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Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Con il ...

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<strong>Sotto</strong> l’Alto <strong>Patronato</strong> <strong>del</strong> <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>la <strong>Repubblica</strong><strong>Con</strong> <strong>il</strong> patrocinio <strong>del</strong> Ministero degli Affari Esteri<strong>Con</strong> <strong>il</strong> patrocinio <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Istruzione, <strong>del</strong>l’Università e <strong>del</strong>la Ricerca<strong>Con</strong> <strong>il</strong> patrocinio <strong>del</strong>l’Accademia Nazionale dei LinceiFondazione Rosselliin collaborazione con <strong>il</strong> MIUR, <strong>il</strong> COPIT e la Fondazione Micheletti


La comunità scientifica ha avuto un ruolo molto importante nel processo di unificazione, creandosiancora prima <strong>del</strong>lo Stato-Italia e favorendone la costituzione stessa. Gli scienziati ‘sentono’ diappartenere a una comunità nazionale, già dall’inizio <strong>del</strong> XIX secolo. Mentre ancora l’Italia nonesiste, frantumata in una costellazione di Stati, si tiene ogni anno, fra <strong>il</strong> 1839 e <strong>il</strong> 1847, la Riunionedegli Scienziati Italiani, spesso osteggiata dai governi locali. Ma è grazie anche a queste riunioniche la scienza si afferma come uno dei grandi collanti culturali che hanno creato lo ‘spiritonazionale’ italiano. Negli anni <strong>del</strong> processo unitario la scienza non è – e non è vista come –separata dalla politica, o dalla storia. Al contrario, è chiaro a molti che la cultura scientifica ècomponente essenziale e qualificante <strong>del</strong>la storia unitaria. E, infatti, tutti i principali uomini politici<strong>del</strong> tempo intessono rapporti stretti con gli scienziati e con la cultura scientifica. Per <strong>il</strong> nostroPaese è una <strong>del</strong>le stagioni di massimo splendore anche per la divulgazione scientifica. Nel periodoche va dalla metà <strong>del</strong>l’Ottocento alla Prima Guerra Mondiale nascono 28 riviste scientifichesulle 90 totali che vedranno la luce in tutti gli ultimi 150 anni. Tra <strong>il</strong> 1861 e <strong>il</strong> 1881 gli editoripubblicano più titoli di scienza che di letteratura.Dopo la Prima Guerra Mondiale e con l’avvento <strong>del</strong> fascismo, <strong>il</strong> compito <strong>del</strong>la scienza diventòquello di contribuire al benessere <strong>del</strong> Paese; gli scienziati facevano parte direttamente <strong>del</strong>governo, o venivano da questo ut<strong>il</strong>izzati, cadendo anche nelle ben note trappole <strong>del</strong>la difesa <strong>del</strong>larazza, che arrivarono al culmine con la promulgazione <strong>del</strong>le leggi razziali <strong>del</strong> 1938-39. Ma gli anni<strong>del</strong>la cosiddetta “autarchia” costituirono uno dei momenti in cui fu più forte, almeno in apparenza,l’influenza e <strong>il</strong> prestigio <strong>del</strong>la ricerca scientifica e tecnologica e più r<strong>il</strong>evante l’intervento politicoper favorire l’integrazione tra ricerca, industria e politiche economiche.Ma l’autarchia fu naturalmente anche un problema economico, di cui si occupò da economista eda politico Alberto De Stefani.Nel dopoguerra, con la <strong>Repubblica</strong>, la situazione cambia, e <strong>il</strong> numero degli scienziati chepartecipano attivamente alla vita politica in Parlamento diminuisce, pur annoverando importantifigure di giuristi, come Piero Calamandrei, o economisti come Ezio Vanoni, o Beniamino Andreatta.L’intento alla base <strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong> <strong>Con</strong>vegno “Gli Scienziati e <strong>il</strong> Parlamento” è quello diriaprire e approfondire <strong>il</strong> dibattito intorno al tema <strong>del</strong>l’impegno politico degli scienziati in Italia e<strong>del</strong>l’interesse <strong>del</strong>la classe politica di comprendere nelle proprie f<strong>il</strong>a degli uomini di scienza, in unavisione storica che arrivi naturalmente anche al dibattito sul presente. L’incontro vuole r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong>dialogo tra le istituzioni scientifiche e quelle politiche, per poi coinvolgere gli studenti <strong>del</strong>le scuolesuperiori secondarie in un momento di partecipazione attiva e conoscitivo di un aspetto <strong>del</strong>lastoria <strong>del</strong> nostro Paese poco presente nei programmi scolastici, ma importante per cementare <strong>il</strong>


senso di appartenenza civica alla Nazione e di vicinanza alle Istituzioni.PROGRAMMAOre 9,00 RegistrazioneOre 9, 30 SalutiGiuliano Amato, <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong> Comitato dei Garanti <strong>del</strong> Comitato per i 150 anni <strong>del</strong>l’Unità d’ItaliaFausto Bertinotti, <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>la Fondazione Camera dei DeputatiLamberto Maffei, <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>l’Accademia Nazionale dei LinceiRiccardo Viale, <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>la Fondazione RosselliOre 10,15 IntroduzioniValerio Castronovo, <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong> Comitato scientifico, Fondazione L. Micheletti“L’opera di Quintino Sella per la promozione <strong>del</strong>le istituzioni scientifiche nella “nuova”Italia”Giorgio Israel, Dipartimento di Matematica, Università di Roma “La Sapienza”“La scienza e <strong>il</strong> Regime”Giovanni Paoloni, Scuola Speciale Archivisti e Bibliotecari, Università di Roma “La Sapienza”“Antonio Ruberti: scienza e politica per l'Italia repubblicana”Ore 11,30 DibattitoModera: Armando Massarenti, Caporedattore di Domenica - Il Sole 24 OREInterventi di:Mario AlìDirettore Generale per l’internazionalizzazione <strong>del</strong>la ricerca, Ministero <strong>del</strong>l’Istruzione,<strong>del</strong>l’Università e <strong>del</strong>la RicercaDaniele ArchibugiDirigente <strong>del</strong> <strong>Con</strong>siglio Nazionale <strong>del</strong>le RicercheCarlo BernardiniDirettore <strong>del</strong>la rivista SaperePaolo De BernardisProfessore di Astrofisica, Università di Roma “La Sapienza”Matteo IannaconeRicercatore all’Istituto Scientifico San RaffaeleFrancesca PasinelliDirettore Generale <strong>del</strong>la Fondazione TelethonTullio PozzanDirettore <strong>del</strong>l’Istituto di Neuroscienze, <strong>Con</strong>siglio Nazionale <strong>del</strong>le RicercheSabrina SabatiniDocente di Biologia Molecolare <strong>del</strong>lo Sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong>le Piante,Università di Roma “La Sapienza”Ore 13,00 Chiusura dei lavori

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