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30 - Pontifical Gregorian University

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Tra le autorità presenti il Prof. Attilio Romiti e l'On. Gianni Letta, e dietrodi loro da sin. l'Avvocato Tommaso Addario e il Sen.Giuseppe Vedovato.14Omelia del RettoreMagnifico P. GianfrancoGhirlanda, S.J.Gn 11,1-9; Sl 32; Gv 20,19-23Nella prima lettura vediamo un movimento dall'unitàalla dispersione. Possiamo interpretare la costruzionedella torre fino al cielo come il simbolo dell'uomo che,confidando solo sulle sue forze e risorse umane, anzisfidando Dio, vuole realizzare se stesso e costruire il suofuturo. L'intervento di Dio vuole riportare il rapportotra l'uomo e Dio nei giusti termini, quello di creatura acreatore. Per questo, come dice il Salmo 32, “il Signoreannulla i disegni delle nazioni e rende vani i progettidei popoli”. Ogni disegno umano, che non sia progettatoe attuato secondo il piano che il Signore ha per l'umanità,si risolve fatalmente contro l'uomo stesso.Ogni progetto umano che sia una rottura della comunionecon Dio si traduce in una rottura della comunionecon i fratelli. L'umanità viene dispersa su tutta laterra.Nelle profezie messianiche dell'Antico Testamento èricorrente il motivo della chiamata dei figli di Dio datutte le nazioni. Gesù, dopo la sua risurrezione, primadella sua ascensione al Cielo, manda gli apostoli, chesono il germe della Chiesa, ad ammaestrare tutte lenazioni, battezzandole nel nome dei Padre e del Figlioe dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservaretutto ciò che aveva comandato loro. Ciò è attuato invirtù del dono dello Spirito Santo, che è dato in modospecifico per la remissione dei peccati, come applicazioneefficace dei meriti della sua morte e risurrezione.Infatti è il peccato che divide, la grazia riunifica. Labuona novella della remissioni dei peccati dev'essereannunciata per essere accolta nella fede battesimale eattuata nella perseveranza nel fare la volontà di Dio.Con Cristo il movimento è dalla dispersione all'unità.La Chiesa, opera dello Spirito Santo, è il popolo di Dioin cui trovano la propria dimora tutti i popoli dellaterra, non in porsi l'un popolo accanto all'altro, ma inuna mutua interiorità tra tutti i popoli, una mutuainteriorità tra tutti gli uomini e le donne che ne fannoparte, proprio per l'interiorità in ognuno dello SpiritoSanto, che lo rende interiore alla Santissima Trinità.L'unica professione di fede rende possibile la comprensionetra gli uomini che elevano la loro mente a Dio,perché sanno leggere le vicende, anche oscure e contraddittoriedel momento storico che vivono, con queldiscernimento che viene dallo Spirito e che solo puòdare speranza in un futuro migliore. L'unica grazia sostieneogni uomo e ogni donna, che si aprono ad essa nei sacramenti,in questo sforzo di discernimento e di costruzionenella pace e nella giustizia di una città umana che sia degnadell'uomo, anticipazione della città celeste, il Regno di Dio, acui ogni uomo e donna anelano nel più profondo del lorocuore. La guida pastorale del Romano Pontefice e dei Vescovi,vicari dell'unico Pastore che conduce il gregge di Dio, è l'unicache indica la via sicura per il raggiungimento di taleRegno.Proveniamo da tutti i continenti, da più di cento paesi, parliamouna varietà di lingue, ma tutti ci raccogliamo intornoL'Organista che ha accompagnato con maestriai vari momenti liturgici della celebrazione.all'unico altare e tutti comprendiamol'annuncio dellaparola di Dio e il mistero chesi compie sull'altare, non perchétutti capiamo l'italiano,ma perché tutti condividiamola stessa fede e la stessa speranzae siamo animati dallastessa carità. Infatti, la comprensioneinteriore e il gustospirituale della parola di Dio ela gioia della penetrazione delmistero della celebrazioneeucaristica sono opera delloSpirito Santo in ognuno dinoi. Non si tratta solo di unudire e di un vedere.È questo che ci unisce studentie professori giorno dopogiorno, anno dopo anno,nello studio e nell'insegnamento delle varie materie, che tuttesono volte a dare gli strumenti necessari per la comprensioneinteriore del mistero di Dio, della Chiesa e dell'uomo. È questoche unisce studenti, professori e maestranze amministrative,che col loro lavoro sostengono il perseguimento di questofine.Invochiamo lo Spirito Santo dicendo:”Vieni, Santo Spirito,riempi i cuori di noi tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco deltuo amore in questo nuovo anno accademico perché possiamotutti insieme partecipare all'impresa dell'edificazionedel tuo Regno”.Il momento conviviale al termine della celebrazione pressoil Collegio di S. Roberto Bellarmino.15


Incontro Europeo dei Docenti UniversitariMarcoCardinaliIl Rettore Magnifico,P. GianfrancoGhirlanda, S.J.,insieme aMons. Lorenzo Leuzzi,Direttore Ufficioper la PastoraleUniversitaria, dellaDiocesi di Roma16in occasione del 50° anniversario deiTrattati di Roma (1957-2007).Alla <strong>Gregorian</strong>a il secondo giorno del simposio.In continuità con il cammino iniziato con il Giubileodelle Università, i docenti universitari europeisono stati invitati, dal 21 al 24 giugno scorsi, adincontrarsi per condividere e progettare linee diricerca per rispondere alle attese della società europeae delle nuove generazioni. Nata dal cuore dellaChiesa, l'Università in Europa si prepara a concludereil Processo di Bologna che darà origine allospazio comune europeo di istruzione superiore,chiamato a promuovere una formazione adeguatadella futura classe dirigente e ad elaborare strategieculturali idonee ad orientare i processi sociali delcontinente.E' un'impresa ardua che richiede una nuova stagionedi creatività intellettuale, ma soprattutto chevenga rilanciata la specifica vocazione dell'istituzioneuniversitaria, quella cioè di essere luogo dilavoro interdisciplinare orientato alla ricerca dellaverità che, nel contesto contemporaneo, sollecitauna rinnovata capacità critica e una apertura degliorizzonti della razionalità. Il tema è stato: “Un nuovoumanesimo per l'Europa. Il ruolo delle Università”; unnuovo umanesimo, capace di favorire la sintesi deisaperi, e si è articolato in quattro grandi aree tematiche:la persona umana, la società, la visione delle scienze,la creatività e memoria.Ci sono state ben 47 sessioni di lavoro, che hannoavuto luogo in tutte le sedi del sistema universitariointegrato romano, espressione delle diverse disciplineaccademiche che, pur nella specificità di contenuti e dimetodologie, sono inserite in un percorso unitario dielaborazione culturale, orientato alla crescita della personaumana in tutte le sue dimensioni. La Chiesa che èin Europa desidera farsi promotrice di una nuova stagionedella vita universitaria, favorendo l'incontro tradocenti provenienti da tutti i paesi del continente condiverse sensibilità culturali e spirituali, offrendo ildono del Vangelo capace di illuminare e di sostenerel'impegno dei docenti, chiamati a dare testimonianza econcretezza alla carità intellettuale che è l'anima di unasocietà che vuole costruire con fiducia e speranza ilfuturo.Vi hanno partecipato oltre 2500 docenti di 44 Paesi.Questo è il primo incontro promosso dal Consigliodelle Conferenze episcopali europee. Ad inaugurare ilavori, presso la Pontificia Università Lateranense, èstata la prolusione del Cardinale, Camillo Ruini, Vicariodel Papa per la diocesi di Roma. Nella sua relazione,il Cardinale Ruini ha affrontato i temi più urgenti dellasocietà odierna, in cui sembra imperare - ha detto -un'interpretazione naturalistica dell'uomo, ridotto allasola sfera corporea:"L'interpretazione naturalistica dell'uomo non è soltantoincompatibile con la fede cristiana in quanto implica lanegazione della trascendenza del soggetto umano, ossiadel suo essere a immagine di Dio, ma comporta un autenticocapovolgimento del punto di partenza della modernità,che consisteva nella rivendicazione della centralitàdell'uomo e della sua libertà".A questa fase post-umanista, ha detto il porporato, puòessere di fondamentale aiuto l'umanesimo cristiano,basato sull'amore di Dio per l'uomo, un amore smisu-rato che abbatte le barriere della morte. Infine, il porporato siè soffermato sui rapporti tra cristianesimo e scienza:"L'umanesimo cristiano non sottintende in alcun modo unaqualche forma di avversione o minor considerazione nei confrontidelle scienze empiriche e dell'apporto che esse possono darealla conoscenza che abbiamo di noi stessi. Al contrario, il programmatipicamente umanistico di allargare gli spazi dellarazionalità, proposto con forza da Benedetto XVI, favorisce inrealtà un genuino sviluppo delle scienze, liberandole dal pericolodi restare prigioniere del riduzionismo scientista".Tanti gli interventi che si sono succeduti durante il convegno,tra cui quello di Franco Frattini, Vicepresidente della Commissioneeuropea. A lui abbiamo chiesto quale strumentoprincipe abbia l'Europa per sviluppare un nuovo umanesimo:"Trovare una linea condivisa per promuovere i diritti fondamentalidell'uomo, non solo per difenderli ma per promuoverlidove non ci sono. Se l'Europa vuole diventare attore globale, deveessere lei portatrice di questo valore e cioè che la persona umanaè al centro della scena".Sul concetto di dignità umana si è infine soffermato il CardinalePeter Erdö, presidente del Consiglio delle ConferenzeEpiscopali Europee. La dignità umana - ha detto - non diminuisceneppure quando un essere umano non può usare pienamentele sue capacità, e quindi riguarda anche il feto, il malatoo il moribondo.Franco Frattini, Vicepresidentedella Commissione europea che ha partecipato all’incontro.Il discorso del Santo PadreBenedetto XVIUn invito importante è naturalmente quello venuto dal SantoPadre che ai docenti universitari d'Europa ha detto che perrispondere alla crisi della modernità e costruire un nuovoumanesimo, il continente deve riscoprire la sua eredità cristiana.L'Europa deve riappropriarsi della sua tradizione diautentica culla dell'umanesimo, fondata sui valori cristiani ele università del continente devono indagare a fondo la "crisidella modernità", permettendo alla fede e alla ragione di cooperaree di rispondere ai bisogni culturali e spirituali dell'essereumano. Con un discorso di grande respiro intellettuale,Benedetto XVI ha sottolineato che in una Europa che "attualmentesta avvertendo una certa instabilità sociale e una diffidenzadi fronte ai valori tradizionali", la promozione di unnuovo umanesimo "richiede una chiara comprensione di cosasignifichi realmente la modernità". Attorno a questa promozioneche a più riprese Benedetto XVI sottolinea come unimperativo improcrastinabile, il Papa ha sviluppato un'ampiariflessione sul ruolo che gli atenei del Vecchio continente possonoe devono giocare "a servizio di un'Europa più unita":"Lungi dall'essere frutto di un desiderio superficiale per la novità,la ricerca di un nuovo umanesimo deve tenere in serio conto ilfatto che oggi l'Europa sta avvertendo un massiccio spostamentoculturale, in cui uomini e donne sono sempre più coscienti dellaloro chiamata ad essere attivamente impegnati nel cambiare laloro storia. Storicamente, è in Europa che l'umanesimo si è sviluppato,grazie alla fruttuosa interazione fra le varie culturedella sua gente e alla fede cristiana. L'Europa oggi deve conservaree riappropriarsi della sua tradizione autentica, se essa vuolerimanere fedele alla sua vocazione di culla dell'umanesimo" .Benedetto XVI ha quindi richiamato l'attenzione dei suoicirca duemila ospiti, guidati dal cardinale Péter Erdö, arcivescovodi Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio delleConferenze Episcopali d'Europa, su tre questioni che impongono,ha osservato, un'analisi approfondita. In primo luogo,ha accennato "all'esigenza di uno studio esauriente sulla crisidella modernità": nozione, ha detto, che nei secoli più recenti,ha "fortemente condizionato" la cultura europea. Il Papa hamesso in guardia dalla falsa dicotomia creata tra l'“umanesimoautentico" - che guarda anche al trascendente - e uncerto "teismo", entrambi considerati come estremi di un"inconciliabile conflitto fra legge divina e libertà umana". Chiediamocipiuttosto, ha affermato il Pontefice, se - come scrisseGiovanni Paolo II nell'Enciclica Redemptor hominis - in que-17


sta era di progressi economici e tecnici "l'uomo,come uomo, nel contesto di questo progresso, diventiveramente migliore, cioè più maturo spiritualmente,più cosciente della dignità della sua umanità, piùresponsabile, più aperto agli altri, in particolare versoi più bisognosi e più deboli, più disponibile a dare eportare aiuto a tutti" .Benedetto XVI ha poi riflettuto sul rapporto trafede e ragione, affermando tra l'altro che l'aumentodelle università europee è stato promosso in basealla convinzione che fede e ragione possano cooperare"nella ricerca della verità, ciascuna rispettandola natura e la legittima autonomia dell'altra, tuttaviafunzionando insieme in modo armonioso e creativo aservizio della realizzazione della persona umananella verità e nell'amore"; "L'attuale spostamentoculturale è visto spesso come 'una sfida' alla culturadell'università e allo stesso cristianesimo, piuttosto checome 'orizzonte' alla luce del quale possono e devono esseretrovate soluzioni creative".Ecco, dunque, la terza questione proposta dal Papa,quella "del contributo che il cristianesimo può dare all'umanesimodel futuro". La cosiddetta "questione dell'uomo"- oggetto di dibattito al Convegno romano deirettori e docenti universitari - "sfida la Chiesa - ha sottolineatoBenedetto XVI - a concepire dei modi efficacidi proclamare alla cultura contemporanea 'il realismo'della propria fede nell'opera di salvezza di Cristo. Il cristianesimo- ha obiettato il Papa - non deve essere relegatonel mondo del mito e dell'emozione, ma deve essere rispettatoaffinchè il suo annuncio faccia luce sulla verità circal'uomo, in modo da trasformare spiritualmente gliuomini e le donne e permettere loro di realizzare la propriavocazione nella storia"; “La conoscenza non può maiessere limitata al campo puramente intellettuale, essa includeanche la rinnovata capacità di guardare alle cose in un modolibero da pregiudizi e da preconcetti e di permetterci d'essere stupitidalla realtà la cui verità può essere scoperta unendo l'intellettoall'amore. Solo quel Dio che ha il volto umano, rivelato inGesù Cristo, può impedirci di ridurre la realtà proprio quandorichiede livelli di comprensione sempre nuovi e sempre più complessi.La Chiesa è cosciente della sua responsabilità di doveroffrire questo contributo alla cultura contemporanea".A conclusione dell'Incontro europeo dei docenti universitariabbiamo chiesto un commento del cardinale Péter Erdö, Arcivescovodi Esztergom-Budapest e presidente del Consigliodelle Conferenze Episcopali d'Europa:Il Papa, incontrando i partecipanti al Convegno, ha sottolineatocome, in un'Europa segnata attualmente da "una certa instabilitàsociale e da unadiffidenza difronte aivaloritradizionali", la promozione di un nuovo umanesimo richieda"una chiara comprensione di cosa significhi realmente la modernità".Ma quali sono le condizioni indispensabili, nella relazionetra fede e scienza, per promuovere un nuovo umanesimo?E' chiaro ormai che la fede e la scienza si presuppongono,hanno bisogno l'una dell'altra, e che l'uomo come essereumano non è soltanto oggetto di una ricerca nel campo dellescienze naturali, ma che il vero umanesimo richiede unavisione completa dell'uomo e una visione completa dei valori.I valori non sono un oggetto, come una macchina, ma esprimonouna relazione. Anche quando cerchiamo il senso dellecose, delle diverse azioni o dei diversi comportamenti, ilvalore e il senso si determinano mediante una relazione. Questosenso e questo valore provengono dalla loro relazione conDio stesso Creatore, che con la Sua volontà e con il Suoamore dà appunto uno scopo, una destinazione all'universo eall'umanità. In questo contesto, l'umanesimo cresce e il quadroche abbiamo sull'uomo è completo, alla luce della personadi Gesù Cristo, che ha mostrato tutta la verità sull'uomo.Quindi, dalla persona di Gesù Cristo conosciamo chisiamo noi esseri umani. Così le singole discipline e la nostrafede si integrano e l'armonia tra le scienze e la fede può contribuiredi più all'umanizzazione della vita dell'umanità edelle singole società, specialmente qui in Europa.Eminenza, il Santo Padre nel suo discorso ha fatto unaccenno al processo di Bologna. Le università cattolichecome possono contribuire a questo processo che comprendetutto il continente?18Prima di tutto, tutte le aree geografiche delmondo hanno ormai un sistema comune per ilriconoscimento dei diplomi, che è un bisognoassoluto e una conseguenza della globalizzazionedell'economia e della scienza. D'altraparte, il processo di Bologna offre un'opportunitàper riflettere sul contenuto del nostroinsegnamento, sulla sua completezza. E' risultatochiaro anche durante i discorsi e le conferenzedi queste giornate che nelle universitànon basta badare alle formalità, al modo incui si insegna, alla struttura dei crediti e cosìvia, ma al contenuto. Quindi, nel quadro delprocesso di Bologna, diviene possibile un maggiorescambio di valori, di contenuti scientificianche tra le università. E sotto questo aspettoanche le università cattoliche hanno una grandeopportunità per dare il loro contributo all'insiemedel pensiero europeo.19


Da sinistra a destra: prof. Giuseppe Scarvaglieri Ofmcap,prof. Yuji Sugawara S.J., prof. Franco Imoda S.J.Da sinistra a destra: prof. Théoneste Nkeramihigo S.J.,prof. Paul Gilbert S.J., Prof.ssa Rosanna Finamore,prof. Pawel Kapusta S.J.Da sinistra a destra: prof. Philipp Renczes S.J.,prof. Norman Tanner S.J., prof. Michael PaulGallagher S.J., prof. Mgr. Mario Pangallo.Paul Gilbert, S.J.Da sinistra a destra:prof. GianfrancoGhirlanda S.J.(Rettore della <strong>Gregorian</strong>a),prof.Godehard BrüntrupS.J. (Monaco),prof. ThéonesteNkeramihigo S.J.,prof. EdmundRunggaldier S.J.(Innsbruck).20Una giornata di studio in<strong>Gregorian</strong>a nell'ambitodell'Incontro Europeodei Docenti Universitaridedicato al tema:«Metafisica eantropologia»Il 22 giugno scorso è stata organizzata in <strong>Gregorian</strong>auna giornata di studio su Metafisica e antropologia:convergenze o tensioni?, nel quadro delConvegno dei Docenti Universitari Europei convocatoa Roma dal Consiglio della Conferenza EpiscopaleEuropee per celebrare il 50° anniversariodel Trattato di Roma.I rappresentanti di sei paesi europei hanno firmatoa Roma, il 25 marzo del 1957, il trattato istitutivodella Comunità Economica Europea. L'obiettivoprimario del Trattato di Roma era di realizzare unaunità economica in Europa. Vi si affermava che laComunità ha il compito di favorire «una espansionecontinua ed equilibrata» ed un miglioramentodel tenore di vita degli Stati che «ad essa partecipano».Gli Stati dell'Europa occidentale eranoconsapevoli che la costituzione di un mercatocomune avrebbe portato ad un maggiore sviluppoeconomico, rimuovendo le cause di quelle guerrecommerciali e doganali tra paesi europei che troppospesso erano state l'anticamera di veri e propri conflittiarmati. Da allora molto cammino è stato fatto sia nell'accrescimentonumerico degli Stati membri sia nellaconsapevolezza che l'integrazione europea non puòrimanere a livello solo economico. Infatti, anche se dauna parte è vero che la storia è stata segnata da guerretra gli stati europei, dall'altra è altrettanto vero che lecorrenti letterarie e dell'arte figurativa e architettonicanate in un paese si sono sempre ben presto diffuse neglialtri paesi, creando così una base culturale comune,anche se poi espressa con caratteristiche proprie in ognipaese.Si innesta su questa base culturale e la vuole esprimereil cosiddetto processo di Bologna, a cui ha aderito laSanta Sede. I ministri dell'istruzione superiore di 40paesi si sono impegnati a seguire questo percorso percostruire lo spazio europeo dell'istruzione superiore,integrato a quello della ricerca. In questa dinamica siinserisce l'incontro Europeo dei Docenti Universitarisul tema generale Un nuovo umanesimo per l'Europa.Il ruolo delle Università. Il Magnifico Rettore della<strong>Gregorian</strong>a, in occasione dell'assemblea dei Rettoridelle differenti università romane riuniti per deciderel'assegnazione ad una delle istituzioni dell'approfondimentodella materia generale, ha riservato per lanostra università il tema specifico delle relazioni fra lametafisica e l'antropologia.I Vescovi europei hanno invitato a riflettere sull'uomo,poiché il tema è molto urgente. L'antropologiaè stata da sempre un campo essenziale della riflessionein cui l'uomo lascia emergere la coscienza che hadi sé. È però divenuta, attualmente, più problematicache mai. L'uomo è oggi profondamente consapevoledella sua capacità di realizzare progetti che lo proiettanoverso un miglioramento della vita; non sa peròcome sarà la qualità della felicità che viene preannun-ziata e promessa dalle scienze. L'uomo che si affida allescienze sembra infatti decentrarsi da se stesso; si entusiasmadei cambiamenti che suscitano aspettative, speranze e sogniper il suo futuro, ma nel medesimo tempo ne sente il pesocon un profondo senso di angoscia.Gli interventi più importanti della giornata sono stati affidatia professori di differenti università europee della Compagniadi Gesù. Abbiamo potuto così ascoltare le conferenze di: p.Edmund Runngaldier (Innsbruck, «La metafisica nell'ambitodella filosofia analitica»), Godehard Brüntrup (Monaco,«Self-Determination and the Brain»), Alfredo Dinis (Braga,«Philosophy of Science and Problem of Foundation»), JosepM. Coll d'Alemany (Barcelona, «Una nueva metafísica»),Henri Laux (Paris, «Exigences et conditions d'un discoursphilosophiques sur l'affirmation de Dieu aujourd'hui») eGiovanni Cucci (Padova, «Confronto della psicologia e dellafilosofia della persona»). I professori della <strong>Gregorian</strong>a hannoinvece animato tre tavole rotonde simultanee, mettendo aconfronto problematiche vicine all'antropologia e legate alleloro competenze specifiche in teologia, filosofia e scienzeumane. I documenti della giornata saranno pubblicati in <strong>Gregorian</strong>um,la rivista scientifica universitaria della <strong>Gregorian</strong>a.Durante la giornata abbiamo sentito molti discorsi interessanti,e da quanto sentito sembrascomparsa l’unità della metafisica deimanuali. Il nostro incontro ha forsemanifestato lo stile necessariamentepost-moderno della riflessioneodierna; ciascuno di noi è invitato adaccettare che il suo discorso non sial'unico da imporre alla riflessione fondamentale.Le "cose" di cui parlano imetafisici sono molte: le cose sensibili(la loro permanenza o immanenza neltempo e lo spazio); l'uomo (che ha piccolie grandi desideri che si manifestanoin tanti modi); Dio (anche dellafede cristiana, in relazione costante epermanente d'amore con noi). La metafisicagioca un ruolo essenziale per elaborareun discorso all'altezza delladignità dell'uomo e da quanto si è evidenziatodalla giornata di studi alla <strong>Gregorian</strong>a,prende allora l'aspetto di unacordata di interrogativi su cui bisogneràriflettere. Comunque nonostante tuttoci si è resi conto che la metafisica èancora capace di affermazioni consistentied ultime che stimolano la ricercadel senso delle cose e della vita.Alcuni partecipanti all’incontro duranteuna pausa dai lavori.21


Il Processo di BolognaGerardoGrillo22La Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a, come PontificiaUniversità Ecclesiastica, partecipa attivamenteal cosiddetto “Processo di Bologna”. TaleProcesso rappresenta il percorso che i Ministridell'istruzione superiore dei Paesi europei sisono impegnati a seguire per costruire lo spazioeuropeo dell'istruzione superiore, integrato aquello della ricerca. L'impegno preso in talsenso dai Governi è basato su principi chiavecomuni che intendono orientare una ristrutturazioneomogenea dei sistemi universitari europei.Il Processo viene rivisto e aggiornato ognidue anni in occasione di appositi incontri deiMinistri dell'istruzione superiore. Dal 2001questi incontri sono preceduti dalle conferenzeaccademiche organizzate dell'EUA. La CRUIsegue l'attività di attuazione dei principi delProcesso di Bologna sia nell'ambito dei lavori dell'EUA,sia attraverso un Gruppo di delegati di Ateneoper il Processo di Bologna. Tale Gruppo di referenti,oltre a promuovere la realizzazione a livellolocale degli strumenti per l'attuazione dello spazioeuropeo dell'istruzione superiore e della ricerca,rappresenta l'interfaccia istituzionale del Grupponazionale dei Bologna Promoters, istituito dall'AgenziaNazionale Socrates-Erasmus nell'ambito diun apposto programma della Commissione Europea.In tali occasioni viene fatto il punto sullo stato diavanzamento rispetto alle priorità concordate evengono presi nuovi impegni per il raggiungimentodell'obiettivo finale (creare lo Spazio Europeo dell'IstruzioneSuperiore, collegato allo Spazio Europeodella Ricerca).LE TAPPEIl Processo di Bologna prendeavvio nel 1998, quando i Ministridell'istruzione superiore di Francia,Germania, Italia e RegnoUnito firmano all'Università dellaSorbona (Parigi) una dichiarazione,sulla "armonizzazionedelle architetture dei sistemi diistruzione superiore in Europa"Formalmente il Processo inizianel giugno 1999, quando i Ministridell'istruzione superiore di 29Paesi europei sottoscrivono aBologna la prima dichiarazionecongiunta per la costruzione diuno "spazio europeo dell'istruzionesuperiore", da attuarsientro il 2010.Data l'importanza di questoobiettivo, il Processo viene allargatonel 2001 a 33 Paesi europei(includendo quindi anche i Paesiin pre-adesione all'UE); ilnumero dei Paesi firmatariaumenta ogni anno.Nel maggio 2001 i 33 Ministridell'istruzione superiore si riunisconoa Praga per valutare i progressiottenuti e i successivi passida intraprendere. Il comunicatodi Praga ribadisce i principi stabilitie impegna ulteriormente iGoverni nazionali in alcune azioni: formazione continua;dimensione sociale dell'istruzione superiore; attrattivitàdello spazio europeo.Si va inoltre affermando l'apprezzamento per il coinvolgimentodell'EUA, dell'unione studentesca europea (ESIB)e della Commissione Europea.Il successivo passo di verifica è stato a Berlino nel 2003. I40 Paesi firmatari hanno riaffermato la volontà di proseguiresulla strada intrapresa e si sono impegnati in alcuninuovi settori fra i quali: integrazione dello Spazio Europeodell'Istruzione Superiore con lo Spazio Europeo dellaRicerca, inclusione del dottorato di ricerca quale terzociclo del Processo di Bologna promozione dell'importanzadella formazione e della mobilità dei giovani ricercatori,monitoraggio dell' attuazione del Processo diBologna (stocktaking) La Dichiarazione di Berlino identificainoltre tre priorità da raggiungere entro il 2005,ovvero a metà del percorso che dovrebbe concludersi nel2010. Il Gruppo di Follow-up è stato incaricato di realizzareun rapporto dettagliato (Bologna Process Stocktaking)sullo stato di attuazione del Processo di Bologna esui risultati ottenuti nei vari Paesi rispetto alle prioritàintermedie stabilite: processo di assicurazione della qualitàsistema basato su due cicli riconoscimento dei titoli edei periodi di studio. È proprio nell'incontro di Berlinoche la Santa Sede entra a pieno titolo nel Processo ed èaccolta tra gli altri Paesi membri.L'incontro di Bergen del 19-20 maggio 2005 ha definitole nuove priorità dell'Europa nella costruzione dello SpazioEuropeo dell'Istruzione Superiore e della Ricerca. Iprincipali temi su cui si articola il Comunicato di Bergenriguardano, la centralità del ruolo delle istituzioni, dellostaff accademico e degli studenti in tutto il processo disviluppo dell'istruzione superiore. Particolare attenzioneè stata posta su: valore della ricerca e della formazionealla ricerca, dimensione sociale del Processo di Bologna,valore della mobilità (studentesca, docente e di staff accademico)attrattività dello spazio europeo e cooperazionecon i Paesi Terzi.All'incontro di Londra (17-18 maggio 2007) è stato presentatolo Stocktaking Report 2007, predisposto dalGruppo di Follow-up, che ha analizzato: applicazionedegli standard e delle linee guida per la garanzia dellaqualità proposte dall'ENQA; attuazione dei quadrinazionali delle qualifiche di istruzione superiore; rilascioe riconoscimento dei titoli congiunti, inclusi a livello didottorato; creazione di adeguate forme di flessibilità deipercorsi formativi, incluse procedure per il riconoscimentodella formazione pregressa.Con il Comunicato di Londra i Ministri hanno concordatodi concentrare gli sforzi del biennio 2007-2009 percompletare le Linee di Azione già decise, confermando lapriorità nell'applicazione dei tre cicli, nell'assicurazionedella qualità e nel riconoscimento dei periodi e dei titolidi studio e focalizzando ulteriormente l'attenzione su:-Mobilità - Dimensione sociale - Raccolta dei dati - Occupabilitàdei laureati - Strategie di sviluppo dell'Area europeadell'istruzione superiore nel contesto globaleLa sesta conferenza ministeriale si svolgerà a Louvain-la-Neuve (Belgio) il 28 e 29 aprile 2009.I PRINCIPI CHIAVEL'obiettivo cardine del Processo di Bologna è quello di farconvergere i sistemi nazionali di istruzione superiore deiPaesi europei verso un sistema comune più trasparentecaratterizzato da una architettura basata su tre cicli (corrispondentiai livelli bachelor, master e research doctorate).L'impegno preso dai Governi per implementare il Processodi Bologna è basato su principi chiave comuni cheintendono facilitare la costruzione dello Spazio europeodell'istruzione superiore e della ricerca, anche alla lucedegli obiettivi definiti dai Consigli Europei di Lisbona(2000) e Barcellona (2002). Principi chiave:TRE CICLILa strutturazione dei sistemi nazionali di educazionesuperiore in tre cicli, che diano accesso a vari livelli dititoli di semplice leggibilità e comparabilità: gli Stati siimpegnano ad elaborare un quadro nazionale di riferimentoper tutti i titoli dei loro sistemi di istruzione superiore(national framework for qualifications) ed un quadrogenerale di riferimento per tutti i titoli esistentinell'ambito dello Spazio europeo dell'istruzione superiore(overarching framework for qualifications) entro il2010. Strumento utile all'aumento della trasparenzainternazionale e alla facilitazione dei riconoscimenti deititoli è l'introduzione del Diploma Supplement (a partiredal 2005).CREDITIL'adozione di un sistema europeo di crediti: il sistemaeuropeo di accumulazione e trasferimento dei creditiECTS è un sistema incentrato sullo studente e basato sulcarico di lavoro richiesto a questo ultimo per raggiungeregli obiettivi di un corso di studio, obiettivi preferibilmenteespressi in termini di risultati dell'apprendimentoe di competenze da acquisire.DIMENSIONE EUROPEALa promozione della dimensione europea dei percorsi formativi:attraverso l'elaborazione e l'attivazione di nuovi23


24moduli, corsi e curricula di primo, secondo eterzo ciclo con contenuto, orientamento eorganizzazione di carattere europeo, e larimozione degli ostacoli legali alla creazionee al riconoscimento di titoli congiunti.FORMAZIONE E RICERCAL'integrazione delle due dimensioni dellaformazione e della ricerca quali pilastri dellasocietà basata sulla conoscenza; il livello didottorato è incluso come terzo ciclo nel processodi Bologna sottolineando così l'importanzadella ricerca, della formazione allaricerca nel mantenimento e nello sviluppodella qualità, della competitività e dell'attrattivadell'istruzione superiore europea.L'avanzamento del sapere attraverso uno studiodi ricerca originale costituisce il cardinedella formazione dottoraleMOBILITÀLa promozione della mobilità di studenti,docenti e ricercatori: è uno degli obiettivichiave della costruzione dello Spazio Europeodell'Istruzione Superiore, da realizzareattraverso la rimozione di ostacoli alla mobilità(anche per quanto riguarda il rilascio deivisti e dei permessi di lavoro) e l'attivazionedi meccanismi di trasferibilità di borse distudio e prestiti nazionaliFORMAZIONE CONTINUALo sviluppo della formazione continua ericorrente: sempre più considerata comeparte integrante delle attività dell'istruzionesuperiore, necessita di meccanismi condivisiche favoriscano anche il riconoscimentodella formazione precedente (prior learning)e della formazione non convenzionale (nonformaland informal).RICONOSCIMENTOIl riconoscimento dei titoli e dei periodi distudio: ad oggi 36 Paesi sui 45 implicati nelprocesso di Bologna hanno ratificato la Convenzionedi Lisbona sul riconoscimento deititoli; tuttavia è auspicabile un impegno ulterioreaffinché tutti i principi della Convenzionesiano recepiti in modo adeguato nellelegislazioni nazionali.QUALITÀLo sviluppo di processi di assicurazione dellaqualità a livello istituzionale, nazionale ed europeo,elaborati su criteri e metodi ampiamentecondivisi. Conformemente alla loro autonomiae ai sistemi nazionali per la qualità, le istituzionidi istruzione superiore, in quanto responsabiliprincipali della qualità delle loro attività, sonoimpegnate ad introdurre meccanismi diretti alladiffusione di una cultura interna della qualitàconsona ai propri obbiettivi e alle proprie missioniistituzionali.I Paesi europei si sono impegnati a condividerestandard e linee guida, anche per la costituzionedelle agenzie nazionali di garanzia della qualità,in una prospettiva di cooperazione internazionale.DIMENSIONE SOCIALEIl potenziamento della dimensione sociale dell'istruzionesuperiore intesa come bene pubblicoe quale mezzo di rafforzamento della coesionesociale e di riduzione delle disparitàsociali e di genere, sia a livello nazionale cheeuropeo.STUDENTILa partecipazione attiva degli studenti al processodi Bologna, con un coinvolgimento continuodelle associazioni studentesche nelle attivitàeuropee e con l'adozione di normative nazionaliche garantiscano la partecipazione studentescaagli organi di governo delle istituzioni di istruzionesuperiore.ATTRATTIVITÀIl miglioramento dell'attrattività e dell'aperturadello Spazio Europeo dell'Istruzione Superioreverso l'esterno, attraverso l'estensione dei programmidi borse di studio per gli studenti provenientida Paesi terzi, il rafforzamento degliscambi transnazionali basati sulla qualità accademicaed i valori accademici, il miglioramentodella comprensione del Processo di Bologna inaltri Continenti e la condivisione dell'esperienzaacquisita nei processi di riforma con le altreRegioniFonte: Conferenza dei Rettori delle UniversitàItalianeLa <strong>Gregorian</strong>aa che punto è?Intervista al P. Sergio Bastianel, S.J.,Vice Rettore Accademico della <strong>Gregorian</strong>aDa quando nel 2003 la Santa Sede è entrata a pienotitolo nel Processo di Bologna, la <strong>Gregorian</strong>a si èsubito attivata per recepirne le decisioni, in accordocon le direttive della Congregazione per l'EducazioneCattolica. Quali sono i passi compiuti finora?A che punto è il cammino della <strong>Gregorian</strong>a in questolungo Processo? Lo abbiamo chiesto al P. SergioBastianel, s.j., Vice Rettore Accademico della <strong>Gregorian</strong>ae che lavora nell'ambito del Processo di Bolognaper la nostra Università.P. Bastianel, come sono cambiate le attività didattiche?Le attività didattiche (corsi e seminari) e le proveconclusive dei cicli di studio sono state valutatesecondo il sistema di crediti europeo, basato sullavoro che viene richiesto allo studente. Con ciòsono dati gli elementi che permettono di redigere ilSupplemento al Diploma, che tra poco sarà prontoper tutte le Facoltà. Questo computo concorreanche, come criterio, alla valutazione e revisione deiprogrammi e della didattica, che ogni unità accademicasta affrontando.Per quanto riguarda l'insegnamento su tre cicli?La struttura dei cicli (3 anni di base, 2 dispecializzazione, Dottorato di ricerca) inalcune Facoltà era già definita precedentementeal modo previsto. Per laFacoltà di Diritto Canonico la Congregazioneper l'Educazione cattolicaha deciso di mantenere quellaattuale, recentemente riformata. Lealtre Facoltà hanno già preparato ostanno preparando il loro adeguamento,che andrà in vigore dalprossimo anno accademico.Prima per chi si iscriveva al primociclo di Teologia, vi era l'obbligo diun biennio filosofico. Oggi è ancoracosì?Sì. La Congregazione per l'Educazione Cattolica, infatti,ha confermato l'obbligo di un biennio filosofico previo alprimo ciclo di Teologia. Per questo la Facoltà di Filosofiaordina il suo primo ciclo triennale in modo che in due annisi possano soddisfare le esigenze per l'accesso alla Facoltàdi Teologia, rimanendo un terzo anno di studi per poterconseguire il Baccalaureato in Filosofia.Tra gli impegni presi nel Processo di Bologna, vi è la costituzionedi una commissione per la qualità. Alla <strong>Gregorian</strong>aesiste già? E in cosa consiste il suo lavoro?La commissione accademica per la qualità è stata istituitaalla <strong>Gregorian</strong>a lo scorso anno insieme a quelle per l'interdiscipliarietà,per la ricerca e per le pubblicazioni e assumei compiti del Nucleo centrale di qualità accademica precedentementeistituito, con il compito di coordinare e verificareil lavoro che in questo campo si deve svolgere nellevarie Facoltà. La valutazione dei corsi da parte degli studentiè diventata normale per tutti gli insegnamenti. Si staavviando la corrispondente valutazione da parte deiDocenti. Lo scorso anno è iniziato lo studio sul III cicloper tutta l'Università, in vista di un riordino delle normativee della prassi in vigore.Gerardo Grillo25


P. FranciscoJavier Egaña,S.J.Al centro P.Francisco Egaña,S.J. Vice RettoreUniversitario(sinistra) eP. GianfrancoGhirlanda, S.J.Magnifi Rettore(destra) con duestudenti della<strong>Gregorian</strong>a.Festa di Benvenuto ai Nuovi StudentiMartedì 16 ottobre l'Università, come da tradizione,ha dato il benvenuto ai nuovi 601 studentiche hanno scelto di venire alla <strong>Gregorian</strong>a per completarela loro formazione intellettuale, spirituale eumana.Le nuove matricole provengono, anche questoanno, da tutti e cinque i continenti, portando consé una variegata ricchezza culturale, linguistica ecarismatica che fa sì che l'Università <strong>Gregorian</strong>a siaveramente la “Università di tutte le nazioni”, comeveniva chiamata agli albori, nel lontano 1551.Sono, infatti, presenti studenti di varie etnie, didiversi interessi, con differenti opzioni vocazionali:alcuni sono sacerdoti diocesani, altri seminaristi,altri ancora membri di diverse famiglie religiose e divari movimenti ecclesiali all'inizio del loro cammino,altri sono laici e laiche che perseguono gli obiettivi piùdisparati, non mancano coloro che provengono dallaChiesa ortodossa o appartenenti ad altre confessionireligiose. È l'immagine semplice e limitata del grandevillaggio universale che si sta creando e al quale l'Universitàdeve preparare. Il gruppo, pur essendo cosìdiverso, non è però affatto disgregato: tutti partecipanoallo stesso impegno formativo e condividono lostesso scopo di conoscere più profondamente la dottrinae la vita della Chiesa Cattolica, per comprenderlameglio, servirla meglio, testimoniarla meglio e saperstabilire ponti di fratellanza universale.Il maggior numero di immatricolazioni si registra nelciclo di baccalaureato: in primis nella facoltà di Teologia(122), in secundis in quella di Filosofia (44), poi aseguire troviamo i dati di tutte le altre Facoltà/Istituti/Centri:Storia e Beni Culturali della Chiesa (44),Spiritualità (41), Centro Interdisciplinare per i Formatorinei Seminari, Diritto Canonico e Giurisprudenza,Scienze Sociali, Comunicazioni Sociali, Missiologia,Istituto di Studi su Religioni e Culture, Psicologia eLaikos.Computer, il Club degli Studenti, il Centro Medico e Ottico,il Centro di consulenza Psicologica e la Sala di Ritrovo Studenti.Al termine, come annunciato, accompagnati dall'intrattenimentomusicale eseguito dagli studenti del Collegio Pio Latinoamericano,ci siamo trovati nel quadriportico del PalazzoCentrale a condividere il rinfresco e l'idea che si possa veramenterealizzare un'autentica Comunità Universitaria.26Nell'Università <strong>Gregorian</strong>a si studia con serietà. Non èimmaginabile far perdere una lezione agli studenti perpartecipare ad una festa. Abbiamo organizzato quindila “Festa di Benvenuto ai Nuovi Studenti” al terminedell'ultima lezione del mattino. L'annunzio di un“buffet” dopo l'incontro ha rinvigorito le intelligenzestanche.La “Festa di Benvenuto” è iniziata nell'Aula Magna,dove si sono riuniti gli studenti e un buon numero diautorità accademiche, professori e responsabili deidiversi uffici e servizi offerti alla comunità studentesca.Il P Rettore si è rivolto ai presenti spiegando brevementeil senso dello spirito gesuitico che anima tutte leattività dell'Università <strong>Gregorian</strong>a, sottolineando loscopo voluto dal Fondatore della nostra Istituzione,Ignazio di Loyola, di impegnarsi nella formazione integraledello studente, sviluppando armonicamente gliaspetti spirituali, intellettuali e umani della persona,per forgiare uomini liberi, fedeli e responsabili all'internodella Chiesa. A seguire, quattro studenti, in quattrolingue diverse - perché non tutti i nuovi studentihanno ancora la sufficiente padronanza dell'italiano -hanno descritto brevemente i vari servizi non accademiciche l'Università offre: La Cappellania, l'UfficioStudenti Stranieri, l'Ufficio Relazioni Studenti, la Sala27


Monica FucciSalone dello Studente Campus OrientaLa <strong>Gregorian</strong>a presente alle giornatedi orientamento universitario di Romamaggiore visibilità del patrimonioculturale e dell'offerta didattica diun' Università universalmente riconosciuta.Il Salone dello Studente Campus Orienta havisto quest'anno, oltre alla presenza delle piùimportanti università di Roma e nazionali, lapartecipazione della Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a.La manifestazione ha avuto, nei tregiorni di svolgimento (16-17-18 ottobre 2007),un'affluenza di circa 85.000 studenti di Licei eIstituti di Istruzione Superiore provenienti daLazio (78,59%), Campania (8,<strong>30</strong>%), Abruzzo(6,91%) e Molise (6,20%).L'interesse per l'Università è stato elevato sia daparte di chi non conosceva la <strong>Gregorian</strong>a, e pertantochiedeva informazioni generiche e poisempre più specifiche in relazione all'indirizzodi studi di preferenza (soprattutto Scienzesociali, Storia e Beni culturali, ComunicazioneSociale e Filosofia), sia da parte di chi si è avvicinatoavendo già un'idea precisa dell'Università echiedendo specificatamente i programmi di studiorelativi a Diritto Canonico, Missiologia, Spiritualitàe Teologia. Gli studenti inoltre, seppur moltogiovani, hanno mostrato apprezzamento per le attivitàinerenti il dialogo interreligioso. Granderichiesta c'è stata per la creazione di un'eventualeFacoltà di Psicologia confrontabile con quelle presentiin altre università, ma con la “garanzia” della<strong>Gregorian</strong>a.Durante la manifestazione, inviati di siti internetper studenti e di quotidiani, come ad es. il Sole24ore, hanno offerto di poter contribuire a unaHanno visitato il Salone anchenumerosi docenti dei Centri diorientamento di vari Istituti diistruzione superiore e, con moltointeresse, hanno chiesto la possibilitàdi organizzare per i loro studentiuna visita in <strong>Gregorian</strong>a perincontrare la facoltà che gli studentiavessero richiesto, dopo avervisitato il sito internet e letto ilmateriale raccolto alla manifestazione.In particolare, la responsabiledi un Centro di orientamentodi un Liceo di Scienze Sociali dellaCampania ha raccolto materialedella nostra Facoltà, proponendo distabilire un contatto in modo da preparare gli studenti findal liceo ad una naturale continuità degli studi presso lanostra università.Il filmato video (preparato in collaborazione con il CentroInterdisciplinare sulla Comunicazione Sociale e trasmessoin loop presso lo stand) forniva una panoramica diinformazioni a coloro che con piacere si sedevano aseguirlo. Ne è stato richiesto, infatti, un invio in visioneda parte di alcuni Licei.L'illustrazione del metodo pedagogico tipico della <strong>Gregorian</strong>ache, traendo ispirazione dagli Esercizi Spirituali diSant'Ignazio di Loyola, si fonda sulla relazione personalee professionale tra docente e studente, privilegiando l'assimilazionedel sapere piuttosto che la molteplicità delleconoscenze e offrendo al singolo un accompagnamentofinalizzato allo sviluppo della propria personalità, libera eresponsabile, ha riscosso apprezzamento presso i ragazziche hanno lamentato un disorientamento generalizzato ela mancanza di una guida che li aiutasse nel loro percorsodi formazione.La vicinanza dello stand a quello della CommissioneEuropea che festeggiava i 20 anni del programma Erasmus,ha dato modo infine alla <strong>Gregorian</strong>a di sottolinearela propria caratteristica di internazionalità che le ha meritatoil nome di Università delle Nazioni. Un'internazionalitàpresente fin dalle origini (1551) che supera peraltroi confini dell'Unione Europea.2829


P. Pedro Arrupe: un uomo per gli altriMarcoCardinali<strong>30</strong>Il <strong>30</strong> maggio scorso è stato presentato alla <strong>Gregorian</strong>ail libro dal titolo: Pedro Arrupe, un uomo pergli altri, curato da Gianni La Bella, edito da ilMulino. P. Pedro Arrupe è il 28° successore diSant’Ignazio di Loyola. È stato Preposito Generaledei Gesuiti dal 1965 al 1983, guidando in manieraincisiva la Compagnia di Gesù negli anni complessi,ma quanto maivivaci,del rinnovamento post-conciliare. Come ha ricordatoil Rettore Magnifico della <strong>Gregorian</strong>a, P. GianfrancoGhirlanda, S.J., nel suo discorso a inizio della presentazione,il legame dell’Università <strong>Gregorian</strong>a con il P.Pedro Arrupe non è costituito solo dal fatto che egli èstato il Superiore religioso della Compagnia di Gesù,ma anche dal fatto che in quanto tale è stato Vice GranCancelliere dell’Università. Tra i relatori di eccezione vierano grandi personalità del mondo ecclesiale e culturaledi cui mettiamo di seguito una breve biografia.Il Cardinale Roberto Tucci, S.J., che ci onoriamodi aver avuto come nostro alunnonella Facoltà di Teologia, dove haconseguito il Dottorato in Teologia.Come professore allaFacoltà Teologia di Napoli èstato alle origini della rivista«Rassegna di Teologia».Nel 1956 è stato chiamatoa far parte delCollegio degli Scrittoridella rivista «LaCiviltà Cattolica»della quale tre annidopo è stato nominatoDirettore.Durante il ConcilioVaticano II hacontribuito comeperito alla redazionedel Decretosull’Apostolato deiLaici e della Costituzionepastoralesulla Chiesa nelmondo contemporaneo.Significativi sonogli incarichi ricopertiall’interno della Compagniadi Gesù. Ha partecipatoalle CongregazioniGenerali XXI(1965-1966),XXXII (1974-1975) eXXXIII.D a l1970 al 1975 è stato consigliere del Preposito Generale, PadrePedro Arrupe, per l’ecumenismo. Nel settembre del 1973viene destinato alla Radio Vaticana di cui diviene DirettoreGenerale e, in questa veste, e poi in quella di organizzatore deiviaggi pontifici, accompagna Giovanni Paolo II fin dal primoviaggio apostolico, quello del 1979 in Messico, nei suoi pellegrinaggiattraverso il mondo. È stato creato Cardinale dalServo di Dio il Papa Giovanni Paolo II, nel Concistoro del 21marzo 2001.Il curatore il Prof. GianniLa Bella, docente di Storiacontemporanea presso laFacoltà di Scienze dellaFormazione dell’Universitàdegli Studi di Modena eReggio Emilia, che da annisi dedica alla ricerca e all’approfondimentodel fenomenoreligioso in Europa edel cristianesimo latinoamericanoin epoca contemporanea,alle quali ha dedicatotante delle sue pubblicazioni.Il Prof. Andrea Riccardi, professoreordinario di Storia contemporaneapresso la Facoltà diLettere e Filosofia dell'Universitàdi Roma Tre, il quale, il 7febbraio 1968, mentre era studentedell’ultimo anno di liceo,in un momento storicamente eculturalmente difficile, ha fondatola comunità di Sant’Egidio di cui è tuttora Presidente.“La sua vita, come ha sottolineato P. Ghirlanda, è la testimonianzaviva di una missione esercitata per i diseredati e infavore della pace e del rispetto dei diritti umani”.Il P. Federico Lombardi, S.J., nominato da Sua Santità BenedettoXVI Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, incaricoche si aggiunge a quello di Direttore Generale dellaRadio Vaticana (dal 2005) e di Direttore del Centro TelevisivoVaticano (dal 2001). La sua esperienza è estremamentevasta, essendo stato dal 1973 al 1977 Membro del Collegiodegli Scrittori della "Civiltà Cattolica", dal 1977 Vice-Direttoredella "Civiltà Cattolica" e dal 1984 al 1990 Provincialedella Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù. Di seguitoriportiamo per intero l’intervento del P. Federico Lombardi.Un volume prezioso sulla vitae l’opera del P. Pedro Arrupedi P. Federico Lombardi, S.J.La pubblicazione del volume che presentiamo si colloca nonsolo molto opportunamente nell’anno centenario dellanascita del P .Arrupe, ma anche nel periododella preparazione immediata della 35aCongregazione Generale della Compagniadi Gesù. Per i gesuiti è un tempo di riflessionee di preghiera, mentre ci si avvicinaalla conclusione della lunga tappa delgeneralato successivo a quello di Arrupe,tempo in cui quindi meditiamo con piùattenzione sulla nostra storia. Dopo i 16anni di Arrupe Generale, che corrispondonogrosso modo al Pontificato diPaolo VI, abbiamo avuto i 24 anni diPadre Kolvenbach, che corrispondonosommariamente al Pontificato di GiovanniPaolo II.Il volume è una grande raccolta di contributidi primo ordine, molto preziosi.Sono contributi competenti,informati, che propendono generalmenteper una interpretazione positiva,benevola, nei confronti delPadre Arrupe, ma comunque sereni elargamente obiettivi. Si ha così unabase su cui si può lavorare per tentarein futuro una sintesi, una biografia completa e ben documentatasul Padre Arrupe. La Introduzione del prof. La Bellacostituisce già un primo sguardo d’insieme convincente eassai apprezzabile per il suo equilibrio.La mia lettura non è stata finora completa, in particolare nonho studiato la maggior parte dei capitoli su Arrupe e le diverseregioni del mondo. Mi soffermerò quindi solo su due aspetti:la personalità spirituale e il governo.Anzitutto sulla personalità spirituale e religiosa del P. Arrupe.Su di essa segnalo soprattutto i tre articoli dei Padri Iglesias,Royon e Ivern. Ne risulta in piena luce il livello altissimo dellapersonalità spirituale del Padre Arrupe. Sappiamo che si trattadi una persona discussa per il suo governo, oggetto di grandeamore e ammirazione e allo stesso tempo di forti critiche eanche di denigrazioni. (E’ stato accusato addirittura di essere31


32la causa della crisi della Compagnia di Gesù, diessere disobbediente al Papa). Ma sulla sua virtù ilconsenso è sempre stato larghissimo fra tutti coloroche lo hanno conosciuto e hanno avuto modo ditrattare con lui.Quanto è messo in rilievo negli articoli del volumeper i gesuiti non è quindi una scoperta, ma permolti altri probabilmente sì, perché vittima di clichésemplificatori e di una visione più esterioredella persona e delle sue vicende.Leggendo il volume non ho trovato perciò sorpresesu questo aspetto, ma molte conferme e diversiarricchimenti significativi. Ne indico alcune ed alcuni.Quanto al tempo della sua formazione di Arrupe, ilP.Iglesias mette un accento particolare sul “voto di ciòche è più perfetto”, che certamente Arrupe ha fatto(anche se non si sa esattamente quando), e che esprimela sua dinamica interiore rivolta a compiere sempre piùradicalmente la volontà di Dio, a cercare sempre e solola sua maggior gloria, non con atteggiamento volontaristico,ma di disponibilità sempre più totale all’esserestrumento della grazia, con uno spirito ignazianomolto profondo.Iglesias approfondisce la tradizione spirituale di questovoto, da Santa Teresa fino al XX secolo, ed enumera nonpochi gesuiti che lo hanno compiuto, ad esempio il P. de Guibert.Questo aspetto mi ha colpito e interessato molto, perché– mentre non mi pare che oggi questo voto sia una via usualeper vivere radicalmente la spiritualità ignaziana - ho riscontratoquesto stesso voto in un altro gesuita della stessa età delP.Arrupe, cioè il P.Riccardo Lombardi, che lo compie nellostesso periodo e probabilmente nella stessa fase della sua vitareligiosa (il terz’anno di probazione).Si vede che figure eminenti delle precedenti generazionigesuitiche hanno trovato in questo voto un aiuto efficace pertradurre il magis ignaziano nella loro vita quotidiana.Un tocco molto personale e particolare della espressione delladisponibilità radicale e completa alla volontà di Dio è l’immaginedel “porcellino d’India”, della “cavia”, che Arrupeassume probabilmente dai suoi studi di medicina, e che tornaspesso nella conversazione e corrispondenza con il suo grandeamico Jesus Iturrioz, in un arco di tempo che va dalla formazionefino all’ultima malattia. Come la cavia è a disposizioneper ogni esperimento, così Arrupe si offriva al Signore perchéfacesse di lui ciò che credeva più opportuno, nel modo checredeva più opportuno.Un altro contributo dell’articolo del P. Iglesias per me nuovosono le importantissime Note degli Esercizi spirituali compiutidal P Arrupe poco dopo la sua elezione a Generale, incui la sua personale vocazione viene a identificarsi con il servizioalla Compagnia di Gesù.E’ anche questa una testimonianza di totale disponibilità alSignore. E in questa linea della disponibilità spirituale e concretatroviamo poi una delle più belle e appassionate lettere diArrupe alla Compagnia di Gesù: appunto la “Lettera sulladisponibilità”. Che – secondo quanto ricordato nel volume –fu trovata nell’inginocchiatoio di Paolo VI alla sua morte, ilche significa che il Papa stesso – nonostante le difficoltà dirapporto con il P. Arrupe sul governo – ammirava profondamentela sua spiritualità.Insieme a un’altra lettera di poco precedente, dedicata alla“integrazione della vita spirituale e dell’apostolato”, la “Letterasulla disponibilità” forma una coppia di documentisplendidi, estremamente concisi ed estremamente concreti,che si concludono con una serie di domande dirette ad ognigesuita, che ne fanno un eccezionale strumento di revisione divita ed esame di coscienza. E questo proprio sulle linee essenzialidell’identità spirituale del gesuita, che deve essere “contemplativonell’azione” e desideroso di diventare strumentosempre più docile della mano di Dio.Molto importante nell’articolo del P.Iglesias trovo pure latestimonianza del P. Gonzalez sugli ultimi esercizi delP.Arrupe, nel 1980 – cioè nel difficile periodo conclusivo delgeneralato -, e sulla angoscia profonda che sperimenta nelcorso della “terza settimana”di fronte allaprova. In certo senso è lasua “notte oscura”, unsegno – se vogliamo –della genuinità profondadella sua esperienzaumana, spirituale ediciamo pure mistica.Giustamente viene ricordatain più punti delvolume anche la “trilogia”delle grandi conferenzeconclusive dei corsiannuali di spiritualità ignaziana tenuti presso la Curia, proprionegli ultimi tre anni della vita di Arrupe (79/80/81), chesi possono considerare quasi come suo “testamento spirituale”.Personalmente ho anche io sempre letto e riletto soprattuttola terza conferenza - “Radicati e fondati nella carità” - con laconvinzione di trovarmi tra le mani il testamento spirituale diArrupe Generale: una grande meditazione sull’amore, chevede nell’amore il superamento di tutte le discussioni e tensionivissute anche nella Compagnia di Gesù sul tema “fede egiustizia” nella Congregazione Generale 32a e dopo di essa.Ne leggo alcune frasi: “Sembrò un gran passo questa opzioneche da allora la Compagnia si sforzò di portare avanti.Manca ancora la prospettiva sufficiente per valutare il saldo difallimenti benintenzionati e di innegabili successi che questaopzione ha prodotto nella Chiesa attraverso la Compagnia.Alla luce dell’ultima enciclica ‘Dives in misericordia’, sipotrebbe affermare che, con le imperfezioni proprie di ogniopera umana, fu una scelta nella giusta direzione. Con unariserva: tutto ciò non è sufficiente, non è l’ultimo passo.La Congregazione sa che l’ultimo passo e la base di tutto è lacarità e che la giustizia vera nasce dalla carità e culmina nellacarità… La Compagnia deve avanzare ancora nella conoscenzae nell’esplorazione di questa giustizia che si è impegnataa promuovere. Sono sicuro che ciò ci farà scoprire uncampo, ancora più vasto, della carità… Lotta per la fede, promozionedella giustizia, impegno per la carità sono la nostraambizione e in ciò abbiamo la nostra ragione d’essere.Lasciarci penetrare da questa idea e viverla con l’intensità delmagis ignaziano è la nostra accomodata renovatio. In questomodo saremo giunti al punto originale del carisma trinitariodi Ignazio, all’essenza divina che è l’amore”.Come si vede, si tratta di una rilettura delle grandi scelte dellaCompagnia di Gesù alla luce della carità. Una rilettura assaiattuale, se pensiamo anche all’enciclica di Papa BenedettoXVI, “Deus caritas est”.33


Padre Arrupe, S.J. incontra Frère Roger, di Taizé.34Nel volume si dicono ancora moltissime altre coseimportanti, ad esempio sulla devozione del PadreArrupe al Sacro Cuore, ma mi manca un poco lasua devozione per la visione della Storta. Si ricordache Arrupe la cita in un discorso alla Congregazione32a, ma forse bisognerebbe notare di piùquanto questa visione gli sia stata cara comemomento fondante della esperienza spirituale edella identità della Compagnia di Gesù! Basti ricordarela preghiera da lui composta per il rinnovodella consacrazione della Compagnia al SacroCuore.Nel corso della mia lettura – finora un poco affrettatae parziale – del volume mi sono interrogatomolte volte su quale figura ne risulta di Arrupecome Generale, cioè come uomo del governo dellaCompagnia di Gesù. E’ una domanda alla qualenon si può sfuggire, non sarebbe onesto sfuggire.A volte si sono sentiti giudizi e valutazioni che arrivanoad una semplificazione estrema: “Arrupe è unsanto - ma non era capace di governare”.Ritengo che questa semplificazione non serva anulla, sia fuorviante. In certo senso vorrei rovesciarlae dire: “Arrupe ha governato con la specificitàdi un grande leader spirituale”. Perché si puògovernare in molti modi. Il modo di Arrupe hadelle sue caratteristiche che cercherò brevemente dimettere in rilievo.Certo si devono riconoscere i limiti delle persone, equindi anche del Padre Arrupe. In diversi contri-buti del volume questi vengono riconosciuti, anche giàper quanto riguarda il suo servizio come Provincialedel Giappone, durante il quale venne nominato dalPadre Generale Janssens un Visitatore proprio per verificarela situazione della Provincia e le critiche che glivenivano mosse.Ma è particolarmente importante leggere come ilPadre Valero - nel suo contributo sulla 31a CongregazioneGenerale - mette molto bene in luce il rapportofra le istanze di rinnovamento della Compagnia diGesù e della vita religiosa al tempo del Concilio e lascelta di Arrupe come Generale.Fra i motivi per cui a molti egli appare il candidato piùadatto si possono enumerare ad esempio: “profondaspiritualità, fervore missionario, esperienza di diverseculture, sensibilità nel percepire il cambiamento chestava avvenendo nel mondo e nella chiesa e atteggiamentopositivo di fronte ad esso, capacità di relazionarsiin maniera aperta e fiduciosa con le persone, e dicomunicare personalmente con tutta la Compagnia…”(p.173).Insomma, anche riflettendo “ex post” sulla situazionedella Chiesa nel mondo moderno, sulla necessità disensibilità ai problemi del tempo, sulla necessità di unnuovo stile di vita religiosa e di esercizio dell’autorità,si vede che il Padre Arrupe era una persona dotata dirisorse eccezionali. Padre Arrupe si presenta come ungrande leader spirituale, credibile e aperto, capace dicondurre al confronto con nuovi orizzonti di impegno.E non a caso viene visto come tale in tutta la vita religiosadella Chiesa conciliare, come dimostra la suacontinua rielezione per ben cinque mandati successivialla Presidenza della Unione dei Superiori generali,fino al tempo della malattia.Questo tipo di leadership è essenziale per governare uncorpo bisognoso di rinnovamento. Forse alla mancanzadi specifiche capacità organizzative possono suppliregli aiuti offerti da buoni collaboratori, ma il carismadella leadership spirituale e religiosa non può esseresostituito facilmente dall’appoggio altrui.Il P. Royon – nel suo articolo - mette bene in rilievo ilcontributo dato da Arrupe al rinnovamento dello stiledel rapporto con le persone, della capacità d’ascolto edialogo, della presenza incoraggiante e animatrice neidiversi luoghi. Un altro contributo originale del PadreArrupe è certamente la insistenza sul “discernimento”,cioè sulla ricerca della volontà di Dio mettendosi inascolto dello Spirito e contemplando il mondo conocchi di fede. Arrupe propone con insistenza non soloil discernimento personale, nella linea degli Esercizispirituali, ma anche – e ciò è più nuovo - il “discernimentospirituale in comune”, un discernimento orientato in particolareanche verso le scelte apostoliche, cercando di superarecosì l’individualismo a vantaggio di una dimensione piùcomunitaria del corpo apostolico della Compagnia. Discernimentoche naturalmente non va separato dall’obbedienza, mala completa. La Compagnia di Gesù deve essere “un corpo perlo Spirito”, a disposizione dello Spirito per la missione.Ma nel governo di Arrupe vi sono anche moltissime decisioniconcrete di grande importanza e lunga portata. Quando se nevede la serie e si pensa al fatto che il suo generalato si stavasvolgendo in condizioni spesso assai difficili di tensioni all’internoe all’esterno della Compagnia, non si può non restareimpressionati dalle dimensioni dell’opera compiuta.Per fare solo qualche esempio, nel capitolo sull’Africa siricorda la profonda riorganizzazione della presenza gesuiticanel Continente, con la fondazione della nuova Assistenzad’Africa, e con la fondazione dell’Hekima College di Nairobiper la formazione teologica dei giovani gesuiti africani inambiente africano. E’ anche questo un modo di tradurre inpratica l’attenzione che Arrupe dedica alla “inculturazione”del messaggio evangelico, al suo inserimento nel contestovivo delle diverse culture.Non dimentichiamo che la stessa parola “inculturazione”,oggi così frequentemente usata nella Chiesa, sembra esserestata proprio coniata da Arrupe stesso o almeno usata autorevolmenteda lui per primo.Ma soprattutto mi sembra significativo ricordare la fondazionedelJesuit RefugeeService(JRS). E’ unadecisione particolarmenteespressiva delmodo digovernare diArrupe.Siamo allafine del 1979e nel 1980,quindi in unmomentoaltamente criticoper lavita dellaCompagniadi Gesù e perArrupe personalmente.In certo senso è il tempo peggiore della crisi, ledefezioni sono numerose. Ma Arrupe vede una necessitàurgente e drammatica - la tragedia dei boat people che fuggonodal Vietnam e scompaiono in gran parte nelle acque delmare scuote la coscienza del mondo - e allora lancia un messaggio,chiedendo a tutti i gesuiti di esaminarsi su quello chestanno facendo e che possono fare per rispondere all’emergenzadei profughi e dei rifugiati.E’ un messaggio che si dimostrerà fecondo, perché darà originea forme di impegno originali e durature in collaborazionecon molte altre forze di buona volontà nella Chiesa efuori di essa.Per noi il JRS rimane un lascito simbolico importante del suomodo di governare. Arrupe diceva chiaramente e coraggiosamenteai gesuiti - che pure sentivano tutta la loro povertà diforze - che guardare non tanto ai nostri problemi, ma a chiveramente soffriva la necessità più estrema, e rispondere generosamentenon avrebbe potuto che fare del bene anche allastessa Compagnia di Gesù.Ma c’è anche il problema specifico dei rapporti fra il governodella Compagnia da parte del Padre Arrupe e la Santa Sede.Non lo possiamo evitare. E’ un aspetto troppo evidente delgeneralato di Arrupe, ed infatti è narrato e descritto ampiamentee con molti particolari in diversi articoli del volume. Inalcuni di essi le vicende sembrano narrate “minuto perminuto”.Naturalmente non lo tratteremo qui in modo approfondito,ci limitiamo quindi ad alcune osservazioni e considerazioni.Certamente c’è un aspetto di difficoltà di comunicazionedovuta alle diverse personalità di Paolo VI e di Padre Arrupe.Nella Introduzione del prof.La Bella questa difficoltà è tratteggiata con una esemplificazioneefficace: “Quando lo riceveva in udienza - ha osservatoun testimone privilegiato delle vicende di quegli anni - PaoloVI ‘iniziava a lodare le molte e alte imprese della Compagnia,per meglio concentrare poi, in cauda, il veleno di un graveammonimento sugli eccessi di questo o quel padre peruvianoo filippino. E il Generale basco rientrava a Borgo Santo Spiritotraboccante di gioia: ‘Il Santo Padre ha lodato la nostraazione in undici punti. Non esprime riserve che sul dodicesimo!’.Così si approfondisce il malinteso’. La responsabilità diArrupe – continua la Bella - è di non aver frequentato assiduamente,come forse il ruolo gli imponeva, la terza loggia egli uffici della Segreteria di Stato, di non aver compreso sinoa che punto era salita la temperatura del conflitto con la SantaSede” (p.36). E’ un fatto che fra queste due grandissime figurespirituali e storiche della Chiesa del Concilio e del postconcilio– Paolo VI e Arrupe -, figure che ammiriamo ed amiamo35


Il Card. Carlo MariaMartini, S.J.visita PadreArrupe, S.J.36ambedue, si riscontra una difficoltà di comunicazionee di intesa, indipendentemente dalle intenzionie dalle virtù di ognuna delle due. Bisognaprenderne atto.C’è naturalmente da tener conto dell’oggettivacomplessità della situazione in cui si trovavano laChiesa e la Compagnia di Gesù, e della conseguentedifficoltà di individuare i rimedi, che a volteda parte dei critici di Arrupe venivano ridottitroppo semplicemente alla fedeltà alla disciplina ealla tradizione. Ma certamente c’è un serio deficitsistematico di comunicazione serena e di comprensionereciproca, su cui si inserisce e cresce un climadi diffidenza, di moltiplicazione dei malintesi, diaccuse a cui non si riesce a dare risposta convincente.Questo è indubbiamente un limite delgoverno nel tempo del generalato di Arrupe. Senzavoler qui addossare responsabilità o colpe all’una oall’altra parte, è un fatto che un buon governo dellaCompagnia di Gesù deve necessariamente curareuna buona comunicazione e un buon rapporto conla Santa Sede e personalmente con il Papa. Questofa parte dei suoi compiti.Quanto questo limite sia dipeso personalmente daArrupe, quanto sia da condividere con altri - inparticolare assistenti e consiglieri - è ancora daapprofondire. Nella Introduzione il prof. La Bella loosserva con molta concisione, ma con acutezza: “Il rapportofra Arrupe e i suoi consiglieri e l’influsso di questinella vita ordinaria dell’ordine e nei rapporti con ilVaticano, è qualcosa che l’indagine storica dovrà infuturo ancora illuminare” (p.36). In effetti, nella letturadei pur ricchissimi contributi del volume, Arrupeappare descritto un po’ “da solo”, mentre probabilmenteil peso dei suoi collaboratori più stretti nelgoverno – sia nel positivo sia nei limiti - dovrà esseremesso meglio in risalto.Ma, per quanto riguarda la figura di Arrupe e il modoin cui egli vive questa situazione di tensione con laSanta Sede, l’opera mette bene in risalto che egli la vivesempre con una disposizione spirituale degna di altissimoapprezzamento. Umiltà, amore alla Chiesa e alPapa, desiderio profondo di essere fedele all’obbedienzadella Compagnia al Papa, prontezza nell’accettarei richiami (una volta compresi), sono i suoi atteggiamentiprofondi e permanenti.L’articolo di Alvarez Bolado sulla 32a CongregazioneGenerale mi sembra molto efficace. Si descrive conrealismo e accuratezza la vicenda quasi drammaticadella tensione con la Santa Sede nel corso della Congregazione.Ma la figura di Arrupe risalta alla finecome quella di un grande leader spirituale, che propriocon il suo esempio e la sua ispirazione guida la Congregazionead accogliere i richiami del Papa e a trovarecosì la strada giusta per concludere il suo lavoro. Vorreidire che la sua virtù probabilmente compensa in granparte gli errori di mancanza di comprensione e di prospettiva.Evita conflitti e fratture assai più gravi erischiosi e riesce almeno in parte a sanarli.Credo che siano proprio in particolare questa sua virtùe questo grandissimo amore alla Chiesa e alla Compagniaa conservargli comunque una grande autorità spiritualee morale nella Compagnia di Gesù e nella vitareligiosa della Chiesa, autorità che continua a permetterglidi svolgere un’opera molto feconda fino alla finedel suo governo attivo nonostante le difficoltà.Per concludere, mi pare che nella lettura della figuradel Padre Arrupe troviamo un intrecciarsi inscindibiledella figura del Generale e dell’uomo di Dio. Non sipuò capire e valutare il suo ministero come Superiore,senza entrare nella sua personalità spirituale, nel suomodo di vivere e di pregare, di rispondere alla missionericevuta da Dio.E il volume che presentiamo ci dà moltissimi spunti per scopriree approfondire questo intreccio.E ci dà anche giustamente un aiuto – discreto ma chiaro – pernon dimenticare che la vita di Arrupe continua per 10 annioltre il suo governo attivo. Un periodo importante per unavisione spirituale completa della vicenda di quest’uomo diDio. Un periodo di partecipazione alla croce senza alcunaambiguità, nel silenzio e nell’umiltà.Anche per questo credo giusto concludere queste riflessioniriascoltando insieme la preghiera scritta dal Padre Arrupecome nuova formula di consacrazione della Compagnia alSacro Cuore:“Eterno Padre, mentre Ignazio pregava nella chiesetta dellaStorta, tu volesti con una grazia singolare esaudire la richiestache egli ti rivolgeva da tempo per intercessione della VergineMaria, di ‘essere posto con il tuo Figlio’. Tu l’assicurasti deltuo sostegno dicendogli: ‘Io sarò con voi’. Tu chiedesti a Gesùche portava la sua croce di prenderlo come servo, ciò che eglifece volgendosi verso Ignazio con queste parole indimenticabili:‘Io voglio che tu ci serva’.Noi, i successori di quel manipolo di uomini che furono iprimi ‘compagni di Gesù’, esprimiamo a nostra volta la stessapreghiera, chiedendo di essere posti con il tuo Figlio, e di servire‘sotto il vessillo della Croce’, dove Gesù è inchiodato perobbedienza, con il costato trafitto e il cuore aperto in segnodel suo amore per te eper tutta l’umanità….Davanti alla Crocedove Gesù ci dona itesori del suo cuoreaperto, noi diciamo,per mezzo di lui e inlui, dal profondo delnostro essere: ‘Prendio Signore e accettatutta la mia libertà, lamia memoria, il miointelletto e tutta lamia volontà.Tutto ciò che ho epossiedo, Tu me l’haidato: a Te, Signore, iolo ridono. Tutto ètuo, disponi di esso atuo pieno gradimento.Dammi il tuo amoree la tua grazia: chéquesta mi basta’”Elezione di Padre Kolvenbach S.J., 13-09-1983,abbraccio con Padre Arrupe, S.J.Lettera del PadreGenerale a tutti i gesuitinel decimo anniversariodella morte del P. PedroArrupeCari Padri e Fratelli,la pace di Cristo.Dieci anni fa', la vigilia della festa dei Santi Martiri giapponesi,il Signore della Vigna chiamava a sé il suo compagno distrada, Padre Pedro Arrupe. Con questa lettera intendo commemorarebrevemente la sua vita e la sua morte apostoliche einvitare ciascuno a rendere grazie celebrando l'Eucaristia delSignore, se possibile il 6 febbraio e in comunità.Più di cinquant'anni di una traboccante attività missionariaspinto dallo Spirito. Più di dieci anni di passività sempre piùcompleta, sopportata anche quella, da apostolo, nello stessoSpirito. Come ogni altro testimone profetico, Padre Arrupe37


38fu segno di contraddizione, incompreso o malcompreso, nella Compagnia e fuori di essa.La sua parola così franca e così vera non lasciavacerto nessuno indifferente, soprattutto quandoparlava dello Spirito che rinnova la Chiesa e cheopera anche, a favore della Chiesa, il rinnovamentodella vita consacrata e quello della Compagnia.Non ha esitato, specialmente come superioregenerale, a inviare su tutte le strade i suoi amicinel Signore. Per annunciare, in parole e opere, lapromozione di una giustizia che vive la pienezzadel vangelo per e con i poveri.Per inculturare questo vangelo e perché la nostramissione si aprisse a un incontro autentico conuomini e donne di buona volontà, in tutte le culturee in tutte le religioni, senza escludere coloroche non credono. E per fronteggiare il drammadei più poveri tra i poveri. Come non ricordare ilsuo pressante appello per i rifugiati e i profughi inun mondo sempre più inospitale?Per noi e con noi, Padre Arrupe scrutava i segnidel Regno e della sua venuta tra noi. Sapeva comeè difficile profetizzare, specialmente, come diceun proverbio cinese, quando si tratta del futuro.Ma si lasciava pervadere dall'avvenire dellaChiesa, da quello della vita consacrata, da quellosoprattutto della Compagnia di Gesù. Rivolgendosiall'Unione dei Superiori generali alla fine del1974, profetizzava un avvenire che trova ecosenza difficoltà nel nostro incontro del settembrescorso a Loyola:Non c'è dubbio che il servizio che dobbiamo renderealla Chiesa e agli uomini del nostro tempo è un elementoessenziale e una garanzia della nostra sopravvivenza.Ciò che diventa inutile perde la suaragione di esistere.Questo desiderio di servire deve spingerci a studiarea fondo il carisma proprio del fondatore e le sueintenzioni, allo scopo di scoprirne la migliore applicazionenelle circostanze attuali e future.Non ci si deve preoccupare né dell'aspetto conflittualené dell'opposizione che possono venire da dovemeno ce l'aspettiamo, perché lo Spirito segue vie difficilmentecomprensibili da chi non lo possiede o nonsa riconoscere il carisma fondamentale o religioso applicatoalle circostanze attuali. D'altra parte, ogni adattamentoo riforma deve esser realizzata da persone digrande statura spirituale, che possiedano un vero spiritosoprannaturale: questo presuppone un grande zelo per lagloria di Dio e il servizio della Chiesa, umiltà, obbedienzae profonda comprensione del vangelo. Seabbiamo gente con tale spirito e se siamo capaci dioffrire alla Chiesa e all'umanità un servizio concreto,non devono spaventarci le difficoltà, esse , al contrario,mostrano che siamo sulla buona strada.È così che Padre Arrupe vedeva e viveva il nostrofuturo, sia durante i suoi anni di attività missionariache nel corso dei lunghi anni di malattia quando, contanti altri compagni gesuiti, continuava la sua missionepregando e soffrendo per la Chiesa e per laCompagnia. Sentendosi "messo col Figlio", portandola croce, ha potuto assumere il peso delle sue responsabilitàe affrontare le sfide del nostro tempo. Loricordava egli stesso nella sua ultima omelia, al santuariodella Storta, aggiungendo:Senza dubbio sono passato attraverso molte difficoltà,piccole e grandi, ma sempre aiutato dal conforto di Dio.Questo Dio nelle cui mani mi sento ora più che mai,questo Dio che ha preso possesso di me.Condivideva così la convinzione di sant'Ignazio:nella salute o nella malattia, in una vita lunga o breve,la missione per la gloria di Dio non cessa di compiersi.Quando, la sera del 5 febbraio 1991, il Fratel Banderaci avvertì che il Signore aveva chiamato a sé ilsuo servo fedele, intonammo spontaneamente uncanto di azione di grazie. Che la nostra Eucaristia del6 febbraio prossimo esprima il nostro fervente ringraziamentoal Padre per la vita di Padre Pedro Arrupe eper la visione ignaziana che lo animò.E a partire di là, "rifletterò su me stesso considerando...ciòche da parte mia devo offrire e dare allaSua divina Maestà." (ES 234)Vostro aff.mo in CristoRoma, 18 gennaio 2001.Peter-Hans Kolvenbach, S.J.Superiore GeneraleBiografia diP. Pedro Arrupe1907, 14 novembre. Nasce a Bilbao, Vizcaya,Spagna. I suoi genitori sono Marcelino Arrupe(architetto) e Dolores Gondra, originari di Munguía(Vizcaya), località nei pressi di Bilbao. Il giornodopo la nascita riceve il battesimo nella Basilica diSantiago.1914, 1 ottobre. Inizia la scuola media nel Collegiodegli Scolopi, a Bilbao.1918, 29 marzo. Entra nella Congregazione mariana diSanto Stanislao Kostka, a Bilbao.1923-27. Studia medicina a Madrid. Come membrodelle Conferenze di San Vincenzo de' Paoli visita isuburbi, assistendo poveri, ammalati e persone bisognose.Da questa esperienza riceve un impatto personale,che lo porta a rinunciare ad alcuni piaceri ecapricci giovanili precedenti.1926. Muore il padre. Poco dopo, fa un viaggio a Lourdescon le sue sorelle, dove assiste a più di una guarigionemiracolosa, partecipando, successivamente,come studente di medicina, al processo di constatazionedi alcune di esse. Dirà in seguito: «Sentii cosìvicino Dio con i suoi miracoli, che mi trascinò dietrodi sé».1925, 25 gennaio. Entra nella Compagnia di Gesù aLoyola.1929-31. Realizza studi umanistici (iuniorato) aLoyola.1931-32. Studia filosofia a Oña, Burgos (Spagna) e,poco dopo, a Marneffe (Belgio), in seguito allo scioglimentodella Compagnia di Gesù in Spagna.1933-36. Studia teologia a Valkenburg Ignatiuskolleg(Olanda), con i gesuiti tedeschi.1936, <strong>30</strong> luglio. Riceve l'ordinazione sacerdotale aMarneffe (Belgio), insieme a 40 compagni della suaprovincia gesuitica d'origine.1936-37. Completa gli studi di teologia al St. Mary'sCollege, St. Mary's, Kansas.1937-38. Realizza l'ultimo anno di probazione a Cleveland,Ohio.1938, 7 giugno. Riceve la destinazione in Giappone,chiesta con insistenza al padre generale.1938, <strong>30</strong> settembre.S'imbarca aSeattle, StatiUniti, per ilGiappone.1938, 15 ottobre.Giunge aYokohama,Giappone.1938-39. Studia lingua e cultura giapponese a Nagatsuka,Hiroshima.1939-40. Inizia la sua attività missionaria allo JochiCatholic Settlement, Tokio.1940. Durante qualche mese è parroco supplente aYamaguchi, luogo evangelizzato da san FrancescoSaverio.1941, 8 novembre. All'ingresso del Giappone inguerra, essendo straniero, è arrestato e interrogatodalla polizia per sospetto spionaggio. Il 12 gennaiodel 1942 è rimesso in libertà.1942, 9 marzo. È nominato maestro di novizi, a Nagatsuka,Hiroshima.1942, 13 marzo. È nominato vice-rettore della casa delnoviziato teologato, a Nagatsuka.1943, 2 febbraio. Emette la professione solenne nellaCompagnia di Gesù.1946, 6 agosto. Esplosione della bomba atomica adHiroshima. Organizza un ospedale d'emergenzanello stesso noviziato, assistendo all'incirca 200 personecon i mezzi di cura più elementari. A partire daquesta esperienza, alla quale si sarebbe poi riferitocome «Quel 6 agosto», scrisse il suo libro Io vissi labomba atomica.39


Pedro Arrupe, S.J.-1966:viaggio in India.1954, 22 marzo. È nominato terzoviceprovinciale del Giappone(1954-58).1958, 10 ottobre. E nominato primoprovinciale del Giappone (1958-1965). Già prima, e ora maggiormente,fa più volte il giro delmondo per conquistare gesuiti eraccogliere fondi per la missione.La provincia, dichiarata internazionaledal generale del momento,J. B. Janssens, arriva a contare,mentre è provinciale Arrupe, <strong>30</strong>0gesuiti provenienti da <strong>30</strong> nazioni.1965, marzo-maggio. Su designazionedel vicario generale, John L.Swain, fa parte della commissionepreparatoria della 31 a CongregazioneGenerale.1965, 7 maggio. Inizia la 31° CongregazioneGenerale.1965, 22 maggio. È eletto 28° prepositogenerale della Compagnia diGesù.1965,15 luglio. Termina la prima fasedella 31 a Congregazione Generale.1965, ottobre-dicembre. Partecipa alla quartasessione del Concilio Vaticano II, intervenendopersonalmente sull'ateismo e l'attivitàmissionaria della chiesa.1965 dicembre-gennaio 1966. Realizza il suoprimo viaggio come generale al di fuori dell'Italia:Medio Oriente (Beirut, Bagdad.,Damasco) e alcuni paesi dell'Africa. A questoviaggio seguiranno molti altri.1966, 8 settembre. Inizia la seconda fase della31a Congregazione Generale.1966, 17 novembre. Termina la 31a CongregazioneGenerale.1967, 27 giugno. È eletto presidente dell'Unionedei Superiori Generali, con successiverielezioni nel 1970, 1973, 1976, 1979.1967, 9 ottobre. Partecipa all'Assemblea delSinodo dei Vescovi, eletto dall'Unioné deiSuperiori Generali (replica nel 1969, 1971,1974, 1977 e 1980), con interventi personali intutte le assemblee.1968, agosto. Partecipa alla 2a Conferenza Generaledel Consiglio episcopale latinoamericano edei Caraibi (CELAM) a Medellín (Colombia).1968-73. Su nomina del papa, diviene membrodella Congregazione per i Religiosi e gli Istitutisecolari.1970, 27 settembre-10 ottobre. Si celebra la 65aCongregazione dei Procuratori.1973, 8 settembre. Convoca la 32a CongregazioneGenerale.1974, l dicembre-7 marzo 1975. Si celebra la 32aCongregazione Generale.Dal 1975 sino al momento della morte. Su nominadel papa, diviene membro della Congregazioneper l'Evangelizzazione dei Popoli, confermatopoi per un secondo quinquennio.1978, 27 settembre-10 ottobre. Si celebra la 66aCongregazione dei Procuratori.1979, gennaio. Partecipa alla 3a Conferenza Generaledel Consiglio episcopale latinoamericano e dei Carabi(CELAM) a Puebla, Messico.1980, 14 novembre. Stabilisce ufficialmente il Serviziodella Compagnia per i Rifugiati. ORS).1980, primo trimestre. Con voto previo favorevole degliassistenti generali e di quasi tutti i provinciali, comeesige il diritto della Compagnia, decide di presentarealla CongregazioneGenerale la sua rinunciaalla carica di prepositogenerale, per l'etàavanzata e le conseguenzedella stessa; mail papa Giovanni PaoloII gli chiede, per ilmomento, di mantenere ancora l'incarico.1981, 7 agosto. Soffre una grave trombosi cerebrale,all'arrivo a Roma da un viaggio nelle Filippine e inThailandia. Come conseguenza di ciò, perde sensibilmentela capacità di comunicare e la mobilità del latodestro. È portato d'urgenza all'ospedale «SalvatorMundi» di Roma.1981 29 agosto. Riceve in ospedale la vista del cardinalesegretario di stato, Agostino Gasatoli, latore di unalettera consolatrice del papa, redatta personalmente dalui nell'originale polacco.La carta gli viene letta, su richiesta del cardinale, dalpadre Vincent T. O'Keefe, vicario generale in quelmomento, in presenza anche del fratello Rafael Bandera,suo infermiere.1981, 5 settembre. E trasferito nell'infermeria della curiadella Compagnia a Roma, dove trascorre il resto dellasua vita in condizioni di salute assai precarie.1981, 6 ottobre. Riceve nuovamente la visita del cardinalCasaroli, che gli legge, in presenza soltanto del suoinfermiere, una lettera autografa del papa, che glicomunica la nomina del padre Paolo Dezza comedelegato pontificio per la Compagnia con poteri digenerale, sino al momento in cui potrà essere convocatala successiva Congregazione Generale. Egli conservasolamente il titolo.1982, 8 dicembre. Si convoca la 33a CongregazioneGenerale.1983, 3 settembre. La Congregazione Generale accetta lasua rinuncia all'incarico di preposito generale. Avevaservito con questo incarico durante 18 anni e quattromesi: i primi 16 in piena attività e gli ultimi 2 nelsilenzio e nella preghiera, con l'offerta silenziosa dellasua vita al Signore e con l'esempio eloquente perquanti l'avevano conosciuto.1983, 13 settembre. E eletto quale suo successore ilpadre Peter-Hans Kolvenbach.1985, novembre. Si aggrava notevolmente ed entra inuno stato permanente di scarsa coscienza e comunicazionecon il contesto, stato che si accentua progressivamente.1991, ultimi giorni di gennaio. Entra in una situazionedi estrema gravità; durante questa, riceve la visita delpapa Giovanni Paolo II, che gli impartisce la sua benedizione.1991, 5 febbraio. Alle 19.45, muore piamente, circondatoda alcuni membri della comunità della Curia,alla presenza del padre generale. Nei giorni seguenti,molte persone, gesuiti, religiose, alcuni cardinali evescovi, autorità italiane e politici insigni sfilano perpregare davanti al suo cadavere, esposto nella chiesadella Curia.1991, 9 febbraio. Messa delle esequie corpore insepultonella Chiesa del Gesù, a Roma, piena di folla, presieduta,come vuole la tradizione, dal maestro generaledell'Ordine dei Predicatori, e concelebrata da circa<strong>30</strong>0 scerdoti, per la maggior parte gesuiti.Pronuncia l'omelia il padre generale Peter-Hans Kolvenbach.Vi assiste, quale delegato personale del papa, il cardinaleEduardo Martinez Somalo, titolare della Chiesadel Gesù, che saluta il cadavere con un vivo elogio deldefunto e recita il responsorio finale. Quindi, si procedecon la sepoltura nella cappella della Compagnianel cimitero romano del Campo Verano.1997, 14 novembre. Celebrazione della traslazione deisuoi resti mortali nella Chiesa del Gesù, a Roma, doveattualmente riposa. Il suo ricordo è tuttora vivo e presentenella compagnia di Gesù e in ambiti vicini adessa.Il suo successore Padre Peter-Hans Kolvenbach, rievocaspesso la sua figura e i suoi orientamenti. All'incircaun centinaio di comunità, case di formazione,centri de spiritualità e case di esercizi, centri pastoralie culturali, centri sociali, sparsi per il mondo, portanoil suo nome.4041


Franco ImodaS.J.PresidenteFondazioneLa <strong>Gregorian</strong>aRoberto PapiniUniversitàLUMSASegretarioGeneraledell’IstitutoInternazionaleJacques MaritainI relatori di unadelle sessioni: S.Em.Rev.ma il CardinaleRenato RaffaeleMartino, Presidentedel PontificioConsiglio Giustizia ePace; il P. FrancoImoda, s.j.,Presidente FondazioneLa <strong>Gregorian</strong>a; ilProf. Roberto Papini,Segretario Generaledell'IstitutoInternazionaleJacques Maritain.42La Chiesa cattolica e la politica internazionale della Santa SedeUn Corso per Diplomatici dei Paesi del Mediterraneoe del Medio Oriente(Roma, Torino, 7 – 27 maggio 2007)È possibile evitare lo “scontro di civiltà”? La violenzaè insita nelle religioni o le religioni vengonotroppo spesso strumentalizzate negli scontri geopoliticitradizionali in modo di teologizzare i conflittie, rendendoli “religiosi” li assolutizziamo senzaalcuna possibilità di mediazione? Come diceva ilgrande intellettuale palestinese Edward Saïd,recentemente scomparso: oggi non siamo di frontead un conflitto di civiltà ma ad un “conflitto d’ignoranze”.Convinti della tentazione permanente di stravolgimentodella realtà (sopratutto in questo inizio disecolo), la Fondazione La <strong>Gregorian</strong>a (Roma) e l’IstitutoInternazionale Jacques Maritain (Roma), incollaborazione con la Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a(Roma), l’Università Georgetown (WashingtonD.C.), la Libera Università Maria S.S. Assunta,(Roma) e l’Università Saint Joseph (Beirut), il 6 –27 giugno 2007 hanno organizzato un Corso perDiplomatici dei Paesi del Mediterraneo e delMedio Oriente sul tema “La Chiesa cattolica e la politicainternazionale della Santa Sede”. Ad esso hannopartecipato diplomatici provenienti da 16 paesi:Repubblica di Algeria, Repubblica di Albania, Regnodell’Arabia Saudita, Regno del Bahrain, RepubblicaAraba d'Egitto, Federazione Emirati Arabi Uniti,Regno Hascemita di Giordania, Regno del Kuwait,Repubblica Islamica dell'Iran, Repubblica dell’Iraq,Repubblica del Libano, Gran Giamahiria Araba,Libica, Popolare Socialista, Regno del Marocco,Repubblica del Montenegro, Repubblica Araba dellaSiria, Repubblica della Turchia, oltre a un rappresentantedella Lega degli Stati Arabi e due rappresentantidella Lega delle Università Islamiche, per un totale di20 corsisti. Il Corso si è svolto a Roma presso la PontificiaUniversità <strong>Gregorian</strong>a dal 7 al 20 maggio e aTorino, presso la Fondazione CRT dal 21 al 27 maggiou.s.Il Corso si è sviluppato in sessioni di lavoro con lezionifrontali o seminariali svolte la mattina, guidate daesponenti della Santa Sede, da docenti provenienti dalle istituzioniorganizzatrici, e di altri organismi, mentre nel pomeriggioi partecipanti sono stati accompagnati presso diverseistituzioni ecclesiali o culturali (Segreteria di Stato, PontificiaAccademia diplomatica, visita della Roma cristiana, ecc.) conlo scopo di contribuire alla loro conoscenza della Chiesa. Conil soggiorno torinese, in particolare con la visita al Cottolengo,alla Scuola Professionale salesiana di Valdocco e all’Arsenaledi E. Olivero si è inteso mostrare come la Chiesa svolgenella pratica opere di misericordia a servizio dei fratelli piùbisognosi.Il Corso, organizzato dalle nostre istituzioni, ha ricevuto unforte appoggio dalla Santa Sede: le relazioni della sessioneinaugurale sono state tenute dal Segretario di Stato,S.E.Rev.ma Card. Tarcisio Bertone e dal Presidente del PontificioConsiglio per la Giustizia e la Pace, S.E.Rev.ma Card.Renato Raffaele Martino.Anche il Ministero degli Affari Esteri italiano ha sostenuto l’iniziativa,coinvolgendo gli Ambasciatori italiani che, specienel caso dei paesi con cui la Santa Sede non intrattiene relazionidiplomatiche, hanno trasmesso gli inviti ai Ministeridegli Esteri dei paesi dell’area. Il Ministero degli Affari Esteriha ricevuto inoltre, alla Farnesina, i partecipanti al Corso cuiil Direttore Generale per i paesi del Mediterraneo e del MedioOriente, il Ministro Plen. Cesare Maria Ragaglini, ha espostola posizione dell’Italia sulla situazione in quella regione.Cinquantacinque docenti del Corso hanno tenuto le relazionidel programma, seguite da discussioni ampie e libere. Tra essil’islamologo gesuita Samir Khalil Samir; il P. Federico Lombardi,S.J., direttore dell’Ufficio stampa del Vaticano; lo specialistain ebraismo, David Maria Jaeger; il cardinale Jean-Louis Tauran, già incaricato alla Segreteria di Stato per lerelazioni con gli Stati; il presidente dell’Istituto per le Operedi Religione, Angelo Caloia; il Prof. Pasquale Ferrara, portaparoladel Ministro degli Affari Esteri italiano; l’economistaMario Deaglio; il politologo Luigi Bonanate; lo specialista inChiese orientali e società islamiche, Andrea Pacini.Tutto ciò è stato possibile, grazie al lavoro di un anno di un’équipediretta dal Prof. P. Franco Imoda S.J., Presidente dellaFondazione La <strong>Gregorian</strong>a e dal Prof. Roberto Papini,docente alla LUMSA e Segretario Generale dell’Istituto InternazionaleJacques Maritain, ed ai contributi concessi dadiversi enti pubblici e privati tra cui vanno segnalati in particolarela Georgetown <strong>University</strong>, la Fondazione Cassa diRisparmio di Roma, la Fondazione Cassa di Risparmio diTorino, la Compagnia San Paolo di Torino, la Fondazionetedesca Misereor, la Fondazione Remo Orseri, la FondazioneEuropea Dragan, Provincia di Torino e Regione Piemonte.I RISULTATIÈ difficile individuare, senza il necessario distacco tutti i risultatidi una tale iniziativa. Per ora è sufficiente dire che tutti icorsisti hanno espresso una soddisfazione generale per questafull immersion in un’altra cultura e in un’altra religione (epasserà un pò di tempo per elaborare le sensazioni e memorizzarele conoscenze suscitate dal Corso). Di primo acchito sipossono però registrare le seguenti osservazioni:1) Ai diplomatici (tutti mussulmani tranne un ortodosso)partecipanti al Corso è stato presentato il quadro istituzionaledella Chiesa ed essi hanno compreso le finalità principali inerentialla sua missione: in sintesi la promozione della giustizia,il rispetto della persona e dunque dei diritti umani (in particolareil diritto alla vita e alla libertà religiosa) e il conseguimentodel bene comune universale, cioè, innanzitutto, unaconvivenza pacifica basata sulla reciproca conoscenza e sulreciproco rispetto. Quest’azione si esplica a livello dellaChiesa universale e delle Chiese particolari, nelle società civilie nei rapporti con gli Stati e con gli organismi internazionali,ciò che costituisce un fattore importante di stabilità “politica”e di ispirazione etica nel nostro mondo globale. Hanno compresoche quest’azione non viene svolta per proselitismo mainnanzitutto perché insita nella missione stessa della Chiesa,in particolare dopo il Concilio Vaticano II (con la nuovaautocomprensione del ruolo della Chiesa nel mondo).2) Da una migliore comprensione della Chiesa e del suo messaggio,i corsisti hanno percepito quanto la strada del dialogosia necessaria e praticabile perché ciò che divide le società cristiane(o post-cristiane) da quelle a prevalenza mussulmanasono, il più delle volte, malintesi, mentre i fondamenti delleRelatore d'eccezione S. Em. Rev.ma il CardinaleTarcisio Bertone, Segretario di Stato.43


RUBRICAIl Senatore a vita Emilio Colombo; il Sen. Giuseppe Vedovatoe la consorte la Signora Maria Luisa.Il Rettore Magnifico P. Gianfranco Ghirlanda, S.J. accoglieS.E. il Dr. István Hiller nel suo studio.Foto di gruppo dellostaff e alcuni deipartrecipantial corso.44due religioni hanno molti più elementi comunirispetto a quelli che le dividono. Di qui la confermache la teoria dello scontro di civiltà è fuorviantee che per essere superata abbisogna di unimpegno svolto in profondità e con continuità. Ein questa prospettiva le religioni hanno una missioneinsostituibile. I diplomatici hanno megliocompreso, in questo contesto, il loro ruolo di promozionedi intese tra i popoli e di mediazione nellesituazioni conflittuali e, quindi, il loro ruolo dioperatori di pace. Vorrei riportare a questo propositola lettera indirizzataci da un diplomatico algerinomusulmano che scrive: “Il Corso cui ho partecipatoha costituito una visione nuova e concretadell’ideale religioso di cui io sono un profondoseguace ... Questa comprensione di un ideale religiosevotato profondamente all’amore, alla pace,alla difesa dei diritti umani e alla carità mi confortanell’idea che la Fede nella diversità abramitica è indispensabileper la pace nel mondo” (datata <strong>30</strong> maggio2007).IL FOLLOW UPEssendo le relazioni presentate al Corso di livello, èstato chiesto agli enti organizzatori di pubblicare unaraccolta degli Atti da inviare poi ai partecipanti e aiMinisteri degli Esteri dei vari paesi interessati alloscopo di diffonderli nel modo migliore. Intanto si èsuggerito di preparare un breve rapporto sull’esito delCorso per gli Ambasciatori e per quanti interessati(organizzazioni internazionali pubbliche e private,ecc.).Dalla riunione tenutasi al termine del Corso cui hannopreso parte i corsisti e gli organizzatori, sono scaturiteindicazioni tese ad estendere il più possibile i beneficidell’iniziativa e a metterne in atto altre utili al dialogointerculturale ed interreligioso in genere e, in particolare,alla formazione dei diplomatici. Innanzitutto èstato suggerito di ripetere l’iniziativa. Si è anche ipotizzatoun incontro tra diplomatici delle due sponde delMediterraneo in cui vengano presentate sia la religionecristiana che quella musulmana da tenersi in un paesedella riva sud del Mare nostrum (ad. esempio nellanuova Biblioteca di Alessandria d’Egitto); nel caso ilCorso potrebbe anche estendersi a tutti i paesi delMediterraneo. Tale iniziativa potrebbe essere di grandeutilità anche per altre categorie come i giornalisti o glieditori, specialmente quelli che si rivolgono con le loropubblicazioni ai giovani studenti.In una lunga intervista alla Radio Vaticano il Card.Bertone ha definito “provvidenziale” tale iniziativa,perché eventi di tale tipo aiutano a superare le incomprensionireciprochedi mondiculturali geograficamentee religiosamentevicini ma politicamentedivisida lunghi retaggid’incomprensionee da interessiodierni concretila cuievidenza e pericolositàsonosotto gli occhi ditutti”.Il RettoreMagnificoP. GianfrancoGhirlanda, S.J.,accompagnaS.E. il Dr. IstvánHiller in visitaalla bilioteca della<strong>Gregorian</strong>a.Visita ufficiale delMinistro dellaPubblica Istruzione edella cultura Ungheresealla <strong>Gregorian</strong>aIl Rettore Magnifico della <strong>Gregorian</strong>a, P. GianfrancoGhirlanda, S.J., ha ricevuto il 28 settembrescorso, S.E. il Dr. István Hiller, Ministro della PubblicaIstruzione e della cultura con delega per gliAffari Ecclesiastici. Facevano parte della delegazione dalui guidata, l'Ambasciatore dell'Ungheriapresso la Santa Sede, S.E. il Dr. Gábor Erdödy; il SottosegretarioS.E. Katalin Bogyay; il Pastore AndrásCsepregi, Direttore della Segreteria Generale per laRelazione con le Chiese; il Dr. Zoltán Varga, primoconsigliere d'Ambasciata; il Dr. Miklós Matók, capoufficioe l'interprete la Dr.ssa Ester De Martin.Il ministro, in visita ufficiale in Vaticano ha incluso nelsuo viaggio anche la visita in una università romana,che è stata appunto la <strong>Gregorian</strong>a.Il ministro e la delegazione al suo seguito sono rimastiparticolarmente impressionati della ricchezza unicadella Biblioteca in generale e dei fondi speciali in particolaredi cui è fornita, nonché dell'ispirazione ignaszianadell'Università.Il P. Ghirlanda lo stesso giorno ha partecipato al pranzoufficiale organizzato presso l'Istituto di cultura ungherese,durante il quale, alla presenza del Gran Cancellieredella Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a S. Em.Rev.ma il Card. Zenon Grocholewski, due importantiex alunni della <strong>Gregorian</strong>a, Mons. Gabriele GiordanoCaccia, Assessore degli Affari Generali della Segreteriadi Stato e Mons. Pietro Parolin, Sottosegretario per iRapporti con gli Stati, hanno ricevuto la Croce Mediaal Merito, della Repubblica di Ungheria, per aver contribuitonel corso delle loro attività professionali "inmaniera determinante allo sviluppo delle relazioni trala Repubblica ungherese e la Santa Sede".45


Il P. Federico Lombardi, S.J.e il P. Wendelin Köster, S.J.Visita annuale della<strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong>FoundationLunedì 22 ottobre ha avuto inizio, con una Messacelebrata dal Rettore Magnifico, P. GianfrancoGhirlanda, S.J., nella Cappella degli Studenti,l'annuale visita, di una settimana, dei benefattoriamericani della <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundationalla <strong>Gregorian</strong>a, al Pontificio Istituto Biblico e alPontificio Istituto Orientale.I temi trattati nella sessione accademica e nellatavola rotonda svoltasi nell'aula del senato della<strong>Gregorian</strong>a sono stati rispettivamente il dialogointerreligioso e i temi di maggior attualità e preoccupazionenell'odierna Chiesa Cattolica, con parti-Da destra a sinistra: Sig. Peter Mullen, Direttore del Consiglio d'Amministrazionedella <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundation, Sua Em. il Cardinal Levada, Prefetto dellaCongregazione per la Dottrina della Fede e il Rev. Robert O'Toole, Presidente dellaGUF (<strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundation).colare riferimento a quella statunitense.Durante la loro settimana di permanenza a Roma inostri graditi ospiti hanno potuto ulteriormente discutereed approfondire alcuni dei suddetti temi, durantealcune colazioni e cene più o meno formali alle qualisono stati invitati alcuni dei Padri, Professori e studenti.A una di queste è stato gradito ospite Sua Eminenzail Cardinal William Joseph Levada, Prefettodella Congregazione per la Dottrina della Fede. I nostribenefattori hanno partecipato ad un'udienza pontificia,ed incontrato il loro compatriota, S.Em. il neoCardinale John Foley.Elena Bartoli“Freundekreis der<strong>Gregorian</strong>a” in visitaall'UniversitàDal 2 al 4 novembre 2007 si è svolto l'annuale incontro deibenefattori tedeschi dell'Università che quest'anno verteva sultema: "La Cina – aspetti etici, economici, ecclesiali". Gli interessantiinterventi al convegno sono stati: "Strategie politichein Cina e nel mondo" (P. Martin Maier, S.J., capo-redattoredella rivista "Stimmen der Zeit", Monaco), "Lo sviluppo economicoin Cina: una sfida per la dottrina sociale della Chiesa"(P. Stephan Rothlin, S.J., professore di etica dell'economica aPechino); "Cina e Germania come partner nel cambio globale"(Dott. Jörg Wuttke, rappresentante principale dellaBASF in Cina), "La situazione della Chiesa cattolica in Cinaoggi" (P. Michael Hilbert, S.J., PUG).Nel corso del loro soggiorno, inoltre, i benefattori hannoavuto la possibilità, molto apprezzata da entrambe le parti, diincontrare presso il Pontificio Collegio Germanico-Ungaricoalcuni studenti di varie Facoltà della <strong>Gregorian</strong>a provenientida diversi paesi.Il P. Generale, Peter-Hans Kolvenbach, S.J., ha onorato ilgruppo con una visita al pranzo, tenutosi nella Casa Scrittoripresso la Curia Generalizia della Compagnia di Gesù. Infine,dopo la Santa Messa della domenica il P. Federico Lombardi,S.J., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede e Direttoredi Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, ha parlatoagli ospiti sul tema: "La Compagnia di Gesù alla vigilia della35° Congregazione Generale e le grandi linee del pontificatodi Benedetto XVI".L'esito dell'incontro, l'interesse suscitato e gli apprezzamentiIl P. Stephan Rothlin, S.J. (relatore), il P. Wendelin,S.J. Köster (moderatore) e S.E. Hans-HenningHorstmann, ambasciatore della Repubblica Federaledella Germania presso la Santa Sede, con Mons.Dr. Eugen Kleindienst, Consigliere Ecclesiasticodell'ambasciata tedesca presso la Santa Sede.manifestati dai benefattori sono di sicuro stimolo ed incoraggiamentoall’inizio di questo nuovo anno accademico, inattesa del prossimo gradito appuntamento nel 2008 con la"Freundekreis der <strong>Gregorian</strong>a".Hans Zollner, S.J.Il gruppo dei benefattoriin visita al CollegioGermanico-Ungaricocon il Rettore P. FranzMeures, S.J.46Foto di gruppo deibenefattori americani.Il gruppo dei benefattori tedeschisulla terazza della Curia dellaCompagnia di Gesù.47


Concistoroper la creazione di nuovi cardinaliLa comunità universitaria della <strong>Gregorian</strong>a è veramentelieta di poter dire che il 24 novembre scorsoSolennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo,il Santo Padre Benedetto XVI ha tenutoil Concistoro, nel quale, derogando di una unità allimite numerico stabilito dal Papa Paolo VI, confermatodal suo venerato Predecessore GiovanniPaolo II nella Costituzione Apostolica Universidominici gregis (cfr n. 33), ha creato diciotto Cardinali.Tra i nuovi porporati alcuni ex alunni e un giàRettore Magnifico della Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a.Dedicheremo ai nuovi porporati un piùampio riscontro nel prossimo numero della nostrarivista. Ecco i loro nomi:Già Rettore MagnificoRev. P. Urbano Navarrete, S.J.Ha studiato Diritto Canonico dal 1954 al 1957.Professore dal 1958 al 1995, Decano della stessaFacoltà di Diritto Canonico dal 1974 al 1980,nominato Rettore Magnifico dal 1980 al 1986, enuovamente Decano dal 1986 al 1995.Ex AlunniS.E.R. Mons. Leonardo SandriPrefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.Ha studiato Diritto Canonico dal 1970 al1973. Ex alunno del Pontificio Collegio Pio LatinoAmericano, e dal 1971 dell’Accademia Ecclesiastica.S.E.R. Mons. Giovanni LajoloPresidente della Pontificia Commissione e delGovernatorato dello Stato della Città del Vaticano.Ha Studiato Filosofia dal 1953 al 1955 e Teologiadal 1955 al 1960. Ex alunno del Pontificio Seminariodei S.S.Ambrogio e Carlo “Lombardo”.S.E.R. Mons. Stanislaw RylkoPresidente del Pontificio Consiglio dei Laici. Ha studiatoScienze Sociali dal 1972 al 1977. Ex alunno delPontificio Collegio Polacco.S.E.R. Mons. Raffaele FarinaArchivista e Bibliotecario di S.R.C. Ha studiato StoriaEcclesiastica dal 1958 al 1962. Ex alunno del CollegioSoc. Salesiana di San Giovanni Bosco.S.E.R. Mons. Oswald GraciasArcivescovo di Bombay (India). Ha studiato DirittoCanonico dal 1980 al 1982. Ex Alunno del CollegioSan Paolo Apostolo.S.E.R. Mons. Francisco Robles OrtegaArcivescovo di Monterrey (Messico).Ha studiato Teologia dal 1976 al 1978. Ex alunno delPontificio Collegio Messicano.S.E.R. Mons. Daniel N. DiNardoArcivescovo di Galveston-Houston ( U.S.A.) Ha studiatoTeologia dal 1972 al 1975. Ex alunno del PontificioCollegio Americano del Nord.S.E.R. Mons. Odilio Pedro SchererArcivescovo di São Paulo (Brasile). Ha studiato Teologiadal 1982 al 1984. Ex alunno del Pontificio CollegioPio Brasiliano.S.E.R. Mons. Giovanni Coppa Nunzio Apostolico.Ha studiato Lettere Latine dal1952 al 1953.Beati ex alunniLo scorso 28 ottobre il Santo Padre BenedettoXVI ha disposto la beatificazione di alcuniservi di Dio tra cui quattro ex alunni dellaPontificia Università <strong>Gregorian</strong>a, religiosi trinitarimartiri, membri del Collegio San Carlinoalle Quattro Fontane:il Beato Mariano di San Giuseppe (Marianode San José, in saeculo Santiago AltolaguirreAltolaguirre), nato a Yurre (Biscaglia) nel1857 e morto a Villanueva del Arzobispo(Jaén) nel 1936. È stato studente di filosofia eteologia dal 1874 al 1880.il Beato Secondo di Santa Teresa(Segundo de Santa Teresa, in saeculoSegundo García Cabezas), nato aBarrios de Nistoso (León) nel1891 e morto ad Andújar(Jaén) nel 1936. È stato studentedi filosofia dal 1907al 1910, conseguendo iltitolo di dottore e di teologiatra il 1910 e il1913.il Beato Luigi di SanMichele dei Santi(Luis de San Miguelde los Santos, insaeculo Luis deErdoiza y Zamalloa,nato a Amore-bieta (Biscaglia) nel 1891 e morto a Cuenca nel1936. È stato studente di filosofia dal 1910 al1913 e di teologia dal 1913 al 1917.il Beato Giacomo di Gesù (Santiago de Jesús, insaeculo Santiago Arriaga y Arríen), nato aLibano de Arrieta (Biscaglia) nel 1903 e morto aCuenca nel 1936. È stato studente di filosofia dal1922 al 1924 e di teologia dal 1924 al 1928.4849


RUBRICAA cura dellaSegreteriaGeneraleNomine episcopali ex alunni dal dal <strong>30</strong> aprile al <strong>30</strong> settembre 2007Nomine professoriAltre nomineIl Santo Padre ha nominato:Rev.do Mons. Alberto Silvani, Vescovo di Volterra(Italia). Ha studiato Teologia dal 1967 al 1971 e LettereLatine dal 1967 al 1968. Ex alunno del PontificioSeminario Francese.S.E.R. Mons. Robert Harris, Vescovo di Saint John,New Brunswick (Canada).Ha studiato Diritto Canonico dal 1973 al 1975. Exalunno del Pontificio Collegio Canadese.Rev.do Bernard Ginoux, Vescovo di Montauban(Francia). Ha studiato Teologia dal 1982 al 1986. Exalunno del Pontificio Seminario Francese.S.E.R. Mons. Irineu Roque Scherer, Vescovo di Joinville(Brasile). Ha studiato Storia Ecclesiastica. Exalunno del Pontificio Collegio Pio Brasiliano.S.E.R. Mons. José Octavio Ruiz Arenas, Vice Presidentedella Pontificia Commissione per l’AmericaLatina. Ha studiato Teologia dal 1976 al 1989.Ex alunno del Pontificio Collegio Pio Latino Americano.S.E.R. Mons. J. Michael Miller, C.S.B. ArcivescovoCoadiutore di Vancouver (Canada). Ha studiato Teologiadal 1974 al 1977. Ex alunno del Pontificio CollegioCanadese. Già Segretario della Congregazione perl’Educazione Cattolica.S.E.R. Mons. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazioneper le Chiese Orientali. Ha studiato DirittoCanonico dal 1970 al 1973. Ex alunno dei CollegiPontifici Pio Latino Americano e, dal 1971, dell’AccademiaEcclesiastica.Rev.do Mons. Vito Rallo, Nunzio Apostolico inBurkina Faso e in Niger elevandolo in pari tempo allasede titolare Vescovile di Alba, con dignità di Arcivescovo.Ha Studiato Teologia dal 1975 al 1978. Exalunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore.Rev.do P. Domenico Cancan, F.A.M. Vescovo diCittà di Castello (Italia). Ha studiato Teologia dal 1968al 1975. Dal 1999 al 2005 Rettore del Santuariodi Collevalenza è dal 2004 Superiore Generale dei“Figli dell’Amore Misericordioso”.S.E.R. Mons. Raffaele Farina, S.D.B., Archivista e Bibliotecariodi Santa Romana Chiesa elevandolo in pari temoalla dignità di Arcivescovo. Ha studiato Storia Ecclesiasticadal 1958 al 1962.L’Em.mo Card. Jean-Louis Tauran, Presidente del PontificioConsiglio per il Dialogo Interreligioso. Ha studiatoFilosofia dal 1963 al 1965, Teologia dal 1966 al 1970, ediritto Canonico dal 1973 al 1975. Ex alunno del PontificioSeminario Francese.S.E.R. Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini(Italia). Ha studiato Teologia Dal 1971 al 1975. Assistentee poi Incaricato sempre nella Facoltà di Teologia dal 1975al 1999.Rev.do Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo Ausiliaredell’Arcidiocesi di Milano (Italia) assegnandogli la sedetitolare vescovile di Tullia. Ha studiato Teologia dal 1975al 1979. Ex alunno del Pontificio Seminario Lombardo deiS.S. Ambrogio e Carlo.Rev.do Mons. Mariano Crociata, Vescovo di Noto (Italia).Ha studiato Filosofia dal 1972 al 1974 e Teologia dal1974 al 198. Ex alunno dell’Almo Collegio Capranica.Rev.do Franz-Josef Overbeck, Vescovo Ausiliare di Münster(Germania) assegnandogli la sede titolare vescovile diMatara di Numidia. Ha studiato Filosofia dal 1984 al 1985e Teologia dal 1985 al 1990. Ex alunno del Pontificio CollegioGermanico Ungarico.S.E.R. Mons. Luciano Monari, Vescovo di Brescia (Italia).Ha studiato Teologia dal 1961 al 1965. Ex alunno delPontificio Seminario Lombardo dei S.S. Ambrogio eCarlo.S.E.R. Mons. Vicente Jimenénez Zamora, Vescovo diSantander (Spagna). Ha studiato Teologia dal 1966 al1968. Ex alunno del Pontificio Collegio Spagnolo.Rev.do P. Bernabé de Jesú Sagastume Lemus, O.F.M.Cap. Vescovo di Santa Rosa de Lima (Guatemala). Ha studiatoTeologia dal 1989 al 1990. Ex alunno del CollegioInternazionale San Lorenzo da Brindisi.S.E.R. Mons. Robert Joseph Bacher, Vescovo di Birmingham(U.S.A.). Ha studiato Teologia dal 1972 al 1976. Exalunno del Pontificio Collegio Americano del Nord.Durante l'Anno Accademico 2006/2007 i seguenti Professori sono statipromossi a:Professori Ordinari:P. Damian Guillermo Astigueta, s.j., Diritto CanonicoDon Massimo Grilli, Facoltà di TeologiaP. Timothy Healy, s.j., Istituto di PsicologiaP. Yuiji Sugawara, s.j., Diritto CanonicoProfessori Straordinari:Don Antonio Nitrosa, Facoltà di TeologiaP. Alfredo Sampaio Costa, s.j., Istituto di SpiritualitàP. Johannes Ehrat, s.j., Facoltà di Scienze SocialiP. Anton Witwer, s.j., Professori Straordinari dell’Istituto di SpiritualitàP. Hans Zollner, s.j., Istituto di PsicologiaProfessori Incaricati AssociatiDr.ssa Donatella AbignenteDr. Simone D'AgostinoMons. Pasquale IacoboneP. Filippo LovisonP. Martin Morales, s.j.Dr.ssa Maria Giovanna MuzjP. Giovanni Sale, s.j.Dr.ssa Lydia SalviucciDon Fabrizio PieriI seguenti Professori sono diventati Professori Emeriti:P. Franco Imoda, s.j.P. Maurizio Costa, s.j.Prof.ssa Alba Dini MartinoP. Luigi MezzadriS.E.R. Mons. Giuseppe VersaldiP. Sergio Bastianel, s.j.: Pro-Preside dell'Istituto di Studi su Religionie Culture.P. Timothy Healy, s.j.: Preside dell'Istituto di Psicologia per unaltro triennio.P. Michael Hilbert, s.j.: Decano per la Facoltà di Diritto Canonicoper un altro triennio.P. Josip jelenic, s.j.: Decano della Facoltà di Scienze Sociali per unaltro triennio.P. Jacob Srampickal, s.j.: Direttore del Centro Interdisciplinaresulla Comunicazione Sociale per un altro triennio e Consultore delPontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali per un quinquennio.P. Mihály Szentmártoni, s.j: Preside dell’Istituto di Spiritualità perun altro trienni.P. Sandro Barlone, s.j.: Responsabile della Cappellania per untriennioP. Martín María Morales, s.j.: Direttore dell’Archivio dell’Università.Dr. Stefano Rizzo: Direttore del Personale.Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato:P. Marcel Chappin, S.J. Vice Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano.50Rev.do Francisco Cerro Chaves, Vescovo di Coria-Cáceres (Spagna). Ha studiato nell’Istituto di Spiritualitàdal 1987 al 1989. Ex alunno del Pontificio CollegioSpagnolo.Rev.do Venant Bacinoni, Vescovo di Bururi(Burundi). Ha studiato Teologia dal 1966 al 1979. Exalunno del Collegio San Pietro Apostolo.Rev.do Mons. Francesco Giovanni Brugnaro, Vescovo diCamerino-San Severino Marche (Italia). Ha studiato Filosofiadal 1982 al 1983 e Teologia dal 1981 al 1986. Exalunno del Pontificio Seminario Lombardo dei S.S. Ambrogioe Carlo.51


ONWUKA Peter ChidolueLaw and Redemption in Christ: An Exegetical-TheologicalStudy of Gal 3,10-14 and Rom 7,1-6.(Teologia, BRODEUR Scott, 8831)PAPOLA GraziaL'alleanza di Moab. Studio esegetico teologico di DT28,69-<strong>30</strong>,20. (Teologia, COSTACURTA Bruna, 8798)PASALA SolomonThe "Drama" of the Messiah in Matthew 8 and 9. A Studyfrom Communicative Perspective.(Teologia, GRILLI Massimo, 8851)PATTARUMADATHIL GEORGE Joseph Henry"Your Father in Heaven". Discipleship in Matthew as aProcess of Becoming Children of God.(Teologia, STOCK Klemens, Sj, 8835)PERRIELLO Ricardo LucioIl Mondo intelligibile come potenza attiva secondo Platone.(Filosofia, PANGALLO Mario, 8813)PIEDRA VALDEZ Josè LeopoldoLa religión en el mundo andino. La inculturación de la fesegún algunos escritos de Manuel Marzal, Diego Irarrázaval,Gustavo Gutiérrez.(Teologia, PASTOR Félix, 8795)PRASAD LourduMysore Mission: from Jesuits to Missions étrangères de paris(1759-1776). (With special reference to missionary activiteiesof J.A. Dubois MEP: 1792-1823).(Storia Ecclesiastica, TANNER Norman, 8815)RICO PAVES EnriqueCristo como conciliación de contrarios en el pensamientoapologético de Blaise Pascal. Aportaciones a la TeologíaFundamental.(Teologia, GALLAGHER Michael Paul, 8821)RIVET FabriceLaïcité et Libertas Ecclesiae: résurgence d'un vieux combat ouémergence d'une nouvelle idéologie: Enjeux canoniques dansl'exemple français. (Diritto Canonico, CONN James J., 8824)ROBINSON Dominic"Imago Dei": Contemporary Perspectives in an EcumenicalContext. The Understanding of "Imago Dei" in the thought ofKarl Barth, Hans urs von Balthasar and Jürgen Moltmann.(Teologia, GALLAGHER Michael Paul, 8825)SANOU Jean BaptisteViolence et sagesse dans la philosophie d'Eric Weil.(Filosofia, NKERAMIHIGO Théoneste, 88<strong>30</strong>)SCARAMUZZI FrancescoL'indispensabilità della «viva Tradizione di tutta la Chiesa»(Dv 12,3) nell'interpretazione della Scrittura.(Teologia, APARICIO VALLS Maria Carmen, 8811)SHORTALL MichaelHuman rights and moral reasoning. A comparative investigationby way of three theorists and their respective traditions:John Finnis, Ronald Dworking and Jürgen Habermas.(Teologia, SCHMITZ Philipp, 8810)SMITH Gregory NeilThe Canonical Visitation of Parishes: History, Law and ContemporaryConcerns.(Diritto Canonico, CONN James J., 8859)TÖRÖK Istvan PeterRiassunto del Vangelo e storia del proprio futuro. Paragone tradue misure della maturità cristiana in diversi contesti ungheresi.(Psicologia, KIELY Bartholomew, 8861)YEVENES Ana MariaLa construcción del discurso religioso juvenil en la experienciade receptión de las Telenovelas.(Scienze Sociali, WHITE Robert A., 8854)PER SOSTENERE LA MISSIONE FORMATIVA DELLA PONTIFICIA UNIVERSITA' GREGORIANALa Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a, Ente Ecclesiastico per antico possesso di Stato, avente personalità giuridica a tutti gli effetti, può ricevere Legati ed Eredità.Qui di seguito precisiamo le formule:1) Se si tratta di un LegatoIo sottoscritto/a…………………………. nato/a a …………………. il……….. e residente in ……………, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, lascio atitolo di legato, all'Ente Ecclesiastico Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a, con sede in Piazza della Pilotta n. 4 - Roma, l'appartamento (altri beni da specificare), sito in………………. di mia proprietà, precisando che la disposizione in favore di detto Ente è da me fatta per gli scopi istituzionali dell'Ente medesimo. Revoco e annulloogni mia precedente disposizione testamentaria.Luogo e Data (prima della firma) ……………….Firma ……………….2) Se si tratta invece di nominare l'Università erede universale di ogni sostanza:Io sottoscritto/a…………………. nato/a a………………. il………….., NOMINO mio erede universale l'Ente Ecclesiastico Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a consede in Roma, piazza della Pilotta 4, precisando che la disponibilità in favore di detto Ente è da me fatta per gli scopi istituzionali dell'Ente medesimo. Revoco eannullo ogni mia precedente disposizione testamentaria.Luogo e Data (prima della firma) ……………….Firma ……………….(N.B. Il legato o il testamento olografo devono essere scritti per intero di proprio pugno dal testatore).Ci auguriamo che vi abbiano fatto piacere questeinformazioni della <strong>Gregorian</strong>a. Vi saremmoprofondamente grati se voleste collaborare alla lorodivulgazione fornendoci gli indirizzi di altri ex-alunnidella <strong>Gregorian</strong>a ai quali spedirle. Coloro chedesiderassero contribuire alla pubblicazione dellarivista, possono farlo inviando un’offerta a:We hope that you enjoy our bulletin. Pleasesend us the addresses of other alumni of the<strong>Gregorian</strong>, and in this way cooperate in itsdistribution. If you wish to make a contribution tothe publication of this review, you may do so bysending your donation to:Esperamos que este boletín sea de su agrado. Leagradeceríamos profundamente si pudiera colaborarcon la divulgación del mismo, facilitándonos lasdirecciones postales de otros ex-alumnos de la<strong>Gregorian</strong>a a quienes se lo podríamos hacer llegar.Quienes deseen hacer una contribución con lapublicación de la revista podrán hacerla enviando unaoferta a:Nous souhaitons que ce bulletin vous aura fait plaisir.Nous vous serions reconnaissants de bien vouloircollaborer à sa diffusion en nous fournissant lesadresses d’autres anciens étudiants de la PUG à quinous pourrions l’expédier. Toute contributionbénévole aux frais d’édition, dont nous vousremercions à l’avance, serait à envoyer à:Hoffentlich machen Ihnen diese Nachrichten aus der<strong>Gregorian</strong>a Freude. Es ist für uns eine große Hilfe,wenn Sie uns Adressen von anderen ehemaligenStudenten der <strong>Gregorian</strong>a zuschicken. So könnenwir auch mit ihnen wieder Verbindung aufnehmen.Falls Sie uns bei der Veröffentlichung dieserMitteilungen unterstützen möchten, schicken Siebitte Ihre Spende an:• Carta di credito On-Line (sul sito Internet: http://unigre.it)• Conto corrente postale n. 25077009 Intestato a Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a• Conto corrente bancario intestato a: Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>aPontificia Università <strong>Gregorian</strong>atramite:Banca Popolare EticaFiliale di RomaVia Rasella 1400187 RomaCOORDINATE BANCARIE INTERNAZIONALIEUR IBAN IT74 I050 1803 2000 0000 0118 079COORDINATE BANCARIE NAZIONALII CIN 05018 ABI 03200 CAB 000000118079 CONTOCODICE BICCCRTIT2184D• Assegno bancario, non trasferibile, intestato a Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a, da inviare in Piazza della Pilotta, 4 – 00187 Roma• Causale: donazione• Per informazioni: Telefono Ufficio Sviluppo: 06 6701 53205455


IMMAGINE DI COPERTINAUno dei momenti più solenni della Celebrazione Eucaristica perl'inaugurazione del nuovo anno accademico della Pontificia Università<strong>Gregorian</strong>a nella Chiesa di S. Ignazio.

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