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Scarica il pdf de Il Seme n°8 - Trappiste di Valserena

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cronache testimonianze progetti dall’AngolaPerio<strong>di</strong>co quadrimestrale <strong>de</strong>ll’Associazione Nostra Signora <strong>de</strong>lla Pace ONLUS - Guar<strong>di</strong>stallo (PI)n°8 - Marzo 2005 - Sped. in abb. post. - art. 2 comma 20/c - legge 662/96 - Pisa - n° 1050 <strong>de</strong>l 18/11/2002 - Tassa riscossaLa forza <strong>de</strong>l semeSiate misericor<strong>di</strong>osi com’èmisericor<strong>di</strong>oso <strong>il</strong> Padre vostro (Luca, 6-36)Nella tensione <strong>de</strong>lle nostre realtà quoti<strong>di</strong>ane,dove spesso gli ostacoli, le <strong>de</strong>viazioni,l’idolatria <strong>di</strong> cose, persone, ignora o nega <strong>il</strong> <strong>di</strong>vinoe la stanchezza, l’in<strong>di</strong>fferenza sonomaschere che opprimono <strong>il</strong> cuore, eccofarsi strada la sorpren<strong>de</strong>nte consapevolezza<strong>di</strong> cosa siamo alla fine: assetati <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a<strong>di</strong>vina e umana che ci accomuna tutti,amici e nemici. <strong>Il</strong> fiore <strong>de</strong>lla misericor<strong>di</strong>areciproca spunta proprio nel campoarido <strong>de</strong>gli autoinganni <strong>di</strong> ogni giornoe mitiga la paura <strong>de</strong>l domani.Ma non è un’ astrazione,un arren<strong>de</strong>rsi. E’ ritrovarciin un solo Pane <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a,l’Eucaristia. Nel gran<strong>de</strong>mistero <strong>de</strong>lla libertàumana fra bene e male,la nostra vita è comela goccia <strong>di</strong> rugiadasospesa al f<strong>il</strong>o d’erba,può ca<strong>de</strong>re in ognimomento. Ma se viviamodavvero la misericor<strong>di</strong>a,scopriamo la Verità,la Giustizia, l’Amore.Per questo lamisericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Cristo,carne e sanguenell’Eucaristia,è un eternopresente, l’attesa<strong>de</strong>lla nostrarisurrezione.La speranza è la madre<strong>de</strong>ll’umanità


L’olio <strong>de</strong>lla SperanzaNella seconda metà <strong>di</strong> Gennaio, viaggiando in Angola, perla prima volta ho avuto l’occasione <strong>di</strong> percorrere in autolunghi tratti, centinaia <strong>di</strong> ch<strong>il</strong>ometri <strong>di</strong> pista sconnessa, làdove un tempo c’erano belle stra<strong>de</strong> asfaltate. A causa <strong>de</strong>llaguerra, una volta questi viaggi erano proibitivi, li rischiavanosolo colonne <strong>di</strong> camion con scorta armata… restano ancoratracce nei gran<strong>di</strong> scheletri arrugginiti ai bor<strong>di</strong> <strong>de</strong>lla pista:camion assaltati, <strong>de</strong>rubati e a poco a poco fatti a pezzi dallapopolazione per ricuperare lamiere o parti <strong>de</strong>l motore.L’impressione prevalente <strong>de</strong>l viaggio è lo sgomento <strong>di</strong> frontea qualcosa <strong>di</strong> terrib<strong>il</strong>e: un Paese bellissimo, fert<strong>il</strong>e elussureggiante, quasi completamente vuoto. La popolazioneè stata sterminata, piccoli v<strong>il</strong>laggi <strong>di</strong> capanne punteggianoqua e là immense <strong>di</strong>stese. Città e citta<strong>di</strong>ne prima fiorenti,sono ancora affollate, ma in con<strong>di</strong>zioni <strong>de</strong>plorevoli. Sembrache la pace raggiunta serva al governo solo per sottrarre leimmense ricchezze <strong>de</strong>l Paese e lasciare le popolazioni inuno stato <strong>di</strong> abbandono.In questa situazione le priorità sarebbero tre: promuoverel’agricoltura, ricreare una rete stradale per <strong>il</strong> commercio eavviare un po’ d’industria per l’ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> risorse, siain campo agricolo che minerario. Oggi <strong>il</strong> Paese è quasi privod’industrie.Per tutto questo, vorrei informare i nostri lettori <strong>di</strong> un progettoche le Sorelle stanno portando avanti con i Padri Bene<strong>de</strong>ttini,grazie al generoso finanziamento <strong>di</strong> un’amica <strong>de</strong>l monastero<strong>di</strong> <strong>Valserena</strong>: Mirella, <strong>di</strong> Pesaro.Si tratta <strong>di</strong> ristrutturare un’antica fabbrica nella città <strong>di</strong> Huambo,per a<strong>di</strong>birla a frantoio e produrre olio <strong>di</strong> semi. Accanto alfrantoio ci sarà una fabbrica <strong>di</strong> contenitori <strong>di</strong> plastica, molto<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i da trovare nel Paese. Ciò permetterà alle famiglie <strong>de</strong>ipiccoli coltivatori <strong>di</strong> trovare uno sbocco ai loro prodotti, unincentivo e inoltre offrirà un mestiere a qualche giovane. Maforse ancora più importante sarà la testimonianza che tuttoè possib<strong>il</strong>e, che ricostruire <strong>il</strong> Paese non è un sogno daaffogare nella gisangua!Per affrontare <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> ogni genere, alle quali ormai siamoabituate, i lavori sono andati a r<strong>il</strong>ento. Ma la tenacia e lapazienza anche questa volta saranno premiate. Laristrutturazione è arrivata al tetto e tutto <strong>il</strong> materiale dacostruzione è già pronto.Mentre <strong>di</strong>ciamo <strong>il</strong> nostro grazie a Mirella che ha voluto donareai poveri l’ere<strong>di</strong>tà paterna, ricor<strong>di</strong>amo ai nostri sostenitoriche fra poco si dovrà passare alla fase<strong>de</strong>lle attrezzature, per le qualiatten<strong>di</strong>amo ancora <strong>il</strong>vostro aiuto.Madre Monica<strong>Il</strong> bene coloral’anima <strong>di</strong> gioiaL’esperienza <strong>di</strong> Stefanoun giovane <strong>di</strong> Ponte<strong>de</strong>ra per la prima volta in AngolaMi chiamo Stefano Carrara, hoventun anni, sono nato ecresciuto a Ponte<strong>de</strong>ra <strong>il</strong> paese<strong>di</strong> suor Manuela che vive inAngola da se<strong>di</strong>ci anni. Mi occupo<strong>de</strong>ll’A.C.R. (Azione CattolicaRagazzi) all’interno <strong>de</strong>llaparrocchia e faccio parte <strong>de</strong>lPonte<strong>de</strong>ra Social Forum.Da qualche anno <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ravo fareun’esperienza in un Paese in via<strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo. All’inizio mi sonointeressato al Sud America, ma <strong>il</strong> mio unico aggancioera suor Manuela, così ho <strong>de</strong>ciso <strong>di</strong> partire perl’Angola da solo. Volevo vivere la mia primaesperienza staccato da ogni realtà quoti<strong>di</strong>ana. Eraanche la prima volta che pren<strong>de</strong>vo l’aereo e uscivodall’Europa (oltre l’italiano non conosco altra lingua),mi aspettavo una prova <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e ma eccitante.Dopo due mesi <strong>di</strong> preparativi (visti, vaccini, visiteme<strong>di</strong>che, visite a <strong>Valserena</strong> per ogni tipod’informazioni), <strong>il</strong> 14 Luglio sono partito lasciandomialle spalle, famiglia, amici e tutto ciò che fino a quelmomento era stato importante nella mia vita,consapevole che per un po’ ne avrei dovuto far ameno.Le prime due settimane sono state durissime. Mimancavano i miei cari, ve<strong>de</strong>vo cose che avevo vistosolo al Super Quark (convinto che forseesageravano). Ero soprattutto preoccupato <strong>de</strong>ll’igiene,<strong>de</strong>l cibo e <strong>de</strong>lla salute, ma con sorpresa ho vistosparire tutto per lasciar spazio alla gran<strong>de</strong> serenitàche questo Paese riesce a trasmetterti. Grazie anchealle mie carissime amiche Suore che ti scrollavano<strong>di</strong> dosso tutte le preoccupazioni e agli Angolani chenonostante <strong>il</strong> mio comunicare a gesti, con <strong>il</strong> lorocalore e la loro semplicità, ti mettevano subito a tuoagio.Per l’enorme povertà, la vita <strong>di</strong> ogni giorno è molto<strong>di</strong>versa dalla nostra. Sembra incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e ren<strong>de</strong>rsiconto che le cose da me credute essenziali, qui<strong>di</strong>ventano fut<strong>il</strong>i. Infatti per la maggior parte <strong>de</strong>l temponon avevo luce, né acqua e <strong>il</strong> cellulare si era spentodalla partenza a Lisbona. Non ho mai visto la TV,mai un quoti<strong>di</strong>ano.. Tutto questo è un gran<strong>de</strong>insegnamento.Ricordo che per una sola notte <strong>di</strong> black out, l’Italiaprecipitò nel caos più totale, mentre qui, <strong>di</strong> sera,stupisce ve<strong>de</strong>re una luce che non sia quella <strong>de</strong>llecan<strong>de</strong>le (i più fortunati hanno luce elettrica nel ritmoassordante <strong>de</strong>l generatore a gasolio).A Huambo mi sono occupato <strong>di</strong> molte cose. Conl’aiuto <strong>di</strong> Martino, un ingegnere mo<strong>de</strong>nese <strong>di</strong> ventiseianni, abbiamo riparato tetti, dato una mano a<strong>di</strong>stribuire cibo e vestiti, ma in un primo tempoabbiamo costruito un pozzo per portare l’acqua <strong>de</strong>lfiume (tre ch<strong>il</strong>ometri più in alto) alla comunità <strong>de</strong>lleSuore. Poi, con due ingegneri <strong>de</strong>lla provincia <strong>di</strong>Bergamo, abbiamo cominciato la costruzione <strong>di</strong> unlaboratorio farmaceutico che per ora resta in città,ma verrà trasferito alla comunità. Da r<strong>il</strong>evare, inoltre,la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> far proce<strong>de</strong>re i lavori per la mancanza<strong>di</strong> strumenti. Per costruire <strong>il</strong> pozzo, ad esempio,abbiamo dovuto scavare con zappa e vanga uninvaso profondo sei metri e largo due. Ventiquattrometri cubi <strong>di</strong> terra..Spiegare in poche righe, tutto quello che ho fatto,visto, le emozioni che ho provato, mi è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e. Possosolo <strong>di</strong>re che è stata un’esperienza gran<strong>di</strong>osa, daripetere nel futuro in Angola, ma anche, spero, altrove.Consiglio a tutti <strong>di</strong> mettersi alla prova almeno unavolta nella vita per sperimentare quanto sia <strong>il</strong> moltoche si riceve rispetto a ciò che si riesce a dare.


Gli amici <strong>de</strong>lla TrappaGrazie <strong>di</strong> cuore!Tutto cominciò <strong>il</strong> giorno in cui dal monastero Trappista <strong>di</strong><strong>Valserena</strong> (Guar<strong>di</strong>stallo), comunicarono a mia figlia e a meche dall’Africa era arrivata madre Florença, superiora <strong>de</strong>llacomunità trappista <strong>di</strong> Huambo. Corremmo a conoscerlaportando con noi Neusa, la bambina che proprio madreFlorença, sua zia, aveva mandato dall’Angola affidandola amia figlia Mi<strong>di</strong> e che tutti noi in famiglia abbiamo accolto comeun insperato dono <strong>de</strong>lla Provvi<strong>de</strong>nza.Per Neusa, aver visto la zia fu come ritrovare la sua famiglia,la sua terra. Per noi l’occasione <strong>di</strong> conoscere <strong>di</strong> più l’ambientefam<strong>il</strong>iare, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita nelle quali aveva vissuto lanostra piccolina. Rimanemmo entusiaste nel trovarci <strong>di</strong> fronteuna persona cor<strong>di</strong>alissima, estroversa, sprizzante <strong>di</strong> vitalità,simpatia, molto aperta e sensib<strong>il</strong>e. Non c’era da meravigliarsi,visto che era stata chiamata, lei angolana, a ricoprire <strong>il</strong> ruoloche aveva nella comunità <strong>de</strong>lle nostre missionarie in momentie luoghi così tormentati da una guerra fratricida appenaconclusa dopo quasi trent’anni.Ho sentito <strong>il</strong> bisogno <strong>di</strong> chie<strong>de</strong>rle quali fossero le necessitàpiù imme<strong>di</strong>ate e cosa avremmo potuto fare per ren<strong>de</strong>rci ut<strong>il</strong>i.Era quasi inut<strong>il</strong>e parlare <strong>di</strong> ciò che tutti ben conosciamo: lafame che attanaglia la quasi totalità <strong>de</strong>lla popolazione, m<strong>il</strong>ioni<strong>di</strong> mine che mut<strong>il</strong>ano ogni giorno adulti e bambini, <strong>il</strong> freddonotturno dal quale gli Angolani si riparano nelle lorocapanne ricoprendosi soltanto <strong>di</strong> paglia. Chie<strong>de</strong>vo <strong>di</strong>saperne <strong>di</strong> più, e fu così che la Madre mi mostrò uncerto numero <strong>di</strong> “micro-progetti” programmati dalleSorelle e in parte avviati con coraggio.I sogni erano tanti ma tra questi ce ne fu uno chemi colpì in particolare, anche per la commozione<strong>de</strong>lla Madre mentre mi raccontava <strong>il</strong> dolore che siprova nel non poter aiutare tante mamme chestanno in f<strong>il</strong>a davanti al loro piccolo laboratorio <strong>di</strong>assistenza me<strong>di</strong>ca. Portano in collo bambini piccolio piccolissimi, ciechi per la cataratta, che rischiano<strong>di</strong> restare ciechi tutta la vita se non si operano entrodue anni. Madre Florença mi parlò anche <strong>di</strong> ungenerosissimo me<strong>di</strong>co chirurgo, specialista in oftalmologiae ricercatore presso l’università <strong>di</strong> Coimbra in Portogallo,egli stesso nativo <strong>di</strong> Huambo. Ogni anno torna in Angola conla moglie, me<strong>di</strong>co anch’essa, mette a <strong>di</strong>sposizionele proprie ferie per la missione, per curare gli occhi <strong>di</strong>tanti pazienti, piccoli e gran<strong>di</strong>. Purtroppo <strong>il</strong> problema èche non può operare. Non ci sono le apparecchiaturenecessarie, acquistab<strong>il</strong>i solo a prezzi molto elevati.La Madre mi ha dato la lista <strong>di</strong> queste apparecchiatureche <strong>il</strong> professore le aveva consegnato. Ho capito subitoche dovevo ren<strong>de</strong>rmi ut<strong>il</strong>e perché la richiesta <strong>di</strong> madreFlorença era una chiamata alla quale non ci si potevasottrarre. Troppe volte ci lasciamo pren<strong>de</strong>re dalla nostraina<strong>de</strong>guatezza e dalla paura <strong>di</strong> non farcela. Ma quellavolta non fui presa dallo sgomento e mi vennero inmente le parole <strong>de</strong>l vangelo: “Bussate e vi sarà aperto”.Capii <strong>di</strong> dover coinvolgere altre persone generosee volenterose che potessero aiutarmi. Si formò unacatena <strong>di</strong> solidarietà che ci ha permesso <strong>di</strong> acquistaregran parte <strong>de</strong>l prezioso materiale richiesto.Con <strong>il</strong> vestiario e i generi alimentari, a Huamboabbiamo già mandato:E’ l’inizio <strong>di</strong> un progetto la cui esecuzione esigel’appoggio <strong>di</strong> molti e lo sforzo <strong>di</strong> tutti. Per questocerchiamo amici, la loro solidarietà. Tutti isuggerimenti saranno presi in consi<strong>de</strong>razione.Vorreiringraziare con profonda gratitu<strong>di</strong>ne gli amici e leamiche che ci hanno aiutato con generosità. Inparticolare Francesca F., organizzatrice <strong>de</strong>l gruppo“Volontarie <strong>de</strong>ll’ago”, con i suoi lavori <strong>de</strong>liziosi,altamente qualificati propostinelle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> beneficenza.Anna D.P., <strong>di</strong> Montescudaio,per le sue creazionirealizzate con maestria etutti i suoi compaesani.Nel grembo<strong>de</strong>ll’amoreabita <strong>il</strong> cuore<strong>de</strong>ll’uomoDiagnostica:materiale completoper la <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong> oftalmologia.Chirurgia:Microscopio operatorio.Due casse complete <strong>di</strong> chirurgia <strong>de</strong>lla cataratta.Una cassa completa per la chirurgia <strong>de</strong>l glaucoma.Un biometro per <strong>il</strong> calcolo <strong>de</strong>lla lente all’interno<strong>de</strong>ll’occhio.Una cassa completa per la piccola chirurgia (cisti...).Mancano:La cassa completa <strong>de</strong>lle lenti <strong>di</strong> provacon l’ apparato <strong>di</strong> prova.La tavola operatoria (anche <strong>di</strong> seconda mano)


<strong>Il</strong> gruppo <strong>de</strong>lle signore <strong>de</strong>lLions Club <strong>di</strong> Cecina eRosignano. In particolarele preziose Paola B. eCarla F. Le signore <strong>de</strong>lgruppo Soroptimist conRita L. Gli amici <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano.Ma soprattutto intendoringraziare <strong>il</strong> prof. dott.Salvatore Lopez, me<strong>di</strong>cochirurgo <strong>di</strong> Coimbra, cheha offerto ogni anno oltreun mese <strong>di</strong> ferie e un altromese <strong>di</strong> licenza senzastipen<strong>di</strong>o, per operare aHuambo e curare laformazione specifica <strong>di</strong>Dott. Salvatore Lopez due persone: un “tecnicome<strong>di</strong>co <strong>de</strong>lla salute” e un “infermiere per la selezioneclinica e chirurgica” che, durante l’assenza <strong>de</strong>l me<strong>di</strong>co,assicureranno una minima funzionalità. Ringrazio <strong>il</strong>dottor Lopez anche per aver risposto con sollecitu<strong>di</strong>nealla mia richiesta <strong>di</strong> venire in Italia per controllare gliapparecchi e <strong>il</strong> materiale acquistato (in parte <strong>di</strong>seconda mano). <strong>Il</strong> dottore venne con noi a Firenzeper garantire l’efficienza e la qualità <strong>de</strong>lleapparecchiature. In fine, ringrazio <strong>il</strong> signor GiordanoPetri <strong>di</strong> S.Maria a Monte (PI) che ci ha offertol’ospitalità e l’assistenza necessarie al trasporto aHuambo <strong>de</strong>l nostro materiale. Trasporto attraversocontainers che egli organizza e segue personalmenteper le Suore <strong>di</strong> <strong>Valserena</strong> e per tutti i benefattori <strong>di</strong>Ponte<strong>de</strong>ra e <strong>di</strong>ntorni.Ancora grazie a tutti <strong>di</strong> cuore. NedaRealizzati:Case, sostentamento, aiuti vari per famiglie poveree orfani € 36.000Un pasto al giorno, per un anno, per circa 300bambini (v<strong>il</strong>laggio Kessongo e famiglie <strong>di</strong> rifugiati)€ 24.000Invio e sdoganamento <strong>di</strong> un container €19.500In corso:* Costo n° 20 mattoni €10ottobre/gennaio 2004-2005Gestione centro educativo "A <strong>Seme</strong>nte do Futuro"€ 9.000 al mese. Spese sostenute grazie alleadozioni a <strong>di</strong>stanza tramite l' Associazione AVSIRifornimento gratuito <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali ( per una me<strong>di</strong>a<strong>di</strong> 20 ammalati al giorno), costo giornalieroa persona €12 - costo mens<strong>il</strong>e € 4.800Progetto v<strong>il</strong>laggi Tch<strong>il</strong>onga, Cossango, Kessongo:adozioni <strong>di</strong> gruppo a <strong>di</strong>stanza (cfr. "<strong>Il</strong> <strong>Seme</strong>" n°3)Scuola professionale a Huambo per la realizzazione<strong>de</strong>i laboratori <strong>di</strong> meccanica, calzoleria, scuola <strong>di</strong>cucito, fabbrica <strong>di</strong> mattoni € 75.000*Scuola-laboratorio <strong>di</strong> falegnameria al Soke € 30.000*Le fabbricazioni sono in fase avanzata <strong>di</strong>costruzione e 10 ragazzi già stu<strong>di</strong>ano e lavorano alSoke; l'Associazione Angola in pace, partecipa a<strong>de</strong>ntrambi i progettiRifacimento <strong>di</strong> alcuni ch<strong>il</strong>ometri <strong>de</strong>lla strada checonduce al Soke e ai v<strong>il</strong>laggi vicini € 43.000Da realizzare:Impianto idrico per portare l'acqua alla cooperativaagricola <strong>de</strong>l Soke che fornisce lavoro a circa 100operai € 106.000Fabbrica <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> semi € 150.000Carissimi sorelle, fratelli, amici, benefattoriIn queste sante feste non può mancare un messaggio equalche notizia <strong>de</strong>l nostro mondo che vive e respira sottoaltre stelle <strong>di</strong> uno stesso cielo. Pur essendo tempo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>piogge, le nubi passano alte nel cielo senza lasciar ca<strong>de</strong>rel’acqua tanto attesa per irrigare i semi già sparsi nella terra.Ma <strong>il</strong> caldo umido aiuta i germogli, tutto sta crescendovertiginosamente: granoturco, fagioli, zucche e anche l’erbache tra quin<strong>di</strong>ci giorni sarà più alta <strong>di</strong> me. Nei giar<strong>di</strong>ni <strong>de</strong>lSoke, i fiori sono un’in<strong>de</strong>scrivib<strong>il</strong>e meraviglia. Quattor<strong>di</strong>ciragazze, approfittando <strong>de</strong>lle vacanze scolastiche, fannoesperienza in comunità. Nella falegnameria provvisoria (la<strong>de</strong>finitiva è ancora in costruzione), <strong>di</strong>eci giovani <strong>de</strong>lla Tch<strong>il</strong>ongae <strong>di</strong> Cossango stanno seguendo le istruzioni <strong>di</strong> due vecchifalegnami <strong>di</strong> Huambo che da otto mesi insegnano con pazienzal’arte <strong>di</strong> S.Giuseppe. E’ un po’<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e arrivare nei v<strong>il</strong>laggiperché le stra<strong>de</strong> verso valli e montagne interne sono molto<strong>di</strong>ssestate, ma per la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> Padre Lukamba, <strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio<strong>di</strong> Tch<strong>il</strong>onga ha potuto go<strong>de</strong>re la Messa <strong>di</strong> Natale. <strong>Il</strong> primo<strong>de</strong>ll’anno 2005, i v<strong>il</strong>laggi <strong>di</strong> Cossango e Kessongo aspettanoun altro Padre generoso, <strong>di</strong>sposto a fare qualche ch<strong>il</strong>ometroa pie<strong>di</strong>. I bambini crescono e anche gli e<strong>di</strong>fici: scuola, postome<strong>di</strong>co, case… e abbiamo la speranza che un giorno vedremosorgere anche <strong>il</strong> monastero. Intanto Donato, un volontarioche con una <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità meravigliosa va incontro a ogninecessità <strong>de</strong>lla casa, è proprio un dono <strong>de</strong>l cielo. E’ sereno,sempre sereno. E’ arrivato per un servizio e lo vive in pienoe compren<strong>de</strong> anche le problematiche che riguardano noi ei nostri vicini. A volte fa anche due, tre viaggi al giorno aHuambo, porta piantine <strong>di</strong> alberi da rimboscare o persone…e in più i giri all’interno <strong>de</strong>lla fazenda o nei v<strong>il</strong>laggi. Aiuta gliuomini che stanno finendo <strong>il</strong> laboratorio farmaceutico, ledonne che passano con gran<strong>di</strong> pesi sulla testa e con <strong>il</strong> carrole porta al v<strong>il</strong>laggio, gioca con i bimbi… insomma, ha un cuored’oro aperto a tutti e non si <strong>di</strong>ce mai stanco, ma ha confessatoche a volte <strong>di</strong>mentica <strong>di</strong> entrare nel letto, si addormenta sullacoperta… A metà Febbraio tornerà a Casciana Terme, al suolavoro normale e vi racconterà… Per oggi vi lascio con unabbracio gran<strong>de</strong> e la mia gratitu<strong>di</strong>ne.Suor ManuelaLa Pasqua <strong>di</strong> Cristoapre i tuoi occhial cielo<strong>Il</strong> <strong>Seme</strong>Direzione Redazione:Associazione Nostra Signora <strong>de</strong>lla Pace ONLUSc/o Monastero Cistercense <strong>di</strong> <strong>Valserena</strong> -<strong>Trappiste</strong>Via Provinciale <strong>de</strong>l Poggetto, 4856040 Guar<strong>di</strong>stallo (PI)Tel. 0586/655072 - Fax 0586/650494www.trappisteangola.orgDirettore Responsab<strong>il</strong>e: sr. M.Laura Rossi ZanettiRedazione: Gualtiero Salvetti - M.Can<strong>di</strong>da FerriGrafica: Blinker - Cecina (LI)Stampa: Eurostampa - Cecina (LI)Aut. <strong>de</strong>l Tribunale <strong>di</strong> Livorno N° 16/02 <strong>de</strong>l 18/11/2002Per sostenere le attività: cc postale n° 12421541cc n° 000010076400 Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> VolterraAg. 25 Cecina (LI) - ABI 06370 CAB 70695 CIN OIntestazione: Ass. Onlus Nostra Signora <strong>de</strong>lla PaceI contributi sono <strong>de</strong>traib<strong>il</strong>i ai sensi <strong>de</strong>l D.LG. 460/97I dati personali verranno trattati secondo la legge 675/96<strong>Il</strong> <strong>Seme</strong> viene spe<strong>di</strong>to gratuitamente4

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