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GiurisprudenzaMinorie la credenza in “fatti” che, viceversa, sono semplicementele fantasie patologiche (paure) o deliroididella madre. Il figlio, quindi, si alleerebbe con il genitore“sofferente” come protettore dello stesso assumendoun ruolo adultizzato e, stimolato da questasofferenza e dal ruolo di adulto impropriamente attribuitoglidalla madre, inizierebbe ad appoggiare econdividere la visione patologica del genitore alienante,esprimendo, successivamente anche in modoautonomo, astio, disprezzo e denigrazione contro ilgenitore alienato per supportare il genitore alienantepercepito come debole e bisognoso. La dinamicaarriva, secondo Gardner, a distruggere la relazionetra figli e genitore alienato, perché il figlio giunge arifiutare qualunque contatto, anche solo telefonico,con il genitore alienato (11).2. Forme e sintomi dell’AlienazioneparentaleGardner distingue tre tipi di PAS (12): una formalieve in cui l’avversione è relativamente superficialee i figli collaborano alle visite con il genitore denigrato,ma sono a tratti ipercritici e di cattivo umore:in questi casi non è necessario alcun intervento psicologico,ma basta rassicurare il genitore alienanteche manterrà l’affidamento. Una forma moderata:qui l’alienazione è più profonda e i figli sono più aggressivi,irrispettosi e la campagna di denigrazionepuò essere quasi continua. Una forma grave: le visiteal genitore alienato possono essere impedite da intensemanifestazioni di persecuzione/ostilità da partedei figli, che possono spingerli a commettere azionidirette a provocare dispiaceri al genitore odiato(anche con false accuse di abusi). Per l’autore il giudicedeve stabilire un sistema di sanzioni efficaci chenon deve esitare a infliggere al genitore alienante,qualora tenti di sabotare il programma terapeuticoconcordato con gli operatori sociali: sanzioni pecuniariemodeste, ma ripetute o il fermo macchina sonorisultati efficaci. Per Gardner, può essere opportunotrasferire l’affidamento e la collocazione del figlionella casa del genitore alienato: in sostanza invertireil regime di affidamento per interrompere ilcircuito patologico e patogeno di rinforzo dell’alienazione.Infatti è proprio questa combinazione difattori che legittima una diagnosi di PAS: il disturbodei singoli si sostiene grazie all’interazione con il disturbodell’altro e con il contesto della separazioneconflittuale: se la situazione viene ristrutturata il disturbotende a scomparire.Sintomi primari d’una PAS ravvisabili nel bambinosarebbero, sempre secondo Gardner, la campagna didenigrazione, nella quale il bambino mima e scimmiottai messaggi di disprezzo del genitore alienanteverso l’altro genitore. Mentre in una situazione normale,ciascun genitore non permette che il bambinoesibisca mancanza di rispetto e diffami l’altro genitore,anche se nutre dell’astio nei suoi confronti,proprio per proteggere lo sviluppo del minore, nell’Alienazioneparentale, invece, il genitore alienantenon reprime questa mancanza di rispetto, ma puòaddirittura arrivare a favorirla silentemente o incoraggiarlapalesemente. Le razionalizzazioni deboli, superficialie assurde per giustificare il biasimo nei confrontidel genitore alienato, per cui il bambino spiegale ragioni del proprio atteggiamento con motivazioniillogiche, insensate o anche soltanto superficiali.Un esempio presentato da Gardner: “non vogliovedere mio padre perché mi manda a letto troppopresto”, oppure “perché una volta ha detto cazzo”.Un ulteriore elemento sintomatico è la mancanza diambivalenza, per cui il genitore rifiutato è costantementedescritto dal bambino come “tutto negativo”,mentre l’altro genitore è visto come “tutto positivo”e sfocia nell’appoggio automatico al genitore alienanteche si manifesta in prese di posizione del bambinosempre e solo a favore del genitore alienante, qualunquegenere di conflitto si venga a creare. Ancora,il c.d. “fenomeno del pensatore indipendente” vede ilbambino inventarsi in modo autonomo nuove edoriginali accuse verso il genitore alienato: moltospesso abusi, utilizzando un “sapere” acquisito, adesempio, frequentando a scuola un corso di prevenzione(13); in questo modo il bambino palesa la propriadeterminazione d’essere una persona che sapensare in modo indipendente, con la propria testa,e d’aver elaborato da solo i termini della campagnadi denigrazione senza influenza del genitore programmante.L’assenza di senso di colpa significa chetutte le espressioni di disprezzo, nei confronti del genitoreescluso, avvengono senza sentimenti di colpanel bambino e gli scenari presi a prestito sono affermazionidel bambino che non possono ragionevolmentevenire direttamente da lui, come l’uso di paroleo situazioni normalmente non conosciute da unNote:(11) Perché si possa parlare di PAS, però, è necessario chel’astio, il disprezzo, il rifiuto non siano giustificati (o giustificabili)da reali mancanze, trascuratezze o addirittura violenze del genitorealienato che però debbono avere un oggettivo supporto fattuale.(12) Gardner R.A. (1998), The Parental Alienation Syndrome,Creative Therapeutics, Cresskill, NJ.(13) Casonato M., Ricca F., (2012), Prevenire l’abuso sessuale,Milano.760Famiglia e diritto 8-9/2013

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