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I carnivori e gli uccelli rapaci in Valtrigona - Valsugana

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I <strong>carnivori</strong>I <strong>carnivori</strong> sono assai variabili come forma e dimensioni, passando da specie moltopiccole, ma assai efficienti, come la donnola e l’ermell<strong>in</strong>o, f<strong>in</strong>o al gigante del gruppo,l’orso. Tutti possiedono denti can<strong>in</strong>i sviluppati, per afferrare le prede, e presentano unbreve <strong>in</strong>test<strong>in</strong>o, predisposto per la digestione della carne. Sono però molteplici lestrategie alimentari adottate dalle varie specie: a parte i felidi, che sono <strong>gli</strong> unici <strong>carnivori</strong>obbligati, tutte le altre specie sono molto adattabili, dedicandosi alla risorsamaggiormente accessibile stagionalmente, cibandosi molto spesso anche di fruttae vegetali. Nell’Oasi WWF di <strong>Valtrigona</strong>, salvo occasionali passaggi delle speciemaggiori, sono presenti stabilmente quattro mammiferi <strong>carnivori</strong>, la Volpe, laDonnola, l’Ermell<strong>in</strong>o e la Martora.La Volpe è un canide di medie dimensioni,dall’aspetto <strong>in</strong>confondibile,con muso appuntito, padi<strong>gli</strong>oni auricolarieretti, folta coda e zampe corte.Colore dal rossiccio al giallastro, trannela regione ventrale e la parte <strong>in</strong>ferioredel muso, che sono bianchi. Trai <strong>carnivori</strong> è la specie più eclettica eadattabile, che si può <strong>in</strong>contrare <strong>in</strong>ogni tipo di habitat. In montagna utilizzaterritori di maggiore dimensionerispetto alla coll<strong>in</strong>a e alla pianura. Siciba praticamente di ogni risorsacommestibile, dedicandosi opportunisticamentea quelle maggiormentedisponibili e accessibili sul territorio.Nell’Oasi la volpe si nutre pr<strong>in</strong>cipalmentedi arvicole che caccia nei pascolie di frutti selvatici, <strong>in</strong> particolarei mirtilli. Nella stagione <strong>in</strong>vernale si osservanofacilmente sul terreno <strong>in</strong>nevato<strong>gli</strong> andirivieni della specie alla ricercadella lepre variabile.Volpe, Vulpes vulpesLa Donnola e l’Ermell<strong>in</strong>o sono specie apparentemente gemelle, appartenentialla fami<strong>gli</strong>a dei mustelidi, con distribuzione a volte sovrapposta, anche se con utilizzazionedi diverse nicchie ecologiche. La donnola è la specie con dimensioni m<strong>in</strong>ori,corpo allungato, zampe molto corte e testa piccola, con un aspetto “serpentiforme”che suggerisce una precisa attitud<strong>in</strong>e predatoria. La donnola <strong>in</strong>fatti frequentale praterie e i boschi, dove si nutre preferibilmente a spese delle numerose colonie diarvicole, riuscendo a <strong>in</strong>seguire i piccoli roditori anche nel reticolo di gallerie sotterranee.L’ermell<strong>in</strong>o ha dimensioni maggiori, frequenta foreste e zone rocciose, e haun più ampio spettro alimentare. Nell’Oasi è probabilmente più diffuso, mentre la donnolaè stata osservata solo nei d<strong>in</strong>torni di Malga <strong>Valtrigona</strong>. Dal momento che le duespecie non sono dist<strong>in</strong>guibili attraverso l’osservazione delle impronte e delle feci, valela pena di soffermarsi su altre caratteristiche morfologiche. Donnola ed ermell<strong>in</strong>ohanno entrambi la regione dorsale colorata di bruno-rossiccio e quella ventrale bianca.Ma, a differenza della donnola, l’ermell<strong>in</strong>o ha una coda più lunga, ornata dauna vistosa punta nera. Inoltre solo raramente la donnola è <strong>in</strong> grado di mutare ilmantello nella stagione <strong>in</strong>vernale, diventando completamente bianca, a differenzadell’ermell<strong>in</strong>o, che diventa candido, salvo mantenere la punta della codanera.La Martora è un mustelide snello e robusto, della ta<strong>gli</strong>a di un gatto, col tronco allungato,coda folta, arti brevi e potenti. La testa è robusta, con potente muscolatura emuso appuntito. Il colore è bruno scuro con una macchia, non troppo estesa, di coloregiallastro-arancio sul petto. La martora è un fantastico arrampicatore che salesu<strong>gli</strong> alberi all’<strong>in</strong>seguimento de<strong>gli</strong> scoiattoli, oppure scovando i nidi o <strong>gli</strong> <strong>uccelli</strong> appisolatisui posatoi. È <strong>in</strong> ogni caso capace di ricercare il cibo anche sul terreno e nondisdegna <strong>in</strong>setti e frutta, con unapreferenza per i mirtilli e i fruttidel sorbo de<strong>gli</strong> uccellatori. Lamartora è una specie moltoelusiva e schiva, una sorta difantasma dei boschi assai difficileda osservare. Dei suoi passaggisono testimonianza le caratteristicheimpronte appaiatenella neve e <strong>gli</strong> escrementi depositatisu punti emergenti (ceppi,massi) lungo i sentieri come segnodi marcatura territoriale.Martora, Martes martesGli <strong>uccelli</strong> <strong>rapaci</strong> diurniIl gruppo dei <strong>rapaci</strong> diurni comprende specie che catturano le prede con tecniche varieda specie a specie, con adattamenti quali i becchi robusti e adunchi e <strong>gli</strong> arti<strong>gli</strong> ricurvi,assai sviluppati, con cui afferrano e bloccano le prede. Nell’Oasi, salvo altre specie dicomparsa occasionale, è possibile l’osservazione di Aquila reale, Poiana, Astore,Sparviero e Gheppio. In tutte queste specie la femm<strong>in</strong>a è di dimensioni superiori al maschio,un fatto che permette di diversificare ledimensioni delle prede e i luoghi di caccia.L’Aquila reale è uno dei maggiori <strong>uccelli</strong> <strong>rapaci</strong>europei, un simbolo delle Alpi dal corporobusto ma proporzionato, che raggiunge i2,3 metri di apertura alare. È un grande volatoredal vasto territorio, che perlustra con voloplanato alla ricerca di prede di medie dimensioni,come la marmotta, che cerca di sorprenderecon volo radente lungo i pendii. Normalmente siosserva da sola o <strong>in</strong> coppia. Se avremo la fortunadi osservare da non troppo lontano un’aquila<strong>in</strong> volteggio, noteremo che tiene le ali al di sopradella l<strong>in</strong>ea orizzontale, con le punte rivolte leggermente<strong>in</strong> avanti e <strong>in</strong> su e remiganti aperte,una figura emozionante e <strong>in</strong>confondibile. Gliesemplari immaturi presentano macchie bianchesulle ali e sul sottocoda, mentre <strong>gli</strong> adulti sonobruni con la nuca color bronzo-dorato, da cuiil nome <strong>in</strong>glese di Golden eagle.Donnola, Mustela nivalis Ermell<strong>in</strong>o, Mustela erm<strong>in</strong>ea Astore, Accipiter gentilis Sparviero, Accipiter nisusAquila reale, Aquila chrysaetosLa Poiana è un rapace di medie dimensioni, somi<strong>gli</strong>ante a una piccola aquila,che si vede spesso volteggiare, anche <strong>in</strong> gruppo, sopra i boschi e i prati. Spesso siode anche il verso, una nota prolungatae lamentosa, molto acuta, conosciutocome “miagolio”. La poiana haali ampie e coda corta barrata, con unpiumaggio assai variabile, da moltochiaro, quasi bianco, a marrone moltoscuro. L’apertura alare giunge f<strong>in</strong>oa 1,3 metri. Si può confondere con ilfalco pecchiaiolo, specie a cui talvoltasi accompagna, che tuttavia presentauna testa più piccola, ali più strette ecoda lunga a larghe barrature. La poianapreda soprattutto roditori che sorprendeal suolo dopo Poiana, Buteo buteoappostamentisu rami, pali o rocce elevate sul terreno. In <strong>in</strong>verno le poiane si spostano nelle zone dicampagna a quote medio-basse, dove sono facilmente osservabili.L’Astore e lo Sparviero sono specie molto simili nell’aspetto, ma differenti nelledimensioni, passando dal piccolo maschio di sparviero che pesa 100-150 grammi allagrande femm<strong>in</strong>a di astore che raggiunge i 2 chilogrammi. Sono <strong>rapaci</strong> stanziali,particolarmente adattati alla caccia <strong>in</strong> ambiente boschivo. Hanno ali corte e arrotondatee code lunghe, con le quali si muovono molto velocemente e variandospesso direzione all’<strong>in</strong>terno della foresta e lungo le radure. Gli arti sono allungati epredisposti per afferrare le prede anche all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>trico dei rami. Anche il piumaggiogrigio scuro sul dorso e chiaro barrato su coda, ali e corpo facilita il mimetismonei chiaroscuri del bosco. Lo sparviero è <strong>in</strong> grado di catturare i piccoli passeriformiall’<strong>in</strong>terno del bosco fitto, mentre l’astore si dedica a ghiandaie, colombacci,scoiattoli e tetraonidi all’<strong>in</strong>terno delle fustaie più mature.Il Gheppio è un agile falconiforme di modestedimensioni (è il noto “falchetto”), che esplora sistematicamentetutte le zone aperte alla ricerca dipiccole prede, siano esse micromammiferi, lucertole,orbett<strong>in</strong>i o grosse cavallette. È <strong>in</strong>confondibilequando si trova fermo <strong>in</strong> aria, battendo le al<strong>in</strong>ella caratteristica posizione dello “spirito santo”,cercando di scorgere qualche preda. Il colore èbruno chiaro picchiettato di nero, con una sagomaagile dalle ali appuntite. Il maschio ha capo e nucagrigio blu e dorso rossiccio. Il verso della specie ècaratteristico, una serie di ripetuti “kii-kii-kii”. Ilgheppio durante l’<strong>in</strong>verno abbandona i territorimontani spostandosi nelle vallate e pianure, facendoritorno <strong>in</strong> primavera nei territori montani.Gheppio, Falco t<strong>in</strong>nunculus

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