danza, danza, altrimenti siamo perduti
danza, danza, altrimenti siamo perduti
danza, danza, altrimenti siamo perduti
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
WIM WENDERS<br />
SCENEGGIATORE, REGISTA, PRODUTTORE<br />
Wim Wenders è uno dei maggiori registi del cinema internazionale, e<br />
uno dei più autorevoli rappresentanti del “nuovo cinema tedesco”.<br />
Indifferente alle mode passeggere e alle offerte dei grandi studios, ha<br />
seguito la sua strada coltivando la sua voglia di sperimentare.<br />
Nato a Düsseldorf il 14 agosto 1945, comincia a scattare fotografie a 7<br />
anni. A 12, ha già una sua camera oscura e a 17 la sua prima Leica.<br />
Studia medicina e filosofia, prima di trasferirsi a Parigi, a Montparnasse,<br />
dove farà il pittore e l’incisore. Nel tempo libero, guarda tutti i film che<br />
si proiettano alla Cinémathèque, tra cui molti classici tedeschi.<br />
Iscrivendosi all’appena nata Accademia del Cinema e della<br />
Televisione di Monaco getta le basi della sua futura carriera. Alla fine<br />
degli anni sessanta realizza diversi cortometraggi influenzati dal<br />
cosiddetto New American Cinema, nello stile di Warhol: lunghe scene<br />
prive di eventi significativi e con una narrazione aperta. Nel 1970 gira il<br />
primo lungometraggio: il suo film di diploma in bianco e nero, SUMMER<br />
IN THE CITY.<br />
Wim Wenders è uno dei 15 registi e sceneggiatori che nel 1971<br />
fondano il Film Verlag der Autoren per gestire produzione, diritti e<br />
distribuzione dei loro film. La sua carriera di regista comincia<br />
quell’anno con l’adattamento del romanzo di Peter Handke PRIMA<br />
DEL CALCIO DI RIGORE, che gli fa vincere il premio della critica alla<br />
Mostra del cinema di Venezia.<br />
In ALICE NELLE CITTA’ (1973), FALSO MOVIMENTO (1974) e NEL CORSO<br />
DEL TEMPO (1975), Wenders racconta personaggi sbandati e senza<br />
radici nella Germania del dopoguerra, ottenendo numerosi premi e<br />
riconoscimenti, in Germania e nel resto del mondo. Con questi tre film,<br />
e con L’AMICO AMERICANO (1977), il regista tedesco si misura con i<br />
rapidi cambiamenti in corso nel suo paese e testimonia anche il suo<br />
grande amore per il rock, che insieme alla sua appassionata curiosità<br />
per il mondo resterà una cifra stilistica del suo cinema.<br />
43