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CETA NEWS - CETA Centro di Ecologia Teorica ed Applicata

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Marzo 2008Anno 8 – Numero 1SommarioNel 2007 un ulteriore impegnodel C.E.T.A. per la tuteladell’ambiente e per lo sviluppodelle energie rinnovabili 1Relazione sulle attivitàscientifiche e tecniche svolte dalC.E.T.A. nell’anno 2007 2Una proposta <strong>di</strong> Direttivaeuropea sulla promozione dellaenergia da fonti rinnovabili 10Valutazioni tecniche <strong>ed</strong>economiche della produzione e<strong>di</strong>mpiego <strong>di</strong> oli vegetali 12Valutazioni tecniche <strong>ed</strong>economiche della produzione e<strong>di</strong>mpiego del biogas da effluentizootecnici 17Attività progettuali del C.E.T.A.dell’ultimo trimestre 2007 e delprimo trimestre 2008 20 Prof. Francesco Marangon PresidenteSig. Dario Drufuca VicePresidenteDott. Mario Ascari (Provincia GO)Geom. Baldassare Aldo D’Amore(F<strong>ed</strong>erazione Reg. Coltivatori Diretti)Dott. Donatella Tomasi (Comune GO)Ing. Alessandro BonDott. Fulvio IadarolaDott. Pierpaolo MerluzziCav. Ervino Nanut (CCIAA GO) Prof. Luciano CecconProf. Andrea FavrettoDott. Marco Francese (Area SciencePark)Prof. Romano Giovanar<strong>di</strong> (Univ. UD)Dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ceProf. Francesco MarangonProf. Michele Pipan (Univ. TS)Perio<strong>di</strong>co QuadrimestraleDirettore ResponsabileRoberto Jo<strong>di</strong>ceR<strong>ed</strong>azioneRoberto Jo<strong>di</strong>ceFrancesco MarangonElisa TomasinsigSegreteria organizzativaPaola RosadaC.E.T.A. - <strong>Centro</strong> <strong>di</strong> <strong>Ecologia</strong> <strong>Teorica</strong> <strong>ed</strong> <strong>Applicata</strong>C.E.T.A. - Centre for Theoretical and Appli<strong>ed</strong> EcologyNel 2007 un ulteriore impegno del C.E.T.A. per la tuteladell’ambiente e per lo sviluppo delle energie rinnovabiliIn questi giorni è stato approvato il bilancio consuntivo del C.E.T.A. per l’eserciziofinanziario 2007, con importanti obiettivi raggiunti: si è registrata infatti una ulteriorecrescita delle attività scientifiche e tecniche, <strong>ed</strong> il conto economico ha messo inevidenza anche in questo esercizio un moderato ma significativo utile, in linea con lospirito e con la finalità del <strong>Centro</strong>, che lo ricordo ai nuovi lettori, non ha scopo <strong>di</strong>lucro.In un’altra parte <strong>di</strong> questo bollettino è esposta la relazione tecnica che accompagna ilbilancio, con il dettaglio <strong>di</strong> tutte le attività svolte nell’anno; in questa s<strong>ed</strong>e sottolineoalcuni importanti passaggi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale che intersecano le azioni del C.E.T.A.con le tematiche della tutela ambientale e dello sviluppo delle fonti rinnovabili <strong>di</strong>energia:• Cresce l’attenzione degli operatori dei settori Ambiente <strong>ed</strong> Energia verso lasperimentazione e l’applicazione <strong>di</strong> sistemi tecnologici innovativi. Ne è testimonianzal’incremento <strong>di</strong> progetti <strong>ed</strong> attività del C.E.T.A. in questi campi: stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tecnologieper la produzione efficiente <strong>di</strong> biocarburanti, allestimento <strong>di</strong> impianti pilota e<strong>di</strong>mostrativi per la produzione <strong>di</strong> biogas me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>gestione anerobica, idem perimpianti <strong>di</strong> estrazione dell’olio vegetale da colture agrarie <strong>di</strong> oleaginose <strong>ed</strong> utilizzodell’olio quale carburante, allestimento <strong>di</strong> impianti fotovoltaici innovativi, impiego <strong>di</strong>“nuove biomasse” per la generazione energetica termica <strong>ed</strong> elettrica, ecc.• Aumenta la domanda <strong>di</strong> assistenza tecnica e <strong>di</strong> consulenza, da parte <strong>di</strong>impren<strong>di</strong>tori privati, per il trasferimento <strong>di</strong> tecnologie innovative: impiego <strong>di</strong> nuovimateriali nel comparto della bioe<strong>di</strong>lizia, trasformazione <strong>di</strong> materie seconde incombustibili con processi <strong>di</strong> conversione già sperimentati, ecc.• Si riscontra un “nuovo” impegno delle Amministrazioni locali verso l’usoefficiente <strong>di</strong> energia (risparmio) e per l’introduzione delle fonti rinnovabili <strong>di</strong> energianelle strutture <strong>di</strong> loro pertinenza o gestione. Si tratta <strong>di</strong> un impegno attualmentemodesto ma progressivo, poiché sono ben note le <strong>di</strong>fficoltà finanziarie cheattanagliano gli Enti locali; d’altro canto i sostegni allo sviluppo <strong>di</strong> questi sistemitecnologici, da parte del Governo nazionale e delle Regioni, sono <strong>di</strong> grande rilievo efanno ben sperare in un reale e concreto decollo <strong>di</strong> questo settore specifico.In tutti i suddetti ambiti il C.E.T.A. è fortemente impegnato, garantendo innanzituttoai suoi associati, ma anche agli altri interlocutori, una specifica attenzione anche per laimpostazione <strong>di</strong> nuove progettualità, in linea con quanto sopraesposto, nel corso delprossimo esercizio finanziario.Prof. Francesco MarangonPresidente del C.E.T.A.Hanno collaborato a questo numero: Francesco Marangon, Vanja Cencic, Denis Picco eDaniela Migliar<strong>di</strong>


tecnologie avanzate <strong>ed</strong> innovative per lo sfruttamento <strong>di</strong> fonti energetiche rinnovabili nel settor<strong>ed</strong>ell’agricoltura in Regione Friuli Venezia Giulia” con lo scopo <strong>di</strong> valutare il possibile sviluppo <strong>di</strong> filiereinnovative per la valorizzazione energetica delle biomasse combustibili sul territorio regionale, e, nellospecifico, per la produzione <strong>di</strong> energia termica da biocombustibili soli<strong>di</strong> (biomasse erbacee), <strong>di</strong> energiaelettrica e termica da biocombustibili liqui<strong>di</strong> (olio vegetale) e per la produzione <strong>di</strong> biogas da sottoprodottidell’industria agro-alimentare (reflui lattiero-caseari). Nell’ambito <strong>di</strong> tale iniziativa, sono state realizzate<strong>di</strong>verse prove colturali, <strong>di</strong> pellettizzazione e <strong>di</strong> caratterizzazione e combustione del pellet; inoltre, è statoprogettato e realizzato un micro-impianto per la produzione <strong>di</strong> biogas, in collaborazione con l’Istituto TecnicoIndustriale A. Malignani <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne.I tecnici C.E.T.A. sono stati coinvolti in un’ulteriore ricerca, condotta alla scala reale, in collaborazione conl’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, nell’ambito del progetto: “Sviluppo della filiera produttiva delle biomassecombustibili in Regione Friuli Venezia Giulia”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 26/2005,art. 17). Il progetto si configura come un insieme <strong>di</strong> azioni atte a favorire la sperimentazione, la promozione,lo sviluppo e la <strong>di</strong>ffusione dei biocombustibili ottenuti da colture agrarie de<strong>di</strong>cate a uso non alimentare per laproduzione energetica, e complessivamente lo sviluppo della filiera energia da biomasse nel contesto delterritorio regionale. Le colture sperimentate sono il sorgo da fibra, il miscanto e il pioppo. I tecnici delC.E.T.A., nel corso dell’anno, hanno realizzato delle prove <strong>di</strong> essiccazione e densificazione della biomassa <strong>di</strong>sorgo da fibra raccolta nei propri campi sperimentali e hanno pianificato le prove <strong>di</strong> combustione delle<strong>di</strong>verse essenze con l’Austrian Bioenergy <strong>di</strong> Graz. Infine, sono stati raccolti i dati produttivi, economici <strong>ed</strong> iconsumi energetici funzionali alla stesura finale dei vari bilanci previsti dal progetto.Il C.E.T.A. è, inoltre, stato coinvolto dal CIASE - <strong>Centro</strong> Regionale per l’Istruzione e l’Assistenza Socio-Economica in Agricoltura - nella realizzazione <strong>di</strong> molteplici attività e servizi altamente professionali,rispondenti alle nuove finalità previste dal Sistema integrato dei servizi <strong>di</strong> sviluppo agricolo e rurale(SISSAR) regionale. Questa nuova modalità <strong>di</strong> assistenza tecnica si articola su più progetti <strong>ed</strong> azionifinalizzate allo sviluppo dell’impresa. In quest’ottica, CIASE e C.E.T.A. hanno collaborato per lapre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> 40 progetti inerenti le bioenergie e lo sviluppo <strong>di</strong> filiere corte bioenergetiche.Attualmente è in fase <strong>di</strong> definizione un incarico da parte del CIASE, a seguito <strong>di</strong> un finanziamento ottenutodal Mipaf sulla base <strong>di</strong> un progetto r<strong>ed</strong>atto da C.E.T.A. per la realizzazione <strong>di</strong> una centrale energeticaalimentata a biomasse erbacee nel comune <strong>di</strong> Mortegliano. Di rilevante importanza, anche i due stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>fattibilità inerenti:• il <strong>di</strong>mensionamento preliminare <strong>di</strong> un impianto per la produzione <strong>di</strong> biogas alimentato a biomasse agrozootecnichein comune <strong>di</strong> Pravisdomini (PN);• la fattibilità tecnico-economica <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>gestione anaerobica presso il centro intercomunale <strong>di</strong>essiccazione mais C.I.E.M. in Comune <strong>di</strong> San Quirino (PN).Analoghe iniziative sono state realizzate anche nell’ambito della collaborazione con il CERP <strong>di</strong> Torino, perconto del quale si è proc<strong>ed</strong>uto alla r<strong>ed</strong>azione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità inerenti il <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> massima <strong>di</strong>impianti <strong>di</strong> biogas presso alcune aziende dell’area Piemontese.Relativamente ai finanziamenti riconosciuti dal Mipaf per la realizzazione <strong>di</strong> iniziative che promuovono laproduzione da biomasse <strong>di</strong> energia elettrica, <strong>di</strong> prodotti energetici e <strong>di</strong> prodotti capaci <strong>di</strong> sostituire il consumo<strong>di</strong> materia prima fossile in Italia, il C.E.T.A. è stato coinvolto nella pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> 5 proposte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>fattibilità nel comparto del biogas, con <strong>di</strong>ffusione su tutto il territorio nazionale (Pesaro Urbino, Ancona,Vicenza).Relativamente al biogas, il C.E.T.A. ha concluso la collaborazione con il Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Agrarie eAmbientali dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne per le attività relative al progetto pluriennale finanziato dallaRegione Friuli Venezia Giulia (L.R. 11/2003, art. 7), inerente “La <strong>di</strong>gestione anaerobica per una suinicolturaecocompatibile <strong>ed</strong> energeticamente sostenibile: sviluppo <strong>di</strong> una tecnologia innovativa e stu<strong>di</strong>o territoriale”,Nell’ambito <strong>di</strong> attività inerenti lo sfruttamento <strong>di</strong> biomasse erbacee per la produzione <strong>di</strong> energia da fontirinnovabili, il C.E.T.A. ha effettuato uno “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per il restauro ambientale e l’avvio <strong>di</strong> nuoveforme <strong>di</strong> gestione nell’area della riserva naturale regionale della foce dell’Isonzo”, per conto <strong>di</strong> Ecopark; lostu<strong>di</strong>o ha evidenziato alcune potenzialità della Riserva nella produzione <strong>di</strong> biomasse erbacee <strong>ed</strong> arboree per ilraggiungimento <strong>di</strong> una sua sostenibilità energetica.Relativamente agli oli vegetali, sono stati pre<strong>di</strong>sposte le domande per la partecipazione al bando regional<strong>ed</strong>ella regione Marche finalizzato alla realizzazione <strong>di</strong> due impianti <strong>di</strong> spremitura meccanica <strong>di</strong> semi oleosi, perconto del Consorzio Agrario <strong>di</strong> Pesaro Urbino e per il Consorzio Agrario Piceno: la pre<strong>di</strong>sposizionecomprendeva un approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per la realizzazione <strong>di</strong> una filiera olio vegetale-energia allascala provinciale, la ricerca e l’identificazione della tecnologia più idonea per tale filiera, nonché il


<strong>di</strong>mensionamento della filiera. Entrambe le domande hanno avuto un responso positivo da parte della regionee pertanto, l’attività è proseguita durante l’anno con l’identificazione dei siti per la realizzazione degliimpianti <strong>di</strong> spremitura e la visita presso la <strong>di</strong>tta francese Mecanique Moderne in Francia, che realizza impianti<strong>di</strong> spremitura meccanica e l’identificazione del fornitore degli impianti in oggetto.Il C.E.T.A. ha ricevuto un incarico dall’ALSIA (Agenzia Lucana <strong>di</strong> Sviluppo <strong>ed</strong> Innovazione in Agricoltura)nell’ambito del progetto “Realizzazione sperimentale e <strong>di</strong>mostrativa <strong>di</strong> una filiera corta per produzione <strong>di</strong>energia dalle biomasse”, allo scopo <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere una relazione tecnica progettuale per la stesura <strong>di</strong> un bando <strong>di</strong>gara per la realizzazione degli impianti, e, nel futuro, per seguire le attività progettuali e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione.Un importante stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità condotto nel corso del 2007, prosieguo <strong>di</strong> prec<strong>ed</strong>enti ricerchecontestualizzate alle attuali congiunture <strong>di</strong> mercato e all’evoluzioni tecniche incorse, riguarda il progetto:“Filiera per la valorizzazione degli oli vegetali puri in provincia <strong>di</strong> Gorizia”. Tale progetto, finanziato dallaFondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia, permette <strong>di</strong> effettuare una corretta valutazione della possibilità <strong>di</strong>sviluppo <strong>di</strong> filiere <strong>di</strong> valorizzazione degli oli vegetali, sul territorio provinciale.Nei primi mesi dell’anno, è stato avviato anche un rapporto convenzionato <strong>di</strong> collaborazione scientifica conl’Istituto Agrario <strong>di</strong> San Michele all’A<strong>di</strong>ge (IASMA), ora “Fondazione Edmund Mach”, per lapre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità e progetti <strong>di</strong> ricerca sui ban<strong>di</strong> emanati dal Mipaaf, per la pianificazione <strong>di</strong>linee progettuali, attività tecniche e <strong>di</strong> formazione da realizzarsi in provincia <strong>di</strong> Trento, finalizzate almantenimento dei rapporti dell’Istituto con le imprese locali e con il Distretto tecnologico Trentino. Unaconsistente parte delle attività è stata finalizzata alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> progetti, in risposta a ban<strong>di</strong> regionali(L.R. 26/2005, art. 17, L.R. 26/2005, art. 23), nazionali (Mipaaf: stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità per la realizzazione <strong>di</strong>filiere agro-energetiche, progetti <strong>di</strong> ricerca a sportello, progetti <strong>di</strong> ricerca per lo sviluppo <strong>di</strong> filiere agroenergetiche)e comunitari (Intelligent Energy Europe – IEEA 2007 – Altener).Tra le collaborazioni, oltre a quelle già menzionate, vanno annoverate quelle con il Dipartimento <strong>di</strong>Ingegneria Meccanica dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste, con l’Ufficio Suolo dell’ERSA-FVG, conl’ENEA, con il Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Agronomiche e Gestione del Territorio Agroforestale (<strong>Centro</strong>Inter<strong>di</strong>partimentale <strong>di</strong> Bioclimatologia) dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze.Sono stati avviati anche degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità sulla possibilità <strong>di</strong> utilizzare dei sistemi <strong>di</strong> gassificazione -basati sulla pirolisi e non – per la produzione <strong>di</strong> syngas finalizzato alla generazione <strong>di</strong> energia elettrica etermica. In particolare si è concentrata l’attenzione sul settore avicolo, con il coinvolgimento attivo <strong>di</strong> aziend<strong>ed</strong>el Veneto e del Friuli Venezia Giulia, per il possibile utilizzo della pollina (eventualmente miscelata conaltre biomasse lignocellulosiche) come combustibile: oltre l’attività <strong>di</strong> ricerca, sono state effettuate visite a<strong>di</strong>mpianti esistenti <strong>ed</strong> in progetto e si sono presi contatti con aziende che propongono soluzioni tecnologichepotenzialmente idonee a risolvere lo specifico problema dello smaltimento della pollina, particolarmenterilevante specie alla luce dei dettami della <strong>di</strong>rettiva nitrati.Attualmente è in fase <strong>di</strong> definizione un incarico da parte della Col<strong>di</strong>retti della Provincia <strong>di</strong> Vicenza, a seguito<strong>di</strong> un finanziamento ottenuto dal Mipaf sulla base <strong>di</strong> un progetto r<strong>ed</strong>atto da C.E.T.A.; si prev<strong>ed</strong>e inoltre <strong>di</strong>siglare un ulteriore accordo <strong>di</strong> ricerca con ENEA e/o con altri soggetti privati gestori <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>gassificazione per effettuare dei test sperimentali con la pollina al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionare in maniera ottimale unipotetico impianto de<strong>di</strong>cato, in particolare, alla sezione <strong>di</strong> purificazione del syngas.É proseguito anche l’interesse del <strong>Centro</strong> riferito alla possibilità <strong>di</strong> sfruttare, a fini energetici, la fonte solare.Le attività svolte in questo comparto hanno riguardato sia alcuni stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, sia stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità eprogettazioni per l’installazione <strong>di</strong> impianti fotovoltaici o solari termici.Il <strong>Centro</strong> è stato incaricato da alcune amministrazioni locali della pre<strong>di</strong>sposizione dei documenti necessari perla richiesta <strong>di</strong> contributi in conto capitale, in regime “de minimis”, per l’installazione <strong>di</strong> impianti fotovoltaici;tra questi, si segnala la collaborazione con Agemont Spa per la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un impianto della potenzanominale <strong>di</strong> 20 kW, a servizio della s<strong>ed</strong>e amministrativa dell’Ente stesso.Tra gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore si cita lo “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per l’allestimento <strong>di</strong> una impresa operante nel settorefotovoltaico in regione Friuli Venezia Giulia. Analisi del mercato <strong>di</strong> fornitura delle celle fotovoltaiche”commissionato dalla B.F. COSTRUZIONI s.r.l. <strong>di</strong> Sacile (PN) la quale ha inteso verificare le possibilità <strong>di</strong>avviare un’attività <strong>di</strong> impresa nel settore dell’assemblaggio e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> moduli fotovoltaici in siliciocristallino.E’ proseguita la pluriennale collaborazione con il Consorzio per lo Sviluppo Industriale <strong>di</strong> Monfalcone, perconto del quale il C.E.T.A. ha effettuato uno stu<strong>di</strong>o inerente l’“Analisi delle opportunità economich<strong>ed</strong>erivanti dall’esercizio dell’impianto fotovoltaico a servizio del Consorzio”, installato presso il terminalferroviario <strong>di</strong> via Terza Armata.Ulteriori collaborazioni con realtà comunali della Regione sono state avviate per verificare la possibilità <strong>di</strong>


proc<strong>ed</strong>ere con l’installazione <strong>di</strong> tecnologie che sfruttano la fonte solare per la produzione <strong>di</strong> energia elettrica otermica presso alcune residenze protette per anziani presenti nei comuni <strong>di</strong> Fogliano Re<strong>di</strong>puglia, San Canziand’Isonzo e Ronchi dei Legionari, nonché presso degli e<strong>di</strong>fici pubblici ricadenti nei comuni <strong>di</strong> Bertiolo,Camino al Tagliamento, Codroipo, Pocenia, Rivignano, Teor e Varmo.Di rilevante interesse, inoltre, è l’attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o commissionata dall’ASTER Collio Isonzo, relativa alla“Analisi energetica e proposte <strong>di</strong> intervento per l’impiego delle fonti rinnovabili d’energia a servizio <strong>di</strong>utenze pubbliche nell’ambito dell’Associazione Intercomunale Collio Isonzo”, effettuata allo scopo <strong>di</strong> porre inevidenza le possibili installazioni <strong>di</strong> impianti fotovoltaici in 11 comuni dell’isontino, al fine <strong>di</strong> presentare unadomanda per l’ammissione al finanziamento della proposta <strong>di</strong> accordo quadro ai sensi dell’art. 25 della leggeregionale 9 gennaio 2006, n.1, <strong>ed</strong> elaborata secondo gli obiettivi <strong>ed</strong> i criteri contenuti nella DGR 425 dd. 2marzo 2007. La domanda, presentata in Regione nei primi mesi dell’anno è stata successivamente ammessa agodere <strong>di</strong> un finanziamento <strong>di</strong> 1.080.000 pari al 90% della spesa complessiva prevista per lo stu<strong>di</strong>o dellepotenzialità <strong>di</strong> sfruttamento dell’energia solare e dalle biomasse, per l’installazione <strong>di</strong> 21 impianti fotovoltaicinonché delle attività <strong>di</strong> informazione e formazione sulle fonti rinnovabili d’energia.Nell’ambito delle attività <strong>di</strong> pianificazione e programmazione energetica locale volta al miglioramentodell’efficienza energetica e all’uso delle fonti rinnovabili d’energia sono stati svolti alcuni stu<strong>di</strong>, tra cui:• conclusione dell’attività <strong>di</strong> pianificazione energetica <strong>ed</strong> ambientale nella Comunità Montana della Carnia,con la consegna del documento finale nel quale sono contenute alcune importanti in<strong>di</strong>cazioni per losviluppo delle fonti rinnovabili d’energia, per il risparmio energetico e per l’e<strong>di</strong>lizia sostenibile in Carnia;• elaborazione delle “Linee guida alla pianificazione energetica provinciale” nell’ambito <strong>di</strong> unaconvenzione stipulata con la Provincia <strong>di</strong> Gorizia. L’attività, iniziata nel 2007, si concluderà nei primimesi del 2008, e prev<strong>ed</strong>e una prima fase <strong>di</strong> analisi delle metodologie per la pre<strong>di</strong>sposizione del PianoEnergetico Provinciale e una seconda fase <strong>di</strong> raccolta <strong>ed</strong> elaborazione dei dati energetici significativi.Nell’ambito <strong>di</strong> tale iniziativa verranno proposte alcune azioni strategiche che l’AmministrazioneProvinciale potrà perseguire per raggiungere gli obiettivi che si è posta. L’attività si concluderà conl’elaborazione <strong>di</strong> un testo <strong>di</strong>vulgativo che riassume i risultati ottenuti;• avvio <strong>di</strong> un’ulteriore collaborazione con la Provincia <strong>di</strong> Gorizia per l’elaborazione delle “Linee guidaall’elaborazione del bilancio delle emissioni <strong>di</strong> anidride carbonica nella provincia <strong>di</strong> Gorizia”. In questocaso, l’incarico prev<strong>ed</strong>e lo svolgimento <strong>di</strong> un lavoro analogo a quello prec<strong>ed</strong>entemente affidato, ma i cuirisultati siano finalizzati al contenimento delle emissioni <strong>di</strong> gas serra, da tutti i settori della vita civile.In tema <strong>di</strong> risparmio energetico <strong>ed</strong> uso delle fonti rinnovabili d’energia è stato, ancora, pre<strong>di</strong>sposto uno stu<strong>di</strong>osu incarico del Consorzio per l’Area <strong>di</strong> Ricerca Scientifica e Tecnologica <strong>di</strong> Trieste relativamente allo “Stu<strong>di</strong>ofinalizzato al contenimento dei consumi energetici <strong>ed</strong> alla riduzione dell’impatto ambientale nelle aziendeinse<strong>di</strong>ate all’EZIT”. Dallo stu<strong>di</strong>o sono emerse alcune soluzioni tecnologiche <strong>ed</strong> organizzative efficienti dalpunto <strong>di</strong> vista energetico che possono essere adottate dalle aziende con l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire i consumi equin<strong>di</strong> i costi dell’energia e per <strong>di</strong>versificare le fonti.Anche per l’anno 2007, il C.E.T.A. è stato incaricato dalla Conf<strong>ed</strong>erazione Nazionale Col<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> svolgereattività <strong>di</strong> promozione, sviluppo <strong>ed</strong> impiego delle fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia presso le imprese associate,nonché attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione e <strong>di</strong>ffusione delle linee programmatiche nel settore delle agroenergia,me<strong>di</strong>ante la partecipazione a seminari, convegni e corsi <strong>di</strong> formazioneLa pluriennale e variegata esperienza del C.E.T.A. nel settore dei biocarburanti ha permesso <strong>di</strong> realizzare, incollaborazione con “Progetto Novimpresa” dell’AREA Science Park <strong>di</strong> Trieste, un’importante pubblicazion<strong>ed</strong>al titolo “I biocarburanti. Le filiere produttive, le tecnologie, i vantaggi ambientali e le prospettive <strong>di</strong><strong>di</strong>ffusione”, riguardante lo stato dell’arte sulla produzione e sull’utilizzo dei biocarburanti <strong>ed</strong> alcuni risultatiin merito all’applicazione nelle loro filiere delle più promettenti tecnologie innovative.La bioe<strong>di</strong>liziaIl crescente aumento della sensibilità per le tematiche ambientali, che sempre più interagiscono con il nostrostile <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana, ha stimolato l’interesse del C.E.T.A. per il mondo della bioe<strong>di</strong>lizia e dellabioarchitettura, ossia per quelle <strong>di</strong>scipline che permettono <strong>di</strong> creare o ristrutturare un immobile, operando nelrispetto dell’ambiente naturale e privilegiando l’impiego <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> tecniche che consentono il risparmioenergetico, ma che al contempo non risultano inquinanti e nocive per la salute dell’uomo e permettonocomunque <strong>di</strong> mantenere degli standard qualitativi <strong>ed</strong> estetici molto alti.Nel corso del 2007, in tale settore il <strong>Centro</strong> ha condotto un importante progetto <strong>di</strong> ricerca inerente il“Risparmio energetico nel recupero bioclimatico del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente – Aspetti metodologici einnovazione tecnologica”. In considerazione dell’attuale interesse comunitario e nazionale sul tema


dell’efficienza energetica, tale progetto <strong>di</strong> ricerca ha assunto una duplice funzione strategica: in termini <strong>di</strong>fattibilità tecnico–economica, esso intende proporre soluzioni tecniche e tecnologiche bioclimatiche <strong>ed</strong>economicamente vantaggiose al fine <strong>di</strong> rendere gli e<strong>di</strong>fici pubblici efficienti da un punto <strong>di</strong> vista energetico,mentre, in termini <strong>di</strong> ricerca applicata, esso intende contribuire all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una metodologia pilota<strong>di</strong> calcolo e <strong>di</strong> valutazione standar<strong>di</strong>zzata della qualità energetica degli e<strong>di</strong>fici nell’ambito del recuperobioclimatico del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.Il C.E.T.A., inoltre, è stato incaricato della r<strong>ed</strong>azione dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità inerente la realizzazione <strong>di</strong> unnuovo centro polifunzionale ad Orbassano (TO), intervenendo anche nelle fasi <strong>di</strong> presentazione del progettoalle Amministrazioni locali.Le iniziative in tale settore hanno avuto sviluppi anche sul territorio regionale, con il coinvolgimento del<strong>Centro</strong> da parte dell’Azienda Osp<strong>ed</strong>aliero Universitaria “Osp<strong>ed</strong>ali Riuniti <strong>di</strong> Trieste” nel interventodenominato “Rior<strong>di</strong>no del complesso osp<strong>ed</strong>aliero <strong>di</strong> Gattinara”, per la consulenza professionale <strong>ed</strong> assistenzatecnica in campo bioclimatico <strong>ed</strong> energetico.Lo stu<strong>di</strong>o e la valorizzazione del territorioL’inesorabile <strong>ed</strong> inarrestabile aumento <strong>di</strong> fenomeni devastanti, come l’innalzamento del livello degli oceani,l’impoverimento della fauna e della flora (terrestri e marine), l’erosione delle coste, lo scioglimento deighiacciai, la riduzione della fascia <strong>di</strong> ozono, minacciano gravemente il pianeta. L’uso in<strong>di</strong>scriminato dellerisorse ha, infatti, profondamente danneggiato gli equilibri degli ecosistemi e, al contempo, lo sfruttamentoeccessivo ne ha compromesso la capacità <strong>di</strong> rigenerazione. E’ sempre maggiore, quin<strong>di</strong>, la necessità <strong>di</strong>intervenire con processi <strong>di</strong> cambiamento per cui lo sfruttamento delle risorse, la <strong>di</strong>rezione degli investimenti,l’orientamento dello sviluppo tecnologico siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali.Il C.E.T.A. ha rivolto la propria attenzione anche a questo settore, realizzando alcuni stu<strong>di</strong> per la promozion<strong>ed</strong>ella ricerca <strong>di</strong> base <strong>ed</strong> applicata, nonché dell’innovazione tecnologica finalizzata alla protezion<strong>ed</strong>ell’ambiente e alla riduzione del consumo delle risorse naturali.Nell’ambito <strong>di</strong> un incarico affidato dal Servizio tutela ambienti naturali e fauna della Regione AutonomaFriuli Venezia Giulia, il <strong>Centro</strong> ha avviato le attività <strong>di</strong> ricerca per l’elaborazione del modello <strong>di</strong> contabilitàambientale delle aree protette del Friuli Venezia Giulia, proc<strong>ed</strong>endo al contempo con un’attenta stima deicosti e benefici ambientali prodotti dagli ecosistemi. L’attività è stata svolta nell’ambito <strong>di</strong> un’iniziativa <strong>di</strong>“Ideazione e realizzazione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> contabilità ambientale per il sistema delle aree naturali tutelat<strong>ed</strong>el Friuli Venezia Giulia e informatizzazione dello stesso in attuazione del progetto “S.A.R.A. Sistema AreeRegionali Ambientali - costituzione del sistema regionale delle aree naturali”.E’ proseguita anche la collaborazione con il WWF Italia e, nello specifico, con la Riserva Naturale Marina <strong>di</strong>Miramare per la r<strong>ed</strong>azione del modello <strong>di</strong> contabilità ambientale dell’area protetta, con annessa stima delvalore economico prodotto dalle funzioni dell’ecosistema.Nel settore inerente lo stu<strong>di</strong>o e la tutela del territorio, rilevante importanza va attribuita alle attività svoltenell’ambito <strong>di</strong> un progetto internazionale, finanziato dal programma Interreg CARDS-PHARE, finalizzato apromuovere la realizzazione <strong>di</strong> impianti cogenerativi alimentati a scarti colturali agricoli e forestali nellaRepubblica <strong>di</strong> Serbia. L’obiettivo primario <strong>di</strong> questa prima fase è rappresentato dalla stesura <strong>di</strong> un progettopreliminare per un impianto pilota da realizzare nella regione della capitale, alimentato a residui <strong>di</strong> mais esoia per riscaldare un nuovo complesso residenziale e contestualmente produrre energia elettrica. In talecontesto, l’attività <strong>di</strong> C.E.T.A. si è particolare concentrata sulla parte a monte, ossia quella legataall’implementazione <strong>di</strong> sistemi georiferiti per la valutazione della <strong>di</strong>sponibilità e della produzione potenziale<strong>di</strong> biomasse sul territorio, nonché <strong>di</strong> definizione delle logistica dei trasporti; particolare attenzione è stataattribuita alla valutazione delle emissioni in atmosfera, nonché della possibilità <strong>di</strong> riuso delle ceneridell’impianto nel settore agricolo. Si è, infine, garantito un valido supporto tecnico alla progettazion<strong>ed</strong>ell’impianto, sia fornendo specifiche tecniche generali sul <strong>di</strong>mensionamento ottimale dello stesso, sia conapprofon<strong>di</strong>menti puntuali sulla parte relativa alla produzione <strong>di</strong> energia elettrica me<strong>di</strong>ante turbine.Di rilevante interesse è risultata l’esperienza condotta sul territorio <strong>di</strong> competenza del Gruppo <strong>di</strong> AzioneLocale Akiris, nell’ambito <strong>di</strong> un’attività <strong>di</strong> programmazione degli interventi nel settore delle biomasseforestali e del biogas, che ha coinvolto i tecnici del C.E.T.A. in una serie <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricognizione dellerisorse <strong>di</strong>sponibili sul territorio, finalizzata alla elaborazione <strong>di</strong> alcune proposte operative per l’allestimento <strong>di</strong>nuovi impianti. Tale attività potrebbe proseguire nel 2008 con alcuni stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità tecnica <strong>ed</strong> economicache potranno essere utilizzati dagli operatori locali per presentare progetti concreti <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> impiantienergetici con accesso ai fon<strong>di</strong> previsti dal Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Basilicata <strong>di</strong> prossimaapprovazione.


Il <strong>Centro</strong>, inoltre, ha collaborato alla consulenza riferita all’Accordo <strong>di</strong> Programma per l’inserimento dellaScuola Internazionale <strong>di</strong> Trieste nel Comprensorio <strong>di</strong> Basovizza dell’Area Science Park, partecipando allastesura dello stu<strong>di</strong>o floro-vegetazionale e faunistico dell’area, nonché del Piano particolareggiato e dellavariante al Piano regolatore ai seni delle vigenti normative <strong>di</strong> carattere ambientale sulla Valutazione <strong>di</strong>Incidenza Ambientale e sulla Valutazione Ambientale Strategica.L’attività <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> progetti <strong>ed</strong> iniziative riguardanti lo sviluppo sostenibile si è apertaanche alla cooperazione internazionale; in questo ambito vanno segnalate:• la collaborazione nell’ambito della L.r. 19/2000 inerente gli “Interventi per la promozione a livelloregionale e locale delle attività <strong>di</strong> cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale”, realizzatacon il Comune <strong>di</strong> Gorizia e la Regione Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo dell’iniziativa è quello <strong>di</strong>contribuire alla riqualificazione <strong>di</strong> due quartieri suburbani <strong>di</strong> Montevideo, particolarmente compromessidal punto <strong>di</strong> vista ambientale e sociale. Il progetto prev<strong>ed</strong>e una riqualificazione del territorio, conl’identificazione degli interventi <strong>di</strong> verde urbano e <strong>di</strong> forestazione ambientale, nonché la progettazione <strong>di</strong>un sistema <strong>di</strong> depurazione delle acque reflue per un adeguamento della situazione igienico-sanitaria.• la collaborazione con la Provincia <strong>di</strong> Gorizia e <strong>di</strong>versi partner italiani - Informest, Kallipolis e IRISIsontina - che si interfacciano con le autorità del Cantone <strong>di</strong> Sarajevo e della Municipalità <strong>di</strong> Novi Grad,con l’Agenzia <strong>di</strong> sviluppo SERDA e con la Facoltà <strong>di</strong> Architettura <strong>di</strong> Sarajevo per avviare le attivitàpreviste nell’ambito del progetto denominato STRA.DE, il cui obiettivo è quello <strong>di</strong> allineare gli standarddel Cantone <strong>di</strong> Sarajevo, protagonista principale del Progetto, a quelli richiesti dall’Unione europea invista <strong>di</strong> una possibile integrazione, con l’intento <strong>di</strong> migliorarne la gestione urbana e <strong>di</strong> rafforzarne lacapacità amministrativa. Il tutto per rendere possibile un’offerta qualificata <strong>di</strong> servizi pubblici ai citta<strong>di</strong>nie alle imprese, formando i funzionari locali su Ambiente, Pubblici Servizi e Programmazione Europea.La tutela delle risorse idricheL’attività del C.E.T.A., nel settore della tutela delle risorse idriche, è proseguita, con impegno, anche nel2007; i tecnici <strong>di</strong> laboratorio del <strong>Centro</strong> sono, infatti, stati coinvolti in molteplici attività analitica e <strong>di</strong> ricercae stu<strong>di</strong>o relativamente al monitoraggio sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee, nonché sulle acque<strong>di</strong> prima pioggia <strong>ed</strong> alla riqualificazione ambientale.In particolare, nell’ambito dell’incarico per il contributo alla r<strong>ed</strong>azione dello “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientaleper la realizzazione <strong>di</strong> una cassa <strong>di</strong> laminazione del fiume Chiampo”, sono stati elaborati i risultati dellacaratterizzazione delle acque superficiali del fiume Chiampo e delle acque sotterranee prelevate nelle zonelimitrofe, ai fini della pre<strong>di</strong>sposizione della relazione finale allegata allo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale (SIA).Attività analitiche sono state eseguite, nell’ambito <strong>di</strong> una rapporto convenzionato, per la definizione dell<strong>ed</strong>eposizioni presenti sui piazzali <strong>di</strong> un <strong>Centro</strong> zootecnico, con lo scopo <strong>di</strong> definire le modalità <strong>di</strong> raccolta etrattamento delle acque <strong>di</strong> prima pioggia provenienti dai piazzali stessi.Didattica e <strong>di</strong>vulgazioneConsapevole dell’importanza della <strong>di</strong>vulgazione scientifica, il C.E.T.A., anche nel corso del 2007, haintrapreso sforzi proficui finalizzati alla gestione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> formazione, alla r<strong>ed</strong>azione <strong>di</strong> volumi e manualitecnici nonché alla partecipazione a seminari e convegni. L’impegno è stato profuso su tutto il territorionazionale, per conto <strong>di</strong> Enti pubblici e <strong>di</strong> privati in forma associata e non.Tra le pubblicazioni <strong>di</strong> settore si citano le seguenti:• Pubblicazione sulla rivista “Ambiente Risorse Salute n. 112 Gennaio/Febbraio 2007 dell’articolo: “Lafiliera del bioetanolo dal sorgo: una opportunità per il comparto agricolo”;• Pubblicazione sulla rivista Area Magazine n. 36 marzo 2007 <strong>di</strong> un articolo: “Bioclimatico è bello”;• Pubblicazione <strong>di</strong> una Monografia dal titolo:“Sintesi delle tesi <strong>di</strong> dottorato dei ricercatori del C.E.T.A.”,marzo 2007;• R<strong>ed</strong>azione del manuale “I biocarburanti. Le filiere produttive, le tecnologie, i vantaggi ambientali e leprospettive <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione”, realizzata in collaborazione con AREA Science Park nell’ambito del “ProgettoNovimpresa”;• Pubblicazione sulla rivista “L’informatore Agrario” n. 27 <strong>di</strong> luglio 2007 <strong>di</strong> un articolo inerente “Glielementi che determinano la taglia dell’impianto <strong>di</strong> biogas”, pp. 35-39;• Contributo alla pubblicazione dell’articolo “Il pieno verde” sulla rivista AREA Magazine n. 37 <strong>di</strong>settembre 2007;• Pubblicazione sulla rivista “Ambiente e energia” n. 1 <strong>di</strong> novembre 2007, <strong>di</strong> un articolo inerente la


“Direttiva nitrati”, pp. 35-39;• Pubblicazione sulla rivista “Ambiente e energia” n. 1 <strong>di</strong> novembre 2007, <strong>di</strong> un articolo dal titolo“Fotovoltaico, il conto energia”.Numerose attività <strong>di</strong>dattiche, <strong>di</strong> tutoraggio, <strong>di</strong> formazione <strong>ed</strong> informazione sono state realizzate nell’ambito<strong>di</strong>:• docenza inerente le “Biomasse ad uso energetico” presso l’Istituto I.P.S.I.A. Galvani <strong>di</strong> Trieste;• docenze presso la facoltà <strong>di</strong> Agraria dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna nell’ambito del corsouniversitario <strong>di</strong> Alta formazione “Energia <strong>ed</strong> Ambiente: Fonti rinnovabili <strong>di</strong> origine agricola”;• corso per impren<strong>di</strong>tori agricoli, organizzato in collaborazione con la F<strong>ed</strong>erazione Regionale Marche, daltitolo “L’Azienda agrienergetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili”;• corso gestito <strong>ed</strong> organizzato dallo IAL, nel settore de “Gli impianti fotovoltaici e solare termico: dallaprogettazione al collaudo”;• corso <strong>di</strong> formazione per insegnanti, organizzato da IRIPA – Veneto, inerente le agroenergie, <strong>ed</strong> inparticolare la “Distrettualità <strong>ed</strong> integrazione territoriale: azioni per il sistema rurale esteso- Le nuoveenergie da “a” e “per” l’agricoltura”;• corso <strong>di</strong> formazione rivolto agli impren<strong>di</strong>tori agricoli, organizzato da IRECOOP Ferrara;• brevi seminari <strong>di</strong> informazione sulle energie rinnovabili rivolte ai bambini delle scuole me<strong>di</strong>e <strong>ed</strong>elementari, per conto <strong>di</strong> Col<strong>di</strong>retti Venezia denominata “Pillole <strong>di</strong> energia”;• corso per impren<strong>di</strong>tori agricoli relativamente alle filiere agroenergetiche, nell’ambito del progettoSISSAR;• corso FSE dal titolo: “Territorio, prospettiva <strong>ed</strong> opportunità” per conto della Col<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> Alessandria;• corso <strong>di</strong> istruzione e formazione Tecnica Superiore “Tecnico Superiore per i sistemi idrici” realizzato conil Liceo Scientifico Statale “Enrico Boggio lera” <strong>di</strong> Catania, a Trieste dal 10 al 14 <strong>di</strong>cembre 2007.Tecnici e collaboratori del <strong>Centro</strong> hanno partecipato a numerosi convegni e seminari, tra cui:• il dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ce al convegno “Biomasse: opportunità economiche e ambientali per l’agricolturamurgiana” tenutosi a Bari il 17 gennaio 2007;• la dott.ssa Daniela Migliar<strong>di</strong> al convegno dal titolo “Digestione anaerobica delle biomasse vegetali:conviene?” tenutosi a Monselice l’08 febbraio e ripetuto a Cordovado il 09 febbraio 2007, con lapresentazione della relazione “Digestione delle biomasse vegetali: aspetti tecnici degli impianti eproblematiche”, e sempre nell’ambito dello stesso convegno il Dott. Jo<strong>di</strong>ce con la relazione: “Digestion<strong>ed</strong>elle biomasse vegetali: aspetti tecnici degli impianti e problematiche”;• il prof. Francesco Marangon all’incontro sul tema “Tecnologie e Ambiente all’Isola della Conaun’esposizione permanente <strong>di</strong> risorse e opportunità”, tenutosi il 15 febbraio 2007 presso la Fiera <strong>di</strong> U<strong>di</strong>nein occasione della fiera Innovaction;• il dott. Jo<strong>di</strong>ce al convegno “Fonti d’energia rinnovabile in Basilicata quali politiche?” tenutosi a Potenzail 16 febbraio 2007 con la relazione inerente gli “Impianti e tecnologie mature per la produzione <strong>di</strong>energia da biomasse”;• il dott. Jo<strong>di</strong>ce all’incontro sulla produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili “Il Sole l’energia che nontramonta mai” tenutosi a Montereggioni (SI) il 17 febbraio 2007 con la relazione intitolata “Tecnologieefficienti per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili, biomasse e fotovoltaico”;• il dott. Jo<strong>di</strong>ce al Seminario nell’ambito dell’Obiettivo 3 – 2000/2006 Asse D – Misura D.4, inerente ilprogetto formativo “Agrosistema: innovazione <strong>ed</strong> integrazione <strong>di</strong> prodotti e servizi”, realizzato incollaborazione con il CEFAP, l’Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, il CRITA, la F<strong>ed</strong>erazione Regionale Col<strong>di</strong>retti delFriuli Venezia Giulia, la F<strong>ed</strong>erazione Regionale delle Unioni Agricoltori del Friuli Venezia Giulia, laConfagricoltura, la C.I.A. intitolato “Le agroenergie: una nuova <strong>di</strong>mensione per l’impresa agricola”tenutosi a U<strong>di</strong>ne il 15 marzo 2007 con la presentazione <strong>di</strong> una relazione su “Le energie rinnovabili:scenari e prospettive <strong>di</strong> sviluppo per una nuova opportunità per le aziende agricole”;• il dott. Jo<strong>di</strong>ce al convegno tenutosi a Vicenza il 16 marzo 2007 intitolato “Nitrati e sostenibilità delleproduzioni animali” intervenendo alla sessione riferita a “Applicazione della Direttiva nitrati eproduzione <strong>di</strong> energie rinnovabili nei sistemi agro-zootecnici”;• la dott. Vanja Cencic al Convegno per la “Presentazione dei progetti <strong>di</strong> collaborazione transfrontaliera delComune <strong>di</strong> Gorizia” con un’esposizione su “Analisi del quadro ambientale della regione Friuli Venezia


Giulia e della Slovenia e delle possibilità <strong>di</strong> uso efficiente dell’energia nelle città <strong>di</strong> Gorizia, Nova Goricae Sempeter” tenutosi a Gorizia l’11 aprile 2007;• il dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ce e la dott. Michela Pin al Convegno sul “Bioetanolo dalla produzione all’utilizzo”tenutosi a Padova il 20 aprile 2007, rispettivamente con la presentazione <strong>di</strong> due relazioni inerenti le”Nuove opportunità produttive del bioetanolo dal comparto agricolo” e “Il bioetanolo dalle biomasseligno-cellulosiche: lo stato dell’arte della filiera produttiva e le potenzialità”;• workshop <strong>di</strong> progettazione ecocompatibile organizzato da E<strong>di</strong>comE<strong>di</strong>zioni e dal Comune <strong>di</strong> Capriva delFriuli, il giorno 18 maggio 2007, con l’esposizione <strong>di</strong> casi stu<strong>di</strong>o inerenti le ”Fonti energeticherinnovabili e risparmio delle risorse - Recupero delle acque” (Dott. Massimo Vecchiet), la “Produzione <strong>di</strong>energia elettrica me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> impianti fotovoltaici: caratteristiche e componenti dell’impianto,tipologie” (dott.ssa Elisa Tomasinsig) e le “Fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile applicabili”(P.I. LucaTommasoni);• il dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ce al convegno “La filiera delle Biomasse – Opportunità economica, sociale eambientale” tenutosi a Genova il 26 maggio 2007 nell’ambito <strong>di</strong> Energethica 2007, con una relazionesulle “Tecnologie innovative e sostenibili per la produzione <strong>di</strong> energia da biomasse combustibili”;• il dott. Denis Picco e l’Ing. Paolo Moratti alla giornata “Biomasse <strong>di</strong> filiera – aziende vitivinicole”,tenutosi il 29 maggio 2007 presso il Consorzio Tutela Vini Collio a Cormons (GO), nell’ambito delprogetto MPI3;• il prof. Francesco Marangon, il dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ce e la dott. Michela Pin al convegno organizzatodall’Area Science Park per la presentazione del manuale “I Biocarburanti – Filiere produttive, tecnologie,vantaggi ambientali e prospettive <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione”;• la dott.ssa Daniela Migliar<strong>di</strong> all’incontro sul tema “Energia che viene dall’agricoltura: alcune soluzionitecniche” nell’ambito dell’iniziativa VII Giornata in Campagna, tenutosi a Cerea il 07 luglio 2007;• la dott.ssa Elisa Tomasinsig alla mostra convegno “E<strong>di</strong>lizia scolastica ecocompatibile” tenutasi a Goriziail 12 settembre 2007, con una presentazione dal titolo “Impianti fotovoltaici per l’e<strong>di</strong>lizia scolastica”;• il dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ce al convegno “Sviluppo delle filiere agri-energetiche: emergenze <strong>ed</strong> opportunità”tenutosi a Bari il 19 ottobre 2007 con la relazione “L’agricoltura regionale e gli obiettivi <strong>di</strong> sviluppo delleagri-energie”;• la dott.ssa Elisa Tomasinsig all’incontro informativo organizzato dall’Unione Industriali <strong>di</strong> Gorizia inmateria <strong>di</strong> risparmio energetico e fonti rinnovabili d’energia, tenutosi il 24 ottobre 2007, con unintervento sulle potenzialità della tecnologia fotovoltaica a servizio delle imprese;• la dott.ssa Elisa Tomasinsig a due incontri <strong>di</strong>vulgativi promossi nell’ambito della “Settimanadell’<strong>ed</strong>ucazione allo sviluppo sostenibile” e precisamente alla “Serata informativa sul fotovoltaico”tenutasi l’8 novembre a Bertiolo (UD) e al seminario “Ecoefficienza nella pubblica amministrazione”tenutosi a Varmo (UD) il 9 novembre 2007;• il dott. Roberto Jo<strong>di</strong>ce al convegno “Bioenergia dal’agricoltura: si o no?” tenutosi a Oristano il 19<strong>di</strong>cembre 2007 con una relazione su” Biogas e fotovoltaico”.Il C.E.T.A. ha partecipato ad alcune fiere, quali:• “Energethica 2007” tenutasi a Genova dal 24 al 26 maggio con la presentazione <strong>di</strong> due opuscoli: “Labiomassa legnosa a fini energetici” e “Tecnologie per la combustione del legno” in collaborazione con laCol<strong>di</strong>retti Liguria;• “Innovaction 2007” tenutosi a U<strong>di</strong>ne dal 15 al 18 febbraio 2007 con uno stand proprio;• “Maravee 2007 - Energy” mostra al Parco Scientifico e Tecnologico “Luigi Danieli” <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne dal 21settembre al 20 ottobre 2007 con l’esposizione <strong>di</strong> alcuni pannelli (solari) e due modelli in scala (solaretermico e fotovoltaico);• “ERA 2007” Esposizione <strong>di</strong> Ricerca Avanzata presso la Stazione Marittima <strong>di</strong> Trieste dal 16 novembre al17 <strong>di</strong>cembre 2007 in collaborazione con l’Area Science Park <strong>di</strong> Trieste.Infine, nell’ambito delle celebrazioni del ventesimo anniversario della sua fondazione, il C.E.T.A. haorganizzato:• il 2 marzo 2007 una conferenza stampa a Gorizia ove sono state presentate le attività scientifiche etecniche svolte nei 20 anni <strong>di</strong> vita del centro;• un seminario dal titolo “La qualità delle acque e la <strong>di</strong>rettiva nitrati: stato dell’arte, problematiche e linee<strong>di</strong> intervento” tenutosi a U<strong>di</strong>ne il 4 ottobre 2007;


• un convegno a Gorizia dal titolo “Nuove potenzialità <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili inFriuli Venezia Giulia e nei paesi contermini. Biocombustibili, biocarburanti, fotovoltaico, geotermia, usoefficace” in collaborazione con la Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia.Una proposta <strong>di</strong> Direttiva europea sulla promozione dell’energia da fontirinnovabiliLa crescita della domanda <strong>di</strong> energia, l’impennata dei prezzi del petrolio, il problema della sicurezzadell’approvvigionamento e il riscaldamento globale sono le maggiori cause che hanno stimolato i Paesimembri dell’UE ad impegnarsi per accrescere il ricorso alle fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia.Sin dal 1997, la Commissione Europea ha impostato una decisa politica <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> queste risorse, e si èimpegnata a portare, entro il 2010, la quota delle rinnovabili nel consumo <strong>di</strong> energia primaria al 12%(obiettivo da raggiungere nell’anno 2010, stabilito nel Libro Bianco 1 ). Successivamente, nella Tabella <strong>di</strong>marcia per le energie rinnovabili, la Commissione ha proposto <strong>di</strong> assumere l’impegno <strong>di</strong> portare questa quotaal 20% entro il 2020. La Direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell’energia elettrica prodotta dalle fontienergetiche rinnovabili ha dato un forte impulso al raggiungimento <strong>di</strong> questo obiettivo, identificando le quote<strong>di</strong> elettricità prodotta da fonti rinnovabili a carico dei singoli Paesi membri, così da garantire un aumento dal14% del 1997 al 21% nel 2010. Nella stessa comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2007 è statofissato un altro obiettivo obbligatorio riguardo all’incorporazione minima del 10% per i biocarburanti entro il2020. Il Piano d’azione per l’efficienza energetica adottato nel 19 ottobre 2006 concretizza leraccomandazioni presenti nel Libro Verde 2 sulla Strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva esicura, presentato nel marzo 2006, e si pone l’obiettivo <strong>di</strong> risparmiare il 20% <strong>di</strong> energia entro il 2020. Ilconseguimento <strong>di</strong> questo obiettivo permetterà all’UE <strong>di</strong> ridurre la sua <strong>di</strong>pendenza dalle importazioni <strong>di</strong>combustibili fossili e <strong>di</strong> ridurre l’impatto sul cambiamento climatico e così <strong>di</strong> realizzare l’impegno presodall’UE <strong>di</strong> ridurre le emissioni <strong>di</strong> gas ad effetto serra del 20% entro il 2020 rispetto ai livelli registrati all’anno1990. Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni la quota sarà portata al 30% entro il 2020, quando saràstato concluso un nuovo accordo sui cambiamenti climatici.Libro Bianco 12% entro il 2010Tabella <strong>di</strong> marcia 20% entro il 201010% entro il 2020 (biocarburanti)Direttiva 2001/77/CE dal 14% 1997 al 21% (2010)Piano d’azione per 20% entro il 2020l’efficienza energeticaRiduzioni delle emissioni 20% entro il 2020 (30%)Un passo avanti molto importante rappresenta la nuova proposta della Direttiva europea sulla promozion<strong>ed</strong>ella energia da fonti rinnovabili, presentata il 23 gennaio 2008 che, sia in termini quantitativi chequalitativi, è in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare profondamente lo scenario delle rinnovabili nei prossimi decenni 3 . Questaproposta ora passa all’esame del Consiglio e del Parlamento Europeo.Nella proposta si riconfermano i due principali obiettivi posti:- Raggiungere la quota del 20% (25%) delle energie rinnovabili entro il 2020 50% 2040/2050)Il primo è <strong>di</strong> raggiungere la quota del 20% <strong>di</strong> energie rinnovabili sui consumi totali entro il 2020, chepotrebbe essere portata nel lungo termine anche al 25% del mix energetico. Nella Direttiva si evince che si èriscontrato un considerevole sostegno alla politica energetica delle fonti rinnovabili a lungo termine; infatti laproposta è <strong>di</strong> ottenere il 50% <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili entro il 2040/2050. Attualmente sul territoriodell’UE la quota <strong>di</strong> energie rinnovabili sul consumo energetico finale è pari all’8,5%. È necessario dunqueottenere un incremento dell’11,5%. Le maggiori ragioni per l’ottenimento della quota fissata sono le seguenti:


elettrico prodotto, <strong>ed</strong> autoconsumato; nella presente simulazione è stato fissato arbitrariamente un valorepari a 0,26 /kWh, in base alla valore minimo applicabile ai fini della sostenibilità economica della filierae comunque compreso tra il valore attuale del certificato verde più la ven<strong>di</strong>ta dell’energia al Gestore deiServizi Elettrici (GSE) e la tariffa omnicomprensiva.• Un secondo progetto <strong>di</strong> filiera alla grande scala, per la formazione <strong>di</strong> un Progetto Integrato Territoriale(PIT), come previsto dai Piani <strong>di</strong> Sviluppo Rurale, programmazione 2007-2013. In questo caso si tratta <strong>di</strong>un impianto <strong>di</strong> spremitura meccanica alla scala industriale (centralizzato) e due <strong>di</strong>stinti impianti <strong>di</strong>cogenerazione <strong>di</strong> 900 kW cadauno, con cessione dell’energia elettrica al GSE con tariffaomnicomprensiva.In tabella 3 si è voluto <strong>di</strong>stinguere le <strong>di</strong>verse fasi della filiera <strong>ed</strong> analizzarne le rispettive r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività; inparticolare, si è valutata la sostenibilità economica della sola produzione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> olio vegetale (più ilpanello) e della sola valorizzazione energetica l’olio vegetale (più il panello).In tabella 4 si confronta la r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività dell’unità <strong>di</strong> superficie coltivata con una coltura oleaginosa (girasole),nei <strong>di</strong>versi livelli della filiera, quin<strong>di</strong>: la sola ven<strong>di</strong>ta del seme prodotto, la ven<strong>di</strong>ta dell’olio vegetale estratto <strong>ed</strong>el panello o la ven<strong>di</strong>ta dei prodotti energetici e del panello residuale.Progetto AziendaleProgetto IntegratoTerritorialeColtura oleaginosa <strong>di</strong> riferimento * , **GirasoleGirasolespremitura meccanica110 kg/h1.250 kg/hPotenza Impianto <strong>di</strong> cogenerazione50 kW2 da 900 kW cadaunorecuperata 30%15%Superficie coltivata68 ha/anno2.415 ha/annoInvestimento complessivo impianti 217.000 2.350.000Tasso <strong>di</strong> interesse applicato 6,5%6,5%Caso 1 Caso 2VAN al 15° anno negativo 157.000 4.050.000Payback attualizzato - 7 anni 4/5 anniTasso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento interno - 17,1% 30,0%* prezzi <strong>di</strong> riferimento delle materie prime utilizzati pari a 370, 1.180, 220 /t rispettivamente per semi, olio vegetale e panello residuale (prezzi <strong>di</strong> mercato<strong>di</strong> fine gennaio 2008).** produzione me<strong>di</strong>a della coltura pari a 3,0 t/ha.Tabella 2: analisi economica <strong>di</strong> due progetti <strong>di</strong> filiera “colture oleaginose – energia”.Progetto AziendaleProgetto IntegratoTerritorialeImpiantospremituraImpianto <strong>di</strong>cogenerazioneImpiantospremituraImpianto <strong>di</strong>cogenerazioneCosto impianto 75.000 142.000 770.000 1.580.000VAN della sezione della filiera al15° anno (tasso interesse 6,5 %) 130.000 negativo 6.600.000 negativoPayback attualizzato 4 anni - 2 anni -Tasso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento interno 31,0% - 109,0% -Tabella 3: scomposizione dell’analisi economica della filiera per le <strong>di</strong>verse fasi.


Progetto Integrato TerritorialeVen<strong>di</strong>ta semiVen<strong>di</strong>ta olio epanelloVen<strong>di</strong>ta energia epanelloR<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività della unità <strong>di</strong>superficie (girasole) *,** 425/ha 668 /ha 516 /haDifferenziale rispetto afase prec<strong>ed</strong>ente - 243 /ha 152 /ha* produzione a ettaro stimata pari a 3,0 t/ha** costi <strong>di</strong> produzione stimati pari a 3,0 t/haTabella 4: r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività della unità <strong>di</strong> superficie coltivata con girasole in funzione della fase della filiera.Considerazioni sull’analisi economica della filieraIl nuovo sistema <strong>di</strong> incentivazione alla produzione <strong>di</strong> energia elettrica da fonti rinnovabili non sempre riesce acompensare l’aumento dei prezzi dell’olio vegetale e dei semi oleosi <strong>ed</strong> in alcuni casi ha solo attenuato ilproblema della sostenibilità economica della filiera.Dai dati esposti in tabella 2 si evince che, stante gli attuali prezzi delle materie prime, la filiera agroenergeticaconsiderata non è sempre sostenibile economicamente alla scala aziendale (VAN negativo con il sistema <strong>di</strong>incentivazione con tariffa omnicomprensiva); la possibilità <strong>di</strong> avvantaggiarsi del meccanismo dello “scambiosul posto” per gli impianti <strong>di</strong> piccola potenza (inferiore a 200 kW) può rendere sostenibile la filiera energeticain alcuni specifici casi, come in aziende agricole dall’elevato fabbisogno <strong>di</strong> energia elettrica, ad esempio:• l’azienda agricola ove è collocato l’impianto <strong>di</strong> spremitura meccanica è da considerarsi una validalocazione per il posizionamento <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> cogenerazione <strong>di</strong> piccola taglia, stante i ragguardevoliconsumi elettrici per l’operazione <strong>di</strong> estrazione dell’olio vegetale (in particolare con gran<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>spremitura);• l’azienda agricola con impianti <strong>di</strong> pellettizzazione delle biomasse.Resta comunque da verificare il “prezzo <strong>di</strong> riferimento” del kWh e ai fini dello “scambio sul posto”. Nellecon<strong>di</strong>zioni analizzate risulta essere sostenibile economicamente la filiera nel caso <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> filiera su largascala (circa 2.500 ha), con un VAN positivo e tempi <strong>di</strong> ritorno dell’investimento nell’or<strong>di</strong>ne dei 4-5 anni.Dai dati esposti in tabella 3 si evince che, allo stato attuale, risulta essere sostenibile economicamente la solafase <strong>di</strong> estrazione meccanica dell’olio vegetale, a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> operare con impianti industriali evalorizzando adeguatamente il panello residuale, mentre, nonostante i nuovi incentivi, non è sostenibileeconomicamente un impianto <strong>di</strong> cogenerazione alimentato a olio <strong>di</strong> girasole (con un prezzo dell’olio vegetalepari a 1.180 /t).La r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività della singola unità <strong>di</strong> superficie risulta essere sempre più elevata qualora si intenda valorizzare<strong>di</strong>versamente il seme rispetto alla semplice ven<strong>di</strong>ta sul mercato, evidenziando il r<strong>ed</strong><strong>di</strong>to lordo netto più altonel caso <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dell’olio vegetale e del panello proteico (tabella 4). In linea generale, risulta esseresostenibile e competitiva la coltivazione <strong>di</strong> una coltura oleaginosa solo nelle aree vocate (con produzioni al <strong>di</strong>sopra della me<strong>di</strong>a nazionale), stante i prezzi ancora elevati delle colture cerealicole <strong>di</strong> riferimento, da cuirisulta essere fondamentale il problema dell’approvvigionamento locale dei semi oleosi.La filiera “colture oleaginose – energia”, con l’introduzione della tariffa omnicomprensiva per gli impianti <strong>di</strong>potenza inferiore ad un MW, e con una buona strutturazione complessiva della filiera, è in grado <strong>di</strong> garantireuna r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività congrua e stabile della coltura oleaginosa, anche nel lungo periodo (incentivi per vali<strong>di</strong> per 15anni). Inoltre, interessanti prospettive derivano dalla futura mo<strong>di</strong>fica dei certificati bianchi, per dare maggiorevalore a quelli legati all’energia termica da cogenerazione reimpiegata in attività agricole (certificati bianchiagricoli).


Valutazioni tecniche <strong>ed</strong> economiche della produzione <strong>ed</strong> impiego delbiogas da effluenti zootecniciEsempi applicativi <strong>di</strong> alcune realtà produttive <strong>di</strong> piccola e me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>mensioneIl nuovo quadro <strong>di</strong> incentivazione dell’energia da fonti rinnovabili che emerge dall’approvazione della LeggeFinanziaria 2008 (L. 24 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 244) e del relativo testo collegato (Decreto Legge del 01/10/2007,n. 159 coor<strong>di</strong>nato con la Legge <strong>di</strong> conversione del 29/11/2007, n. 222), offre una rinnovata opportunità allafiliera del biogas, particolarmente grazie al maggior sostegno economico a favore <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> potenzaelettrica inferiore a 1 MW.Le tecnologie a servizio della filiera del biogas sono consolidate e vantano decenni <strong>di</strong> applicazioni nel settoreagro-zootecnico, agro-industriale e in quello della depurazione civile. In Italia. alla fine del 2007 sono staticensiti 154 impianti <strong>di</strong> biogas che operano con liquami zootecnici, scarti agro-industriali e coltureenergetiche, <strong>di</strong> cui 22 in fase <strong>di</strong> costruzione e 17 in fase <strong>di</strong> autorizzazione.I campi <strong>di</strong> applicazione della <strong>di</strong>gestione anaerobica spaziano dall’impianto <strong>di</strong> piccola taglia (< 200 kWe),prevalentemente su scala aziendale, a impianti me<strong>di</strong> (200-500 kWe), me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> (500-1000 kWe) e gran<strong>di</strong>(>1.000 kWe), per i quali possono anche essere previste configurazioni <strong>di</strong> tipo consortile o interaziendale.Il <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> un impianto è un punto cruciale sin dai primi sta<strong>di</strong> dell’iter progettuale, in quanto puòincidere sull’economicità dell’investimento, nonché sulla sostenibilità ambientale dell’intervento. Fattorideterminanti per la scelta della taglia ottimale sono una accurata valutazione della <strong>di</strong>sponibilità delle materieprime e <strong>di</strong> terreni per una corretta gestione agronomica del <strong>di</strong>gestato.Le materie primeL’alimentazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>gestore anaerobico presenta tre livelli <strong>di</strong> analisi fondamentali.Il primo riguarda quello biologico in quanto, come noto, il processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>gestione anaerobica è a carico <strong>di</strong><strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> microrganismi che agiscono in serie e che necessitano quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una “razione alimentare”equilibrata in termini qualitativi e costante in termini quantitativi.A livello tecnico-impiantistico, assicurare la reperibilità e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> materiali durante tutto l’arcodell’anno, determina l’esigenza <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> stoccaggio (ad es. per biomasse vegetali) e <strong>di</strong> sistemi<strong>di</strong> alimentazione <strong>di</strong>fferenziati, a seconda della pompabilità o meno del materiale (da normali pompe perliquami, a sistemi <strong>di</strong> dosaggio <strong>di</strong> materiali “palabili”, quali coclee, tramogge, ecc.).Infine, a livello economico è necessario valutare con attenzione i costi <strong>di</strong> approvvigionamento delle materieprime. L’impennata dei prezzi dei cereali verificatasi nel 2007 ha portato a ri<strong>di</strong>mensionare l’impiego <strong>di</strong>colture quali ad esempio il mais da insilato, largamente <strong>di</strong>ffuso per la produzione <strong>di</strong> biogas.La gestione del <strong>di</strong>gestatoUn altro aspetto importante è quello riguardante la gestione del <strong>di</strong>gestato. Si sottolinea che il processo <strong>di</strong><strong>di</strong>gestione non porta a una riduzione sostanziale del volume del materiale in ingresso e nemmeno dell’azotototale presente, ma solo determina una sua trasformazione da azoto organico ad azoto ammoniacale.Il <strong>di</strong>gestato può essere destinato allo span<strong>di</strong>mento agronomico, nel rispetto dei vincoli stabiliti dalla DirettivaNitrati 91/676/CEE e relativi decreti attuativi (D.Lgs. 152/06, DMiPAF n. 209/06).Qualora invece i quantitativi <strong>di</strong> <strong>di</strong>gestato risultino ecc<strong>ed</strong>enti rispetto alla capacità ricettiva del terreno intermini <strong>di</strong> carico <strong>di</strong> azoto (es. 170 e 340 kg <strong>di</strong> azoto per ettaro, rispettivamente in zone vulnerabili da nitrati ein zone or<strong>di</strong>narie), il materiale va sottoposto ad ulteriore trattamento (figura 6).


Figura 6: Alternative <strong>di</strong> trattamento del <strong>di</strong>gestato per la riduzione dell’azotoQuali sono i benefici a livello aziendale?Oltre al contributo per la riduzione <strong>di</strong> problematiche <strong>di</strong> tipo “globali”, quale la <strong>di</strong>minuzione del consumo <strong>di</strong>combustibili fossili e la riduzione delle emissioni <strong>di</strong> gas serra, la filiera del biogas offre concreti benefici alivello aziendale, sia <strong>di</strong> carattere economico sia <strong>di</strong> carattere ambientale.Cominciando dai vantaggi ambientali per poi passare in pieno agli aspetti economici, come noto, la <strong>di</strong>gestioneanaerobica, applicata nello specifico agli effluenti <strong>di</strong> allevamento consente:• la stabilizzazione dei liquami e quin<strong>di</strong> l’abbattimento <strong>di</strong> emissioni maleodoranti;• la riduzione della carica patogena;• la riduzione <strong>di</strong> sostanze fitotossiche e l’inattivazione <strong>di</strong> semi infestanti potenzialmente presenti nelliquame;• la flui<strong>di</strong>ficazione del liquame e quin<strong>di</strong> il miglioramento della sua <strong>di</strong>stribuzione sul suolo;• il miglioramento delle proprietà fertilizzanti in quanto l’azoto ammoniacale è più prontamente<strong>di</strong>sponibile per le colture.I vantaggi economici derivano dalla possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione dell’attività aziendale in un‘ottica <strong>di</strong>multifunzionalità dell’impresa. La produzione <strong>di</strong> energia elettrica infatti, oggi più che mai incentivata,consente l’integrazione del r<strong>ed</strong><strong>di</strong>to aziendale. Inoltre, la realizzazione <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>gestione anaerobicapuò consentire una riduzione dei costi <strong>di</strong> trattamento dei liquami per la riduzione dell’azoto, particolarmentein aziende situate in Zone Vulnerabili da nitrati.A titolo in<strong>di</strong>cativo si riportano <strong>di</strong> seguito gli aspetti economici-finanziari relativi a due classi <strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong>impianto: 50 kWe e 350 kWe.CASO 1 - Impianto aziendale per la produzione <strong>di</strong> biogas <strong>di</strong> PICCOLA TAGLIA: 40 kWeSi tratta <strong>di</strong> un impianto alimentato a soli liquami zootecnici, presso un allevamento <strong>di</strong> bovini da latte (140capi in lattazione, equivalenti a 230 UBA).Le caratteristiche <strong>di</strong> produzione dell’impianto sono:Substrato11 t/giorno <strong>di</strong> liquameProduzione <strong>di</strong> biogas390 m 3 /giornoProduzione netta <strong>di</strong> energia elettrica 276.000 kWh/annoProduzione netta <strong>di</strong> energia termica 255.000 kWh/anno


Il conto economico e il calcolo degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività sono stati effettuati sulla base delle seguentiassunzioni:• assenza <strong>di</strong> contributi per l’investimento;• l’energia elettrica (al netto dell’autoconsumo dell’impianto, pari a circa il 7% dell’energia prodotta)viene interamente c<strong>ed</strong>uta in rete;• l’energia termica viene destinata limitatamente al riscaldamento del <strong>di</strong>gestore;• cessione dell’energia elettrica in rete a 0,30 /kWh;• gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività sono stati calcolati considerando un orizzonte temporale <strong>di</strong> attualizzazionepari a 15 anni.COSTO DI INVESTIMENTO 300.000Gestione (lavoro, assic.) & manutenzione 9.250Ammortamento 22.500Oneri finanziari (interessi 5,8%, 12 anni) 10.390TOTALE COSTI 42.140Ricavi ven<strong>di</strong>ta energia elettrica (0,30 /kWh) 82.820TOTALE RICAVI 82.820UTILE ANNO 40.680Payback attualizzato 5 anniTasso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento interno (TRI) 24%Valore Attualizzato Netto (VAN) 481.000CASO 2 - Impianto aziendale per la produzione <strong>di</strong> biogas <strong>di</strong> TAGLIA MEDIO PICCOLA: 350 kWeSi tratta <strong>di</strong> un impianto alimentato a liquami zootecnici e colture de<strong>di</strong>cate (in questo caso silomais), pressoun’azienda zootecnica <strong>di</strong> bovini da latte (circa 860 capi in lattazione, equivalenti a 1.420 UBA).Le caratteristiche <strong>di</strong> produzione dell’impianto sono:SubstratoProduzione <strong>di</strong> biogasProduzione netta <strong>di</strong> energia elettricaProduzione netta <strong>di</strong> energia termica65 tonnellate/giorno <strong>di</strong> liquame4,5 t/giorno <strong>di</strong> silomais3.330 m 3 /giorno2.440.000 kWh/anno2.185.000 kWh/annoIl conto economico e il calcolo degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività sono stati effettuati sulla base delle stesseassunzioni del caso 1. In questo esempio specifico inoltre il costo <strong>di</strong> approvvigionamento del silomaisconsiderato è pari al suo potenziale valore <strong>di</strong> mercato (44,6 /t), prendendo come valore <strong>di</strong> riferimento quelloattuale della granella (223 /t):COSTO DI INVESTIMENTO 1.400.000Costo silomais 73.590Gestione (lavoro, assic., spese gen.) & 67.370manutenzioneAmmortamento 105.000Oneri finanziari (interessi 5,8%, 12 anni) 48.500TOTALE COSTI 294.460Ricavi ven<strong>di</strong>ta energia elettrica (0,30 /kWh) 731.620Premio PAC ( 45/ha) 1.485TOTALE RICAVI 733.105UTILE ANNO 438.645Payback attualizzato 3,5 anniTasso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento interno (TRI) 35%Valore Attualizzato Netto (VAN) 3.492.000


ConclusioniIl nuovo quadro <strong>di</strong> incentivazione dell’energia da fonti rinnovabili che emerge dall’approvazione della LeggeFinanziaria 2008 offre una rinnovata opportunità alla filiera del biogas.Nello specifico l’introduzione della tariffa omnicomprensiva, con un valore che non ha eguali in Europa e lasemplificazione sul modello del “conto energia”, non solo favoriscono particolarmente gli impianti <strong>di</strong> potenzainferiore a 1 MW, ma rendono economicamente sostenibili anche impianti <strong>di</strong> piccola taglia.Aumentano in questo modo i margini per l’integrazione del r<strong>ed</strong><strong>di</strong>to aziendale, nonché le possibilità <strong>di</strong> ridurrei costi <strong>di</strong> trattamento degli effluenti zootecnici, al fine <strong>di</strong> ottemperare alla sempre più stringente normativaambientale.Contrariamente a quanto avvenuto spesso negli ultimi anni, in cui le economie <strong>di</strong> scala favorivano gliimpianti <strong>di</strong> grande taglia, oggi è economicamente fattibile proporre <strong>di</strong>gestori <strong>di</strong>mensionati sulla base dellereali potenzialità del contesto locale o aziendale, rinforzando così l’elevata valenza ambientale <strong>di</strong> questafiliera.Attività progettuali del C.E.T.A. dell’ultimo trimestre 2007 e del primotrimestre 2008• “Disponibilità potenziale <strong>di</strong> biomasse per l’approvvigionamento della centrale ENEL “Eugenio Montale”<strong>di</strong> La Spezia”Enel Spa• “Stu<strong>di</strong>o floro vegetazionale e faunistico”Sincrotrone Trieste S.C.P.A.• “Elaborazione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> contabilità ambientale per il sistema delle aree naturali tutelate del FriuliVenezia Giulia in attuazione del progetto “S.A.R.A. Sistema Aree Regionali Ambientali - Costituzion<strong>ed</strong>el sistema regionale delle aree naturali”Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia• Piano <strong>di</strong> lavoro 2006/2007 per azioni <strong>di</strong> promozione <strong>ed</strong> utilizzo del <strong>di</strong>sciplinare dell’uso dell’emblemadella Riserva per lo sviluppo sostenibile” e “Piano <strong>di</strong> lavoro per il bilancio ambientale dell’area marinaprotetta <strong>di</strong> Miramare seconda fase 2006/2007”WWF for Nature Onlus• Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità “Produzione e recupero <strong>di</strong> energia dalla pollina”VI.ENERGIA• Consulenza tecnica per la “Raccolta e trattamento delle acque <strong>di</strong> pioggia provenienti dai piazzali presso il<strong>Centro</strong> zootecnico “Società Agricola Aziende L. Bennati S.p.A.” In Comune <strong>di</strong> S. Canzian d’Isonzo”Aziende Bennati• “Stesura <strong>di</strong> un manuale sullo stato dell’arte delle tecnologie <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> impiego dei biocarburanti”Area Science Park - Trieste• “Realizzazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o finalizzato al contenimento dei consumi energetici <strong>ed</strong> alla riduzion<strong>ed</strong>ell’impatto ambientale nelle aziende inse<strong>di</strong>ate all’EZIT”Area Science Park - Trieste• “Utilizzo delle Biomasse come fonte energetica primaria nei Paesi del bacino Adriatico”INCE - Trieste• “Progetto integrato <strong>di</strong> sviluppo e ricerca nel settore delle energie rinnovabili”Istituto Agrario S. Michele all’A<strong>di</strong>ge - Trento• “Attività <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> assistenza tecnica in riferimento alla L.R. 5/06 – Sistema Integrato dei Servizi<strong>di</strong> Sviluppo Agricolo e Rurale – Legge SISSAR”CIASE - FVG• “Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> analisi dei consumi energetici <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici pubblici <strong>di</strong> proprietàdell’Associazione ‘Collio Isonzo’”Comune <strong>di</strong> Cormons - (GO)• “Sviluppo della filiera produttiva delle biomasse combustibili in regione Friuli Venezia Giulia”Dipartimento <strong>di</strong> scienze agrarie <strong>ed</strong> ambientali (Univ. Di U<strong>di</strong>ne)• “Attività <strong>di</strong> Assistenza tecnica al C.E.R.P.”Consorzio Energie Rinnovabili Piemonte• “Installazione <strong>di</strong> impianto fotovoltaico in Comune <strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca d’Isonzo (GO) (Scuola Me<strong>di</strong>a via Roma


22) nell’ambito del Bando della Regione Friuli Venezia Giulia per la concessione e l’erogazione deicontributi in conto capitale per il contenimento e la riduzione dei consumi e l’utilizzazione delle fontialternative <strong>di</strong> energia”Comune <strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca d’Isonzo (GO)• “Analisi dei consumi energetici <strong>di</strong> 3 residenze pubbliche protette per anziani”Comune <strong>di</strong> Ronchi dei Legionari (GO)• “Consulenza relativa alla costruzione <strong>di</strong> un nuovo centro polifunzionale a Orbassano (TO)”Clemente F.lli srl - Torino• “Valutazione <strong>di</strong> Incidenza e Valutazione Ambientale Strategica riferite all’Accordo <strong>di</strong> programma perl’inserimento della Scuola Internazionale <strong>di</strong> Trieste nel Comprensorio <strong>di</strong> basovizza dell’Area SciencePark”Starassociati - Trieste• “Stima relativa ai costi <strong>di</strong> realizzazione impianto <strong>di</strong> affinamento acque <strong>di</strong> scarico me<strong>di</strong>antefitodepurazione presso il Vostro stabilimento “Campeggio <strong>di</strong> San Bartolomeo””Campeggio S.Bartolomeo – Muggia (TS)• “Analisi delle opportunità economiche derivanti dall’esercizio <strong>di</strong> un impianto fotovoltaico a servizio delconsorzio per lo sviluppo industriale <strong>di</strong> Monfalcone”Consorzio Industriale <strong>di</strong> Monfalcone• “Analisi <strong>di</strong> fattibilità tecnico-economica <strong>di</strong> un impianto fotovoltaico in area montana”Agemont S.p.A. – Amaro (UD)• “Sostegno all’avvio <strong>di</strong> nuove iniziative ecosostenibili” - PSL Misura I.3 - Sub Az. I.3.3.2.Gal Akiris - Comune <strong>di</strong> Montemurro (PZ)• “Elaborazione delle linee guida del Piano Energetico Provinciale”Provincia <strong>di</strong> Gorizia• “Progettazione definitiva, esecutiva, <strong>di</strong>rezione lavori, per la realizzazione <strong>di</strong> una centrale termica abiomassa presso il “<strong>Centro</strong> Anziani Sinigaglia” <strong>di</strong> Via Faidutti a Gorizia”Comune <strong>di</strong> Gorizia• “Elaborazione delle linee guida del Bilancio delle emissioni <strong>di</strong> anidride carbonica della Provincia <strong>di</strong>Gorizia”Provincia <strong>di</strong> Gorizia• “Elaborazione delle linee guida del Piano Energetico Provinciale”Provincia <strong>di</strong> Gorizia• “Risparmio energetico nel recupero bioclimatico del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente – Aspetti metodologici einnovazione tecnologica”Miur – Ministero dell’Università e della Ricerca• “Attività <strong>di</strong> consulenza tecnica per la realizzazione <strong>di</strong> filiere <strong>di</strong>mostrative per la produzione <strong>di</strong> energia dabiomasse”Consorzio Agrario <strong>di</strong> Pesaro e Urbino (CAPU)• “Attività <strong>di</strong> consulenza tecnica per la realizzazione <strong>di</strong> filiere <strong>di</strong>mostrative per la produzione <strong>di</strong> energia dabiomasse”Consorzio Agrario Piceno• “Servizio <strong>di</strong> assistenza in campo bioclimatico <strong>ed</strong> energetico al progetto preliminare per la realizzazion<strong>ed</strong>ell’intervento denominato “Rior<strong>di</strong>no del complesso osp<strong>ed</strong>aliero <strong>di</strong> Cattinara” in TriesteServizio Sanitario Regionale – Azienda Osp<strong>ed</strong>aliero – Universitaria “Osp<strong>ed</strong>ali Riuniti <strong>di</strong> Trieste$##$ % &'c/o Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste - Polo Goriziano Via Alviano, 18 - 34170 GORIZIA (IT)Tel: +39.0481.599264 / 599266 - Fax: +39.0481.599268 - Web: http://www.ceta.go.itE-mail: segreteria@ceta.go.it - e<strong>di</strong>zioni@ceta.go.it - informazioni@ceta.go.it !" ! !#!c/o CPV dell’ERSA - Via Terza Armata, 69 - 34170 G ORIZI A (IT)Tel:+39.04 81.537159 - Fax: +39.0481.599268E-mail: laboratorio@ceta.go.it !# #c/ o Are a Scie nce P ark - Padriciano, 99 - 3401 2 TRI ESTE (IT)Tel: + 39.04 0.3755610 - Fax :+39. 040.3 7556 11E-mail: ceta@c eta.ts .it

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