di Achille M. Triacca, s.d.b. - Centro di Cultura Mariana

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volta e proviene dal senso della fede ( = sensus fidei), e vi portae lo alimenta.l. l. Icone e ImmaginiCome sarebbe utile perseguire una linea di ricerca nellinguaggio denso ed espressivo proprio sia alle icone per eccellenza,dette e ritenute tali, sia alle raffigurazioni (dipinti oimmagini, statue, ecc.) con i loro differenti modi di presentarela Vergine-Madre, per porre in risalto come la pietà popolare,per mezzo dei fedeli quali sono stati gli artisti interpretidel senso e della fede di generazioni di fedeli, abbiamesso in risalto i diversi atteggiamenti di preghiera della vitadi Maria.Emergerebbe la varietà con cui l'arte ha colto Maria orante.* Al Tempio, da fanciulla (come nel citato esempio).* All'Annunciazione: orante, leggendo-meditando la Paroladi Dio, in contemplazione ...* Al Natale: raffigurata in ginocchio, contemplante il Figliosuo e Dio suo, a mani giunte, o avviluppante d'unamore materno la sua creatura. « Virgo quem genuit adoravit»: così i presepi dal sec. XIV in poi, a cui si dà pure iltitolo di «Adorazioni» 7 •* All'Epifania: orante e offerente il divin Figlio ai Magi.* Alla Presentazione: orante e offerente Gesù al T empio.* Alla Croce: silenziosa e orante, addolorata.* All'Ascensione: la Vergine è in atteggiamento di orante.Si pensi ad uno dei modelli più celebri di questa iconografiaqual è il codice evangelico del monaco Rabula, scrittonel 586 in Mesopotamia 8 • Scena ripresa e ripetuta per7Cf. ibidem, pp. 37-38.8Dal 1497 nella Biblioteca Laurenziana di Firenze. Cf. V. NoÈ, o.c.,pp. 63-64.esempio nel mosaico dell'Ascensione ?i Monreale \s~c.XVI) e nella cupola dedicata ali' Ascenstone nella Basthcadi S. Marco a Venezia (sec XIII).* Alla Pentecoste: come nel citato codice siriaco di Rabula,così sulle ampolle di Monza del sec. VI, o nella Bibbia carolingiadi S. Paolo fuori le mura (sec.IX) Maria è circ_o?­data dagli Apostoli. Lo Spirito Santo scende su Let mpreghiera con gli Apostoli.In ogni caso, da questi modi di raffigurare Maria orantesi staglia la Deisis per eccellenza: cioè la V ergine ~affigurat~in piedi rivolta al Figlio e con le mani in atteggzamento dtsupplice preghiera all'unico Mediatore Cristo Gesù.Anzi, è da reputarsi icona del tipo della Deisis anche qualorala figura di Maria, in piedi, avvolta dal manto azzurroviolache, secondo i canoni dell'iconografia bizantina, rappresentala divinità che l'ha adombrata, tiene le mani in atteggiamentodi preghiera, però raccolte dinanzi al petto econ le palme aperte verso chi la guarda 9 • ·A questo proposito si dovrebbe almeno ricordare (vistoche non è qui il luogo per una trattazione «ad hoc») il linguaggiodelle mani (loro posizione, modo di essere raffigurate,atteggiamento rispetto ad altre persone diverse da quellea cui nell'icona esse appartengono, loro altezza nell'iconasia rispetto al corpo della propria persona, sia rispetto ad altrepersone, a oggetti, allo spazio della stessa icona, ecc.).Dal linguaggio iconografico delle mani, si può risalire alsuo significato antropologico per giungere al contenutometa-antropologico che equivarrebbe all'elemento concettuale(al caso nostro teologico-iconico) proprio del segnopittorico.9Così nel dittico a smalto sulla valva con Maria la Deisis attorniata daMichele e da undici tra santi e sante, proveniente da Costantinopoli e risalenteal sec. X, ora a Venezia nel tesoro di S. Marco. Cf. AA.Vv., Le icone,~ilano 1983 2 , 4.1. Si veda anche l'effige nel Duomo dell'isola di Murano(nsalente verso il1140) descritta da V. NoÈ, o.c., p. 13.45

In ogni caso si prendano in considerazione le due accentuazioniche i «probati auctores» attribuiscono all'iconadella Deisis e che sono state sintetizzate da Giovanni PaoloII nel citato passo della Redemptoris Mater n. 33a:- Orante in atteggiamento di intercessione;- Segno di divina presenza sul cammino dei fedeli fino algiorno del Signore.1.2. Amplificazione dei significatiCiò che preme mettere in risalto da questa linea perseguibileper cogliere le tonalità presenti nell'iconografia inrapporto a Maria-l'orante, è sottolineare come l'arte, espressionedella pietà popolare, a sua volta manifestazione delsenso dei fedeli, tenda ad amplificare e a sviluppare il noccioloprofondo presente nel senso della fede. Per cui varrebbela pena di cogliere il passaggio osmotico, e a cerchi concentrici,tra il sensus fidei e il sensus fidelium. L'uno rimandaall'altro. E tutti e due rimandano alle loro sorgenti quali sonola tradizione e la Parola di Dio. Ed è appunto partendodalla Parola di Dio che amo penetrare nell'argomento.2. MARIA L'ORANTE COME EMERGE DALLA PAROLA DI DIOOvviamente in questa sede non credo sia il caso di inoltrarmidirettamente nell'esegesi della Parola di Dio. Piuttostodata per nota quella, e soffermandomi su questa, si puòconvenire che due sono i capitoli che si intrecciano a riguardodella nostra trattazione e che ruotano attorno al testo sacro:quello degli atteggiamenti di preghiera e quello delleesplicite preghiere di Maria.Seguendo la cronologia della vita di Maria mi soffermosui seguenti atteggiamenti e modalità di preghiera.462.1. La «preghiera dell'intelligenza» che provoca una epìclesìilluminativa ( = Le 1, 34)Nell'Annunciazione mi sembrano presenti due atteggiamentidi Maria ed altrettante modalità di preghiera... Allorché l'angelo le rivela il disegno che Dio ha concepitosu di Lei (Le 1, 28-33), la Vergine pronuncia la sua primaparola ponendo un interrogativo: "Come avverrà questo,dal momento che non conosco uomo?", (v. 34) 10 •Si tratta di un atteggiamento di preghiera proprio della piaebrea. Infatti«è sintomatico che la prima parola di Maria, assunta al dialogocon Dio in un momento determinante della storia salvifica,non sia il 'Jìat", ma il "quomodo [tat istud?". Non un"sì", ma un'obiezione. Ella, dunque, come figlia d'Israeleaveva appreso ad amare il Signore suo Dio " ... con tutto ilcuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Dt 6, 5). La fedemobilita e nobìlita ogni risorsa della persona.Del resto, la vivacità, la freschezza del comportamentodi Maria verso l'angelo riflettono la maniera libera e consapevolecon la quale l'assemblea d'Israele dialogava con isuoi mediatori, quando era in gioco l'Alleanza con Dio e lesue esigenze nei momenti cruciali della propria storia. Dio,che propone senza imporre, così aveva educato il suo popoload obbedire alla sua Parola, 11 •Se, come è vero, la preghiera comporta il dialogare conDio, la prima parola di Maria è un'esplosione del suo atteggiamentodi dialogo con il suo Signore. Come può concepiree generare un figlio, lei, che in cuor suo coltiva il desideriodi restare vergine, pur essendo sposata a Giuseppe? Per-10• Le citazioni dirette provengono dal lavoro (specie alle pp. 273-274)dt A.M. SERRA, Maria «profondamente permeata dallo spirito dei •poveri difahvè~,. (RM 37}. Testimonianze biblìco-gìudaìche sul trinomìo «fedeltà allalegge di Dio- preghiera- liberazione», in Marianum SO (1988) pp. 193-289. Qui p. 273.11Ibidem, p. 274. Si veda IDEM, Maria secondo il Vangelo, Brescia 1987.pp. 7-17.47

volta e proviene dal senso della fede ( = sensus fidei), e vi portae lo alimenta.l. l. Icone e ImmaginiCome sarebbe utile perseguire una linea <strong>di</strong> ricerca nellinguaggio denso ed espressivo proprio sia alle icone per eccellenza,dette e ritenute tali, sia alle raffigurazioni (<strong>di</strong>pinti oimmagini, statue, ecc.) con i loro <strong>di</strong>fferenti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> presentarela Vergine-Madre, per porre in risalto come la pietà popolare,per mezzo dei fedeli quali sono stati gli artisti interpretidel senso e della fede <strong>di</strong> generazioni <strong>di</strong> fedeli, abbiamesso in risalto i <strong>di</strong>versi atteggiamenti <strong>di</strong> preghiera della vita<strong>di</strong> Maria.Emergerebbe la varietà con cui l'arte ha colto Maria orante.* Al Tempio, da fanciulla (come nel citato esempio).* All'Annunciazione: orante, leggendo-me<strong>di</strong>tando la Parola<strong>di</strong> Dio, in contemplazione ...* Al Natale: raffigurata in ginocchio, contemplante il Figliosuo e Dio suo, a mani giunte, o avviluppante d'unamore materno la sua creatura. « Virgo quem genuit adoravit»: così i presepi dal sec. XIV in poi, a cui si dà pure iltitolo <strong>di</strong> «Adorazioni» 7 •* All'Epifania: orante e offerente il <strong>di</strong>vin Figlio ai Magi.* Alla Presentazione: orante e offerente Gesù al T empio.* Alla Croce: silenziosa e orante, addolorata.* All'Ascensione: la Vergine è in atteggiamento <strong>di</strong> orante.Si pensi ad uno dei modelli più celebri <strong>di</strong> questa iconografiaqual è il co<strong>di</strong>ce evangelico del monaco Rabula, scrittonel 586 in Mesopotamia 8 • Scena ripresa e ripetuta per7Cf. ibidem, pp. 37-38.8Dal 1497 nella Biblioteca Laurenziana <strong>di</strong> Firenze. Cf. V. NoÈ, o.c.,pp. 63-64.esempio nel mosaico dell'Ascensione ?i Monreale \s~c.XVI) e nella cupola de<strong>di</strong>cata ali' Ascenstone nella Basthca<strong>di</strong> S. Marco a Venezia (sec XIII).* Alla Pentecoste: come nel citato co<strong>di</strong>ce siriaco <strong>di</strong> Rabula,così sulle ampolle <strong>di</strong> Monza del sec. VI, o nella Bibbia carolingia<strong>di</strong> S. Paolo fuori le mura (sec.IX) Maria è circ_o?­data dagli Apostoli. Lo Spirito Santo scende su Let mpreghiera con gli Apostoli.In ogni caso, da questi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> raffigurare Maria orantesi staglia la Deisis per eccellenza: cioè la V ergine ~affigurat~in pie<strong>di</strong> rivolta al Figlio e con le mani in atteggzamento dtsupplice preghiera all'unico Me<strong>di</strong>atore Cristo Gesù.Anzi, è da reputarsi icona del tipo della Deisis anche qualorala figura <strong>di</strong> Maria, in pie<strong>di</strong>, avvolta dal manto azzurroviolache, secondo i canoni dell'iconografia bizantina, rappresentala <strong>di</strong>vinità che l'ha adombrata, tiene le mani in atteggiamento<strong>di</strong> preghiera, però raccolte <strong>di</strong>nanzi al petto econ le palme aperte verso chi la guarda 9 • ·A questo proposito si dovrebbe almeno ricordare (vistoche non è qui il luogo per una trattazione «ad hoc») il linguaggiodelle mani (loro posizione, modo <strong>di</strong> essere raffigurate,atteggiamento rispetto ad altre persone <strong>di</strong>verse da quellea cui nell'icona esse appartengono, loro altezza nell'iconasia rispetto al corpo della propria persona, sia rispetto ad altrepersone, a oggetti, allo spazio della stessa icona, ecc.).Dal linguaggio iconografico delle mani, si può risalire alsuo significato antropologico per giungere al contenutometa-antropologico che equivarrebbe all'elemento concettuale(al caso nostro teologico-iconico) proprio del segnopittorico.9Così nel <strong>di</strong>ttico a smalto sulla valva con Maria la Deisis attorniata daMichele e da un<strong>di</strong>ci tra santi e sante, proveniente da Costantinopoli e risalenteal sec. X, ora a Venezia nel tesoro <strong>di</strong> S. Marco. Cf. AA.Vv., Le icone,~ilano 1983 2 , 4.1. Si veda anche l'effige nel Duomo dell'isola <strong>di</strong> Murano(nsalente verso il1140) descritta da V. NoÈ, o.c., p. 13.45

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