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GiurisprudenzaMinoribambino di quell’età per descrivere le colpe del genitoreescluso. L’estensione delle ostilità alla famiglia allargatadel genitore rifiutato, coinvolge nell’alienazionei nonni, gli zii, gli amici e le nuove relazioni affettive(una compagna o un compagno) del genitorerifiutato. La difficoltà di transizione nel momento incui il figlio si separa dal genitore alienante per trascorrereil periodo di visita con il genitore alienato.Il comportamento antagonistico o distruttivo durante levisite presso il genitore alienato. Un legame patologicoo paranoide con il genitore alienante di stamposimbiotico. Un legame forte e sano con il genitorealienato prima che intervenisse il processo di alienazioneinstaurato dal genitore patologico.3. Critiche alla nozione di PAS e suoi attualisviluppiNon è possibile, in questa sede, redigere esaustivoriferimento a tutti gli sviluppi e ai diversi approccinell’applicazione delle ricerche di Gardner. Bastaqui ricordare come la PAS sia vista da alcuni autoricome reazione a situazioni che mutano (separazionee divorzio) e diventano insostenibili da gestire,e questo, aggrava una situazione di transizionegià delicata per la vita e l’equilibrio psico-fisico deifigli (14).La PAS è oggetto di dibattito e ricerca, in ambitoscientifico e giuridico, da quando è stata originariamenteproposta da Gardner nel 1985; nel panoramadella letteratura sul tema, si trovano pochi lavori dichiaratamentecontro la PAS, forse una decina o pocopiù, in buona parte scritti da femministe spagnole(citate come principale fonte dalla ricorrente nelprocedimento di cui alla sentenza qui pubblicata)oltre a quello principale della Dallam, un’infermieralesbo-femminista americana che gestisce un centroantiviolenza, mentre vi sarebbero oltre novecentopubblicazioni di un certo livello che riconoscono laPAS nel panorama di 35 paesi, soprattutto di linguainglese, puntualmente elencate da Bernet (15).Da un punto di vista psicopatologico la PAS è ritenutaun disturbo che insorge quasi esclusivamente nelcontesto delle controversie per la custodia in corsodi divorzio conflittuale quando un genitore (l’alienante)attua una sistematica denigrazione control’altro (genitore alienato). In una fase successiva ilbambino si associa e anzi fornisce il suo personalecontributo alla denigrazione inventandosi autonomamente‘colpe’ del genitore tra cui falsi abusi. Èproprio questa combinazione di fattori che legittimauna diagnosi di PAS mentre in presenza di reali abusio trascuratezza, la diagnosi di PAS non è applicabile.Si tratta dunque di una condizione in cui un genitoresovente affetto da un Disturbo di personalità delcluster B (borderline, istrionico, narcisistico, antisociale)o da un Disturbo bipolare o talora da una Psicosi,mosso da una reazione patologica nei confrontidell’ex coniuge induce un’alienazione genitoriale inun bambino che a determinate condizioni (fase evolutiva,presenza di determinati fattori di rischio e/oassenza di determinati fattori protettivi) si evolve esi stabilizza in un disturbo psichiatrico dell’infanziaconsistente in una relazione patologica col genitorealienato ed in una relazione patologica del bambinocol genitore alienante.In sintesi, la PAS si presenta nell’intersezione di diversifattori: genitore disturbato, bambino ansioso especificamente vulnerabile, evento di separazionecon l’interferenza di un fattore sociale pregnante comeun procedimento legale per separazione-divorzio;ma anche quando si verifica la c.d. successione equindi un mutamento dello scenario familiare in séguitoalla morte prematura di un coniuge che vieneimputata al genitore superstite dai parenti del defunto:un sottotipo finora del tutto sottovalutatonella letteratura internazionale (16).L’intersezione di questi macrofattori e l’attenzioneposta sugli stessi sia da Gardner sia da Kelly e Johnston(17) si radica su attuali concezioni riguardantila psicologia dello sviluppo, la psichiatria e la psicopatologiadella personalità che potremmo definire“ecologica” (18) oppure “bio-psico-sociale”, conce-Note:(14) Waldron K.H., Joanis D.E., (1996), Understanding and collaborativelytreating Parental Alienation Syndrome, «AmericanJournal of Family Law», 10, 121-133.(15) Bernet W., von Boch-Galhau W., Aaker A.J.L., MorrisonS.L., (2010), Parental Alienation, DSM-5, and ICD-11, «TheAmerican Journal of Family Therapy», 38 (2), 76-187; il lavoro diBernet et al. è corredato da un’estesa bibliografia.(16) Abbiamo osservato tre casi in cui alla scomparsa per malattia,e in un caso per suicidio, della madre i nonni materni hannoportato avanti una campagna di accuse nei confronti del padresia per poter avere il nipote affidato a loro sia per evitare che l’exmarito ereditasse i beni provenienti dalla linea ereditaria dei nonnimaterni. In un caso negli ultimi mesi di vita la madre ha pianificatoaccuse per far decadere dalla potestà il padre, fargli perdereil diritti ereditari, anche reperendo una coppia disposta aprendere in affidamento i bambini dopo la sua morte a completamentodella cancellazione delle tracce del suo matrimonio. Lepene accessorie oggi previste per coloro che commettono abusisono in tal modo divenute un apprezzato strumento per attuareforme di alienazione parentale post mortem. La PAS ha infattia che fare con la separazione in senso lato ed anche la morte loè oltre al divorzio.(17) Kelly J.B., Johnston J.R. (2001), The alienated child: A reformulationof Parental Alienation Syndrome, «Family Court Review»,39 (3), 249-266.(18) Bronfenbrenner U. (1979), Ecologia dello sviluppo umano, IlMulino, Bologna 1986.Famiglia e diritto 8-9/2013 761

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