dieKonzeption für die „Esposizione Permanente del Made in <strong>It</strong>aly e del Design<strong>It</strong>aliano“ (Ständige Ausstellung des Made in <strong>It</strong>aly und des <strong>It</strong>alian Design) inRom zu erstellen. Hierbei gilt: „Der Bau soll klar, deutlich und verständlich dieSynthese der italienischen Kultur von ihren Ursprüngen bis heute in denBereichen Kunst, Technik, Wissenschaften, Geschichte, Sozialgesetzgebung,Philosophie, Politik und Religion vermitteln und hervorheben.“ Auszug aus derWettbewerbsausschreibung für den Palazzo della Civiltà <strong>It</strong>aliana, 1937.http://www.valore-italia.it/IT/Smart mobility, Interactive busstops, Metro 2.0: smart crowds eSustainable cities sono alcuni deiprogetti di ricerca illustrati nel sito:http://mobile.mit.edu/bus_stop/Smart mobility, Interactive bus stops,Metro 2.0: smart crowds,Sustainable cities sind ausgewählteBeispiele von Forschungsprojekten,die im Internet präsentiert werden aufhttp://mobile.mit.edu/bus_stop/Mediabuilding© e LightArchitecturesono le locuzione che in una sintesiestrema descrivono gli studi, le ricerche,i progetti e le realizzazioni di GianniRanaulo, architetto italiano che lavora indiversi contesti.http://www.lightarchitecture.net/index2.phpHinter den Begriffen Mediabuilding© undLightArchitecture verbergen sich die Studien,Forschungen, Objekte und Umsetzungendes italienischen Architekten Gianni Ranaulo,der in verschiedenen Kontexten arbeitet.http://www.lightarchitecture.net/index2.phpIst in der Tätigkeit der italienischen Architekten und Designer, die imAusland leben und arbeiten, ihre Herkunft erkennbar? Sie ist es,denn die kulturelle Zugehörigkeit hinterlässt unauslöschlicheSpuren. Man denke nur an den Akzent, an den Tonfall derMuttersprache, der auch noch nach Jahren des Aufenthalts imZuwanderungsland heraushörbar ist. Der Erfindungsreichtum, dieständige Rückbesinnung auf die Wurzeln des menschlichenSchaffens, die umsichtige Herangehensweise und die Liebe zumDetail sind nur einige der Erkennungszeichen ihrer Tätigkeit, ob inder Forschung oder in der Praxis, die typisch italienische„Projektarbeit“ verraten. Diese Aussagen sollen, notwendigerweisein sehr knapper Form, am Beispiel von zwei Personen, zwei imAusland lebenden <strong>It</strong>alienern, verdeutlich werden: Gianni Ranaulo,der vorrangig in Paris lebt, und Federico Casalegno in Boston.Ranaulo ist aus Neapel gebürtig (Jahrgang 1957) und hat sich dieVitalität seiner Geburtsstadt bewahrt. Als Begründer vonLightArchitecture und insbesondere des Mediabuilding©Konzeptes ist seine Tätigkeit im Grenzbereich zwischen der materiellenund der immateriellen, mitunter virtuell erscheinenden Weltangesiedelt. Casalegno, 38 Jahre, ist Turiner und hat einForschungsdoktorat an der Sorbonne in Paris. Er lebt und arbeitetseit sieben Jahren in Boston als Direktor des Mit Mobile ExperienceLab und Associate Director des Mit Design Laboratory. In denarchitektonischen Werken von Ranaulo ist Wasser ein immer wiederkehrendesElement. Viele seiner Arbeiten und seiner einfallsreichenProjektentwürfe greifen es als fließendes Medium auf. In Pariswird der Tour Montparnasse mit flüchtigen Ringen aus mikroskopischkleinen Partikeln umgeben, in Rom schaffen im Traforo-Tunnelzwei flüssige Schleier einen Raum, der akustisch vomStraßenverkehr getrennt ist und von Fußgängern durchquert werdenkann. Im einen wie im anderen Fall wird die physische Realitätvermittels Videoprojektionen von sich bewegenden Wörtern undBildern mit der nichtphysischen Realität integriert, die anhand derVideoprogrammierung veränderlich und veränderbar ist. Seine jüngerenProjekte betreffen Innen- und Außenräume, die ebenfalls vonder programmierten Verschmelzung beider Realitäten, der materiellenRealität des Bauwerks und der immateriellen Realität derProjektionen, gekennzeichnet sind, die sich in einem ambivalenten,beunruhigenden Wechselspiel überlagern. So ist es denn unvermeidlich,dass sich einige seiner jüngeren Entwürfe in einen problematischenKontext fügen, in dem jedoch nahezu unbeschränkt miteinem Teil der zeitgenössischen Architektur experimentiert wird.Die Arbeit von Casalegno, die hauptsächlich im MIT MobileExperience Lab erfolgt, konzentriert sich auf den Begriff „<strong>design</strong> connections“,sprich: die Planung von Verbindungen zwischen Personen,Wissen und physischen Orten. In der Praxis heißt das: Integration vonServices, urbanem Raum, sozialen Bindungen und neuen Medien.Das MIT Mobile Experience Lab ist ein neues Forschungslabor desMIT Design Laboratory. Ein vielköpfiges und interdisziplinäresArbeitsteam forscht theoretisch und experimentell zur Verbesserungder Lebensqualität anhand von signifikanten Versuchen, die aufdem programmierten Einsatz der modernsten und fortschrittlichstenTechnologien basieren. Der Arbeitsort MIT, an dem die höchsteKonzentration von Nobelpreisträgern besteht, versetzt Casalegno ineine privilegierte Situation. Die Erarbeitung von Projekten, welchedie Bevölkerung des gesamten Planeten betreffen, ist keine alltäglicheArbeit. Die Projekte beziehen sich zum Beispiel auf das moderneManagement von U-Bahnsystemen oder auf die neuen Formendes Zusammenwirkens von Einwohnern und Verwaltungsbehördenanhand der Information Communication Technology. Mobilität undMobiltelefone stehen im Mittelpunkt der angewandten Forschungdes Designers, der betont, dass diese zunehmend zu regelrechtenComputern werden, im Unterschied zum PC jedoch für die direkteKommunikation konzipiert sind, die Personen nicht isolieren, immerin Reichweite sind, die sozialen Beziehungen vereinfachen undsich auch für Funktionen eignen, die direkt mit dem physischenRaum der Architektur in Verbindung stehen. Diese Entwicklung wirdeine immer engere Verbindung zwischen Internet und Mobiltelefonschaffen. Kurzum, zwei Designer, die sich in Alter, Bildungsweg undArbeitsumfeld unterscheiden, jedoch beide aus <strong>It</strong>alien stammensowie die Absicht gemeinsam haben, in der eigenen Arbeit dieIntegration von Architektur und Design mit den modernstenTechnologien sowohl auf der Ebene ihrer spezifischenPotentialitäten als auch auf der Ebene der Projektdarstellung in denverschiedenen Ausarbeitungsphasen voranzutreiben. Sie haltenbeide den Kontakt mit <strong>It</strong>alien permanent aufrecht und werden vonrenommierten Universitätseinrichtungen sowie zahlreichen weiterenLehrinstituten zu Vorträgen geladen, um den neuen Generationendie Inhalte, die Beharrlichkeit und den Enthusiasmus zu vermitteln,die für die eigene vielschichtige Arbeit erforderlich sind.G. Ranaulo. REEM Mediabuilding©Sales Office – Abu Dhabi – 2006L’edificio riflette le suggestioni dell’architetturaaraba tradizionale rivisitate inmaniera moderna con l’uso di materialinobili insieme a tecnologie d’avanguardia.È composto da un volumesemplice, nero, con un impianto centratoattorno ad un patio.G. Ranaulo. REEM Mediabuilding©Sales Office – Abu Dhabi – 2006. DasGebäude ist von der traditionellen arabischenArchitektur beeinflusst, die unterVerwendung von edlen Materialien undSpitzentechnologien in eine zeitgemäßeFormensprache umgesetzt wurde. Esbesteht aus einem einfachen, schwarzenVolumen mit einer zentralen Anlage,die ein Patio umschließt.G. Ranaulo The ROK VEGASConcert Hall – Las Vegas – 2006Uno spazio barocco digitale collocatonel casinò “New York NewYork”. Un trompe-l’oeil elettronicorompe la fissità teatrale delcasinò e trasforma l’edificio in unnodo visivo costantemente inondatodi informazioni.G. Ranaulo. The ROK VEGASConcert Hall – Las Vegas – 2006.Ein digitales Barockobjekt imCasino „New York New York“. Einelektronisches Trompe-l’Oil lockertdie theatralische Geschlossenheitdes Casinos auf und verwandeltdas Bauwerk in einen Blickfang, derkonstant mit Informationen überschwemmtwird.11


Ghisi GrütterArchitettura, Tecnologia e ComunicazioneL’edificio commerciale nello spazio urbano contemporaneoArchitektur, Technologie und KommunikationDas Einkaufsgebäude im zeitgenössischen urbanen Raum12MonitorLo sketch di Robert Venturimostra un edificio indifferenziatoche ha bisogno dell’insegnacomunicativa per connotarnela funzione.Die Skizze von RobertVenturi zeigt ein undifferenziertesGebäude, das einKommunikationszeichenbenötigt, um seine Funktionmitzuteilen.Paul Valéry.Il rito consumistico è diventato un’esperienzasensoriale che stimola la percezionee l’emotività. L’immagine del prodotto, ilpackaging e la pubblicità costituiscono la“pelle” comunicativa che si sovrappone alprodotto stesso. Così anche l’architetturadeve seguire questo trend; il contenuto siriduce all’essenziale mentre il contenitoreassume una nuova importanza comunicandonetutte le informazioni. Il nuovo rapportotra interno ed esterno in architettura haportato, inoltre, ad una diversa percezioneanche degli spazi urbani.La nuova destabilizzante combinazione tra interno edesterno degli spazi architettonici sta portando ad unanuova percezione della realtà urbana. Il “rito consumistico”è diventato una sofisticata esperienza sensoriale chestimola i meccanismi dell'emotività e della percezione.Poiché ciò che conta è l’immagine del prodotto, questo èridotto alla sua essenzialità mentre il packaging e la pubblicitàne diventano la “pelle” impregnata di tutte quellecaratteristiche che vengono a mancare al prodotto stesso.Così anche l'architettura deve segue questo trend; ilcontenuto si riduce all'essenziale mentre il contenitoreassume una nuova importanza dovendo comunicaretutte le informazioni. L’involucro diventa, in tal modo, ilsupporto del sistema comunicativo così come individuatoda Robert Venturi nella sua analisi di Las Vegas neglianni Settanta. Anche la profezia di Paul Valèry sembraormai un dato acquisito; così affermava “Come l’acqua, ilgas e la corrente elettrica, entrano grazie ad uno sforzoquasi nullo, provenendo da lontano, nelle nostre abitazioniper rispondere ai nostri bisogni, così saremo approvvigionatidi immagini e di sequenze di suoni che si manifestanoad un piccolo gesto, quasi a un segno, e poi cilasciano”. Oggi, infatti, la comunicazione visiva ha assuntoun ruolo così importante che si potrebbe affermareche, all’interno dei meccanismi comunicativi della societàcontemporanea, esista prima l’immagine e poi il prodotto.Il fattore seduttivo dell’architettura diventa un “valore”di cui ogni progettista deve tener conto. Esistono oggirapporti stretti tra ditte ed architetti anche nel settore dellamoda (basti citare i progetti per Prada di RemKoolhaas/OMA a New York e di Herzog & De Meuron aTokyo) e tra ditte e progettisti grafici (basti pensare a BobNoorda, David Carson ed Armando Testa).Non è possibile non considerare, oltre al messaggio pubblicitario,lo shopping come uno dei protagonisti dellacittà contemporanea che hanno trasformato la condizioneurbana e non solo da un punto di vista quantitativo. Sipuò, dunque, affermare che oggi è prevalentementeattraverso lo shopping che si percepisce e si fa esperienzadegli spazi urbani. Negli ultimi anni è in atto una riabilitazionedegli spazi commerciali come spazi strutturantila città, attraverso nuove architetture pensate da importantiprogettisti a livello internazionale fino a costruireintere città specializzate nel ruolo di turismo commercia-


le (basti pensare a Dubai). Gli scambi commerciali sonoda considerarsi strategici per la stessa nascita delle cittàpiù antiche; non è un caso che esse nascano lungo unfiume o mare dove il porto le possa mettere in rapportocon il più vasto territorio.Il negozio al dettaglio costituisce l’archetipo commerciale esi inserisce all’interno del tessuto urbano come elementopuntuale specializzato nell’offerta di un particolare prodotto,o categoria di prodotti, solo o associato ad altri lungouna strada o attorno ad una piazza. Un caso esemplare diaggregazione urbana programmata è il passage pariginodel XIX secolo cioè un “connettore” urbano, che, attraversouna sequenza generalmente speculare di negozi, mettein comunicazione due parti di città precedentemente separate.Così pure tutte le esperienze italiane di galleria, daquella di Milano a quelle di Genova e di Napoli.Nel caso della boutique è lo stesso spazio commercialead insinuarsi nella struttura urbana collegandone fisicamentealcune parti ed il consumatore vive l’esperienzaurbana attraverso i negozi. Tale esperienza è un aspettofondamentale anche per l’ultima generazione della tipologiaboutique, cioè il concept store caratterizzato dall’offertadi esclusività, che si può far risalire al 1986 conl’inaugurazione del primo concept store di Ralph Laurena New York, progettato con l’obiettivo di sottolineare iltema dell’americanità all’ennesima potenza e cioè unostile di vita ideale e lussuoso ricostruito come in un setcinematografico. Sempre in quegli anni lo stilista Fiorucciriuniva in un unico spazio-vendita moda, articoli per lacasa e gadgets con grande attenzione all’atmosfera e alloshopping come esperienza, infatti, nel caso dei marchipiù prestigiosi della moda, la proposta del negozio come“luogo di esperienza” deriva direttamente dal fenomenodel total living; l’appartenenza ad uno stile di vita, inizialmentetestimoniata dal prodotto, è ora proposta in sensolato, offrendo luoghi dove, prima ancora che trovareoggetti, è possibile vivere esperienze esclusive.L’ambiente negozio sembra prevalere sul prodotto in unprocesso di spettacolarizzazione della merce dove ilpunto vendita diventa teatro ed i prodotti non più allestitima messi in scena. Importante è intrattenere il più alungo possibile il fruitore anche ottimizzando la redditivitàdello spazio attraverso l’attrazione di targets diversi diclientela, in fasce orarie diverse e con offerte differenzia-Un fotogramma tratto da The Fabolous Baker Boys di Steve Kloves del1989, mostra una vista di Seattle, Washington, come supporto delle insegnedi comunicazione.Ein Szenenfoto aus dem Film „Die fabelhaften Baker Boys“ von SteveKloves aus dem Jahr 1989 mit einer Ansicht der Stadt Seattle,Washington, als Kommunikationsträger.La rappresentazione interpretativa di Dubai mostra la città turistico commercialein continua costruzione ubicata tra il mare e il deserto; elaborazione diMatteo Incognito.Die interpretative Darstellung von Dubai zeigt die Einkaufs- undTouristenstadt zwischen Meer und Wüste, die sich in einer ständigenBauphase befindet. Ausführung Matteo Incognito.Due esempi di negozi monomarca concept-store a Tokyo in cui l’atmosferaprogettata come “luogo di esperienza” contribuisce al total living: Mikimotodi Toyo <strong>It</strong>o del 2005 e Christian Dior dei SANAA del 2003.Zwei Beispiele für Concept-Stores mit Einmarken-Vertrieb in Tokyo. DasAmbiente wurde als „Erlebnisort“ konzipiert und entspricht dem Total-Living-Gedanken: Mikimoto von Toyo <strong>It</strong>o aus dem Jahr 2005 undChristian Dior von SANAA aus dem Jahr 2003.13


14MonitorIl mestiere di un personaggio delfilm Paris, Texas di Wim Wendersdel 1984, è quella di costruttoredi billboards come mostrato nelfotogramma.Der Beruf einer Figur aus demFilm „Paris, Texas“ von WimWenders aus dem Jahr 1984besteht in der Herstellung vonReklametafeln, wie imSzenenfoto zu sehen ist.Totem segnalitico a base triangolareper una mostra di architetturadi Adalberto Libera, prospettoe fotoinserimento; progetto diAlessandro Faiella del 2007.Informationstotem mit dreieckigemSockel für eineArchitekturausstellung vonAdalberto Libera, Prospekt undBildeinfügung. Projekt AlessandroFaiella aus dem Jahr 2007.Un’insolita visione della strip diLas Vegas; l’immagine diurnarende quasi del tutto irriconoscibiligli edifici-insegna.Eine ungewöhnliche Ansichtdes Las Vegas Strips.Das Tagesbild macht dieReklamegebäude nahezu unerkenntlich.te. L’architettura commerciale è in continua evoluzione epartecipa attivamente alla costruzione dell’immagine dell’aziendanei suoi “caratteri architettonici” divenendo unvero e proprio strumento di marketing. Infatti, anche l’architetturanon va né pensata dall’architetto, né percepitadal consumatore, come una categoria isolata ma deveesistere insieme ad una serie di decisioni strategiche dicontorno che definiscono le modalità di fruizione dellospazio ed i caratteri nonarchitettonici dell’immaginecoordinata.L’immagine della marca dimolte brands ha portato,inoltre, ad una sorta di livellamentoverso l’alto dell’immaginegenerale dei negozi,con una difficile individuazionedello scarto traoriginale e copia e tra lussoe grandi numeri.Die neue destabilisierende Kombination von architektonischenInnen- und Außenräumen hat eine veränderte Wahrnehmung derurbanen Räume zur Folge. Das „Konsumritual“ ist zu einer raffiniertensensorischen Erfahrung geworden, welche die GefühlsundWahrnehmungsmechanismen anregt. Da nur dasProduktimage zählt, ist das Produkt selbst auf das Wesentlichereduziert und werden das Packaging und die Werbung zu seiner„Hülle“, die mit allen Merkmalen durchtränkt ist, die dem Produktnun entzogen sind. Auch die Architektur hat diesem Trend zu folgen.Der Inhalt wird auf das Wesentliche reduziert, während derBehälter eine neue Bedeutung annimmt und sämtlicheInformationen weitergibt. Die Hülle wird somit zumKommunikationsträger, wie Robert Venturi in den siebzigerDas Konsumritual ist zu einer sensorischenErfahrung geworden, welche die Wahrnehmungund die Emotivität stimuliert. Produktimage,Verpackung und Werbung bilden dieKommunikationshülle des Produktes. DiesemTrend hat auch die Architektur zu folgen. DerInhalt wird auf das Wesentliche reduziert,während der Behälter eine neue Bedeutungannimmt und sämtliche Mitteilungen über denInhalt weitergibt. Das neue Verhältnis zwischenInnen- und Außenraum in der Architektur führtezu einer veränderten Wahrnehmung der heutigenurbanen Räume.Jahren bei seiner Analyse von Las Vegas feststellte. Auch dieProphezeiung von Paul Valéry scheint sich mittlerweile erfüllt zuhaben: „Wie Wasser, Gas und elektrischer Strom von weither aufeinen fast unmerklichen Handgriff hin in unsere Wohnungen kommen,um uns zu bedienen, so werden wir mit Bildern oder mitTonfolgen versehen werden, die sich, auf einen kleinen Griff, fastein Zeichen einstellen und uns ebenso wieder verlassen.“ Heutehat die visuelle Kommunikation eine derart wichtige Rangstellungeingenommen, dass man behaupten könnte, dass innerhalb derKommunikationsmechanismen der modernen Gesellschaft zuerstdas Bild und anschließend das Produkt kommt. Das verführerischeElement der Architektur wird zu einem „Wertfaktor“, denjeder Planer berücksichtigen muss. Auch im Bereich der Modebestehen enge Beziehungen zwischen Unternehmen undArchitekten (man denke nur an die Projekte für Prada von RemKoolhaas/OMA in New York und von Herzog & de Meuron inTokyo) sowie zwischen Unternehmen und Grafik<strong>design</strong>ern (wieBob Noorda, David Carson und Armando Testa).Man kommt nicht umhin, neben der Werbebotschaft dasShopping als eines der Hauptelemente der modernen Stadtanzuerkennen, die das Stadtleben nicht nur in quantitativerHinsicht verändert haben. Es lässt sich daher behaupten, dass dieurbanen Räume heute vorrangig durch das Shoppen wahrgenommenund erschlossen werden. In den letzten Jahren erfolgte eineRehabilitierung der Einkaufsgebiete als Strukturelemente derStadt anhand von neuen Architekturen, die von weltweit berühmtenNamen konstruiert wurden, bis hin zum Bau von ganzenStädten, die auf den Einkaufstourismus spezialisiert sind (zumBeispiel Dubai). Der Handel hatte auch bei der Entstehung derältesten Städte eine strategische Funktion. Nicht rein zufällig wurdensie an Flüssen oder Meeresufern gegründet, wo der Hafen siemit dem breitesten Einzugsgebiet in Verbindung setzen konnte.Das Einzelhandelsgeschäft ist der kommerzielle Archetypusschlechthin und fügt sich in die städtische Bausubstanz als eineVerkaufsstelle, die auf das Angebot eines bestimmten Produktesoder einer bestimmten Produktkategorie spezialisiert ist und einzelnoder im Verbund mit anderen an einer Straße oder an einemPlatz liegt. Als ein Paradebeispiel für das geplante urbane Gefügegilt die Passage im Paris des 19. Jahrhunderts. Sie ist ein urbanes„Verbindungsglied“, das über eine in der Regel spiegelverkehrteAbfolge von Geschäften zwei Teile der Stadt, die zuvorgetrennt waren, in Verbindung setzt. Das gilt auch für dieGeschäftspassagen in <strong>It</strong>alien, von Mailand über Genua bis hin


nach Neapel.Im Fall der Boutique ist es der Verkaufsbereich selbst, der sich indie städtische Bausubstanz fügt und einige Teile davon miteinanderverbindet. Der Verbraucher erlebt die Stadt über dieVerkaufseinrichtungen. Dieser Umstand ist auch für die jüngsteBoutiquengeneration, die Concept-Stores mit einem exklusivenAngebot, ein grundlegender Aspekt. Ihre Entstehung geht auf dasJahr 1986 mit der Einweihung des ersten Concept-Stores vonRalph Lauren in New York zurück, der das Ziel hatte, das Themades amerikanischen Stils, d.h. eines idealen und luxuriösenLebensstils, der gleich einem Filmset nachgestellt ist, in höchsterPotenz zu betonen. Ebenfalls in jenen Jahren vereinte derDesigner Fiorucci in Mailand in einem einzigen VerkaufsbereichMode, Heimartikel und Gadgets. Im Vordergrund standen hier dieAtmosphäre und das Shopping als Erlebnis. Bei den renommiertestenMarken ist die Verkaufsstelle als „Erlebnisort“ direkt vomTotal Living-Konzept abgeleitet. Die Zugehörigkeit zu einemLebensstil, die anfänglich vom Produkt bezeugt wurde, wird nunim weiten Sinne mit Orten interpretiert, wo man nicht nur Warenfindet, sondern in erster Linie exklusive Erfahrungen erlebenkann. Das Ambiente „Verkaufsstelle“ scheint vermittels einesProzesses, in dem die Ware Teil eines Schauspiels wird, in demdie Verkaufsstelle die Bühne ist und die Produkte nicht mehr nurausgelegt, sondern in Szene gesetzt werden, die Vorherrschaftüber das Produkt übernommen zu haben. Es ist wichtig, dass derNutzer möglichst lang unter- und folglich aufgehalten wird. Aufdiese Weise wird die Rentabilität des Verkaufsbereiches optimiert,werden verschiedene Kundenzielgruppen zu unterschiedlichenTageszeiten und mit unterschiedlichen Angeboten angesprochen.Die Verkaufsraumarchitektur befindet sich in ständigerWeiterentwicklung und nimmt aktiv an der Herausbildung desUnternehmensimages anhand seiner „architektonischenMerkmale“ teil, wobei sie zu einem regelrechtenMarketinginstrument wird. Auch die Architektur wird als isolierteKategorie weder vom Architekten entworfen noch vomVerbraucher wahrgenommen, sondern sie muss mit einer Reihevon strategischen Grundentscheidungen einhergehen, die denNutzungsmodus des Bauwerkes und die nicht architektonischenMerkmale eines koordinierten Erscheinungsbildes definieren.Das Markenimage vieler Hersteller führte außerdem zu einemAbgleich des Gesamtimages der Verkaufsstellen nach oben,wobei es schwierig ist, zwischen Original und Kopie und zwischenLuxus und großen Zahlen eine Trennlinie zu ziehen.Le immagini mostrano cheanche nella Cina contemporanea,nella sua recente trasformazione,gli edifici sonodiventati supporti per lacomunicazione informativa.Die Bilder zeigen, dassauch im heutigen Chinaund seinen jüngerenWandlungen die Gebäudezu Kommunikationsträgerngeworden sind.Times Square dipinta negli anni Ottanta da StephenWiltshire, un giovane londinese autistico che sapevaritrarre città viste anche solo un attimo dall'elicottero.Ein Gemälde vom Times Square aus den achtzigerJahren. Der Maler ist Stephen Wiltshire, ein junger autistischerKünstler aus London. Er konnte das Bildnisvon Städten schaffen, die er auch nur einen kurzenMoment aus dem Hubschrauber gesehen hatte.Anche i pittori iperrealisti registrano l’importanzadella segnaletica comunicazionale nell’architetturacome Davis Cone in ThompsonTheatre del 1980.Auch die hyperrealistischen Maler verzeichnendie Bedeutung von Kommunikationsmitteln inder Architektur wie zum Beispiel Davis Conemit „Thompson Theatre“ von 1980.15


Lucia NigriTecnologie da Sogno TelevisivoMateriali, luci ed apparati a servizio della scenografiaTechnologien im Zeitalter des TV-TraumsMaterialien, Lichter und Geräte im Dienst der Szenografie16MonitorLa Corrida, ed. 2007 (Canale5 scene S. Conti) la possibilità di variazionecromatica di una scenografia in base al diverso utilizzo delle luci. Laparte di scena è sempre la stessa, ma al variare della luce, dei colori edell’intensità di essa il risultato è differente.„La Corrida“, Saison 2007 (Canale 5, Szenenbild S. Conti). Die farblicheVeränderung eines Szenenbildes erfolgt durch wechselnde Beleuchtungen.Der Szenenbereich ist unverändert, mit der Veränderung des Lichtes, derFarbe und der Helligkeit werden unterschiedliche Resultate erzielt.Il Senso della Vita,ed.2006 (Canale5,scene G Castelli),pavimento led copertoda perspex trasparente,vive e cambia almodificare dei temitrattati, partecipa aicontenuti della trasmissione.„Il Senso della Vita“,Saison 2006 (Canale5, Szenenbild G.Castelli). Der Led-Fußboden mit transparentemPerspexbelagist ein lebendigesElement und verändertsich in Abhängigkeitvon den abgehandeltenThemen. Damit ister ein Bestandteil derProgramminhalte.Sommare o sottrarre volumi, decorare o ridurre all’essenzialele superfici, modificare cromaticamente o rendere lascena una base neutra pronta ad essere “colorata” con ilsolo uso delle luci, delle proiezioni, dei laser. Gli scenografitelevisivi non hanno mai smesso di lavorare in questosenso, ed ora più che mai associano al progettare,l’inserimento anche formale, di quei supporti protagonistiormai indiscussi delle scene.Ci si lascia tentare dalle tecnologie, e il risultato è a dirpoco entusiasmante. Ormai un segno distintivo degli ultimianni. Sebbene la conformazione di una trasmissionetipo, al di là del suo genere, continui a mantenere unadistribuzione quanto mai tradizionale degli spazi: unpalco o zona di spettacolo, le sedute per il pubblico, gliingressi, i percorsi per i movimenti delle telecamere; leinnovazioni dei supporti tecnologici hanno inevitabilmentesegnato un grosso cambiamento, e ad oggi permettonodi individuare con facilità la collocazione temporale diun prodotto televisivo. Una sorta di marchio che prescindeaddirittura dalle reti. Quello che si poteva fare per leimmagini, articolando volumi e colori è stato fatto, in notevolequantità nel bene e, purtroppo, anche nel male.Ispirati a volte dalla pittura, a volte dall’architettura, spessodal <strong>design</strong> così come dalla moda. Ma con la tecnologiasi è assistito ad una vera novità, che ha modificato lescene televisive sin dalla fase progettuale.Ledwalls di varie dimensioni campeggiano negli impiantiscenici, a volte prendendo essi stessi interamente ilsopravvento e diventando star della serata. Ad oggi unledwall, al di là delle sue caratteristiche tecniche, fa scenografia.Il ledwall pavimento, il ledwall parete, il ledwallcopertura, persino il ledwall oggetto d’arredo…A questo strapiatto contenitore di immagini fisse o inmovimento, multicolor o monocromatiche, tutto è permesso,e giustamente gli si affida il fondo principale.Sempre più siamo abituati a vedere il conduttore televisivoagitarsi davanti ad una articolata parete di pixel.L’importate è non svelare quanto, i piccoli punti luminosi,si distanziano gli uni dagli altri, per non incappare in unaimmagine poco definita e ad una dichiarazione platealedel budget a disposizione. Problema facilmente risolvibileda un’abile regia.La versatilità è poi una componente fondamentale: questoschermo potrà ospitare contributi video, immaginifotografiche, grafiche di supporto, textures decorative (ediventare un semplice fondo scenografico) alternando


Da una decina d’anni il modo di progettare scenografie televisive hasubito forti mutazioni, adattandosi alle novità tecnologiche e al modificarsidelle forme dei supporti video e delle fonti luminose.Di pari passo alle innovazioni tecnologiche, il progettista ha modificatogli impianti scenici tradizionali, inserendo forme e soluzioni chepotessero sfruttare al meglio simili novità.Il risultato visivo è notevole e camaleontico, e il prodotto, così realizzato,risulta a favore di una diminuzione dei tempi di realizzazione e quindidei costi di manodopera.Una forte sinergia tra il progettista e gli sviluppi tecnologici nel campo.staticità a movimento. Così il pavimento de Il Senso dellaVita (Canale 5 - scene G. Castelli) vive e cambia al modificaredei temi trattati, partecipa ai contenuti della trasmissione,accoglie e fa navigare gli ospiti su di una sorta dizattera trasparente adagiata sul mare delle immagini. E ilgrande tavolo de L’Eredità dell’ultima edizione (Raiuno -scene A. Cappellini e G. Licheri) presenta il piano interamentea led e, proprio per queste sue caratteristiche, interagiscecon i concorrenti in un movimentato scambio grafico.Può anche succedere che il tavolo centrale dello studiotelevisivo del Grande Fratello (Canale 5 - scene E. T.Zitkowsky) settima edizione, altro non sia che parte delpavimento a led: quando si rende necessaria la sua presenza,tramite un sistema motorizzato comandato fuoricampo, quattro mattonelle del pavimento si staccano dalpiano e salgono verso l’alto adattandosi ergonomicamentead una differente funzione.Ne La Storia Siamo Noi (Rai Educational, scene C. Canè)gli schermi a led e i monitor al plasma diventano il contenitorele cui superfici sono immagini in movimento, supportonecessario ai racconti del conduttore.Superfici mutanti in grado di partecipare allo show edadattarsi alle atmosfere dello stesso: una bella trovatache permette tutti quei cambi scena, un tempo fattibiliesclusivamente con nuove costruzioni, e quindi tempilunghi e costi aggiuntivi. Certo, l’investimento iniziale èmaggiore, ma viene poi fortemente ammortizzato con levarie puntate del programma, regalando una grande versatilitàall’impianto scenico.Anche nel campo scenografico, con netto ritardo rispettoa quello architettonico o del <strong>design</strong>, gli infiniti fogli dicarta lucida appesantiti da enormi quantità di grafite,hanno dovuto cedere all’invadenza dei programmi di graficache, fortunatamente, hanno sveltito non poche operazioni.Uso il termine cedere perché il passaggio deltestimone, lento e faticoso, è stato sentito, dagli addetti ailavori, quasi come una violenza: ancora oggi in alcunistudi lo sfumato si rifiuta di andare in pensione…Una delle novità introdotte è stata quella di poter lavoraredi pari passo con le macchine a controllo numerico deilaboratori di costruzione: un file che proviene da uno studiodi progettazione, viene acquisito dalla macchina e leinformazioni si tramutano direttamente nella lavorazionesui materiali. I tempi di realizzazione si accorciano e sparisconotutti quegli errori causati dal passaggio di informazionitra chi progetta e chi costruisce.Si può traforare il legno,tagliarlo in forme particolarissime,lavorare il forex,articolare una lamiera, ecosì via.In Speciale per me (Raiuno– scene A.Cappellini e G.Licheri), ad esempio, labalaustra in perspex traforatoè frutto proprio di questaparticolare lavorazione.All’utilizzo di macchine cosìinnovative il progettista harisposto inserendo nei progettiforme e soluzioni chepotessero sfruttare almeglio simili novità. A favoredi una notevole diminuzionedei tempi di realizzazione e quindi della manodopera.Stessa cosa per le vesti grafiche. Nel caso di pavimentio pareti, ad esempio, se fino ad una decina di anni fagran parte delle decorazioni, nelle scene televisive, eraopera della mano dell’uomo, oggi, attraverso la creazionedi textures con il computer e la stampa digitale di questesu supporti di vario genere, è possibile ottenere risultatidi alto livello in tempi ridottissimi. I grandi pavimentidegli studi televisivi o i lunghi fondali dipinti di un tempo,hanno lasciato posto alle grafiche digitali stampate sumateriali diversi a seconda delle necessità del progettistae quindi del risultato finale.Il file della decorazione, dallo studio di progettazione,passa direttamente ai laboratori di stampa e successivamentegli elementi si assemblano in cantiere. Le quintegrafiche di Magixter (GXT – Sky, sceneStudio TondOQuadrO) posizionate sulpalco principale secondo piani sfalsati,altro non sono che lavorazioni grafichedi carte da gioco fuori misura su policarbonato,retro illuminabile. Stessacosa per il Seven Show (Europa 7,scene Studio TondOQuadrO) ultimaedizione, dove il logo del programma,elemento fortemente riconoscibile, hadato vita alla grafica decorativa dellequinte alternate a telai di lamiera.L’Eredità, ed. 2006-07 (Raiuno,scene A. Cappellini e G.Licheri) il tavolo a led interagiscecon i concorrenti in unmovimentato scambio grafico.„L’Eredità“, Saison 2006-07(Raiuno, Szenenbild A. Cappelliniund G. Licheri). Der Ledtisch interagiertmit den Konkurrentendurch eine dynamisch wandelbareGrafikoberfläche.Il Grande Fratello, ed. 2006(Canale5, scene E.T. Zitkowsky)Il tavolo a led è motorizzato;totale scena, quando il tavolo èa quota pavimento.„Il Grande Fratello“, Saison 2006(Canale 5, Szenenbild E.T.Zitkowsky). Der Ledtisch istmotorisiert und ist in bodenebenerHöhe Teil der Studiobühne.17


18MonitorFestival di Sanremo, ed.2005(Raiuno, scene G. Castelli). Igrandi schermi a led che decoravanola scena e la scalinatad’ingresso variavano i fondi inbase ai diversi ospiti ed ai contenutidel programma.Festival von Sanremo, Saison2005 (Raiuno, Szenenbild G.Castelli). Die großen Ledwalls,die das Szenenbild und dieBühnentreppe gestalten, veränderndie Hintergründe inAbhängigkeit von den einzelnenGästen und Programminhalten.La Storia Siamo Noi, (RaiEducational, scene C. Canè)modellino e realizzazione dellostudio. Le superfici a led e imonitor al plasma diventano ilcontenitore le cui superficisono immagini in movimento,supporto necessario ai raccontidel conduttore.„La Storia Siamo Noi“ (RaiEducational, Szenenbild C.Canè). Modell und Umsetzungim Studio. Die Ledwalls undPlasmamonitore übernehmendie Funktion der Studiowände,auf denen Videos die Berichtedes Moderators begleiten.È inevitabile che a nuove tecnologie si abbinino nuovisupporti e quindi la progettazione cambi in funzione diciò che il mercato offre.Un movimento continuo che spinge il progettista ad unacontinua ricerca, i cui risultati, visto il campo d’azione,hanno, inoltre, un riscontro immediato.Raum hinzufügen oder entfernen, Flächen ausschmücken oderauf das Wesentliche reduzieren, das Szenenbild farblich verändernoder zu einem neutralen Hintergrund werden lassen, derlediglich mit Licht, Projektionen und Laser in Farbe getauchtwird. Die Szenenbildner des Fernsehens haben von diesenGestaltungsmethoden niemals abgelassen und verbinden heutemehr denn je mit der Szenografie die auch formale Einfügungjener Bildträger, die mittlerweile zu den unangefochtenenHauptelementen des Szenenbildes avanciert sind.Man lässt sich von den Technologien verführen und das Resultatist mehr als begeisternd. Ein typisches Merkmal der letzten Jahre.Die szenische Gestaltung einer Standardsendung gleich welchenGenres behält weiterhin eine eher traditionelleRaumaufteilung bei: eine Bühne oder ein Spielraum, die Sitze fürdas Publikum, die Eingänge und die Kamerabahnen. Infolgeneuer Medientechniken haben sich jedoch unvermeidlich weitgreifendeVeränderungen vollzogen,die heute eine problemloseDatierung derFernsehproduktion gestatten.Es handelt sich um ein regelrechtesMarkenzeichen, dassogar kanalübergreifend ist.DieMöglichkeiten zur Gestaltungdes Szenenbildes anhand vonVolumen und Farben wurdenvollständig ausgereizt, sowohlim Positiven wie leider auch imNegativen. Man ließ sich hierbeivon der Malerei, mitunter vonder Architektur, häufig vomDesign und auch von der Modeanregen. Die wirklicheUmwälzung in derFernsehszenografie, beginnendbei der Projektphase, brachtejedoch die Technologie.In die heutigenSzenenaufbauten habenLedwall-Systeme Einzug gehalten.Es kann vorkommen, dasssie sogar in den Vordergrundrücken und damit zum Star desAbends werden. Heute macht eine Ledwall, abgesehen von ihrentechnischen Merkmalen, das Szenenbild. Die Ledwall alsFußboden, als Wand, als Verkleidung und sogar alsEinrichtungsgegenstand…Dieser ultraflachen Bild- oder Videowand in Multicolor- oderMonochromoptik ist alles erlaubt und zu Recht wird ihr derHaupthintergrund zugedacht.Wir sind immer mehr daran gewohnt, den TV-Moderator vor einerPixelwand zu sehen. Hierbei darf auf keinen Fall verraten werden,wie weit die einzelnen Lichtpunkte voneinander entfernt sind, umwomöglich ein unscharfes Bild zu riskieren oder die Höhe desverfügbaren Budgets für alle augenfällig bloßzulegen… Für einegeschickte Regie ist das allerdings kein Problem.Ein ganz wesentlicher Faktor ist die Nutzungsvielfalt. Auf einersolchen Bildwand können Videofilme, Fotos,Informationsgrafiken und dekorative Motive (was sie schlicht undeinfach zu einem Szenenhintergrund werden lässt) in einemWechsel von Statik und Dynamik projiziert werden.Auf diese Weise wird der Fußboden der Fernsehsendung „IlSenso della Vita“ (Canale 5 – Szenenbild G. Castelli) lebendigund verändert er sich in Abhängigkeit vom jeweils abgehandeltenThema. Er nimmt die Gäste auf und lässt sie wie auf einem durchsichtigenFloß über ein Bildermeer fahren.Oder nehmen wir das Beispiel des großen Tisches in der letztenStaffel der Show „L’Eredità“ (Raiuno – Szenenbild A. Cappelliniund G. Licheri). Die Tischfläche besteht vollständig ausLeuchtdioden und interagiert mit den Konkurrenten in einemlebhaften Bildwechsel.Und so kann es auch geschehen, dass der zentrale Tisch imFernsehstudio der italienischen Big Brother-Version „Il GrandeFratello“ (Canale 5 – Szenenbild E. T. Zitkowsky) in der siebentenStaffel nichts weiter als ein Teil des Fußbodens ist. Sobald erbenötigt wird, lösen sich, von einem unsichtbaren motorisiertenSystem angetrieben, vier Module vom Fußboden ab und fahrensie bis zu einer entsprechenden Höhe nach oben.In der Geschichtssendung „La Storia Siamo Noi“ (RaiEducational – Szenenbild C. Canè) werden die Ledscreens undPlasmamonitore zu Studiowänden, auf denen Begleitvideos zuden Berichten des Moderators projiziert werden.Mutierende Flächen, die an der Show teilnehmen und auf diejeweilige Atmosphäre abgestimmt werden können: Dieses vielseitigeInstrument ermöglicht beliebig viele Szenenwechsel, dieeinst nur mit neuen Konstruktionen und damit einem hohen ZeitundKostenaufwand verbunden waren.Die Anfangsinvestition ist sicherlich höher, sie gestattet jedocheinen flexiblen Szenenaufbau und amortisiert sich recht bald mitden einzelnen Sendungen des Programms.Auch im Szenenbildentwurf sind – mit einer erheblichenVerspätung im Vergleich zu Architektur und Design – die unendlichvielen Transparentfolien und Unmengen an Grafit dem Andrang derGrafikprogramme gewichen, die glücklicherweise nicht wenige


Seit einem Jahrzehnt hat die Fernsehszenografieerhebliche Veränderungen erfahren, die denneuen Techniken und Formen der Bildträger undLichtquellen Rechnung tragen. Im Zuge dertechnischen Innovation musste auch derSzenenbildner die traditionellen szenischenAnlagen überdenken. Er führte Formen undLösungen ein, die das Potential dieserNeuheiten optimal ausschöpfen. Das optischeResultat ist erstaunlich und farblich abwandelbar.Zudem kann es mit einem geringeren ZeitundPersonalaufwand erzielt werden. Eine großeSynergie zwischen dem Szenenbildner und derEntwicklung der Branchentechnik.Arbeitsschritte beschleunigt haben. Der Begriff „gewichen“ istbewusst gewählt, denn er bringt sehr treffend den zögernd,schleppend vollzogenen Wechsel zum Ausdruck, der von einigenFachleuten nahezu als gewaltsame Verdrängung empfundenwurde. In einigen Studios will man immer noch nicht wahrhaben,dass der Bleistiftentwurf mittlerweile in die Jahre gekommen ist…Das TV-Design konnte mit den numerisch gesteuerten Maschinenin den Werkstätten Schritt halten. Eine wichtige Neuerung. DieDatei aus dem Designbüro wird direkt von der Maschine übernommenund die Informationen werden unmittelbar für dieBearbeitung des Materials verwendet. Damit entstehen kürzereUmsetzungszeiten und entfallen sämtliche Fehler, die bei derInformationsweitergabe vom Designer zum Hersteller entstehen.Man kann Bohrarbeiten an Holz ausführen, es in ganz spezielleFormen schneiden, Forex bearbeiten, Bleche biegen und so weiter.In der Show „Speciale per me“ (Raiuno – SzenenbildA.Cappellini und G. Licheri) ist zum Beispiel die Balustrade ausPerspex das Ergebnis einer solchen Bearbeitung.Auf die Verwendung dieser hochmodernen Maschinen reagierteder Szenenbildner mit Formen und Lösungen, die derartigeNeuheiten optimal ausschöpfen konnten. Selbstverständlichzugunsten einer erheblichen Verringerung des Arbeitsaufwandesund der Personalkosten. Das gleiche gilt auch für die grafischeAufmachung. Im Fall der Fußböden und Wände zum Beispiel warbis vor einem Jahrzehnt die Dekoration noch Ergebnis menschlicherHandarbeit. Heute können mit der Gestaltung von Musternauf dem Computer und deren Druck im Digitalverfahren aufTräger verschiedenster Art in kürzester Zeit erstklassige Resultateerzielt werden. Die großen Fußböden der Fernsehstudios und dielangen Hintergrundflächen, die einst angemalt waren, sind digitalenDekoren gewichen, die je nach Bedarf des Szenenbildnersund des Endresultats auf verschiedene Materialien gedruckt werden.Die Datei mit der Dekorausstattung gelangt aus demSzenenbildstudio direkt in die Druckerei. Die Elemente werdenanschließend vor Ort zusammengebaut.Die grafischen Kulissen von „Magixter“ (GXT – Sky, SzenenbildStudio TondOQuadrO), die auf der Hauptbühne versetzt aufgestelltsind, sind nichts weiter als grafische Aufarbeitungen vonüberdimensionalen Spielkarten auf hinterleuchtetemPolycarbonat. Das gleiche gilt für die letzte Staffel der „SevenShow“ (Europa 7, Szenenbild Studio TondOQuadrO). Hier bildetedas Programmlogo als Element mit hohemWiedererkennungswert die Vorlage für das grafische Dekor derKulissen im Wechsel mit Aluminiumrahmen.Es ist unvermeidlich, dass die neuen Technologien mit neuenTrägermaterialien kombiniert werden und folglich dieSzenenbildgestaltung in Abhängigkeit vom Marktangebot eineVeränderung erfährt.Diese kontinuierliche Weiterentwicklung zwingt den Szenenbildnerzu stets neuen Experimenten, deren Resultate, angesichts desWirkungsbereiches, ein unmittelbares Feedback haben.Seven Show, 2007 (Europa7, scene StudioTondOQuadrO) ultima edizione,dove il logo del programma,elemento fortementericonoscibile, hadato vita alla grafica decorativadelle quinte alternate atelai di lamiera e della fasciaapplicata a pavimento.„Seven Show“, 2007 (Europa7, Szenenbild StudioTondOQuadrO), letzte Saison.Das Programmlogo bildete alsElement mit hohemWiedererkennungswert dieVorlage für das grafischeDekor der Kulissen, die imWechselmitAluminiumrahmen gestaltetsind, und des Bodenstreifens.Speciale per Me, 2005 (Raiuno, A. Cappellini e G. Licheri) la balaustra inperspex trasparente è stata realizzata con la macchine a controllo numericodei laboratori di costruzione: un file che proviene da uno studio diprogettazione, viene direttamente acquisito dalla macchina e le informazionisi tramutano direttamente nella lavorazione diretta sui materiali.„Speciale per Me“, 2005 (Raiuno, Szenenbild A. Cappellini und G.Licheri). Die Balustrade aus durchsichtigem Perspex wurde in denWerkstätten an CNC-Maschinen gefertigt. Eine Datei aus demDesignstudio wird direkt von der Maschine übernommen und dieInformationen verwandeln sich direkt in Bearbeitungsdaten.Magixter, 2007 (GXT, Sky – scene Studio TondOQuadrO) totale palco. Lastampa della decorazione, nel caso specifico lavorazioni grafiche dicarte da gioco fuori misura, si fa direttamente sul materiale scelto dalprogettista (in questo caso è anche retro illuminabile) attraverso un filegrafico realizzato direttamente in studio. Foto: A. Mestichella.„Magixter“, 2007 (GXT, Sky, Szenenbild Studio TondOQuadrO). Totale derBühne. Die Dekoration, in diesem Fall grafische Bearbeitungen von überdimensionalenSpielkarten, wird direkt auf das Material gedruckt, dasvom Szenenbildner gewählt wurde (in diesem Fall ist es auch hinterleuchtet).Als Vorlage dient eine Grafikdatei, die direkt im Studio erstelltwurde. Foto: A. Mestichella.19


20Walter Grupius. Stanza del direttore del Bauhaus.Walter Gropius. Raum des Bauhausdirektors.Progetti&Realizzazioni“Progetti&Realizzazioni” è la nuova rubrica, evoluzionedelle precedenti pagine dedicate, che intendeoffrire una più complessa e circostanziata testimonianzadelle proposte progettuali firmate dagli architettie <strong>design</strong>ers che lavorano con le collezioniETRURIA <strong>design</strong>.La nuova concezione di questa sezione di PiX èmirata al confronto ed allo scambio tra idee differenti,arricchite da accostamenti curiosi e provocatoricon riferimenti selezionati dal panorama dell’architettura,del <strong>design</strong> e della storia dell’arte.Ne risulta un variegato mosaico dove tuttavia l’operadi ciascun progettista resta riconoscibile ed il suovalore viene enfatizzato dal far parte di un comuneprocesso di evoluzione.La produzione ETRURIA <strong>design</strong> è ampia e differenziatae pur traendo valore dalla tradizione storicache gli appartiene, è comunque in grado di darerisposta anche alle istanze più attuali: ne deriva unagamma di Progetti&Realizzazioni classiche, contemporaneee talvolta innovative.„Projekte&Objekte“ lautet der Titel der neuen Rubrik, diean die bisherige Sonderrubrik anknüpft und ein komplexeres,konkreteres Zeugnis von den Projektentwürfen derArchitekten und Designer ablegt, die mit den Kollektionenvon ETRURIA <strong>design</strong> arbeiten. Der neu konzipierteSonderteil von PiX soll die Möglichkeit für dieAuseinandersetzung mit neuen Ideen bieten, die vonkuriosen und provokatorischen Gegenüberstellungen mitausgewählten Beispielen aus der Architektur, dem Designund der Kunstgeschichte begleitet werden. Daraus ergibtsich ein buntes Mosaik, in dem das Werk jedes Designerserkennbar bleibt und als Bestandteil eines kollektivenEntwicklungsprozesses herausgestellt wird.Die Produktionspalette von ETRURIA <strong>design</strong> ist breit gefächertund vielschichtig. Wenngleich aus der eigenenTradition geschöpft wird, wird sie auch den modernstenTrends gerecht. Daraus ergibt sich eine Reihe von klassischen,zeitgemäßen und mitunter innovativenProjekten&Objekten.


Progetti&RealizzazioniUno scambio di idee tra architettura, <strong>design</strong>, arte e suggestioniProjekte&ObjekteEin Ideenaustausch über Architektur, Kunst, Design und EindrückeI primi cinque lavori che hanno occasione di essere presentatisecondo la nuova “filosofia” della rubrica sonoestremamente differenti tra loro; innanzi tutto per la varietàdei contesti in cui vengono inseriti - che spaziano dal centrostorico di una città d’arte alla campagna Toscana, finoagli interni di abitazioni con caratteri e fisionomie proprie -poi per tipologie d’intervento: a fianco dei tradizionali ambitid’applicazione del rivestimento in ceramica, il bagno e lacucina, viene presentato anche un impiego dai caratteriparticolarmente interessanti per la propria singolarità.Da alcuni anni si sta diffondendo sul territorio la consuetudinedi realizzare strutture effimere che arricchiscono,dotandoli di elementi funzionali al miglior godimento, glispazi urbani, ed in particolare quelli che presentano lecaratteristiche idonee ad ospitare abitanti e turisti inambienti che così acquisiscono il ruolo di soggiorni disponibiliper l’intera comunità; si tratta di un’attività che vedecoinvolti molti attori: dalle amministrazioni ai progettistidelle strutture, da coloro che selezionano gli arredi a chicura la regia degli spettacoli che animano nel periodo estivoalcuni ambiti delle città d’arte di cui l’<strong>It</strong>alia è così ricca.Un’attività complessa, colta ed estremamente utile per lacontinua valorizzazione del patrimonio culturale alle variescale del contesto. L’architettura diviene l’involucro spazialein cui si inseriscono le strutture effimere, coordinate conil <strong>design</strong> degli arredi e delle finiture; le installazioni infatti sicompongono di molte parti, tutte concorrenti alla creazionedi luoghi in cui è piacevole soggiornare sia per la qualitàambientale, sia per l’interesse suscitato dalle manifestazioniche vi si svolgono.Esempio di questa tendenza è il bancone bar che vive, nelperiodo della buona stagione, in un punto privilegiato dellacittà di Firenze, installazione della quale si propongono leimmagini di progetto e realizzazione, commentate dal progettista:“In occasione della rassegna “Estate Fiorentina” èstato allestito nel centro storico di Firenze uno stand barall’aperto sotto la “Loggia del Pesce” del Vasari in Piazzadei Ciompi che rimarrà attivo fino al 15 settembre. Durantequesto periodo, la Loggia ospiterà una serie di eventi espettacoli: mostre, videoproiezioni, performances musicalilive ed installazioni artistiche. Per il rivestimento del bancobar, la scelta del materiale è stata affidata all’architettoFrancesca Gaetani, che ha scelto il mezzo triangolo diamantato(15x15/4) color Deep Gray Lux, definendolo adeguatoal livello artistico del luogo. La scelta è stata inoltreconcordata con la Soprintendenza ai Beni Monumentali. Gliarredi, tavoli e sedie in legno scelti tra componenti di<strong>design</strong> anni Venti e anni Sessanta, sono stati resi unici attraversodelicati interventi artistici firmati dall’artista tedescoAndreas Schwarzkopf e dall’artista fiorentina Katia Giuliani.”La stessa Giuliani così racconta il suo contributo al progetto:“La Loggia del Pesce è un grazioso spazio in piazza deiGiorgio Vasari.Firenze. Bancone Bar sotto lavasariana “Loggia del Pesce”.Florenz. Bartheke in der„Loggia del Pesce“ von Vasari.21


Firenze. Bancone Bar sottola “Loggia del Pesce”. Vistagenerale ed elaborati grafici.Florenz. Bartheke in der„Loggia del Pesce“ vonVasari. Gesamtansicht undEntwürfe.Ciompi. Un bar sotto la storica loggia del Vasari offre tutte lesere live music, dj set e visual art a random. Il particolareprogetto di interior <strong>design</strong> nasce da una collaborazione cheho stretto con il giovane architetto Francesca Gaetani, ed èconcepito come l’estensione dell’adiacente mercatino dellepulci della piazza. Tavoli e sedie di seconda mano e dal<strong>design</strong> anonimo sono resi unici da piccoli interventi artisticiche io ed Andreas Schwarzkopf abbiamo operato per caratterizzarli.Sedie imbottite anni ’50 ricamate di farfalle, severesedie parrocchiali corrette con cartine geografiche, piccolianimali di pelliccia che animano gli schienali di massiccesedie di legno, vecchie testate di letti in ferro battuto trasformatein panchine da giardino si presentano come curioseopportunità di reinterpretare gli arredi per le zone di sosta. Ilbanco bar allocato nella campata centrale è rivestito di piastrellegrigie che rievocano l’antica funzione di mercato delpesce della loggia. Tutti gli arredi saranno messi in venditaa fine stagione.”22Progetti&RealizzazioniBagno in abitazione aMontale Rangone.Baderaum in einerPrivatwohnung, MontaleRangone.Nel più ampio progetto di ristrutturazione dell’abitazionein Montale Rangone (MO) si analizza invece l’interventorelativo al bagno destinato ai ragazzi della famiglia, realizzatocon un utilizzo minimale della collezione Optical indue colori: il bianco e l’arancio. La volontà del progettistaemerge chiaramente dalle sue parole: “Trattandosi delbagno dei ragazzi, volevo ottenere un ambiente vivace edallegro; per questo ho favorito la predominanza cromaticadell’arancione: un colore giovane che peraltro si affiancabene al pavimento in rovere”. La trama utilizzata nel progettorichiama alla mente le esperienze del movimentodell’Optical Art (a cui la stessa collezione ETRURIA <strong>design</strong>si ispira), che ebbe momento di massima espressioneintorno agli anni Sessanta. L’opera “Army” di VictorVasarely anticipa l’esperienza artistica attraverso la composizionedi una grande figura geometrica per mezzo di quadratie cerchi di colori degradanti di cui si perde l’immaginecomplessiva per una sofisticata illusione ottica. Di queglistessi anni sono le sperimentazioni di Sol LeWitt, cheattraverso le sue “Composizioni” gioca a realizzare plasticidi elementi tridimensionali basati sul quadrato, affiancati esovrapposti. Alla stessa maniera la decorazione del rivestimentoricalca le geometrie che questi artisti proponevanoe ne assimila la componente “giocosa” per proiettarla nelladimensione minima del bagno per una giovane utenza.Altrettanto carica di colori e di riferimenti all’arte figurativadel Novecento è la cucina realizzata in un’abitazione diReggio Emilia. La saturazione cromatica dell’involucro,mentre avvolge le presenze ospitate, conferisce loro unaprecisa riconoscibilità, quasi a voler rivisitare la tecnicadella scomposizione tipica delle esperienze artistiche deiprimi decenni del Novecento, riferibili al movimento DeStijl, che trattano gli elementi geometrici elementari, privilegiandole superfici piane, come appartenenti ad una estesamatrice concettuale riferibile alla pittura, al <strong>design</strong> eall’architettura. È immediatamente possibile fare una liaisontra l’immagine della cucina realizzata ed il “Progetto dicontro-costruzione” in cui Theo Van Doesburg scomponelo spazio di progetto per piani cromaticamente definiti;altrettanto interessante è la comparazione della composizionecromatica e figurativa della cucina con il dipinto“Rythme” che Robert Delaunay dipinge nel 1934: inentrambi i casi si ritrova il medesimo approccio nella ricercadi coordinare elementi circolari concentrici e superare ildualismo tra bianco/nero e colore.In questo scenario viene introdotta una componente, unasuperficie incorniciata, capace di arricchire la continuità delpiano geometrico con le due, minime ma sensibili, vibrazionitridimensionali delle piramidi tronche del rivestimentodiamantato e dei graffiti concentrici che scavano la superficieevidenziando la materia sottostante. Un ambiente chestimola la riflessione e favorisce il confronto intellettualecome appare dal commento del progettista: “La cucina


s’inserisce perfettamente nell’ambiente open space formatoda salotto e soggiorno, sovrastato da un angolo ricreativocreato nel soppalco che porta alle camere da letto.L’obiettivo principale era quindi quello di dare importanzaad ognuno di questi settori, rispettando una coerenza stilistica.Il rivestimento è stato il mezzo con cui ho sottolineatola cucina come luogo di incontro e discussione. Perchénon discutere di arte e trattare il rivestimento come un quadro,incorniciato in una cornice d’acciaio. L’uso della collezioneHaring mi ha permesso di creare un gioco circolareche si prestava bene ad essere riquadrato.”È un atteggiamento romantico e diffuso quello di voler farrivivere, qui e ora, atmosfere lontane nello spazio e remotenel tempo. La personalità di ciascuno è influenzata dalleesperienze vissute ed è forte l’esigenza di proiettare nellospazio circostante l’aspetto figurativo legato ad esse, conla volontà di riproporre i colori, le immagini e il tentativo diricreare il pathos che ha accompagnato periodi importantidella formazione della propria personalità o particolarmentecari nella memoria. Nel secondo dopoguerra, specie in<strong>It</strong>alia, la cultura americana ha avuto una straordinaria diffusionenella letteratura, nel cinema, nella musica leggera enegli oggetti della vita quotidiana. In questa situazione laquantità pervasiva delle forti suggestioni visive ha costituitouna indelebile componente nella formazione di chi havissuto quegli anni e ne ha apprezzato la vitalità.La realizzazione presentata in queste pagine è tuttavia piùcomplessa, quasi un esperimento che si propone di spaziaresu un periodo storico ampio ed evidenziare le caratteristichetipiche di vari periodi del “Mito Americano”, quelmito che trae le radici nelle caratteristiche realtà urbane disseminatesul territorio, che a tutt’oggi è possibile incontrare,non appena ci si allontana dalle grandi metropoli e cherappresentano il cuore popular della società americana.È proprio a questa realtà che Andy Warhol attinge, trasformandoin arte le icone popolari del suo tempo, dai simbolidel consumismo, come i barattoli di zuppa Campbell e lebottigliette di Coca Cola, ai miti della musica e del cinema,come Elvis Presley e Marilyn Monroe.Come testimonia lo stesso progettista: “Da una passioneforte come quella per l’America degli anni Trenta, Quarantae Cinquanta, nasce il concept di questa abitazione. Unacoppia di giovani sposi alle prese con la ristrutturazionedella loro prima casa, decidono di riportare in vita gli anni diElvis Presley, ricreandoli nella loro vita quotidiana. L’esternodell’abitazione non presenta caratteri particolari, ma la strutturainterna, completamente rifatta, si sviluppa su più piani epercorre con ogni piano un determinato periodo storico eartistico. Il primo piano si rifà all’Art Decò degli anni Trenta eQuaranta: in particolare il bagno ripresenta la piastrella diamantatarettangolare (7,5x15) tipica di quel tempo. Al pianoterra, un secondo bagno e la cucina si avvicinano con i lorocolori pastello agli anni Cinquanta. La realizzazione dei rivestimentiè stata la normale evoluzione di una raccolta dimateriali, complementi e mobili in stile che da anni la coppiaporta avanti. In particolare, sono state scattate immaginidi vecchi Motel dell’epoca, che hanno permesso di riprodurrequi quello stile intramontabile, tramite la ricerca deglistessi colori e l’utilizzo di una posa ad altezza 160 cm, checaratterizzava i bagni di quegli anni.”Sol LeWitt, Costruzione Cubica, 1971.Bagno in abitazione a Montale Rangone.Baderaum in einer Privatwohnung,Montale Rangone.Victor Vasarely, Army, 1967-68.23Estremamente impegnativo è lavorare in un luogo carico diconnotati storici e ambientali, come la campagna toscana,un ambiente che è logico cresca e si sviluppi, ma per ilquale è altrettanto importante mantenere il carattere fortementedefinito dalla propria storia.Ci troviamo in questo caso a confrontarci con la campagnadi San Gimignano, un contesto ricco di storia, frequentementedescritto da poeti e pittori della tradizione artisticaitaliana. Tra le molteplici rappresentazioni, una bella vistadelle torri della città fortificata fa da sfondo al magnificoaffresco che narra le “Esequie di Santa Fina”, che


24Cucina in abitazione privata a Reggio Emilia.Küche in einer Privatwohnung, Reggio Emilia.Theo Van Doesburg, Progetto di contro-costruzione, 1923.Robert Delaunay, Rythme, 1934.Domenico Ghirlandaio realizza nel 1475 per decorare laCollegiata di San Gimignano.L’intervento che viene presentato, si propone di rispettarele preesistenze, intese in senso lato, quali l’ambiente naturalee antropizzato con le proprie riconosciute valenze, latradizione che ha caratterizzato le costruzioni contadineche di esso fanno parte e le consuetudini edificatorie stratificatasinel tempo, con le caratteristiche dei materiali e deicolori impiegati. Un’occasione per dimostrare come alcuniprodotti attuali ma con profonde radici nell’inconscio collettivo,possono contribuire ad una positiva e misurata trasformazionedi habitat ricchi di qualità da preservare edeventualmente sottolineare con delicata attenzione; questipropositi appaiono chiaramente nel programma delProgettista: “L’obiettivo principale di questa realizzazioneera di creare una casa vacanza inserita in una realtà produttivadi un’azienda viti-vinicola, quindi definibile “agriturismo”,destinato ad un’utenza medio-alta. Si è trattato sia delrecupero e restauro degli edifici, sia di uno studio paesaggisticoper inserire correttamente l’agriturismo nella naturacircostante. Questo si è concretizzato in uno studio delgiardino limitrofo, per riproporre un brano del paesaggiotipico della zona di San Gimignano. Per quanto riguarda ilcontesto storico, San Gimignano è una delle città storichepiù importanti della Toscana. In particolare, l’edificio principalerisale al Seicento, ma purtroppo sono rimasti pochicaratteri di quell’epoca a causa di successivi interventidevastanti dei primi anni del Novecento e negli anniCinquanta e Sessanta, che avevano cancellato completamentel’immagine di edificio colonico dell’epoca.L’intervento ha teso quindi anche a riportare in vita questicaratteri per ridargli appartenenza storica. Come riferimentostilistico, mi sono ispirato al tipico casale toscano, cheha influenzato anche la scelta dei colori: in passato i contadinidipingevano le camere con le calci, dando una policromiacon colori molto accessi come rosso o azzurro. Ho perciòriproposto le stesse tonalità nelle stanze abbinando ilrivestimento dei bagni. Cucine e spazi comuni sono invecestate trattate con il grassello di calce come in passato, chegli dona il tipico colore ambrato. Ho scelto di utilizzare lapiastrella diamantata per rivisitare in chiave contemporaneal’uso della ceramica negli anni Venti e Trenta.”Progetti&RealizzazioniDie ersten fünf Arbeiten, die gemäß der neuen „Philosophie“ derRubrik vorgestellt werden sollen, sind stark voneinander differenziert.Insbesondere aufgrund ihres unterschiedlichen Kontextes – der vomhistorischen Stadtzentrum einer Kunststadt über die ländlicheToskana bis zu Wohninterieurs verschiedener Charaktere undPhysiognomien reicht – als auch aufgrund der verschiedenenMaßnahmen, die neben traditionellen Anwendungsbereichen wiekeramische Wandverkleidungen, Bäder und Küchen auch eine sehreigenwillige, interessante Verwendung beinhalten.Seit einigen Jahren findet die Gewohnheit Verbreitung, die urbanenRäume mit zeitweiligen Serviceeinrichtungen zu versehen, die mitallen notwendigen Funktionselementen ausgestattet sind. Das giltinsbesondere für die Gegenden, die sich als Anziehungspunkt fürEinwohner und Touristen eignen und über das hierfür notwendigeAmbiente verfügen, was sie zu Aufenthaltsräumen für die gesamteKollektivität macht. In diese Tätigkeit sind viele Subjekte eingebunden,die von den Gemeindeverwaltungen über die Planer derServiceeinrichtungen und die Verantwortlichen für die Auswahl derAusstattungen bis hin zu den Organisatoren der Veranstaltungen reichen,die in den Sommermonaten einige Viertel der zahlreichenKunststädte <strong>It</strong>aliens beleben.PATTERN BICROMATICOAndrea Rovatti c/o UNO C.Via degli Adelardi, 7 – 41100 Modenaarovatti.unoc@infinito.itBagno in abitazione privataMontale Rangone (MO), 2006-07Materiali Utilizzati/Materials used:15x15 Diamantato White Lux15x15 Optical mod. A White/Orange Lux15x15 Piano Orange LuxEFFIMERO URBANO ALLA LOGGIA DEL PESCEInta Studio arch. Francesca GaetaniVia S. Maria, 3 – 50125 Firenzeinta-studio@yahoo.itBancone Bar Temporaneo per Comune di Firenzee Associazione Culturale <strong>It</strong>’s YogaPiazza dei Ciompi, Firenze, 2007Materiali Utilizzati/Materials used:15x15/4 MezzoTriangolo Diamantato Deep Gray Lux2x15 Bullnose Deep Gray Lux


Diese komplexe, qualifizierte Tätigkeit erweist sich für die beständigePromotion des kulturellen Erbes auf den verschiedenenKontextebenen als äußerst nützlich. Die Architektur wird zur räumlichenHülle, in die zeitweilige Strukturen mit abgestimmtemAusstattungs- und Verarbeitungs<strong>design</strong> eingefügt werden. DieInstallationen bestehen aus vielen Teilen, die sämtlich zur Schaffungvon Orten beitragen, an denen man sich aufgrund des hochwertigenAmbientes und des Interesses an den hier stattfindendenVeranstaltungen gern aufhält. Ein Beispiel für diesen Trend ist die Bar,die in der warmen Jahreszeit an einem privilegierten Standort inFlorenz zu finden ist. Auf diese Installation beziehen sich die Bilderder Projekt- und Umsetzungsphase, die der Designer wie folgt kommentiert:„Anlässlich der Veranstaltungsreihe „Estate Fiorentina“wurde in der Altstadt von Florenz eine Bar im Freien unter der„Loggia del Pesce“ von Vasari auf der Piazza dei Ciompi eingerichtet,die bis zum 15. September geöffnet sein wird. Während diesesZeitraums werden in der Loggia Events und Programme wieAusstellungen, Videoprojektionen, Livemusik und Kunstinstallationenveranstaltet. Die Materialwahl für die Thekenverkleidung übernahmdie Architektin Francesca Gaetani, die sich für den Artikel MezzoTriangolo Diamantato (15x15/4) Farbe Deep Gray Lux entschied, weilsie ihn dem künstlerischen Niveau des Ortes angemessen erachtete.Diese Entscheidung wurde überdies in Abstimmung mit demDenkmalschutzamt getroffen. Die Ausstattungen, Tische und Stühleaus Holz wurden unter Designelementen der zwanziger und sechzigerJahre gewählt und mit dezenten Gestaltungen des deutschenKünstlers Andreas Schwarzkopf und der florentinischen KünstlerinKatia Giuliani zu Unikaten gemacht.“ Katia Giuliani berichtet über ihrenBeitrag zum Projekt: „Die Loggia del Pesce ist ein reizender Winkel aufder Piazza dei Ciompi. Eine Bar unter der historischen Loggia vonVasari bietet allabendlich Livemusik, DJ-Sets und Visual Art. Dasbesondere Einrichtungs<strong>design</strong>projekt entstand aus meinerZusammenarbeit mit der jungen Architektin Francesca Gaetani und istals Erweiterung des daneben befindlichen Flohmarktes auf der Piazzakonzipiert. Den anonymen Tischen und Sitzen aus zweiter Hand wurdedurch kleine künstlerische Gestaltungen von mir und AndreasSchwarzkopf Unikatscharakter verliehen. Gepolsterte Sitze im Stil der50er Jahre mit aufgestickten Schmetterlingen, strenge Sitze aus derKirchgemeinde mit Landkartendekorationen, kleine Plüschtiere an denRückenlehnen massiver Holzsitze und alte Kopfteile von schmiedeeisernenBetten, die in Gartenbänke umfunktioniert wurden, bietenkuriose Möglichkeiten für eine neue Art von Freiraumausstattung. DieBartheke im Mittelschiff ist mit grauen Fliesen verkleidet, die an die alteFunktion der Loggia als Fischmarkt anknüpfen. SämtlicheAusstattungen werden am Ende der Saison zum Verkauf freigegeben.“Il Mito Americano.Der amerikanische Mythos.Elaborazione pittorica digitale di una tipica cittadina statunitense,Barnesville, GA.Eine typische amerikanische Kleinstadt, Digital Art, Barnesville, GA.25Beim weitgreifenderen Rekonstruktionsprojekt für eine Wohneinheitin Montale Rangone (Modena) steht hingegen die Neugestaltungdes Badezimmers für die Kinder der Familie im Mittelpunkt, die mitder sparsamen Verwendung der Kollektion Optical in den zwei FarbenWeiß und Orange erfolgte. Die Absicht des Architekten tritt deutlichaus seinen Worten hervor: „Da es sich um das Bad für denNachwuchs handelt, wollte ich ein farbenfrohes, freundlichesAmbiente schaffen. Aus diesem Grund habe ich als vorherrschendenFarbton Orange gewählt. Diese jugendliche Nuance passt außerdemgut zu dem Eichenfußboden.“Der Leitfaden des Projektes ruft die Optical Art (an welche dieKollektion von ETRURIA <strong>design</strong> anlehnt) in Erinnerung, die ihreBlütezeit in den sechziger Jahren erlebte. Das Werk „Army“ von VictorVasarely greift dieser Kunstrichtung mit der Komposition einer großengeometrischen Figur aus farblich abgestuften Quadraten und Ringenvoraus, deren Gesamtbild eine raffinierte optische Täuschung ergibt.Aus den gleichen Jahren stammen auch die Experimentalarbeiten vonSol LeWitt, der mit seinen „Kompositionen“ Gebilde aus aneinandergereihten und übereinander gelagerten Kuben schafft.Das Verkleidungsdekor greift die geometrischen Konstruktionen dieserKünstler auf und übernimmt die spielerische Komponente, die esIL MITO AMERICANOCaterina ManziniRivenditore/Reseller:SASSI S.R.L. – Forlì (FC)Bagni in abitazione privataForlì (FC), 2007Materiali Utilizzati/Materials used:15x15 Piano Dark Lux15x15 Piano Peach Lux7,5x15 Piano Peach Lux7,5x15 Diamantato Peach Lux7,5x7,5 Diamantato Peach Lux7,5x15 Diamantato Dark Lux11x15 Battiscopa 900 Dark Lux2x15 Listello Piano Dark Lux7,5x15 Cornice Crane Dark LuxMateriali Utilizzati/Materials used:15x15 Piano Acquamarine Lux15x15 Piano White Lux7,5x15 Piano Acquamarine Lux7,5x15 Diamantato Acquamarine Lux7,5x7,5 Diamantato Acquamarine Lux7,5x15 Diamantato White Lux11x15 Battiscopa 900 White Lux2x15 Listello Piano White Lux3x15 Cornice Flavin White Lux


26Quattro diverse versioni della celebre “Marilyn Monroe” di Andy Warhol.Vier verschiedene Versionen des berühmten Werkes „Marilyn Monroe“von Andy Warhol.Il Mito Americano.Viste degli interni e schemagrafico.Der amerikanische Mythos.Ansicht der Innenräumeund Skizze.in die Kleinstdimension des Bades für die Kinder versetzt.Ebenfalls farbenfroh und reich an Zitaten aus der figürlichen Kunstdes 20. Jahrhunderts ist die Küche einer Wohneinheit in ReggioEmilia. Die satte Farbe der Wände ist eine deutliche Hommage. Auchder Verweis auf die abstrakten Kompositionen ist unverkennbar, dieim frühen 20. Jahrhundert die De Stijl-Bewegung kennzeichneten.Diese beschränkte sich auf die elementaren geometrischen Elementeund privilegierte die ebene Fläche als Bestandteil einer erweitertenKonzeptmatrix, die der Malerei, dem Design und der Architekturzugrunde liegt. Es drängt sich nahezu ein Vergleich zwischen der fertiggestellten Küche und der Entwurfszeichnung „Kontra-Konstruktion“ auf, in der Theo Van Doesburg den Projektraum inFlächen unterschiedlicher Farbe aufteilt. Ebenfalls interessant ist derVergleich der chromatischen und figurativen Komposition der Küchemit dem Gemälde „Rythme“ von Robert Delaunay aus dem Jahr 1934.In beiden Fällen stellt sich beim Versuch, konzentrischeKreiselemente zu koordinieren und den Dualismus zwischenSchwarz/Weiß und Farbe zu überwinden, der gleicheKonzeptgedanke heraus.Diesem Szenarium wird eine weitere Komponente hinzugefügt. Eineeingerahmte Fläche unterbricht die Kontinuität der geometrischenEbene mit den beiden geringfügig, jedoch spürbar dreidimensionalenPyramidenstumpfformen der facettierten Verkleidung und denkonzentrischen Sgraffiti, die das unter der Oberfläche befindlicheMaterial freilegen. Ein Ambiente, das zum Denken anregt und den geistigenAustausch fördert. In diese Richtung geht auch der Kommentardes Architekten: „Die Küche fügt sich nahtlos in das Open-Space-Ambiente von Salon und Wohnzimmer ein, über dem sich eine Relax-Zone auf der Galerie befindet, die zu den Schlafzimmern führt. AlsHauptziel galt es, jedem dieser Bereiche in einem einheitlichen Stilseine Bedeutung zu verleihen. Die Wandverkleidung war das Mittel,mit dem ich die Küche als Begegnungs- und Gesprächsraum betonthabe. Warum nicht über Kunst sprechen und die Wandverkleidungals Kunst behandeln, indem sie in einen Stahlrahmen gefasst wird?Die Kollektion Haring ermöglichte mir die Kreation eines Kreisbildes,das sich perfekt für eine Umrahmung eignete.“Progetti&RealizzazioniHier und jetzt räumlich und zeitlich entfernte Atmosphären auflebenlassen zu wollen, ist ein weit verbreiteter romantischer Wunsch. DiePersönlichkeit jedes einzelnen wird von den eigenen Erfahrungenbestimmt. Es besteht daher ein starkes Bedürfnis, den damit verbundenenfigürlichen Aspekt in den umgebenden Raum zu projizieren.Und zwar mit der Absicht, die diesbezüglichen Farben und Bilder neuerstehen zu lassen, und dem Versuch, das Pathos der Zeitabschnitte,die in der Ausbildung der eigenen Persönlichkeit wichtig waren undan die man sich besonders gern zurückerinnert, wieder zu erschaffen.Nach dem Zweiten Weltkrieg fand, insbesondere in <strong>It</strong>alien, die amerikanischeKultur in der Literatur, im Film, in der Unterhaltungsmusikund in den Alltagsgegenständen eine außerordentliche Verbreitung.Die starken visuellen Reize, die auf die zeitbewussten Menschen injenen Jahren einströmten, sind in deren Persönlichkeitsentwicklungunauslöschlich verankert.Das auf diesen Seiten präsentierte Objekt stellt sich allerdings komplexerdar und kann nahezu als Experiment gelten. Es umspannt einen großenhistorischen Zeitabschnitt und greift die typischen Merkmale derverschiedenen Perioden des „Amerikanischen Mythos“ auf, der inden charakteristischen Ortschaften des weiten Landes wurzelt, auf dieman noch heute außerhalb der großen Metropolen trifft und die das volkstümlicheHerz der amerikanischen Gesellschaft bilden.Auf diese Seite Amerikas greift auch Andy Warhol zurück, der die seinerzeitpopulären Ikonen in Kunstwerke verwandelt, beginnend beiKonsumsymbolen wie den Dosen der Campbell-Suppen und denCoca Cola-Flaschen bis hin zu Musik- und Filmstars wie Elvis Presleyund Marilyn Monroe.Der Architekt: „Aus einer starken Leidenschaft für das Amerika derdreißiger, vierziger und fünfziger Jahre entsteht das Konzept für diesesWohnobjekt. Ein junges Ehepaar rekonstruiert seine ersteGRAFFITI E COLORIarch. Giorgio MarianiVia F. Filzi, 7 – 20124 Milanogiorgio.mariani@libero.itCucina in abitazione privataReggio Emilia, 2007Materiali Utilizzati/Materials used:15X15 Haring Mod. E Antracite SilkAGRITURISMO GUARDASTELLEarch. Marco PozzoliVia delle casine, 31/A – 50100Firenzestudio.pozzoli@tin.itRivenditore/Reseller:PAVIM snc – Gambassi Terme (FI)Bagni in azienda agrituristicaSan Gimignano (SI), 2006Materiali Utilizzati/Materials used:15x15 Diamantato Deep Gray Lux15x15 Diamantato White Lux15x15/2 Triangolo Diamantato White Lux15x15/4 Mezzo Triangolo DiamantatoWhite Lux7,5x15 Cornice Metro White Lux


Wohnung und möchte die Jahre von Elvis Presley in ihrem Alltag wiederauferstehen lassen. Das Äußere des Wohnobjektes weist keineBesonderheiten auf, die vollständig neue Innengestaltung hingegennimmt mehrere Geschosse in Anspruch und zitiert auf jedemGeschoss eine bestimmte historische und künstlerische Periode.Das erste Geschoss lehnt an die Art déco der dreißiger und vierzigerJahre an. Das Bad weist die facettierte rechteckige Fliese (7,5x15)auf, die typisch für jene Zeit war. Das Erdgeschoss, ein weiteres Badund die Küche nähern sich mit ihren Pastellfarben an die fünfzigerJahre an. Die Ausführung der Wandverkleidungen war die folgerichtigeErweiterung einer Sammlung von stilgemäßen Materialien,Zubehör und Möbeln, die das Paar seit Jahren vorantreibt.Insbesondere wurden alte Motels aus der damaligen Zeit fotografiert,anhand derer im Objekt der unvergängliche Stil mit den gleichenFarben und mit einer für die damaligen Badräume typischenVerlegehöhe von 160 mm wieder aufgriffen wurde.“Die Arbeit an einem Ort wie der Toskana, der reich an historischen undlandschaftlichen Konnotaten ist, ist äußerst anspruchsvoll.Selbstredend kommt auch diese Umgebung nicht ohne Wachstum undWeiterentwicklung aus. Andererseits ist die Wahrung des typischenCharakters wichtig, der stark von der eigenen Historie geprägt ist.Wir sehen uns in diesem Fall mit der geschichtsträchtigen ländlichenUmgebung von San Gimignano konfrontiert, die häufig in denWerken italienischer Dichter und Maler zu finden ist.Zu den zahlreichen Darstellungen zählt auch eine schöne Aussichtauf die Türme der bewehrten Stadt, die den Hintergrund für das herrlicheFresko „Die Beisetzung der Hl. Fina“ bildet, das DomenicoGhirlandaio im Jahr 1475 für die Collegiata S. Maria Assunta in SanGimignano malte.Das hier vorgestellte Projekt soll die vorhandenen Gegebenheiten imweitesten Sinne, wie die natürliche, vom Menschen geprägteUmgebung mit ihren anerkannten Eigenwerten, die Tradition bäuerlicherBauwerke und die zeitlich gebundenen Baugewohnheiten mitihren typischen Materialien und Farben berücksichtigen.Hierbei soll belegt werden, wie einige aktuelle Erzeugnisse, die allerdingstief im kollektiven Unterbewusstsein verwurzelt sind, zu einerpositiven, behutsamen Verwandlung von hochwertigenLebensräumen beitragen, die es zu wahren und eventuell dezent zubetonen gilt. Diese Absichten dringen aus dem Vorhaben desArchitekten deutlich hervor: „Das Hauptziel dieses Objektes bestandin der Realisierung eines Ferienhauses, das sich in den Kontext einesWinzerbetriebes fügt und als solches als „Ferienhof“ für eine mittlerebis gehobene Klientel definiert werden kann. Es handelte sich sowohlum die Wiederherstellung und Restaurierung der Gebäude als auchum eine Landschaftsplanung, die den Ferienhof korrekt in die umgebendeNatur fügen sollte. Das konkretisierte sich in einem Entwurf fürden angrenzenden Garten, der das typische Landschaftsbild aus derUmgebung von San Gimignano aufgreift. Bezüglich des geschichtlichenKontextes ist San Gimignano eine der bedeutendsten historischenStädte der Toskana. Das Hauptgebäude zum Beispiel stammtaus dem 17. Jahrhundert. Aufgrund der späteren verheerendenBaumaßnahmen aus dem frühen 20. Jahrhundert sowie aus den fünfzigerund sechziger Jahren, die das Bild des historischen Gehöftesvöllig ausgelöscht haben, sind nur wenige Kennzeichen aus derEntstehungszeit erhalten geblieben. Das Projekt sollte auch dieseMerkmale neu erstehen lassen, um dem Komplex eine historischeZugehörigkeit zu verleihen. Stilistisch habe ich mich am typischenGehöft der Toskana orientiert, was auch die Farbwahl beeinflusste. Inder Vergangenheit verputzten die Bauern ihre Zimmerwände mit Kalk,für den sie eine große Farbenvielfalt in sehr kräftigen Nuancen wie Rotund Azurblau wählten. Küchen und Gemeinschaftsbereiche wurdenhingegen wie in der Vergangenheit mit Sumpfkalk behandelt, derihnen eine typische Bernsteinfarbe verleiht. Ich habe die facettierteFliese gewählt, um die Keramik der zwanziger und dreißiger Jahre ineine zeitgemäße Formensprache umzusetzen.“San Gimignano. AgriturismoGuardastelle.Domenico Ghirlandaio, Esequie diSanta Fina (particolare delle torri diSan Gimignano), 1475.27Materiali Utilizzati/Materials used:15x15 Diamantato Burgundy Lux7,5x15 Diamantato Burgundy Lux15x15 Diamantato Peach Lux15x15/2 Triangolo Diamantato Peach Lux15x15/4 Mezzo Triangolo Diamantato Peach Lux7,5x15 Cornice Metro Burgundy LuxMateriali Utilizzati/Materials used:15x15 Diamantato Victoria Blue Lux7,5x15 Diamantato Victoria Blue Lux15x15 Diamantato White Lux15x15/2 Triangolo Diamantato White Lux15x15/4 Mezzo Triangolo Diamantato White Lux7,5x15 Cornice Metro Victoria Blue Lux


28Know-HowIl diamante è il cristallo perfetto, simbolo dirarità e purezza; la sua eleganza da sempreaffascina e fa sognare e la sua trasparenzaha talvolta assunto valenze esoteriche emistiche.La storia dell’arte e dell’architettura è ricchissimadi rimandi, allusioni e citazionidella geometria del diamante e dell’utilizzodi componenti ad esso ispirate.Il rigore rinascimentale come le avanguardiedel Novecento condividono, con differentiinterpretazioni, la poetica del cristallo.Il Decostruttivismo e le correnti architettonichepiù recenti rivisitano ulteriormente iltema, con risultati a volte stupefacenti.Proviamo ad immaginare cosa potremmoottenere con l’applicazione della ceramicadiamantata “evoluta” ad alcuni interni dicelebri edifici museali dei nostri giorni.Der Diamant ist der perfekte Kristall, Symbol fürSeltenheit und Reinheit. Seine Eleganz fasziniertvon alters her, er verleitet zum Träumen und seinerTransparenz wurden sogar esoterische undmystische Bedeutungen zugesprochen. DieGeschichte der Kunst und Architektur ist reichan Verweisen, Anspielungen und Zitaten bezüglichder Geometrie des Diamanten und derVerwendung von Elementen, denen er alsVorlage diente. Die Strenge der Renaissanceund die Avantgarde-Bewegungen des 20.Jahrhunderts haben, wenngleich in unterschiedlichenDarstellungsarten, die Poesie desKristalls gemein. Der Dekonstruktivismus unddie Strömungen der neueren Architekturszenesetzen sich erneut mit dem Thema auseinander,was zu mitunter verblüffenden Resultaten führt.Versuchen wir uns einmal vorzustellen, was wirmit der Verwendung der facettierten Keramik,die der neuen Generation angehört, in einigenInnenräumen berühmter Museumsbauten derGegenwart erreichen könnten.


Mauro CorsettiLa ceramica evolutaLa poetica del diamante nell’architetturaDie neue KeramikgenerationDie Poesie des Diamanten in der ArchitekturUn celebre slogan pubblicitario recitava che “un diamanteè per sempre”; in effetti la sua rara preziosità, lapurezza del cristallo e la perfezione geometrica dellasua forma ne hanno da sempre fatto un simbolo di unicitàed eccellenza.Artisti ed architetti hanno subito il fascino della pietrapreziosa, sia come riferimento puramente formale ecompositivo, che nell’utilizzo di componenti “diamantate”per la decorazione degli edifici.Già nel Cinquecento, Biagio Rossetti decide di ornare iprospetti del palazzo che sta costruendo a Ferrara perSigismondo d’Este con blocchetti di marmo tagliati aforma tronco-piramidale, in modo da conferire all’edificioun aspetto maestoso ed elegante; il rivestimentodelle facciate è talmente caratterizzante che l’edificio èoggi noto come Palazzo dei Diamanti.Anche il Ventesimo secolo è ricco di esempi di architettureche citano o rimandano alla poetica del “cristallo”;il Raggismo, movimento pittorico russo di inizio secolo,aveva introdotto un nuovo modo di vedere il mondo,scomposto come la luce che attraversa un prisma dicristallo. A partire da queste prime avanguardie comincianoa formarsi varie correnti architettoniche che sviluppanole tematiche concettuali e le riversano nellaprogettazione degli edifici; d’altra parte il clima socialee politico del periodo, i fermenti avanguardistici e l’evoluzionedelle tecniche costruttive, sollecitano alcuniarchitetti a redigere programmi e manifesti, che esaltanola purezza del cristallo come mistica ispirazionedell’”architettura del vetro”: gli edifici realizzati daBruno Taut, Hans Poelzig e dagli altri pionieri dell’architetturaespressionista rappresentano a pieno titoloquesto nuovo modo di fare architettura che, mondatoda alcuni eccessi misticisti, evolverà nella nascita delBauhaus. È significativo che l’immagine selezionataper il frontespizio del programma del Bauhaus sia propriol’incisione della Cattedrale di Lyonel Feininger, chesintetizza nei suoi tratti le teorie espressioniste.Una figura particolarmente rilevante nel panorama dell’architetturaitaliana è stata rappresentata da Giò Ponti(1891-1979), la cui ricerca spazia dall’arte ed il <strong>design</strong>,fino alla progettazione edilizia ed urbana, senza escluderel’impegno nella diffusione della “cultura del progetto”che lo porterà nel 1928 alla fondazione della rivistaBruno Taut, Padiglione invetro per l’esposizione delWerkbund, Colonia, 1914.Bruno Taut, Glaspavillonfür die Werkbund-Ausstellung in Köln 1914.Il cinquecentesco Palazzo dei Diamanti di Ferrara, progettato da BiagioRossetti, è così chiamato per la decorazione bugnata dei prospetti,costituiti di circa novemila blocchi “diamantati” di marmo.Der Palazzo dei Diamanti in Ferrara, der im 16. Jahrhundert von BiagioRossetti erbaut wurde, erhielt seinen Namen aufgrund des Bossenwerkesseiner Fassade, die aus ungefähr neuntausend Diamantquadern ausMarmor besteht.Lyonel Feininger, Cattedrale,1919. Quest’opera costituivail frontespizio del manifestofondativo del Bauhaus diWeimar.Lyonel Feininger, Kathedrale,1919. Dieses Bild schmücktedie Frontseite desGründungsmanifestes vomWeimarer Bauhaus.29


30Domus, che ancora oggi è una delle testate più autorevolidella critica architettonica internazionale.In tutta la produzione di Ponti ricorre costantemente iltema del “diamante”, che rappresenta per l’architetto unavera e propria ossessione e che costituisce tematica edallusione in ogni progetto, ad ogni scala.Sulla copertina del libro Amate l’architettura del 1957,decorata con motivi geometrici romboidali, Ponti declamacon forza “l’architettura è un cristallo”, espressionesintetica del suo pensiero.Oltre al riferimento geometrico, Ponti fa un uso anchereale di componenti diamantate, come le “piastrelline adiamante” che impiega nel rivestimento dei prospetti dialcuni edifici a Milano; Ponti ha peraltro dedicato unospazio significativo della sua attività proprio alla progettazionee decorazione di elementi ceramici.La produzione architettonica più recente, condizionatadai nuovi canoni estetici imposti dal Decostruttivismo edalle forme che scaturiscono da un utilizzo sempre piùmassiccio dei sistemi di progettazione informatizzata, harepentinamente riportato d’attualità il tema del“Diamante”, che si esplicita oggi attraverso l’immaginedisorientante di interni complessi di acciaio e vetro, difacciate eleganti di cristalli riflettenti e di superfici sfaccettatee mutevoli, che evocano la geometria del minerale.In questo panorama si inseriscono i provocatori esempi diapplicazione delle più recenti collezioni ETRURIA <strong>design</strong> chepresentiamo in queste pagine, con ipotesi di decorazionedegli interni di tre celebri edifici museali con composizioni deidiversi formati delle collezioni Optical, Haring e Digital.Know-HowLa collezione Optical, nelle sue varianti cromatiche, decora ed enfatizza le grandi superfici espositivedell’ala dell’High Museum di Atlanta di Renzo Piano.I violenti tagli e le linee diagonali degli interni del Museo Ebraico di Berlino di Daniel Libeskind ispiranola composizione decorativa realizzata con la collezione Haring.I pannelli informativi del Museo della Scienza di Londra potrebbero essere realizzati con i moduli dellacollezione Digital, eventualmente smaltati con vernici fotosensibili.Die Kollektion Optical dekoriert und betont in ihren verschiedenen Farbvarianten die großenAusstellungsflächen im Flügel des High Museum von Renzo Piano in Atlanta.Die scharfen Schnitte und Diagonalen im Jüdischen Museum von Daniel Libeskind in Berlin bilden dieAnregung für die Dekorkomposition, die mit der Kollektion Haring realisiert wurde.Die Präsentationstafeln im Londoner Wissenschaftsmuseum könnten mit den Modulen der KollektionDigital, eventuell mit einem lichtempfindlichen Glasurauftrag, realisiert werden.Ein berühmter Werbeslogan lautete: „Ein Diamant ist unvergänglich“.Seine rare Kostbarkeit, der reine Kristall und die geometrischePerfektion seiner Form macht ihn von jeher zu einemSymbol für Einzigartigkeit und Erlesenheit. Künstler undArchitekten waren der Faszination des Edelsteins erlegen.Sowohl als rein formale und kompositorische Vorlage als auchbei der Verwendung von „facettierten“ Elementen für dieFassadengestaltung von Gebäuden. Bereits im 16. Jahrhundertbeschließt Biagio Rossetti, die Fassaden des Palastes, den er inFerrara für Sigismondo d’Este baut, mit pyramidenstumpfförmigzugeschnittenen Marmorblöcken zu verkleiden, um dem Bau einmajestätisches, elegantes Aussehen zu verleihen. DieFassadenverkleidung ist dermaßen prägnant, dass das Gebäudeheute als Palazzo dei Diamanti bekannt ist. Auch die Architekturdes 20. Jahrhunderts ist reich an Beispielen, die auf die Poesiedes „Kristalls“ verweisen oder an sie anknüpfen. DerRayonismus, eine malerische Stilrichtung in Russland zu Beginndes 20. Jahrhunderts, führte eine neue Darstellung ein, die wiedas Licht in einem Kristallprisma zerlegt wird. Ausgehend vondiesen ersten Avantgardeströmungen beginnen sich verschiedeneStilrichtungen in der Architektur zu entwickeln, die konzeptualeThemen aufarbeiten und auf die Gebäudeplanung übertragen.Das soziale und politische Klima der damaligen Zeit, die avantgardistischenKeime und die Weiterentwicklung der Bautechnikregen einige Architekten zur Abfassung von Programmen undManifesten an, in denen die Reinheit des Kristalls als mystischeInspiration der „Glasarchitektur“ gefeiert wird. Die Bauwerke vonBruno Taut, Hans Poelzig und anderen Pionieren der expressio-


architettura, <strong>design</strong> e diamantinistischen Architektur sind vollgültige Vertreter dieses neuenAnsatzes, der, von einigen Mystizismen befreit, zur Entstehungder Bauhausarchitektur führt. Und so ist es nicht ohneBedeutung, dass der Holzschnitt der Kathedrale von LyonelFeininger, die in ihren Grundzügen die expressionistischenTheorien wiedergibt, das Deckblatt des Bauhaus-Manifestes zierte.Eine besonders wichtige Figur in der italienischenArchitekturlandschaft war Giò Ponti (1891-1979), der sich mitKunst und Design bis hin zur Bau- und Stadtplanung beschäftigte,ohne das Engagement in der Verbreitung der „Projektkultur“zu vernachlässigen, das ihn 1928 zur Gründung des Magazins„Domus“ führte, das noch heute zu den einflussreichstenZeitschriften der internationalen Architekturszene gilt. EineKonstante des gesamten Werkes von Ponti ist das Thema„Diamant“, das der Architekt geradezu obsessiv in jedem Projekt,auf jeder Ebene aufgreift. Auf dem Deckblatt des Buches „Amatel’architettura“ von 1957, das mit rombenförmigen geometrischenMotiven verziert ist, findet sich die nachdrückliche Deklamationvon Ponti „Architektur ist ein Kristall“, was seinen Gedanken synthetischzusammenfasst. Neben dem geometrischen Zitat verwendetPonti auch facettierte Elemente wie die facettiertenFliesen, die er für die Wandverkleidung einiger MailänderGebäude nutzt. Ponti widmete überdies einen erheblichen Teilseiner Tätigkeit dem Entwurf und dem Dekor vonKeramikelementen. Die jüngere Architektur, die von den neuenästhetischen Grundsätzen des Dekonstruktivismus und denFormen, die sich aus dem zunehmend massiveren Gebrauch voncomputergestützten Planungssystemen ergeben, diktiert wird,griff wiederholt das Thema „Diamant“ auf, das sich heute anhanddes desorientierenden Bildes komplexer Innenräume aus Glasund Stahl, eleganten Fassaden von spiegelnden Kristallen undfacettenreichen, veränderlichen Oberflächen konkretisiert, die andie Geometrie des Minerals erinnern. In diesen Kontext fügensich die provokatorischen Anwendungsbeispiele für die neuerenKollektionen von ETRURIA <strong>design</strong>, die wir auf diesen Seiten präsentieren.Die Kompositionen der verschiedenen Formate derKollektionen Optical, Haring und Digital dienen dem Entwurf derInnenraumgestaltung von drei berühmten Museumsgebäuden.Le stazioni della metropolitanaparigina sono tradizionalente rivestitee decorate attraverso piastrelledi ceramica diamantata.Die Bahnhöfe der Pariser Metrosind traditionsgemäß mit facettiertenKeramikfliesen verkleidet undausgeschmückt.a lato: ETRURIA <strong>design</strong>: il nuovoottagono diamantato.Links: Das neue facettierte Achteckvon ETRURIA <strong>design</strong>.Tre architetture recenti che trovanoispirazione nella geometria del diamante:- L’estensione della Royal Library ofDenmark, nota come “il DiamanteNero”, realizzata a Copenaghennel 1999 dallo studio Schmidt,Hammer & Lassen.- Il Cinema UFA di Dresda del 1998,opera di Coop Himmelb(l)au.- Il Parco della Scienza Futuroscopedi Poitier, progetto del 1987-99 diDenis Laming & Pierre Tuloup.Drei jüngere Werke der Architektur,denen die Geometrie desDiamanten als Vorbild diente:- Erweiterungsbau der Royal Libraryof Denmark, bekannt als „Derschwarze Diamant“, erbaut 1999 inKopenhagen vom Büro Schmidt,Hammer & Lassen.- UFA-Kino in Dresden von 1998,Entwurf von Coop Himmelb(l)au.- Wissenschaftspark „Futuroscope“in Poitier, erbaut 1987-99 von DenisLaming & Pierre Tuloup.L’opera di Giò Ponti è condizionata da un riferimento quasi ossessivoper la forma del diamante, citato ad ogni scala: dal <strong>design</strong> della seriedi posate “A Diamante”, alle piante del grattacielo Pirelli di Milano, allafacciata della chiesa di San Francesco di Milano.Das Werk von Giò Ponti ist nahezu vollständig von der Diamantformgeprägt, die in allen Bereichen zitiert wird, beginnend beim Design derBesteckserie „A Diamante“ über den Grundriss des Pirelli-Hochhauses inMailand bis hin zur Kirche San Francesco, ebenfalls in Mailand.Una recente evoluzione di moduli tassellabili di rivestimento è costituito dalsistema sperimentale Light Brix, progettato dallo studio HeHe, che realizzauna parete di moduli esagoni plastici interattivi e reattivi, che allo sfioramentosi accendono, si spengono o variano l’intensità luminosa.Eine jüngere Weiterentwicklung von mosaikfähigen Verkleidungsmodulenist das experimentelle System Light Brix, das vom Büro HeHe entworfenwurde. Es wird eine Wand aus interaktiven und reaktiven plastischenSechskantmodulen gestaltet, die bei kurzer Berührung erleuchtet oder verdunkeltwerden oder ihre Helligkeit verändern.31


Eventi e notizie da ETRURIA <strong>design</strong>Milano Triennale, Coverings Chicago e NeoconTriennale in Mailand + Coverings in Chicago + Neocon32NewsMichael P. <strong>Johnson</strong> siede sullasua Golden Ratio Bench.Michael P. <strong>Johnson</strong> auf seinemGolden Ratio Bench.PiX ha deciso di osservare più da vicino la recentemostra Sit_Down_Please, organizzata da ConfindustriaCeramica nella primavera di quest’anno. Abbiamo interpellatoi visitatori dei saloni che hanno ospitato la mostraper raccogliere le loro reazioni e riflessioni sul connubiotra ceramica e arredamento.LE PREMESSETutto ha inizio nel 2006, quando Confindustria, insieme alcuratore della mostra Aldo Colonetti, commissiona a ungruppo di nove <strong>design</strong>er e architetti la creazione di unaserie di sedute rivestite in piastrelle di ceramica per sottolinearela versatilità di questo materiale. La collaborazionecon il famoso architetto Mario Botta ha dato vita a unamostra originale e stimolante, sviluppata per esplorare lacontaminazione unica tra il mondo dell’architettura, dell’arredamentoe della ceramica italiana. Inaugurata contemporaneamentealla celebre Triennale di Milano, <strong>It</strong>alia,in occasione della fiera I Saloni 2007, e al Coverings 2007a Chicago, Illinois, la mostra si è poi trasferita alMerchandise Mart per il NeoCon 2007.Oltre alla seduta di ETRURIA <strong>design</strong>, progettata sulla basedella Sezione Aurea dall’affermato architetto modernistaMichael P. <strong>Johnson</strong>, con studio in Arizona, la mostra eracomposta da altre otto sedute con rivestimento ceramico,frutto del lavoro dei seguenti <strong>design</strong>er e architetti: MarcoAcerbis (StepbyStep), Michela e Paolo Baldessari (Leia),Riccardo Blumer (Earthframe), Diego Grandi (Double C),Giulio Iacchetti (Zerobench), Massimo Iosa Ghini (In Attesa),Setsu & Shinobu <strong>It</strong>o (Arrow), Paolo Ulian (Side Shadow).I visitatori della manifestazione hanno potuto sperimentaredi persona la resistenza e comodità offerte da questesedute innovative. Con forme che spaziano da una strutturaondulata simile alla panchina di un parco a una chaiselongue con schienale alto rivestita di tessere cherichiamano la pelle di coccodrillo, ognuna di questesedute in ceramica ha riscosso un grande successopresso il pubblico della mostra.PiX ha incontrato alcuni importanti operatori del settore,a cui ha chiesto di esprimere un parere sulla mostra itineranteSit_Down_Please. In particolare, abbiamo domandatoloro se queste sedute potranno diventare prodotti fattibiliin futuro e quale mercato si possa intravedere per essi.MILANO (18-23 aprile 2007)Il rinomato architetto Mario Botta ha contribuito al progettocon la creazione di Guscio, un gigantesco arco avanguardisticosovrastante lo scalone della Triennale, interamenterealizzato con ceramiche innovative di Floor Gres.Secondo il curatore Aldo Colonetti, “Salendo le scale alsuo interno, i visitatori della Triennale compivano unasorta di percorso rituale dalla terra al prodotto, dal mate-riale alla forma.” Uscendo dal Guscio in cima alle scale, ivisitatori raggiungevano il pianerottolo del piano ammezzatodove potevano letteralmente sperimentare la mostra.Fabio DiLiberto, Senior Design Strategist presso DesignContinuum di Milano, aggiunge, “Ho trovato la mostradavvero affascinante, soprattutto per le insospettatepotenzialità della ceramica. Inizialmente ero piuttostoscettico perché il rivestimento ceramico mi sembrava unmateriale freddo, apparentemente inadatto per realizzarestrutture su cui sedersi. Le sedute esposte hanno propostoun’applicazione del tutto nuova e interessante, che amio parere può trovare una collocazione ideale in spazipubblici o all’aperto. I formati di maggiori dimensioni misembrano particolarmente indicati, data la minore presenzadi giunti. Nel contesto della Triennale di Milano,questa mostra è stata presentata soprattutto come allestimentoartistico, un po’ come sul piedistallo di un museo.In futuro, mi piacerebbe vedere queste opere inserite ingiardino o nel bar della Triennale, dove le persone avrebberol’opportunità di utilizzarle realmente”.Rita Catinella, Senior Product Editor per la rivistaArchitectural Record Magazine afferma, “Credo che lacombinazione del rivestimento ceramico con le sedutepossa rappresentare un’idea di prodotto fattibile per usispecifici, e penso soprattutto a bagni, bordi di piscine,saune o centri benessere. Ritengo che le sedute in ceramicaoffrano il duplice vantaggio dell’igiene e dell’impermeabilità,ma gli architetti dovranno trovare soluzioni chele rendano anche comode. Vedo spesso tavoli rivestiti inceramica nei punti vendita di arredamenti interni e trovoche racchiudano in sé qualcosa di solido ed essenziale.”COVERINGS (17-20 aprile 2007)Al Coverings, la mostra, che esponeva sei delle novesedute, è stata allestita accanto allo stand principale diCeramic Tiles of <strong>It</strong>aly, quale completamento ideale delleinnovazioni nel campo della ceramica presentate nelpadiglione italiano. Nella sua nuova location di Chicago,Coverings 2007 ha attirato un numero record di architettie <strong>design</strong>er (con un aumento di presenze dell’80% rispettoalle precedenti edizioni) e richiamato una folta schieradi giornalisti, desiderosi di condividere le ultime novità delsettore con la comunità del <strong>design</strong>.Katie Weeks, Senior Editor di Contract Magazine dichiara“Penso che mostre di questo tipo siano sempre di grandeimpatto visivo alle fiere. Questi allestimenti solitamentecontribuiscono ad allargare i confini del consueto,combinando l’impulso a reinterpretare oggetti o concettiquotidiani con un mix di materiali inconsueti. Di conseguenza,non sono più solo i <strong>design</strong>er dei prodotti a pensarefuori dagli schemi, ma anche i visitatori, ispirati dallecreazioni finali. Probabilmente non tutte le opere sono


La mostra Sit_Down_Please attraversal'Atlantico per stupire i professionisti del<strong>design</strong> di due continenti.Die ausstellung Sit_Down_Please bringt diesund jenseits des atlantiks anregungen in die<strong>design</strong>szene.adatte a un contesto pratico, ma il concetto che sta allabase di ciascuna di esse può portare a interessanti scopertestrada facendo.”Katie Weeks prosegue, “La fattibilità di queste sedute èstrettamente legata all’ambito in cui vanno inserite.Dubito, ad esempio, che possano essere accolte in contestiaziendali estremamente formali, tuttavia, data la crescentepresenza dell’arte sul posto di lavoro, l’offerta visivadi queste sedute potrebbe inserirsi in un numero sempremaggiore di spazi. Le immagino esposte tanto neipunti vendita di arredamento quanto di rivestimenti ceramici,anche se non so esattamente a chi spetterebbe digestirne la distribuzione.”La Weeks conclude quindi, “Sono anche convinta che lamaggiore consapevolezza del grande pubblico in materiadi <strong>design</strong>, e del suo impatto sul nostro quotidiano, ci porteràad assistere a una commistione sempre più frequentetra ceramica e arredamento, in quanto sia i <strong>design</strong>erche i clienti tendono a convergere su un’unica angolazione.Gli oggetti esclusivi (anche se in realtà prodotti inserie) esercitano un tale fascino che qualcosa di assolutamentenuovo come una seduta realizzata in ceramica habuone probabilità di attirare l’attenzione di molte persone”.L’architetto Phu Hoang, attualmente titolare dello studioPhu Hoang Architects con sede a New York e in passatodello studio Bernard Tschumi Architects aggiunge,“Come architetto, mi fa molto piacere assistere a un usonuovo e creativo di un materiale che inserisco spesso neimiei progetti. La ceramica viene tradizionalmente consideratauna superficie architettonica, mentre la mostra haofferto spunti di riflessione sulle sue possibili applicazionia una scala e materialità completamente diverse.Prosegue Hoang, “Date le qualità altamente tecnichedella ceramica italiana, penso che il prodotto si presti particolarmentealla realizzazione di arredamenti esterni.Immagino che potrebbe essere venduto presso puntivendita di arredamento che commercializzano linee diarredi per esterni. Essendo il <strong>design</strong> dell’arredamento ascala umana, i rivestimenti ceramici offrono grandi possibilitàdi mediazione tra le diverse scale. Le applicazioni alarga scala della ceramica sono possibili grazie alla scalarelativamente piccola del modulo piastrella. Di conseguenza,la flessibilità del rivestimento ceramico presentanumerose opportunità di <strong>design</strong>, dalla scala dell’arredamentoa quella dell’architettura.”Mario Paone, Presidente di Fyndit ed ex-CEO di HastingsTile, Il Bagno Collection dichiara, “Ho trovato la mostradavvero magnifica – esteticamente pregevole e ben allestita.È stato interessante vedere un prodotto che ho sempreconsiderato “duro” reinventato come superficie “morbida”.Davvero molto originale! Penso che queste sedutesarebbero perfette in un contesto esterno o come pezziartistici di spicco in un allestimento interno. Sono talmentecolorate che valorizzerebbero qualunque ambiente dell’abitazione.Stiamo assistendo a un ampliamento dellagamma di applicazioni della ceramica, ed è quindi naturaleche questo materiale venga richiesto sempre più spessoper la produzione di arredi. È talmente decorativo chesi presta alla realizzazione di piani per tavoli, ecc.”NEOCON (9-11 giugno 2007)A seguito dello straordinario successo nazionale e internazionaledella mostra, le sei sedute provocatorie sonostate trasferite dal Coverings al padiglione ASCTEX delNeoCon 2007 per un intrattenimento visivo. Allestita alsettimo piano dell’imponente Merchandise Mart, lamostra ha rappresentato uno dei pezzi forti del salone,richiamando al suo interno folle di visitatori per mini meetinge coffee break.Edie Cohen, Deputy Editor, Interior Design Magazine rileva,“Considero le sedute esposte alla mostra dei veri epropri pezzi artistici. Come materiale, la ceramica racchiudeun immenso potenziale. Le sue possibili applicazioninel campo dell’arredamento dipendono dalla visionedei <strong>design</strong>er e dalle potenzialità del materiale. Lesedute erano talmente favolose che le ho viste perfettamenteinserite in un <strong>design</strong> store estremamente curato.”Cohen continua, “Ho trovato estremamente interessanteosservare come, sebbene la mostra Sit_Down_Pleasesia stata pensata e allestita per essere un evento visivo, ilpubblico ne sia stato fisicamente coinvolto, facendo propriele sedute. I visitatori utilizzavano gli spazi come ufficio aree di incontro a distanza, e invitavano altri visitatori aentrare per pranzare insieme!”Cathy Zekes, insegnante di Arti Visive a Columbus, Ohio,replica, “Ho particolarmente apprezzato il contrasto tra icolori e la linearità delle forme. Quanto penso a una seduta,generalmente immagino un oggetto dalle linee curve.Queste opere mi ricordano i lavori di Frank Lloyd Wright.Non ho mai pensato di vedere la ceramica utilizzata inquesto tipo di applicazione. Lo svincolamento di questomateriale dal tradizionale contesto del rivestimento perpavimentazione lo rende interessante e stimolante!”Le sedute esposte hanno realmente colpito il pubblico ditutte le mostre. Qualunque nuovo concetto che spinga lepersone a riconsiderare assunti e applicazioni tradizionalideve essere considerato un grande successo.La mostra Sit_Down_Please sarà a Toronto in occasionedel Neocon il 27 e 28 settembre 2007.PiX vi terrà aggiornati su ulteriori future location di questaesposizione che ha suscitato tanto interesse nel pubblico.La mostra Sit_Down_Please alPalazzo della Triennale diMilano.Die Ausstellung Sit_Down_Pleaseim Palazzo della Triennale,Mailand.Mario Botta: Guscio.33


34ShowLa mostra Sit_Down_Please alCoverings 2007 di Chicago.Die Ausstellung Sit_Down_Pleaseauf der Coverings 2007 inChicago.PiX möchte über die jüngst erfolgte Ausstellung „Sit_down_please“berichten, die vom italienischen Verband der KeramikherstellerConfindustria Ceramica im diesjährigen Frühjahr veranstaltet wurde.Hierzu haben wir die Besucher der Messen, bei denen die Ausstellungzu Gast war, zu ihren Reaktionen und Gedanken über die Verknüpfungvon Keramik und Einrichtungselementen befragt.DIE URSPRÜNGEDie Initiative geht auf das Jahr 2006 zurück. Confindustria beauftragtedamals, gemeinsam mit dem Ausstellungskurator Aldo Colonetti, eineGruppe von neun Designern und Architekten mit der Schaffung einerSitzmöbelserie mit Keramikverkleidung, um die Nutzungsvielfalt diesesMaterials aufzuzeigen. Die Zusammenarbeit mit dem berühmtenArchitekten Mario Botta hat zu einer originellen und anregendenAusstellung geführt, die eine einzigartige Begegnung von Architektur,Einrichtungs<strong>design</strong> und italienischer Keramik ist. Nachdem die Schau zurgleichen Zeit auf der Mailänder Triennale in <strong>It</strong>alien anlässlich desRahmenprogramms I Saloni 2007 und auf der Coverings 2007 inChicago, Illinois, eröffnet wurde, reiste sie anschließend in denMerchandise Mart zur NeoCon 2007 weiter.Neben dem Sitzmöbel von <strong>Etruria</strong>, das im Goldenen Schnitt vom modernistischenArchitekten Michael P <strong>Johnson</strong>, der in Arizona sein Büro hat,entworfen wurde, umfasste die Ausstellung weitere acht keramisch verkleideteSitzmöbel der folgenden Designer und Architekten: MarcoAcerbis (StepbyStep), Michela und Paolo Baldessari (Leia), RiccardoBlumer (Earthframe), Diego Grandi (Double C), Giulio Iacchetti(Zerobench), Massimo Iosa Ghini (In Attesa), Setsu & Shinobu <strong>It</strong>o(Arrow), Paolo Ulian (Side Shadow).Die Besucher der Ausstellung konnten sich persönlich von derWiderstandsfähigkeit und Bequemlichkeit überzeugen, die diese innovativenSitzgelegenheiten bieten. Mit Gestaltungen, wie eine parkbankähnlicheWellenform oder eine Chaiselongue mit hoher Lehne, derenFliesenverkleidung eine Krokodillederoptik aufweist, fanden dieKreationen bei den Besuchern einen großen Zuspruch.PiX sprach mit einigen wichtigen Branchenvertretern und befragte sieum ihre Meinung über die Wanderausstellung „Sit_down_please“.Insbesondere wollten wir wissen, ob diese Sitzmöbel künftigProduktionschancen haben und welcher Markt sich ihnen auftun könnte.MAILAND (18.-23. April 2007)Der renommierte Architekt Mario Botta trug zum Projekt mit derInstallation „Guscio“ bei, die als riesiger avantgardistischer Bogen denTreppenaufgang der Triennale überspannte und vollständig aus innovativenKeramikfliesen von Floor Gres gefertigt wurde.Der Kurator Aldo Colonetti führt hierzu aus: „Wenn der Triennale-Besucher die Treppen im Inneren des Bogens hinaufging, legte er einenrituellen Weg von der Erde zum Produkt, vom Material zur Form zurück.“Bei Heraustreten aus dem „Guscio“ am Ende der Treppe erreichten dieBesucher den Absatz des Zwischengeschosses, wo sie den Titel derAusstellung „Sit_down_please“ auch wörtlich nehmen konnten.Fabio DiLiberto, Senior Design Strategist bei Design Continuum inMailand, setzt hinzu: „Ich fand die Ausstellung wirklich faszinierend, vorallem aufgrund der unvermuteten Potentialitäten von Keramik. Anfangswar ich eher skeptisch, weil mir die Keramikverkleidung als Material zukalt und für Sitzgelegenheiten eher ungeeignet erschien. Die ausgestelltenSitzmöbel warteten mit einer völlig neuen und interessantenAnwendungsmöglichkeit auf, die meines Erachtens ideal für den Einsatzin öffentlichen Bereichen und im Freien ist. Die größeren Formate scheinenmir besonders angebracht, weil weniger Fugstellen vorhanden sind.Im Kontext der Mailänder Triennale wurde die Schau vor allem alsKunstinstallation wie ein Museumsexponat präsentiert. In Zukunft würdees mir gefallen, diese Werke im Garten oder im Café der Triennale zusehen, wo die Besucher sie auch wirklich benutzen können.“Rita Catinella, Senior Product Editor der Zeitschrift „Architectural RecordMagazine“: „Ich glaube, dass die Kombination von Keramikverleidungund Sitzmöbel als Produktidee für spezifische Anwendungen machbarist. Ich denke hier vor allem an Badräume, Schwimmbäder, Saunen undWellness-Zentren. Die Keramiksitze bieten mit Hygiene undWasserundurchlässigkeit gleich zwei Vorteile. Die Architekten müssenallerdings Lösungen finden, um sie auch bequem zu machen. Ich sehein Läden für Innen<strong>design</strong> häufig Tische mit Keramikverkleidung undfinde, dass sie etwas Solides und Wesentliches zum Ausdruck bringen.“COVERINGS (17.-20. April 2007)Auf der Coverings wurde die Schau, die sechs der neun Exponate zeigt,neben dem Hauptstand von Ceramic Tiles of <strong>It</strong>aly eingerichtet und bildetedamit eine ideale Ergänzung zu den keramischen Innovationen, die imitalienischen Pavillon zu sehen waren. An ihrem neuen Veranstaltungsortin Chicago lockte die Coverings 2007 eine Rekordzahl von Architektenund Designern (mit einem Zuwachs von 80 % gegenüber den Vorjahren)sowie eine große Schar von Journalisten an, die sich über die letztenDesignneuheiten der Branche informieren wollten.Katie Weeks, Senior Editor der Zeitschrift „Contract Magazine“ erklärt:„Ich glaube, dass Ausstellungen dieser Art auf Messen stets einen sehrwirkungsvollen optischen Auftritt haben. Diese Installationen tragen imÜblichen dazu bei, die Sichtgewohnheiten zu erweitern, indem sieAlltagsobjekte oder -konzepte mit einem Mix aus ungewohntenMaterialien neu interpretieren. Daher sind es nicht mehr nur die Designer,die unkonventionell denken, sondern auch die Besucher, die von denKreationen angeregt werden. Vermutlich sind nicht alle Werke für einenpraktischen Kontext geeignet, aber das ihnen jeweils zugrunde liegendeKonzept kann nach und nach zu interessanten Entdeckungen führen.“Katie Weeks führt weiter aus: „Die Machbarkeit dieser Sitzmöbel ist festmit dem Umfeld verknüpft, in das sie eingefügt werden. Ich bezweiflezum Beispiel, dass sie in einem extrem formellen GeschäftsambienteAufnahme finden können. Aufgrund der zunehmenden Präsenz vonKunst am Arbeitsplatz könnte sich die Optik dieser Objekte in einerzunehmenden Anzahl von Räumen integrieren. Ich kann sie mir sowohlin Verkaufsstellen für Möbel als auch für Keramik vorstellen, wenngleichich nicht genau weiß, wer den Vertrieb übernehmen sollte.“Zum Abschluss sagt Katie Weeks: „Ich bin auch überzeugt, dass dasgrößere Designbewusstsein der Kollektivität und die Auswirkungen desDesigns auf den Alltag zu immer häufigeren Berührungspunkten vonKeramik und Möbel<strong>design</strong> führen werden, da sich Designer undKunden in der Regel um die gleiche Perspektive bewegen. ExklusiveObjekte (obwohl sie in Wirklichkeit aus der Serienproduktion stammen)üben eine derartige Faszination aus, dass etwas völlig neues wie einSitzmöbel aus Keramik gute Chancen hat, die Aufmerksamkeit vielerLeute auf sich zu ziehen.“Der Architekt Phu Hoang, gegenwärtig Inhaber des Büros Phu HoangArchitects in New York und in der Vergangenheit des Büros BernardTschumi Architects, fügt hinzu: „Als Architekt freut es mich besonders, dieneuartige, kreative Verwendung eines Materials zu sehen, das ich häufigin meine Projekte einfüge. Keramik wird traditionell als eine architektonischeOberfläche betrachtet, während die Ausstellung Denkanstöße fürAnwendungsmöglichkeiten auf einer völlig anderen Ebene und mit einemganz anderen Materialcharakter gibt.“Phu Hoang weiter: „Aufgrund der hohen technischen Qualitäten der italienischenKeramik denke ich, dass sich das Erzeugnis besonders fürdie Freiraumausstattung eignet. Ich kann mir vorstellen, dass es in


Golden Ratio Bench. Dettagliodella seduta realizzata con i prodottiETRURIA <strong>design</strong>.Golden Ratio Bench. Detail desSitzmöbels, das unter Verwendungvon Erzeugnissen der Marke ETRU-RIA <strong>design</strong> angefertigt wurde.Einrichtungsverkaufsstellen angeboten werden kann, dieFreiraumausstattungen verkaufen. Da das Möbel<strong>design</strong> einer menschlichenGrößenskala entspricht, bieten die keramischenFliesenverkleidungen große Möglichkeiten für die Vermittlung zwischenden diversen Skalen. Die skalenübergreifenden Anwendungen derKeramik sind aufgrund des relativ kleinen Maßstabes desFliesenmoduls möglich. Demnach bietet die Flexibilität derKeramikverkleidung zahlreiche Möglichkeiten für das Design, beginnendbei Möbeln bis hin zur Architektur.“Mario Paone, Präsident von Fyndit und ehemals CEO von Hastings Tile, IlBagno Collection, erklärt: „Die Ausstellung war wirklich wunderbar –sowohl optisch ansprechend als auch gut eingerichtet. Es war interessant,ein Produkt, dass ich immer als „hart“ betrachtet habe, als „weiche“Fläche zu sehen. Wirklich sehr originell! Ich glaube, dass dieseSitzgelegenheiten in einem Außenbereich oder als prägnanteKunstobjekte in einer Inneneinrichtung perfekt wären. Aufgrund ihrerFarbigkeit werten sie jedes Wohnambiente auf. Die Anwendungsbereichefür Keramik erweitern sich, daher ist es nur selbstverständlich, wenn diesesMaterial immer häufiger für Möbel gefragt ist. Es ist derart dekorativ,dass es sich für Tischplatten und ähnliches eignet.“NEOCON (9.-11. Juni 2007)Im Zuge des außerordentlichen nationalen und internationalen Erfolgs derAusstellung, wurden die sechs provokatorischen Sitzmöbel als visuellesHighlight von der Coverings zum ASCTEX-Pavillon auf die NeoCon 2007geschickt. Als Ausstellung im siebenten Geschoss des imposantenMerchandise Mart zählte die Schau zu den Attraktionen der Messe, dieScharen von Besuchern zu kleinen Gesprächen und Pausen anlockte.Edie Cohen, Deputy Editor der Zeitschrift „Interior Design Magazine“ meinthierzu: „Ich betrachte die ausgestellten Sitzgelegenheiten als echteKunstobjekte. Als Material hat die Keramik ein riesiges Potential. IhreAnwendungsmöglichkeiten im Bereich der Einrichtungsgegenstände sindabhängig von der Vision des Designers und den Materialeigenschaften.Die Sitzmöbel waren so herrlich, dass sie im Ambiente eines äußerst gepflegtenDesign-Stores genau passen würden.“Cohen führt weiter aus: „Ich fand die Beobachtung äußerst interessant,dass die Ausstellung „Sit_down_please“ ja eigentlich als visuelles Eventkonzipiert und aufgebaut wurde und die Besucher trotzdem physischangesprochen wurden und es sich bequem machten. Die Besuchernutzten den Bereich als ausgelagerte Büro- und Beratungsräume undluden andere Besucher ein, einzutreten und gemeinsam zu lunchen!“Cathy Zekes, Dozentin für Visual Arts in Columbus, Ohio, meint: „Mir hatbesonders der Kontrast zwischen den Farben und den linearen Formengefallen. Wenn ich an ein Sitzmöbel denke, dann stelle ich mir generell einObjekt mit geschwungenen Linienführungen vor. Diese Werke erinnernmich an Frank Lloyd Wright. Ich hätte nie gedacht, Keramik in diesemAnwendungsbereich zu sehen. Die Loslösung des Materials vom traditionellenKontext des Bodenbelags macht es interessant und anregend!”Die ausgestellten Sitzobjekte haben die Besucher der Ausstellungen wirklichbeeindruckt. Jedes neue Konzept, das Personen zum Überdenkentraditioneller Gegebenheiten und Anwendungen zwingt, ist als ein großerErfolg anzusehen.Die Ausstellung „Sit_down_please“ wird vom 27. bis 28. September2007 anlässlich der Neocon in Toronto zu sehen sein.PiX wird Sie über weitere künftige Veranstaltungsorte dieser erfolgreichenAusstellung informieren.PiX Club è la nuova iniziativa di ETRURIA <strong>design</strong>tesa ad implementare il coinvogimento dei professionisti,come ulteriore sviluppo di una delle principialifinalità per cui PiX è nato e continua a crescere.PiX Club si inserisce nella serie di nuove iniziativedi comunicazione e visibilità che includono tra l’altroil rinnovamento delle pagine web.Compilando il breve questionario on-line presentesul sito www.etruria<strong>design</strong>.it è possibile iscriversi aPiX Club ed ottenere una serie di servizi esclusividedicati ai membri:- essere informati di eventi e notizie in anteprima;- consultare l’anteprima digitale della copia dei nuovinumeri di PiX;- ricevere materiale specificatamente studiato;- consultare il Listino Prezzi in vigore;- trovare le voci di capitolato per tutti i prodotti ETRU-RIA <strong>design</strong>;- avere accesso ad un’area riservata sul sito, in cuipresto sarà possibile scaricare la libreria dei prodottiin 3d, per l’utilizzo nei programmi di progettazione;- disporre di uno spazio web personale in cui pubblicarei propri progetti e realizzazioni con ETRURIA <strong>design</strong>;- essere coinvolti nelle iniziative che saranno progressivamentevarate dall’Azienda con la consulenzascientifica di Design&Sinergie.PiX Club ist die neue Initiative von ETRURIA <strong>design</strong> und istdem Dialog mit der Fachwelt gewidmet, womit er dasHauptanliegen und die Grundidee von PiX in einer erweitertenForm aufgreift. PiX Club fügt sich in eine ganzeReihe von neuen Kommunikations- und Werbeinitiativen, dieunter anderem auch einen überarbeiteten Internetauftrittumfassen. Wer Clubmitglied werden möchte, braucht lediglichein kurzes Online-Formular auf www.etruria<strong>design</strong>.itauszufüllen. Den Mitgliedern des PiX Club werden die folgendenexklusiven Services geboten:- Vorabinformationen über Events und Neuheiten;- Digitale Voransicht der neuen Ausgaben von PiX;- Zusendung von spezifisch erarbeitetem Material;- Einblick in die gültige Preisliste;- Ausschreibungstexte für alle Produkte von ETRURIA <strong>design</strong>.- Zugang zu einem beschränkten Benutzerbereich imInternet, der demnächst das 3D-Produktarchiv zurBenutzung in Planungsprogrammen bereitstellt;- Persönlicher Webspace für die Präsentation eigener Projekteund Objekte, die mit ETRURIA <strong>design</strong> umgesetzt wurden;- Teilnahme an Initiativen, die vom Unternehmen mit der wissenschaftlichenBeratung von Design&Sinergie gestartet werden.35


Rassegna StampaCreativitiles: la ceramica materia prima per la creativitàPressestimmen. Creativitiles: Keramik als Rohstoff für die Kreativität36PressIl CERSAIE festeggia quest’anno il suo25° anniversario con la mostra“Creativitiles”, allestita nel QuartiereFieristico di Bologna dal 2 al 6 ottobre,in concomitanza con lo svolgimentodel Salone.Die CERSAIE feiert in diesem Jahrmit der Ausstellung „Creativitiles“,die vom 2. – 6. Oktober auf demMessegelände in Bolognabesucht werden kann und zeitgleichzur Messe veranstaltet wird,ihr 25-jähriges Jubiläum.Il progetto “Creativitiles” che si svilupperà su una superficiedi 600 mq, si sintetizza in una mostra promossa daConfindustria Ceramica e organizzata da Edi.Cer. spa.La mostra, che avrà come curatore artistico il Prof. EnricoManelli - Direttore dell’Accademia di Belle Arti diRavenna, ha l’intento di contestualizzare il prodotto ceramicoin ambiti inesplorati e quasi surreali, a prova delfatto che la piastrella di ceramica è un prodotto così completoe poliedrico che può prestarsi ad interpretare le piùdiverse suggestioni ed atmosfere.Per avvalorare questa idea, si è scelto di estrapolare ilconcetto ed utilizzare prodotti ceramici già in commercioper ricreare l'atmosfera di alcune famose opere pittoriche,trasformandole in ambientazioni in cui le due realtà -quella “artistica” e quella “industriale” - convivono inmaniera sinergica; non si tratta di pedisseque riproduzionidi opere d’arte, ma di originali interpretazioni artistichegiocate fra scenografia e trompe-l’oeil.Tra le 16 opere realizzate con piastrelle di ceramica italianericordiamo Il Bacio di Gustav Klimt, Jeanne Hebuternedi Amedeo Modigliani, Soldier of the first division diKazimir Malevic, Notte stellata di Vincent Van Gogh.La produzione tridimensionale di ETRURIA <strong>design</strong> sicimenta nella reinterpretazione della Sfera a settantaduefacce e punte di Paolo Uccello (1397-1475), che vienericreata attraverso la composizione dei differenti formatidella piastrella diamantata.Das Projekt „Creativitiles“, das ein Areal von 600 m 2 in Anspruch nehmenwird, wird von Confindustria Ceramica veranstaltet und vonEdi.Cer. spa organisiert. Die Ausstellung, deren Kurator Prof. EnricoManelli, Direktor der Akademie der Schönen Künste in Ravenna, ist,will das Keramikerzeugnis in bisher unerforschte und nahezu surrealeKontexte bringen. Damit soll belegt werden, dass die Keramikflieseaufgrund ihrer Vollendung und Mannigfaltigkeit auch die unterschiedlichstenThemen und Atmosphären umsetzen kann. Um dieser IdeeGestalt zu verleihen, wurde das Konzept erarbeitet und beschlossen,bereits im Handel befindliche Keramikerzeugnisse zu verwenden, mitdenen das Flair einiger berühmter Gemälde in einem Ambientenachgestaltet werden sollte, in dem zwei Welten – die „künstlerische“und die „industrielle“ Welt – synergisch zusammenleben. Es handeltsich nicht um bloße Reproduktionen von Kunstwerken, sondern umoriginelle künstlerische Umsetzungen, die auf szenografische Effekteund die Trompe-l’Oil-Technik zurückgreifen. Zu den 16 Werken, dieaus italienischen Keramikfliesen angefertigt wurden, zählen unteranderem „Der Kuss“ von Gustav Klimt, „Jeanne Hébuterne“ vonAmedeo Modigliani, „Soldat der ersten Division“ von KasimirMalewitsch und „Sternennacht“ von Vincent Van Gogh genannt. Diedreidimensionale Keramik von ETRURIA <strong>design</strong> wurde für eineNeuinterpretation des Sternpolyeders von Paolo Uccello (1397-1475)verwendet, das durch die Zusammensetzung von unterschiedlichenFormaten der facettierten Fliese neu erschaffen wurde.


PiX_6 a cura di/ von:Paolo MarteganiGiulia LigabueGhisi GrütterLucia NigriMauro CorsettiArchitetto, docente dell'Università degli Studi Roma Tre, si occupa di progettazione architettonica, <strong>design</strong> e Information CommunicationTechnology. Ha organizzalo alcune mostre e collaborato con numerose riviste. Tra le pubblicazioni: "architettura, componente, computer".“Digital Design. New Frontiers for the Objects". Coordina l'iniziativa "Design&Sinergie". Ha fondato e curato dal 2002 al 2005 la rubrica “<strong>design</strong>”su AR. periodico dell'Ordine degli Architetti di Roma. La pubblicazione più recente “Digital Habitat, evolving architecture international network”.È membro dell’ADI - Associazione per il Disegno Industriale.Architekt, Dozent an der Università degli Studi Roma Tre, beschäftigt sich mit architektonischer Planung, Design und Information CommunicationTechnology. Er hat zahlreiche Ausstellungen organisiert und an zahlreichen Zeitschriften mitgearbeitet. Neuste Veröffentlichungen sind: “architettura,componente, computer” [Archichtektur, Einrichtungsobjekt, Computer], “Digital Design. New Frontiers for the Objects”. Er koordiniertdie Initiative “Design&Sinergie”. Er gründete und besorgte von 2002 bis zu 2005 die Rubrik “Design” der Zeitschrift AR, dem Organ derRömischen Architektenkammer. Die neueste Veröffentlichung “Digital Habitat, Evolving Architecture International Network”. Er gehört dem ADI,dem Verband für Industrie<strong>design</strong>, an.martegan@uniroma3.itLaureata in Economia e Marketing Internazionale presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Responsabile Marketing eComunicazione ETRURIA <strong>design</strong>.Hochschulabschluss in Internationaler Betriebswirtschaft und Marketing an der Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Leiterin derAbteilung Marketing und Kommunikation bei ETRURIA <strong>design</strong>.marketing@etruria<strong>design</strong>.itArchitetto e Professore Associato di Disegno presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre dove insegna Disegnodell’Architettura, Percezione e comunicazione visiva e Tecniche di Rappresentazione; svolge attività di ricerca e di didattica post-lauream presso ilDipartimento di Progettazione e Studio dell’Architettura. È autrice di numerosi libri e saggi, tra cui si ricorda Disegno e Immagine tra comunicazionee rappresentazione, Kappa edizioni, Roma 2006, e di articoli per le riviste "Disegnare, idee, immagini", “AR” e "Controspazio".Architektin und außerordentliche Professorin an der Fakultät für Architektur der Università degli Studi Roma Tre in den FächernArchitekturzeichnung, Visuelle Wahrnehmung und Kommunikation und Darstellungstechniken; Forschungs- und Unterrichtstätigkeit post-laureambei der Fachabteilung für Architekturplanung und -forschung. Autorin zahlreicher Bücher und Aufsätze, darunter „Disegno e Immaginetra comunicazione e rappresentazione“ (Kappa Edizioni, Rom 2006) und von Artikeln für die Zeitschriften „Disegnare, idee, immagini“, „AR“und „Controspazio“.grutter@uniroma3.itArchitetto scenografo, vive a Roma. Insegna presso il Corso di Laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura “L. Quaroni” dell’Universitàdi Roma “La Sapienza”. Da anni si occupa di Scenografia Televisiva e delle sue influenze nell’architettura degli interni, dei materiali, delle tecnichecostruttive scenografiche e dell’arredamento. Numerose le pubblicazioni di arredamento e di allestimento televisivo. Ha pubblicato “Cappellini eLicheri, segni e disegni di sogni”, Kappa edizioni, 2001.Architektin und Szenografin, lebt in Rom. Lehrtätigkeit im Diplomkurs für Industrie<strong>design</strong> an der Fakultät für Architektur „L. Quaroni“ derUniversität „La Sapienza“ in Rom. Sie beschäftigt sich seit Jahren mit Fernsehszenografie und deren Einfluss auf das Innenraum<strong>design</strong>, dieMaterialien, die szenografischen Bautechniken und die Einrichtung. Zahlreiche Veröffentlichungen zum Thema Einrichtung und TV-Design.Autorin von „Cappellini e Licheri, segni e disegni di sogni“ (Kappa Edizioni, 2001).Architetto, dottore di ricerca in “Progettazione Ambientale” presso il dipartimento <strong>It</strong>aca dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza".Si occupa di allestimento ed architettura alla piccola scala. Nel DIPSA dell’Università degli Studi Roma Tre partecipa all'iniziativa“Design&Sinergie”. Insegna presso il corso di Laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma “LaSapienza” e collabora al corso di Allestimento della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi Roma Tre. Ha pubblicato il libro“BrandProject - La progettazione degli spazi espositivi nell'era del franchising” ed articoli su libri e riviste di settore.Architekt mit Promotion in „Umweltplanung“ im Fachbereich <strong>It</strong>aca an der Universität “La Sapienza” in Rom. Er beschäftigt sich mit Ausstellungsgestaltung undArchitektur im kleinen Maßstab. Bei der DIPSA der Universität Roma Tre nimmt er an der Initiative “Design&Synergien” teil. Er hält Vorlesungen im StudiengangIndustrie<strong>design</strong> an der Fakultät für Architektur der Universität “La Sapienza” in Rom und ist Mitarbeiter des Studiengangs “Ausstellungsgestaltung” an derFakultät für Architektur an der Universität Roma Tre. Er hat das Buch “BrandProject- La progettazione degli spazi espositivi nell'’era del franchising”[BrandProject-Die Planung von Ausstellungsräumen in der Ära des Franchising” und Artikel in Büchern und Zeitschriften des Sektors veröffentlicht.<strong>design</strong>@uniroma3.itCorrispondenza dall’esteroAuslandskorrespondentenberichtIl <strong>design</strong> del prodotto industrialeIndustrie<strong>design</strong>Componenti per l’architetturaKomponenten für die Architekturnel prossimo numero:nächste ausgabe:Desidero abbonarmi gratuitamente a PiXIch möchte PiX kostenlos abonnierenDesidero ricevere gratuitamente il catalogo generaleIch möchte den Hauptkatalog gratis erhaltenLe chiediamo semplicemente di compilare il seguente coupon e di inviarloal nostro numero di fax 059 452191.Bitte füllen Sie einfach den folgenden Abschnitt aus und senden Sie diesen an unsere Faxnummer +39 59 452 191Nome/Name ...............................................................................................................................................................Indirizzo/Anschrift .................................................................................................................................................Città/Stadt ............................................................................................ 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