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la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

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Infine, si potrebbero includere nel<strong>la</strong> definizione appena data anche quelle prassi valse <strong>nell</strong>'uso corrente <strong>nell</strong>e diverseistituzioni che non sono state ancora oggetto di disposizione normativa.1.6. – Politica linguistica e rego<strong>la</strong>zione linguisticaUn'ulteriore distinzione da farsi concerne i termini di "politica linguistica" e "rego<strong>la</strong>zione linguistica". Per quantoriguarda le esigenze di questo testo definiremo, seguendo Labrie 15 (1993: 24-29):• Politica linguistica come una decisione politica che comporta azioni dirette o esplicite aventi come scopo quelloinfluenzare i comportamenti <strong>del</strong>le persone per quanto riguarda l'acquisizione, <strong>la</strong> struttura e <strong>la</strong> ripartizionefunzionale 16 dei loro codici linguistici.• Rego<strong>la</strong>zione linguistica come il gioco diffuso <strong>del</strong>le forze sociali che hanno come effetto quello di influenzare icomportamenti <strong>del</strong>le persone per quanto riguarda l'acquisizione, <strong>la</strong> struttura e <strong>la</strong> ripartizione funzionale dei lorocodici linguistici. Si tratta:– degli effetti indiretti prodotti dalle politiche non-linguistiche,– <strong>del</strong>le regole implicite <strong>del</strong><strong>la</strong> comunicazione umana consensuali e che non necessitano di unintervento specifico,– infine, <strong>del</strong>le politiche <strong>del</strong> "non-detto", come ad esempio il <strong>la</strong>isser-faire linguistico.1.7. – Comunità europee e Unione europea: due piani di studio distinti?Infine è da fare un'ultima importante precisazione re<strong>la</strong>tiva al rapporto <strong>fra</strong> Comunità europee e Unione europea. Comescrive Lopes Sabino (1999: 161):«Il trattato sull'Unione europea non contiene prescrizioni re<strong>la</strong>tive alle lingue. Nel<strong>la</strong> misura in cui "l'Unione èfondata sulle Comunità europee […]" (art 1. comma 3) e nel<strong>la</strong> misura in cui il trattato stesso è stato redatto intutte le lingue <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità, "[…] i testi di ciascuna di queste lingue facenti ugualmente fede […]" (art 53.comma 1), il regime linguistico <strong>del</strong><strong>la</strong> UE è quello <strong>del</strong>le Comunità europee 17 .» - Il corsivo è mio.Infatti, il regime linguistico <strong>del</strong>le Comunità è esteso al<strong>la</strong> politica estera e di sicurezza comune (PESC) tramite l'art. 28comma 1 TUE 18 , e al<strong>la</strong> cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale per mezzo <strong>del</strong>l'art. 41 comma 1 TUE. (Fenet,2001: 239). In conclusione, non distingueremo <strong>fra</strong> Comunità europee e Unione europea in merito al regime linguistico.7. IL REGIME LINGUISTICO COMUNITARIO E LE SUE BASI.2.1. - Il trattato CECAIl 18 aprile 1951 venne firmato a Parigi il trattato CECA e il 25 luglio 1952 entrò in vigore. All'articolo 100 si legge:«Il presente trattato, redatto in un solo esemp<strong>la</strong>re, sarà depositato negli archivi <strong>del</strong> governo <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica <strong>fra</strong>ncese, che nerimetterà copia certificata conforme a ciascun governo degli altri Stati firmatari.».Il trattato venne redatto in <strong>fra</strong>ncese e solo questa versione faceva fede. Per usare <strong>la</strong> terminologia sopra esposta, <strong>la</strong>versione <strong>fra</strong>ncese era il testo autentico <strong>del</strong> trattato. Le versioni in lingua tedesca, italiana e o<strong>la</strong>ndese (o neer<strong>la</strong>ndese) «sebbene15 Labrie par<strong>la</strong> propriamente di politique linguistique e di régu<strong>la</strong>tion linguistique, all'interno di un discorso più ampio sul<strong>la</strong>nozione di aménagement linguistique (o <strong>la</strong>nguage p<strong>la</strong>nning) che sostanzialmente si risolve <strong>nell</strong>'abbracciare insieme le duenozioni sopra date. Tuttavia ai fini di questo testo, ci limiteremo a mantenere solo le due nozioni enunciate.16 Per ripartizione funzionale di un codice linguistico è da intendersi lo status che essa ha in rapporto alle altre lingue o algoverno nazionale (Labrie, 1993 : 27).17 «Le traité sur l'Union européenne ne contient pas de prescriptions re<strong>la</strong>tives aux <strong>la</strong>ngues. Dans <strong>la</strong> mesure où “l'Union estfonde sur les Communautés européennes” (art.1) et où le traité lui-même a été rédigé dans toutes les <strong>la</strong>ngues da <strong>la</strong>Communauté, “les textes établis dans chacune de ces <strong>la</strong>ngues faisant fois” (art.53), le régime linguistique de l'UE est celui desCommunautés européennes.». Traduzione mia.18 Cfr: Dichiarazione n. 30 sul regime linguistico nel settore <strong>del</strong><strong>la</strong> politica estera e di sicurezza comune allegata all'atto finale diMaastricht:«La conferenza conviene che il regime linguistico applicabile è quello <strong>del</strong>le Comunità europee.Per le comunicazioni COREU servirà da mo<strong>del</strong>lo, per il momento, l'attuale prassi <strong>del</strong><strong>la</strong> Cooperazione politicaeuropea.Tutti i testi inerenti al<strong>la</strong> politica estera e di sicurezza comune sot-toposti al Consiglio europeo e al Consiglio o daquesti adottati, nonché tutti i testi da pubblicare sono tradotti immediatamente e simultaneamente in tutte le lingueufficiali <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità.».8

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