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Testimoni del tempo - EndoscopiaDigestiva.it

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Storia <strong>del</strong>l’endoscopia digestiva in Italiada questa pratica diagnostica innovativa e fu fonte inesauribile di casistica di patologie<strong>del</strong>le vie biliari e pancreatiche.Negli anni ’80 T<strong>it</strong>tobello, insieme con i suoi due più validi collaboratori, prima Pier AlbertoTestoni e poi Enzo Masci, pubblicò la casistica <strong>it</strong>aliana più importante in questocampo, specie in quello <strong>del</strong>le malattie pancreatiche.Si può dire che T<strong>it</strong>tobello sia stato tra coloro che hanno contribu<strong>it</strong>o a dare all’endoscopiadigestiva il maggior impulso sia nel campo <strong>del</strong>la ricerca, sia in quello organizzativo<strong>del</strong>la Società.LA TESTIMONIANZA DIGIULIANO BEDOGNILa prima gastroscopia alla quale ebbi occasione di assistere risale al 1967, quando,ancora studente, seguivo le eserc<strong>it</strong>azioni tenute dal Dr. G. Rigo, al quale sonoancora legato da rapporti di collaborazione e di sincera amicizia, nella Clinica Medicaallora diretta dal prof. M. Coppo all’Univers<strong>it</strong>à di Modena.Sub<strong>it</strong>o dopo la laurea, consegu<strong>it</strong>a nel 1969, venni assunto in qual<strong>it</strong>à di assistentepresso la Chirurgia Generale <strong>del</strong>l’Ospedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia. Era, giàallora, fortemente sent<strong>it</strong>a, da parte <strong>del</strong> Primario Prof. U. Parisoli, la necess<strong>it</strong>à di sviluppareun’attiv<strong>it</strong>à endoscopica all’altezza di una moderna chirurgia Gastroenterologica.Pertanto nei primi anni ’70 iniziai il mio percorso diformazione presso la Divisione di Gastroenterologia<strong>del</strong> Bellaria di Bologna diretta dal Prof. P.R. Dal Montee nel 1974 nel mio ospedale venne formalmente ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>oun Servizio di Endoscopia Digestiva aggregatoalla II Divisione Chirurgica.Da allora l’endoscopia digestiva consolidò in modosistematico il proprio ruolo diagnostico, ma soprattuttoiniziò a sviluppare le sue potenzial<strong>it</strong>à operative che miindussero a completare le mia formazione continuandola frequenza presso il prof. Dal Monte dal quale vidi laprima ERCP diagnostica nel 1976; da qui arricchii lamia esperienza grazie al Prof. Liguory, Demling e Classen, che a buon dir<strong>it</strong>to a tutt’oggivengono considerati i padri <strong>del</strong>l’Endoscopia Digestiva e sono stati maestri pertanti endoscopisti <strong>it</strong>aliani.Nel dicembre <strong>del</strong> ’77, fu inviato al nostro reparto il primo paziente che poteva esseresottoposto alla prima sfinterotomia endoscopica. Si trattava di un anziano signore(81 anni) che presentava un classico quadro di colang<strong>it</strong>e settica grave e inizialestato di shock da ostruzione l<strong>it</strong>iasica <strong>del</strong> coledoco e che i chirurghi preferivano nonoperare; dopo 2 giorni dalla sfinterotomia ed estrazione di calcoli il paziente era ingrado di r<strong>it</strong>ornare a casa in buona forma. Questo episodio rinforzò notevolmente laconvinzione che le metodiche operative potevano integrarsi o essere efficacementealternative alla chirurgia tradizionale.Gradualmente prese corpo la consapevolezza <strong>del</strong>la necess<strong>it</strong>à di un’autonomia gestionale/organizzativaoltre che culturale e professionale per cui pur rimanendo finoall’85 formalmente un servizio aggregato alla chirurgia, l’endoscopia di Reggio Emiliainiziò un cammino autonomo che si concretizzava in migliaia di esami, molti deiquali operativi, con particolare dedizione all’endoscopia biliopancreatica e allapubblicazione di vari lavori scientifici fra cui il primo testo-atlante di endoscopiaoperativa scr<strong>it</strong>to in collaborazione con la scuola <strong>del</strong> prof. D. Oselladore, tradottoprima in inglese e successivamente in francese con la presentazione di Claude Liguory.Gli anni successivi sono serv<strong>it</strong>i a costruire la “scuola” i cui principi ispiratori sonoquelli <strong>del</strong>la concezione attuale <strong>del</strong>la leadership vincente: negazione <strong>del</strong> “divide et im-Giuliano Bedogni e la suaéquipe nel 1994: M. GraziaMortilla, Enrico Ricci, R<strong>it</strong>aConigliaro e Dario Pacchione119

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