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11.07.2015 Views

&dirittidoveriORGANIZZAZIONE1Dal punto di vista medico-legale ipassaggi chiave da rispettare per unaprassi corretta sarebbero:• fare firmare il consenso informatoalla procedura, aggiungendocongiuntamente il consenso allasedazione•applicare la tecnica di sedazionescrupolosamente come indicatonelle Linee Guida nazionali edestere che costituiscono il GoldStandard della buona praticaclinica sull’argomento.Inevitabilmente perciò, in caso di complicanza,le deviazioni dal protocollo (ad esempio una sottostimatavalutazione del rischio, un monitoraggioincompleto, l’uso di farmaci non ancoraentrati di routine nell’applicazione della sedazionegestita da non-anestesisti ecc.) e soprattuttola mancata registrazione dei dati che possadare evidenza di come si sono svolti i fattipossono essere gli elementi che rendono indifendibilel’operato del medico in quella particolareoccasione.CONCLUSIONISicuramente l’applicazione della sedazionecomporta un problema di risorse e di costi, maormai è una pratica da cui non si può prescinderedal momento che l’endoscopia sta avviandosiverso una sempre maggiore applicazioneoperativa venendo infatti progressivamentesostituita nella diagnostica dalle metodichenon invasive (RMN, endoscopia virtuale,videocapsule).Tenendo presente tale scenario ormai nessunaamministrazione può sostenere che l’endoscopiaè ancora praticabile nel “sottoscala”, senzaoffrire confort al paziente e senza la sicurezzastrumentale del caso.Da parte degli endoscopisti, per mantenere glistandard di sicurezza, bisogna conoscere ilproblema, acquisire la tecnica ee evitare di sceglieresedazione sì/sedazione no sulla base delleproprie sensazioni, senza valutare le condizionicomplessive e regolarmente senza ascoltareil bisogno “psicologico“ del paziente il quale inun’alta percentuale di casi, se interpellato, optaper la sedazione [59-62].Non va dimenticato che “in sedazione“ nonesiste un approccio standard applicabile a tuttii pazienti in tutte le procedure, anzi è indispensabilepersonalizzare tutto: dall’accoglienza,alla scelta della sedazione sì/no, alla sceltadei farmaci e al dosaggio degli stessi, ma nonostantequesta sorta di “menù alla carta“ da rispettare[63], esistono delle regole base dellabuona pratica clinica da cui non è possibileprescindere.Questo capitolo, che ha cercato di affrontare ipunti più controversi dell’argomento, potrebbedare al lettore qualche spunto di riflessione inpiù per renderlo più consapevole e competente.18

Endoscopia digestiva e sedazione&dirittidoveriBIBLIOGRAFIA1. American Society of Anesthesiologists. Practice guidelines for sedation and analgesia by non-anesthesiologists.Anesthesiology 1996; 84: 459-712. SAGES, AGA, ASGE, ACG. Sedation and monitoring of patients undergoing gastrointestinal Endoscopicprocedures (Guideline). Gastrointest Endosc 1995; 42: 626-93. ASGE. Guidelines for training in patient monitoring and sedation and analgesia. ASGE PublicationN° 1031:5-984. BSG. Guidelines: gastrointestinal endoscopy in general practice. In “BSG Clinical Guidelines”, 1995;www.bsg.org.uk5. SIED, SIAARTI, ANOTE : Linee Guida per la Sedazione in Endoscopia digestiva. Giorn Ital EndDig 2000; 23:1 Suppl 16. BSG. The nurse endoscopist. In: BSG Clinical Guidelines. 1995; www.bsg.org.uk.7. Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organisations (JCAHO) Accreditation Manualfor Hospitals. Chicago (JCAHO) 20018. Bell GD. Premedication, preparation and surveillance Endoscopy 2000; 32 : 92-1009. Bell GD, Mc Cloy RF, Charlton JE et al. Recommendations for standards of sedation and patientmonitoring during gastrointestinal endoscopy Gut 1991; 32 : 823-82710. Bell GD. Premedication, preparation and surveillance. Endoscopy 2002; 34 : 2-1211. Reimann FM, Samson U, Derad I, Fuchs I et al. Synergistic sedation with low-dose midazolamand propofol for colonoscopies. Endoscopy 2000; 32 : 264-26712. Seifert H, Schmitt TH, Gultekin T, Caspary WF et al. Sedation with propofol plus midazolam versuspropofol alone for interventional endoscopic procedures: a prospective, randomized study.Aliment Pharmacol Ther 2000;14:1207-121413. Wehrmann T, Kokabpick S, Lembecke B, Caspary WF, et al. Efficacy and safety of intravenous propofolsedation during routine ERCP: a prospective, controlled study. Gastrointest Endosc 1999;49:677-68314. Jung M, Hofmann C, Kiesslich R, Brakertz A. Improved sedation in diagnostic and therapeuticERCP: propofol is an alternative to midazolam. Endoscopy 2000;32:233-23815. Vargo JJ, Zuccaro G, Dumor JA, Shay SS, et al. Gastroenterologist-administered propofol for therapeuticupper endoscopy with graphic assessment of respiratory activity. Gastrointest Endosc2000; 52: 250-25516. Paspatis GA , Manolaraki M, Xirouchakis G et al. Synergistic Sedation with midazolam and propofolversus midazolam and pethidine in colonoscopies : a prospective, randomized study Am JGastroenterol 2002 ; 97 : 1963-196717. Vargo JJ, Zuccaro G Jr, Dumot JA et al. Gastroenterologist –administered propofol versus meperidineand midazolam for advanced upper endoscopy : a prospective , randomized trial . Gastroenterology2002; 123: 373-37518. Sipe BW, Rex DK, Latinovich D et al. Propofol versus midazolam /meperidine for outpatiet colonoscopy: administration by nurses supervised by endoscopists. Gastrointest Endosc 2002; 55 :815-82519. Clarke AC, Chiragakis L, Hilmann LC et al. Sedation for endoscopy : the safe use of propofol by generalparctitioner sedationists. Med J Aust 2002; 176:158-16120. Bhardwaj G, Colnon S, Bowles J et al. Use of midazolam and propofol during colonoscopy : 7years of experience. Am J Gastronterol 2002; 97: 495-49721. Ng JM, Kong CF, Nyam D. Patient-controlled sedation with propofol for colonoscopy. GastrointEndosc 2001; 54 : 122-12622. Kulling D, Fantin AC, Biro P, et al: Safer colonoscopy with patient-controlled analgesia and sedationwith propofol and alfentanil Gastroint Endosc 2001; 54 : 1-723. Rosevare C, Seavell C, Patel P et al. Patient-controlled sedation and analgesia , using propofol andalfentanil , during colonoscopy : a prospective randomized controlled trial. Endoscopy 1998 ; 30 :768-77319

&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1Dal punto di vista medico-legale ipassaggi chiave da rispettare per unaprassi corretta sarebbero:• fare firmare il consenso informatoalla procedura, aggiungendocongiuntamente il consenso alla<strong>sedazione</strong>•applicare la tecnica di <strong>sedazione</strong>scrupolosamente come indicatonelle Linee Guida nazionali edestere che cost<strong>it</strong>uiscono il GoldStandard della buona praticaclinica sull’argomento.Inev<strong>it</strong>abilmente perciò, in caso di complicanza,le deviazioni dal protocollo (ad esempio una sottostimatavalutazione del rischio, un mon<strong>it</strong>oraggioincompleto, l’uso di farmaci non ancoraentrati di routine nell’applicazione della <strong>sedazione</strong>gest<strong>it</strong>a da non-anestesisti ecc.) e soprattuttola mancata registrazione dei dati che possadare evidenza di come si sono svolti i fattipossono essere gli elementi che rendono indifendibilel’operato del medico in quella particolareoccasione.CONCLUSIONISicuramente l’applicazione della <strong>sedazione</strong>comporta un problema di risorse e di costi, maormai è una pratica da cui non si può prescinderedal momento che l’endoscopia sta avviandosiverso una sempre maggiore applicazioneoperativa venendo infatti progressivamentesost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nella diagnostica dalle metodichenon invasive (RMN, endoscopia virtuale,videocapsule).Tenendo presente tale scenario ormai nessunaamministrazione può sostenere che l’endoscopiaè ancora praticabile nel “sottoscala”, senzaoffrire confort al paziente e senza la sicurezzastrumentale del caso.Da parte degli endoscopisti, per mantenere glistandard di sicurezza, bisogna conoscere ilproblema, acquisire la tecnica ee ev<strong>it</strong>are di scegliere<strong>sedazione</strong> sì/<strong>sedazione</strong> no sulla base delleproprie sensazioni, senza valutare le condizionicomplessive e regolarmente senza ascoltareil bisogno “psicologico“ del paziente il quale inun’alta percentuale di casi, se interpellato, optaper la <strong>sedazione</strong> [59-62].Non va dimenticato che “in <strong>sedazione</strong>“ nonesiste un approccio standard applicabile a tuttii pazienti in tutte le procedure, anzi è indispensabilepersonalizzare tutto: dall’accoglienza,alla scelta della <strong>sedazione</strong> sì/no, alla sceltadei farmaci e al dosaggio degli stessi, ma nonostantequesta sorta di “menù alla carta“ da rispettare[63], esistono delle regole base dellabuona pratica clinica da cui non è possibileprescindere.Questo cap<strong>it</strong>olo, che ha cercato di affrontare ipunti più controversi dell’argomento, potrebbedare al lettore qualche spunto di riflessione inpiù per renderlo più consapevole e competente.18

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