la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

giustificare un servizio di interpretazione per esse. Detto in altri termini, i servizi per il multilinguismo verrebbero infine visti comeun "lusso" se il plurilinguismo non venisse effettivamente praticato, e nella definizione delle pratiche hanno peso tanto le sceltesoggettive dei delegati, quanto quelle delle istituzioni su quali pratiche sostenere.Tuttavia, i dibattiti più appassionati intorno alle necessità di bilancio non riguardano tanto gli accorgimenti tecnici deiservizi linguistici, ma quante debbano essere le lingue di lavoro dell'Unione. Pur riconoscendo la medesima dignità culturalelingue ufficiali e pur riconoscendo la necessità del multilinguismo negli atti giuridici e nella comunicazione da e verso i cittadini,alcuni osservatori sottolineano il bisogno di restringere formalmente in tutti i contesti istituzionali il numero delle lingue di lavoroa poche "grandi" lingue; pena l'esplosione incontenibile dei costi. Tuttavia, come nota Grin (1997: 4), dietro questa "retoricadella crisi", vi è sempre lo stesso errore logico: «il fatto che una prestazione sia costosa non significa ipso facto che essa siatroppo cara: tutto dipende in effetti dal valore soggettivo che la società (e gli elettori che la compongono) riconoscono a questaprestazione. 160 ».È il caso di notare che la "retorica della crisi" si fa più accesa in prossimità di ogni allargamento dell'Unione: adesempio, già nel 1982, prima dell'ingresso dei Spagna e Portogallo e quando le lingue ufficiali erano ancora sette, vi era chisosteneva che «l'adozione di altre lingue ufficiali porterebbe a un'esplosione di costi che diverrebbero insostenibili per icontribuenti europei – e conclude – [il multilinguismo integrale al PE] non può essere sostenuto in eterno!» - enfasi originale-(Parere della commissione politica - annessa al Rapporto Nyborg, Parlamento europeo, 1982a: 23).Per concludere, Wagner, Bech e Martínez (2002: 105) fanno invece notare che: «può sembrare un incubo lavorarecon undici lingue – o con 23 o più lingue nel futuro – ma è semplicemente un problema di organizzazione. 161 » - enfasi mia.Fatte queste necessarie considerazioni, passiamo all'analisi dei dati.Il 19 gennaio 2000, in risposta ad un'interrogazione parlamentare scritta 162 , la Commissione nella persona dellasignora commissario Schreyler rese pubblici i seguenti dati sulle spese per i servizi linguistici comunitari:ISTITUZIONE O ORGANO TRADUZIONE INTERPRETAZIONE TOTALEPERCENTUALE SUTOTALE GENERALEParlamento 103,1 61,1 164,2 23,94%Consiglio 131,0 46,0 177,0 25,81%Commissione 218,7 42,5 261,2 38,08%Corte di Giustizia 37,6 4,9 42,5 6,20%Corte dei Conti 8,2 0,4 8,6 1,25%Comitato economico e sociale (CES) - 6,0 6,0 0,87%Comitato delle regioni (CdR) - 2,3 2,3 0,34%Struttura organizzativa comune(CES/CdR) 24,1 - 24,1 3,51%TOTALE GENERALE 522,7 163,2 685,9 100,00%Tabella 3.5: Spese per la traduzione e l'interpretazione nel 1999 – in milioni di euro.Bisogna subito precisare che, prima dell'inizio di questo lavoro, si coltivava la speranza di poter contare su una basestatistica di dati completa sulle spese per il multilinguismo. Purtroppo non è stato così. In particolare non è stato possibile averedalla Commissione delle informazioni più precise sul come sono stati calcolati questi dati, né è stato possibile risalirvicompletamente sulla base del Bilancio generale del 1999.160 «Le fait qu'une prestation soit couteuse ne signifie pas ipso facto qu'elle soit trop chère: tout dépend en effet de la valeursubjective que la société (et les électeurs qui la composent) accordent à cette prestation.».161 It might seem like a nightmare to work with all eleven languages – or with 23 or more languages in the future – but it issimply a matter of organisation.». Traduzione mia.162 Interrogazione parlamentare scritta E-2239/99 di Christopher Hune (ELRD) alla Commissione.52