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Testimoni del tempo - EndoscopiaDigestiva.it

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Storia <strong>del</strong>l’endoscopia digestiva in Italiame endoscopico durante un intervento chirurgico – sia all’interno <strong>del</strong> Regina Elena nelcampo <strong>del</strong>la c<strong>it</strong>ologia per via endoscopica. “Era il 1970 – ricorda Crespi – quandoeffettuammo un importante studio consistente nel prelevare cellule da tutta l’areainteressata da una lesione. Un lavoro d’équipe, assieme a Sabatino e Di Matteo. Inpratica attraverso il canale <strong>del</strong>la biopsia, oltre a mandare giù la pinza per effettuare iprelievi, facevamo passare un catetere con in cima una spazzolina costru<strong>it</strong>a in modo daprelevare cellule. All’epoca di questi esperimenti ero Aiuto coordinatore <strong>del</strong> Centro diprevenzione tumori nell’amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong> quale una <strong>del</strong>le sezioni era la gastroenterologia.Adesso dirigo un servizio di prevenzione oncologica nell’amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong> quale c’è unasezione di gastroenterologia mentre la sezione di endoscopia digestiva è diretta dalcollega Casale”.Di Casale abbiamo parlato durante la storia <strong>del</strong>la realizzazione di una nuova tecnicache è stata ripresa da importanti pubblicazioni scientifiche. Quindi anche questo studio<strong>del</strong> Regina Elena fa parte <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’endoscopia digestiva romana.L’INCONTROCON ANTONIO RUSSOBreve attesa nel suo studio all’ Univers<strong>it</strong>à di Catania. E una conversazione frammezzatada una serie di “… Professore, il paziente è pronto”. Il colloquio con Antonio Russo,Ordinario di diagnostica e chirurgia endoscopica all’Univers<strong>it</strong>à di Catania e Presidente, nel1990 e nel 1991, <strong>del</strong>la Società Italiana di Endoscopia Digestiva, è lungo e ricco diinformazioni. Si parla degli inizi, <strong>del</strong>la Cattedra univers<strong>it</strong>aria voluta, fermamente volutacon grande lungimiranza, dal professore Basile. E poi <strong>del</strong> libro, il primo, di chirurgiaendoscopica. Un’attesa per ”un altro paziente è pronto”, il <strong>tempo</strong> per soffermarmi sulvolume e trovarlo interessante anche per un giornalista che di Medicina nulla sa.“Ho imparato l’endoscopia in Francia, a Lione, dove mi ero recato per studiare il trattamentochirurgico <strong>del</strong>l’ipertensione portale. Frequentando saltuariamente il reparto digastroenterologia, materia dalla quale ero lontano da un punto di vista culturale, vidi iprimi esami endoscopici e fui talmente affascinato dalla immediatezza <strong>del</strong> riscontrovisivo che trascurai il reparto chirurgico e segui B. Moulinier, uno dei padri <strong>del</strong>l’endoscopiaflessibile in Europa. Al termine <strong>del</strong>lo stage, prima di partire chiesi al prof. Levrat,Ordinario di gastroenterologia presso l’Univers<strong>it</strong>à C. Bernard, se r<strong>it</strong>enesse che l’endoscopiadigestiva potesse avere un futuro; la sua risposta fu entusiasticamente affermativa,così io tornai dalla Francia ex chirurgo e neo endoscopista.Antonio Russo con NibSoehendraRientrato in Italia – continua Russo – iniziai la mia nuova attiv<strong>it</strong>à e partecipai attivamentealla prima campagna <strong>del</strong>l’endoscopia che è stata quella <strong>del</strong>la Radiologia. Bisognavadimostrare come la nuova metodica di studio fosse vincente nel risolvere le problematichediagnostiche poste dalla patologia <strong>del</strong>l’apparato digerente. Inizialmente neeravamo convinti solo noi, successivamente se ne resero conto i fru<strong>it</strong>ori <strong>del</strong>le tecnicheendoscopiche, e oggi anche i radiologi illuminati ammettono che il riscontro endoscopicodebba essere considerato metodica di prima istanza. La v<strong>it</strong>toria <strong>del</strong>la campagna<strong>del</strong>la Radiologia fu sanc<strong>it</strong>a nel 1976 da un ed<strong>it</strong>oriale, a firma R. Lambert e B. Moulinier,apparso su Presse, int<strong>it</strong>olato ‘L’endoscopia di prima intenzione nell’esplorazione esofago-gastro-duodenale’.Tenete conto che gli americani hanno iniziato a parlare di ‘Primalinea endoscopica’ solo da 3-4 anni, e che gli inglesi hanno coniato il termine ‘Openaccess endoscopy’ da non più di due anni. Con<strong>tempo</strong>raneamente alla endoscopia altadiagnostica iniziai a eseguire l’esplorazione endoscopica <strong>del</strong> colon, e quindi quella <strong>del</strong>levie biliari. Resomi conto che il termine endoscopia non era più sinonimo di esofagogastroduodenoscopia,ma si doveva riferire a un insieme di metodiche da realizzare routinariamentee da affinare nel <strong>tempo</strong>, abbandonai <strong>del</strong> tutto la chirurgia e dedicai tuttoil mio impegno clinico e culturale solo a quella che r<strong>it</strong>enevo potesse diventare una nuovabranca <strong>del</strong>la medicina. Nel 1979, il mio Maestro, il prof. Basile, uomo lungimiranteche ha avuto grande fiducia nello sviluppo <strong>del</strong>le tecnologie, fece inserire nell’ordina-115

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