2 Gennaio 2010 Campo di Marte • Cure • CovercianoOCCUPAZIONI ABUSIVE. Attivato un servizio di vigilanza notturna per l’edificio di via MasaccioEx <strong>Telecom</strong>, il palazzone senza paceL’ex <strong>Telecom</strong> in via MasaccioFino a un paio di mesi fa qualche senzatetto si limitava apernottare sotto la tettoia, ma poi qualcuno era riuscito a farsilargo all’interno. L’immobile è vuoto da oltre 10 anni, in attesadello scadere del vincolo che ne determina l’uso pubblicoFrancesca Puliti<strong>Il</strong> triangolo no, non l’avevano proprio considerato iresidenti della zona di via Masaccio. E’ qui che siè creato il triangolo delle occupazioni abusive, tral’ex Meyer, l’ex <strong>Telecom</strong> e l’ex acquedotto delleCure, dove per altro le occupazioni non durano ma siripetono spesso secondo lo stesso copione. Insommauna serie di ex-qualcosa sta trasformando il rione in unex-gioiellino della città. Qui i prezzi al metro quadrosono alle stelle, le villette liberty la fanno da padronee le botteghe storiche ancora si affacciano sulle stradeimpavide della concorrenza dei supermercati. Eppurenegozianti e residenti si trovano a dover fare i conti mattinae sera con episodi a dir poco spiacevoli. Non trovapace il palazzone che era della compagnia telefonica dibandiera. Tant’è che il Comune, di concerto con la proprietàdell’immobile, si è visto costretto ad attivare unservizio di vigilanza notturno. Infatti, se fino a un paiodi mesi fa qualche senzatetto si limitava a pernottare sottola tettoia, recentemente qualcuno era riuscito a farsilargo all’interno, passando da una finestra. Impossibilequantificare i nuovi “inquilini”: le forze dell’ordine nonpossono violare la proprietà privata, i controlli si limitanoall’esterno. Nei dintorni c’è chi racconta di aver vistoentrare una decina di persone al massimo, e chi avanzal’ipotesi di una “comunità” più ampia, ma tutti sonod’accordo nel dipingerla come variegata. “Persone ditutte le età – racconta un commerciante – alcuni giovanisenza dimora, alcuni barboni più attempati e persino unuomo che arriva ogni sera con una bella auto e riparteogni mattina”. “Ci ho visto entrare una coppia di rom– afferma un altro negoziante – la stessa che l’altra serasi prendeva a bottigliate proprio qui sotto in strada”. Imarciapiedi, poi, in certi momenti della giornata si trasformanoin una latrina a cielo aperto. Episodi non certorassicuranti per chi in questa zona ci vive e lavora. Inattesa dello scadere del vincolo che ne determina l’usopubblico, l’ex <strong>sede</strong> della <strong>Telecom</strong> è rimasta vuota peroltre 10 anni. Eppure 15mila metri quadri in questa zonafarebbero gola a molti. Due estati fa era stata la Provinciaa metterci gli occhi sopra, per farne il suo quartiergenerale. Ma fu costretta a fare marcia indietro a causadel prezzo, calcolato in 80 milioni di euro. Adesso ilpalazzone è entrato nel “risiko” degli scambi tra Asl eComune. Pare che l’area sia stata vagliata dall’Aziendasanitaria come possibile nuova <strong>sede</strong> in caso l’amministrazionecomunale acquisisse il complesso di San Salvi.Probabilmente la macchina pubblica si è già messa inmoto, ma per il momento non si profila niente di certonel <strong>futuro</strong> di via Masaccio. E i residenti chiedono a granvoce quantomeno di mettere fine al proliferare delle occupazioniabusive. “Tecnicamente non ci risulta nessunaoccupazione nell’ex <strong>Telecom</strong> – affermava l’assessoreIn certi momenti del giornoi marciapiedi si trasformanoin una latrina a cielo apertoalle politiche sociali Stefania Saccardi – una decina disenzatetto non fa un’occupazione”. Se il consigliere comunaledel Pdl Francesco Torselli parla di “situazionenormalizzata, grazie a una gestione impeccabile da partesia dell’amministrazione che dei cittadini”, quantomenoè possibile affermare che il monitoraggio è continuo. “Ivolontari della Ronda della carità e della Comunità diSant’Egidio – aggiunge la Saccardi – passano regolarmenteda via Masaccio. Svolgono questo servizio ormaida anni e non mi risulta che ultimamente la situazionesia precipitata”. Ma la preoccupazione dei vicini, quellasì, è salita.IL FATTO. Numerose segnalazioni negli ultimi mesiE nella calma via Sirtoriscatta l’allarme dei furtiEcco i consiglidei carabinieriper difendersial meglion qualunque momento della gior-via Giuseppe Sirtori - tra viaInata,Centostelle e viale Fanti - ha semprelo stesso aspetto: una strada piuttostosilenziosa, di una zona residenzialetranquilla. Sono mesi però che moltidei suoi residenti sono in allerta peri numerosi furti subiti, soprattuttonel fine settimana. Con alle spallela chiesa dei Santi Fiorentini, pocodistante una scuola, questo risultaun punto della città ben lontano daquelli che nell’immaginario collettivosono ritenuti “a rischio”, ma l’apparenzainganna. Infatti è proprio dallato della chiesa che gli appartamenticon giardino si prestano ad essere piùvulnerabili, perché da quella parte èpiù difficile il controllo. Gli arteficidi questi furti sono abili nello scegliereil momento esatto in cui i padronidi casa escono per entrare forzandole finestre, prelevare tutto ciò che sitrova a vista, per poi sparire nel girodi pochi minuti. A niente sono valsele inferriate aggiuntive e le variedenunce presentate dai cittadini. Mal’abitato si divide tra vittime e non:“Io non mi sono mai accorta propriodi niente, sono serena - dice una ragazzadel numero 42, residente alprimo piano - da poco però ho sentitodire che sono entrati nelle caseaccanto alla mia: al 36, al 38 e al 40”.Le forze dell’ordine, alla luce dellenumerose segnalazioni, hanno intensificatoi controlli. Ma il “talloned’Achille” del condominio adiacentealla chiesa rimane sempre quel cancellochiuso che sbarra la strada pedonaleche costeggia i giardini: le volantisono costrette a fermarsi mentrei ladri a piedi fanno in tempo a scappare.Come difendersi? I cittadinihanno risposto proponendo rondeautogestite e turni di controllo. DalComando di zona i Carabinieri suggerisconodi chiamare per ogni tipodi segnalazione i numeri di emergenza112 e 113, che invieranno la pattugliapiù vicina o, in alternativa, dalle8 alle 22 di tutti i giorni è possibileparlare direttamente col comando inviale dei Mille, allo 055/573079. “E’importante cercare di memorizzare ilmaggior numero di dettagli. Numeridi targa, abbigliamento delle personesospette, caratteristiche specifichetipo tatuaggi o cicatrici, sono indispensabiliper agevolare il riconoscimento.È inoltre fondamentale la collaborazionetra cittadini: un rumoresospetto nell’appartamento accantova sempre segnalato, perché potrebbeessere l’opportunità per coglierein flagrante i colpevoli di questi reati- aggiungono da viale dei Mille- anche installare allarmi domesticicollegati gratuitamente alle stazionidi carabinieri e polizia risulta estremamenteefficace”. /A.D.
il giornale del tuo quartiereVIA MANARA. <strong>Il</strong> circolo, un pezzo di storia di Firenze, è a rischio sfratto da anniL’Andrea del Sarto in cerca di un <strong>futuro</strong>La palazzina èdel Demanio daldopoguerra, e isoci dovrebberoquindi pagare unaffitto. L’obiettivo èil passaggio dellaproprietà al ComunePaola FerriCircoli sull’orlo di una crisi di nervi?No, qui all’Andrea del Sarto,in via Manara, l’atmosfera è rilassatacome sempre. Eppure l’Smsè a rischio sfratto già da anni, e la soluzionedella vicenda ancora non si intravede all’orizzonte.C’è una mozione promossa da ValdoSpini in consiglio comunale e approvataall’unanimità, questo sì, mozione attraversola quale il Comune si impegna perché il destinodel circolo trovi posto nei colloqui traRoma e Palazzo Vecchio, quelli a tema leggespeciale per Firenze, per intendersi. La soluzioneprospettata sarebbe quella che lo Statoceda al Comune la proprietà dello storico circolo.La palazzina, infatti, è del Demanio “daldopoguerra – racconta il presidente dell’SmsRoberto Caini – quando il governo requisìtutti i beni di proprietà del regime fascista”.Eccoci al punto di dover fare un salto indietro,perché qui, a due passi dall’ex manicomio diSan Salvi, si è giocata una significativa fettadella storia fiorentina. Tirato su sul finiredell’800 dagli antichi fondatori della società,di matrice socialista, dal 1913 al 1922 fu presiedutodal deputato socialista Gaetano Pilati.Mutilato di guerra e medaglia d’argento alvalore militare, solo pochi anni dopo, nell’ottobredel 1925, Pilati venne barbaramenteucciso dagli squadristi fascisti in quanto diffusoredel “Non mollare!”, primo giornaleantifascista d’Italia. Passando attraverso lapenna di Vasco Pratolini e le pagine del suo“Cronache di poveri amanti”, le vicende deldeputato sono arrivate fin sul grande schermo.Tutto ciò naturalmente dopo la parentesi fascistadel circolo, tra il ’25 e il ’44, quandoappunto, dopo essere stato forzatamente confiscatodal regime fascista, finì nelle mani delloStato. Da allora i soci dell’Sms dovrebberopagare un affitto (tutt’altro che simbolico) perquella che in realtà sarebbe una loro proprietà.Canone che negli ultimi anni è venuto amancare, “ma abbiamo finanziato di tascanostra tutti i lavori di ricostruzione e manutenzione- afferma il signor Caini – in 50 annisi parla di 2 miliardi e mezzo di lire, una cifrache ci è stata riconosciuta anche dall’Agenziadel Demanio”. Le stesse circostanze chehanno portato allo sfratto sono state vissutecome una beffa, o ancor peggio un tradimento,all’Andrea del Sarto. “La questione si ètrascinata per anni, ma non ci aspettavamoche l’ordine di sfratto arrivasse proprio nelmomento in cui è salito al governo Prodi, unadecina d’anni fa”. Più recentemente lo stessoValdo Spini, da parlamentare, aveva avanzatouna proposta di legge per mettere fine aiIL CONCORSOon li rivedremo da Maria De Filippi,Nma a X Factor forse sì. Sono Daniel eSara, 19 e 20 anni, i vincitori del “Fantacorto”,il concorso per cortometraggi lanciatodal Fantafondo (centro di aggregazionegiovanile di via Rocca Tedalda) e dal Quartiere2. Con “<strong>Il</strong> silenzio del dolore” si sonoaggiudicati il primo premio, 500 euro daspendere in elettronica, strumentazione musicaleo accessori per il computer. Entrambiresidenti in zona Fantafondo (Bellariva/ilGignoro) ed entrambi studenti, nel prossimo<strong>futuro</strong> intravedono l’incisione di un disco.Per Sara sarebbe il secondo, “dopo un primocontenziosi di questo tipo. Adesso toccherà alComune spendersi per la causa. “<strong>Il</strong> fatto chela mozione sia bipartisan – sottolinea Spini –ne rafforza il significato. L’Andrea del Sartoè un pezzo di storia di Firenze e credo chel’amministrazione dovrebbe farsene carico.Mi auguro che il sindaco includa la questionenei suoi colloqui con i ministri, così chesi possa arrivare alla cessione o alla permutadella palazzina in favore del Comune. L’Smsdi via Manara svolge da anni una funzione diSCHEDAOltre un secolo di vitatra balli, carte e politicaLo sfratto incombe, ma la storiadell’Andrea del Sarto non si ferma.<strong>Il</strong> 25 gennaio si festeggerà comunque,qui. La Società di Mutuo Soccorsocompie 113 anni, più di unsecolo di vita passato nel cuore diSan Salvi, oltre cent’anni di soci, distorie, di balli all’interno della sala,di tombolate e giochi a carte, didibattiti politici e fischi dietro allebelle ragazze. In programma, perora, c’è una cena sociale, a cui sarannoinvitate anche le istituzionicittadine. “Sindaco, assessori e presidentedella Provincia sono semprevenuti gli anni passati”, affermafiducioso il presidente del circolo,Roberto Caini. Nel frattempo vaavanti anche la programmazionedelle attività, dal ciclo di film perragazzi agli spettacoli di teatro invernacolo, alla tombola e fino albiliardo. E, come recita il cartelloappeso fuori dalla porta, il bar èsempre aperto.3aggregazione sociale, è stato uno dei centri disoccorso dopo l’alluvione e ha fatto da sfondoa importanti vicende cittadine. La sua chiusuralascerebbe un enorme vuoto in uno deirioni più significativi, quello di San Salvi”.E una lacuna altrettanto grande la lascerebbenei circa 500 soci del circolo, nelle decine dianziani che tra queste mura hanno passatogran parte del loro tempo libero e nelle nuovegenerazioni, che qui stanno crescendo a suondi laboratorio teatrale e chiacchiere al bar.Giovani artisti crescono al Fantafondo. L’edizione 2009 vinta da Daniel e SaraBuio in sala a Villa Arrivabene, va in scena il Fantacortoalbum con sei canzoni scritte da me”. Untema tutt’altro che facile da affrontare, quelloscelto per i corti in gara: la prevenzionedell’Aids. Daniel e Sara hanno scelto dirappresentarlo in maniera diversa dal solito,“dal punto di vista degli stati d’animo cheuna persona malata può provare”, raccontano.A dire la verità, più che di un corto sitratta di un video musicale, scelto dalla giuriaper la capacità di scavare nei sentimenti,evitando le banalità. Un messaggio in gradodi far riflettere soprattutto, ma non solo, unpubblico giovane, proprio come i due protagonistidel video. La concorrenza era tutt’altroche facile da sbaragliare. In gara un’altracanzone, firmata dai Bassi Alti feat. Dna.“Tre lettere. Hiv”, questo il titolo della canzone,un concentrato di hip hop targato Bellariva,rabbia cantata su base fiorentina, connotevoli influenze d’oltreoceano. L’unicovero cortometraggio, “Hello, I’m venom”,è stato presentato da Gianluca Fredducci.Immagini, suoni e colori picchiano giù duroe bastano pochi minuti di girato per far arrivarela mazzata del messaggio. Per lui il“premio della critica”, quantificabile soloin termini di soddisfazione personale. <strong>Il</strong> checomunque non è poco./P.F.Copia in abbonamento postale<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>è un periodico di 8 edizioniche mensilmenteviene distribuito dain 198.200 copie<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Campo di Marte, Cure, Covercianoraggiunge 43139 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.Editore e Concessionaria Pubblicitaria:Web&Press Edizioni s.r.l.Direzione ed amministrazione:via Kassel 17- 50126 Firenzetel. 848.80.88.68Direttore Responsabile: Matteo FranciniService editoriale e grafico:Tabloid soc.coop., Firenze (FI)scrivimi@ilreporter.itStampato da Rotopress International, Loreto (AN)Periodico d’informazione localeAnno IV n.2 del 4 gennaio 2009N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. 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