Working Paper of Public Health Volume 2012 - Azienda Ospedaliera ...
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Azienda Ospedaliera Nazionale“SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”Working Paper of Public Healthnr. 19/2012Nella pratica clinica, occorrono indici di screening semplici ma con alto potere didifferenziazione dei casi rispetto all’eventualità di ricaduta patologica dell’HIV a livellocognitivo. Dai primi dati raccolti sembrerebbe che rispetto alle misure di screening di primolivello, utilizzate per lo più in contesti ben diversi da quello qui in questione (vedi Minimental)alcuni paradigmi di indagine mostrano un maggior potere di discriminazione e sonoapparse sicuramente più validi per il tipo di problematica anatomo-funzionale che le personecon HIV presentano. I limiti che abbiamo con queste procedure sono un certo grado disovrapposizione tra gli indici che riferiscono di particolari forme delle caratteristichecognitive di questa popolazione (con un’alta incidenza di persone con stili di vita dipendenti,scarsamente differenziati a livello evolutivo e poco definiti negli schemi affettivo-cognitivi)con quelli che rappresentano indicatori utili per la diagnosi clinica e psicometrica di unaproblematica acquisita per cause Neurologiche.Alla luce del confronto con la specifica complessità dei dati riferiti all’esperienza avviata edelle ricerche condotte da altri centri, diventa perentorio compiere ogni sforzo, diapprofondimento di ricerca applicata e analisi descrittiva per la scelta di un pool di indicatoripsicometrici e paradigmi esplicativi specifici per i problemi di funzionalità cognitivapresentati dai Nostri utenti.Le risposte di Servizio dovrebbero garantire alle persone un contenitore qualificato(psicoterapico e neuropsicologico) per il Loro particolare carico emotivo e le preoccupazioniper il futuro della Loro salute.L’impressione che abbiamo avuto nell’avviare un presidio neuropsicologico è che si possaavere, non solo, un vantaggio diretto per i pazienti, ma anche una ricaduta per l’efficienzaglobale di questo presidio di cura. Infatti come ogni intervento volto a specializzare le curerispetto ad una malattia cronica, un presidio neuropsicologico nelle cure da HIV migliora illivello di prevenzionema soprattutto verifica i livelli di aderenza alle terapie, garantisce un confronto con i limiti ele difficoltà di alcuni pazienti (pensiamo solo alle dimenticanze, alle difese da negazione etc.)garantendo l’ottimizzazione delle importanti risorse economiche richieste per i farmaci.17
Azienda Ospedaliera Nazionale“SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”Working Paper of Public Healthnr. 19/2012Tab. 1Beck (BeckDepre.Inventory)MMSE(Mini MentalStateExamination)IHDS(InternationalHIV DementiaScale)Test 2&7 PASAT WCSTControlled Automatic 3” 2”search searchN°tot dierroriRisp. persev.risp. liv.%concNumero disoggetti conprofilo nondeficitarioNumero disoggetti conprofilodeficitario25 30 18 22 25 23 22 15 26 172 1 13 9 6 8 9 16 5 14Cutoff=>20Cutoff=23.75Cut-off=
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<strong>Azienda</strong> <strong>Ospedaliera</strong> Nazionale“SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”<strong>Working</strong> <strong>Paper</strong> <strong>of</strong> <strong>Public</strong> <strong>Health</strong>nr. 19/<strong>2012</strong>Nella pratica clinica, occorrono indici di screening semplici ma con alto potere didifferenziazione dei casi rispetto all’eventualità di ricaduta patologica dell’HIV a livellocognitivo. Dai primi dati raccolti sembrerebbe che rispetto alle misure di screening di primolivello, utilizzate per lo più in contesti ben diversi da quello qui in questione (vedi Minimental)alcuni paradigmi di indagine mostrano un maggior potere di discriminazione e sonoapparse sicuramente più validi per il tipo di problematica anatomo-funzionale che le personecon HIV presentano. I limiti che abbiamo con queste procedure sono un certo grado disovrapposizione tra gli indici che riferiscono di particolari forme delle caratteristichecognitive di questa popolazione (con un’alta incidenza di persone con stili di vita dipendenti,scarsamente differenziati a livello evolutivo e poco definiti negli schemi affettivo-cognitivi)con quelli che rappresentano indicatori utili per la diagnosi clinica e psicometrica di unaproblematica acquisita per cause Neurologiche.Alla luce del confronto con la specifica complessità dei dati riferiti all’esperienza avviata edelle ricerche condotte da altri centri, diventa perentorio compiere ogni sforzo, diappr<strong>of</strong>ondimento di ricerca applicata e analisi descrittiva per la scelta di un pool di indicatoripsicometrici e paradigmi esplicativi specifici per i problemi di funzionalità cognitivapresentati dai Nostri utenti.Le risposte di Servizio dovrebbero garantire alle persone un contenitore qualificato(psicoterapico e neuropsicologico) per il Loro particolare carico emotivo e le preoccupazioniper il futuro della Loro salute.L’impressione che abbiamo avuto nell’avviare un presidio neuropsicologico è che si possaavere, non solo, un vantaggio diretto per i pazienti, ma anche una ricaduta per l’efficienzaglobale di questo presidio di cura. Infatti come ogni intervento volto a specializzare le curerispetto ad una malattia cronica, un presidio neuropsicologico nelle cure da HIV migliora illivello di prevenzionema soprattutto verifica i livelli di aderenza alle terapie, garantisce un confronto con i limiti ele difficoltà di alcuni pazienti (pensiamo solo alle dimenticanze, alle difese da negazione etc.)garantendo l’ottimizzazione delle importanti risorse economiche richieste per i farmaci.17