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Il futuro incerto dell'ex sede Telecom - Il Reporter

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42 Gennaio 2010lettereInviaci le tue lettere aredazione@ilreporter.itLettere e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma ancheveri e propri articoli scritti dai lettori.Tutto questo ed altro ancora sul portalewww.ilreporter.it. Tutte le lettere che nontrovano spazio in queste pagine sarannopubblicate sul sito. E poi spazio aicommenti e alle vostre opinioni“CICLODROMO DI SAN BARTOLO ACINTOIA, LA MIA RISPOSTA”L’intervento di realizzazione del ciclodromo“Graziella Cenni” di San Bartolo a Cintoia è statoformalmente ultimato il 16 marzo 2009, indata 8 gennaio 2009 sono state consegnate lechiavi dell’impianto alla Commissione Sport delQ4, affinché si potessero svolgere i preparatividell’inaugurazione avvenuta poi il 18 gennaio2009. <strong>Il</strong> Q4 ha provvisoriamente affidato le chiavidella pista alla Società sportiva Itala Ciclismoche gestisce con merito e in via transitoria, ilplesso. <strong>Il</strong> 16 novembre 2009 sono iniziati i lavoridi completamento dell’appalto per l’installazionedell’impianto di illuminazione, al fine diconsentire il pieno utilizzo della pista in orarinotturni e nel periodo invernale, lavori dunqueche termineranno entro i primi mesi del2010. Successivamente l’Ufficio Tecnico Sportredigerà il Certificato di Regolare Esecuzionedell’appalto di realizzazione della pista. Ecco,questa in estrema sintesi l’iter sin qui osservatoed eseguito per portare a termine la strutturadel ciclodromo “Graziella Cenni” di San Bartoloa Cintoia. I Consiglieri Donzelli (del Comune) eFanelli (del Q4) rilevano su “<strong>Reporter</strong>” del mesedi dicembre l’assoluta mancanza dell’utilizzodell’impianto in discussione, raccontata così,sembrerebbe anche vera; i fatti però sonoriportati in testa a questo articolo, aggiungoinoltre che, non essendo del tutto ultimato enon avendo ancora le dovute certificazioni peril pieno utilizzo della struttura, diventa assaidifficile oltre che rischioso, pensare di aprire uncomplesso dove l’Amministrazione ne risponderebbein primis (e con essa tutti noi) a causadi problemi eventuali che potrebbero sorgere,con infortuni piccoli o grandi agli atleti o personedella società civile, causati dalla noncuranzae soprattutto dalla mancanza dei protocolliquesti sì imposti dai termini di legge. Vorreiinoltre ricordare al consigliere Fanelli, componenteper la PdL della Commissione Sport delQ4 che avrebbe potuto aggiornarsi in qualsiasimomento sullo stato degli impianti, e comunquesarebbe bastato partecipare con più frequenza(sia detto fuori da ogni polemica) alleriunioni della Commissione per essere tenuti alcorrente ed informati dunque dello stato d’arte.<strong>Il</strong> ciclodromo era all’ordine del giorno della sedutadi commissione del 10 dicembre scorso,da aggiungere inoltre che per gli orari di aperturasono di interesse primario dell’Amministrazione,cui preme siano resi noti a tutti i cittadiniin maniera tempestiva, ma non prima di poteroffrire un impianto in totale messa in sicurezzaper gli utenti, che curiosamente bisogna rilevaresiamo tutti noi, compresi i Consiglieri Donzelli(del Comune) e Fanelli (del Q4). Vorrei ricordarea tutti che il ciclodromo “Graziella Cenni” èil primo tassello di un polo sportivo nell’area diSan Bartolo a Cintola, e mi preme altresì ricordarequi, che nei primi mesi del 2010 sarà affidatala realizzazione del prossimo campo di footballamericano del quale è appena finito il bando digara. Affido allora ai Consiglieri Donzelli e Fanelliper memoria storica e futura che, le polemichestrumentali servono solo a loro, a noi resta diconcludere per tutti gli utenti un’avventura diimpianto sportivo, che rimane in testa ai nostripensieri e doveri non solo come cittadini masopratutto come amministratori. Non rimaniamocerto insensibili alle critiche, doverose e talvoltaanche giuste, quando queste però nasconodall’intento di costruire per il bene comune,e non di polemizzare inutilmente. Dice infattil’oracolo che “quando il saggio indica la luna, lostolto guarda il dito”.Donatella VillaniPresidente della Commissione Sport del Q4“IL MIO PINOCCHIO DIMENTICATO”Spettabile “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>”,ho 78 anni e sono un “figlio” purosangue delquartiere 2; nato a Varlungo in via della Loggettae vissuto sempre tra Campo di Marte,Rovezzano e Coverciano. La mia famiglia erapovera, ma io, appassionato di cartoni animati,cominciando da ragazzo, con le mie sole forzee la mia tenacia, riuscii alla fine ad entrare daprofessionista in questo fantastico mondo. Tuttoquesto partendo da semplice autodidatta,realizzando chilometri e chilometri di pellicolein disegni animati, arrivando addirittura a produrre(come autore) negli anni dal 1966 al 1971,il film lungometraggio “Un burattino di nomePinocchio” che realizzai (tutto a Coverciano invia Domenico Maria Manni) con una équipedi circa 50 tra tecnici, disegnatori, pittori ecc.Questo film che fu apprezzato ed esaltato datutti i media di allora nonché dalla critica, costòpoco meno di mezzo miliardo di lire (deglianni ’70!) equivalenti a diversi milioni di euro dioggi, ed ebbi anche la soddisfazione di vederloproiettare nelle sale cinematografiche di mezzomondo! Dico la mia in questo senso: è maipossibile che l’ignoranza umana sia tanto diffusa(anche in tanti giornalisti!) da citare, ogni voltache si parla di film su “Pinocchio”, solo quelliprodotti da altri autori: Disney, Comencini, Benigni,ecc. compreso perfino quello che D’Alòavrebbe intenzione di fare? Nessuno infatticita mai quel mio film che secondo gli espertidel settore rimane una delle pietre miliari delcinema di animazione italiano; tanto per fareun esempio, questo è accaduto abbastanzarecentemente su articoli pubblicati da <strong>Il</strong> Tirrenoe La Stampa, ma ciò vale anche per tantissimealtre pubblicazioni o citazioni in Tv! Per carità,faccio la mia sommessa protesta non sulla GazzettaUfficiale, bensì solo sul giornale del mioquartiere, quindi quasi sottovoce, mica sonoin cerca dell’assegnazione del “fiorino d’oro”né, tantomeno, del “gonfalone d’oro”! Tuttavia,come autore, confesso che mi piacerebbe chequalche giornalista e (perché no?) anche qualcheautorevole amministratore menzionassero,almeno quando si parla di lungometraggi suPinocchio, i meriti di un fiorentino che, anzianosì ma pur sempre “vivo, anzi vivissimo!”, gradirebbedi vedere pubblicamente riconosciutauna vita intera spesa nell’immenso lavoro cherichiede l’arte di quei disegni animati che hannofatto e fanno sorridere tanti bambini, maanche tantissimi adulti.Grazie per l’attenzione e l’ospitalità.Giuliano Cenci“TROPPA VELOCITA’ DAVANTI ALLASCUOLA”La fermata Sita in via De Nicola di fronte all’ITTMarco Polo si trova in tratto percorso a fortevelocità lontano dagli autovelox e l’attraversamentopedonale non è rialzato a banda largacome tutti quelli della zona (via Aretina , lungarnoColombo, ecc.); non solo, le righe bianchesono consunte e su metà della carreggiatacancellate da una toppa di asfalto recente. E’perciò necessario un intervento immediato cheevidenzi l’attraversamento e moderi la velocitàprogrammando l’adeguamento con appositorialzo, colorazione azzurra o rossa e salvagentecentrale per poter attraversare in due fasi. Sonodue mesi che avevo fatto questa segnalazioneal Sindaco e alla Polizia Municipale senza che sisia visto il minimo intervento; noto con dispiacereche la nuova Amministrazione ha portatonovità sulle grandi questioni (Duomo, tramvia,Tav) ma sulle piccole cose imperversa ancoratrascuratezza e scaricabarile fra i vari uffici. Chefacciamo, aspettiamo il morto?Maurizio LandiVIA BARACCA E I PULLMAN IN SOSTAGentile redazione, ho letto con grande attenzione,sull’ultimo numero del Vs. giornale, lelettere sull’argomento in oggetto e vorrei aggiungereanche la mia indignazione a quelladei precedenti lettori, precisando anche qualchealtro aspetto del problema. Io abito in viaBaracca e i pullman, oltre a sostare col motoreacceso davanti ad un grande albergo, spessorimangono parcheggiati, occupando l’interospazio del marciapiede di fronte all’albergo, pertutta la notte. Quando mi capita di rientrare acasa a piedi, spesso con i miei nipotini, poco primadi cena sono costretta a scendere sul pianostradale, con grossi rischi per l’incolumità mia edei due bambini che devo tenere per mano.Inutile ricordare che in Via Baracca il traffico nonsolo è intenso, ma la maggior parte delle autonon rispetta assolutamente il limite di velocità,i motorini sfrecciano svirgolando tra le auto enon c’è nessun attraversamento pedonale “adosso”, come quelli che hanno collocato negliultimi tempi in molte strade. Oltre ai pullman,inoltre, sostano sul marciapiede, in corrispondenzadel muro di cinta del deposito Anas, unpaio di autotreni i cui autisti vanno a cena e apranzo nei ristoranti dall’altro lato della strada eforse si fermano anche a dormire nella cuccettadel loro mezzo, perché anche a notte fonda imezzi sono ancora lì. Come già hanno fattopresente gli altri lettori, i vigili, da me varie volteinterpellati, quando rarissimamente passano apiedi per questa disgraziata strada, sostengonodi non poter fare nulla, perché nelle ore seralinon sono più in servizio e se, talvolta, di giorno,hanno elevato qualche multa, queste non sonostate pagate, perché i pullman erano stranieri edunque... Dunque, come in tante altre situazioni,i cittadini devono rassegnarsi e arrangiarsi,senza sperare che nessuna delle autorità competentiprenda provvedimenti incisivi. Può l’Assessorecompetente farsi un giretto da questeparti, magari con la macchia di servizio, in orarionotturno, per rendersi conto di persona del problema?Chiedo troppo? Faccio un’altra domanda:perché in questo tratto di Via Baracca (all’altezzadi Via don L. Perosi) non si sostituisconoalle normali strisce pedonali i dossi? Che cosanon lo consente? Oppure nessuno ci ha pensato,perché ancora non c’è stato il morto? Possosperare in una risposta da chi istituzionalmentedeve occuparsi di questi problemi? Grazie perl’ospitalità e cordiali saluti.Carla VeroneseAUTOBUS, BIGLIETTI E REGOLESpett.le redazione il <strong>Reporter</strong>,sono il padre di Mattia, un ragazzo che pochigiorni fa è stato multato sull’autobus per averconvalidato in ritardo il biglietto. <strong>Il</strong> solito furbastrosi dirà. Mio figlio, al contrario di me, nonutilizza i mezzi pubblici: viaggia in motorino. Siè ritrovato in autobus solo a causa di un ditorotto che al momento gli impedisce di guidare.Io stesso gli ho fornito il biglietto (non i soldi:proprio per evitare che vadano spesi in altromodo). Salito sull’autobus, complice una certasvagatezza e l’impedimento della mano rotta,ha impiegato del tempo per trovare il bigliettoe convalidarlo. Lo ha fatto nel momento in cuil’autobus si è arrestato alla fermata dove attendevanoi controllori. Quando sono saliti a bordo,Mattia ha già timbrato il biglietto, ma nonimporta, uno dei due, forse appassionato di telefilmpolizieschi, da terra ha visto i movimentidel passeggero, attribuendogli una preveggenzache mio figlio è lungi dal pos<strong>sede</strong>re. Data lagiovane età e un carattere remissivo, lo zelantefunzionario ha avuto buon gioco nell’elevare lamulta che io ho pagato, esattamente come ilbiglietto, pur consapevole dell’illegittimità delverbale, laddove afferma, distorcendo la realtàdei fatti, che Mattia avrebbe timbrato dopol’inizio della verifica, a meno che l’attività di verificanon s’intenda già iniziata sul marciapiede,ancor prima di salire sull’automezzo. Ma non èper lamentare l’illegittimità dell’accertamentoche scrivo: se mio figlio si fosse premurato pertempo di trovare il biglietto, il problema nonsi sarebbe posto e anche una multa può insegnarea preparasi per tempo: oggi a timbrareun biglietto, domani a cose ben più importanti.Scrivo per lamentare quanto avvenuto in seguito,quando lo zelante controllore, a fronte dell’intransigenzamostrata con Mattia, è stato invecemolto più “comprensivo” nei confronti di un altropasseggero, questo sì sprovvisto di biglietto.<strong>Il</strong> passeggero, di nazionalità straniera (lo precisosolo per amor di verità), non è stato arrendevolecome mio figlio, al contrario. Risultato: lui hacontinuato pacifico il suo viaggio senza bigliettoe Mattia con la sua multa. Si ha un bell’insisterecon i figli sul valore della legalità quando poi, ilprimo controllore che passa impone un rispettodelle regole perfino eccessivo a qualcuno e leinfrange clamorosamente un attimo dopo conqualcun altro. Quale insegnamento può trarreun ragazzo da un comportamento tanto contraddittorio?Non finirà per convincersi che leregole si possono infrangere impunemente, apatto di essere determinati nel farlo? Vorrei poterdire che casi come questo sono l’eccezione,ma la mia quotidiana esperienza di viaggiatoretestimonia il contrario.Cordiali saluti,Fabio DaddiLE NOTTI “IMPOSSIBILI” ALLE PIAGGEBuongiorno,scrivo per fare presente un problema che affliggechi come me abita alle Piagge di fronteal Viper Theatre. <strong>Il</strong> venerdì e il sabato notte èimpossibile dormire e riposare in quanto il rumoreè talmente forte da non permetterlo. Lapolizia municipale ha già realizzato delle rilevazionifonometriche che hanno constatato cheil rumore prodotto dal Viper è oltre il limite ditollerabilità. Ha quindi presentato un esposto alViper per porvi rimedio ma i pannelli che hannoapplicato per attutire il rumore non hannomigliorato la situazione. E da allora non è statofatto più niente. Vi scrivo per chiedere il vostroaiuto, per sensibilizzare le istituzioni in qualchemodo. <strong>Il</strong> Viper è una struttura che è importanteper la comunità in quanto in settimana vengonosvolti dei corsi per i giovani e gli anzianied è giusto mantenerla. Non è però tollerabileavere una discoteca in un centro abitato. Inoltre,in aggiunta al rumore della discoteca fino alle 4del mattino, si aggiungono gli schiamazzi deiragazzi che rimangono fuori dal locale fino a

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