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Testimoni del tempo - EndoscopiaDigestiva.it

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cap<strong>it</strong>olo 7Parlano i “<strong>Testimoni</strong> <strong>del</strong> <strong>tempo</strong>”mento univers<strong>it</strong>ario <strong>it</strong>aliano, e di questo gliene sarò grato, una nuova materia di insegnamentodenominata ‘Diagnostica e Chirurgia Endoscopica’. E questi sono i primidieci anni.“ ”Un vissuto clinico,uno didatticoe uno societarioI secondi 10 anni, che vanno dall’80 al ’91, sono stati 10 anni anch’essi intensi, nell’amb<strong>it</strong>odei quali io individuerei un vissuto clinico, uno didattico e uno societario.Cosa è stato il vissuto clinico? È stato la realizzazione <strong>del</strong>le nuove tecniche, soprattuttoterapeutiche, via via proposte: la polipectomia, il trattamento <strong>del</strong>la calcolosi <strong>del</strong>la viabiliare, la dilatazione <strong>del</strong>l’acalasia, l’arresto <strong>del</strong>le emorragie, la sclerosi <strong>del</strong>le variciesofagee, la palliazione <strong>del</strong>le neoplasie <strong>del</strong> tubo digerente e <strong>del</strong>le vie biliari. L’acquisizioneall’endoscopia di una nuova indicazione è stata da tutti noi vissuta in manieraintensa; era qualcosa che veniva tolta alle terapie tradizionali e con<strong>tempo</strong>raneamenterealizzata sotto gli sguardi increduli e poco rassicuranti <strong>del</strong>la medicina ufficiale. E nell’amb<strong>it</strong>o<strong>del</strong> nostro vissuto clinico vi sono indimenticabili momenti drammatici: lamorte improvvisa di un paziente per arresto cardiaco, l’insorgenza di una complicanzagrave da trattare chirurgicamente.Quanto alla didattica, che ha occupato pur essa un ruolo molto importante nell’arco diquesti secondi 10 anni, io l’ho vissuta non in senso tecnologico-futuribile, ma in manieramolto pragmatica; ho cercato cioè di focalizzare l’attenzione sull’uso appropriato<strong>del</strong>le tecniche endoscopiche nel contesto <strong>del</strong>le realtà cliniche quotidiane. Proprio perquesto pragmatismo gli ultimi due corsi da me organizzati sono stati entrambi sulfollow-up endoscopico (se bisogna farlo, quando bisogna farlo, e perché bisogna farlo)e sul ruolo diagnostico terapeutico <strong>del</strong>l’endoscopia in s<strong>it</strong>uazioni cliniche di difficilesoluzione.Vediamo – conclude Russo – infine il terzo vissuto: quello societario. R<strong>it</strong>engo giustosorvolare sulle confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à non culturali che hanno portato momenti di profonda incomprensionetra i medici interessati ai problemi <strong>del</strong>la gastroenterologia, mentre mipiace porre l’accento sull’attiv<strong>it</strong>à svolta come Coordinatore ed<strong>it</strong>oriale <strong>del</strong> Giornale Italianodi Endoscopia Digestiva.È stata questa un’esperienza nuova e interessante che, vissuta con grande impegno, miha offerto momenti di grande emozione e di gratificazione culturale.”116PASQUALE SPINELLIE IL CENTRO DELL’ISTITUTO TUMORIIst<strong>it</strong>uto Tumori di Milano rappresenta uno dei centri all’avanguardia per l’endoscopiadigestiva. È stato il primo o comunque fra i primi, a dotarsi di una divisioneL’autonoma e questo dimostra da solo la lungimiranza <strong>del</strong>l’Ist<strong>it</strong>uto. Ripercorro le tappe diquesta realtà <strong>it</strong>aliana con Pasquale Spinelli. Nasce chirurgo a Roma con Valdoni, poiprimario in alcune c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>aliane, infine arriva all’Ist<strong>it</strong>uto dei Tumori di Milano. Medico digrande valenza, ottimo organizzatore al vertice <strong>del</strong>la SIED, prima come consigliere poisegretario, infine dal ’92 al ’93 Presidente con un grande impegno rivolto alla valorizzazione<strong>del</strong>l’endoscopia digestiva e <strong>del</strong>la figura <strong>del</strong>l’endoscopista in confronti moltodifficili con le ist<strong>it</strong>uzioni a cominciare dal Ministero <strong>del</strong>la San<strong>it</strong>à. Se l’endoscopia digestivaha compiuto progressi in campo scientifico – basti c<strong>it</strong>are gli eccezionali risultati con illaser – e se ha compiuto passi avanti in campo sociale lo si deve anche a Pasquale Spinelli.Quando Spinelli arriva a Milano ha già un’esperienza di endoscopia, quella che hannoun po’ tutti i chirurghi nel campo degli strumenti rigidi come le broncoscopie, esegu<strong>it</strong>econ Piero Mazzoni e le cistoscopie con Blasucci. Anche le gastroscopie vengono esegu<strong>it</strong>ein Clinica Chirurgica dal 1968 quando all’Univers<strong>it</strong>à di Roma è arrivato il primoendoscopio flessibile. Spinelli è un assistente chirurgo, dorme in Clinica e quando c’èda fare esami endoscopici, al mattino presto, chiamano lui.Quando giunge a Milano nel 1972 all’Ist<strong>it</strong>uto Tumori esiste già un interesse all’attiv<strong>it</strong>à

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