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targa florio 2012 - Il Giornale Italiano

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MADRIDAlberto Bombassei eBorja Prado, presidentidi Brembo ed Endesa, ricevonoil Premio Tiepolo<strong>2012</strong>. <strong>Il</strong> sindaco di Madrid,Ana Botella (nella foto coni premiati), e il ministrodello Sviluppo Economico,delle Infrastrutture e deiTrasporti italiano, CorradoPassera, hanno consegnatoad Alberto Bombasseiquesto riconoscimento,conferito dalla Camera diCommercio Italiana perla Spagna e la Camera diCommercio di Madrid.Borja Prado ha ricevuto ilpremio dal presidente dellaComunità di Madrid,Ignacio González, e dalministro dell’Industria,Energia e Turismo spagnolo,José Manuel Soria.L’Ambasciata d’Italia aMadrid ha accolto nella suasede la cerimonia di consegnadi questo prestigiosoriconoscimento, giunto allasua diciassettesima edizione.Hanno dato inizio allacerimonia l’Ambasciatored’Italia in Spagna, LeonardoVisconti di Modrone, edil giornalista e membrodella giuria del PremioTiepolo, Josto Maffeo.Alberto Bombassei (Vicenza,1940) ha fondatoBrembo insieme al padreoltre cinquant’anni fa, nel1961, è una figura fondamentalenella trasmissione dellosviluppo tecnologico del settoredell’automotive italianoe spagnolo. Trasmissioneche si produce attraversoBrembo España, filiale dellamultinazionale italiana chepresiede, Brembo è leadermondiale nella progettazione,sviluppo e produzione disistemi frenanti e componentisticaper automobili, motoe veicoli industriali, per ilmercato del primo equipaggiamento,i ricambi e il racing.Commercializza i suoiprodotti in 70 paesi nel mondo,con sedi produttive in13 paesi, tra cui l’Italia e laSpagna. Brembo possiede unimpianto di produzione a LaMuela (Zaragoza) dal 2003.Si costituì come BremboEspaña nel 1997, ma la presenzadell’azienda in Spagnaè cominciata molto prima,negli anni ottanta, con l’accordodi acquisizione, insiemealla società statunitenseKelsey Hayes, dell’impresapubblica di componentisticaper auto Soler Almirall.Dall’evoluzione di questasocietà è nata BremboIbérica, a Barcellona, che hasuccessivamente acquisito,nel 1994, il 50% dell’aziendaaragonese Auto IndustrialUrpa. Brembo España contaoggi 280 dipendenti ed unfatturato di 40 milioni di euroall’anno. La società sviluppaimportanti progetti di produzioneper i modelli IvecoDaily, Mercedes Classe A eMercedes Vito. L’attività dellostabilimento comprendeanche la produzione di frenia disco per l’AfterMarkete ha permesso a Brembo didiventare impresa leader sulmercato iberico. AttualmenteBrembo España promuoveimportanti progetti di collaborazionetra imprese, ed inSpagna presiede il Cluster deAutomoción de Aragón, cheriunisce imprese e organizzazioniregionali nell’ambitodel settore, a cui trasmetteil proprio know how, contribuendoin questo modo alloro sviluppo. Nella sua lungaesperienza professionale,Bombassei ha rivestito, trale altre cariche, quella di presidentedi Federmeccanica(2001-2004) e vicepresidentedi Confindustria (maggio2004-maggio <strong>2012</strong>).Attualmente è anche membrodel consiglio di amministrazionedelle compagnie FiatIndustrial, Atlantia, Pirelli& C., Italcementi e NTV.Borja Prado Eulate(Madrid, 1956) è giunto alCAMERA DI COMMERCIO ITALIANA Y CAMvertice della presidenza diEndesa nel 2009, dopo chela principale compagnia elettricaitaliana, Enel, ha acquisitoil controllo definitivodell’impresa, di cui possiedeil 92% del capitale. Dueanni prima era arrivato alconsiglio di amministrazionedella compagnia in qualitàdi membro indipendente.Endesa, fondata nel 1944, oltread essere impresa leaderdel settore elettrico spagnolo,è la prima multinazionaleelettrica privata in AmericaLatina. Con 40.000 megawattdi capacità installata equasi 23.000 dipendenti inuna dozzina di paesi, l’impresaha registrato lo scorsoanno ricavi per un valore di32.386 milioni di euro ed unbeneficio netto di 2.212 milionidi euro. Borja Prado èanche, dal 2007, presidente diMediobanca Iberia y Latam,filiale della prima banca diinvestimenti italiana. In pochianni Mediobanca si èconvertita in una delle enti-tà di riferimento in Spagna,intervenendo in importantioperazioni interne e internazionali.Oltre a ciò, Pradoè membro del consiglio diamministrazione di MediasetEspaña dal 2004. Questacompagnia gestisce sette catenetelevisive, con Telecincocome canale di riferimento,realizza produzioni cinematograficheed opera nell’ambitodelle agenzie di notizieaudiovisive. <strong>Il</strong> presidentedi Endesa è anche membrodel Gruppo Spagnolo dellaCommissione Trilaterale,organizzazione internazionaleprivata fondata nel 1973con l’obiettivo di favorireuna maggiore cooperazionetra Stati Uniti, Europa eGiappone. Prado si è laureatoin giurisprudenza pressol’Università Autonomadi Madrid ed ha ampliato lasua formazione in RelazioniInternazionali e CommercioEstero presso l’Universitàdi New York e la compagniastatunitense Philip Brothers.Premiati nelle 16 precedenti edizioniNelle 16 edizioni precedenti del Premio Tiepolo sono statipremiati Antonio Vázquez (Iberia), Gilberto Benetton(Autogrill), Enrique Cerezo (Atlético de Madird),Massimo Moratti (Internazionale di Milano), César Allerta(Telefónica), Fulvio Conti (Enel), José Manuel Lara Bosch(Antena 3), Paolo Vasile (Tele 5), José Manuel Martínez(Grupo Mapfre), Antoine Bernheim (Generali), JesúsSalazar (Grupo SOS), Francesco Morelli (Istituto Europeodi Design), Rodrigo Rato (Fondo Monetario Internazionale),Mario Monti (Università Bocconi), Florentino Pérez (RealMadrid), Luca Cordero di Montezemolo (Ferrari), AlfonsoCortina (Repsol YPF), Vittorio Mincato (ENI), GabrieleBugio (NH Hoteles), José Vilarasau (La Caixa), Pier LuigiFabrizi (Monte dei Paschi di Siena), Marco Tronchetti(Pirelli), Rodolfo Martín Villa (Endesa), Luciano Benetton(Edizione Holding), Luis Alberto Salazar-Simpson (Auna),Giovanni Agnelli (Fiat), José Ángel Sánchez Asiaín(Fundación BBVA), Luis Ángel Rojo (Banco de España),Antonio Fazio (Banca d’Italia), José María Cuevas(CEOE), Giorgio Fossa (Confindustria), Isidoro Álvarez(El Corte Inglés) y Cesare Romiti (Fiat).Pag. 2 67/<strong>2012</strong>


MADRIDARA MADRID = 17º PREMIO TIEPOLO <strong>2012</strong>L’INGEGNERE ALBERTO BOMBASSEI, PRESIDENTE BREMBOBuonasera a tutti. Buonaseraal Sindaco di questa splendidacittà, Signora Ana Botella,all’Ambasciatore Visconti diModrone che ci ospita, ai MinistriPassera e Soria, al Presidentedella Comunità Autonomadi Madrid Ignazio Gonzales.E ancora buonasera atutte le altre autorità presenti.Un saluto inoltre, ma ancheun sincero grazie ad ArturoFernandez Álvarez, Presidentedella Camera di Madrid e aMarco Pizzi, Presidente dellaCamera di Commercio e IndustriaItaliana in Spagna chehanno segnalato il mio nomealla Giuria di questo ambitoPremio. Devo confessare chequando sono stato avvertitodell’indicazione della Giuriadel Premio Tiepolo, oltre aprovare una profonda gratificazioneper il prestigio del riconoscimento,la curiosità miha portato a scorrere l’elencodei Premiati delle scorse edizioni.E non posso non ammettereche trovarmi affiancatoa personaggi di tale qualitàe valore mi ha fatto davveropiacere. Essere accostatoa nomi come quelli di GianniAgnelli, di Luciano Benettono di Mario Monti, - per citarealcuni dei moltissimi grandipersonaggi italiani e spagnoliche riporta quel qualificatissimoelenco – non può non sollecitarequel po’ di vanità dacui ognuno di noi è afflitto.Poi, leggendo la motivazionedel riconoscimento, la vanitàsi è trasformata in orgoglio.Da sempre a Brembo è statariconosciuta una fortissimavocazione ad innovare. E’ unacultura che fin dai primi passidella nostra storia aziendaleha fatto parte del nostro mododi fare impresa. E verificareche anche in Spagna questoaspetto ci qualifichi fino a vederciriconoscere un premiocosì prestigioso è davverouna splendida conferma.Brembo è in Spagna dall’iniziodegli anni ’80 e da un decennioabbiamo qui uno deinostri più importanti stabilimentieuropei. La nostra relazionecon questo splendidoPaese è sempre stata forte eintensa: è un rapporto che si èsviluppato naturalmentecome facili e naturali sono irapporti tra spagnoli e italiani.Certo mai come in questo periodoi nostri due paesi hannodovuto affrontare una crisicosì profonda e per moltiaspetti inedita. Con una disoccupazioneche si attesta al24% e soprattutto con una disoccupazionegiovanile chesupera il 50%, la Spagna è inuna situazione forse anchepiù difficile della nostra, ma ècerto che abbiamo moltissimiproblemi in comune. La crisiè il presente che ci troviamo acondividere, e chi, come noi,ha ruoli di responsabilità, nonpuò non riflettere sulla suavera essenza. La mia convinzione,che mi sembra ancorain pochi -tra i politici e gli studiosidi economia- sembranodisposti ad accettare, è chenella geopolitica del mondo enelle economie dei Paesi si èvenuta a creare una condizioneprofondamente nuova, inedita.E credo sia importantepersuaderci che questa nuovacondizione delle nostre economienon sia passeggera masia, oltre che certamente difficile,anche permanente. Prevaleancora oggi l’idea che daquesta crisi si debba e si possa,prima o poi, “uscire” inmodo tradizionale, come dauna delle crisi che il capitalismoha affrontato nella suastoria. E quest’idea è sostenutada un’immagine altrettantodiffusa. E’ l’immagine di untunnel, invocata ancora e giustamentenei giorni scorsi dalnostro Presidente del Consiglio,quando di fronte alle domandesul futuro prossimodell’economia italiana ha affermatoche “Siamo finalmentecapaci di vedere laluce alla fine del tunnel”. Èun’immagine potente e rassicurante;ci dice che, in fondo,ci stiamo avvicinando all’uscitadal tunnel della crisi.Sarà certamente un percorsolungo e complesso, fatto diuna recessione crescente e diun debito pubblico di difficilegestione ma uno spiraglio diluce comincia a raggiungerci.E questa luce verso cui ci avviciniamonon è poi così diversada quella che ci illuminavaal suo ingresso. Macome vi dicevo, a mio giudizio,questa idea che dalla crisisi possa e debba “uscire” tornandoalla situazione precedente,o addirittura ad un’epocaprecedente, credo sia daabbandonare. Intendiamoci, illavoro fatto dal ProfessorMonti e dai Suoi Ministri èindispensabile e ho già avutomodo in moltissime occasionidi riconoscere la straordinariaimportanza del contributo chestanno offrendo al nostro Paese.Non solo, credo vada sottolineataancora la grande capacitàdi collaborare con igoverni continentali alla costruzionedella comune casaeuropea, e con la determinazionee la competenza che tutticonosciamo. L’incontro bilateraledi oggi non ha fattoche confermarlo. Ma quanto inostri Governi stanno facendoè l’indispensabile e complessagestione di un’emergenzadalla quale sapranno,speriamo il prima possibile,metterci in sicurezza. Mamentre lavoriamo duramenteper uscire dall’emergenzadobbiamo prendere definitivamentecoscienza che questacrisi ci ha condotto all’ingressodi un nuovo paesaggio;non solo economico, ma anchesociale e culturale. E’come se avessimo cambiatocontinente e fossimo entratiin un territorio sostanzialmentediverso da quello in cuieravamo abituati a muoverci;in un paesaggio di montagnee pianure e foreste e città checominciamo solo oggi a decifrare,con dimensioni e altezzee colori diversi da quelliche avevamo imparato a misurare.Non è facile prendernecoscienza, soprattutto per chinon ha 30 o 40 anni, ma questaè la nuova realtà. Comeaffrontare tutto questo? Comerapportarsi a uno scenariocosì inedito e inaspettato? Iocredo che in qualche misurasolo chi agisce pensando sempreal nuovo, chi vive immaginandoil futuro, e i prodottiche lo accompagneranno,possiede gli strumenti per trasformarein opportunità quelloche è un cambio radicalenella vita di milioni di abitantidel nostro continente e delpianeta intero. Anche noi imprenditorinon possiamo piùpermetterci di riproporre soluzionigià sperimentate inpassato, anche se in quel momentoavevano prodotto ottimirisultati. Dobbiamo tuttimetterci in discussione e proporrenuove ricette per unanuova realtà. <strong>Il</strong> presente chequesta crisi ci consegna è certamenteun presente di nuovivincoli, dovuti soprattutto alladimensione planetaria dellacrisi e all’eterogeneità dellepolitiche che cercano di governarla.Ma è anche un presentecolmo di nuove opportunità,che nascono propriodal poter sfruttare risorse forsepiù limitate rispetto al passatoin uno scenario però incomparabilmentepiù ampiodi possibilità di scambi e diconfronti. E’ possibile trasformarein opportunità di sviluppoi vincoli creati dalla crisi, apartire da un uso innovativodelle risorse date. Non possiamoe non vogliamo certo abbandonarcialla rassegnazione.E sono molte le ragioniper cui non ha senso e nonvogliamo farlo. Quella chepiù mi convince è la presenzanella nostra cultura produttivadi un formidabile anticorpo aitanti momenti di crisi che abbiamoattraversato; e questoanticorpo, che mi sembra accomuniSpagna e Italia, è ilgrande pragmatismo che sappiamoconiugare a una innatacapacità di visione. E’ quelrealismo nel fare i conti anchecon risorse iniziali limitate equella visione nell’ampliarele modalità e gli orizzontidell’ utilizzo di queste risorse.Questo è uno degli elementidistintivi del modo di fare impresache ho voluto in Brem-67/<strong>2012</strong>Pag. 3


MADRIDCAMERA DI COMMERCIO ITALIANA Y CAMARTURO FERNÁNDEZ, PRESIDENTE CÁMARA MADRID Y CEIMExcelentísimo señor presidente de laComunidad de Madrid, Ministro deIndustria del Gobierno de España, Excelentísimaseñora alcaldesa de Madrid,embajador de Italia, señor presidentede la Cámara de Italia en España,autoridades, premiados de esta edicióny de convocatorias anteriores,miembros del jurado de la décimoséptima edición del Premio Tiepolo.Señoras y señores: Me complace muchohacer entrega, junto con el presidentede la Cámara de Comercio italiana,del Premios Tiepolo, creadoshace ya diecisiete años con un dobleobjetivo: Reconocer el esfuerzo, laeficacia y el éxito de empresarios einstituciones españolas e italianas. Yhermanar en un espíritu compartidode aumentar los ya tradicionales lazosde amistad que unen a nuestros dospaíses. Como en ediciones anteriores,la decisión este año también ha sidocomplicada de tomar para el jurado.Al que felicito por su acertada decisión.La trayectoria de trabajo y buenhacer de los dos líderes empresarialesque reconocemos este año es indiscutible:el presidente de Endesa, BorjaPrado; y el presidente de Brembo, AlbertoBombassei. Ambos dirigen suscompañías con firmeza y con decididavocación internacional, contribuyendoasí a consolidar la marca Españae Italia en todo el mundo. Y másimportante aún, en momentos comolos actuales, a potenciar la imagen deunidad empresarial de la Unión Europeaen los mercados globales. Porquesolo desde la unidad y la estabilidadpodremos avanzar con paso firme porla tan necesaria senda de la integración.Pues bien, gracias a los principiosde unión y estabilidad que laUnión Europea ha venido practicandodesde sus ciernes, esta Unión de laque España e Italia forman parte constituyehoy la primera economía delmundo, con un PIB que suma más de15 billones y medio de euros. Además,hay que subrayarlo, la Unión Europeaes la segunda exportadora del mundo,sólo superada por China. De formaparalela, es la segunda importadora,tras Estados Unidos. Pero para conservarestas cifras en una coyuntura decrisis como la actual, hace falta la determinacióny el compromiso de loslideres políticos que integran la Unión,para trabajar todos juntos por la integracióneuropea y la unión bancaria yfiscal. Porque, señoras y señores, queempresas europeas en igualdad de solvenciapaguen tipos de interés en funcióndel país donde estén radicadas esuna clara afrenta contra la competitividad.Y es por ese camino de integracióny unión, al que llevo haciendoalusión desde el inicio de mi discurso,por donde han transitado sin vacilacionesa lo largo de su trayectoria empresariallos dos premiados que el juradodistingue hoy con el PremioTiepolo <strong>2012</strong>. Dos premiados que, enesta edición, recaen en sendas compañíasfundamentales para la industriaeuropea. Un sector, el industrial, quetanto la Cámara Italiana como la deMadrid creemos que necesita apoyo.Hoy más que nunca. Pero ahora es unaocasión para hablar de historias deéxito empresarial. Endesa, además deser líder del sector eléctrico español,es la primera multinacional eléctricaprivada de Latinoamérica. La brillantegestión de esta compañía y su relevanciaen los mercados eléctricos de España,Portugal y América Latina lellevaron a ser una de las empresas máscodiciadas en los albores del sigloXXI, hoy presidida por Borja Prado.Junto con sus responsabilidades comopresidente de Endesa y de MediobancaIberia y Latam, Prado es consejerode Mediaset España desde el año2004. Gracias, Borja, por tu decididacontribución a estrechar los lazos deunión entre la cultura industrial italianay la española. Estamos aquí hoytambién para rendir tributo a la figurade Alberto Bombassei, cuya relevanciaes de sobra conocida en la potenteindustria automovilística italiana.Gracias, Alberto, por haber puestotodo tu empeño en que la transmisióndel conocimiento y del desarrollo tecnológicofluyera y fuera una realidadentre los sectores de automoción italianoy español. Realidad que se personificaen Brembo España, la filial dela multinacional italiana que presidesy cuyo rumbo diriges con mano firme.Quiero destacar que Alberto Bombasseilleva toda una vida ligado a lacompañía, casi 50 años, ya que en1964 comenzó su carrera en Brembocomo responsable comercial. En España,Brembo tiene una planta de producciónen La Muela (Zaragoza) desde2003. Brembo España cuenta con280 trabajadores e ingresa 40 millonesde euros al año. ¡Enhorabuena, Alberto!Autoridades, Sres. Empresarios,Queridos amigos, Antes de finalizarquisiera hacer hoy y ahora un seriollamamiento sobre la situación de losempresarios en España. Comparto lapreocupación de los gobiernos europeospor alcanzar el equilibrio presupuestarioy luchar contra el déficit.Reconozco el esfuerzo y el proceso dereformas que para lograrlo están desarrollandolos gobiernos de Italia y España,pero a la vez estoy plenamentede acuerdo con Guy Sorman cuandohace unos días en un artículo en prensadijo, que el equilibrio presupuestariono es un objetivo, sino que debeser una señal destinada a los mercados,y que el verdadero objetivo de lapolítica económica, debe ser la vueltaa la recuperación y el crecimiento económico.Europa, y por supuesto España,necesita crecimiento para volver acrear empleo. Queridos amigos, esecrecimiento sólo tiene un protagonistaindiscutible, la empresa privada. Es elempresario el que genera crecimientoinnovando en su empresa, invirtiendorecursos en el lanzamiento de nuevosproductos y servicios y abriendo éstosa nuevos mercados. Es el momento deescuchar a la economía real y no sóloa la financiera. Es el momento de atenderlas necesidades de los empresariosque lo estamos pasando verdaderamentemal. Hoy poder pagar la nóminaa final de mes se está convirtiendo,por desgracia, en demasiadas ocasiones,en un verdadero milagro. Y ya vasiendo hora de que los empresariosrecibamos no sólo mensajes de apoyo,sino que nos encontremos al menosaliviados, ayudados en un entorno queno exagero cuando lo califico como elmás complicado de la historia empresarialde nuestro país. Los empresariosestamos exhaustos. No pedimossubvenciones. Lo que pedimos es quepodamos desarrollar nuestra tarea empresarialen el marco más fácil posible,y que si estamos en un periodo dedificultades, que no permite que senos rebajen los impuestos como asínecesitamos, que al menos no se suban,y que gobiernos y representantesempresariales nos sentemos para eliminartrabas y procedimientos burocráticos,que no hacen sino incrementarcostes y perjudicar por tanto laposible creación de empleo que losempresarios puedan llevar a cabo.Nuestra prioridad es y será siempre elapoyo a todos los empresarios en sutarea y más hoy en unos momentos detanta dureza para todos. Y si a estecomplejo panorama económico, leañadimos la desazón que nos producea los empresarios los inquietantesacontecimientos que están poniendoen cuestión la propia unidad de España,sólo podemos decir que nos encontramosen una situación límite.Desde aquí quiero hacer un llamamientoa la responsabilidad de todos;A exigir, como no puede ser de otramanera, el respeto a las leyes que noshemos dado todos; Y a que se valorencorrectamente las consecuencias paratodos de las actitudes irresponsablesde algunos. Sras. y Sres. Acabo mi intervención,NO sin felicitar una vezmás a Borja Prado y Alberto Bombassei,tan justamente premiados en estaedición de los Premios Tiepolo, y reiterarmi propósito de que las ya excelentesrelaciones entre la Cámara deComercio madrileña y la Cámara deComercio de Italia en España, continúenen el futuro como una muestrade las también excelentes relacionesentre nuestros dos países. Graciastambién al presidente de la Comunidady a la alcaldesa de la ciudad porhaber aceptado entregar los galardones.Y, por supuesto, al Embajador porsu generosidad y colaboración al habernoscedido -un año más- su casapara la celebración de esta insigne entregadel galardón. Muchas gracias atodos por vuestra asistencia en estedía grande para la comunidad empresarialhispano-italiana. Muchas graciasy buenas tardes.Pag. 6 67/<strong>2012</strong>


MADRIDARA MADRID = 17º PREMIO TIEPOLO <strong>2012</strong>L’ALCALDESA DE MADRID, ANA BOTELLA, AL PREMIO TIEPOLOLa entrega de los Premios Tiepoloconstituye cada año una excelenteocasión para reconocer la labor deaquellas personas que han contribuidoa fomentar el intercambioentre Italia y España en los ámbitosmás diversos, económicos,culturales y sociales. En ámbitoscomo la banca, la energía, las telecomunicaciones,la industria oel turismo. Estos premios son unestímulo para continuar trabajandojuntos, para fortalecer las relacionesentre dos países centrales enla Unión Europea. Dos países quecompartimos una moneda común,el euro, y la voluntad de recuperarcuanto antes la senda de la prosperidad.Italia y España no son sólodos países cercanos por su historia,su geografía y su cultura. Estánunidos también por intensas relacionessociales y económicas, alas que se suma la actividad de pujantesempresas multinacionales,que contribuyen al intercambio deexperiencias y conocimientos ensectores económicamente avanzados.Las empresas premiadas hoy– Endesa y Brembo, presididas porBorja Prado y Alberto Bombassei–son más que una muestra deesa intensa relación que nos une.Son también un ejemplo de cuálesson las cualidades que mejor ayudana superar la crisis. Porque latrayectoria de estas dos empresasestá marcada por la innovación,el afán de superación y la efica-cia en la gestión. Además de serempresas de referencia en sus respectivossectores, han generadoun gran beneficio para nuestrospaíses. Endesa se fundó en Españahace casi 68 años. En el año 2009,ENEL –que es la mayor compañíaeléctrica de Italia y una de las principalesempresas europeas de serviciosbásicos que cotiza en Bolsa–,adquirió el 92% de su capitalsocial. Ahora bien, la central decompras de ENDESA y la gestiónde la empresa se han mantenido enEspaña. Hoy en día, ENDESA siguecotizando en la Bolsa de Madrid;es la principal compañía eléctricade España, y la empresa privadadel sector eléctrico númerouno en Latinoamérica. La empresaBrembo, mientras, celebró en 2011su 50 aniversario. El 11 de enerode 1961, Emilio Bombassei e ItaloBreda fundaron Officine Meccanichedi Sombreno, y esa empresafue el “progenitor” del Brembo dehoy. Ya entonces estaba con ellosel actual presidente del grupo, AlbertoBombassei, entonces un jovende 20 años. Hoy Brembo es ellíder indiscutible en el mercado desistema de frenado para vehículos.Su estrategia para el crecimiento yla internacionalización ha sido unéxito: cuenta con 36 plantas en 15países –una de ellas en España– yuna plantilla de más de 6.000 empleados.Estas dos empresas sonejemplo de competitividad. Y en laciudad de Madrid hace tiempo queasumimos como propio el reto deser competitivos haciendo de nuestraciudad un espacio más atractivopara vivir, visitar, trabajar o invertir.Porque en el mundo global enel que vivimos no sólo compitenlas empresas. Los países – y lasciudades– también lo hacen. Sonmás competitivos los países quetienen una Administración eficaz ybien organizada. Son más competitivosquienes tienen una legislaciónmás clara, más homogénea ymás estable. Son más competitivosquienes facilitan la vida a los emprendedorespara que se animen ainstalar allí sus negocios. Y esto eslo que estamos intentando hacer enMadrid. Queremos que sea una delas ciudades de Europa en la quesea más fácil y atractivo abrir unanueva empresa. Queremos ser unimán para los emprendedores. Hemospuesto en marcha políticas afavor de los emprendedores quevan más allá del ámbito empresarial.Se extienden a otras actividadesque también favorecen eldesarrollo económico, como porejemplo el turismo. Y es que Italiaes, para el turismo de la ciudad deMadrid, un potente mercado. Ya esel segundo país de origen (detrásde Estados Unidos) de los turistasextranjeros que visitan nuestra ciudad.Señoras y señores, ENDESAy BREMBO nos han mostrado elcamino que debemos seguir paraser competitivos en la economíadel siglo XXI. Su expansión internacionalnos recuerda a los queejercemos responsabilidades en lasAdministraciones Públicas nuestraobligación de crear las condicionespara que las mejores empresas delmundo encuentren su espacio ennuestras ciudades; y también paraque las empresas de nuestros paísestengan una mayor presencia enel exterior. En esa línea estamostrabajando. Las ciudades, como lasempresas que ustedes dirigen, tambiénaspiran a liderar sin fronteras.Vivimos en un mundo en el que nosolo compiten las organizacionesglobales. También lo hacen los ámbitosurbanos que les dan soporte.Ambas cosas están estrechamenteligadas: un lugar –una ciudad, unaregión– no puede ser bueno paravivir si no es bueno también paratrabajar. Y las empresas no puedencrecer si su estructura no se asientaen un entorno favorable. En elAyuntamiento de Madrid tenemosestas cuestiones muy presentes.Por eso somos una Administraciónque da prioridad a todo aquelloque puede ayudar a las empresas.Lo hacemos siguiendo su ejemploy porque estamos convencidos deque su éxito es el nuestro, el de losmadrileños y el de todos los españoles.Muchas gracias por su contribuciónal progreso de nuestrospaíses y enhorabuena.IL PRESIDENTE ARTUROFERNÁNDEZ CI HARILASCIATO QUESTADICHIARAZIONEEl presidente de la Cámara deMadrid y CEIM destacó lo acertadode la decisión del jurado delPremio Tiepolo: “Como en edicionesanteriores, la decisión esteaño también ha sido complicadade tomar para el jurado, que integrandestacados periodistas deuna y otra nacionalidad, porquela idea era distinguir a una compañíaespañola y otra italiana queestuvieran sabiendo confrontar ladifícil coyuntura económica, procurandofortalecer su estrategia enel mercado global. Y, afortunadamenteno son pocas las que estántrabajando mucho y bien en estesentido”. Arturo Fernández afirmóde los presidentes de Endesay Brembo que “ambos dirigensus compañías con firmeza y condecidida vocación internacional,contribuyendo así a consolidarla marca España e Italia en todoel mundo”, al tiempo que subrayóla importancia, en momentoscomo los actuales, de su laborcotidiana para “potenciar la imagende unidad empresarial de laUnión Europea en los mercadosglobales”. Fernández señaló que“gracias a los principios de unióny estabilidad que la Unión Europeaha venido practicando desdesus ciernes, esta Unión de la queEspaña e Italia forman parte constituyehoy la primera economíadel mundo”. El presidente de laCámara de Comercio de Madridy CEIM defendió que “sólo desdela unidad y la estabilidad podremosavanzar con paso firme por latan necesaria senda de la integracióneuropea y la unión bancariay fiscal”.67/<strong>2012</strong>Pag. 7


MADRIDCAMERA DI COMMERCIO ITALIANA Y CAMIL PRESIDENTEMARCO PIZZI CI HARILASCIATO QUESTADICHIARAZIONEQuest’anno, la Giuria ha volutopremiare due imprese di successoche operano in settori chiavedell’economia italiana e spagnola.Brembo, presieduta da AlbertoBombassei, rappresenta l’eccellenzadel settore manifatturiero italiano,che ancora oggi è il punto di forzadell’export del paese, con un trend dicrescita medio del 15% degli ultimidue anni. Un settore che si alimentadelle sinergie tra imprese, istituzioni,enti formativi e di ricerca, facendodel sistema territoriale, dellamultisettorialità e della condivisionedella conoscenza i veri fattori dicompetitività per le imprese nostrane.Esempio di quanto affermato èil Kilometro Rosso, il parco scientificoe tecnologico voluto dal presidentedi Brembo, che costituisceuna vera e propria fabbrica di idee einnovazione e un esempio di eccellenzanel settore tecnologico-industrialeitaliano. Imprenditori comeBombassei dimostrano che anche inItalia è possibile “fare sistema”, cheè realizzabile un’azione concertatatra imprese, istituti di formazione ericerca e istituzioni locali, volta afavorire l’occupazione e lo sviluppoeconomico e sociale nel territorio.Endesa, presieduta da Borja Prado, èespressione di un modello di gestionebasato sull’innovazione, la competitivitàe l’internazionalizzazione,che ha contribuito alla crescita dellegrandi imprese spagnole nei mercatiterzi e, in particolare, in America Latina.Controllata dal 2009 da Enel,il gruppo rappresenta il maggioreesempio di progetto imprenditorialecondiviso tra Italia e Spagna,in un settore, quello energetico, diimportanza strategica per entrambii paesi. Ciò conferma le profonderelazioni economiche che unisconoquesti due grandi mercati dell’Europamediterranea, come testimoniatoanche dai dati sul commercio estero.<strong>Il</strong> volume complessivo delle esportazioniitaliane in Spagna è pari allasomma dell’export dell’Italia inBrasile, India e Cina. Viceversa, ilvalore delle esportazioni spagnolein Italia è pari alla somma dell’exportdella Spagna in tutta l’AmericaLatina. Sono dati che dimostranocome Italia e Spagna siano legatiindissolubilmente nel loro sviluppoeconomico. Dati forse non cosìsorprendenti per gli imprenditoriche ancora oggi, nonostante il forterichiamo dei paesi BRIC, continuanoa riporre la propria fiducia neimercati tradizionali e consolidati.L’INGEGNERE ALBERTO BOMBASSEIintervista di Giulio RosiPresidente, la domanda di rito:cosa significa questo riconoscimentoper lei, per la Bremboe per l’Italia? Brembo ha dasempre nel suo DNA l’innovazionedi processo,tecnologica di materiali.Siamo riusciti,e ne sono davveroorgoglioso a trasferirequesta culturaanche in Spagna. Credoche il Premio Tiepolo siala migliore dimostrazione.Lo voglio condividere contutta l’azienda: è la testimonianzadella qualità delnostro lavoro. Certo essere affiancato a nomi come quellidi Gianni Agnelli, Luciano Benetton o di Mario Monti, - edovrei citarne molti altri – un po’ di vanità personale lasollecita, lo devo confessare.Quali elementi uniscono la sua azienda alla Spagna?Brembo è in Spagna dall’inizio degli anni ’80 e da un decennioabbiamo qui uno dei nostri più importanti stabilimentieuropei. La relazione con il questo splendido Paese è forteed intensa, con è un rapporto che si è sviluppato quasi naturalmentecome facili e naturali sono i rapporti tra spagnoli eitaliani. In questo momento poi la complessa e inedita crisiche i due paesi stanno attraversando ci avvicina ancor di più.Siete già presenti in oltre 70 paesi, ci sono ancora mercatiin fase di sviluppo che volete conquistare? Siamo moltoattenti a cogliere ogni occasione che possa consentirci dipresidiare al meglio ogni nuovo mercato. Continueremoad allargare la nostra presenza anche nel prossimo futuro.L’internazionalizzazione è certamente uno dei fattori chiaveche ha consentito alla nostra azienda di crescere anchein un periodo delicato come questo. Va tenuto conto chesolo grazie alla nostra presenza in quei mercati che hannotirato l’economia mondiale, parlo dei BRIC e anche di altripaesi in espansione, abbiamo potuto garantire la crescitache Brembo ha registrato anche negli ultimi anni di crisidell’economia dell’Occidente.Che peso hanno le nuove tecnologie? Come ho detto, laricerca, lo sviluppo dei prodotti, l’innovazione sono la chiavedel nostro successo. Brembo è sinonimo nel mondo di eccellenzatecnologica. Non possiamo permetterci di non presidiareogni possibile sviluppo che il futuro dei sistemi frenantipotrà prendere. Oggi molte delle tecnologie innovativeguardano a far crescere la compatibilità ambientale dei nostriprodotti. Siamo convinti che questo aspetto sia fondamentaleper il futuro e stiamo sperimentando soluzioni molto efficaci.Perché un buon prodotto industriale deve essere ancheesteticamente presentabile? I freni non sono mai stati uncomponente che differenziasse un’automobile da un’altra.Noi abbiamo intuito che curare anche l’aspetto estetico potevaessere una carta vincente anche nel nostro mercato.La nostra “pinza rossa” è ormai un elemento qualificanteanche per automobili che da sempre sono nei sogni degliappassionati di motori. Ferrari, Porsche, Maserati nonnascondono i nostri impianti, anzi disegnano cerchi cheli mettono ben in mostra. Pensi che di recente hanno sequestratoun container di coperchi in plastica per vestire dirosso Brembo, qualsiasi pinza freno. Non più solo borse,abiti o prodotti alimentari ma anche la meccanica di qualitàè contraffatta. È “paradossalmente” un piccolo segnalepositivo per il nostro Paese.In che misura lo sport e l’effetto mediatico hanno contribuitoal successo dei prodotti Brembo? Brembo può vantareun’indiscussa supremazia nel settore sportivo grazieagli oltre duecento campionati mondiali vinti fino ad oggi.La forza del nostro brand corre sui mercati e sui circuiti diFormula Uno di tutto il mondo con una bandiera che ha icolori della tecnologia e dell’innovazione.Quante risorse deve dedicare un’impresa alla Ricerca,Sviluppo e Innovazione? Da sempre investiamo circa il5% del nostro fatturato in ricerca con il 10% della forzalavoro impegnato in quest’area. Credo che queste percentualidimostrino quanto consideriamo essenziale questoaspetto. Ma non solo chi ha superato una certa dimensionedeve impegnare risorse in ricerca e sviluppo; devono farloanche le piccole imprese. E il parco scientifico del “KilometroRosso” che ho voluto fortemente a Bergamo ha l’obiettivodi rendere possibile la ricerca anche per aziendeche farebbero fatica a finanziarla in autonomia.Quanto e come influisce la crisi economica e finanziariasulle vostre attività? Nessuno può considerarsi immuneda una crisi che ha colpito in maniera trasversale la nostraeconomia. Un contesto non favorevole, ma che non ci hacomunque impedito di proseguire nel nostro percorso dicrescita e sviluppo. L’attenzione che abbiamo mostratoverso i mercati emergenti ci ha consentito di fronteggiareil calo della domanda sul mercato europeo.Quale strategia occorre oggi per mantenere la competitivitàsui mercati? Internazionalizzazione, innovazione eformazione affiancati dalla forte volontà di investire perfare impresa sono i fattori chiave per mantenere competitivitàin un mercato in continua evoluzione. Lo sviluppodell’impresa non può prescindere dall’investimento nellaricerca e nella formazione. Un investimento grazie al qualeè possibile andare sul mercato con prodotti di eccellenzache non devono temere le sfide dell’economia globalee che viaggiano in tutto il mondo trainati dalla forza digrandi marchi.Qual’ è la differenza principale fra un’azienda del 2000e quella di 100 anni fa? Basta pensare a 20 anni fa, non a100, per ritrovarsi in un mondo che in campo economico hasubito cambiamenti tali da non rendere improprio il terminerivoluzione. Una rivoluzione soprattutto nella geografiaeconomica. Tornando a Brembo , 20 anni fa non avrei certoimmaginato che il Sud America sarebbe stato in prospettivaun mercato tanto importante per noi. Per cavalcare con successola globalizzazione le aziende hanno dovuto cambiarenel profondo cultura e approccio al mercato.Viviamo in un’epoca di rapida obsolescenza, come saràl’industria del futuro? Forza, reputazione e credibilitàgarantite dall’eccellenza di prodotti sempre migliori e dalprestigio del marchio.Quale consiglio darebbe ad un giovane imprenditore?L’auspicio è quello che le nuove leve dell’imprenditoriapossano conservare l’entusiasmo e la voglia di fare impresache questo difficile periodo storico rischia di annichilire.Bisogna pensare alla crisi come ad un periodofecondo: tutto cambia e le strade nuove sono più facilida individuare. Questa che attraversiamo è una crisi chesta cambiando radicalmente gli equilibri dei mercati. Aigiovani dico abituatevi a pensare sempre al nuovo: è unmomento di grandi opportunità.Pag. 8 67/<strong>2012</strong>


MADRIDI TEMI DELLA XVII CUMBRE HISPANO ITALIANA<strong>Il</strong> Capo del Governo spagnolo, Mariano Rajoye il Presidente del Consiglio italiano, MarioMonti, hanno presieduto la XVII CumbreBilateral per affrontare i problemi comuniche riguardano l’Unione Europea. È la quartavolta che entrambi i leader affrontano unariunione bilaterale e nei loro incontri anteriorihanno lasciato intendere che entrambii paesi mantengono una relazione strategicache gli permetta di avere una voce unica aBruxelles. Al vertice, svoltosi nel Palacio dela Moncloa, hanno assistito il Ministro degliAffari Europei Enzo Moavero, degli EsteriGiulio Terzi e per la Spagna José ManuelGarcía-Margallo, dell’Interno AnnamariaCancellieri e per la Spagna Jorge FerándezDíaz, il Ministro dell’Industria Spagnolo JoséManuel Soria, oltre al Secretario de Estado deComercio spagnolo, Jaime García Legaz e ilMinistro dello Sviluppo Economico italiano,Corrado Passera. L’economia è stata quindil’asse (termine che non piace a Mario Monti)di questa cumbre bilateral, che ha permessodi fare un’analisi delle decisioni del ConsiglioEuropeo precedentemente svoltosi a Bruxelles,durante il quale tanto Rajoy quanto Montifurono appoggiati dal Presidente franceseFrançois Hollande e da altri consiglieri, quandoesigerono con urgenza il compimento degliaccordi stabiliti nella sessione precedentedel Consiglio Europeo. Fra i temi più importantifigura l’unione bancaria per inviare messaggidi fiducia sui mercati. L’Italia e la Spagna,Rajoy e Monti, difronte alla proposta diDraghi di un Supercommissario, si sono trovatinuovamente d’accordo nel rifutare questoprovvedimento. Monti ha dichiarato: «Proponendosempre nuove prove di virtù fiscalesi rischia di dare ai mercati, che sono un po’sempliciotti», l’impressione che gli strumentiche già esistono «non funzionano». Monti eRajoy hanno analizzato anche le prospettivee le conseguenze di una eventuale richiesta diaiuto finanziario all’Unione Europea. Fra glialtri temi esaminati dai due premier figuranola collaborazione in materia di immigrazioneillegale, la posizione dei due paesi riguardoalla cosiddetta “primavera araba” e le aspettativedella missione ONU nella zona delSahel. Dopo la conferenza stampa, parlandocon il Presidente Monti (foto), gli ho espostoquesta situazione: “Presidente, ogni decisione,ogni avvenimento italiano, si ripercuote inmodo ampliato, ed in alcune volte abbastanzanegativo, per noi italiani che viviamo all’estero.È il pensiero che mi hanno pregato di trasmetterlei lettori del nostro giornale ed i socidell’Associazione Italiana in Spagna di cuisono presidente.” mi ha risposto: “Lei e nostriitaliani avete ragione, e ancora di più terremopresente questa sua informazione”. Salutandomisi è congratulato per il mio lavoro.Paola Pacifici67/<strong>2012</strong>Pag. 11


MADRIDXVII CUMBRE HISPANO ITALIANA PRESIDENTE MARIO MONTIGrazie, grazie, signor Presidente delgoverno spagnolo e caro amico, Mariano.Siamo felici di essere qui, a Madrid,in un giorno speciale per i nostri duepaesi. A parte il vertice tra i due Governi,fra poco insieme verrà inaugurataanche la dodicesima edizione delForo di Dialogo Italia-Spagna. Questaé la prova di quella che qualcuno hadefinito come la straordinaria sinergiatra i nostri due paesi e che è stata autorevolmentetestimoniata anche durantela recente visita di Stato del nostro PresidenteGiorgio Napolitano. <strong>Il</strong> nostroincontro di oggi è stato qualcosa di piùdei nostri frequenti incontri bilateralidiurni e notturni, poiché un buon lavoroin un Consiglio europeo richiede anchedi lasciare da parte le ore di sonno.Ma devo dire che i temi trattati per lopiù non sono tali da conciliare molto ilsonno. <strong>Il</strong> nostro incontro di oggi, comeho detto, è stato qualcosa di più, perchésiamo stati accompagnati da un certonumero di ministri su questioni criticheper entrambi i Governi. Per quanto riguardal’Italia questi sono il ministrodegli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata;il ministro degli Interni Anna MariaCancellieri,; il Ministro dello SviluppoEconomico, Infrastrutture e TrasportiCorrado Passera; il ministro per gli Affarieuropei, Enzo Moavero Milanesi.La sintesi di ciò che i ministri hannodiscusso, assieme ai loro omologhispagnoli, e che è stato sintetizzato nellasessione plenaria finale, dà un’idea dellaprofondità delle relazioni bilaterali edella portata dei temi bilaterali; ma anchedella visione comune esistente trala Spagna e l’Italia, che riguarda granparte dello scacchiere europeo e delloscenario globale. <strong>Il</strong> Summit di oggi èun’occasione importante per riaffermareil carattere strategico delle relazionibilaterali tra Roma e Madrid. Basti direche, nonostante l’attuale crisi, nel 2011il commercio tra la Spagna e l’Italia eraquasi ventimila milioni di euro. Siamoil terzo cliente e il quarto fornitore diSpagna, più di 500 aziende italianehanno sede in Spagna e molti datori dilavoro, nonostante la crisi, credono chele opportunità offerte da questo mercato,anche tenendo conto del coraggiosoprogramma di liberalizzazione messoin atto dal tuo Governo, Presidente, sianomolto importanti. Pertanto, abbiamoanche parlato della situazione economicae dei bilanci della zona euro.Già lo ha detto il presidente Rajoy: iConsigli europei di giugno e ottobrehanno prodotto decisioni importantie positive, che credo in Europa e nelmondo abbiano dato un segnale fortecirca la determinazione dell’Unioneeuropea di preservare la stabilità el’integrità dell’euro. Forse può esserefacile da altre parti del mondocriticare la lentezza delledecisioni europee, e anchenoi le critichiamo perché cipiacerebbe che fossero piùveloci, ma insieme stiamo costruendoqualcosa che primad’ora non si era mai costruitanel mondo. Occorre voleresempre di più e lavorare perottenere di più, però si deveanche essere consapevoli delmiracolo che si realizza ognigiorno. L’accordo sul meccanismodi controllo è solo ilprimo passo verso l’integrazionefinanziaria, che è essenzialeper la prospera sopravvivenzadell’euro. Adesso abbiamoscadenze ben preciseche vogliamo rispettare. Nonsembrava facile poter stabiliredelle scadenze così precisedopo l’ultimo Consigliod’Europa, ma poi sono statedecise. Vogliamo lavorare insiemeper rafforzare l’unioneeconomica e monetaria, “Towarda Genuine Economicand Monetary Union”, comerecita il titolo del progetto direlazione presentato dal PresidenteVan Rompuy, insiemecon i presidenti Barroso,Draghi e Juncker. <strong>Il</strong> Consiglioeuropeo deve esprimersiperiodicamente circa le lineeguida di questo studio, i cuirisultati dovrebbero esserepresentati già a dicembre.Questo è importante perché,quando i mercati erano alloro maggiore momento diturbolenza – non è che nesiano già usciti, ma parlo diquando erano al massimo della turbolenza– gli esperti dicevano: la primacosa per calmare questa turbolenzaè rispondere alla seguente domandadegli operatori: “L’’euro, esisterà ancorafra cinque anni?”. Per risponderea questa domanda degli operatoribisogna avere un quadro chiaro, perapprofondire l’integrazione che fungeda habitat comune per euro. Questolavoro è stato fatto in fretta. Abbiamoanche parlato con il presidente Rajoysul futuro bilancio pluriennale dell’Unioneeuropea in vista del Consiglioeuropeo del 22 e 23 novembre. Italia eSpagna vogliono lavorare insieme perraggiungere un accordo che non è soloper il bene dei due paesi in particolare,ma anche a beneficio di tutta l’Europa.Siamo convinti che esistono degli interessinazionali e personalmente sonoconvinto che, - nel caso di paesi comeil nostri, ed ovviamente del paese il cuiGoverno ho l’onore di presiedere - gliinteressi nazionali coincidono, in misuranotevole, con l’interesse europeo; diun’Europa in cui i nostri paesi apportinoil loro costruttivo contributo e diconseguenza la sentano come propria.Entrambi abbiamo espresso grandesoddisfazione per l’assegnazione delNobel per la Pace alla Unione Europea,che rappresenta anche - e vorrei chelo capiscano tutti, soprattutto i mezzidi comunicazione - una grande opportunitàper sensibilizzare e spiegare aicittadini europei, in particolare i piùgiovani, cosa significa Unione Europea,soprattutto in un momento in cuiè anche attraversata da forti spinte disgregatrici.Abbiamo parlato anche diquestioni internazionali riguardanti laSiria, la regione del Mali, la regione delSahel e l’ultimo vertice di Malta 5 +5,ossia un incontro fra Spagna, Francia,Portogallo, Italia e Malta, con i cinquepaesi della sponda sud: Libia Tunisia,Algeria, Marocco e Mauritania. Sonostati gli inizi di un dialogo orizzontalecon questi paesi, meno frammentato eostile che nel passato, dopo i rispettivisviluppi politici, e forse saranno i germidi una integrazione fra questi paesisimile a quella che ha portato la pace eil benessere nella Unione Europea. Perconcludere, signor Presidente, credoche i nostri due paesi abbiano vissutoe stiano attraversando - e non sono gliunici - momenti piuttosto difficili inquesta adolescenza della costruzioneeuropea nel suo cammino verso qualcosadi sempre più solido e soddisfaciente.Nel momento di difficoltà, sesi lavora bene, è possibile aumentarel’amicizia, la collaborazione e la volontàdi contribuire alla costruzione diquesto edificio comune. E mi fa moltopiacere che ciò avvenga nella formaspontanea con la quale lo facciamo.Pag. 12 67/<strong>2012</strong>


MADRIDIL PRESIDENTE VILLAR CI HA RILASCIATO UNA DICHIARAZIONE SU «LA “GENERACCIÓN” GANADA»situaron en primery, por tanto, más sostenibles en elmuy especialmente, que no penali-lugar en nuestro decálogoce sus fracasos sino los reconozca tiempo. En estos momentos de cri-se referían, como fuente de experiencia. Sólo sis necesitamos más que nunca queprecisamente, a la de una sociedad con una cultura de los jóvenes comprendan y valoren lamejora del sistema este tipo surgirán, y en número suficiente,actividad empresarial y su importan-educativo y a lograrempresarios y trabajadores cia para el bienestar de la sociedad.que los empresarios capaces de asumir con naturalidad elasuman los riesgos riesgo inherente a toda innovación. Tenemos también la esperanza de quede la innovación.esta iniciativa sugiera nuevas oportunidadesLa iniciativa “Generacción” que hade trabajo y futuro para todaEl primero porque puesto en marcha nuestro Patrono una generación, que muchos han dadoes indispensable Deloitte con la colaboración de Cotec,por perdida y que está sufriendo es-mejorar el sistemaestá en la línea de mejorar estos pecialmente las consecuencias de laeducativo de formados primeros grandes retos de nuestra crisis en nuestro país, para que tengaque todos los competitividad. Se trata de un proyec-la oportunidad de transformarse enniveles formativos to que pretende estimular el espíritu una “generacción” ganada, capaz delogren, no sólo que emprendedor entre los más jóvenes, garantizar el futuro de nuestro país.los alumnos adquieranque han hecho de las redes sociales,conocimientos su vehículo habitual de comunicación. Pretendemos contribuir así a cambiaren una cultura dela cultura de nuestra sociedad paraesfuerzo y espíritu La idea es que a través de experienciasconseguir que la ciudadanía compar-de superación, sinode éxito, protagonizadas por ta un conjunto de valores, hábitos ytambién que se capacitenemprendedores innovadores, los más conocimientos, que faciliten el de-Una de las preocupaciones tradicionalespara aprovecharlos, aprendan jóvenes puedan compartir sus inquiesarrollode un entorno que favorezcade Cotec, desde su creación hace a aprender y a valorar su utilidad, y sepantudes, dudas, esperanzas e ilusiones, el desarrollo de actividades innova-más de veinte años, ha sido la de impulsaraplicarlos de forma participativa. y comprender el gran potencial de doras, tal y como ocurre en las ecotudes,una cultura más innovadoralos conocimientos que han adquirido nomías más avanzadas. Solo así podremosentre los ciudadanos y las empresas Desde el punto de vista de la competitividad,a lo largo de su etapa educativa paralograr el necesario cambiopara que sean capaces de asumir losla finalidad última de todosu aplicación práctica en el desarrollo del modelo productivo de nuestrariesgos inherentes a toda actividad de sistema educativo es preparar personasde una actividad empresarial propia. economía y recuperar y mantener losinnovación y, sobretodo, de aplicarcapaces de utilizar el conocimien-niveles de riqueza y bienestar socialel conocimiento para generar valor. to para generar valor y así contribuirEl objetivo final del proyecto “Generacción”que, con tanto esfuerzo, habíamosal bienestar de toda la sociedad. Enes que de este numeroso alcanzado antes de la actual crisis.Y es que hoy existen sobradas evidenciasdefinitiva se trata de formar perso-y dinámico colectivo nazcan nuevasde que los países que más han nas que, como trabajadores seránempresas, que tendrán muchasJuan-Miguel Villar Miravanzado, económica y socialmente,capaces de aplicar en su puesto deposibilidades de ser innovadorasPresidente de Cotecson aquellos que se han preocu-trabajo los conocimientos adquiridospado por hacer del conocimiento su para resolver problemas concretos ypalanca de progreso, y por dotarse hacer su trabajo de forma más productiva.de un sistema de educación de calidad.Como empresarios, sabránPrecisamente por ello, pueden utilizar sus conocimientos para detectarcontar con ciudadanos capacitados,las oportunidades que brindaque forman una sociedad en la que el mercado y emprender nuevas actividadesla innovación y el emprendimientoeconómicas, y como con-se desarrollan de manera natural. sumidores, tendrán la informaciónnecesaria para apreciar y diferenciarRecientemente y como fruto de un el valor añadido de los distintos productoslargo trabajo de análisis y debate cony servicios, para poder tomarnumerosos expertos, publicamos y decisiones de compra más acertadas.dimos difusión a un decálogo de losretos a los que, desde el punto de vista El segundo gran reto se centra en lade Cotec, se enfrenta actualmente la necesidad de que la sociedad valorecompetitividad de la economía española.a los emprendedores innovadoresLos dos retos que los expertos que asumen riesgos inteligentes y, <strong>Il</strong> Presidente di Cotec, Juan Miguel Villar Mir, con il Direttore Giulio Rosi67/<strong>2012</strong>Pag. 17


MADRID4 NOVEMBRE, GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATEIn ricordo del 4 novembre 1918 celebriamo l’anniversario della fine della prima guerra mondiale, per l’Italia,con la festa delle Forze Armate italiane e dell’Unità nazionale. La cerimonia, in onore dei Caduti delle FF.AA.italiane, si è svolta con la deposizione di una corona presso la lapide che si trova nel Palazzo di Santa Coloma,sede della Cancelleria Consolare e degli Uffici Militari dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, che commemoragli italiani appartenenti alla comunità di Madrid caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale. Per motivi diopportunità legati al giorno della settimana in cui cadeva la ricorrenza del 4 novembre, la data è stata differita,in accordo con l'Ambasciatore, al 6 novembre. L'Ambasciatore ha rivolto un indirizzo di saluto seguitopoi dalla lettura dei messaggi pervenuti dalle massime autorità nazionali e da una allocuzione da parte dellamassima autorità militare spagnola presente alla cerimonia. Un gruppo corale della Scuola Italiana ha intonatol'Inno di Mameli. Sono state consegnate onorificenze a militari spagnoli che hanno operato congiuntamentealle FF.AA. italiane nei teatri operativi. Nell'ambito della medesima cerimonia è stata consegnata al maritodella defunta Sig.ra Paloma Boserman, dipendente civile della Difesa che ha lavorato presso l’addettanzaper un lungo periodo e mancata alla fine dello scorso anno, la medaglia per 40 anni di servizio alla memoria.I DECORATI DEL6 NOVEMBRE <strong>2012</strong>1. Sr. Teniente General IgnacioMARTÍN VILLA-LAÍN - Cruz Conmemorativapor la misiónmilitar de paz en Bosnia2. Sr. General de BrigadaCarlos APARICIO AZCÁ-RRAGA - Condecoraciónde Honor del EM de la Defensacomo “Jefe de EMdel Regional CommandWest (COS-RCW) en Herat3. Sr. Coronel Nicolás de BariMILLÁN CRUZ - CruzConmemorativa por la misiónmilitar de paz en Kosovo4. Sr. Coronel Antonio NA-VARRO PARDINES - CruzConmemorativa por la misiónmilitar de paz en Kosovo5. Sr. Teniente CoronelLuis Manuel CANDALAÑÓN - Cruz Conmemorativapor la misiónmilitar de paz en KosovoLa cerimonia in onore ai Caduti ItalianiL’Ambasciatore Visconti di Modrone conl’addetto militare, presso l’Ambasciata, ilContrammiraglio Roberto Ciammaichellacon le rispettive consorti (foto sin). <strong>Il</strong>Contrammiraglio e il Capo di StatoMaggiore della Difesa spagnolo, AlmiranteGeneral Fernando García Sánchez con lerispettive consorti (foto ds).6. Sr. Teniente Coronel JoséMaría PÉREZ AGUA-DO - Cruz Conmemorativapor la misión militarde paz en Bosnia7. Sr. Comandante JoaquínVicente SÁNCHEZLEANDRO - Cruz Conmemorativapor la misiónmilitar de paz en Bosnia67/<strong>2012</strong>Pag. 19


BARCELLONAdi Maria SantiniLA CASA DEGLI ITALIANI: VIAGGIO A ROMABagnaia, altra gita, visita a Villa LanteRoma da “Checco il Carrettiere” (Trastevere)con l’Avv. Dino Paganuzzi e moglie, durantela cena è stato fatto omaggio del libroscritto il Prof. Santagati sulla storia dellaCasa degli Italiani dalle origini (1865) finoal 1936 e di una <strong>targa</strong> ricordoLa “casa degli Italiani” al QuirinalePag. 22 67/<strong>2012</strong>


ITALIALA CAPPELLA SISTINAE I SUOI 500 ANNIAl di là della sua importanza religiosa, il capolavoro di Michelangelo è una delleopere più importanti e famose della storia dell’arte mondiale. Sono passati cinquesecoli da quando, il 31 ottobre 1512, l’allora pontefice Giulio II dellaRovere inaugurò la fine dei lavori della volta della Cappella Sistinacelebrando la liturgia dei Vespri alla vigilia di Ognissanti. Lo stessogesto che in omaggio al capolavoro assoluto di Michelangelo ha ripetutol’attuale Papa Benedetto XVI. Si tratta del "Capolavoro" insenso assoluto, definito da Giorgio Vasari “lucerna dell’arte nostra”.La Cappella Sistina è visitata ogni anno da cinque milioni di personeprovenienti da tutto il mondo ed è tra le opere più famose presentiin Italia. Per la sua realizzazione si impiegarono ben quattro anni difrenetico lavoro, sono centinaia, infatti, le figure e le scene raccontatenel libro sacro del cattolicesimo, il Vangelo, in essa raccolte eaffrescate sulla volta. Questa imponente opera e la sua tecnica hanno in seguitoinfluenzato tutta l’arte pittorica successiva. Già tra il 1477 e il 1483 erano statiLa Cappella Sistina deveil nome al suo committente,il papa Sisto IV dellaRovere (1471-1484), chevolle edificare un nuovogrande ambiente sul luogodove già sorgeva la “CappellaMagna”, aula fortificatadi età medioevale,destinata ad accogliere leriunioni della corte papale.Quest’ultima al tempocontava circa 200 membried era composta di uncollegio di 20 cardinali, dirappresentanti degli ordinireligiosi e delle grandifamiglie, del complessodei cantori, di un notevolenumero di laici e di servi.La costruzione Sistinadoveva rispondere inoltread esigenze difensive neiconfronti di due pericoliincombenti: la Signoriadi Firenze, retta dalla famigliadei Medici, con ichiamati maestri come Botticelli, il Ghirlandaio, Signorelli e il Perugino per realizzarele pareti dell’altare dove oggi si trovano “La Natività di Cristo” il “Mosèsalvato dalle acque” e la “Pala dell’Assunta”. Ma una crepa nella paretemeridionale convinse Giulio II a rivolgersi, sotto consiglio del Bramante,allo scultore fiorentino Michelangelo Buonarroti (nel disegnodi Daniele da Volterra) per risistemare il tutto e completare l’opera,inizialmente con appena 12 figure. Cominciato il lavoro, però, fu l’artistastesso a chiedere che gli venisse lasciata la piena libertà nel restauro.Grazie a una nuova miscela creata dai suoi assistenti, il Buonarroti riuscìa sconfiggere la muffa che minacciava i suoi affreschi, una tecnicaveramente geniale e rivoluzionaria, soprattutto se pensiamo alle nozioniscientifiche limitate di quei tempi. Sono arrivate in perfette condizionifino ai giorni nostri in tutto il loro splendore. Episodi della Genesi, figuredi Ignudi, scene tratte dal Libro dei Re, profeti, sibille, miracoli, allegorie e ispirazioni.Un autentico e mai uguagliato esempio dell’arte italiana di tutti i tempi.DOVE, QUANDO E PERCHÈ NACQUE LA "CAPPELLA SISTINA"quali il papa era in continuatensione, e i turchi diMaometto II, che proprioin quegli anni minacciavanole coste orientali dell’Italia.La sua realizzazioneebbe inizio nel 1475, annodel Giubileo indetto daSisto IV, e si concluse nel1483 quando, il 15 agosto,la Cappella, dedicataalla Vergine Assunta, venneinaugurata con solennitàdal Papa. <strong>Il</strong> progettodell’architetto Baccio Pontelliriutilizzava fino ad unterzo dell’altezza le muraturemedioevali. Secondoalcuni studiosi, le dimensionidell’aula - 40,23metri di lunghezza, 13,40metri di larghezza e 20,70metri di altezza - ricalcherebberole misure del grandetempio di Salomone aGerusalemme, distruttonel 70 d.C. dai Romani.Pag. 24 67/<strong>2012</strong>


ITALIATRASFORMÒ LA “COSAPOVERA” IN UNCAPOLAVOROPapa Giulio II, con intelligente e raralungimiranza, ad un certo punto lasciòlibero Michelangelo di creare la sua“opera” che seguì la sua ispirazionegeniale di Michelangelo. <strong>Il</strong> ponteficeGiulio II della Rovere, dal 1508, dovetteaspettare ben 4 anni prima dipoter ammirare questa “restaurazione”che rivoluzionò la storia dell’artema che con i suoi messaggi religiosidivenne un simbolo per la chiesa nelmondo. Inizialmente il Buonarrotiera stato incaricato di dipingere soloi dodici Apostoli, ma poi, ritenendo ilprogetto iniziale “cosa povera”, proposeuna sua idea di realizzazione.Michelangelo concepì, per la volta, unprogetto pittorico con 9 storie centraliraffiguranti episodi della Genesi conai lati figure di Ignudi che sostengonomedaglioni raffiguranti scene dal Librodei Re. Alla base della volta ci sono12 Veggenti, Profeti e Sibille assisi suitroni che sono contrapposti più in bassoagli Antenati di Cristo che vengonoraffigurati in Vele e Lunette. Nei quattroPennacchi angolari si vedono episodidella salvazione miracolosa delpopolo d’Israele. Per celebrare questoevento, l’Associazione MetaMorfosi,ha organizzato una mostra che esponeimportanti disegni autografi del Maestroinsieme ad alcune stampe d’epoca.I disegni della Volta vengono confrontatinell’esposizione con le corrispondentiimmagini della Sistina, cosìda poter scoprire la fase progettualedel capolavoro. Fra le curiosità piùrare figura l’unico progetto complessivodel Giudizio Finale, sopravvissutoal rogo provocato da Michelangelo.67/<strong>2012</strong>PAPA BENEDETTO XVI RIPETE IL GESTO DI GIULIO II<strong>Il</strong> Pontefice ha voluto ripetere lo stessorito con cui il 31 ottobre del 1512Papa Giulio II Della Rovere, alla vigiliadella festa di Tutti i Santi, inauguròla volta affrescata da Michelangelo.“<strong>Il</strong> grande artista - ha detto Ratzingernell’omelia - già celebre per capolavoridi scultura, affrontò l’impresa didipingere più di mille metri quadratidi intonaco, e possiamo immaginareche l’effetto prodotto su chi per laprima volta la vide compiuta dovetteessere davvero impressionante”. Inproposito, nel 1899, anche il Woelfflincon una bella e ormai celebre metafora,affermava: “Da questo immensoaffresco è precipitato sulla storiadell’arte italiana ed europea qualcosadi paragonabile a un violento torrentemontano portatore di felicità e altempo stesso di devastazione, nullarimase più come prima”. <strong>Il</strong> Papa haricordato anche le parole di GiorgioVasari: “Questa opera è stata ed è veramentela lucerna dell’arte nostra,che ha fatto tanto giovamento e lumeall’arte della pittura, che ha bastato ailluminare il mondo. Lucerna, lume,illuminare - ha sottolineato BenedettoXVI - tre parole del Vasari chenon saranno state lontane dal cuoredi chi era presente alla Celebrazionedei Vespri di quel 31 ottobre 1512.Ma non si tratta solo di luce che vienedal sapiente uso del colore ricco dicontrasti, o dal movimento che animail capolavoro michelangiolesco, madall’idea che percorre la grande volta:è la luce di Dio quella che illuminaquesti affreschi e l’intera CappellaPapale”. Quella stessa luce che secondoil Pontefice con la sua potenza vinceil caos e l’oscurità per donare vita:nella creazione e nella redenzione. LaCappella Sistina narra questa storia diluce, di liberazione, di salvezza, parladel rapporto di Dio con l’umanità.“Con un’intensità espressiva unica -ha proseguito Papa Benedetto XVI - ilgrande artista disegna il Dio Creatore,la sua azione, la sua potenza, per direcon evidenza che il mondo non è prodottodell’oscurità, del caso, dell’assurdo,ma deriva da un’Intelligenza,da una Libertà, da un supremo atto diAmore. In quell’incontro tra il dito diDio e quello dell’uomo, noi percepiamoil contatto tra il cielo e la terra;in Adamo Dio entra in una relazionenuova con la sua creazione, l’uomo èin diretto rapporto con Lui, è chiamatoda Lui, è a immagine e somiglianzadi Dio”. Secondo il Papa, vent’annidopo, nel Giudizio Universale, Michelangeloconcluderà la grande paraboladel cammino dell’umanità,spingendo lo sguardo al compimentodi questa realtà del mondo e dell’uomo,all’incontro definitivo con il CristoGiudice dei vivi e dei morti. Percelebrare assieme a tutti gli amantidell’arte italiana i 500 anni della CappellaSistina, soprattutto per chi nonpuò farlo praticamente recandosi inVaticano, il Santo Padre offre la possibilitàdi un emozionante viaggiovirtuale, straordinarianente verosimile,attraverso il sito www.vatican.vaNEI SUOI AFFRESCHI ANCHE UN PÓ DI CALABRIALo spirito di Gioacchino da Fiore aleggia nella Cappella Sistina. L’Abate calabrese“di spirito profetico dotato” citato da Dante nella Divina Commedia,sembra che abbia influito sul programma iconografico della Sistina. A confermarloè il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci afferma: “il pensierogiochimita attraversa come un grande fiume tutta la spiritualità cristianadell’Occidente. Giacchino da Fiore è stato uno dei grandi profeti dell’occidentecristiano. Sicuramente Michelangelo lo conosceva - prosegue il dirigentevaticano - in quanto aveva dimestichezza con le Scritture, con i testisacri, e poi lo si capisce dalla sua pittura”. A questo proposito, commentandoi cinque secoli di vita del capolavoro di Michelangelo, Don Enzo Gabrieli,ha precisato: “Abbiamo voluto dedicare un approfondimento agli affreschidella volta della Sistina e scoperto che in essa c’è un po’ di Calabria”.IN MOSTRA I PICCOLICAPOLAVORI DIMICHELANGELO<strong>Il</strong> Buonarroti volle distruggere quasi tuttigli schizzi perché di lui doveva rimaneresolo ciò che era perfetto. Quei pezzi dicartoncino con figure incomplete: unamano, un viso, una gamba, sono tuttoquello che resta dell’opera preparatoriadei più grandi e famosi affreschi dellastoria: quelli della Cappella Sistina diMichelangelo Buonarroti. Cinquecentoanni fa, giusto il 31 ottobre del 1512,papa Giulio II, seguito dai suoi cardinali,varcava la soglia dalla sala per ammirareil lungo lavoro a cui il maestro toscano siera dedicato per anni. Nel romano PalazzoSan Macuto della Camera dei Deputati,è aperta la mostra «Michelangelo ela Cappella Sistina nei disegni autografidella Casa Buonarroti», a cura dell’associazioneMetaMorfosi. L’esposizioneoffre fino a 7 dicembre un gruppo dibozzetti, con ampi riferimenti fotograficiagli affreschi della volta. Da sottolinearela presenza dell’unico progetto complessivoper il Giudizio Universale sopravvissutoal rogo che creò Michelangelo,negli ultimi anni della sua vita, distrussegran parte dei disegni romani, affinché,come racconta il Vasari: «Nessuno vedessele fatiche durate da lui et i modi ditentare l’ingegno suo, per non apparirese non perfetto». Ci sono poi una seriedi stampe e dipinti di artisti che, nei secoli,sono stati ispirati dai grandi affreschi.Dopo pochi attimi che si osservanoi bozzetti si rimane incantati dalla morbidezzadel tratto, dalla «tridimensionalità»delle pur appena accennate figure.E guardando questi pochi, piccoli grandicapolavori del Buonarroti, si intuiscequanto sia stato lungo e spossante il lavoronecessario per regalare alla Storia eall’Umanità la Cappella Sistina. Michelangeloiniziò a lavorare alla volta il 10maggio del 1508 e terminò nel 1512. AlGiudizio si dedicò tra il 1536 e il 1541.Abituato a lavorare in ampi spazi, dovettesdraiarsi sulla tavola dell’impalcaturaper poter dipingere la volta. Laconseguenza della posizione era i continuigocciolamenti negli occhi colori.Quando Papa Paolo III chiese un pareresull’opera a Biagio da Cesena, suo maestrodi cerimonie, egli rispose che erascandaloso che in un luogo sacro fosseroesposti corpi “ignudi” mostrando le“vergogne”. Ne seguì una campagna dicensura del cardinale Carafà contro Michelangelo,che reagì raffigurando il bigottoBiagio da Cesena nei panni di Minosse,il giudice infernale. Questi chiesea Paolo III che il suo ritratto venisserimosso e il Papa rispose che l’infernoera fuori della sua giurisdizione. MortoMichelangelo venne incaricato di coprirele parti intime Daniele da Volterra,che divenne noto come “Braghettone”.Pag. 25


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ITALIATARGA FLORIO CLASSIC E FERRARI TRIBUTE:L’ECO TARGA FLORIO CELEBRA LA LEGGENDA DELL’EVENTO SICILIANOi modelli Ferrari costruiti dal 1948 aigiorni nostri.Conferenza stampa a Montecarlo della Eco Targa Florio con il pluricampione Arturo Merzario, Sandro Binellipatron della Mac e l’Ambasciatore d’Italia Antonio Morabito.Due gare di regolarità; 200 partecipantiprovenienti da tutto il mondo e un rinnovatoparticolare occhio di riguardoalla sostenibilità ambientale attraversoil Forum e i test della Eco. Per sei giornila leggenda della corsa più anticadel mondo rivive in Sicilia.Ha inizio l’evento che oggi come piùdi cent’anni fa vuole diffondere l’ideadel progresso e fare da volano all’indottoturistico della Sicilia: dal 9 al 14di ottobre si è tenuta la Eco Targa Florio,la manifestazione promossa dallaFondazione Targa Florio Onlus e con ilpatrocinio dell’Automobile Club di Palermo.<strong>Il</strong> progetto, organizzato da MACGroup, raccoglie tre appuntamenti internazionali.Partita da Palermo, conil 7° Eco Mobility International Forum,alla fine del quale è partita la manifestazioneriservata ai soli veicoli ecodivisi in prototipi, ZEV, ibridi e solari.Dopo 7 anni di evento sotto le rigideregole FIA, la Fondazione ha deciso dieffettuare un anno sabatico per continuarel’esperimento sui bio carburantiche non fosse sottoposto alle regole FIAma solo per poter liberamente testaresu alcuni veicoli d’epoca questi nuovicarburanti con miscele di bio etanolonon proveniente da filiera alimentare. <strong>Il</strong>percorso è stato quello del piccolo circuitoripetuto più volte a seconda dellacategoria e in linea con il regolamentosemplificato emanato dalla Fondazione.Tutto questo per coinvolgere il territoriosiciliano e le strade della Targa Floriocon due gare di regolarità classica:Targa Florio Classic e Ferrari Tributeto Targa Florio.Nell’anno del centesimo anniversarioda quando Vincenzo Florio aveva provatouna nuova formula scegliendo dicorrere la Targa Florio come Giro diSicilia, 200 vetture (la più antica risaleal 1925) hanno percorso in tre giornile tratte Tribune di Cerda-Castello diDonna Fugata; Marina Di Ragusa-Taormina;Taormina-Castelbuono.«Questo importante progetto ci riempiedi orgoglio perché, con le sue diverseanime, rappresenta il perfetto equilibriotra futuro e tradizione – sostieneDaniela Zisa, Presidente della FondazioneTarga Florio Onlus –: tenendoben presente la storia della TargaFlorio, con la gara rievocativa, guardiamoal futuro per nuove soluzionieco-sostenibili grazie all’Eco MobilityInternational Forum. Portiamo cosìavanti l’obiettivo dichiarato dallo stessoVincenzo Florio: non tanto esaltarela velocità, quanto lo sviluppo e il perfezionamentodella mobilità».«Dopo il Forum i partecipanti hannorivissuto la leggenda della Targa Floriocon due intense gare di regolarità delladurata di tre giorni e due notti – diceSandro Binelli, Presidente di MACGroup – in Targa Florio Classic nonpotevamo non dare ampio spazio allevetture che hanno contribuito a crearneil mito: dall’Alfa Romeo Tipo 33 allaFerrari 212 Export, oltre 20 auto il cuimodello ha corso la Targa Florio e conun importante passato sportivo hannoconcesso uno show spettacolare al pubblicoe ai partecipanti stessi, dopo esserepartiti dalle tribune di Cerda. Desideroringraziare la Fondazione TargaFlorio per averci proposto una sfidaimportante come quella di far tornarei riflettori internazionali su una manifestazioneche ha fatto la storia dell’automobilismo;e l’AC Palermo per il suopatrocinio» conclude Binelli.«Per questa manifestazione sportiva,Eco Targa Florio Classic e FerrariTribute to Targa Florio <strong>2012</strong>, ritengoimportante per gli sportivi e per ilpubblico, dare visibilità anche alla storiadella Targa Florio, vero e propriopatrimonio culturale dell’AutomobileClub di Palermo e della Regione Siciliain particolare – fa sapere GiancarloTeresi, Commissario Straordinariodell’Automobile Club di Palermo–. Accesii motori nel lontano 1906, la garaè stata corsa consecutivamente nellaformula di velocità e poi in versioneRally fino ad oggi: questa rievocazionestorica ci permette ancora di più di riviverela nostra storia e di conservarnela memoria per le generazioni future».Con Targa Florio Classic infatti sonotornate sulle strade siciliane le vettured’epoca costruite dagli inizi del secoloall’ultimo anno in cui si è corsa laTarga di velocità (1977); mentre con ilFerrari Tribute to Targa Florio, l’omaggioche la Casa di Maranello ha volutorendere alla storica gara, pubblicoe appassionati hanno potuto ammirareLE VETTUREDELLA LEGGENDANumeri importanti per Targa FlorioClassic e Ferrari Tribute to Targa Florio<strong>2012</strong>: 200 vetture partecipanti, 28marchi rappresentati. Durante il processodi selezione delle vetture partecipantiè stata data priorità ai modelli checorsero la Targa Florio: saranno infattiprotagonisti di uno speciale show chegiovedì 11 ottobre anticiperà la partenzaufficiale della gara. <strong>Il</strong> passaggiodalla bandiera a scacchi sarà precedutoda un spettacolare saluto da parte dimodelli come l’Alfa Romeo Tipo 33/2(1968), la Ferrari 212 Export (1951)e la 250 GT (1955), l’Austin Healey3000 ex works (1965); la MaseratiA6GCS (1954), la Jaguar C-Type(1952) su cui ha corso Juan ManuelFangio o l’Alfa Romeo 1900 C SS(1957) carrozzata Zagato e guidatadagli stessi Marella Rivolta e AndreaZagato. Oltre 20 in totale.Auto dal passato glorioso, come nelcaso delle due Alfa Romeo Tipo 33/2del 1968, che nello stesso anno di immatricolazionehanno gareggiato allaTarga Florio, ottenendo il secondo eterzo posto.Era il 1968 quando Nanni Galliha preso parte alla Targa Florio incoppia con il pilota italiano IgnazioGiunti al volante dell’Alfa Romeo 33due litri iscritta, telaio 017 e numerodi gara 186. L’equipaggio ha disputatouna sensazionale Targa Florio: sonoarrivati secondi alla fine di una gara tiratissima,in cui sono stati a lungo in testa.Avevano tagliato il traguardo con lagenerale convinzione di aver vinto: soloil leggendario ‘postino volante’ VicElford, presente quest’anno insieme aGalli, alla fine di un giro incredibilmenteveloce ha negato alla coppia italianauna folgorante quanto inattesa vittoria.In quel 1968 Ignazio Giunti è arrivatoquarto alla 24 ore di Le Mans e quintoalla Mille chilometri del Nurburgring,sempre con la piccola due litri Alfa Romeosu cui ha corso anche la Targa Floriodel 1969 con il numero di gara 180.L’altra Alfa 33/2 (telaio 750033/14) hacorso nel ’68 con l’equipaggio Casoni-Bianchi,numero di gara 192 e haottenuto un fantastico terzo posto assolutodietro la vettura gemella. La‘vita sportiva’ della vettura era iniziataqualche mese prima a Daytona, con laSquadra ufficiale Autodelta e in configurazionecoupé, con l’equipaggioPag. 28 67/<strong>2012</strong>

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