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Endoscopia digestiva e sedazione - EndoscopiaDigestiva.it

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ORGANIZZAZIONE1doveri&dir<strong>it</strong>tidi un Servizio di <strong>Endoscopia</strong> Digestiva<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong>e <strong>sedazione</strong>R<strong>it</strong>a Conigliaro


&dir<strong>it</strong>tidoveriin <strong>Endoscopia</strong> Digestivail libro bianco dell’endoscopistaPROGETTARE, REALIZZAREORGANIZZARE eGESTIREun Serviziodi <strong>Endoscopia</strong> DigestivaFelice CosentinoGiorgio BattagliaEnrico Ricci


ORGANIZZAZIONE1&dir<strong>it</strong>tidoveri<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong>e <strong>sedazione</strong>R<strong>it</strong>a Conigliaro


&dir<strong>it</strong>tidoveriin questo fascicolodi ORGANIZZAZIONE1Introduzione ...................................................................................................................................................... 5Tipi di <strong>sedazione</strong> ...................................................................................................................................... 5Quando scegliere la <strong>sedazione</strong> consciao l’anestesia generale? .................................................................................................................. 6Approccio alla sedo-analgesia.......................................................................................... 6Scelta dei farmaci .................................................................................................................................. 7Somministrazione dei farmaci e mon<strong>it</strong>oraggioin corso di sedo-analgesia ...................................................................................................... 11Dimissibil<strong>it</strong>à ...................................................................................................................................................... 16Complicanze e aspetti medico-legali .................................................................. 17Conclusioni ........................................................................................................................................................ 18Bibliografia .......................................................................................................................................................... 19AREA QUALITÀ© 2003 AREA QUALITÀ ® S.r.l.Via Comelico, 3 - 20135 MILANOE-mail: info@areaqual<strong>it</strong>a.<strong>it</strong>Tutti i dir<strong>it</strong>ti riservatiQuesto fascicolo è stato stampato dalla tipografiaVigrafica di Monza nel mese di aprile 2003Impaginazione: il Bozzetto - Milano


ORGANIZZAZIONE1&dir<strong>it</strong>tidoveri<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>R<strong>it</strong>a ConigliaroDirigente Medico del Servizio di <strong>Endoscopia</strong> Digestiva - Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio EmiliaINTRODUZIONENegli ultimi anni il problema della <strong>sedazione</strong> inendoscopia è venuto alla ribalta con prepotenzaperché è decisamente una modal<strong>it</strong>à di lavoroche, se viene applicata, può cambiare laqual<strong>it</strong>à delle prestazioni erogate sia in terminidi qual<strong>it</strong>à percep<strong>it</strong>a dal paziente, sia in terminidi accuratezza e completezza dell’esame endoscopicostesso.Oramai per eseguire prestazioni di qual<strong>it</strong>à diventainev<strong>it</strong>abile mettersi nelle condizioni dipoter praticare la <strong>sedazione</strong> e quindi bisognaconoscere le varie opzioni senza sottovalutareil problema ma senza neppure considerare impossibiletale approccio perché le competenzenecessarie si possono acquisire.Nel mondo l’approccio a tale metodica infatticambia molto a seconda delle lat<strong>it</strong>udini e long<strong>it</strong>udiniin rapporto agli standard di lavoro dacui si parte.Negli USA la quasi total<strong>it</strong>à degli endoscopistiusa la <strong>sedazione</strong> conscia utilizzando le benzodiazepine(BDZ) associate o meno agli oppiaceiin relazione al tipo di paziente e di procedurada effettuare.TIPI DI SEDAZIONEEsistono, come è riportato in tutte le trattazionisistematiche sull’argomento, diversi livelli di <strong>sedazione</strong>,corrispondenti a diversi gradi di compromissionedei riflessi protettivi delle vie aereee della funzione respiratoria, questi livelli siclassificano in:Sedazione conscia, cosciente o vigilein cui la risposta ai comandi verbali è presente e congrua.In tal caso i riflessi protettivi delle vie aeree sono preservatie la funzione respiratoria indenne.Sedazione profondain cui la risposta ai comandi verbali è torpida, incongrua oassente, ma è evocabile quella riflessa agli stimoli nocicettivi.In tal caso i riflessi protettivi delle vie aeree sono inefficienti,e la funzione respiratoria compromessa.Anestesia generalein cui non è evocabile nemmeno la risposta riflessa aglistimoli nocicettivi. In tal caso i riflessi protettivi delle vieaeree sono assenti, e la funzione respiratoria compromessa.Le stesse procedure in Francia vengono esegu<strong>it</strong>enell’ 83% dei casi in anestesia generale,mentre vari studi prodotti in Germania o inaltri “civili” paesi del Nord Europa riportanoche circa il 95% dei pazienti che si sottopongonoa colonscopia non richiedono <strong>sedazione</strong>;pure in Italia le soluzioni adottate sono disparatee spesso “tutto o nulla”: o nessuna <strong>sedazione</strong>o l’anestesia generale.Nel presente cap<strong>it</strong>olo più che ripetere una trattazionesistematica della tecnica di <strong>sedazione</strong>che è già stata pubblicata sulle Linee Guida dellaSIED e di società scientifiche [1-6] di altripaesi si tratterà degli aspetti più cr<strong>it</strong>ici e piùcontroversi del problema.Nel 2001 la Joint Commission on Accred<strong>it</strong>ationof Healthcare Organisations (JCAHO) [7],che già da tempo ha incluso la <strong>sedazione</strong> neicr<strong>it</strong>eri di accred<strong>it</strong>amento delle strutture san<strong>it</strong>arie,ha utilizzato le seguenti definizioni:• minimal sedation (anxiolysis)• moderate sedation/analgesia•deep sedation (può richiedereintervento sulle vie aeree)• general anesthesia5


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE16I primi due livelli (ansiolisi e <strong>sedazione</strong> moderata/analgesia)sono ottenute con farmaci comele BDZ e gli oppiacei che possono esseresomministrati e gest<strong>it</strong>i dai non anestesisti, mentregli altri due livelli sono di competenza dell’anestesista.Ciò non toglie che chi fa <strong>sedazione</strong> deve sapereche la <strong>sedazione</strong> è un “continuum” cioè anchein modo dose-indipendente lo stato di coscienzapuò gradualmente scivolare verso l’anestesiagenerale ed è necessario che chi mon<strong>it</strong>orizzail paziente riconosca rapidamente uneventuale approfondimento della <strong>sedazione</strong>con perd<strong>it</strong>a di coscienza e riduzione della funzional<strong>it</strong>àrespiratoria per adottare i provvedimentidel caso.QUANDO SCEGLIERELA SEDAZIONE CONSCIAO L’ANESTESIA GENERALE?Nel momento in cui è necessarioapprocciarsi a tale scelta bisognatener presente che il tempo più importanteè l’attenta valutazione delpaziente.La prima discriminante da definireè se il paziente può essere candidatoad una <strong>sedazione</strong> conscia gest<strong>it</strong>adai non anestesisti o se è necessariala presenza dell’anestesista dall’iniziodella procedura.Tutta la letteratura concorda [5,7,8]nel raccomandare l’anestesia generaleo comunque l’assistenza dell’anestesista(per una <strong>sedazione</strong> profondao per un’assistenza specifica dellapervietà delle vie aeree) in alcune categoriedi pazienti (V. box a lato).Una volta defin<strong>it</strong>a questa discriminantele altre considerazioni perdecidere se approcciarsi autonomamenteal paziente con una <strong>sedazione</strong>gest<strong>it</strong>a dai non anestesistio se coinvolgere gli anestesisti riguardanoil tipo di procedura daeseguire.Nelle endoscopie operative complesseprevedibilmente di lungadurata e in cui è noto che si procurerannostimoli algici importanti(ad es. dilatazioni dei dotti biliari opancreatici) o in cui è indispensabile che il pazientesia praticamente “immobile“ (V. ad es. letecniche di ernioplastica endoscopica), verosimilmentela presenza dell’anestesista è inderogabile.Nelle altre procedure più routinarie puòessere giustificato approcciarsi all’esame conuna <strong>sedazione</strong> conscia che non richieda la presenzadell’anestesista concordata dall’iniziodella procedura.APPROCCIO ALLASEDO-ANALGESIAÈ stato ripetutamente enfatizzato dalla letteratura[1-9] che la “cond<strong>it</strong>io sine qua non“ di una<strong>sedazione</strong> sicura è che questa sia praticata dapersonale addestrato e qualificato sia infermieristicoche medico: ciò comporta che sia l’endoscopistache gli infermieri devono conoscerei cardini di tale metodica.CATEGORIE DI PAZIENTICategorie di pazienti in cui è raccomandatala presenza dell’anestesistapazienti che non hanno v<strong>it</strong>a di relazione equindi per definizione “non collaboranti”(malattie psichiatriche, cerebrolesi, dementi,r<strong>it</strong>ardati mentali, alcolizzati in stato diag<strong>it</strong>azione psicomotoria ecc.)pazienti che richiedono espressamente latotale incoscienza e che dichiarano a priori dinon poter collaborare perché già consapevolidel loro “stato di ansia incontrollabile“pazienti in particolari s<strong>it</strong>uazioni a rischio incui speciali precauzioni devono essere preseper assicurare la massima sicurezza dellaprocedura in <strong>sedazione</strong>: prima fra tutti lacondizione dei pazienti con ematemesi in cui,oltre a quello generale di instabil<strong>it</strong>àemodinamica, si aggiunge il rischiodi ab-ingestis per il quale la protezionedelle vie aeree diventa indispensabile


<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriPertanto nel momento in cui ci si accinge apraticare la <strong>sedazione</strong> o la sedo-analgesia ipassaggi raccomandati sono:• presenza di un operatore benaddestrato che abbia il ruoloprimario di assistenza emon<strong>it</strong>oraggio del paziente•presenza di più di un infermierealmeno per le procedure complesse,le urgenze e le ERCP• pre-valutazione del rischio delpaziente• mon<strong>it</strong>oraggio del paziente durantee dopo la procedura fino alladimissioneI primi due punti sono strettamente correlatiinfatti la presenza di due infermieri consentedi affidare ad uno il comp<strong>it</strong>o della sommini-strazione dei farmaci e del mon<strong>it</strong>oraggio delpaziente, chiaramente la prevalutazione delrischio deve essere stata esegu<strong>it</strong>a dal medicoal momento della verifica dell’indicazione all’esame.Nella TABELLA 1 si riportano gli aspetti da valutareper l’inquadramento del paziente e la definizionedel rischio che il paziente potrebbecorrere nel sottoporsi a <strong>sedazione</strong>.SCELTA DEI FARMACILa scelta dei farmaci per la sedo-analgesia prevedel’uso di sedativi e di oppiacei utilizzati separatamenteo in associazione.Nelle pagine che seguono vengono riportate letabelle con le principali caratteristiche dei farmacidisponibili per la sedo-analgesia e dei loroantagonisti in cui sono annotate le caratteristichefondamentali che ne giustificano lascelta.TAB. 1: VALUTAZIONE DEL PAZIENTE E DEFINIZIONE DEL RISCHIORaccomandazioni per la valutazione del pazientee definizione del rischio per la sedo-analgesiaESEGUIRE:un’accurata anamnesi per rilevare gli elementi di rilievo dellastoria clinica del pazientela valutazione della funzional<strong>it</strong>à dei vari apparatila valutazione della tollerabil<strong>it</strong>à della posizione supina duranteil sonno che possa rilevare eventuali problemi di ostruzionedelle vie aeree (apnee notturne del paziente)l’indagine anamnestica per il riscontro di eventuali effetticollaterali o intolleranze del paziente già presentate inprecedenti esperienze di <strong>sedazione</strong>/analgesia o anestesiageneralel’anamnesi farmacologica del paziente o l’uso/abuso disostanze voluttuarieun esame obiettivo che verifichi anche lo stato delle vie aereeal fine di poter identificare segni pred<strong>it</strong>tivi di ventilazione e/ointubazione difficili7


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1TAB. 2: FARMACI PER LA SEDO-ANALGESIABENZODIAZEPINEMidazolam (Ipnovel ® , generico)sedativo/ipnotico non analgesico raccomandato fra lebenzodiazepineBENZODIAZEPINEDiazepam (Valium ® , generico)sedativo/ipnotico non analgesicoEFFETTIproduce ansiolisi, amnesia, ha proprietà miorilassanti eanticonvulsivanti; non produce dolore in sede di inoculo,non causa fleb<strong>it</strong>iPOTENZIALI EFFETTI AVVERSIpuò dare depressione respiratoria soprattutto se impiegatoin associazione con oppioidi o in bolo rapido, perostruzione meccanica sovraglottica e depressionediaframmatica (ipoventilazione )ag<strong>it</strong>azione paradossa (soprattutto nelle fasce estreme di età)ipotensionePICCO DI EFFICACIA E DURATA DI AZIONE(a dosi sedative: v. sotto)entro 5 minuti e per la durata di circa 30 minutiEMIVITA DI ELIMINAZIONE PLASMATICA19 min con effetti neurocomportamentali residui(in funzione del t1/2β) per 2,4 hrDOSE SEDATIVA ABITUALE E.V.0,05-0,07 mg/kgEFFETTIproduce ansiolisi, scarsa amnesia, ha proprietàmiorilassanti e anticonvulsivanti; produce dolore in sede diinoculo, può causare fleb<strong>it</strong>iPOTENZIALI EFFETTI AVVERSIpuò dare depressione respiratoria con meccanismi simili almidazolamag<strong>it</strong>azione paradossa (soprattutto nelle fasce estreme di età)ipotensione marcataPICCO DI EFFICACIA E DURATA DI AZIONE(a dosi sedative: v. sotto)simile al midazolamEMIVITA DI ELIMINAZIONE PLASMATICA30 min con effetti neurocomportamentali residui (infunzione del t1/2β) per 40 hrDOSE SEDATIVA ABITUALE E.V.1:2 rispetto al midazolamSomministrare iniziando con 0,1-4 mg in bolo lento et<strong>it</strong>olando la dose sull’effetto ottenuto (ptosi palpebrale,rallentamento dell’eloquio, rilassamento dell’espressionedel viso), se associato agli oppiacei : ridurre la dose (circa1/4) e somministrare da 5 a 10 minuti dopo l’oppiaceo.Quando necessario per la durata della proceduraprocedere con piccoli boli successivi di circa 2 mg per voltaDOSI IPNOTICHE E.V.(poco utili in <strong>sedazione</strong> conscia) 0,1- 0,2 mg/kgSomministrare iniziando con 0,5-2 mg in bolo lento et<strong>it</strong>olando la dose sull’effetto ottenuto (ptosi palpebrale,rallentamento dell’eloquio, rilassamento dell’espressionedel viso), se associato agli oppiacei: ridurre la dose (circa1/4) e sommins<strong>it</strong>rare da 5 a 10 minuti dopo l’oppiaceo.Quando necessario per la durata della proceduraprocedere con piccoli boli successivi di circa 1 mg per volta8


<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriTAB. 3: FARMACI PER LA SEDO-ANALGESIAOPPIACEIMeperidina (Petidina cloridrato, generico)analgesico/ipnotico blandamente sedativoOPPIACEIFentanyl (Fentanest ® )potente analgesicoEFFETTIanalgesico, vagol<strong>it</strong>ico, assenza di effettospastico sullo sfintere di OddiPOTENZIALI EFFETTI AVVERSIpuò dare depressione respiratoria soprattuttose impiegato in associazione conbenzodiazepine per riduzione della frequenzarespiratoria da oppioidi (bradipnea)ipotensione, tachicardianausea - vom<strong>it</strong>oeffetto atropino-simile con secchezza delle fauciPICCO DI EFFICACIA E DURATADI AZIONE (a dosi sedative: v. sotto)entro circa 10 minuti e per la duratadi circa 2-3 oreDOSE ANALGESICO-IPNOTICA ABITUALE1 mg/kg. In un soggetto di circa 70 kgsomministrare iniziando con 15-50 mgin bolo lento e t<strong>it</strong>olando la dosesull’effetto ottenuto, se si associasomministrare sempre prima dellabenzodiazepina (l’intervallo fra Meperidinae BDZ deve essere di circa 10 min), ridurrela dose iniziale e ridurre la dose anche infunzione dell’età.Possibili boli successivi di 5-10 mg per voltacon un lim<strong>it</strong>e di ridosaggio di 25-30 mgEFFETTIanalgesico, effetto spastico sullo sfintere diOddi, mediamente sedativoPOTENZIALI EFFETTI AVVERSIpuò dare depressione respiratoria soprattuttose impiegato in associazione conbenzodiazepine per riduzione della frequenzarespiratoria da oppioidi (bradipnea)ipotensione, bradicardiaPICCO DI EFFICACIA E DURATADI AZIONE (a dosi sedative: v. sotto)entro circa 5-8 minuti per la duratadi circa 30-45 minutiDOSE ANALGESICO-IPNOTICA ABITUALEcirca 0,1 mg/kg. In un soggetto di circa 70 kgsomministrare iniziando con 0,03-0,1 mgin bolo lento e t<strong>it</strong>olando la dose sull’effettoottenuto, se si associa somministraresempre prima della benzodiazepina eridurre la dose iniziale, ridurre la doseanche in funzione dell’età.Possibili boli successivi con un lim<strong>it</strong>edi ridosaggio di circa 0,02-0,05 mg per dose9


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1TAB. 4: ANTAGONISTIFlumazenil (Anexate ® )antagonista delle benzodiazepinePOTENZIALI EFFETTI AVVERSIri<strong>sedazione</strong> con depressione respiratoriaEMIVITA35 min: cinetica di eliminazione più rapidadel midazolam e diazepamPICCO DI EFFICACIA3-5 minDURATA DI AZIONEcirca 60 minDOSE ABITUALE0,2-0,5 mg e.v. come antagonista per un“rapido risveglio” da t<strong>it</strong>olare sull’effettofino a 1 mg in totale1-3 mg per un’overdose di BDZNaloxone (Narcan ® )antagonista degli oppiaceiPOTENZIALI EFFETTI AVVERSIsul SNC: dolore, ag<strong>it</strong>azione, nausea, vom<strong>it</strong>o,depressione respiratoria, ar<strong>it</strong>mie,rinarcotizzazionePICCO DI EFFICACIA1-2 minDURATA DI AZIONE1-3 oreDOSE ABITUALE0,04 mg e.v. per antagonizzareanalgesia/<strong>sedazione</strong> da t<strong>it</strong>olare sull’effetto(0,4 mg = 1f) per overdose o arrestorespiratorioNB: da non usare routinariamentePROPOFOLTra i sedativi non si può non c<strong>it</strong>are un farmacomolto potente che è in uso in amb<strong>it</strong>o anestesiologicoda circa vent’anni e di recente sta entrandonella letteratura specialistica di branca condiscreta autorevolezza (circa 14 articoli pubblicatinegli ultimi 5 anni [11-24]): si tratta del Propofol.Nella TABELLA 5 sono riportate le principali caratteristichedel farmaco.Come accennato sopra la potenza e le rapidecinetiche del propofol hanno stimolato l’interesseper un suo impiego in endoscopia <strong>digestiva</strong>ma è doveroso al momento fare alcuneconsiderazioni:10• il farmaco non ha antagonista• ha una potenza tale per cui quando provoca, nell’1-2% dei casi [13-15], episodi didepressione cardio-respiratoria questi sono così profondi da essere r<strong>it</strong>enuti dicompetenza anestesiologica o di competenza di chi abbia esegu<strong>it</strong>o un completo eaccurato training in tecniche di <strong>sedazione</strong> e sappia realmente applicare correttamentele metodiche non solo di BLS (Basic Life Support) ma anche di ACLS (AdvancedCardiopulmonary Life Support) ovvero di rianimazione cardiopolmonare avanzata• gli stessi autori che hanno prodotto trials controllati sull’uso del propofol inendoscopia <strong>digestiva</strong> concludono che è un farmaco particolarmente adatto alla sedoanalgesia,sicuro e che consente un rapido recupero post-procedura ma deve essereusato da personale altamente preparato con competenze di “tipo anestesiologico“, ilche per ora, almeno in Italia, giustifica il suo uso nell’amb<strong>it</strong>o di studi clinici controllatie/o in s<strong>it</strong>uazioni in cui sia possibile una supervisione dell’anestesista.


<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriTAB. 5: FARMACI PER LA SEDO-ANALGESIAPropofolsedativo/ipnotico non analgesicoPOTENZIALI EFFETTI AVVERSIpuò dare depressione respiratoria soprattutto se impiegato in associazione con le BDZ (bradipnea eipoventilazione)ipotensione anche marcataeffetti vagotonici (bradicardia)segnalati 25 casi di pancreat<strong>it</strong>e acuta da propofol (FDA 1996)PICCO DI EFFICACIA (a dosi sedative: v. sotto)entro 40-60 secDOSE SEDATIVA ABITUALE E.V.0,5-0,8 mg/kgDURATA DI AZIONEcirca 10 minDOSI IPNOTICHE E.V.non appartenenti alla <strong>sedazione</strong> conscia: 1-2 mg/kg in bolo segu<strong>it</strong>i da infusione continua variabile da 3-6-9mg/kg/hr. Somministrare iniziando con 1-2 mg in bolo lento e t<strong>it</strong>olando la dose sull’effetto ottenuto (ptosipalpebrale, rallentamento dell’eloquio, rilassamento dell’espressione del viso fino al sonno apparente), seassociato agli oppiacei o benzodiazepine ridurre la dose (circa 1/4) e somministrare da 5 a 10 minuti dopol’oppiaceo o la benzodiazepina. Quando si decide di non optare per l’infusione continua e se è necessarioper la durata della procedura si può procedere con piccoli boli successivi di circa 0,2-0,5 mg/kg per voltaSOMMINISTRAZIONEDEI FARMACI EMONITORAGGIO IN CORSODI SEDO-ANALGESIAUna volta che il paziente è stato candidato allasedo-analgesia si potrà procedere alla somministrazionedei farmaci avendo già iniziato ilmon<strong>it</strong>oraggio del paziente con la rilevazione eregistrazione da parte dell’operatore dedicato(frequentemente l’Infermiere Professionale disala) dei parametri basali di:• Frequenza Cardiaca (FC)• Saturazione di Ossigeno (SO 2)•Pressione Arteriosa (PA), quest’ultima neipazienti a rischio o emodinamicamenteinstabili.Nella TABELLA 6 sono riportate le modal<strong>it</strong>à disomministrazione e mon<strong>it</strong>oraggio che prevedonol’uso del pulsossimetro (che simultaneamenterivela la saturazione di ossigeno e la frequenzacardiaca) e l’eventuale supplementazionedi O 2 raccomandata ormai da tutti gli Autori[7-10, 25-27] nei pazienti a rischio.Dalla TABELLA 6 si evince che per un correttomon<strong>it</strong>oraggio le raccomandazioni ormai consolidateattualmente sono così sintetizzate:• L’osservazione clinica mediante la verificaperiodica ravvicinata della presenza edella congru<strong>it</strong>à di risposta del paziente aicomandi verbali•Il controllo della ventilazione mediantel’osservazione dell’excursus della gabbiatoracica, la pulsossimetria considerandolim<strong>it</strong>e cr<strong>it</strong>ico valori di SaO 2 < di 90% peroltre 30 secondi [27,28] con eventuale supplementazionedi O 2 a 2-3 l/min•Il mon<strong>it</strong>oraggio della funzione cardiovascolaremediante il controllo della FrequenzaCardiaca e della Pressione Arteriosaassociando il mon<strong>it</strong>oraggio ECG neipazienti con rischio cardiovascolare aumentato(età avanzata, ipertensione, diabete,coronaropatia) o con rischio ipossiemicoaumentato (tabagismo, obes<strong>it</strong>à, BP-CO, apnea notturna, anemia).Nell’amb<strong>it</strong>o del mon<strong>it</strong>oraggio svolto da personaleaddestrato a seguire la <strong>sedazione</strong> in endoscopia<strong>digestiva</strong>, gli elementi comparsi in letteraturanegli ultimi anni come suggerimenti an-11


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1TAB. 6: MONITORAGGIO DELLA SEDO-ANALGESIAModal<strong>it</strong>à per l’esecuzione e il mon<strong>it</strong>oraggio della sedo-analgesia utilizzando il pulsossimetroe la supplementazione di ossigenoRilevazione dei paramentri basali di frequenza cardiaca, PA (quando serve) e SO 2 in aria ambientePosizionamento di cannula nasale per la supplementazione di O 2 a 2-3 l/minSomministrazione della sedo-analgesia iniziando dalle dosi ab<strong>it</strong>uali di farmaci: individualizzando la doseper paziente t<strong>it</strong>olandola sull’effetto clinicoSe si usa la combinazione di benzodiazepine e oppioidi ridurre i dosaggi di entrambi (circa 1/4) e noniniettarle simultaneamente ma somministrare prima l’oppiaceo segu<strong>it</strong>o dalla benzodiazepina dopo averatteso da 5 a 10 minutiSe sono necessari boli successivi di farmaci, t<strong>it</strong>olarli sempre sull’effetto attendendo il tempo del picco diefficacia (v. tabelle dei farmaci per la <strong>sedazione</strong> )Se la SO 2 tende a diminuire sotto al valore soglia del 90% e il paziente tende ad approfondire il livello dicoscienza: non somministrare ulteriori boli e stimolare il paziente verbalmente e con stimoli tattiliSe tali stimoli non sono sufficienti, aumentare il flusso di O 2 ed eventualmente prendere in considerazionel’uso dell’antagonistaDopo la procedura mantenere collegato l’ossimetro fino alla stabilizzazione della SO 2 , della FCassicurandosi che il paziente abbia una risposta congrua agli stimoli verbali12cora controversi sono l‘uso del Bispectral Index(BIS) e della capnometria o capnografia.A questo propos<strong>it</strong>o si riportano i paragrafi sull’argomentocomparsi in un recente manualeSIED sulla <strong>sedazione</strong> [29] che esprime una valutazionesul problema ragionata anche dalpunto di vista dell’ anestesista.BISPECTRAL INDEX (BIS MONITOR)Un problema irrisolto della <strong>sedazione</strong> in endoscopia<strong>digestiva</strong> è la prevedibil<strong>it</strong>à di un piano di<strong>sedazione</strong> adeguato a prescindere dalla procedura,dal paziente e dall’intens<strong>it</strong>à degli stimoli.Manca insomma un mezzo che aiuti a prevenirel’insorgenza di una fase di eccessiva superficializzazioneo di eccessivo approfondimento.Un apparecchio di recente introduzione nellapratica clinica mer<strong>it</strong>a di essere esaminato inquanto rappresenta a tutt’oggi l’unico tentativodi risolvere il problema.Attraverso la registrazione bifrontale del segnaleEEG, e il campionamento degli ultimi 30 secdi tracciato, il Bispectral Index (BIS) è in gradodi misurare la profond<strong>it</strong>à del piano di <strong>sedazione</strong>quantificandola, in scala da 0 a 100, in baseal grado di coerenza del segnale EEG (armonicae relazioni di fase di differenti bande di frequenza)[30].Dalla comparazione con un algor<strong>it</strong>mo ricavatoda un database di alcune migliaia di soggetti sedatio anestetizzati con differenti farmaci, il microprocessorecalcola i seguenti indici [30,31]:• burst suppression, ovvero le fasidi silenzio elettrico, indicative dipiani profondi di anestesia•alfa/beta relativo, ovvero ilcontributo relativo di tali bande difrequenza, spesso attive in corso di<strong>sedazione</strong> superficiale•bicoerenza, ovvero le relazioni diaccoppiamento di fase tra le basse ele alte frequenze, indicative di livellimoderati di <strong>sedazione</strong>.


<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriSu questi indici il BIS costruisce una funzioneprobabilistica: ad esempio se le basse frequenze(onde delta-teta) sono in fase con le alte (ondealfa-beta) e generano un’armonica, l’indicenumerico riflette una capac<strong>it</strong>à di integrazionecorticale tipica dello stato di veglia, ed è prossimoa 100. Invece il sonno compromette progressivamentel’integrazione corticale, la bicoerenzagenera sempre meno un’armonica, e ilvalore numerico di BIS cala: 75-90 per il sonnoleggero; 20-70 per il sonno a onde lente; 75-92per il sonno REM [32].Sebbene il valore pred<strong>it</strong>tivo del BIS sia fortementecondizionato dal tipo di farmaco in uso,le corrispondenze tra valori numerici ed effettiipnotici (incapac<strong>it</strong>à di rispondere al comandoverbale) ed amnesici di midazolam e propofol,in soggetti non sottoposti a stimolazione nocicettiva,sono sufficientemente affidabili e cosìriassumibili (33,34).50 = BIS 95 perd<strong>it</strong>a di coscienza63 = BIS 95 amnesia da propofol67 = BIS 50 perd<strong>it</strong>a di coscienza70 = BIS 95 amnesia da midazolam79 = BIS 50 <strong>sedazione</strong> conscia damidazolam84 = BIS 50 amnesia90 = BIS 50 risvegliocano il BIS50 ipnotico ed amnesico del propofol[37] e il propofol da solo determina latransizione dallo stato di vigilanza alla perd<strong>it</strong>adi coscienza a un valore di BIS più alto diquando è associato al fentanyl (90 vs 67) [38].Infine, quando un oppiaceo viene utilizzato dasolo, non c’è corrispondenza tra effetti ipnoticied amnesici e rilevamento BIS [39].Un ulteriore lim<strong>it</strong>e del BIS è che legge il passatorecente (gli ultimi 30 sec) ma non prevede ilfuturo: al successivo campionamento del segnaleEEG il valore numerico può risultaremolto diverso se, per esempio, è stata somministrataepinefrina [40]; è intervenuto uno stimolonocicettivo di una certa intens<strong>it</strong>à [37]; o,più banalmente, se il segnale ha subìto l’interferenzadi correnti elettriche, artefatti del tracciatoECG, alte frequenze, rumori (da 80 dB insu), attiv<strong>it</strong>à dei muscoli frontali, brivido, ipotermia[41-43]. Inoltre l’algor<strong>it</strong>mo è diverso nellediverse versioni del mon<strong>it</strong>or, con conseguentedivers<strong>it</strong>à dei valori numerici di riferimento perun dato farmaco.In conclusione, il mon<strong>it</strong>oraggio BIS non misura inmaniera soddisfacente il livello di <strong>sedazione</strong> damidazolam o propofol: anche quando laprocedura in atto non è oberata da unasignificativa componente algica; non si verificanointerferenze; e l’operatore possiede un cospicuobagaglio di esperienza.Dunque in linea di massima una valore di BISsuperiore a 70 esprime un’alta probabil<strong>it</strong>à dirisposta al comando verbale; mentre un’altaprobabil<strong>it</strong>à di amnesia e di ipnosi è correlata aun valore di BIS al di sotto, rispettivamente, di64 e di 50.Purtroppo, però, la variabil<strong>it</strong>à individuale ètalmente ampia che in corso di <strong>sedazione</strong> conmidazolam o propofol il valore di riferimentoper la risposta al comando verbale in alcuni“nonresponders” è più alto della media dei “responders”,e viceversa [35].Gli oppiacei, che a dosi equisedative sono 3volte meno amnesici del midazolam [36],compromettono ulteriormente il valore pred<strong>it</strong>tivodel BIS, ovvero la corrispondenza tra valorinumerici e indici clinici di <strong>sedazione</strong>.Ad esempio in assenza di stimolazione nocicettivadosi sedative di alfentanil non modifi-Al di là dell’eccessiva empiric<strong>it</strong>à dello strumento,che impone una rivalidazione tutte le volteche sono in causa farmaci o tipologie di pazientinon previsti nel database, i suoi lim<strong>it</strong>ipiù gravi sono:• la transizione dallo stato di vigilanza allaperd<strong>it</strong>a di coscienza, e viceversa, viene rilevatanon come un continuum graduale ma comeuna risposta binaria, “tutto o nulla” [44]• la variabil<strong>it</strong>à individuale è troppo ampia perchéil dato numerico sia indicativo del livello di<strong>sedazione</strong> [35].Per tutte queste ragioni è lec<strong>it</strong>o definire ansiogeno,non ansiol<strong>it</strong>ico, un mon<strong>it</strong>or ideato perfacil<strong>it</strong>are il lavoro di chi è preposto al controllodella <strong>sedazione</strong>.13


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1CAPNOMETRIA E CAPNOGRAFIAIl mon<strong>it</strong>oraggio della ventilazione, per quantomeno pratico di quello dell’ossigenazione, ènettamente più utile ai fini della prevenzionedegli incidenti ipossici in corso di <strong>sedazione</strong>:infatti l’ipoventilazione alveolare e l’ipercapniaprecedono di diversi minuti la comparsa diuna desaturazione.È per questa ragione che le linee-guida ASAper la <strong>sedazione</strong> e l’analgesia condotte da nonanestesisti[1] sottolineano che il mon<strong>it</strong>oraggiocapnografico rappresenta:Quando la PaCO 2 sale oltre il valore fisiologico,e il capnometro registra valori di P ET CO 2 intornoa 45 mm Hg, i possibili fattori causali sono:ipoventilazione alveolare,se l’incremento è graduale• aumentata produzione di CO 2(febbre, somministrazionedi bicarbonato, insufflazioneaddominale di CO 2per laparoscopia etc),se l’incremento è brusco14• un affidabile mezzo di valutazionedella ventilazione spontanea• il più sicuro mon<strong>it</strong>or di apneaCapnometria e capnografia sono due metodichenon invasive di misurazione della CO 2 , entrambebasate sulla spettrofotometria all’infrarosso(correlazione dell’assorbanza luminosadella CO 2 con la sua concentrazione, in accordocon la legge di Beer-Lambert).La misurazione avviene su un microflusso diespirato (150 ml/min) che un sottile tubicinodi raccordo preleva dalle vie aeree e trasportaalla cella del detector.Il valore di pressione parziale di CO 2 al terminedell’espirazione (P ET CO 2 ) è in correlazione direttacon la PaCO 2 (il gradiente medio sangue-alveoloè di 5 mm Hg), e si mantiene stabile senon si modificano lo spazio morto alveolaree/o il rapporto ventilazione/perfusione.Quando la PaCO 2 scende al di sotto del valorefisiologico di 38 ± 2 mm Hg, e il capnometroregistra valori di P ET CO 2 intorno a 30 mm Hg, ipossibili fattori causali sono:• iperventilazione (es. da percezionedel dolore)•ridotta produzione metabolica diCO 2 (es. ipotermia)•• riduzione di g<strong>it</strong>tata cardiaca• embolia polmonareIn caso di apnea l’andamento temporale dell’incrementodi PaCO 2 è di circa 6 mm Hg nelprimo minuto, e di ulteriori 3-4 mm Hg nei minutisuccessivi.In altre parole, dopo 4 min di arresto respiratoriola PaCO 2 sarà intorno a 55 mm Hg e laP ET CO 2 intorno a 60 mm Hg; ma intanto laSaO 2 sarà precip<strong>it</strong>ata da tempo al di sotto dellasoglia cr<strong>it</strong>ica di ipossia cellulare.Dunque un capnometro, ovvero uno strumentoche si lim<strong>it</strong>i a segnalare il valore numericominimo (P I CO 2 ) e massimo (P ET CO 2 ) di CO 2 , hauna latenza di risposta inaccettabile rispetto aun evento clinico grave come l’arresto respiratorio.Ben più affidabile è la registrazione grafica incontinuo della forma d’onda inspiratoria edespiratoria della CO 2 esegu<strong>it</strong>a da un capnografo:perché l’apnea comporta la sua scomparsaimmediata; e l’ipoventilazione alveolare èsegnalata precocemente da variazioni del suoprofilo.Se il capnografo non rivela la presenza e lapersistenza di CO 2 nell’espirato, la ventilazioneè assente.La diagnosi differenziale tra apnea e deconnessioneo malfunzionamento dello strumento èovviamente affidata all’osservazione clinica deimovimenti del torace.Esclusa l’apnea, non rimane che staccare il sensoree il raccordo, e ripulirlo dal vapore acqueoo dalle secrezioni che ne stanno ostruendo illume.Sulla base delle precedenti considerazioni, uncapnometro con sensore transcutaneo (Fa-


<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveristrac®, Transed® e affini), che misurano incontinuo la PCO 2 del sangue capillare sottocutaneo(PtcCO 2 ) “arterializzando” il flusso nel s<strong>it</strong>odel sensore mediante riscaldamentodella cute a41°C, sono affidabili in terminidi riconoscimento diuna ingravescente ipoventilazionealveolare: analizzandoil trend, un incrementodi PtcCO 2 di 5 mm fase IHg rispetto al valore basaleè indice sicuro di depressionerespiratoria in atto.La forma d’onda capnografica presenta quattrofasi, corrispondenti ad altrettanti momenti delciclo respiratorio:LE QUATTRO FASI DELL’ONDA CAPNOGRAFICAcon valore zero della pressione parziale di CO 2 espirata(P E CO 2 ), corrispondente all’inizio dell’espirazione (gascontenuto nello spazio morto anatomico, che non hapartecipato agli scambi)Lo stesso strumento non èinvece in grado di segnalaretempestivamente unarresto respiratorio, che siverifica nello 0.1% dei pazientisottoposti ad endoscopia<strong>digestiva</strong> [45] e rappresentaun fattore decisivodi morbil<strong>it</strong>à e mortal<strong>it</strong>à.Questo lim<strong>it</strong>e vanifica i beneficidi una corrispondenzacon la PaCO 2 pari aquella della P ET CO 2 (46,47) edi una estrema pratic<strong>it</strong>àd’uso.fase IIfase IIIfase IVcon rapido incremento del valore di P E CO 2 da zero a30-32 mm Hg, corrispondente al trans<strong>it</strong>o del gas alveolarenello spazio morto anatomicodi plateau, di incremento lento del valore di P E CO2 da30-32 a 38 mm Hg, corrispondente all’espirato alveolare,al culmine del quale viene misurato il valore di P ET CO 2di decremento rapido del valore di P E CO 2 da 38 a0 mm Hg, corrispondente alla fase inspiratoriaAltri inconvenienti della tecnologia transcutaneasono di natura elettrica, termica (ustionicutanee se non si cambia il s<strong>it</strong>o del sensoreogni 2 hr) ed economica (l’elettrodo è monousoe piuttosto caro).Infine la lettura è falsata da tutti i fattori chepossono evocare una vasocostrizione cutanea;e il tempo di calibrazione (5-10 min) e di stabilizzazione(1-2 min) è piuttosto lungo.In tutti i casi l’applicazione della capnometriatranscutanea in corso di <strong>sedazione</strong> per endoscopia<strong>digestiva</strong> ha permesso di documentareincrementi medi di PtcCO 2 di 9.7 mm Hg: 6.4in corso di colonscopia; 6.7 in corso di EGD;14.2 in corso di ERCP, con quest’ultima gravataanche da un’incidenza più alta di episodi didesaturazione (73% vs 47% e 40%) e di ricorsoalla ossigenoterapia nasale (51% vs 17% e13%) [48].Lo stesso studio ha anche documentato un arrestorespiratorio, in corrispondenza di un valoredi picco di PtcCO 2 di 84 mm Hg, non segnalatotempestivamente dal pulsossimetro inquanto il paziente era in ossigenoterapia.Se la pendenza della fase II non è ripida, è inatto un rallentamento del deflusso alveolare(per ostruzione delle vie aeree o del tubicino dicampionamento).Invece un plateau che presenti delle incisioni èindice di sforzi inspiratori (quindi di ipossiemia,ipercapnia o <strong>sedazione</strong> insufficiente); e setende ad assumere un andamento orizzontaleindica una variazione del gradiente sangue-alveolodella CO 2 (per alterazioni della spaziomorto alveolare o del rapporto ventilazioneperfusione).Infine un decremento dolce dellafase IV esprime un rallentamento del flusso inspiratorio(ancora una volta da probabileostruzione delle vie aeree).In corso di <strong>sedazione</strong>, col paziente in respirospontaneo, la connessione con le vie aeree deltubicino di campionamento dell’espirato puòessere creata con una cannula nasale per ossigenoterapia,tram<strong>it</strong>e:• un ago-cannula 16G infisso tram<strong>it</strong>e l’agometallico nel lume di una delle forchettedella cannula nasale [49]• il cappuccio di una siringa tagliato in cimae inser<strong>it</strong>o nella stessa sede, ovvero in unadelle forchette della cannula nasale [50]15


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE116• la sezione di una delle branche della cannulanasale dopo la forchetta, e sua sost<strong>it</strong>uzionecon un catetere in cathlon o unago-cannula 14G, in modo tale che unadella narici riceva O 2 e l’altra funga da viadi campionamento dell’espirato [51,52]• una cannula nasale appos<strong>it</strong>amente costru<strong>it</strong>ae commercializzata dalla Brathwa<strong>it</strong>es OlivierMedical Inc.Il sistema riflette accuratamente il valore di Pa-CO 2 [53]; sebbene con le prime due varianti“artigianali” il valore di P ET CO 2 può risultaresottostimato se la cannula nasale eroga unflusso di O 2 superiore a 4 l/min; e la sottostimasia possibile con tutte le varianti se il pazienteventila con la bocca [54]. In analogia, in caso diprogressiva ipopnea il capnografo tende a sottostimareil valore di PaCO 2 , indipendentementedalle modal<strong>it</strong>à di campionamento, in quantonell’espirato si riduce la proporzione di gas alveolareche si era equilibrato con la PaCO 2 [55].Lo stesso cap<strong>it</strong>a quando la frequenza respiratoriaè molto alta, per incapac<strong>it</strong>à dello strumentodi campionare ed analizzare nel breve tempodi un ciclo respiratorio [56].In conclusione, il mon<strong>it</strong>oraggiocapnografico nel paziente nonintubato è affidabile ma ancoralontano dalla straordinaria pratic<strong>it</strong>àdella pulsossimetria.Questo fattore, abbinato a una scarsa conoscenzadella sua util<strong>it</strong>à, ne hanno finora rallentatola diffusione in endoscopia <strong>digestiva</strong>. Èauspicabile che in futuro le società scientifichedi settore ne promuovano la conoscenzaeventualmente per sollec<strong>it</strong>arne l’adozione, dalmomento che:• è il miglior sistema di controllo diapnea disponibile•rappresenta un efficace indicatorestrumentale di ipoventilazionealveolare•informa sulle cause di unaipossiemia nel momento stesso incui iniziano ad operare,consentendo di intervenire primache le conseguenze del loro agirevengano segnalate dalpulsossimetro.DIMISSIBILTÀEs<strong>it</strong>ono già i collaudati protocolli anestesiologiciin cui si definiscono i parametri di dimissibil<strong>it</strong>àdi un paziente sottoposto a sedo/analgesia(TABELLA 7).TAB. 7: CRITERI DI DIMISSIBILITÀDimissioneIl paziente deve essere sveglio eorientato; bambini e pazienti constato mentale prim<strong>it</strong>ivamente alteratodevono r<strong>it</strong>ornare allo stato mentaleprecedente l’indagine, con particolareattenzione al fatto che i bambinisonnolenti sono a rischio diostruzione delle vie aeree in posizioneseduta.I parametri v<strong>it</strong>ali devono essere stabilie in lim<strong>it</strong>i accettabili.Quando sono stati impiegati gliantagonisti delle BDZ deve passare unlasso di tempo sufficiente (da 1 a 2ore), dall’ultima somministrazione diagenti antagonisti, per avere lacertezza che il paziente non sianuovamente sotto <strong>sedazione</strong>analgesiaalla fine dell’effettodell’antagonista.I pazienti devono essere dimessiaffidandoli ad un adulto responsabile,in grado di accompagnarli a domicilioe riferire ogni complicanza postprocedura.I pazienti devono avere istruzioniscr<strong>it</strong>te riguardanti l’assunzione dialimenti, farmaci e attiv<strong>it</strong>à consent<strong>it</strong>edopo la procedura; è utile abbiano unnumero telefonico da chiamare incaso di emergenza.Template IV of ASA guidelines 1996 [1]modificato


<strong>Endoscopia</strong> <strong>digestiva</strong> e <strong>sedazione</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriPer arrivare a soddisfare i cr<strong>it</strong>eri di dimissibil<strong>it</strong>àè utile chiarire in quale s<strong>it</strong>uazione logistico organizzativa(“setting“) è consigliabile operare.Verosimilmente questo aspetto non è del tuttochiaro al 20-30 % degli endoscopisti <strong>it</strong>aliani chein uno studio multicentrico long<strong>it</strong>udinale condottodalla SIED e completato nel 2002 (in corsodi pubblicazione) dichiarava di non applicarele tecniche di <strong>sedazione</strong> perché non r<strong>it</strong>enevadi avere spazi e personale adeguato per mon<strong>it</strong>orareil risveglio, in realtà se uno ha spazi epersonale per eseguire la <strong>sedazione</strong> ce li ha pureper il risveglio.Infatti il tempo per raggiungere la dimissibiltàsi può dividere in tempo di risveglio e tempo di recupero.Il tempo di risveglio è quellonecessario perché si ripristini unapersistente stabil<strong>it</strong>à dei parametriv<strong>it</strong>ali (PA, FC, SaO 2 ), dei livelli divigilanza, dell’orientamentotemporo-spaziale e dell’autonomiariflessa.Normalmente questo tempo, se la <strong>sedazione</strong> èstata adeguata, si esaurisce in 5-10 minuti e richiedeche il paziente resti attaccato al mon<strong>it</strong>or,al pulsossimetro e sia tenuto sotto costante osservazione.Ciò può avvenire anche lasciandoil paziente sul lettino endoscopico al terminedell’esame.Il tempo di recupero invece èquello che serve perché il pazienterecuperi anche il coordinamentopsico-motorio e possa quindiallontanarsi dall’endoscopiadeambulando autonomamente,anche se deve comunque essereaccompagnato da un soggettoadulto.Il paziente non potrà guidare l’automobile néeseguire attiv<strong>it</strong>à in cui serve concentrazione oprontezza di riflessi per le successive 12-24 orema sarà perfettamente autonomo e cosciente.Questo tempo è variabile da paziente a pazientee richiede in media 30-40 minuti. In taleperiodo, però, non è necessario che il pazientesia collegato al mon<strong>it</strong>or o resti in ambiente per-fettamente attrezzato come una “sala risveglio“,possono essere utili anche i cosiddetti “spazi relax“(box con poltrone reclinabili, barelle, al lim<strong>it</strong>eanche corridoi tranquilli in cui il pazienteresta barellato per il tempo necessario).Se invece esiste una sala risveglio devono esserepresenti e disponibili:• aspiratori per broncoaspirazione• gruppo per ossigenoterapia•sistema di mon<strong>it</strong>oraggio comprendente ossimetro,cardiomon<strong>it</strong>or, defibrillatore (anchenelle vicinanze e sicuramente carico).Deve essere presente un infermiere/a addestrato/adedicato all’osservazione dei pazienti chedeve registrare ad intervalli regolari (ogni 5/10minuti) i parametri v<strong>it</strong>ali.Inoltre devono essere disponibli: il carrello delleurgenze e l’anestesista in stand-by reperibilesu chiamata.COMPLICANZE E ASPETTIMEDICO-LEGALILa <strong>sedazione</strong> è una metodica sicura che registrain una inchiesta ASGE del 1991 svolta su grandinumeri (21.011 procedure) una percentualedi morbil<strong>it</strong>à e mortal<strong>it</strong>à ripettivamente del 5,4 e0,3 per mille procedure [57] in revisioni più recentila percentuale di complicanze si è ulteriormenteridotta (0,10 %) in assenza di mortal<strong>it</strong>à[58] ciò anche se il mon<strong>it</strong>oraggio non erastato neppure così accurato (!).Le complicanze della <strong>sedazione</strong> sono sostanzialmentequelle respiratorie e cardiovascolaririassumibili in:• depressione respiratoria (ipossia/ipercapnia)con graduale conseguente perd<strong>it</strong>adi coscienza• ar<strong>it</strong>mia cardiaca, ischemia miocardica•alterazioni emodinamiche (prevalenteipotensione)Per prevenire tali s<strong>it</strong>uazioni sarà opportunotener correttamente mon<strong>it</strong>orato il paziente,fornire la supplementazione di ossigeno neisoggetti a rischio ipossiemico, usare gli antagonistisecondo le indicazioni e le modal<strong>it</strong>àappropriate, dimettere il paziente a recuperoavvenuto.17


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1Dal punto di vista medico-legale ipassaggi chiave da rispettare per unaprassi corretta sarebbero:• fare firmare il consenso informatoalla procedura, aggiungendocongiuntamente il consenso alla<strong>sedazione</strong>•applicare la tecnica di <strong>sedazione</strong>scrupolosamente come indicatonelle Linee Guida nazionali edestere che cost<strong>it</strong>uiscono il GoldStandard della buona praticaclinica sull’argomento.Inev<strong>it</strong>abilmente perciò, in caso di complicanza,le deviazioni dal protocollo (ad esempio una sottostimatavalutazione del rischio, un mon<strong>it</strong>oraggioincompleto, l’uso di farmaci non ancoraentrati di routine nell’applicazione della <strong>sedazione</strong>gest<strong>it</strong>a da non-anestesisti ecc.) e soprattuttola mancata registrazione dei dati che possadare evidenza di come si sono svolti i fattipossono essere gli elementi che rendono indifendibilel’operato del medico in quella particolareoccasione.CONCLUSIONISicuramente l’applicazione della <strong>sedazione</strong>comporta un problema di risorse e di costi, maormai è una pratica da cui non si può prescinderedal momento che l’endoscopia sta avviandosiverso una sempre maggiore applicazioneoperativa venendo infatti progressivamentesost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nella diagnostica dalle metodichenon invasive (RMN, endoscopia virtuale,videocapsule).Tenendo presente tale scenario ormai nessunaamministrazione può sostenere che l’endoscopiaè ancora praticabile nel “sottoscala”, senzaoffrire confort al paziente e senza la sicurezzastrumentale del caso.Da parte degli endoscopisti, per mantenere glistandard di sicurezza, bisogna conoscere ilproblema, acquisire la tecnica ee ev<strong>it</strong>are di scegliere<strong>sedazione</strong> sì/<strong>sedazione</strong> no sulla base delleproprie sensazioni, senza valutare le condizionicomplessive e regolarmente senza ascoltareil bisogno “psicologico“ del paziente il quale inun’alta percentuale di casi, se interpellato, optaper la <strong>sedazione</strong> [59-62].Non va dimenticato che “in <strong>sedazione</strong>“ nonesiste un approccio standard applicabile a tuttii pazienti in tutte le procedure, anzi è indispensabilepersonalizzare tutto: dall’accoglienza,alla scelta della <strong>sedazione</strong> sì/no, alla sceltadei farmaci e al dosaggio degli stessi, ma nonostantequesta sorta di “menù alla carta“ da rispettare[63], esistono delle regole base dellabuona pratica clinica da cui non è possibileprescindere.Questo cap<strong>it</strong>olo, che ha cercato di affrontare ipunti più controversi dell’argomento, potrebbedare al lettore qualche spunto di riflessione inpiù per renderlo più consapevole e competente.18


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&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE1Note......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................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&dir<strong>it</strong>tidoverinei prossimifascicoli diORGANIZZAZIONEsaranno trattatii seguenti argomenti:23Appropriatezza delleindicazioni agli esamiendoscopiciAccoglienza del pazientee prenotazione dell’esame


&dir<strong>it</strong>tidoveriCODICE ARTICOLO 33050040LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO EDUCAZIONALE È RESA POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI

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